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Autore: sakuraenn    05/05/2021    0 recensioni
Questa è la mia prima Fan Fiction e gli ci sono molto affezzionata ^^. Sono lentissima nella sua scrittura perchè voglio che gli eventi siano ben bilanciati anche se non sempre mi riesce. Ho scritto all'inizio capitolo una breve introduzione che ritengo necessaria. La storia sarà un seguito ipotetico del manga , sarà una storia con molte sorprese in cui ci sarà da stupirsi o almeno così è stato per le amiche che l'hanno letta. La storia di questa Fan Fiction intreccia molti eventi e ricama una storia complicata in cui un passato remoto si intreccia con eventi presenti e con il carattere dei vari personaggi.
Vi auguro Buona Lettura
Nota importante : Questa fan fiction l'ho pubblicata in diversi forum nell'edizione meno curata (Per questa pubblicazione la sto un po rivedendo e arricchendo di particolari) quindi se la vedete sotto i nick Sakurakid e Sakura sono sempre io che la posto ^^ scusate se mi sono dimenticata di specificarlo da subito.
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO 10  MOMENTI E SITUAZIONI
 
Le scale le parvero interminabili, sentiva il cuore farle male e la voglia di urlare.
Lentamente sentì anche le gambe che iniziavano a cederle, Berry si sforzo di mantenere la mente vuota e la lucidità mentale, non doveva pensare, non doveva lasciasi andare con lui così vicino….
Arrivò al salone dove era in atto un accesa discussione, vedendola tutti si voltarono. Sentì una morsa allo stomaco ma sorrise.
<<  Tasuku si è svegliato  >>
<< Stai bene? Sei pallida come un cadavere. >>
<<  Si; è solo un po’ di stanchezza Zankuro.. ho avuto una giornata pesante. >>
Quella frase le costò tutta la forza di volontà, sentì la sua anima urlare ma rimase ferma, fissando la sua interlocutrice senza dare alcun segno di quel che provava.
Lei annuì sospirando
<< D’accordo ma se stai male torna a casa.  >>
<< Sto bene. Di che si discute?  >>
<< Solo di chi deve andare a comprare il caffè. L’abbiamo miseramente finito a furia di fare le ore piccole alla sala computer… >>
La voce di Ryo risultò sarcastica ma in quel momento Berry sentì di potercisi appigliare come ad un ancora di salvezza.
<<  Vado io. Ho giusto bisogno di prendere una boccata d’aria  >>
<<  Ma se venissi attaccata.. sei finita nelle mire di Deep Blue.  >>
A sentire quel nome le tremarono le gambe, deglutì ingoiando il groppo che sentiva alla gola
<<  Se succede Ryo mi trasformo e gli do un bel pugno sul muso così la paga per quel che ha fatto a Ichigo. >>
Sorrise  augurandosi che ci cascassero, li osservò confabulare qualche secondo, stillare una lista della spesa e poi porgergliela assieme ai soldi.
<<  La missione è tua. Se succede qualcosa chiamaci, non combattere.  >>
Annuì grata, prese la lista e il denaro e uscì dal  caffè. Cominciò a percorrere  il parco sentendosi sempre più male; il cuore le doleva e sentiva mancarle l’aria, un senso di disorientamento la pervase poi tornò lucida sentendo le gambe che cedevano.
Per un attimo la testa le disse “ Non può essere vero! Mi sono immaginata tutto!” Ma l’amarezza la pervase con un ondata così forte che si ritrovò disgustata dai suoi stessi pensieri;  sentì di cadere e si addentrò fra gli alberi appoggiandosi ad un tronco , rimase ferma alcuni minuti osservando il cielo.
<< Ho ucciso Tasuku.. con queste mani nella mia passata vita… e lui nonostante il male che gli ho fatto quando è rinato è tornato affianco a me, deciso a proteggermi a farmi sorridere nonostante quello che gli ho fatto….
