Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: Nymeria87    09/08/2021    0 recensioni
Modern setting: piccoli spaccati domestici Jonsa nei giorni di quarantena.
Jon e Sansa non sono imparentati, qui Jon è semplicemente il migliore amico di Robb e di conseguenza un amico di famiglia di casa Stark.
Genere: Fluff, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jon Snow, Sansa Stark
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
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Spero possiate perdonare la mia interminabile assenza. tutto ok, davvero, sono qui e sono tronata e presto arriveranno anche gli aggiornamente delle mie long, promesso. 



Quando Jon finì i suoi allenamenti del mattino in soggiorno, quasi si spaventò quando risistemandosi per andare a farsi una doccia, si accorse della presenza di Sansa seduta rannicchiata in un angolo del divano alle sue spalle, intenta a spalmare di nutella i biscotti al cioccolato, prima di ficcarseli in bocca in un sol boccone l’uno dopo l’altro.
Deve essere uno di quei giorni
si ritrovò a pensare Jon, sforzandosi di non trovarla decisamente adorabile, anche sotto i capelli arruffati e le occhiaie segnate. Si asciugò nuovamente il sudore dal collo con l’asciugamano mentre la osservava far sparire l’ennesimo biscotto: “Sans, tutto ok?” chiese incapace di sorvolare sulla felpa fuxia che la ragazza teneva annodata in pancia.
“mmm...tutto regolare...non preoccuparti, il cioccolato è la soluzione a tutto” mugugnò lei continuando a masticare.
“Posso andare a farmi la doccia tranquillo o devo aspettarmi che fai fuori tutte le scorte di dolci che abbiamo in casa?” la prese in giro lui prima che le fiamme si irradiassero dagli occhi cristallini della Stark: “fuori dalla mia vista, maschio! Che vuoi saperne tu” scattò tuonante lei prima di togliersi una ciabatta e lanciargliela addosso nell’invano intento di colpirlo. Jon schivò il lancio trattenendo una risata prima di sparire in doccia.
Quando tornò in soggiorno, la ritrovò in posizione fetale sul divano che continuava a fare uno zapping convulsivo rantolando tra i lamenti.
Intenerito, Jon si diresse in cucina a preparare un the caldo per la sua coinquilina e dopo averlo addolcito con un cucchiaio di zucchero di canna, si diresse in suo soccorso, sedendosi sul pavimento ad incontrare i suoi occhi.
“Sono una stronza....con te che sei così gentileee” piagnucolò lei in preda all’autocommiserazione.
“Ti ho fatto del the” rispose lui in un sorriso, poggiando la tazza sul tavolino ed ignorando bonariamente le sue scuse.
“Ecco vedi...ora mi sento ancor più in colpaaa” aggiunse lei nascondendosi il viso tra le maniche della felpa che aveva infine indossato.
Jon le carezzò la testa con dolcezza prima di aggiungere in un sussurro: “cosa posso fare per farti stare un po’ meglio”.
Gli occhioni azzurri della ragazza si inumidirono in uno sguardo che fece sciogliere il cuore di Jon se possibile ancora di più: “ho un disperato bisogno di un abbraccio” mugugnò lei.
Jon sorrise senza scherno: era incredibile come in quei giorni le sorelle Stark, che potevi considerare diverse tra loro come il Giorno e la Notte, finissero per rassomigliarsi così tanto, tra sbalzi d’umore e atteggiamenti aggressivi per poi diventare subito dopo le persone più coccolose al mondo.
Si alzò dal pavimento mentre lei gli fece spazio sul divano prima di abbradiparsi completamente a lui nel momento in cui Jon prese posto. Si ritrovò a tenerla stretta, carezzandole distrattamente i capelli mentre continuava a guardare il canale dove si era casualmente fermato lo zapping convulsivo di lei.
“Posso fare altro?” chiese lui sperando sinceramente esistesse un modo per lenire in qualche modo i suoi dolori mestruali.
“Solo una cosa può aiutare”, disse lei prendendogli la mano che continuava a carezzarle i capelli e portandosela in grembo al di sotto dei vestiti, prima che un miagolio soddisfatto uscisse dalle sue labbra vermiglie: “ecco, questa è la soluzione universale” spiegò lei ad occhi chiusi, totalmente inconsapevole dell’incarnato paonazzo che ricopriva l’intero viso di Jon in quel determinato momento.
“La cosa migliore di voi ragazzi è che avete sempre le mani calde” decretò, mentre Jon cercava di non pensare troppo alla morbidezza della sua pelle.
“Senti come risponde il mio corpo” continuò Sansa, con voce impastata dallo stato di benessere improvviso, mentre sentiva i muscoli distendersi sotto il tocco di Jon e percepiva ogni contrattura sciogliersi grazie al calore che emanava dalle mani.
Stettero così per un po’, in silenzio, almeno fino a che lui non si accorse che Sansa si era appisolata.
Con dolcezza rimosse la mano dal suo ventre prima di sgusciare via e lasciarla riposare. Riportò la tazza in cucina con il the intatto ormai freddo prima di recuperare il cellulare e chiudersi in camera per una interminabile telefonata di consulto sull’intera situazione con il suo amico Sam.
   
 
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