Film > Star Wars
Ricorda la storia  |       
Autore: margheritanikolaevna    01/01/2021    3 recensioni
Il destino di un’aspirante principessa Disney con qualche problemino di gestione della rabbia s’intreccia – casualmente - con quello di un aspirante ragazzo-padre Disney: riuscirà la nostra eroina a coronare il suo sogno d’ammore?
Cosa NON troverete in questa fic: traduzioni filologiche mandaloriano/italiano-italiano/mandaloriano, accurati dettagli sulla fauna e la flora del mondo di STAR WARS, analisi sull’approccio junghiano al Credo mandaloriano.
Ci troverete, invece: citazioni da Balle Spaziali, situazioni improbabili, un’OC e parecchio OOC.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Din Djarin
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO PRIMO


Biancaneve e il cacciatore (di taglie)
 

No!”
Grogu sollevò gli occhioni con aria interrogativa, ma non mollò il grosso uovo sferico che aveva appena afferrato.
“Ho detto di no!”
Non sempre il piccolo capiva esattamente tutto quel che gli diceva il suo papà adottivo, ma il suo tono…quello sì, eccome se lo capiva! E poi quel dito…era così…autoritario…quando faceva così, Grogu sapeva che non l’avrebbe avuta vinta.
Così, a malincuore, rimise l’uovo nella pozza d’acqua tiepida dove stava galleggiando, a pochi metri dalla sua mamma ranocchia. Gli rivolse un ultimo sguardo triste e se ne andò a gironzolare verso il fondo della caverna ghiacciata.
La sua attenzione fu subito attirata dalla miriade di strani oggetti ovoidali che spuntavano dal suolo ricoperto di neve, si avvicinò ad uno di quei cosi e lo fissò pieno di curiosità.
Allungò la manina e lo toccò timidamente, aveva la consistenza di un guscio d’uovo, ma era rugoso e terribilmente freddo; bastò un leggero tocco perché la superficie si spaccasse e allora…infilarci dentro la mano fu un istante. Ne tirò fuori un grosso ragno dalle lunghe zampe ripiegate, ancora avvolto in un denso fluido verdastro.
Grogu lo fissò, con aria famelica…ci pensò su una frazione di secondo e subito se lo infilò – tutto intero – in bocca, inghiottendolo con soddisfazione.    
Mandatolo giù con un ruttino, si guardò intorno entusiasta: fin dove arrivava il suo sguardo, intorno a lui si stendeva un’immensa distesa di cibo squisito!  
A un tratto notò, verso il fondo della caverna, un uovo di forma simile agli altri, ma mooooolto più grande…con gli occhietti luccicanti di cupidigia si avvicinò, pregustando l’enorme boccone
che ci avrebbe trovato dentro.
Sollevò una manina per toccarlo, scoprendo che aveva però una consistenza diversa: la superficie era liscia e tiepida e, non appena la sfiorò, la cosa iniziò a vibrare leggermente facendo staccare la neve che vi si era depositata sopra formando una patina bianca e opaca.
Il piccolo si avvicinò ancora, un po' deluso perché chiaramente non si trattava di un enorme uovo di ragno, bensì di una specie di contenitore o capsula argentata con il coperchio di cristallo; appoggiò il musetto al vetro e guardò dentro, ma riuscì a scorgere solo una sagoma indistinta.
Al suo tocco, qualcosa scattò e il coperchio si sollevò lentamente in una nuvola di vapore biancastro…dentro c’era davvero qualcosa. Grogu si allungò più che poteva e tese il braccio fino a toccare quello che sembrava il lembo di un abito o di un mantello. Vi si aggrappò, tirando con forza.
L’essere mugolò, cercando di svegliarsi da un sonno profondo ma senza ancora riuscire ad aprire gli occhi.  
“Ehi” la voce di Mando risuonò, svelando un filo di preoccupazione “Ecco dove ti eri cacciat…o!”.
In un balzo, il cacciatore di taglie raggiunse l’alieno verde. Sollevò lo sguardo e – sotto l’elmo - spalancò la bocca, senza fiato.   
Grogu tirò più forte e d’un tratto la creatura spalancò gli occhi. Sbattendo le palpebre, si guardò intorno disorientata e poi fissò lo sguardo sull’uomo in armatura di fronte a lei.
Lentamente e con grazia posò i piedi sul terreno ghiacciato e fece un passo verso di lui.
“Allora sei tu” disse con voce flautata, levando su di lui due immensi occhi color ametista “Sei tu che mi hai ridestata dal mio lungo sonno?”.