Gli ho tolto la vita e lui…. Sono un mostro! Non merito il suo affetto. >>
Si accasciò iniziando a singhiozzare; si sentiva come se l’avessero aperta in due, Tasuku era tutto per lei,  non poteva perdonarsi di avergli fatto una simile mostruosità anche se era stato nella loro vita precedente…
Quando le lacrime finirono si sentì vuota e distrutta ma totalmente consapevole che quel che aveva visto in quella specie di reminiscenza era una realtà  del suo passato.
Era stata la schiava  di Deep Blue, soggiogata completamente al suo volere, convinta di appartenere ad un popolo di persone malvagie e che la luce della grazia fosse stata Blue.
Quell’uomo aveva completamente annullato la sua volontà  riducendola ad una marionetta obbediente e usandola per perpetrare una striscia di sangue infinita.
Era talmente convinta allora di essere odiata dal padrone perché non lavorava bene che quando aveva ricevuto “quella missione” si era sentita persino gioiosa…
Ma l’averlo incontrato, aver vissuto con Aldenath quelle settimane aveva rimesso in discussione tutto quanto però il terrore aveva vinto, l’aveva totalmente condizionata e così aveva finito per togliere la vita alla persona più bella che avesse mai incontrato.
Questa volta le cose sarebbero state diverse! Tasuku doveva continuare a vivere le giornate credendo di riuscire a consolarla con i suoi abbracci e la sua gentilezza.
Sentì il suo amore per lui traboccare dal suo cuore assieme all’amarezza che quell’amore da adesso in poi sarebbe stata la spada che l’avrebbe maggiormente ferita. Lo accettò facendosi  forte  della sua razionalità “ Doveva riparare al male che aveva fatto ad Aldenath e al contempo fare in modo che il cuore di tasuku  non fosse mai più solcato dal dolore.”
Si rimise in piedi, avviandosi verso il negozio come se fosse in trance , acquistò quello che doveva acquistare e tornò indietro; si fermò a qualche metro dal bar sospirando.
“ Mantenere la mente vuota e il cuore saldo. Il suo potere era quello di leggere la mente e l’anima, non doveva far scoprire nulla dei suoi pensieri e della sofferenza che provava, altrimenti questo l’avrebbe ferito.”
Entrò a passo deciso e salutò tutti, posò sul tavolo le cibarie osservandoli, sentì nuovamente cederle le gambe ma fece uno sforzo di determinazione, notò che Ryo la fissava intensamente e deglutì.
Si diresse in cucina con la scusa di preparare un buon pasto a Tasuku ma la verità è che voleva sfuggire a quello sguardo indagatore, era così profondo e intenso che le ricordava Blue.
Ichigo la seguì; chiuse la porta della stanza osservandola affaccendarsi per qualche minuto.
<<  C’è qualcosa che non va? Sei molto diversa dal solito Berry  >>
Si fermò  rimanendo immobile qualche secondo….
<<  Cosa faresti se scoprissi di aver fatto male a qualcuno Ichigo?  >>
Notò che la guardava, poi distolse lo sguardo accartocciandosi un angolo del grembiule.
<<  Credo  che mi scuserei  >>
<<  E se non potessi farlo?  >>
<<  Non lo so. Hai fatto del male a qualcuno?  >>
<<  No. Niente! Lascia perdere.  Dimentica quel che ho detto.  >>
Tremò  concentrandosi sul pensiero di mantenere la calma, di non lasciare trapelare niente, Ichigo l’abbracciò di schiena senza dire nulla, per un momento si sentì come se stesse per esplodere, quando la lasciò si voltò abbracciandola stretto senza dire niente trattenendo le lacrime.
Lei contraccambiò l’abbraccio accarezzadole la testa e sussurrandole; va tutto bene.
Quando ebbe ripreso il controllo di se si staccò sorridendo e chiedendole scusa. Tornò a preparare il pasto concentrandosi esclusivamente su quello.
Nello stesso momento Ryo si affacciava alla camera di Tasuku.
