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Autore: sissi149    07/08/2021    2 recensioni
I Giochi Olimpici di Tokyo 2020 sono finalmente alle porte, potevano i ragazzi di CT esimersi dal partecipare alla loro Olimpiade casalinga?
Genere: Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Ariake Arena
 
Il Brasile stava ormai dilagando, ad un passo dalla conquista del titolo olimpico, bissando il successo ottenuto nell’edizione precedente disputatasi a Rio de Janeiro.
La squadra giapponese aveva tenuto botta per il primo set, costringendo la formazione sudamericana a conquistare la frazione di gioco ai vantaggi. Nel secondo set la sua intensità di gioco era calata, ma non in modo tale da far  prevedere il tracollo quasi verticale del terzo parziale. O, più probabilmente, erano i carioca ad aver ingranato il turbo: nel primo set, la distribuzione del gioco da parte di Carlos Santana, il genio del palleggio mondiale, era apparsa un po’ appannata rispetto ai suoi standard usuali, a tratti scontata e prevedibile, mentre dal secondo era tornata a splendere della sua consueta freschezza ed inventiva.
Il coach chiese un time-out per dare un’ultima scossa ai suoi giocatori, anche se il punteggio non lasciava spazio a speranze di ripresa: 22 a 15.
“Ragazzi, potete giocare molto meglio di così!”
“Il coach ha ragione! – urlò Ryo Ishizaki, capitano, dopo essersi asciugato il volto con la salvietta – Vendiamo cara la pelle! Non lasciamoli vincere così!”
Kishida annuiva.
“Facciamogli sudare gli ultimi punti! Non ci hanno ancora piegato.”
Urabe era più scettico ed incrociò le braccia:
“Ragazzi, ormai è andata! Non li riprenderemo mai!”
“Mai dire mai!” Gli urlò in faccia il capitano, mentre Takeshi fu più razionale:
“Credi che non lo sappiamo? Ma non per questo dobbiamo alzare bandiera bianca.”
Il fischio dell’arbitro richiamò le squadre in campo.
Il coach ebbe tempo per un’ultima raccomandazione:
“La partita non è finita finché non è caduto l’ultimo pallone.”
Al servizio c’era Natureza, il realizzatore del maggior numero di ace del torneo. Per non smentire la sua fama mise subito a segno due punti con due battute che non permisero nemmeno di vedere la palla alla ricezione giapponese, stabilendo un nuovo record per la battuta più veloce.
24 a 15, era il match point per il Brasile.
“Non credere di cavartela così facilmente.” Masticò tra i denti Ryo, del tutto intenzionato a non far aggiungere un’altra X nel tabellino delle statistiche di Natureza.
Il brasiliano si portò dietro la linea di fondo campo e prese la rincorsa per eseguire il servizio in salto, colpendo la palla esattamente in centro.
Ishizaki previde la traiettoria e fece due passi in avanti per ricevere la palla, questa volta non l’avrebbe assolutamente fatta cadere e…. venne colpito in pieno volto!
“Ishizaki!” Urlarono i compagni.
“La palla è ancora in gioco!” Urabe si lanciò per tenere vivo il sacrificio del capitano e riuscì a ributtare la sfera verso la zona d’attacco.
Kishida schiacciò da posto quattro, ma il muro verde-oro non si fece sorprendere e respinse il colpo.
La palla toccò terra in campo e l’arbitro fischiò.
Era finita, il Brasile era campione olimpico, di nuovo.
Tutti i giocatori giapponesi corsero intorno ad Ishizaki, che era ancora a terra.
“Capitano! Sei vivo?” Hanji tese una mano a Ryo.
“In forma smagliante!”
“Ma che ti è saltato in mente di fare? Potevi restarci secco!”
Ishizaki agitò una mano, mentre con l’altra si tastava il volto, a controllare che tutto fosse al suo posto.
“Macché! Non vi ha mai detto nessuno che la palla è la nostra migliore amica?”
Gli altri giocatori alzarono gli occhi al cielo.
Poi, tutti insieme, andarono a rendere onore agli avversari ed a ricevere gli applausi dell’intera arena.
 
 
 
 
 
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Anche se non nel calcio, un momento di squadra non poteva mancare in questa raccolta e, soprattutto, non poteva mancare una pallonata in faccia a Ryo. XD Ishizaki per l’occasione rispolvera e riadatta una vecchia massima di Tsubasa.
Diciamo che al Brasile l’ho un po’ tirata, mandandoli a vincere il secondo oro consecutivo, mentre nella realtà giocano oggi per il bronzo. Pazienza. Non era intenzionale, ma da qualche parte ci voleva una finale Brasile – Giappone.
  
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