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MsMontana: La risposta alla tua domanda è Sì, Sirius la incontrerà e… leggi questo capitolo per vedere cosa succede…
Lucy, grazie per la recensione e per aver letto la storia fino a questo punto, sperando che anche il resto sia di tuo gradimento aspetto nuovi commenti.
Grazie a: - Agnese_san - ale146 - Azzalea - Cassandra - cesarina89 - DANINO - elipotterina94_n6 - I love sasunaru - ilenia23 - kia88oc - Lilian Malfoy - monipotty - MsMontana - Pia_mi_idola_XS - Stabuck - themina - TITTIVALECHAN91 - valevigi1995 per aver inserito la storia nei preferiti e a:
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quelle seguite
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L’ospite
Il
primo impatto di Harry con la casa di Arabella fu positivo. Mira gli mostrò
tutte le suppellettili a forma di gatto: dalle teiere ai soprammobili e poi
passò a presentarle i vari membri della famiglia felina della signora Figg.
Pallino,
Puffete, Minù, Mitzi... finché arrivò all'ultimo acquisto per cui aveva
una predilezione, ma che non le aveva mai dato la soddisfazione di due fusa.
Non
appena Harry vide Snitch si fece posare per terra da
Mira ed agguantò la coda del gatto che, ben lungi dal graffiarlo si voltò, gli
leccò la manina e cominciò a fare le fusa raggomitolandosi accanto al bambino
ormai seduto.
Mira
ed Arabella osservarono la scena basite e poi sorrisero; Arabella aggiunse: - E
poi dicono che sono i cani quelli fedeli ed intelligenti.
Harry
si adattò in maniera straordinariamente semplice alla nuova situazione, non
fece minimamente caso alle stranezze di Mira e si addormentò più tranquillo che
mai con Snitch sdraiato sotto al lettino.
Erano
ormai le dieci passate (praticamente notte fonda per i canoni di Arabella) la
signora stava sonnecchiando davanti al televisore che trasmetteva un vecchio
film natalizio in bianco e nero, mentre Mira leggeva un appassionante romanzo
giallo. Improvvisamente sentirono un furioso picchiare di pugni sulla porta.
Arabella
si alzò di scatto, ma Mira, già pronta, guardò fuori dalla finestra. Un enorme
veicolo che pareva molto simile ad una motocicletta, ma di dimensioni
decisamente eccessive, sostava di traverso nel vialetto ed un losco figuro
continuava e percuotere la porta a suon di pugni.
-
Arabella, mi sa che se fosse uno di noi sarebbe già entrato evitando di fare
tanto chiasso col rischio di essere scoperto. Apro io, se è un malintenzionato
avrà pane per i suoi denti. - Disse sfilandosi la bacchetta dallo chignon
e lasciando ricadere i capelli sulla schiena.
Il
losco figuro che le apparve di fronte quando aprì la porta indossava un
giaccone di pelle nera, Mira non poteva scommetterci, ma le sembrava
straordinariamente simile a pelle di Spinato; portava i capelli lunghi e
sembrava non avesse visto l'ombra di un rasoio da almeno un paio di giorni.
-
Desidera? - domandò Mira con l'aria di una persona decisamente scocciata per
essere stata disturbata durante un'attività estremamente interessante.
-
Dov'è Arabella? - la voce dell'uomo era arrochita ed impastata, probabilmente
doveva essere piuttosto stanco e, a giudicare dal suo aspetto erano parecchi
giorni che non dormiva decentemente.
-
Arabella? Qui alla porta c'è un signore che chiede di te, lo faccio entrare?
Domandò
Mira chiudendo la porta in faccia al visitatore.
-
Un uomo? Fosse la volta buona! Aspetta che arrivo!- Rispose la donna più
anziana dal soggiorno.
Quando
Arabella aprì la porta sorrise allo sconosciuto: - Che piacere, entra accomodati!
-
Arabella, dov'è?, Dove hanno portato Harry?
Mira
cominciò a capire, Arabella le aveva accennato qualcosa in merito al padrino di
Harry che lei aveva bollato subito come un disgraziato per aver lasciato il
bambino nelle mani dei Dursley.
-
Non preoccuparti, il bambino è di sopra e dorme beatamente, ora vuoi
accomodarti e mangiare qualcosa?
Il
giovane annuì ed entrò.
Mira
vedendolo muoversi ebbe l'impressione di un de ja vù, ma lo scacciò rapidamente immaginando che nemmeno nei
suoi incubi più atroci proprio quella persona poteva apparire un paio di giorni
prima di Natale alla porta di casa sua.
Eppure...
Osservò
più attentamente l'individuo che le stava di fronte e si disse che nessun
essere umano sano di mente avrebbe chiesto a Quella
persona di essere padrino del proprio primogenito.
I
suoi dubbi furono del tutto fugati nel momento in cui Arabella le presentò il
nuovo venuto: - Mira, ti presento Sirius Black, il padrino di Harry.
La
ragazza emise un flebile : - Ma porc...- e poi si diresse
decisa verso l'altra stanza.
Quel
nome le aveva fatto tornare in mente gli ultimi tre anni a Hogwarts passati a
consolare ora questa ora quella delle sue compagne di Casa, con il cuore
infranto e l'orgoglio a pezzi a causa di quel cane bas...
-
Mira, per favore, potresti mettere una pizza in forno per il nostro ospite?