“Sì sì!” annuì Mando, nascondendo Grogu dietro la schiena e posandolo poi a terra frettolosamente.
Gnek [1] squittì lui, avviandosi verso il più vicino uovo di ragno.
“Sono io” confermò il guerriero.
Era certamente la creatura più bella che avesse mai visto, durante tutte le sue lunghe peregrinazioni su e giù per la galassia. E lo guardava con un’intensità tale…come se lo stesse aspettando da una vita intera!
Lei sbattè le lunghe ciglia vellutate e fece un passo verso di lui, tendendogli la mano rosea.
“Finalmente mi hai trovata” disse dolcemente, inclinando con grazia la testolina “e ora staremo insieme per sempre!”.
Mando fece un passo indietro, sbalordito.
“Cosa?” non era sicuro di aver capito bene…
“Sì, amore mio” replicò lei, stavolta in un tono appena più deciso “ora che tu mi hai risvegliato io sarò tua moglie e tu sarai io marito. Per sempre”.
Gli si avvicinò ancora, senza smettere di sorridere.
“E’ la Legge del mio mondo. Io sono Ysabeau, principessa del pianeta M’ur-Phy” spiegò “Purtroppo nel mio mondo non c’è più nessuno della mia specie e quindi mio padre ha deciso di affidarmi al cosmo nella speranza che io venissi trovata e salvata da un cavaliere avvolto in una scintillante armatura, che con me avrebbe salvato tutto il mio pianeta!”
Approfittando della sua sorpresa, Ys gli prese le mani guantate.
“E adesso, marito mio” proseguì, avvicinandosi sempre più “mostrami il tuo volto in modo che possiamo suggellare il rito con un bacio”.
Mando si staccò e indietreggiò.
“Questo è impossibile” replicò seccamente “Io non mostro mai il mio viso a nessuno…”.
“Oh, ma non devi vergognarti tesoruccio” cinguettò lei “anche se il tuo volto è deturpato da orrende cicatrici stillanti muco purulento io ti amerò ugualmente!”.
“Ehm… no, non è per questo motivo…” replicò lui, facendo un altro passo indietro.
Lei però lo seguì con sguardo adorante.
“Sopracciglia cespugliose?”
“No”
“Orecchie pelose?”
“No”
“Un’enorme verruca sulla punta del naso?”
“NOOOO”
“Occhi strabici?”
“E basta!” Mando cominciava decisamente a irritarsi.
Lei schioccò le dita.
“Ho trovato: alito pesante!”
Il Mandaloriano ci riflettè su una frazione di secondo e poi replicò: “No!”.
150 cm più in basso, Grogu deglutì il quattordicesimo baby-ragno e sibilò: “Gnek?” [2]
“Ascolta…” proseguì il guerriero, tentando di mantenere la calma “E’ il mio Credo che me lo impone…”
“Oh” fece lei, delusa “Ma la mia Legge…”
Erano decisamente in una situazione di stallo: il Credo Mandaloriano contro la Legge di M’ur-Phy.
In quell’istante, un rombo fragoroso li fece sobbalzare: un enorme ragno bianco con le fauci grondanti bava avanzava veloce verso di loro, seguito da centinaia di ragnetti più piccoli.
Ys lanciò uno strillo acuto.
Istintivamente, il Mandaloriano afferrò la mano della principessa e tirò su Grogu.
“Avanti!” urlò “dobbiamo tornare alla nave!”
Trascinandosi dietro la ragazza terrorizzata e con Grogu tra le braccia, il cacciatore di taglie e la Signora Rana, che nel frattempo aveva messo al sicuro le uova superstiti, corsero a perdifiato attraverso le gallerie di ghiaccio fino alla Razor Crest.
La guardarono con orrore: lo scafo brulicava di ragni di tutte le dimensioni!
Mando porse un blaster alla ragazza, che lo prese con due dita come fosse un escremento di Bantha.
“Io non sparo” mormorò, fissando con disgusto la pistola “Odio le armi!”.
Sotto l’elmo, l’uomo levò gli occhi al cielo per un istante, riprendendo però subito a far colpire quelle orrende bestie che tentavano di saltar loro addosso.
Un grosso ragno balzò sulla testa della principessa, schizzando fetide ragnatele sui suoi morbidi capelli color rosa tenue.
“I miei capelli!” strillò lei.
Lesta come un gatto, sparò al mostriciattolo polverizzandolo con un colpo preciso.
Scosse la chioma voluminosa e prese la mira: con una raffica precisa, sterminò una trentina di bestiacce.
Mando la guardava allibito.
Soffiò via il fumo che usciva dalla canna del blaster, mise la mano su un fianco.
“Muoviamo il culo!” disse seccamente, indicando con la testa l’astronave.
 
