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Autore: Kira90    24/08/2009    3 recensioni
-Draco non aveva mai sentito il suono emesso da un cuore umano. I battiti del cuore di Harry Potter gli ricordarono una storia che Narcissa gli aveva letto quando era molto piccolo, una storia babbana, proibita, ma infinitamente dolce, infinitamente giusta … parlava di un uomo che ritrovava nelle stelle ridenti il ricordo del suo Piccolo Principe … “se le stelle potessero ridere davvero, questo che sento sarebbe il trillo della loro risata”.-
Genere: Romantico, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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FAN 1 CAP 5

V


Il Piano è Svelato




Un leggero bussare fece staccare bruscamente i due ragazzi; Draco si ritrovò agganciato allo schienale della poltrona, il suo cuore batteva furioso. Harry, pericolosamente sbilanciato verso il pavimento, si rialzò frenetico e corse alla porta, ma aspettò prima di aprire, come se fosse indeciso su qualcosa. Fece un respiro profondo, si girò e tornò da Draco che si toccava le labbra incredulo.

Si guardarono. Harry era serio, mentre si chinava su di lui e premeva nuovamente le loro bocche, un secondo più a lungo. Il sorriso di Draco, enorme, era il più bello che avesse mai visto. Harry gli sorrise di rimando e finalmente andò ad aprire. Ad aspettarlo fuori c'erano Remus Lupin ed un bambino piccolo con un ciuffo di capelli blu: Teddy Lupin, il suo figlioccio, faceva capolino tra le braccia forti del suo papà.


L'incontro tra Draco Lucius Malfoy e Teddy Remus Lupin sarebbe stato ricordato con molto piacere e allegria da Harry negli anni a venire. Era stato affascinante assistere a quell'iniziale scontro all'ultimo sangue, trasformato poi in un "banale" tentativo di soffocamento da parte del biondo, che aveva definito la sua mossa, degna di un cobra o di un wrestler, "un dolce abbraccio fra  cugini" *(1)

Cosa strana, perchè di solito Ted sapeva conquistare ogni persona incontrasse con un semplice sorriso. Ad esempio lui, Harry James Potter, amava pensare alla prima volta che lo aveva preso in braccio, come ad un colpo di fulmine. Evidentemente, aveva pensato con rammarico in quel momento, mentre stringeva tra le braccia il frugoletto, non gli piacciono i bambini.

Solo dopo molto tempo sarebbe riuscito a strappare la verità dalla bocca del suo compagno: "non mi piace il modo in cui ti sta appiccicato. E come ti guarda poi, con gli occhioni sbrilluccicanti e ... per Merlino, ti sbava dietro come un lattante!!! "

" Draco...ehm, è un lattante, nel caso tu non te ne fossi accorto!-

In ogni caso quella fu una serata moolto lunga per i due ragazzi, già messi a dura prova dai recenti avvenimenti. Remus appariva stanco, le ciocche grigie tra i capelli castani erano aumentate, gli abiti lisi e rattoppati come al solito gli ricadevano larghi e aveva gli occhi cerchiati da ombre viola di sonno arretrato. Gli occhi, appunto. Limpidi, felici, esprimevano una gioia di vivere che nulla aveva a che fare con la quieta rassegnazione che la sua condizione di mannaro gli aveva imposto. Le labbra erano stirate in un sorriso sereno mentre guardava Harry e suo figlio, che tra le braccia del padrino assumeva una chioma nera e arruffata da fargli concorrenza. Non era passato molto tempo da che aveva informato Harry della decisione del Ministero, e quella mattina sembrava che le loro speranze di riprendere Sirius fossero crollate miseramente. Poi però Harry lo aveva contattato con un gufo e gli aveva detto che sarebbe andato avanti anche da solo, con o senza autorizzazione sua o del Ministro. Remus J. Lupin era una persona ligia al dovere, seria e matura, rispettosa delle leggi. Ma la lettera era indirizzata a Lunastorta. E Lunastorta era tutt'ora un Malandrino, e lo sarebbe stato per sempre. La scelta era stata obbligata.

