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Autore: margheritanikolaevna    09/01/2021    4 recensioni
Il destino di un’aspirante principessa Disney con qualche problemino di gestione della rabbia s’intreccia – casualmente - con quello di un aspirante ragazzo-padre Disney: riuscirà la nostra eroina a coronare il suo sogno d’ammore?
Cosa NON troverete in questa fic: traduzioni filologiche mandaloriano/italiano-italiano/mandaloriano, accurati dettagli sulla fauna e la flora del mondo di STAR WARS, analisi sull’approccio junghiano al Credo mandaloriano.
Ci troverete, invece: citazioni da Balle Spaziali, situazioni improbabili, un’OC e parecchio OOC.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Din Djarin
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO QUINTO
 
LA BELLA E’ LA BESTIA
 
 
La soave principessa dagli occhi viola scavalcò con precauzione - attenta a non sporcarsi gli abiti - il mucchio di cadaveri di soldati in bianco ammassato ai suoi piedi: alcuni erano stati arsi vivi dall’alito incandescente di un mostruoso serpente a tre teste sbucato d’improvviso dalla cella dove la ragazza era stata rinchiusa, altri stritolati dalle sue spire lucenti mentre tentavano di fuggire, pazzi di terrore.
Ysabeau si massaggiò il collo, fino alla spalla sinistra: le trasformazioni stavano diventando troppo frequenti e faticose!
Però - considerò un istante dopo - non era mica colpa sua se il destino aveva scelto per lei un marito con una vita decisamente complicata e pericolosa.
Sospirò e guardò fuori l’ampia vetrata che si apriva lungo il corridoio.
Dove sei?
Aveva davvero sperato che arrivasse a salvarla, cavaliere dalla lucente armatura come nei suoi sogni di bambina. Sperato e aspettato finchè aveva potuto, ma poi il pensiero di ciò che avrebbero potuto fare (o forse avevano già fatto) al mostriciattolo verde l’aveva spinta ad agire.
E adesso doveva trovarlo a tutti i costi.
Si guardò intorno.
“Dovrebbe essere di qua”
 
***
 
Con Grogu semi-incosciente tra le braccia, Ys si aggirava - un po’ disorientata – attraverso il dedalo di corridoi dell’incrociatore imperiale, alla ricerca di un hangar navette (se mai fosse riuscita a pilotarne una…) o di un trasmettitore o di qualcos’altro che potesse aiutarla a levarsi da quel dannato casino.
Aveva temuto di incontrare altri soldati, ma non ne aveva visto nessuno e la cosa la sorprendeva parecchio.
A un tratto, da dietro l’angolo di un corridoio udì dei rumori che la fecero trasalire: uno stridio di acciaio, grida confuse e un raccapricciante…sfrigolio, come qualcosa di incandescente che graffiasse il metallo.
Trattenne il respiro e poi, con cautela, avanzò.
Oltre la svolta vide Mando e Moff Gideon, in piedi l’uno di fronte all’altro.
Si fronteggiavano fieramente, l’uno brandendo la lancia di beskar e l’altro agitando la temibile spada luminescente che fendeva l’aria con inquietanti sibili da serpente a sonagli.
S’improvviso Gideon si bloccò e puntò l’arma verso l’avversario.
“Ma prima che tu muoia” disse, con studiata lentezza “c’è una cosa che dovresti sapere di noi due, Din Djarin”.
“Che cosa?” replicò il Mandaloriano, la voce fremente di rabbia.
L’altro esitò un istante.
“Sono stato il primo compagno di stanza del cugino del nipote del fratello di tuo padre!” disse poi.
Mando rimpianse di non potersi grattare la testa.
“C-che comporta per noi?” domandò alla fine, perplesso.
“Assolutamente niente!” tuonò l’imperiale, balzando contro di lui “Come niente è ciò che diventerai!”.
La principessa dello spazio non riuscì a trattenere un grido strozzato, perché lo scontro era divenuto subito violentissimo e brutale.
Gideon maneggiava con abilità la sua strana spada luminosa - una specie di katana attraversata da laser potentissimi - con cui l’aveva visto “giocherellare” in modo sinistro vicino a Grogu prima che venissero separati.
Era potente, dannatamente potente.
E contro quell’arma temibile neppure il Mandaloriano pareva avere speranze: si batteva strenuamente, parando i colpi con la lancia di beskar sottratta a Morgan su Corvus, però Gideon gli si faceva sempre più vicino e, a un tratto, lo rovesciò sul pavimento bloccandolo con un ginocchio sul petto.
La lancia rotolò lontano.
Ys vide il Moff levare in alto la lama assetata di sangue e lanciò un grido, slanciandosi in un balzo verso i due.
I suoi occhi erano diventati due fessure taglienti. Taglienti come i suoi pensieri.
Moffy Moffy…ecco dove ti eri cacciato, sei scappato via così, all’improvviso, e non mi hai nemmeno lasciato finire…
Ma adesso rimedieremo. Non temere, stavolta ci metteremo tutto il tempo del mondo.
L’imperiale restò immobile, come trafitto, per una frazione di secondo e poi urlò a sua volta - ma fu un urlo strano, stridulo.
Cadde all’indietro, lasciando cadere la spada che andò a rotolare ai piedi della ragazza.
L’uomo, stravolto dal terrore, camminando carponi sul pavimento si rifugiò dietro al Mandaloriano che, per parte sua, era immediatamente scattato in piedi.
Senza fiato né parole, spostò lo sguardo prima sui due e poi di nuovo su Gideon che, in un istante, pareva aver smarrito ogni residuo brandello di dignità.
“M-mi ar-rendo” balbettò, tremando come una foglia “p-renditi la s-s-pada…”.
Deglutì.
“T-utto quel che vuoi, basta che teniate quella cosa lontana da me!”.
Mando non riusciva a capire.
Possibile che Grogu, nonostante ciò che gli avevano sicuramente fatto, fosse stato capace di usare la Forza in modi così “convincenti” da ridurre il temibile Moff Gideon a una specie di budino tremolante.
Possibile?
Sotto l’elmo, la sua espressione era di pura meraviglia.
Certo - considerò alla fine, chinandosi a raccattare la Dark Saber e agganciandola alla cintola - non poteva che essere andata così.  
 
