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Autore: Loribi    19/05/2005    1 recensioni
Ciao a tutti, eccomi con una nuova storia, ma non voglio anticiparvi nulla, vi dico solo che questa, a differenza delle altre fanfiction che ho scritto, sarà a più capitoli...che dire, cominciate a dare una sbirciatina e commentate:)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Orlando Bloom
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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-No, non ci credo…Jade

-No, non ci credo…Jade!-

Johnny mi venne incontro sulla spiaggia abbracciandomi calorosamente;

-Ma quanti mesi sono passati dall’ultima volta che ci siamo visti? Dimmi, come stai?- mi chiese lui piacevolmente sorpreso di avermi incontrata.

-Una meraviglia Johnny, mai stata meglio- gli risposi io con aria serena e anche un po’ sognante.

Beh, però prima di procedere nella storia, forse dovrei riprendere a raccontare dal punto in cui eravamo rimasti; bene, dopo il nostro incontro a Londra, io avevo preso la decisione di dare un’altra possibilità ad Orlando innanzitutto perché ormai consapevole di non potere più stare senza di lui, ma anche perché pienamente convinta dei suoi sentimenti. Allora era cominciata la nostra storia, tenera ma frizzante allo stesso tempo, indubbiamente bella, nonostante qualche difficoltà per gli impegni cinematografici di Orlando che però, appena aveva un po’ di tempo a disposizione, prendeva il primo aereo per Londra e tornava da me, ripagandomi così di tutti i lunghi momenti di attesa. Risate, baci, scherzi, coccole infinite, così era andata avanti la nostra relazione fino a marzo, mese in cui la produzione aveva concluso il film “The Pirates of the Carribbean”, e proprio la produzione, per chiudere il tutto in bellezza, aveva organizzato un party  privato su una di quelle meravigliose spiagge caraibiche  dove erano riuniti gli attori principali, le comparse, gli addetti ai lavori, un po’ tutti coloro che avevano dato un contributo al film che già si preannunciava un grande successo.

Ma torniamo a noi…

-Eh già, poi mi copre di mille attenzioni, mi fa sentire speciale, amata; sono proprio contenta che sia andata a finire così, anche se sinceramente non pensavo sarebbe stato possibile- gli dissi mentre sentii un braccio cingermi delicatamente la vita.

-Di che si parla?- mi chiese Orlando prima di darmi un lieve bacio sulla guancia.

-Si parlava di te- disse Johnny bevendo un po’ del liquido colorato dal suo calice di vetro.

-Ah…e a che proposito?-

-Ti monteresti troppo la testa mio caro, è meglio che tu non lo sappia- gli dissi avvicinandomi  alle sue labbra per poi dargli un piccolo bacio.

-Come sarebbe a dire che non lo posso sapere?- mi disse lui guardandomi con un sorrisetto contrariato.

-Ti ho detto che non lo puoi sapere, punto e basta- gli risposi divertita e ancora vicinissima a lui dandogli un altro bacio.

-Ah l’amour…- sospirò nel vedere la scena Johnny dando un’affettuosa pacca sulla spalla ad Orlando, per poi allontanarsi con un’espressione sul viso così buffa che ci fece sorridere entrambi. Fummo però interrotti da Keira che salutò cordialmente Orlando dal momento che non si vedevano da qualche settimana: aveva i lunghi capelli ondulati raccolti in una sobria pettinatura ed era fasciata da un abito molto semplice.

-Jade, anche tu qui-

Poi, accorgendosi delle nostre mani che, come sempre, si cercavano per stringersi, disse sorridendoci:

-Ah, ma allora questa storia va avanti!-

-Sì, stiamo insieme- disse prontamente Orlando accarezzandomi con il pollice il dorso della mano.

-Oh bene, beh, anche se all’inizio non ero proprio al settimo cielo perché lo ammetto, mi ero presa proprio una bella sbandata per te, Orlando; ora mi fa davvero piacere per voi due. E poi Jade, te lo assicuro, il signorino qui stava troppo male senza di te-

Non potevo credere alle mie orecchie, ma era quella la Keira Knightly che avevo conosciuto io? E dire che non mi sembrava nemmeno più tanto antipatica.

