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Autore: Morebooks    26/12/2021    1 recensioni
Cosa succederebbe se al posto di proporre a Percy di diventare un dio, gli dei gli avessero offerto il ruolo di re dei semidei? Lui avrebbe sicuramente accettato, sicuro di poter così aiutare tutti i mezzosangue figli di dei minori e tutti i ragazzi indeterminati. Ma sarà pronto a tutti i cambiamenti e a tutte le responsabilità? e cosa cambierebbe tra lui e Annabeth? Spero che la mia idea vi piaccia!
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Calipso, Ermes, Gea, I sette della Profezia, Percy/Annabeth
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
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Ciao, questa è la mia prima fan fiction e spero tantissimo che vi piaccia, vi prego scrivetemi cosa ne pensate nei commenti!!!

Percy

Due giorni dopo stavo salutando mia madre sulla porta del nostro appartamento quando Hermes apparve. Aveva la faccia da “sono un dio incazzato, se mi peggiorate la giornata vi trucido” così abbracciai mia madre un’ultima volta e lo raggiunsi in tutta fretta per non farlo aspettare. Senza nemmeno salutarmi lui mi prese per il polso e si volatilizzò, portandomi con sé.
Era la prima volta che mi spostavo con questo metodo e devo dire che è assolutamente orribile. Tutto il tuo corpo viene diviso in migliaia di pezzettini minuscoli che si uniscono al vento facendoti sentire, si perché si rimane coscienti per tutto il tempo, in tantissimi punti contemporaneamente, per poi andare a riformare pezzo per pezzo tutto il tuo corpo. L’unica cosa positiva è che è veloce: arrivammo infatti in meno di un secondo ai confini del campo.
“Beh, allora buona fortuna Percy, sei stato un fantastico amico” disse Hermes “Parli come se non ci vedessimo più, qualcosa non va?” Gli chiesi io allora. Lui sospirò “la signorina Dare ci ha dato la nuova Grande Profezia ieri, te ne parlerà dopo Chirone, e noi dei dobbiamo tutti partire, non ci vedremo per un bel pezzo Percy” al che io risposi con un’intelligentissimo “Oh ok”, Hermes rise “Non preoccuparti per me, noi dei sopravviviamo sempre. Pensa piuttosto a te, avrai anche tu le tue belle battaglie.” Volevo chiedergli che cosa intendesse ma si stava già dissolvendo. Prima di sparire però aggiunse: “A Percy, Zeus ha alla fine accettato la tua richiesta.” Poi scomparve.

Per un minuto buon rimasi fermo come un pero a ragionare su quale fosse la mia richiesta. Ne avevo fatte tante nel corso dell’anno per agevolare i semidei, quale aveva deciso finalmente di accettare?
Alla fine superai i confini magici del campo, ammirando la vista di quella che sarebbe sempre rimasta la mia casa: era tutto come me lo ricordavo. Mi avviai in direzione della Casa Grande, salutai il drago Peleo che come sempre era a sorveglianza del vello che aveva salvato Talia, e raggiunsi le varie case, che ormai erano diventate quasi 30.
All’inizio non mi notò nessuno dato che tutti erano impegnati nelle attività  pomeridiane ma poi qualcuno mi vide e partí il grido “Percy è tornato!”. Allora mi raggiunsero tantissimi ragazzi, sembrava che tutto il campo fosse venuto a salutarmi. Fui stritolato dagli abbracci dei fratelli Stoll, da quello di Grover e da quelli di decine di ragazzi che non riuscii a vedere in faccia. Ad un certo punto vidi Annabeth aprirsi un varco tra la folla che mi sorrise e fece per avvicinarsi ma fu spinta via da qualcuno che, correndo come un fulmine, mi si gettò al collo. Era Calipso.
“Grazie, grazie, grazie, grazie” continuava ripeterlo mentre mi piangeva sulla spalla. Io la presi delicatamente per le braccia e la allontanai quel tanto che bastava a vederla in viso: anche mentre piangeva era bellissima. Per un secondo fui ammaliato dai suoi occhi lucenti, poi fortunatamente mi ripresi “Calipso, cioè wow… è bellissimo vederti”. Lei rise tra le lacrime “Grazie Percy, grazie dal profondo del cuore, mi hai fatta liberare, grazie”. Ecco in cosa Zeus mi aveva accontentato: poco dopo essere diventato re, avevo chiesto al mio divino zio di liberare la maga anche se dubitavo che mi avrebbe accontentato. Ma mi sbagliavo, lei era lì ed era libera.
Alla fine Calipso si staccò da me e si unì al gruppo si mezzosangue che mi aveva circondato: si capiva che aveva già fatto colpo tra i semidei. Cercai allora con lo sguardo Annabeth ma la mia amica era sparita di nuovo. Non ebbi però il tempo di pensarci perché in quel momento arrivò Chirone, mi aspettavo che il mio maestro fosse contento e allegro come al solito ma il vecchio centauro aveva una faccia da funerale. Capii subito che c’era un grosso problema è che era probabilmente legato alla nuova Grande Profezia. Così salutai tutti i miei amici e fingendo tranquillità mia avviai alla Casa Grande seguito da Chirone. Entrammo nell’edificio e ci sedemmo nel salotto al primo piano, che purtroppo era ancora arredato seguendo i gusti del signor D il quale dopo la battaglia contro Crono aveva ricevuto il permesso di tornare sull’Olimpo affidando a me tutte le sue responsabilità. Io mi sistemai su un enorme divano maculato mentre Chirone si adagiò sulla sua sedia a rotelle sorridendomi debolmente. “Come stai Percy?”  Mi chiese tentando di alleggerire l’atmosfera tesa e cupa che si era formata. Non mi premurai nemmeno di rispondergli “Qual’è il problema Chirone?”  chiesi agitato “Riguarda la nuova Grande Profezia vero?” Il mio vecchio maestro sospirò e senza dire nulla mi passò un foglietto dove c’era scritto:

Gli dei contro la Madre combatteranno
I suoi eserciti sconfiggeranno 
Ma lei contro i mezzosangue si scaglierà 
La giovane corona del mare due popoli guiderà 
Ma il colpo finale sarà dato
Solo se lavoreranno anche due parti sanate
Di un cuore spezzato

Dovetti rileggerlo due volte, e non potei fare a meno di chiedermi perché per una volta l’Oracolo non potesse dare pronostici gioiosi. Poi chiesi a Chirone “Sono io la giovane corona del mare giusto?” il centauro mi guardò tristemente “Sì Percy. E il fatto che sia detto espressamente giovane vuol dire che la Profezia si avvererà a breve. La Madre, cioè Gea, l’antenata di tutti gli immortali, ha già iniziato gli attacchi, è per questo che gli dei sono andati a combattere” “Ma non riusciranno a sconfiggerla vero? Dovremo finirla noi”, sospirai amaramente “Ma noi chi poi? Chi saranno questi due popoli?” chiesi anche se non mi aspettavo che Chirone lo sapesse, di solito infatti le profezie sono molto infide e difficili da comprendere. Invece Chirone, guardandomi con aria afflitta mi chiese “Percy, hai mai sentito parlare del campo Giove?”.

 
   
 
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