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Autore: Schmetterlinge    13/02/2021    2 recensioni
Il Master le si affianca, fissandola [dritta] in quei profondi occhi color cobalto.
“Non voglio che tu ti faccia male, Juvia.”
La ragazza lo guarda, in attesa che finisca.
“Ma ti autorizzo a scatenarti come poche volte nella tua vita, siamo intesi?”
Lo scruta, incerta di aver afferrato pienamente il significato di quelle parole.
“Ti do dieci secondi per terminare l’incontro, d’accordo?”
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Lluvia
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sorrisi mesta, specchiandomi negli occhi dei miei più cari amici, l’espressione di chi la sa lunga; non avrei mai voluto ingannarli, sapevo di averli impensieriti e, probabilmente, spaventati ma non avevo avuto altra scelta.

 

“Juvia …”

 

Lucy pareva quasi una bambina, i grandi occhioni scuri, le labbra corrucciate, le gote rosse e la schiena scossa dai singhiozzi; mi fissava come se non avesse visto nulla di più bello in tutta la sua vita, imbarazzandomi come poche volte.

 

“Mi dispiace …”

 

Avrei voluto aggiungere altro ma la vidi travolgermi e farmi capitolare a terra, nascondendosi contro la mia spalla e solleticandomi il mento con i suoi lunghi boccoli color del grano.

 

“Sei una stupida …”

 

“…”

 

Sorrisi stanca, stringendola a me, lo sguardo rivolto al cielo, soffermandomi sul dolce cinguettio degli uccellini e sulla tiepida brezza primaverile quando scorsi delle figure familiari venirmi incontro.

 

“…”

 

“Non posso crederci…”

 

Natsu scosse la testa, fiero; non credo di averlo mai visto tanto raggiante ma, soprattutto, senza parole.

 

“Sorpresi?”

 

Qualcosa mi diceva che avrei ricordato quell’espressione per molto, molto tempo.

 

“Avrei voglia di …”

 

“Fammi indovinare.”

 

Gajeel sbarrò gli occhi.

 

“Prendermi a sberle?”

 

Dovetti impegnarmi seriamente nel trattenermi dal scoppiare a ridergli in faccia quando lo vidi fissarmi allibito.

 

 

 

 Era così prevedibile

 

 

 

“Adesso fai anche la spiritosa?”

 

Reclinai il capo all’indietro quando vidi il volto di Gray rientrare nella mia visuale, oscurando il sole; nonostante avesse due profondi solchi violacei sopra gli zigomi, gli occhi arrossati e l’incarnato pallido, nonostante fosse sciupato, rimaneva sempre bellissimo.

 

 

 

Dannatamente bellissimo 

 

 

 

 

 

Lo scrutai a lungo, quasi a volerlo tranquillizzare, e - diversamente dagli altri - non fece nulla.

 

Restò immobile, a guardarmi e a fissarmi come se volesse leggermi dentro, incredulo nel vedermi ancora viva.

 

“Ehi …”

 

“…”

 

Sapevo avrebbe voluto parlarmi ma sapevo anche quanto gli fosse difficoltoso; Gray non era come Natsu, vivace a scoppiettante, espansivo e - a volte - teneramente casinista.

 

Tuttavia, nonostante fosse sempre stato chiuso in se stesso, nonostante la timidezza e il suo carattere introverso era cresciuto, aprendosi più di quanto avessi mai potuto immaginare; aveva imparato a lasciarsi andare, a sorridere e a ridere, a imbarazzarsi per le piccole cose e a piangere senza nascondersi.

 

“Gray ..”

 

Mi si inginocchiò accanto.

 

“Ciao…”

 

Sorrisi, le gote arrossate e Lucy ancora sopra.

 

“Ciao …”

 

Fu poco più di un sussurro.

 

“Ragazzi!”

 

“…”

 

Mi voltai giusto per scorgere Erza e Wendy correre nella nostra direzione, il fiatone e i volti impensieriti; quando arrestarono il passo si guardarono attorno con sguardo confuso.

 

“Qui cade tutto a pezzi…”

 

Titania inarcò un sopracciglio.

 

“Cosa ci siamo perse?”

 

“Ecco …”

 

Portai una mano alla bocca, trattenendo una risata mentre Lucy, Gray e gli altri si impegnavano a fare lo stesso.

 

“Perché …?”

 

Fu una risata liberatoria - limpida e cristallina - e mai come allora mi sentii tanto leggera, libera da un peso sopportato troppo a lungo.

 

“Ma…?”

 

Mi specchiai nelle iridi di Lucy, malandrina.

 

“Andiamo a casa.”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

//

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Per quanto mi sforzassi, proprio non riuscivo a togliermi dalla testa l’immagine di Keith; avevo avuto la sensazione che sapesse più di quanto volesse far intendere ma, soprattutto, che volesse dirmi qualcosa, qualcosa che faticavo anche solo a immaginare.

 

 

 

 

Qualcosa che avrei compreso poco tempo dopo

 

 

 

 

“Sei preoccupata?”

 

“No …”

 

“Sicura?”

 

“Potresti non farmi gli agguati? Mi spaventi.”

 

“Dubito vi sia qualcosa in grado di spaventarti, Juvia.”

