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Autore: NightWatcher96    24/07/2021    3 recensioni
Costruirsi una famiglia con dei figli non era un'impresa insormontabile per Kacchan, felicemente sposato con Izuku. Tuttavia non era affatto sicuro di quante volte si sarebbe dato dell'idiota ma di una cosa era certo: l'amore incondizionato per i suoi figli e per Deku non sarebbe mai mutato. Neanche con la morte vicina, neanche con la paura di non farcela!
Future!ProHero
BakuDeku (Mpreg)
E altre Ship minori
Genere: Angst, Hurt/Comfort, Omegaverse | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Izuku Midoriya, Katsuki Bakugou, Nuovo personaggio, Shouto Todoroki
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Mpreg
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Angolo della Quirkless

Buonasera! Siamo al penultimo capitolo, ormai, che peccato! Ma anche che bello saper di portare una storia verso la fine, ci devo prendere l'abitudine! Allora, detto ciò: Enjoy!





Iyumu piangeva tenendo la mano di suo fratello.

Il suo pupazzetto dalle sembianze di DynaMight era stato letteralmente carbonizzato.

Izuku e Katsuki erano stati chiamati in una missione speciale con Shoto e i due bambini erano stati affidati a Inko, Masaru e Mitsuki, i tre nonni orgogliosi.

Tuttavia mentre i due si erano messi a giocare nel recinto di sabbia in mezzo al parco giochi, i tre adulti si erano momentaneamente allontanati di qualche decina di metri per poter comprare dei gelati.

Iyumu aveva iniziato a giocare con la sabbia e il suo inseparabile "Mighty-chan", il pupazzo di DynaMight quando una fiammata lo aveva carbonizzato, facendola rimanere a tal punto male da scoppiare a piangere.

Katsumu si era sentito ribollire il sangue a una grassa risata e i palmi delle mani quasi appiccicarsi di sudore.

"Come ti sei permesso?" scattò il bambino, dinanzi alla sua sorellina di anni quattro.

"Guarda che ti faccio fare la stessa fine di quello schifoso pupazzo, hai capito?" sogghignò un bulletto delle medie, con gli occhi fluorescenti, ali a pipistrello nere e una piccola coda da lucertola rossa. “DynaMight è solo un pallone gonfiato ed io lo odio!”.

“Come ti permetti di offendere il mio papà, idiota?!” ringhiò Katsumu, feroce.

"Onii-chan!" piagnucolò la piccola.

"Non ti preoccupare! Il tuo fratellone gliela farà pagare!" sogghignò poi Katsumu di anni otto e mezzo. "Però dovresti anche tu usare il tuo Quirk! Quest’idiota la deve pagare!".

"Mamma ha detto che è meglio di no!" obiettò la bambina, tirando su il suo naso.

"Ma sei fortissima! Puoi stenderlo anche tu!" rincuorò il bambino.

Improvvisamente la piccina smise di piangere e sebbene fosse terribilmente spaventata si strofinò le lacrime alzando i pugnetti.

veva scoperto di avere la super forza quando Katsumu, giocando a pallone, aveva rischiato di essere schiacciato dall'armadio della loro cameretta.

Iyumu aveva mollato un pugno così forte che la forza d'urto lo aveva letteralmente schiacciato in posizione verticale contro il muro. Quand'erano accorsi, Deku e Katsuki erano rimasti scioccati di vedere un'anta completamente incassata e il legname spaccato.

Kacchan aveva guardato male Katsumu ma quest'ultimo aveva indicato la sorellina a bocca aperta, che si era a messa a ridere entusiasta del suo Quirk nascente. Deku aveva pensato che un po' dell'One for All le fosse stato trasmesso durante la gravidanza.

"Che sta succedendo qui?!".

Quella voce preoccupata... i due bambini smisero di fissare il bulletto per concentrarsi sulla figura muscolosa che era appena comparsa.

"Zio Eijiro!" esclamarono felici, abbracciandogli le gambe.

"Ciao, piccoli!" cinguettò il rosso, prendendoli in braccio e portandoseli seduti sulle spalle forti. "Mamma e papà? Ancora in missione?".

"Sì. Ci sono i nonni a comprare il gelato" spiegò Katsumu, puntando il dito verso il bambino che aveva perso il ghigno. "Zio Eijiro, quello stupido ha bruciato il pupazzo di mia sorella!".