***
 “Ooooh…allora questa è il tuo scintillante…” Ys salì sulla razor Crest e si guardò intorno. Man mano che i suoi occhi si posavano su quel che rimaneva della Razor Crest, si sentì sempre più abbattuta e delusa.
“…destriero spaziale…”
In un angolo, dietro una paratia scardinata, notò una pila di calzini ammonticchiati.
Sospirò stancamente.
“Si vede proprio che manca un tocco femminile!”
Craak!”[3] fece la Signora Rana, annuendo vigorosamente.
Mando staccò dalla parete ricoperta di ragnatele una specie di bazooka.
“Chissà perché quel ragno enorme ci ha aggredito?” si domandò a voce alta.
“Chiedilo a tuo figlio” rispose Ys, indicando il Bambino  “si sarà mangiato due terzi della sua discendenza!”.
Grogu levò sul suo tutore uno guardo colpevole.
La principessa si chinò verso la Signora Rana e le sussurrò in un orecchio “Suo figlio…Oddio, spero che abbia preso dalla madre!”.
A un tratto, lo scafo vibrò e centinaia di ragni sciamarono dentro.
I quattro corsero verso la cabina di pilotaggio, sparando contro i mostriciattoli.
“Speriamo che funzioni” mormorò il Mandaloriano, seduto al posto di comando, armeggiando con alcune leve davanti a sé.
Si voltò verso i passeggeri.
“Allacciate le cinture…la visibilità è scarsa”.
Mosse la cloche.
“Balleremo un po’”.
La Signora Rana strinse spasmodicamente a sé il contenitore con le uova.
Ys balzò su una poltroncina, prendendo il piccolo in braccio.
Grogu si massaggiò il pancino e fece: “Gnek…”[4]
La nave lottò per sollevarsi ma, quando si staccò finalmente dal suolo ghiacciato, ricadde fragorosamente a terra schiacciata dal peso dell’enorme mamma ragno che le era balzata sopra. Il mostro si scagliò contro l’abitacolo, spalancando le fauci piene di denti aguzzi.
Ys si alzò dal sedile, ci sistemò sopra il bambino e fece un passo indietro.
Nell’ombra, sul fondo della cabina di pilotaggio, serrò le mascelle.
Il gigantesco insetto infilò una zampa nell’abitacolo, mancando la testa del Mandaloriano per pochi centimetri.
Ys chiuse gli occhi e, quando li riaprì, avevano un’espressione diversa. Anzi, erano…diversi.
Due schegge di selce nera scintillante. Il suo corpo cominciò a contorcersi nel buio.
D’improvviso, però, il mostro emise un sibilo che sembrava un urlo di dolore e lentamente scivolò di lato, mollando la presa.
Il suono dei cannoni laser fendeva l’aria gelida.
Mando si alzò di scatto e corse all’esterno, scostando le cortine di ragnatele che drappeggiavano la nave.
I due X-Wings repubblicani che li avevano inseguiti erano adesso di fronte a loro.
L’abitacolo si aprì e un ufficiale orientale, dall’aria pasciuta, fece capolino, mentre l’altro velivolo seguitava a colpire gli insetti che ancora ricoprivano lo scafo della Razor Crest.
“Abbiamo controllato la tua nave” disse il pilota al Mandaloriano “risulta che sei ricercato per un tentativo di evasione da una nave prigione della Nuova Repubblica” disse con aria severa.
“Ehilà” la voce melodiosa di Ys risuonò alle spalle del cacciatore di taglie.
“Grazie infinite, capitano!” cinguettò, esibendo il suo più splendido sorriso “Siete stati fantastici! Se non fosse stato per voi saremmo diventati cibo per ragni…”.
Sbattè le ciglia, fissandolo con i suoi occhi di velluto viola e agitando allegramente una mano verso di lui.
L’uomo in arancione si aprì in un sorrisetto compiaciuto.
“Ehm… veramente non sono capitano, sono solo un semplice sotto-ufficiale…”
“Grazie davvero!” ripeté la fanciulla, le mani giunte sul cuore.
Mando le si parò davanti infastidito.
“Siamo in arresto?” disse seccamente.
“Tecnicamente sì…” fece il pilota.
Poi spostò lo sguardo sulla ragazza, che adesso pareva sul punto di scoppiare a piangere.
I suoi immensi occhi si erano riempiti lacrime.
“Non vorrete davvero arrestarci?” mormorò.
L’uomo scosse la testa.
“Ma sono tempi duri questi…” disse, senza smettere di guardala.
“Facciamo che riparate il trasponder e noi fingeremo di non avervi mai incrociati”.
 
