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Autore: Nalu93    25/08/2009    1 recensioni
-"Hai detto di chiamarti Alan,Alan Woods"- continuò la ragazza imperterrita sapendo che tra poco il ragazzo l'avrebbe uccisa con lo sguardo -"Ma non ti credo"- il ragazzo le ripuntò lo sguardo addosso.La ragazza sospirò-"Quale è il tuo vero nome?"- Gli occhi del ragazzo si ristrinsero a due fessure come quelli di un gatto in balia della luce,il suo volto parve per un attimo quello di un altro,poi il ragazzo si voltò -"Alan"- disse infine allontanandosi.
Una tipica gita scolastica,un incidente ed un verdetto : "Nessun superstite". Questa è la storia di un ragazzo che riniziò la vita da zero dopo essere stato miracolosamente salvato da un ciliegio in fiore; ma se non fosse tutto così tranquillo? Se quella ragazza si mettesse in testa che lui sta mentendo? Se quella ragazza scoprisse il suo più grande segreto?
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era da giorni che studiava quel ragazzo; ma lui era troppo schivo per lasciarle scoprire qualcosa.
La sua freddezza non parve sciogliersi nei giorni seguenti all'inizio del trimestre,si era invece irrobustita drasticamente.
Il ragazzo non parlava durante le ore di lezione se non veniva interpellato dai professori,ma non era attento alla lezione. Non svolgeva i compiti,durante le ore a scuola giocherellava con le penne che aveva nell'astuccio come se fossero le sue prede,ma nonostante ciò i suoi voti erano alti e non scatenavano dunque le ire dei professori.Durante l'intervallo non usciva dall'aula ma stava seduto al suo posto,se non quando si avvicinava alla finestra nel tentativo di osservare un paio di uccelli. Al suono della campana dell'ultima ora spariva completamente,ma non avrebbe mai osato sparire dentro l'edificio,aspettava di uscire e  di voltare il primo angolo e non importava quanto uno corresse veloce per raggiungerlo,perchè appena il suo passo raggiungeva un punto dove non era più rintracciabile con lo sguardo,bhè si poteva essere certi che nessuno l'avrebbe più visto fino alla mattina seguente,dove lo avrebbe trovato seduto al suo banco a guardare fuori dalla finestra.
In classe lentamente tutti si stavano abituando a questa presenza passiva che non era un amico o un conoscente,era solo un immagine che non ti rispondeva se la chiamavi,che non si muoveva se la fissavi,che non  lasciava trasparire nulla.
Ma lei non si sarebbe arresa. Non era la persona da arrendersi,voleva conoscere meglio quel ragazzo voleva sapere il perchè di così tanta freddezza.Dannazione nessuno in classe lo voleva mangiare o mordere! Semmai le voci iniziavano a dire il contrario. Ma non per Anna,lei sapeva che il ragazzo nascondeva qualcosa nonostante lo catalogasse prima di tutto un ragazzo timido e schivo,tutto qui ;ma lei era fatta così : non riusciva a vedere una persona isolata dagli altri,era riuscita a far integrare tantissime persone timide con almeno qualche amico e non si sarebbe scoraggiata e avrebbe tentato anche con lui,ma dubitava del fatto che lui le avrebbe permesso di aiutarlo. Ma aveva davvero bisogno di aiuto?
Il pensiero le attanaglio la mente con un morso ,magari tutto ciò che quel ragazzo voleva era un pò di pace ,magari nel suo passato non si era trovato bene. Scosse il capo,no nessuno cercava un isolamento come quello,nessuno era così freddo .
Un altro pensiero le attanagliava la mente recentemente.Un grosso cane nero dal pelo folto che teneva tra le fauci uno zainetto, sul quale vi erano scritte le lettere : Alan Woods. Lo zainetto era sicuramente il suo ,se lo ricordava dal primo momento che l'aveva appoggiato per terra: insomma non era mica invisibile,uno zainetto blu scuro con una grossa etichetta posta lateralmente e un pupazzetto con un corvo attaccavo come portachiavi non era sicuramente il massimo della banalità! Chiunque lo avrebbe riconosciuto e chiunque si sarebbe chiesto come mai quel cane lo aveva. La risposta più ovvia era che il ragazzo in questione avesse un cane ,e probabilmente la soluzione era quella ma il fatto che il proprietario del cane non era nei paraggi pareva piuttosto strano.
-"Anna? Anna ci sei?"- disse una voce difianco a lei
Anna scosse violentemente il capo -"Uh? Oh si scusa Mary ero sovrappensiero!"-
Mary sorrise appena -"Come al solito"- disse soffocando una risatina -"Comunque stavo dicendo che dovrai chiedere il permesso a tuo padre se vogliamo fare quella dannatissima  cena di classe,non possiamo prendergli il locale senza preavviso"-
Gli occhi di Anna parvero brillare per un secondo -"Mi ero dimenticata di dirtelo,mio padre ha acconsentito ieri sera,ha detto che la cosa più importante era quella di non rompere nulla di troppo prezioso,in cambio lui avrebbe tenuto la sala libera"-
"Perfetto! Proprio a fagiolo,ora dobbiamo solo spargere la voce che sarà sabato sera e ho già un idea in mente.."
-"Fammi indovinare...lo dirai accidentalmente a Fell e lascerai che lui sparga la voce in classe?"-
-"Direi che mi conosci bene"-
Le due scoppiarono a ridere. Poi Anna corrugò la fronte pensierosa -"Secondo te cosa farà? Verrà?"-
-"Uhm chi?"- chiese Mary mentre compilava una lunga lista di nomi. -"Oh..Bhe non ne ho la minima idea mi pare un pò..distaccato"-
-"Soltanto un pò? In classe nessuno sembra notarlo,mah sarà meglio chiederglielo subito in quanto dubito che Fell gliene parlerà"-
Mary si limitò ad annuire osservando l'amica avvicinarsi ad Alan.
-"Ciao." disse Anna avvicinandosi ad Alan e fissandolo ma il ragazzo non fece una piega.
-"Ehm...che silenzio...non è che hai perso la voce?"- disse spostando l'argomento sullo scherzo. Alan roteò gli occhi con fare annoiato.
La ragazza sospirò amareggiata poi prese fiato e parlò.
-"Volevo avvisarti che sabato sera ci sarà la cena di classe al Black Dawn Restaurant ,il ristorante situato nella via difronte e gradirremmo che anche tu venissi.-"
Ancora nessuna risposta,il ragazzo però si voltò verso la ragazza puntandole lo sguardo negli occhi. Si aspettava forse che lei abbassasse il suo in segno di sottomissione? Mai,non l'avrebbe mai fatto,anzi sostenne lo sguardo con fermezza e senza indugiare. Poi con estrema calma riprese a parlare.
-"Saremmo felici se tu accettassi il nostro invito,se puoi farcelo sapere prima ci fai un favore"- detto questo si allontanò senza timore,lasciando il ragazzo solo a rimuginare su quello sguardo di sfida. Anna non era una persona facile da sottomettere,era testarda e non si sarebbe mai sottomessa a nessuno,tanto meno ad uno della sua stessa età.
Quando la ragazza si risedette al suo banco tornando a parlare con la sua migliore amica,Alan riportò lo sguardo e  i pensieri fuori da quella finestra osservando con interesse un merlo che cantava pacifico su un ramo.