Harry lo aveva informato di Draco Malfoy e anche se all'inizio non ne era stato entusiasta, ora si era dovuto ricredere. Draco stava dimostrando di essere in gamba, affidabile e leale. Non aveva fatto domande, ma chiaramente si aspettava delle spiegazioni. E Remus decise di dargliele.


-Quando Harry mi mostrò il libro, quasi non potevo crederci.
"L'ultimo inganno di Peverell"... a leggerlo così sembrerebbe un semplice racconto tratto dalle fiabe di Beda il Bardo. Però noi sappiamo, grazie alle ricerche di Albus, e anche grazie al fatto che Harry qui possiede i tre doni della Morte, realmente esistenti, che le storie raccontate dal Bardo non erano mere invenzioni. Oltretutto... sfogliando le pagine dell'antico volume appartenuto per generazioni alla famiglia Black ... abbiamo scoperto che alcune di queste erano bianche, completamente. -

-Avete provato con un 'Revelo'?-

-Ovviamente si- rispose Harry. Teddy, di nuovo tra le braccia di suo padre,beveva dal suo biberon, producendo quel rumore di risucchio che stava facendo impazzire il biondo. Draco però decise di ignorarlo, per la sua sanità mentale e per il bene di Harry;

-Ma non è bastato. Abbiamo dovuto usufruire delle vaste conoscenze in materia oscura contenute particolarmente in questi scaffali – li indicò con un cenno e poi proseguì sotto lo sguardo severo di Lupin, che al ricordo si era adombrato. Non gli piaceva usare la magia oscura, in nessun caso, ma in quel frangente era stato necessario. Teddy, percependo il suo cambio d'umore mutò i suoi capelli neri in castani, tranne per un simpatico ciuffetto blu.

-Non è stato semplice, ma nel giro di qualche settimana siamo riusciti a copiare le informazioni criptate, che comunque anche se visibili erano sotto forma di rune antiche, sconosciuti idiomi elfici e fatati, e alcune parti addirittura non si potevano leggere perchè le parole erano incantate, in modo che solo un rettilofono avrebbe potuto intuirne il suono. Fortunatamente Harry non ha ancora perduto questa capacità-

-Ancora? Che significa?-

-Mm, in realtà io sono ancora un rettilofono – spiegò Harry ,- ma sinceramente non so dire se questo sia dovuto alla maledizione di Voldemort - ,si toccò la cicatrice,- o se invece questi poteri sono scollegati dall' Horcrux che era dentro di me e perciò permanenti-

Draco ascoltava sempre più interessato ...

- Vuol dire che potrebbero essere ... capacità tue?-

-Forse. Magari Riddle le ha solo risvegliate. In fondo ... molto in fondo ... in qualche modo siamo parenti, discendiamo entrambi dai Peverell-

-Oh, ho capito. Va avanti- disse Draco affascinato e insieme intimorito dalla scoperta;

-Si, è proprio questo il punto, vedi. Sono l'ultimo discendente dei Peverell, e sono l'unico con il potere di attuare le indicazioni del libro. Sirius non è ancora morto quindi non si tratta di ingannare la Morte, ma...-

-è qualcosa che ci si avvicina molto- concluse per lui Draco;

-Esatto Malfoy- intervenne Lupin. Teddy sottolineò con un ruttino e poi sbadigliò accoccolandosi meglio. Nel sonno i suoi capelli diventavano rosa come quelli della madre, Ninfadora Tonks. Remus sorrise al piccolo, poi, prendendo un respiro profondo, si accinse a spiegare.

A Draco e a Harry sembrò di avere davanti il loro vecchio professore di Difesa.