Kirishima aggrottò le sopracciglia, avvicinandosi al piccolo teppista. Si finse arrabbiato, alzò una mano pronto a colpirlo e l'altro chiuse gli occhi, tremando.

"Mi dispiace! Era solo uno scherzo!" urlò.

Sentì un debole tocco sulla testa: curioso quando dischiuse le palpebre vide Red Riot accovacciato sulle gambe, che gli sorrideva e gli stava accarezzando i capelli neri con fare paterno.

"Sei un futuro Hero, non è bello bullizzare chi è più piccolo di te. Dovresti chiedere scusa".

Il ragazzino fissò Iyumu e poi quel che rimaneva del pupazzo. Oh, era stato veramente molto cattivo! Non era una bella azione, non era stato molto Hero.

"Se hai capito, va bene. Non farlo più" sorrise Eijiro, rialzandosi in piedi.

Il ragazzino si inchinò rispettosamente dinanzi ai due piccoli Bakugo.

"Mi dispiace per averti distrutto il pupazzo. Non lo farò più!" e detto questo scappò via, tuttavia felice per aver incontrato un Pro Hero fantastico.

Katsumu però era arrabbiato.

Pensava che zio Eijiro avrebbe dato una bella lezione a quel piccolo idiota invece no. Sbuffò, mettendo il broncio, poi scendendo da quelle comode spalle.

"Andiamo a comprare un pupazzo nuovo, va bene, Iyumu?" sorrise poco dopo Eijiro, alzando la bambina sotto le ascelle e facendola ridere.

"Sì, zio Eijiro!" cinguettò radiosa.

Katsumu sorrise, notando con la coda dell'occhio che i nonni stavano tornando e sembravano pure affannati.

"Abbiamo trovato la fila, scusate!" commentò dispiaciuta nonna Inko.

Con l'età si era fatta meno robusta, tornando quasi al periodo in cui era una mamma magra con un bambino piccolo senza Quirk.

"Oh, Kirishima-kun! Cosa ci fai da queste parti?" salutò Masaru, porgendogli la mano.

"Salve, signori Bakugo" salutò. "Signora Midoriya" passò all'altra che arrossì un po' a tale galanteria. "Avevo portato Denki, Moroha e Moruko a fare una passeggiata al parco".

Le gemelle erano le figlie dei due Pro Hero, avevano la stessa età di Katsumu.

"Iyumu, che cosa è successo al tuo pupazzo?" domandò apprensiva Inko, notando il cumulo di cenere in mezzo alla sabbia.

Red Riot iniziò a spiegare, sebbene Katsumu si intromise asserendo che se fosse stato per lui l'avrebbe fatto esplodere. Mitsuki contrasse l'angolo della bocca in un mezzo sorrisetto: quel bambino era la copia spudorata di suo figlio Katsuki quando aveva la stessa età.

Era anche molto felice che con il tempo avesse accettato sua sorella, mostrandosi attaccato e anche molto protettivo...
 

"Mamma, papà, quando tornate?".

Iyumu era triste guardando i suoi genitori nella videochiamata del tablet. Aveva un nuovo pupazzo che gli aveva poi comprato nonna Inko prima di tornare a casa ma non le bastava.

Katsumu era altrettanto triste, seduto accanto a lei.

"Torneremo presto. Katsumu, fai il bravo e proteggi tua sorella. Iyumu, mangia tutte le verdure e anche tu, fai la brava".

La bambina annuì appena alle parole di Deku.

"Papà, avevi promesso che sareste tornati domani" sbuffò Katsumu.

"Lo so. Però la missione sta richiedendo molto più tempo del previsto".

Si rabbuiò per le parole vagamente incoraggianti di Kacchan, incurante che Inko e Mitsuki si fossero affacciate sulle sedie della cucina dei nipotini per guardare i loro figli.

"Non temete, ce ne occuperemo noi" tentò di sdrammatizzare Mitsuki.

Improvvisamente la videochiamata ebbe un'interferenza. I due piccoli si aggrapparono al tablet chiamando i genitori più e più volte ma la comunicazione si stoppò risultando offline e temporaneamente non disponibile...
 


