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Autore: AndyWin24    31/10/2021    1 recensioni
La Dragon Slayer Wendy, ansiosa di festeggiare Halloween con gli altri membri della gilda di Fairy Tail, si ritroverà coinvolta in una serie di strani eventi in giro per Magnolia insieme alla sua amica exceed Charle. Riuscirà a sventare in tempo un’antica minaccia?
La storia è ispirata all'opera "Fairy Tail" di Hiro Mashima.
Genere: Avventura, Fantasy, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Charle, Erza Scarlet, Mirajane, Wendy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Volando lontano dalla gilda, Wendy e Charle notarono che lungo il tragitto le strade erano completamente deserte.
   “Com’è possibile che non ci sia neanche una persona qui fuori?”
   “Ora che ci penso, Wendy, anche quando siamo uscite da Fairy Hills non abbiamo incontrato nessuno.”
   “Tu, Charle, pensi che possa essere collegato con quello che ha detto Mira?”
   “Non lo so, ma sicuramente qualcosa non va. Solo dobbiamo capire che cosa.”
   In prossimità del fiume che attraversava Magnolia, si fermarono d’un tratto vicino al ponte che collegava le due sponde.
   “Cosa sono quelle?!” chiese la ragazza molto preoccupata.
   Sopra il cavalcavia vi erano schierate in un’unica fila delle sfere alquanto insolite. Avvicinandosi ad esse, però, scoprirono che non si trattava di oggetti decorativi come avevano pensato in un primo momento, bensì di qualcos’altro.
   “Oh, cielo! Sono delle teste!” esclamò Wendy scioccata con le mani alla bocca.
   “Suvvia! Saranno sicuramente finte. Ieri al mercato ho visto che le vendevano per fare qualche stupido scherzo.” ribatté Charle.
   “No, Charle, ti sbagli.” continuò la ragazza, indicandone diverse, una dietro l’altra “Se le guardi con attenzione, sembrano i volti dei membri della gilda. Quella, ad esempio, è identica al viso di Warren e quest’altra a quello di Max.”
   La exceed osservò con più attenzione, arrivando quasi a toccarle.
   “Sì, Wendy ha ragione.” disse una testa aprendo gli occhi. Charle, che le era ad un passo, trasalì spaventata.
   “Warren! Allora sei veramente tu!”
   “Sì. Ogni testa qui sul ponte appartiene a qualcuno della gilda.”
   “Ma… com’è possibile?” chiese Charle, ancora sbigottita e col fiato corto.
   Un’altra testa, quella di Laki, intervenne d’improvviso.
   “Lasciate stare e scappate subito!” disse quasi urlando.
   “Perché? Che succede?”
   “Non c’è tempo per le spiegazioni! Se rimarrete qui, verrete prese anche voi dal mostro!”
   “Quale mostro?” domandò Wendy, guardandosi intorno “Io, qui, non vedo nessuno.”
   “Wendy, dalle retta!” disse anche Max “Se il mostro vi prende, farete la nostra stessa fine!”
   Wendy e Charle si lanciarono uno sguardo perplesso e spaventato. Non avevano la minima idea di quello che stesse accadendo, ma erano convinte che doveva trattarsi di qualcosa di molto oscuro.
   “Su, ragazzi, non spaventatele.” sopraggiunse una voce alle loro spalle “Altrimenti potrebbero farsi un’idea sbagliata della vicenda.”
   Da un lato del ponte arrivò, camminando lentamente, una ragazza dai folti capelli rossi e con indosso un’armatura scintillante e una gonna blu scuro.
   “Elsa!” esclamò a gran voce Wendy “Meno male che sei qui! Guarda cos’è capitato agli altri!”
   “Tranquilla, Wendy. Ne ero già a conoscenza.” la rassicurò Elsa con un cenno del capo.
   “Vattene, subito!” le urlò Warren d’improvviso “È lei che ci ha ridotto così! È lei il mostro!”
   “Come… il mostro…?”
   Elsa sguainò la spada e la puntò verso la fila di teste.
   “Se un altro di voi emette anche un solo suono, vi riduco in condizioni peggiori di quanto non siate già.”
   “Che stai dicendo, Elsa?” chiese Wendy sempre più confusa “Non puoi essere stata tu a fare questo!”
   La spadaccina sorrise.
   “E perché no? In fondo oggi è Halloween e stiamo solo giocando. Non ci vedo niente di strano. Mira Jane non ti ha avvisata?”
   “Ma insomma! Che vi prende a tutti, oggi!” esclamò Charle spazientita.
   “Niente.” rispose Elsa con noncuranza “Abbiamo solo voglia di giocare. Tutto qui.”