-Per tirare fuori Sirius da quel limbo, la Morte esigerà uno scotto. Non sarà come dover riportare in vita qualcuno dandole in pasto qualcun'altro. No, per questo caso particolare Lei vuole in cambio qualcosa. Così come i dissennatori si nutrono di ricordi felici e di anime. ..-

-Non sembra una cosa molto allegra. Inutile chiederti se sei disposto a farlo, vero Potter?-

-Vero... Draco-

Harry aveva pronunciato il suo nome come una supplica, la sua supplica di rimanergli vicino. Draco però era preparato al peggio e non voleva che Harry corresse rischi inutili. Eppure... eppure, si disse, se io avessi la stessa possibilità di salvare mio padre o mia madre o Blaise o Vince ... NO!, non sacrificherei certo la mia vita! Andiamo, alla larga dai sentimenti da Grifondoro, o qui rischio di prendermi una Potterite acuta... argh!Troppo tardi Draco, sai già che rimarrai con lui ,qualsiasi cosa accada...

-si, beh, quella sarà la parte meno dura Malfoy- disse Lupin, interrompendo il flusso di pensieri del serpeverde, che inarcando un sopracciglio alla sua maniera disse:
- Oh bene, le cose si complicano. Ve le scegliete così facili apposta o avete il cartellino da timbrare nel reparto "Sfiga per sfregiati di turno"?- ,nascondendo con il sarcasmo la paura che quella situazione gli suscitava. Il pensiero di perdere Harry gli era insopportabile, sia come avversario, sia come amico, sia come qualunque cosa fosse quello che erano. Harry comunque, lo aveva intuito e non rispose con un'altra provocazione. 

-Beh, in questo caso sono io che vado di mia sponte a cacciarmi nei guai. Di solito erano loro a trovarmi- disse, calmo. 
-Speriamo che il solito culo ti assista lo stesso Potter-

-Draco, Harry...- li richiamò Lupin, - non è questo il problema. La fortuna non c'entra affatto , qui si tratta di applicare le istruzioni del libro alla lettera; non si può sbagliare. Per attraversare il Velo e raggiungere il limbo incolume Harry dovrà usare una magia di altissimo livello. Dopo aver evocato il Patronus corporeo dovrà... entrarci dentro.-

-Entrarci dentro?-

-Si. Di solito siamo noi a custodire i nostri Patroni nel profondo. Qui avviene l'inverso. Harry dovrà farsi custodire dal Patrono e diventare tutt'uno con lui in modo da preservare intatte le sue facoltà mentali e fisiche. Il Patrono conserverà invece le sue caratteristiche e avrà il potere di allontanare le tenebre dai vivi. - disse Remus
-Già, il problema è che non sono ancora riuscito a diventare un tutt'uno con Ramoso- disse Harry; preoccupazione e impazienza trapelavano chiare dalla sua voce;
-Il cervo?-
-Sì. E' questo il problema principale. Nel limbo il mio Patrono diventerà qualcosa di fisico, di concreto, ma io dentro di lui non sarò qualcosa di spirituale. Se fossi un Animagus potrei forse...-

-Ti ho già spiegato che non risolveresti niente in questo modo- lo interruppe Remus, con un gesto nervoso della mano;- dovresti impegnarti invece a modificare il tuo Patrono. Devi avvicinarlo il più possibile alla forma umana. Più è simile a te, meglio riuscirà l'incanto. Hai letto anche tu-

-Si, ho letto- sbuffò in risposta Harry, che non aveva per nulla voglia di cambiare la forma di Ramoso. A volte gli sembrava ancora di avere suo padre con sè... Silente glielo aveva detto, al terzo anno. Fece una smorfia imbronciata che suscitò l'ilarità negli altri due, soprattutto in Draco, che non lo aveva ancora visto in tutte le sue sfaccettature.

