Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
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Autore: ShannaInLuv    05/10/2021    1 recensioni
{Min Yoongi x OC} futurefic!
Cinque anni sono passati quando Kang Jieun è scappata da Seoul lasciandosi alle spalle il suo lavoro, i suoi amici e, sopratutto, il suo primo amore: Min Yoongi.
Adesso però era tornata, con un segreto più grande che mai da svelare e alcuni cambiamenti: I Bangtan Senyeondan si sono sciolti un anno prima e ognuno di loro ha dovuto intraprendere una strada diversa.
Dove l'amicizia è una sottile lastra di cristallo, fragile e preziosa e dove l'amore è ancora più sottile e fragile.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kim Taehyung/ V, Min Yoongi/ Suga, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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tell my heart to lie

 
Tell my heart to lie, but I know deep inside it's true. (Homesick - Dua Lipa)
 

«E quindi lo hai incontrato?»

Gli occhi di Mina la scrutavano con il suo solito sguardo di rimprovero; l'espressione che le comunicava che aveva sbagliato: le sopracciglia leggermente aggrottate, gli occhi socchiusi e le labbra carnose leggermente arricciate. Quella era la tipica espressione di Mina, Mina Tanaka, la sua attuale migliore amica ed ex collega di lavoro, di quando la rimproverava e, anche la persona che quando lo faceva, la maggior parte delle volte aveva ragione.

Mina, oltre a questo, era stata l'unica con cui era rimasta in contatto dopo la sua partenza per l'America e che era a conoscenza del il suo segreto - il che era tanto, visto che Mina era la più pettegola di tutta la Big Hit. Eccetto Jin, ovviamente.

«Yah!»

L'urlo della sua amica la riportò alla realtà, battendo gli occhi e stringendo ancora di più le sue mani intorno alla tazza di tè caldo che le era stata servita. Si trovavano in una caffetteria nella zona di Gangam, si erano incontrate lì perché Mina aveva solo un'ora e mezza di pausa pranzo - dopodiché sarebbe dovuta correre a lavoro perché altrimenti, a detta sua, Taehyun e Kai avrebbero litigato di nuovo per delle stupidaggini - sì, dopo che i BTS si erano sciolti era diventata ufficialmente la capo stylist dei concept dei TXT, nonchè attuale badante insieme al loro Manager.

Jieun sbuffò, soffiando piano sulla tazza e portandosela alle labbra.  Dopo un sorso, disse: «Lo so benissimo che non sarei dovuta essere lì.»

Mina posò la tazza e si lasciò andare indietro sulla sedia, incrociando le braccia sotto il seno. «Se avevi intenzione di vederlo, almeno quello è stato un buon modo.»

«Ma non ce l'avevo!» sbuffò.

Mina scrollò le spalle. «Ma lo hai fatto. Dimmi: era tanto incazzato?»

«Molto,» ridacchiò Jieun, anche se in realtà non c'era davvero nulla da ridere. Nonostante l'atteggiamento, era raro che qualcuno lo facesse incazzare sul serio a Yoongi e lei, beh, complimenti  c'era riuscita benissimo. «Ma ha ragione. In parte.»

Mina la scrutò, poi si lasciò andare in un sospiro e distese un sorriso, segno che la paternale era finita. Nonostante fosse più piccola di lei, Mina era una tipa tosta- nè l'aveva mai chiamata Noona - e, decisamente, rispetto a cinque anni prima era cresciuta moltissimo. Era diventata forte ed indipendente, lei. E ne era orgogliosa.

«Suga-ssi lo sa?»

Mina usava i nomi d'arte, ancora. Spesso chiamava solo Yoongi così, forse perchè faceva un po' meno male, pensando all'artista rispetto a l'uomo che c'era dietro Suga dei BTS.

«Eh?»

«Di Dae Hyun?»

Jieun deglutì. «N-no...»

Mina sospirò, gli occhi quasi lucidi. «Devi dirglielo, Jieun. Cinque anni non sono stati abbastanza per mantenere un segreto, eh?»

Jieun abbassò il capo. «Glielo dirò.» Sapeva che doveva farlo, ma non trovava il coraggio. Però doveva... doveva aggiustare le cose, in qualche modo. Spiegare. Lo doveva a Yoongi e a Dae Hyun. «Aspetterò il momento giusto.»

D'altronde, lo sguardo freddo che Yoongi le aveva rivolto quando l'aveva vista dopo anni non era certo uno che era disposta ad ascoltarla, anzi: l'aveva immediatamente scacciata via.

«Aish.» borbottò Mina, pescando qualcosa dalla tasca e allungando un post-it giallo sul tavolo, verso Jieun. «Questi sono gli indirizzi di dove lavorano i ragazzi adesso.» la sua voce si affievolì. «E Tae.» battè velocemente le palpebre. «Non posso fare altro.»

Jieun si aprì in un enorme sorriso: non vedeva l'ora di incontrare Jin e la sua risata, gli abbracci di Jimin e Taehyung, i sorrisi timidi di Jungkook - che poi tanto timido non era - e gli sguardi incoraggianti di Namjoon. Per non parlare di Hoseok e la sua allegria.  Davvero, le erano mancati come l'aria. Tutti.

«Un'ultima cosa...» Mina si bloccò; c'era qualcosa  che la turbava, lo aveva capito sin da prima, quando le aveva allungato quel post-it. E poteva aver anche intuito chi la rendeva così nervosa.  «Taehyung. Voglio dire V o come lo vuoi chiamare,» borbottò a disagio. Sapeva che Mina era in difficoltà a parlare di lui.