 

Mi avvicinai a Gajeel, un sorriso sulle labbra.

 

“Stai bene?”

 

“Tu?”

 

Gli tirai un pugno sul petto.

 

“Rispondi a domande?”

 

Non disse nulla, scrutandomi a lungo, quando mi prese per la nuca; era strano vedere quel gigante, all’apparenza scontroso, mostrarsi tanto tenero.

 

“Ehi …”

 

Aumentò la presa.

 

“Vado da Levy, ci vediamo dopo?”

 

“D’accordo.”

 

Gli lasciai un bacio sulla guancia, furtiva, imbarazzandolo furiosamente; era sempre divertente stuzzicarlo.

 

“Fai la brava.”

 

“Anche tu.”

 

“Io sono sempre bravo.”

 

“Certo.”

 

“Spiritosa.”

 

Mi incamminai verso i giardini di Fairy Hills, sedendomi sulla prima panchina utile, quando scorsi l’oggetto delle mie fantasie venirmi incontro a mani conserte, lo sguardo serio.

 

“Ehi …”

 

“…”

 

Che fosse timido non era una novità ma quel silenzio iniziava a impensierirmi.

 

“Stai bene?”

 

“…”

 

Feci per avvicinarmi quando mi sentii abbracciare, finendo con sprofondare nel prato lì vicino; sentivo il corpo di Gray aderire al mio, costretta a terra.

 

“Sono felice …”

 

Schiusi le labbra, in attesa, il suo volto nell’incavo del mio collo.

 

“Sono felice di saperti al sicuro, qui con me.”

 

Qualche mese addietro mai mi sarei aspettata simili parole, specie da parte sua; quanto era cambiato …

 

 

 

 E non solo lui

 

 

 

“Anch’io …”

 

Lo vidi sollevarsi, un sorriso dolce; conoscendomi dovevo essere arrossita e molto anche.

 

 

 

Era pericolosamente vicino

 

 

 

“Gray …”

 

Dovetti soffocare un rantolo nel vederlo poggiarsi alla mia fronte.

 

“Avrei voluto proteggerti …”

 

“…”

 

Chiusi gli occhi, inebriandomi di quel profumo che aveva la capacità di mandarmi in estasi, pensando a quanto fosse lontano dalla verità.

 

“No, Gray …”

 

Iniziai a carezzargli il mento, fissandolo dolce; aveva gli zigomi arrossati.

 

“Non hai nulla da rimproverarti.”

 

“Juvia …”

 

“Nulla.”

 

Mi scrutò a lungo quando mi ritrovai a sgranare gli occhi nell’assaporare le sue labbra; lo sentii spingere, carezzandomi la bocca con la propria, per poi staccarsi e affondare nel mio petto.

 

“Gray …”

 

“…"

 

Mi ci volle qualche secondo per elaborare quanto accaduto anche se - in cuor mio - sapevo che non mi sarei mai abituata a certe cose.

 

“Quanto durerà?”

 

“Questa tranquillità, intendi?”

 

Non sapevo dargli una risposta anche se avrei tanto voluto illudermi e dirgli “per sempre”; erano stati mesi sofferti, stancamente dolorosi e avevamo tutti bisogno di una vacanza.

 

 

 

 Specialmente la sottoscritta

 

 

 

“Spero molto.”

 

“Dici?”

 

Gray mi stava ancora sopra, scrutandomi con sguardo malandrino.

 

“Non credo ne godremo a lungo.”

 

Su questo mi trovava pienamente d’accordo ma confidavo comunque in un periodo di vacanza.

 

“Ragazzi!”

 

Dovetti soffocare una risata nel scorgere Lucy fissarci paonazza, poco distante.

 

“Non volevo disturbare, o meglio …”

 

Portai una mano alla bocca, intenerita.

 

“Va tutto bene, tranquilla.”

 

Questo lo vedo.”

 

Adesso faceva anche dell’ironia.

 

“Abbiamo un problema, ci stiamo radunando nella hall.”

 

Quel tono di voce non faceva presagire nulla di buono.

 

“Arriviamo.”

 

Sorrisi nel vederla allontanarsi, per poi volgere lo sguardo a Gray.

 

“Tranquillità, eh?”

 

Scoppiai a ridere, e lui con me, quando sentii il sorriso morirmi sulle labbra.

 

“Non ho una bella sensazione.”

 

“Sono qui con te.”

 

Ed io non avrei potuto essergliene più grata; gli carezzai le guance purpuree, invitandolo ad alzarsi, quando mi prese per la vita.

 

“Andiamo?”

 

“Dopo di te.”

 

La verità era che nessuno di noi avrebbe mai conosciuto la tranquillità ma andava bene così.

 

 

 

 

 

Perché questo era Fairy Tail 

 

ed io 

 

non avrei potuto esserne più orgogliosa 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

E’ finita, dopo un paio di anni questa long è giunta al termine!

Anche se ci saranno altre occasioni per scrivere di Juvia, chiudere questo “capitolo” non può che rattristarmi!

Grazie infinite a coloro che hanno continuato a seguire capitolo per capitolo, non mi stancherò mai di ripeterlo!

A questo punto, non mi resta che dire alla prossima avventura!

Schmetterlinge! ^.^

 

   
 
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