<<  Come stai?  >>
<<  Bene mi sento solo stanco >>
<<  Dobbiamo parlare..  >>
<<  Sapevo che saresti venuto ma la risposta è no Rago.  >>
<<  Allora non mi sono sbagliato sei davvero tu, Aldenath Ardesill. >>
<<  Io sono Tasuku, quell’uomo è morto con i suoi errori e i suoi rimpianti.  >>
<<  Magari la pensasse così anche qualcun altro.  >>
<<  Se avessi usato le tue facoltà su tuo fratello forse qualcosa sarebbe cambiato; esattamente come sarebbe cambiato se avessi accettato di unirti a noi quando sei stato scoperto.  >>
<<  Stai sostenendo che avrei fermato Blue semplicemente leggendogli la mente? L’ho fatto innumerevoli volte ma ho percepito solo dell’arroganza in lui. Inoltre io proprio non ero all’altezza della casta dei pensatori. Ero il fallito della mia famiglia.  >>
<< Un fallito con una mente geniale e un potere  che l’avrebbe portato ad essere il consulente dell’imperatore.. se solo avessi voluto. Sottovaluti troppo le tue capacità >>
<<  Bah ormai è tardi per recriminare non credi? Io ucciderò Blue costi quel che costi.  >>
<<  Non capisco il motivo di tutta questa faida tra di voi francamente.. Lessi la tua mente quella volta e quella di Blue  e mi sembraste entrambi ridicoli. >>
<<  Ridicoli?  Chissa! Ho sempre pensato che non si possa davvero  capire a fondo quel che provano gli altri.  >>
<< E vero, ma è vero anche il contrario. >>
<<  Sei il solito enigmatico Ardesill. Per quale motivo combatti ora? >>
<<  Per difendere una  persona che mi è cara, molto cara. Tu?  >>
<<  Per chiudere i conti e non lasciare che faccia di nuovo le male alla donna che amo. >>
<<  Donna che ami? Non sapevo amassi qualcuno. Chi è la fortunata? Deduco sia rinata ne parli al presente.  >>
<<  Si è rinata e si tratta  di Aijissa  >>
<<  L’ancella di Topazia?  Questo mi da dei pensieri. Quando l’ho incontrata  e le ho domandato del passato mi ha solo detto che la sua ancella era una traditrice. E una stolta. >>
Ryo sfoderò un espressione allibita e adirata al contempo.
<<  E rinata anche lei?  >>
<<  Si ma i suoi propositi non mi piacciono per niente. Odia Blue in maniera spropositata; anche se trovo che in parte il suo odio per quell’uomo sia giustificato. >>
<< La situazione si complica ulteriormente a quanto sembra.. >>
<<  E sempre stata complicata.. >>
<<  Aijissa non ha tradito nessuno questo posso giurartelo.. ero presente  quando è morta nel vano tentativo di fermare Blue  >>
<<  Credo alle tue parole Rago ma lei non ci crederà sicuramente. E estremamente testarda quella donna. >>
<< Dopo quanto hai detto ho ancora più bisogno di un alleanza con te. Ti prego accetta Ardesill.  >>
<<  Non accetto di unirmi alla tua battaglia Rago. Tu puoi affrontare il tuo gemello benissimo da solo. Però, lotterò per difendere Berry. Per me conta solo la sua felicità.
Se accetti questa soluzione posso fornirti un mero supporto, altrimenti nulla. >>
<<  Per me va benissimo, anzi la tua presenza è più di quanto chiedevo.  >>
Si allontanò soddisfatto, Yuki  percorreva il corridoio, vedendo uscire  Ryo guardò per un momento nella stanza e sospirò, chiuse un attimo le palpebre in segno di saluto e proseguì scendendo al piano sottostante.
Non si erano minimamente accorti della figura appena salita che tremava nell’ombra  di una porta semi chiusa con un vassoio in mano.