Dopo una settimana, un elicottero atterrò sul tetto dell'agenzia di Shoto, Izuku e Kacchan. Fu gettata una scaletta, mentre numerosi Pro Hero attendevano che scendessero finalmente i paladini che avevano sventato un terribile piano di commercializzazione di una droga capace di uccidere con un semplice puntamento laser in una parte vitale del corpo. Non era stato facile ma ce l'avevano fatta.

Nelle strade si riversavano un'infinità di media e giornalisti con tanto di telecamere per molti famosi notiziari del Giappone.
La prima figura a scendere fu Shoto, con un braccio avvolto in alcune bende, leggermente sporco di sangue, il costume da Hero completamente a brandelli e numerose ferite minori come graffi sulla schiena.

I suoi pettorali scolpiti erano ricoperti da escoriazioni e sporcizia.

Il secondo fu Katsuki, un occhio chiuso e ricoperto da sangue rappreso da una ferita profonda sul sopracciglio sinistro, la faccia tumefatta e un panno imbrattato di sangue a premere contro una profonda ferita al torace che sanguinava copiosamente.

Sembrava che di lì a poco sarebbe svenuto, il suo fiato era pesante, la stanchezza a rendergli pesanti gli arti inferiori.

Il terzo fu Izuku, ricoperto di sangue, sporcizia e fuliggine. Aveva la gamba sinistra maciullata e il braccio sinistro completamente rosso, l'emorragia presente che indicava che ossa e muscoli erano completamente esplosi, come le prime volte che aveva usato l'One for All al cento per cento.

Erano tornati.

Ma non avrebbero mai potuto essere felici i due Pro Hero se non si fossero ricongiunti ai loro bambini. Una settimana e tre ore erano state troppo da sopportare e solo i Kami sapevano quante lacrime avevano versato dopo ogni videochiamata.

Un'auto blindata arrivò ai cancelli dell'Agenzia, Deku e DynaMight, salutato Shoto, entrarono e furono immediatamente scortati in ospedale per curare le ferite.

Non si aspettarono di trovare Mitsuki, Masaru e Inko proprio lì alle porte dell’ospedale, con Katsumu e Iyumu felici.

In quel momento tutte le emozioni che avevano represso, come la paura, il tormento, la collera e la disperazione traboccarono aggressivamente.

Katsuki appena vide i suoi adorati figli in braccio ai suoi genitori, mentre i dottori spingevano la sua barella verso la sala operatoria, si lasciò andare a un pianto con un sorriso estremamente triste.

Gli erano mancati maledettamente. Aveva temuto che quella battaglia lo avrebbe ucciso, non potendo più far ritorno a casa. Quand'era stato colpito dal Villain con un Quirk di potenziamento osseo che ricopriva l'intero corpo da uno strato cartilagineo simile a una corazza impenetrabile, aveva visto la sua intera vita passargli dinanzi agli occhi.

E aveva avuto veramente paura.

"Papà! Mamma!" singhiozzò Iyumu, vedendoli in quello stato.

Izuku alzò debolmente una mano ma le forze lo abbandonarono ancor prima di una carezza sui visini tristi e bagnati di lacrime dei loro bimbi. Voleva disperatamente stringerli al petto, inspirare il loro profumo, sentire le loro voci, percepire i loro cuoricini e le loro manine accarezzarlo tutto.

Il suo corpo, la sua vita... gli avevano remato contro.

La mano cadde mollemente sulla barella, per grande sgomento dei dottori che iniziarono immediatamente a pompargli ossigeno attraverso la mascherina dell'ossigeno.

"D... De... ku...!" chiamò a fatica Katsuki.
 

Non osare morire, hai capito, Izuku?
 

Kacchan era troppo debole per muoversi anche solo di un millimetro dalla barella che ora procedeva dietro a quella di Izuku che non stava respirando.
 

Deku, non mi lasciare! Hai promesso che avremmo cresciuto i nostri bambini insieme! Ti prego, Kami, Dio... qualunque entità, non fatelo morire! Prendete me al suo posto!
 

"Codice rosso!" urlò uno dei medici improvvisamente.

I battiti erano in rapida calata, Deku stava scolorendosi in volto, passando dal roseo al candido cianotico. Le sue labbra, le dita, le palpebre cominciavano ad assumere un'inquietante sfumatura bluastra.

Il suo petto non si alzava né abbassava più.

Forse veramente non ce l'aveva fatta?

"I... IZUKU!" chiamò disperatamente il biondo...
 
  
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