***
 
Mando e i suoi compagni pensavano di essersi liberati dei mostruosi soldati oscuri scaraventandoli nel vuoto siderale, ma quelli - quasi indistruttibili - erano riusciti a salire nuovamente a bordo e adesso cercavano di abbattere a suon di pugni metallici la pesante porta che proteggeva il gruppo, asserragliato sul ponte di comando dell’incrociatore.
Era evidente che non avrebbe resistito a lungo alla forza loro straordinaria.
Quei soldati più che coraggiosi adesso sussultavano a ogni colpo, sapendo che era solo questione di tempo e quei mostri avrebbero fatto irruzione. Non c’era nessuna possibilità di sopraffarli, nonostante la loro forza e tutta la loro abilità.  
Lo sapeva anche Gideon, che si era ripreso dallo shock e - sebbene strettamente ammanettato e sotto tiro - aveva riacquistato la sua altera sicurezza.
“Sapete che ogni resistenza sarà inutile” disse con un sorrisetto gelido “e che alla fine, dopo una lotta strenua, non rimarrà più nessuno vivo qui dentro”.
“Tranne me” aggiunse, rivolgendo uno sguardo crudele sul Mandaloriano e sul piccolo raggomitolato tra le sue braccia.
Cara Dune aveva visto in faccia la morte più di una volta, ma quei mostri meccanici…strinse i pugni per placare il tremito che li attraversava.
Fennec Shand sospirò appena: in fondo, pensò, aveva già fatto i conti con la morte. E nemmeno tanto tempo prima, solo che quella volta nessuno l’avrebbe salvata.
Bo-Katan Kryze raccomandò l’anima al Creatore, considerando che l’unico rimpianto della sua vita sarebbe stato non essere riuscita a riconquistare il suo pianeta natale.
Accanto a un’ampia vetrata, Ysabeau si morse un labbro e, per un istante, guardò fuori come per sollecitare dalle stelle una risposta alla domanda che le dilaniava la mente.
Che devo fare?
Un altro colpo.
Così violento da far vibrare l’intero scafo.
Le lamiere della porta erano ormai piegate e sul punto di cedere.
Forse il prossimo sarebbe stato l’ultimo.
Che devo fare? Si ripetè angosciosamente la ragazza.
Poteva tradire tutto ciò in cui aveva sempre creduto, tutto ciò che era stata educata - fin da bambina - a rispettare. E tutto per amore di un uomo che, probabilmente, poi l’avrebbe guardata soltanto con disgusto e paura?
Serrò le mascelle e avanzò verso la porta.
Mentre lo faceva, lanciò uno sguardo al Mandaloriano.
“Ferma!” esclamò lui “allontanati dalla porta!”.
Un altro colpo.
Uno scricchiolio metallico e poi uno schianto.
La porta aveva ceduto, i soldati oscuri avanzavano verso di loro, gli occhi rilucenti di un sinistro bagliore rossastro.
“Via di lì” fece ancora in tempo a gridare il cacciatore di taglie, prima che accadesse.
Un ruggito mostruoso fece tremare le pareti della plancia.
Di fronte alla sporta sfondata, una creatura enorme sfiorava adesso con la testa il soffitto.
A Mando sfuggì un grido strozzato.
Pensò che non avrebbe mai saputo descriverla, perché pareva composta di tutto ciò che è spaventoso, deforme e inquietante. Era l’ombra macabra di un orrore senza risposta.
Cara Dune cadde all’indietro, annaspando.
Fennec Shand rimase immobile, come pietrificata.
Bo-Katan si nascose la testa tra le mani.
Moff Gideon svenne.
Il mostro spalancò le fauci e si avventò contro il soldato oscuro più vicino, tranciandolo di netto a metà.
***
 