La serata proseguì con questo clima sereno, ma riuscivo anche ad avvertire un pizzico di malinconia nell’aria, ormai quest’ avventura cinematografica che aveva tenuto impegnato il cast per così tanto tempo era finita; ma di sicuro tante altre proposte di lavoro ci sarebbero state per molti degli attori e dei vari collaboratori. Insomma, la vita andava avanti e così, a poco tempo da quella che sembrava la fine del party, io e Orlando, dopo esserci salutati, rientrammo ognuno nelle proprie stanze.

O meglio, LUI era entrato nella sua stanza.

Già, perché io ero rimasta impalata davanti alla porta della mia a frugare tra le tante cose che avevo nella pochette per cercare di trovarne le chiavi; ma tutto inutile.

-Ma dove diamine le ho lasciate?!?-

Sbuffai infastidita, per poi cercare di fare un po’ mente locale.

-Allora, prima di scendere stasera le chiavi le avevo con me; però un attimo, non ricordo di averle lasciate nella hall…-

Fu allora che mi rivenne in mente la scena in cui Orlando, poco prima dell’inizio della festa, mi aveva chiamata in camera sua per un parere riguardo al suo look, una parola tira l’altra…e così ero stata da lui; ecco, era lì che avevo dimenticato le chiavi.

Bussai alla sua stanza, era a poche porte dalla mia:

-Chi è?-

-Orlando apri, sono io, Jade-

-Cosa c’è?-

-Ho dimenticat…-

Le parole mi si fermarono involontariamente in gola nel vedere Orlando; evidentemente si stava spogliando, aveva infatti la camicia aperta che metteva così in bella mostra i suoi pettorali scolpiti e i jeans a vita bassa ora lasciavano intravedere il lembo dei suoi boxer…

-Ho dimenticato le chiavi, dovrei averle lasciate qui- dissi poi cercando, ma credo proprio inutilmente, di riprendere il controllo di me stessa, anche se sfido qualunque ragazza a rimanere calma e tranquilla davanti ad una visione del genere; soprattutto se questa visione è Orlando Bloom.

-Vieni, entra-

Cominciai a guardarmi un po’ in giro e a spostare le cianfrusaglie varie che Orlando aveva sparse per la stanza, convinta che le tanto cercate chiavi erano seppellite da qualche parte.

-Dai Orlando, vieni a darmi una mano- gli dissi io senza guardarlo neppure troppo impegnata nella mia ricerca.

-Non ci penso nemmeno-

-Come sarebbe a dire non ci penso nemmeno?- gli dissi io scocciata alzando lo sguardo verso di lui, ma senza smuovermi dalla mia posizione, ero quasi accovacciata per terra.

-C’è un panorama da sogno qui- mi rispose lui guardandomi poi malizioso.

Portai istintivamente gli occhi in basso, e in effetti notai che, nella posizione in cui ero, la scollatura del mio vestito si ampliava ulteriormente; come si dice, “a buon intenditor, poche parole”.

-Ma…come osi!- esclamai io arrossendo appena per poi andargli incontro con un sorriso fra il divertito e l’imbarazzato e colpirlo con tanti piccoli pugni.

-Eh scusa Jade ma se ti metti così è normale che mi cade l’occhio, non posso mica fare finta di niente!- mi disse lui ridendo mentre “schivava” i miei colpi.

-Sei incorreggibile- gli sussurrai ancora sorridendo quando Orlando, nel nostro piccolo scontro, era riuscito a fermarmi le braccia e ad intrappolarle dietro la mia schiena saldamente tenute dalle sue, che così finivano inevitabilmente per circondarmi la vita.

-Ok hai vinto, ma ora lasciami andare, non è proprio comoda questa come posizione-

-Non se ne parla proprio carina, sei troppo manesca per i miei gusti- mi disse lui mantenendo ferma la presa.

-E allora cosa si fa, si sta così per tutta la serata?- gli domandai io retoricamente sbuffando divertita.

-Beh eventualmente si potrebbe fare anche altro…- mi rispose lui inarcando un sopracciglio, ma sinceramente non capii bene se allora stava ancora o scherzando o faceva sul serio.

-Primo, non ci pensare nemmeno; secondo, mollami-

-Come vuoi, allora primo, per me possiamo restare così fino a domattina; secondo, tu non ti muovi di qui fino a quando non lo decido io- mi disse lui ora cercando di assumere un’aria seria dall’alto del suo metro e ottanta o giù di lì.