Remus si alzò a quel punto dalla sedia e andò a deporre Teddy, ormai nel mondo dei sogni, nella poltrona occupata in precedenza da Draco, ma questo era così intento ad analizzare le informazioni ricevute che non ci fece caso più di tanto. Lupin evocò una copertina sul corpicino che nel sonno si muoveva in cerca di calore; sul tessuto morbido colorato di blu cobalto c'erano astri e pianeti in movimento. Decisamente Harry preferiva quell'altra che avevano a casa, rossa con scope volanti e boccini d'oro; anche per quelle piccole cose il ragazzo si meravigliava, e non tentava neppure di nasconderlo. La magia ai suoi occhi appariva sempre come una meravigliosa scoperta.

Forse era anche questo, riflettè Draco guardandolo, a piacermi così tanto, ad attirarmi sempre verso di lui e a farmi desiderare la sua amicizia.

Quando Remus tornò a sedersi rivolse la sua attenzione alla tazza rimasta per lui, ancora calda grazie ad un incantesimo, e ne sorseggiò il contenuto estasiato. Andava matto per il cioccolato ed Harry che lo sapeva gli faceva trovare sempre una barretta avvolta nella carta zuccherosa di Mielandia, o una tazza di cioccolata calda come quella.

-C'è qualcosa che non mi avete ancora detto però- disse Draco ad un certo punto, interrompendo quell'idillio. In fondo la golosità del suo ex professore non era affar suo, mentre il motivo che aveva spinto Harry a sbottonarsi così con lui rivelandogli le sue intenzioni ancora non gli era chiaro.

-Come avete intenzione, anche ammesso Harry, che tu riesca a fare l'incantesimo in modo corretto, di entrare nell'Ufficio Misteri senza essere visti...con tutti gli Indicibili che lavorano là poi... e di fare quello che dovete senza che provino a fermarvi? E io, cosa c'entro in tutto questo?-

Harry e Remus si guardarono, poi il mannaro annuì, sconsolato. Non avevano altra scelta.
-Sarà solo Harry ad attuare l'incantesimo, io penserò a distrarre quelli del Ministero. Con me c'è anche George, in questi giorni abbiamo pianificato il nostro diversivo al suo negozio...-
-Ah, è per questo che vi rintanavate sempre al Tiri Vispi Wesley!-
-si, ma non so se sarà sufficente questa nostra manovra. - concluse Lupin, passando la palla a Harry. Una palla che in quel momento al moro sembrava come una bomba ad orologeria....

-Quello che noi vorremmo che tu facessi, Draco... è farci avere la pianta reale dell'edificio. So che per te non sarà affatto facile, del resto non ti vogliamo certo obbligare... la scelta è solo tua, e...-

-Vorresti, Harry, che io tornassi al Malfoy Manor, salissi le scale con l'aria tronfia dell'erede che torna a casa dopo  mesi d' assenza, entrassi in quello studio e intimassi a quello stronzo di mio padre di darmi tutte le informazioni che possiede sul Ministero, per facilitarti un suicidio lento e doloroso, all'interno di un limbo di cui nessuno è a conoscenza apparte noi? -

-Oh, Draco...io non ...-

-Ok, per me si può fare- disse a sorpresa Draco Lucius Malfoy.



Draco, Harry e Remus con Teddy uscirono dalla Stanza delle Necessità che erano appena le ventidue. 

Quando la porta si chiuse alle loro spalle, nella Stanza si udì uno strano fruscio... Neville Paciock sgusciò fuori dal Mantello dell'Invisibilità, gli occhi spalancati, paonazzo in volto e con una gran voglia di spaccare la faccia a un certo Harry Potter di sua conoscenza. Voleva fare le cose da solo, escludendo i suoi migliori amici da tutto ciò? Ebbene, lui, quant'era vero che era figlio di Frank e Alice Paciock, non gliel'avrebbe permesso. Strano che la prima cosa che gli venne in mente di fare in quel momento fu di andare ad avvisare Tiger, e non Ron o Herm. Ma questa, è un'altra storia.


  
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