   “E far del male ai tuoi compagni in questo modo ti pare sia giusto?” chiese Wendy con veemenza “E poi, dove sono finiti tutti quanti? Che fine hanno fatto gli abitanti di Magnolia?”
   “Loro sono serviti per uno scopo più grande. La loro energia è stata necessaria per qualcosa che né io né tu possiamo comprendere. Ma adesso basta! Non perdiamoci in chiacchere. Propongo di continuare a divertirci.”
   Con un gesto secco, ripose l’arma che aveva in mano nel fodero al suo fianco.
   “Cambio Stock!” disse, illuminandosi di una luce abbagliante che poi si dissipò, rivelando infine il suo nuovo equipaggiamento da battaglia.
   “Armatura dell’oltretomba.”
   Da capo a piedi, la ragazza era coperta di bende, ad eccezione dell’occhio destro e di un ciuffo di capelli che le spuntava fuori dalla fronte.
   “Bandage attack!”
   Con un movimento fulmineo, alzò il braccio sinistro. Da esso si prolungò una benda del vestito che si diresse verso Wendy. Quest’ultima si scansò appena in tempo per evitarla. Nel punto d’impatto col suolo, però, si creò un foro piuttosto grande. Oltre ad essere un vestito, sembrava che quell’abbigliamento fosse anche un’arma.
   “Brava.” si complimentò Elsa “Sei piuttosto agile, ma non illuderti di esserlo abbastanza per me. Double Blade!”
   L’attacco si mostrò come l’esatta copia del primo, solo che stavolta Elsa usò entrambe le braccia. Ancora, la Dragon Slayer evitò il pericolo, tuffandosi verso il fiume.
   “Vieni, Wendy!” disse Charle, afferrandola al volo prima che toccasse la superficie d’acqua e dirigendosi dall’altra parte del ponte “Elsa non può inseguirci in aria.”
   “Ma non possiamo scappare! Cosa ne sarà degli altri?”
   “Non pensarci adesso. Dobbiamo prima metterci in salvo, poi vedremo il da farsi.”
   “Fabric cage!”
   D’un tratto, una moltitudine di bende le accerchiò, creando una gabbia intorno alle due.
   “Non ho bisogno di volare per prendervi.” disse Elsa, emettendo una strana e agghiacciante risata.
   “Che facciamo?” chiese Charle, cercando di non urtare con le ali le fasce che le circondavano.
   “Forse ho un’idea. Ma devi tenerti stretta a me il più forte possibile. Pensi di riuscirci?”
   “Sì, va bene. Farò del mio meglio.”
   Wendy si prese un momento per concentrarsi. Dopo alcuni istanti, incrociò davanti a sé le braccia, illuminando le mani di un bagliore celestino.
   “Attacco alato del Drago Celeste!”
   Poi, le allargò di scatto, generando due tifoni che si infransero sulle bende, facendole vacillare ed aprendo diversi varchi di fuga. Charle ne approfittò, volando via attraverso uno di questi. Una volta libere, però, invece di dirigersi lontano, ripoggiò Wendy sul ponte e si diresse zampettando a gran velocità verso Elsa.
   “Che fai, Charle?!” le gridò la ragazza agitata.
   “Non preoccuparti. Stavolta fidati tu di me.” ribatté, continuando a correre.
   “Che pensi di fare? Vuoi sfidarmi?” le chiese Elsa in tono beffardo.
   “No, tu che pensi di fare?! Sai che significa sfidarci qui e ora?” chiese Charle con sicurezza e un po’ di presunzione.
   La risata della ragazza dai capelli rossi si fece sempre più irrisoria.
   “No. Cosa significa? Dimmelo tu.”
   “Alla pasticceria qui vicino stanno distribuendo i tuoi dolci preferiti alla panna. Se continui a combattere contro di noi, te li perderai.”
   Elsa accusò il colpo, facendo trasparire dall’unico occhio visibile un’espressione preoccupata, ma non si scompose.
   “Stai mentendo. A quest’ora il locale è chiuso.”
   “No, invece. Oggi, in occasione della festa, distribuiranno dolci fino a mezzanotte. Del resto si sa che ad Halloween se ne regala e se ne mangia a volontà fino a tarda ora.”
   “Non importa. Vorrà dire che vi sconfiggerò in fretta, così potrò andarci subito dopo.”
   “Come vuoi. Spero per te che, a quel punto, non sia troppo tardi. Quei dolci sono molto apprezzati qui in città e hanno detto che li distribuiranno solo fino ad esaurimento scorte. Chissà se ce ne sarà rimasto qualcuno quando arriverai…”
   Elsa sussultò per un attimo e ci pensò su. Dopo pochi secondi, però, annullò il cambio stock, tornando a vestire gli abiti di prima, e iniziò a correre.
   “Rimanete lì! Torno subito!”