-"Come è andata?"- chiese Mary appena la ragazza le si avvicinò sospirando.
-"Non ha nemmeno risposto,anzi pareva volermi cacciare con lo sguardo,eppure non mi pare minimamente di averlo offeso in qualche modo,mi chiedo cosa gli passa per la testa."-
-"Non ne ho la minima idea ma qualunque cosa sia non credo sia un pensiero utile,dato che non parla mai i pensieri più importanti li avrà già prosciugati da un pezzo."-
-"Non so,non credo mi pare piuttosto che si senta oltraggiato dal rimanere a scuola invece che stare a fare altro,pare quasi che non si reputi all'altezza di parlare con gli altri."-
-"O magari non ci reputa all'altezza di parlare con lui"- disse Mary irritata. Anna rimase senza parole,non ci aveva proprio pensato ;magari il ragazzo aveva solo un atteggiamento altezzoso proveniente da chissà quale famiglia ricca con insegnante privato. -"Non ci avevo proprio pensato,probabilmente è così"- e come se nulla fosse sorrise ,nonostante tale cosa non le pareva del tutto vera,ma per ora era di certo la supposizione più attendibile.

Alan era rimasto interdetto dallo sguardo della ragazza,era stato uno sguardo cupo che non ammetteva repliche,uno sguardo supplichevole di accettare la sua proposta nonostante l'avesse quasi obbligato. Di certo non era lo sguardo dei suoi soliti "compagni di classe" o meglio dire presenze in classe. Era stata gentile ad offrirgli quella possibilità certo,ma non sapeva di averlo ferito dentro. Quello che il ragazzo cercava di fare dal primo giorno che era arrivato in quella scuola era quello di non esserci,di essere una presenza vuota priva di ogni senso di amicizia o cordialità verso gli altri,e pareva aver funzionato con tutti tranne che con lei. Lei non voleva arrendersi,non voleva lasciarlo in pace;ma perchè?
Oh be la risposta era semplice per lui,lei aveva amici ovunque e faceva di tutto per non isolare nessuno;e guarda caso lui stava facendo di tutto per isolarsi e lei cercava quindi di reintegrarlo in classe.
Il merlo scese di un ramo e il ragazzo riportò il pensiero al merlo. Come gli sarebbe piaciuto in quel momento unirsi a quel merlo ,ma non a cantare,ma solo per osservare il tutto da un altra prospettiva.
Forse sarebbe dovuto andarci a quella festa,insomma che male poteva farci una sbirciatina? Ma il pensiero si disperse nella sua mente nello stesso istante in cui si accorse di farlo.
La campana dell'ultima ora suonò con forza,e lui sollevò con noncuranza lo zaino varcò la porta di ingresso e si slanciò a passo rapido lungo le scale. Superò una gran massa di studenti in pochissimo tempo ,facendo lo slaloom tra i ragazzi ed uscì dall'edificio scolastico.
Si diresse verso il cancello della scuola,dove intravide un gruppo di ragazzi della sua stessa classe osservarlo schizzare via,probabilmente uno aveva cercato di salutarlo ma non aveva fatto in tempo.
Alan voltò l'angolo di una delle tante stradine secondarie come faceva ogni giorno; e come ogni giorno in quel momento sparì dalla vista di tutti. 

Note:
Woa! Mi stupisco di me stessa per la velocità con cui ho scritto il secondo capitolo.
Lo so che questo capitolo ha ben poco di interessante,ma volevo rendere chiara la caratterizzazione dei personaggi principali.
Volevo inoltre ringraziare chiunque ha letto la mia "fan fiction" e chiunque la leggerà
Consigli e critiche(finche rimangono nei limiti di critiche per migliorare) sono più che apprezzati ,spero dunque di riceverne almeno un paio. Detto questo vi saluto alla prossima volta :3
   
 
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