La
ragazza, borobottando come una pentola di fagioli, si
diresse verso la cucina; estrasse dalla ghiacciaia una pizza precotta e cercò
nell'armadietto dei medicinali se fortuitamente Arabella avesse qualche emetico
o qualche purgante, purtroppo non trovò nulla di simile e si rassegnò all'idea
che l'esimio Black avrebbe trascorso una notte fin troppo tranquilla.
Mira
aveva la straordinaria capacità di esasperare alla follia coloro che non sopportava,
ma allo stesso tempo riusciva a comprendere, accudire e consolare
straordinariamente le persone in difficoltà e così fin dal primo anno le era
toccato in sorte l'incarico di "spalla su cui piangere".
Il
problema era che invariabilmente l'oggetto dei desideri più o meno proibito
delle sue compagne di Casa era tal Sirius Black, Grifondoro di nobile lignaggio
e noto cascamorto. Nessuna delle Tassorosso pareva immune al suo fascino e
così, spesso e volentieri, le toccava ascoltare i sogni di conquista delle
altre e finiva poi con il consolare il loro cuore infranto dopo un periodo che
variava dai tre giorni alla settimana a seconda di quanto tempo impiegavano a
cedergli quanto egli desiderava.
L'aveva
odiato con tutto il cuore nei cinque anni di Hogwarts che avevano frequentato
contemporaneamente, ma aveva raggiunto l'apoteosi quando lei frequentava il
quinto e lui il settimo: la sua migliore amica tale Eleanor
Rigby aveva finalmente raggiunto il suo personale
sogno proibito: essere scortata ad una festa di Lumacorno
proprio da Sirius Black (dopo tanti anni Mira ancora si chiedeva come avesse
fatto).
Fatto
sta che la ragazza era riuscita a mettersi con lui e farsi piantare tutto nel
giro di ventiquattr'ore, era un record senza
precedenti anche per Black.
Eleanor si ritrovò in un tale stato di prostrazione che
raggiunse un GUFO così deludente da rischiare di dover abbandonare gli studi.
Un compagno del settimo anno riuscì a consolarla per la delusione, ma dopo
l'estate la ragazza non tornò comunque a Hogwarts.
Si
sposò all'inizio di settembre e finì a fare la casalinga dando a quel compagno
di Casa, che aveva ottenuto un piccolo impiego al Ministero, un bel maschietto
nel marzo dell'anno seguente. Mira sapeva che Eleanor
ora era felice ed in attesa del suo secondogenito, ma continuava a pensare che
se non fosse stato per Black probabilmente la sua vita sarebbe stata molto
diversa e magari in quel momento sarebbero state tutte e due in giro per
l'Europa come avevano progettato nei primi cinque anni di studi.
Si
scrollò di dosso quei cupi pensieri, si affacciò sulla soglia della cucina
dicendo secca: - Black, la cena.
Sirius
si diresse verso la voce piuttosto arcigna che lo chiamava e sentì un odore
particolare che arrivava dal tavolo quasi completamente spoglio che si trovava
di fronte: un bicchiere d'acqua, un piatto con dentro una cosa rotonda e
fumante e due posate di plastica.
-
Mira, non è questo il modo di trattare gli ospiti!
La
ragazza osservò Arabella con uno di quegli sguardi omicidi che di tanto in
tanto sfoderava quando era di luna storta: - Fosse stato per me, era ancora
fuori a bussare adesso.
Sirius
non comprendeva tutto quell'astio da parte di quel piccolo ammasso di ossa che
si trovava di fronte, mentre masticava duecento volte ogni boccone di quella
sostanza gommosa che si trovava nel piatto, cercò di analizzare la ragazza:
aveva i capelli lunghissimi, le arrivavano alla vita, lisci e di un colore
indefinibile che variava dal nero al trasparente man mano che si avvicinavano
alle punte.
Il
corpo non gli pareva un granché anche se in quel maglione enorme e con i
pantaloni della tuta non si capiva molto. Era seduta con scarsa compostezza
sopra uno dei mobili della vecchia cucina di Arabella: le gambe penzoloni e le
braccia incrociate sul petto, solo in quel momento Sirius notò che la ragazza
stringeva nel pugno una bacchetta, caspita, i suoi sensi dovevano essersi
notevolmente affievoliti se non se n'era accorto prima, o forse non aveva
fiutato il pericolo; nel giro di qualche ora si sarebbe reso conto che quello
era un grosso anzi, un grossissimo errore.
Mira
si accorse di essere osservata e piantò il suo sguardo in quello grigio del
giovane uomo che le stava davanti.
Sirius
rimase colpito da quegli occhi: enormi, spalancati, rotondi e di un colore
verde intenso. Il suo sguardo profondo, assolutamente penetrante e magnetico da
lasciarti senza fiato. Quello era un colpo basso: una persona così
insignificante non poteva avere uno sguardo simile, la cosa non
piacque per nulla a Sirius che cominciò a sospettare che quella bimba fosse una
cosa tutt'altro che piccola e da nulla come aveva valutato da una prima
affrettata analisi.
-
Vuoi una fotografia oppure hai bisogno di radiografarmi ancora per molto?
La
voce arcigna lo scosse dai suoi pensieri: - Scusa?
-
Sbrigati a mangiare, vorrei tornare al mio libro.
-
E tornatene al tuo libro, nessuno ti ha chiesto di assistermi mentre mangio,
non ho bisogno di Elfi Domestici.
Arabella
sospirò le si prospettavano delle vacanze natalizie molto movimentate
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Amate ancora
Mira?
Baci
bic