   Una volta che la ragazza fu abbastanza lontana, Charle allentò la pressione sulle zampe e sospirò.
   “Meno male che ci è cascata.”
   “Brava Charle!” le disse Wendy affiancandola “Ci hai fatto guadagnare tempo.”
   “Sì, però speriamo che basti per risolvere questa assurda situazione. Voi…” disse la gatta, indicando le teste in fila “Spiegateci cosa è successo e fate in fretta, prima che Elsa torni.”
   “Non c’è molto da dire, in realtà…” cominciò Warren, accigliato “Mentre stavamo finendo di allestire la gilda per la festa di Halloween, Elsa e gli altri hanno cominciato a comportarsi in modo strano.”
   “Che intendi per “strano”?” chiese Charle “E chi sono “gli altri”?”
   “Oltre ad Elsa, anche Mira Jane e Gray non sembravano più gli stessi. Hanno cominciato a dire cose del tipo “dobbiamo combattere” o “l’energia che abbiamo non basta”. Non sappiamo a cosa si riferissero, però.”
   “Prima Elsa infatti ha detto qualcosa sul fatto che l’energia degli abitanti è stata necessaria per “qualcosa di più grande”. Chissà a cosa si riferiva!”
   “Non so, ma oltre a questo, anche i loro modi sono diventati… singolari.” intervenne Max “Hanno cominciato ad attaccarci così, senza motivo, dicendo di voler far diventare Magnolia un campo di battaglia.”
   “Ma ci sarà stato qualcosa che è successo per farli comportare così, no?”
   “Charle ha ragione.” convenne Wendy “Cosa è accaduto subito prima che cambiassero atteggiamento?”
   “Mmmh… mi sembra niente di particolare…”
   “Aspetta, credo di saperlo.” disse Laki all’improvviso “Mira Jane stava “incendiando” le candele delle zucche.”
   “Volevi dire “accendendo”, forse…” la corresse Max.
   “Ma ne sei sicura?” chiese Wendy pensierosa “Non ci vedo nulla di strano in questo.”
   “Sì, me lo ricordo bene perché una delle zucche aveva una faccia inquietante. Mi ha dato i brividi.”
   “Aspetta, Laki, ti stai sbagliando.” intervenne Warren “Tutte le zucche le ha dipinte e intagliate Reedus. Da quel che diceva le ha fatte tutte uguali, quindi non può essere vera questa storia.”
   “E io ti ripeto che è come ho detto! Una zucca aveva un volto “spaventevole”!”
   “Comunque, dopo che Mira ha accesso le candele, dove si trovavano Elsa e Gray?” chiese Charle.
   “Lì vicino.” rispose Warren “Elsa ha convinto Natsu e Gray a dare una mano con i preparativi, invece di litigare come loro solito.”
   “Quindi anche Natsu ha cominciato a comportarsi in modo strano?” chiese Wendy.
   “Non so di preciso. Poco dopo che Elsa, Mira e Gray hanno cominciato ad attaccare chiunque gli stesse a tiro è andata via la luce nella gilda e alcuni sono corsi fuori, come anche noi del resto. Gli altri, però, sono rimasti dentro e non so che ne è stato di loro.”
   Wendy e Charle si guardarono preoccupate.
   “Voi come ci siete finiti qui? Anche se è Halloween, è piuttosto strano parlare con una testa “viva”.”
   “Non lo dire a noi! Non mi sento più niente dal collo in giù!” esclamò Max agitato.
   “Questo perché non “hai” più niente dal collo in giù.” puntualizzò Charle.
   “Comunque sia, ad un certo punto, mentre correvamo, Elsa ci ha colto di sorpresa e ci ha attaccato. Subito dopo siamo svenuti e ci siamo svegliati in questo stato. Nessuno di noi si ricorda altro, purtroppo.” spiegò Max.
   “Guardate!” urlò di punto in bianco Warren.
   “Dove?” chiese Wendy allarmata.
   “Non sarà già tornata Elsa?” azzardò Charle in ansia.
   “No, osservate in alto.”
   Le due alzarono lo sguardo e notarono una nuvola di fumo alzarsi verso in cielo, non molto lontano da dove si trovavano in quel momento.
   “Un incendio?” ipotizzò Max stupito.
   “Non so, ma sembra che provenga dalla Cattedrale.” osservò Wendy.
   “Pare di sì.” convenne con lei Charle “Che facciamo?”
   “Andiamo a controllare. Forse è collegato con quello che sta succedendo.”
   “E se ci fosse qualcun altro ad aspettarci? Potrebbe essere molto pericoloso.”
   “Lo so, ma non abbiamo scelta. Dobbiamo salvare i nostri amici. Costi quel che costi.”
   
 
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