Il viaggio a
Linden era concluso: Alex era seduta in una barca che navigava verso il
centro del lago. Un vecchio guidava l’imbarcazione, a un
certo punto fermò la barca e pronunciò alcune
parole e poi prosegui il viaggio, Alex notò a quel punto un
isola che fino ad allora non era visibile.
L’arrivo
all’isola fu salutato da un nutrito gruppo di persone: Alex
non sapeva chi fossero quelle donne ad aspettarli ma il caloroso
benvenuto le fece capire che la attendevano da molto.
“Benvenuta
Cara Alexandra, sei molto stanca e le mie figlie ti porteranno nella
tua stanza, cara sono molto felice che Raphael ti abbia portato da
me”, una donna anziana le venne incontro e
l’abbracciò, “assomigli
molto a tua madre, ti devo raccontare di lei, vero Ilaria,
non assomiglia a Iris?”
“Si
Margherita, assomiglia tantissimo a Iris, stessi occhi e stessi capelli
color del grano maturo.”
Alex era
sbalordita e allo stesso tempo spaventata, non sapeva chi fossero
quelle donne eppure parlavano di sua madre come se la conoscessero.
“Ilaria accompagnala tu e fai preparare un bagno, cosi si
riposa e poi stasera dopo cena parleremo io e te.” La vecchia
l’abbracciò ancora
“ Sono veramente felice che tu sia tornata a
casa”. Poi si volto verso Raphael “Io e te dobbiamo
parlare”, il tono della voce era diverso, più duro
e meno caldo.
“Certo
Madre”, Raphael si avvicinò alla donna e le diede
un bacio mentre lei si allontanava vide i due che si incamminavano
verso una costruzione.
Dopo la cena
Alex era stanchissima e decise di andare a letto Ilaria
cercò invano di convincerla a restare. Arrivata in camera si
tolse il vestito e si preparò ad andare a letto, un letto
vero questa volta e anche se non sapeva cosa le prospettava il futuro
un letto vero era quasi la cosa piu bella del mondo. Mentre finiva di
lavarsi ripensava al suo arrivo in quel posto: tutti la guardavano, o
meglio tutte la guardavano visto che li ma maggio parte della
popolazione era femminile, alcune avevano avuto il coraggio di
rivolgerle la parola ma dicevano cosa senza senso tipo come si chiamava
anche se al momento della cena era stata presentata con tutti gli
onori, il trattamento che le era stato riservato a cena le ricordava il
trattamento riservato agli eroi al ritorno da una guerra e lei non
capiva il perché.
Alex
sentì un rumore nel corridoio e visto che non
c’era nessuno decise di andare a vedere quando torno in
camera sua notò con disappunto che la candela era spenta
fece in tempo a dire “Maledizione non…”
che qualcuno le aveva messo una mano sulla bocca mentre con
l’altra la tratteneva.
“Shhh
sono io non urlare”.
“Raphael?
Che ci fai qui… non ti vedo da oggi pomeriggio quando sei
andato via con tua madre”.
“Mia
madre? Non è mia madre Margherita comunque non
importa” le diede un bacio, all’inizio era un
semplice bacio ma Alex non si accontentava e quindi cercò di
approfondire aprendo leggermente le labbra l’uomo non
aspettava altro le due lingue si incontrarono e danzarono per un tempo
che sembrava non avere mai fine e senza rendersi conto erano distesi
sul letto. Raphael iniziò a baciarle il collo e mordergli
l’orecchio mentre lei gemeva ad ogni contatto delle sue
labbra con il suo corpo ma lei non voleva solo aver piacere ma anche
dare piacere e iniziò a baciargli le spalle e il collo.
“Alex
Alex mi porterai alla perdizione se penso solo che dopodomani
partirò sto malissimo”
“Cosa?
Partirai dopodomani e io resto qua da sola con queste
sconosciute”
“Amore
mio”, Raphael si mise seduto e l’attirò
a sé, “ non sono sconosciute, Margherita
è tua nonna mentre tutte le altre sono tue sorelle, adesso
non puoi capire ma tra qualche mese vedrai che per te sarà
tutto più chiaro, mentre diceva queste parole le accarezzava
i capelli e le dava dei piccoli baci sulle mani. “Quando
ritornerò l’anno prossimo riderai con me delle tue
sciocche paure di adesso e…”
“L’anno
prossimo… io continuo a non capire mi devi dare delle
spiegazioni mi devi dire…”
“Non
posso dirti niente…”
“Allora
vattene!”
“Alex,
ti prego non mandarmi via, non stanotte lasciami dormire con te, ti
prego!”.
La donna si
alzò e gli face segno di andare e si girò
dall’altra parte quando ebbe le impressione che lui fosse
andato via non capì se dalla porta o dalla finestra visto
che sicuramente era entrato da li, si mise a letto e iniziò
a singhiozzare prontamente
si sentì abbracciare e un delicato bacio si posò
sulla sua fronte; “Non pensare alla mia partenza pensa solo
che questa notte siamo insieme e niente e nessuno potra impedirci di
divedere il letto. Domani mattina ne riparleremo. Hai gia parlato con
Margherita?” Con la voce ancora incerta rispose di no e si
rifugiò nella abbraccio di Raphael, “ora dormi e
domani vedremo cosa possiamo fare”.
Eccomi con un
nuovo capitolo, scusa il ritardo mostruoso ma ad aprile ho partorito la
mia secondogenita e quindi il poco tempo che avevo si è
ulteriormente ridotto. Ringrazio chi ha letto e chi ha commentato come
EratoMelpomene.
Stefy