«Lui sta molto giù,» le spiegò, poi scrollò le spalle. «Dall'anno scorso è... cambiato. Ogni tanto vado a trovarlo ma, beh, sai le cose come sono un po' tese con lui dopo quello.» si schiarì la voce e si alzò di fretta, pronta a congedarsi. «Beh, spero solo tu riesca ad aiutarlo un po'. Ci sentiamo, Jieun!»

Jieun annuì. Taehyung... sarebbe immediatamente andata da lui.

***

( Un'ora prima...)
 

Yoongi si chiuse pesantemente la porta alle spalle, schiacciandosi contro di essa e stringendo gli occhi. L'aveva vista davvero.

Era ancora come la ricordava: viso tondo, occhi rotondi e pelle diafrana. I capelli che erano leggermente più corti rispetto a qualche anno prima e... assolutamente bellissima. 

Era anche la stessa ragazza che gli aveva spezzato il cuore. Lasciandolo con poche parole, poche giustificazioni - più farneticazioni, in realtà - e nessuna risposta concreta. Nessuna risposta corretta. Forse perchè in realtà risposte corrette non ce n'erano.

Ansimò, Min Yoongi, completamente sopraffatto dalle sue emozioni. Tenne ancora gli occhi chiusi per qualche secondo e poi li riaprì: era forse stata un'allucinazione?

No, non lo era stata.

Lei era lì.

Reale.

Dopo cinque fottutissimi anni.

Deglutì, pescando il telefono dal giaccone - non si era nemmeno accorto di aver lasciato cadere pesantemente le buste che aveva in mano riversando il contenuto della spesa ai suoi piedi - e guardando lo schermino con la vista appannata.

Lacrime.

Le ricacciò indietro e cercò quella persona che gli era stata così vicino quando era prossimo alla depressione. La persona che faceva parte della sua famiglia da tredici anni, ormai.

Rispose al secondo squillo. «Yeoboseyo

«Hyung.»

Attese un attimo, poi ripetè: «Yoongi-hyung?»

Yoongi deglutì. «Jin. E' tornata.» sbottò, forse arrabbiato, forse ansioso o forse entrambe. «Jin, è tornata cazzo!»

«Eh? Chi?»

«...lei.» 

«Unnie? Jieun-unnie?»

«Sì.»

Yoongi vide il suo riflesso allo specchio e, se possibile, sembrò più pallido del solito.

***

L'indirizzo di casa che Mina aveva dato a Jieun l'avevano portata leggermente fuori Seul, in un quartiere tranquillo e dove c'erano appartamenti indipendenti ed isolati. Decisamente il posto di Kim Taehyung.

Aveva parcheggiato esattamente al numero 1813, dove una cassetta postale - piena di lettere - era semi sghangherata ma, per il resto, l'esterno era ben curato.

Jieun camminò lungo il mini vialetto, entrando nel cancelletto nero che era stranamente aperto e passando per il cortile curato - forse V si era dato al giardinaggio, adesso? - e posizionandosi davanti alla porta. Lì, aveva notato una busta con un post-it attaccato sopra: Mangia. E' Kimchi.

Riconobbe la scrittura di Mina ma, decisamente, quella busta emanava un cattivo odore quindi forse non l'aveva portato nei giorni precedenti.

Comunque, sula destra, accanto allo schermino del pin d'accesso, c'era il tasto del campanello, lo suonò e attese. Aveva il cuore in gola. 

Come starà Taehyung? Sarebbe stato contento di vederla? Lui, più di chiunque altro, era stato quello con cui aveva legato di più. Con cui si era sempre confidata - tranne per quell'ultima, piccola cosa. Ma non le era stato nemmeno concesso il tempo, a dire la verità.

Sarebbe stato contento, giusto? Avrebbe spalancato le braccia e avrebbe urlato: «Noona!»

Improvvisamente la porta si spalancò, Jieun trattenne il fiato ma si decise anche a sfodeare un grande sorriso.

Ed eccolo: Taehyung, davanti a lei. L'uomo restò immobile a guardarla con le palpebre abbassate e gli occhi rossi e dal forte odore di Soju che veniva da lui dedusse che fosse ubriaco. Si era appoggiato completamente alla porta con atteggiamento stanco - e nel suo pigiama trasandato, anche se di Chanel, non sembrava nemmeno lui.

Gli occhi scuri di Taehyung incrociarono brevemente i suoi e Jieun si sforzò ancora di sorridere e aprì la bocca per dire qualcosa ma quello che fece l'ex membro dei BTS, la fece irrigidire: una smorfia.

Una smorfia distustata gli aveva appena deformato la faccia che, seppur ubriaca e con un accenno  di barba, era sempre bellissima. Una smorfia distustata... da lei.

Le parole le morirono in bocca e la faccia di Taehyung venne immediatamente sostituita dalla sua porta.

Jieun realizzò che Kim Taehyung le aveva appena sbattuto la porta in faccia.

***

Ehilà, spero proprio che la storia vi stia piacendo. ^^

Che ne dite dei personaggi di Jieun - e del suo segreto - di Mina e di... beh, Taehyung? 

( Ma affronteremo meglio l'argomento "Tae" nel prossimo capitolo).

Una cosa: ho deciso di fare capitoli leggermente più brevi per riuscire, magari, ad aggiornare un po' più spesso! Spero vi vada bene.

Quale è, secondo voi, il segreto di Jieun? Fatemi sapere!

Borahae, Shanna.

   
 
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