Berry ascoltando la conversazione sentiva le gambe cederle. Ryo era Rago il fratello di Blue…  e Tasuku aveva nuovamente avuto pensieri di protezione nei suoi riguardi “ non li merito. Ti prego smettila” il pensiero minacciò di salirgli alla mente con irruenza e le ci volle tutta la sua determinazione per soffocarlo.
Aspettò qualche minuto poi entrò  sfoderando un ampio sorriso
<<  La cena signore. Preparata con le mie mani. Stai meglio? >>
Si sedette ad osservarlo, notando il suo stupore e la quasi commozione
<<  Che c’è? >>
<<  E il primo pranzo che cucini per me Berry! Dimmi che non è un sogno?  >>
<<  No che non lo è. Avanti mangia. > >
<<  Che ti succede? >>
<<  Perché?  >>
<< Tremi come una foglia,  sorridi come se ti sforzassi e piangi.  >>
Il tono della sua voce si fece serio e lei chinò il capo
<<  E colpa tua! Mi hai fatto preoccupare. >>
Concentrò tutta se stessa su quel pensiero per farlo percepire reale e sforzandosi di non  tralasciare altro.
Notò di essere osservata mentre si asciugava gli occhi e che poi lui distoglieva lo sguardo.
<<  Scusami. Non volevo farti preoccupare.  >>
<<  L’importante è che tu stia bene  >>
Lo osservò iniziare a mangiare il riso in silenzio e fermarsi dopo le prime cucchiaiate.
<<  Che c’è non è buono? Ho sbagliato qualcosa?  >>
<< No è buonissimo ma devo dirti una cosa; l’aspetto che ho assunto per difenderti è quello che avevo nella mia passata vita. >>
Notò che la osservava intensamente e deglutì per non lasciare che i pensieri le dominassero la mente.
<< Capisco Tasuku, scommetto che dovevi essere una persona incredibile anche allora  >>
<<  Ti sbagli di grosso. Ero una persona orrenda!  >>
<<  Non è vero!  >>
Le parole le uscirono prima che potesse fermarle; erano stupite e sconcertate, le credeva con tutta se stessa. Lui era una brava persona. Era la persona migliore che avesse mai conosciuto; non poteva considerarsi cattivo.
<< Eh? >>
Notando il suo stupore si ricompose riprendendo l’autocontrollo.
<<  Non ci credo. Tu sei una persona splendida, non crederò mai che tu possa essere stato malvagio.  >>
<<  Berry…. Aldenath Ardesill un mese prima di morire fece giustiziare 50 uomini innocenti solo perché accusati di aver violato un precetto di uno stupido libro.
Non era una brava persona per niente. Anche in punto di morte si è dimostrato un egoista. >>
<< E se lo fosse stato ci sarebbe stato qualcosa di male? Forse il suo “egoismo” era più che giustificato. >>
Sentì l’amarezza invaderla, lo guardò ma lui scosse la testa.
<<  Non era giustificato per niente ma è una storia lunga.
 Io ora sono Tasuku e voglio vivere come Tasuku e  abbracciare la  mia coniglietta-gattina ogni giorno della mia vita. >>
Fece un ampio sorriso riprendendo a mangiare; lo osservò a lungo provando un insieme di sentimenti indefiniti, lo osservò gustarsi ogni cucchiaiata di quel misero piatto.
Al piano sottostante Yuki era seduta ad un tavolo, era il suo turno di pausa  dal computer centrale e stava cenando con un tramezzino, ripensava alla prima volta che l’aveva incontrato.
Era rimasta sorpresa quando tentando di condizionarlo aveva scoperto la vita alternativa di Tasuku.
Lui le aveva pregato di non dire niente e si era poi lasciato condizionare volontariamente.
Aveva una mente davvero brillante, “chissà se nel passato anche io che ho lo stesso potere avrei fatto parte di quell’ordine religioso di cui lui era il capo?”
Immaginò per un momento la sua vita come suora e  le venne da ridere, non ci si vedeva per niente.