***
Mando era furioso: se qualcuno dei suoi avesse saputo cosa era appena successo…se uno del suo clan avesse assistito alla scenetta di prima… sarebbe stato disonorato per sempre.
“Te ne devi andare: scendi subito dalla mia nave!” sibilò, indicando la porta.
“Sei arrabbiato con me, maritino mio?”
“Chiariamo una cosa” replicò lui “Io non sono tuo marito, tu non sei mai moglie: è una cosa che non succederà mai!”.
“Ma caro…è già successo. Non puoi farci niente: è la Legge”.
“Non è la MIA Legge” rispose lui, furioso “Fuori di qui!”
“Non vorrai davvero lasciarmi tutta sola qui, in questa gelida tomba di ghiaccio?” la voce di Ys era già incrinata dal pianto.
“Con me non attaccano tutte queste smancerie: forza!” insistè lui in tono brusco.
Lacrime copiose rotolavano ora sulle sue guance vellutate.
“Sei senza cuore…” fece lei, reprimendo un singulto “…e io che ti amo così tanto…”
Distolse il viso, singhiozzando sulla spalla della Signora Rana, la quale rivolse al Mandaloriano uno sguardo carico di riprovazione.
Gnek[5] fece Grogu, guardando suo padre con quello che a lui parve uno sguardo di rimprovero.
“E va bene!” si arrese lui “…però al prossimo porto ci salutiamo!”.
 
 
 
 
 
 Qualche piccola nota: tanto per cominciare, chiedo perdono alle fantastiche autrici di cui ho letto qualcosa nei giorni scorsi, in questo fandom, per la mia mancanza di conoscenza delle leggi dell'univreso di Star Wars. 
Guardando la secondo stagione di questa serie mi è venuta voglia di scriverci su una cosa così...senza pretese. 
Dimenticavo: il racconto inizia durante l'episodio "Il passeggero" e seguirà, con i prossimi capitoli, più o meno l'ordine cronologico della serie. 
Che altro dire? Grazie per qualsiasi idea, chiarimento o appunto. O anche solo per il tempo che ci metterete a leggerla. A presto!

P.S. un premio (vero) a chi indovina perchè la protagonsta si chiama come si chiama e dov'è la citazione del mitico "Balle Spaziali"

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
[1] “Credo che te ne pentirai”
 
[2] “Ne sei proprio sicuro?”
[3] “Quanto ha ragione, signora mia”
[4] “Devo smetterla con i ragni: mi danno acidità”
[5] “Chissà dove hanno nascosto le uova?”
  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Star Wars / Vai alla pagina dell'autore: margheritanikolaevna