Fu in seguito a queste sue parole che io, per metterlo alla prova, alzandomi appena un po’ sulle punte, gli diedi, dopo però avermi inumidito le labbra, un piccolo ma lento bacio sul suo collo liscio, poi ancora un altro, e un altro come a tracciare quasi un percorso, percorso che poi mi avrebbe portato piano, ma molto piano, come una piacevole tortura, alle sue labbra. Orlando però non riuscì a resistermi infatti, poco dopo, cominciò ad allentare la presa per spostare sensualmente le sue mani sui miei fianchi; e fu a quel punto che mi staccai da lui:

-Visto? Alla fine ce l’ho sempre vinta io; mi sono liberata e per di più l’ho deciso io quando e come- gli dissi poi guardandolo con un’aria tutta soddisfatta negli occhi.

-Se vuoi proprio tutta la verità, soltanto una RAGAZZINA come te può ricorrere a questi sotterfugi- mi disse lui certo di farmi innervosire; in effetti non sopportavo che lui mi chiamasse ragazzina, forse era anche una sciocchezza, ma mi irritava comunque.

-Piantala-

-Ragazzina-

-Orlando smettila-

-Sei la ragazzina più pestifera che io conosca-

-Bambino-

-E tu una ragazzina, che coppia perfetta, no?- continuava lui imperterrito con un sorrisino beffardo stampato sulle labbra…che faccia da schiaffi!

-Guarda, è meglio che me ne vado altrimenti qui finisce male- sbuffai io dirigendomi verso la porta; ma fui distratta da Orlando che si schiariva la voce.

-Cos’altro c’è?-

-Non ti sembra di dimenticare qualcosa?-

-Forse di darti uno di quei ceffoni che ti rovineranno il tuo bel visino, e di conseguenza la tua carriera cinematografica?- gli chiesi io sarcastica.

Orlando non mi rispose, ma sentii un tintinnio di qualcosa…ebbene sì, erano le mie chiavi; chiavi che, nel frattempo, avevo dimenticato completamente.

-Dammi queste chiavi, adesso- gli dissi io andandogli incontro e saltellando un po’ per cercare di afferrarle, dal momento che le aveva portate in alto; e per la mia altezza, purtroppo, non potevo proprio definirmi una valchiria; ma alla fine, stanca,  mi fermai  portandomi stizzita le mani ai fianchi:

-Orlando sei insopportabile; e in tutto ciò sarei io la ragazzina? Ti decidi sì o no a darmele queste ch…- il mio sfogo, che sarebbe sicuramente durato a lungo, fu però interrotto da Orlando che, ancora sorridendo, chinatosi su di me, mi diede un sensuale bacio sulle labbra che io, se dapprima mi ero proposta di rifiutare, in poco più di un attimo tutti i miei buoni propositi andarono a farsi friggere; sì, perché proprio non riuscivo a resistergli. Così lui si avvicinò ancora di più a me approfondendo il bacio, mentre io cominciai a circondargli piano il collo con le braccia. Il cuore mi batteva forte, come sempre d’altronde quando lo baciavo o gli ero semplicemente vicino…beh ditemi voi, se non era amore questo!

-Sarai anche una ragazzina…- mi cominciò a dire poi lui seguendo con lo sguardo la sua mano che scorreva tra i miei capelli;

-…ma sei la ragazzina che amo, Jade- mi disse lui facendomi uno di quei sorrisi che erano capaci di farmi sciogliere dentro.

Gli sorrisi felice, per poi abbracciarlo forte; lo amavo anch’io, avrei potuto gridarlo al mondo intero. La mano di Orlando, che vagava libera sulla mie schiena, mi fece venire voglia di baciarlo ancora; beh, ormai ne ero consapevole, quella serata sarebbe andata avanti; ancora una volta, “a buon intenditor, poche parole”.

-Comunque Jade, le chiavi della tua stanza sono lì, ora puoi prenderle se vuoi- mi disse Orlando che mi teneva ancora stretta per la vita con un’espressione non proprio decisa a lasciarmi andare via.

Mi allontanai un po’ da lui, presi le chiavi e feci finta di andare via, notando l’espressione sorpresa di Orlando, poi le riposi nella cassettiera che stava vicino alla porta:

-Ricordami di prenderle domattina- gli dissi io maliziosa mentre ritornavo da lui e gli toglievo sorridendogli la camicia…

 

 

 

FINE

 

 

 

 

 

 

  
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