Finì di mangiare osservando la sala vuota, era incredibile pensare che in un remoto passato esisteva una civiltà evoluta e potente che aveva stabilito una società e un ordine ormai dimenticati.
Dimenticata era anche la sua storia, di sicuro sapeva che di risvegliato c’era solo lui.. ma quei discorsi sentiti con Ryo le avevano fatto sorgere qualche dubbio in proposito; “ Che anche lui fosse  uno dei risvegliati?”
Se era così, sicuramente c’erano molti punti oscuri sulla questione. Forse era il caso di parlarne con keiichiro ma farlo preoccupare inutilmente le sembrava superfluo.
Doveva scoprirne più dettagli ma facendo domande avrebbe destato troppi sospetti e non intendeva minare la fiducia che lei e i suoi si erano finalmente conquistati.
Osservò arrivare Yuzen in compagnia di Zankuro, sembravano impegnati in una conversazione molto fitta su un argomento che sicuramente faceva infiammare i loro animi; sorseggiò il thè piacevolmente divertita; Yuzen era l’unica altra persona oltre a suo padre e keiichiro a conoscere la sua  vera identità, vederlo così impegnato in una discussione seria con una ragazza era davvero singolare.
Alla mente gli tornò la prima volta che l’aveva visto fare avance alle ragazze con i suoi modi da Gigolò, si vedeva  a primo sguardo che le prendeva in giro, con Zankuro invece era terribilmente serio lo si notava subito, pareva proprio che avessero stretto amicizia era davvero una buona cosa.
Guardò la tazza emettendo un lieve sospiro; decisamente non poteva rovinare tutto per la sua curiosità.
La posò con delicatezza sopra al piatto ormai vuoto, prese entrambi e si diresse in cucina; trovò Ichigo intenta a lavare i piatti, la salutò con cordialità ma lei non rispose.
<<  Qualcosa non va?  >>
<<  Eh? >>
<<  Ti ho chiesto se qualcosa non va Ichigo… >>
<<  No duca tutto a posto è solo che ultimamente ho dei momenti in cui sono assente. >>
<<  Mi sembravi più scossa che assente, se vuoi posiamo fare una seduta di ipnosi così magari ricordi qual è la causa di questi tuoi momenti.. >>
<<  No! Non voglio ricordare nulla! Non voglio!!  >>
Gettò il piatto che aveva in mano a  terra infrangendolo e fuggì via.
Yuzen e Zankuro accorsero subito, Yuki li guardò esterefatta.
<< Che è successo Duca?  >>
<< Non lo capisco. Ho visto Ichigo che lavava i piatti, l’ho salutata e vedendo che non rispondeva le ho chiesto se c’èra qualcosa che non andava, mi ha risposto che ha attimi di assenza e sapendo che in genere questi problemi sono causati da traumi infantili le ho proposto una seduta di ipnosi  ma si è messa ad urlare ed è scappata via correndo.
Sono rimasta di sasso, cosa avrò detto per offenderla? Avevo unicamente buone intenzioni…. >>
<<  Ichigo sta vivendo un momentaccio per colpa di Masaya, forse è solo quello che la sconvolge.  >>
<<  Lo pensi sul serio Zankuro? Se il Duca si  fosse fatto male io.. >>
<<  Cerca di startene calmo Yuzen  sei troppo impulsivo a volte. >>
<< Sei tu l’aggressiva ogni volta che avvio una discussione.  >>
<<  Forse le “discussioni”; le proponi male! >>
Si gettarono un occhiata in cagnesco distogliendo lo sguardo l’uno dall’altra.
