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Autore: cucciolotta92    24/08/2009    0 recensioni
Ci può essere qualcosa di peggio dell'oscurità? Si, coloro che vivono per essa..
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Capitolo 2: Il primo errore

Dopo due settimane la giovane e tetra Serpe decise di farsi vedere a cena sacrificando il ripasso della materia in cui era più scarsa: il volo.
Non appena nella Sala Grande si accorsero del suo ingresso, nella tavola dei Serpeverde scese il silenzio, gli allievi smisero di mangiare chinando anche il capo in segno di rispetto; coloro che, come lei, erano al 5° anno, si alzarono in piedi come forma di saluto. La ragazza non sembrava minimamente toccata da quei gesti e continuò ad avanzare tranquilla verso un posto libero della tavolata.
Nessuno, finchè la giovane Piton non si sedette, osò muoversi; e quando finalmente lei si accomodò la Sala iniziò a riempirsi del solito chiacchiericcio allegro.
Quest’avvenimento scosse molto la preside e stupì gli allievi delle altre Case: non credevano che ci fosse una gerarchia così definita tra le Serpi.
Ma, soprattutto, non credevano che a capo ci fosse una ragazza di quindici anni che non parla mai con nessuno e che studia quasi sempre.
A fine cena, la preside convocò nell’ufficio la ragazza, curiosa di conoscere il motivo del comportamento assunto dai suoi studenti.
“Ti voglio parlare” disse spedita la preside una volta giunta con la studentessa in ufficio.
“L’avevo capito.” Rispose l’altra servendosi dei dolcetti posati vicino la poltrona dei ‘convocati’.
“Seriamente.”
“Perché, di solito chiama gli allievi per giocare a scacchi magici?” Fa l’allieva volgendo lo sguardo al cielo e scrollando le spalle.
“Metti da parte il tuo sarcasmo. Qui non ti servirà.” Le disse tagliente la preside. Non sopportava la sfacciataggine dei Serpeverde nei suoi confronti.
“Ok. Allora, cosa vuole sapere?” Disse rassegnata appoggiandosi allo schienale della poltroncina.
“La ragione per cui i tuoi compagni si sono comportati così a cena.”
“Non ne ho idea.” Fece diretta lasciando un momento spiazzata l’insegnante.
“No? Sai, di solito non si comportano come con i Ministri nei confronti della ragazza più brava dell’anno. Anzi, normalmente la scherniscono. Come mai con te non è così?”
“Gliel’ho già detto Preside: non lo so. Non gli dico mica come si devono comportarsi. Lo hanno deciso da soli.” Disse con scioltezza.
“Senza nessuna spinta di alcun genere?”
“No. Nessuna spinta. E poi, scusi, che me ne farei di un’intera Casa che mi porta rispetto?”
“Sembrava che ti temessero.”
“E allora?”
“Il timore di solito lo apprezzano le persone in cerca del potere.”
“Beh, io non sono una di quelle persone. A me basta che mi si lasci in pace mentre studio.”
“Capisco. Quando torni in dormitorio avvisa i tuoi compagni di Casa che verrò a farvi visita tra due ore.”
“Alle 22, quindi.”
“Esatto. Ora puoi andare.”
“Bene. Arrivederci.” La ragazza si alzò e uscì senza mostrare alcuna emozione sul volto. Una volta fuori iniziò a dirigersi verso i sotterranei imprecando mentalmente.
-Maledizione! Perché cavolo la vecchia non si fa gli affari suoi? Non siamo neppure della sua Casa. Mi toccherà lavorare per tutto il tempo per rimettere le cose come stavano. Maledizione, Maledizione!!-
“Signorina Piton, aspetti!”
“Cosa c’è Flitt?”
“Manuel, mi può chiamare Manuel.”
“Che vuoi Flitt? Vado di fretta.”Disse velenosamente per tutta risposta.
“Dovrebbe... cioè, mi chiedevo se mi avrebbe potuto aiutare con la pozione contro la mutazione dei licantropi. Sono arrivato ad un punto morto e non riesco ad andare avanti.”
“Te lo concedo, ma solo perché sei il migliore Serpeverde in Pozioni.....”
L’altro sorrise tutto contento ed iniziò a parlare a raffica.
“Bene allora possiamo andare in aula del professore, mi ha concesso il suo utilizzo per le mie....”
“...Ma non stasera.”
“Come..?”
“Sono impegnata. Anzi, fammi un piacere, vai in Sala comune e dì a tutti che la preside verrà tra due ore a parlarci e, per allora, tutto dovrà essere in ordine.”
“Chiaro. Vado subito. Arrivederci signorina Piton.”
“Si.... Ed ora andiamo a fare ciò che dobbiamo.”disse a sè stessa.

“Bene, è ora.” La preside si alzò dalla scrivania e si incamminò nei sotterranei chiedendosi se avesse fatto bene a lasciare tutto quel tempo per la(lo sospettava) sistemazione da parte della ragazza.
Una volta arrivata ai sotterranei iniziò a girare soprappensiero finchè non si ritrovò davanti alla Sala Comune; da giovane aveva fatto talmente tante volte quei tunnel, da riuscire ancora oggi ad arrivare a destinazione ad occhi chiusi.
Screeek.
La porta si aprì e la preside vide davanti a sè la Sala assiepata di studenti in piedi che si guardavano nervosamente e fra loro scorse anche qualcuno che non sarebbe dovuto essere lì: il professore di pozioni, nonché responsabile della casa, Umbert Corston.
“Professoressa McGranitt.” Iniziò quello lievemente alterato.
“Non capisco perché questa visita improvvisa nelle stanze dei miei ragazzi.”
“Improvvisa? Ho dato apposta due ore di tempo per sistemare la Sala Comune senza troppa agitazione.”
“Ciò non toglie che non sono stato avvisato di quanto volevate fare. E ciò è..”
“Inaccettabile, professore? Io sono la preside e ho il diritto, nonché il dovere, di controllare che l’ambiente in cui vivono gli allievi sia sano e, sopratutto, che non subiscano alcuna pressione negativa.”
“Loro non subiscono alcuna pressione da parte di nessuno. Non hanno alcun problema.”
“Tuttavia, non è ciò che sembrava alla preside prima a cena. Dico bene?”Disse una voce dalla poltrona davanti al fuoco.
“Dici bene signorina Alexis. Quindi vorrei parlare con ognuno di voi per vedere se c’è qualche problema tra voi studenti e, nel caso ci fosse, adotterò drastiche misure di risoluzione. Tutto chiaro?”
“Si professoressa McGranitt!” risposero come un sol uomo i Serpeverde.
“Bene, iniziamo.”
Mentre la preside parlava con gli studenti la giovane Piton guardava coloro che non erano neancora stati chiamati e li avvertiva con lo sguardo; ogni volta che qualcuno la guardava negli occhi, avvertiva la tempesta che si celava dietro quelle iridi nere e assicurava alla ragazza che non avrebbe detto nulla.
Non occorreva rischiare la vita per una simile sciocchezza.

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La giovane Piton farà valere il suo potere o qualcuno parlerà? Cosa escogiterà la preside per risolvere la questione?
Al prossimo capitolo: Lezioni extra.
cucciolotta92
  
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