Doveva essere passato un sacco di tempo, perché quando Ys riaprì gli occhi - i suoi occhi - era tutto tranquillo e silenzioso intorno a loro.
La lotta con i droidi soldato era stata davvero massacrante e, quando si era resa conto che in loro aiuto era arrivato anche un uomo che non aveva mai visto prima, armato di una spada simile a quella che aveva visto tra le mani della Jedi, si era rintanata in un angolo buio, sentendo che le forze l’abbandonavano.
Sbattè le palpebre, ancora debole e confusa.
Ma, soprattutto…piena di vergogna.
Se ne stava seduta per terra con le gambe incrociate, le braccia posate sulle ginocchia e la testa bassa.
Fissava il pavimento, incapace di alzare lo sguardo.  
A un tratto, un tocco gentile la riscosse.  
Non riusciva a guardarlo, ma sapeva che lui era lì, vicinissimo.  
“Non avrei mai voluto che tu mi vedessi così” sussurrò, gli occhi umidi di lacrime.
“Per questo la Legge proibisce di mostrarsi durante la trasformazione” scosse la testa “è proibito. E io ho infranto la Legge”.
“Tu, proprio tu…hai visto tutto e adesso sai…”
La sua voce tradiva un autentico dolore, quasi fisico.
“…che cosa io sono davvero”.
Il Mandaloriano la fissò, pensando - una volta di più - che non l’avrebbe mai davvero capita.
E che certo non la capiva in quel momento.
“Dici sul serio?” le disse, per la prima volta in un tono che suonò quasi…dolce.
“Sei stata eccezionale, se non fosse stato per te i soldati oscuri ci avrebbero sterminati prima che arrivasse quel Jedi”.
“Vuoi dire che la mia presenza non ti disgusta?” disse di scatto, la voce incrinata dal pianto “Adesso che conosci la verità?”.
Per una frazione di secondo, sentì che la sua voce le giungeva diversa, come più vicina.
Strano
Ys levò su di lui i suoi profondi occhi violetti, pieni di dolore e di stupore.
E finalmente si rese conto che lo stava guardando in faccia. Davvero. Senza più quel maledetto elmo a coprirgli il viso.  
“Non più del solito” replicò lui, ma con un mezzo sorriso.
Le tese la mano per aiutarla a rialzarsi.
Cos’era accaduto? Anche lui - alla fine - aveva infranto il suo codice morale. Proprio come lei e forse per la medesima ragione.
Per la prima volta dopo tanto tempo, Ys sentì che il cuore le pulsava più rapido nel petto.
Sorrise.
“Anzi” continuò il Mandaloriano “pensavo che un essere con le tue capacità potrebbe essermi molto utile nel mio lavoro, adesso che il piccolo è al sicuro”.
Il sorriso della principessa si ampliò.
“Cosa? Mi stai chiedendo si venire con te?”
Gli buttò le braccia al collo.
“Sono così felice!”.
Ma, ancora una volta, l’uomo si sciolse dall’abbraccio. Non senza una certa dolcezza, tuttavia.
“Vacci piano!” replicò, facendo un passo indietro “Per ora è solo una proposta di affari”.
Si voltò verso gli altri.
Ysabeau fece una smorfia e aggrottò le ciglia. Un fremito di rabbia l’attraversò una volta di più.  
“Andiamo?”
“Senti, prima posso dirti una cosa?” gli domandò, con tono apparentemente piatto.
Lui annuì.
“Comunque, dovresti proprio rimettertelo, l’elmo!” gli sibilò.
 
 
FINE
 
 
Cari fandommari, come vedete, anche questo capitolo non è uscito indenne dalle citazioni del mitico “Balle Spaziali” 😊
Grazie a chi ha avuto la pazienza di arrivare fin qui…questa era la via.
Che ne dite, prima o poi Mando insegnerà alla principessa a suonare il suo…ehm...mando-lino o alla fine lei si romperà le scatole e lo pianterà per fidanzarsi in casa con il Caro Leader Supremo Snoke?
Un’ultima cosa: per un baio di battute sono in debito con un video youtube de IL RIDOPPIATORE (Riassuntone spaziale della prima stagione di “The Mandalorian”) che mi ha fatto assai ridere e che vi consiglio.
Alla prossima: che dite, vi piacerebbe una bella red rating? Baci baci, cia’.
  
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