<<  Calmatevi entrambi sto bene, non è successo niente, mi ha solo sorpreso; tutto qui. >>
Sorrise ad entrambi allontanandosi; sentì i passi seguirla di corsa e il braccio che la fermava
<<  Yuki sicura che…? >>
Si guardò attorno circospetto, deglutendo
<< Tranquillo Yuzen, non è successo niente. >>
<<  Per me sei come una sorella maggiore non dimenticarlo. Qualsiasi cosa avessi bisogno sono qui. Sei la mia famiglia e lo sei anche per gli altri anche se non sanno il tuo segreto, sebbene non abbiamo legami di sangue noi 4 siamo fratelli. Ricordatelo. >>
<<  Lo so Grazie. >>
Sorrise  staccandogli la mano dal braccio,  percorse il corridoio fino al bagno e vi si chiuse dentro.
Il ragazzo tornò indietro abbattuto, Zankuro era alla finestra e guardava l’esterno immobile come una statua; per un attimo si fermò  ammaliato da quella visione poi si riscosse; si sistemò gli occhiali e la superò senza dire nulla.
Ichigo corse fino all’uscita del parco e si inginocchiò a terra ansimante mettendosi le mani sulle orecchie.
<< Non voglio! Perché è successo tutto questo? Perché non poteva essere diverso adesso? >>
Le venne da singhiozzare e senza rendersene conto si trasformò in gatto.
Iniziò a vagare a testa china, arrivata alla zona giochi si fermò sospirando, saltò su uno scivolo per bambini  accucciandosi li.
“ A quanto pare la trasformazione è andata in tilt… Beh forse è meglio se rimango un gatto per sempre..”
Il pensiero le invase la  mente, chiuse gli occhi ma dovette riaprirli quasi subito; vide il suolo diventare sempre più distante, si voltò di scatto  ritrovandosi ad osservare un bel volto  dai profondi occhi azzurri e dai capelli biondi
<<  Tu cosa ci fai qui? Per di più trasformata in gatto? >>
Lo graffiò fermandosi a qualche passo di distanza,  lui la guardò emettendo un versaccio, lo guardò un momento e scappò.
Sentì i passi che la inseguivano prima rumorosi poi silenziosi; la versione felina di Ryo le balzò davanti bloccandole la strada.
<<  Si può sapere che ti prende?  >>
<<  Lasciami stare va via !>>
Lui l’afferrò dandole un profondo bacio, sentì il corpo infiammarsi e  tornò al suo aspetto umano seguita da Ryo;
<<  Allora? >>
Vedendo che rimaneva in silenzio sospirò afferrandola per un braccio e trascinandola fino al caffè.
Arrivati la fece sedere ordinandole di rimanere ferma poi si tolse la giacca con rabbia andando nell’altra stanza tornando pochi minuti dopo con una bibita e posandogliela in malo modo davanti alla faccia.
<<  Bevi e datti una calmata! >>
<< Io sono calma, tu sei agitato Ryo >>
<<  Ho le mie motivazioni! >>
Battè un pugno sul tavolo emettendo un versaccio
<<  Il tuo braccio… >>
<< Lascialo perdere questo, fino a che non imparo ad usarlo come si deve, ritorna sempre >>
<<  Ma è  nero Ryo sembra  quasi bruciato.. E poi cosa devi imparare ad usare?  >>
La guardò negli occhi con intensità, i suoi occhi parvero diventare verdi e più freddi..  Nel vederli Ichigo sussultò e per un attimo alla mente le venne la visione sfocata di una forma che diventava pietra…
Sbiancò iniziando a tremare si alzò tentando di fuggire ma Ryo l’abbracciò così stretto e con così trasporto che non riuscì più a muoversi.
Era caldo il suo corpo, confortante e profumava di nostalgico.. Un groppo le salì alla gola mentre la mente urlava No! Svenne accasciandosi.
Lui la prese in braccio con espressione triste alla sua mente era giunto quel no straziante la guardò a lungo poi la condusse in camera sua adagiandola sul letto e coprendola con una coperta.
Si fermò sulla porta ingoiando le lacrime che minacciavano di apparire, diede una leggera botta con la mano ad un angolo della porta; scese  di sotto  sentendo una gran amarezza, guardò gli altri intenti al lavoro e li raggiunse.
 
  
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