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Autore: EnZo89    26/01/2022    3 recensioni
Dietro una divisa c'è un mammifero che ha deciso di mettercela tutta per rendere il mondo un posto migliore.
E dietro ogni mammifero c'è una storia dalle infinite sfumature.
E fare il poliziotto significa questo.
Riuscire a fare convivere il proprio essere col proprio lavoro.
Dopotutto il loro compito è proteggere e servire.
Gli altri e se stessi dalle difficoltà del loro mestiere.
Genere: Commedia, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Judy Hopps, Nick Wilde, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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My cold - Il mio raffreddore

 

Etciù!

 

Certo, non era stata proprio una grande idea quella di sedersi sul pavimento, in una stanza senza riscaldamento durante una fredda giornata di pioggia a parlare degli affari propri.

Eh già.

Anche se avevo risolto un "mistero" che non mi permetteva di stare tranquilla.

 

Ma...

 

Mi sentivo piuttosto spossata e malconcia.

Possibile mai che due gocce d'acqua mi avevano ridotto così?

Improbabile.

 

Eppure ho fatto il percorso di formazione assieme a tutti gli altri cadetti senza risentirne neanche un po'.

Dalla gelida acqua delle piscine alle torride sabbie dei percorsi ad ostacoli.

Nulla mi aveva fermato.

 

Eppure...continuavo a sentirmi una pezza

 

Carotina...dovresti farti controllare dal medico della centrale.

Non vorrei ti venisse qualcosa…

 

Ok, Nick. Tutto quello che vuoi.

Ma ancora non mi spiego come io possa aver preso questo.

 

Ah...si...giusto.

Il grigio e il suo raffreddore.

 

Ah...queste volpi.

Così tenere e delicate.

 

D'accordo Nick.

Lo farò.

Ma solo perché il nostro dovere è fondamentale

 

Gli dissi mentre mi soffiavo il naso con in fazzoletto.

 

Si, certo.

Ed anche perché chissà quando ci capiterà più di fare un'assenza per malattia terminò sorridendo nella mia direzione, mentre mi accompagnava all'infermeria della centrale.

 

Non ci ero mai stata ma il tizio che ci lavorava mi pareva di averlo già visto altrove.

Un panda rosso, un esemplare dei cosiddetti Firefox che, a quanto pare, lavorava lì da poco.

Portava ancora il camice blu dei tirocinanti.

Ma, per stare lì, vuol dire che sapeva il fatto suo.

 

Ehi ciao, Red! salutò Nick che, mentre ero assorta nei miei pensieri, gli aveva già spiegato la mia situazione.

 

Posso solo consigliarti, agente Hopps, qualche giorno di riposo ed al caldo. E di prendere queste medicine.

Non è proprio il caso che tu, tenera coniglietta, ti ammali! 

 

Ed ancora una volta...non chiamarmi ten…. etciù!

 

Come volevasi dimostrare

 

E non preoccuparti del capitano.

Lo avviso io.

 

Così salutai il giovane mammifero dalla rossa pelliccia e salutai Nick e me ne tornai a casa.

In effetti era la prima volta che stavo da sola a casa, in quel piccolo appartamento.

 

Ed ora come ora, sembrava veramente triste e fin troppo grande, anche se era un semplice monolocale.

 

Meglio non pensarci. E meglio riposarci su.

Presi un bel bicchiere d'acqua, presi le medicine che mi erano state prescritte e andai a dormire.

 

L'indomani mi svegliai peggio di come ero andata a dormire.

Letteralmente a pezzi.

Ma...le notizie viaggiano in fretta.

E neanche il tempo di realizzare dove ero, bussarono alla porta

 

Un attimo, un attimo...arrivo! Terminai tirando sul col naso

 

Vado ad aprire e chi ci trovo?

I miei amici e colleghi Gray e Jackie.

E la cosa mi aveva sorpreso.

Ma non tanto per il fatto che mi fossero venuti a trovare.

Ma...per come si erano conciati.

Una tuta che sembrava in tutto e per tutto quella della polizia scientifica, con tanto di guanti e mascherine.

 

Scusate…dov'è il morto? Mi sono persa qualcosa? Dissi loro sorridendo

 

Loro mi dissero, senza fare troppi giri di parole, che erano piuttosto preoccupati per me...e per loro.

Attenti alla loro salute? Si, certo.

Ipocondriaci...pure.

 

Non vi preoccupate. Tornerò come nuova in un batter d'occhio.

 

Salutai la giovane coppia che abbandonò il mio appartamento zampa nella zampa e tornai a dormire.

Finché non venni svegliata da una bussata alla porta del mio appartamento.

 

Un attimo, sto arrivando! dissi lanciandomi dal letto.

Per poi scoprire che...non c'era nessuno.

Tranne...un pupazzetto.

Una piccola volpe rossa con un distintivo appiccicato addosso

 

Alla più tosta delle tenere conigliette

 

Poteva essere solo lui. Nick.

E solo lui avrebbe potuto fare una cosa del genere.

Che dolce egocentrico collega che ho...

 

Decisi di portarlo dentro e di contattarlo.

Ma nel momento esatto in cui stavo per chiamarlo, mi arrivò una videochiamata.

 

Erano i miei genitori.

 

Cielo, Judy...stai malissimo.

Dovresti riposarti!

Vuoi che veniamo in città a trovarti e a portarti qualcosa?

Hai tutto quello che ti serve?

 

I genitori...cosa non farebbero per i figli.

 

Poi...la loro attenzione fu catturata da quel pupazzo a forma di volpe che, inavvertitamente, avevo lasciato alla loro portata.

 

Chi ti ha portato questo pupazzo? Il tuo fidanzato?

 

Non me ne resi conto ma, all'improvviso, cominciai ad arrossire.

 

Judy, tesoro...mettiti al caldo e riposati.

Non è il caso che tu prenda freddo.

Altrimenti come farai a tornare al lavoro...e dal tuo ragazzo?

 

Niente.

La distanza e la bassa qualità dell'immagine non avevano potuto nascondere la mia situazione.

 

Eppure... perché a quelle parole, al solo pensiero di avere una volpe come compagno, sono arrossita?

 

Avevo provato a dormirci sopra, ma senza grossi risultati.

 

Era arrivato l'indomani ed ero arrivata nella hall della centrale.

Il tempo di entrare, salutare Clawhauser ed altri colleghi, di beccarmi la solita partaccia dal capitano Bogo...che una voce fa capolino all'ingresso della stazione.

 

Bentornata, Carotina!

 

Era Nick.

E non so come...mi sono ritrovata ad abbracciarlo.

E...a dargli un grosso bacio sulla guancia.

 

Così. Senza motivo.

 

E così come gliel'ho dato, così mi sono allontanata dirigendomi verso gli spogliatoi per indossare la mia uniforme.

 

E l'unica volta che mi sono voltata verso di lui, l'ho visto imbambolato con una zampa sulla guancia.

 

Se lo aspettava?

Avrò esagerato?

 

Non lo so.

Ma di certo...qualcosa è cambiato.

Ne sono sicura.

 

ANGOLO DELL’AUTORE

 

Signori e signore, eccomi di nuovo qua.

Finalmente, dopo un bel po' , secoli per l'esattezza, torno a buttare giù due righe anche per questa storia.

E cercare di riprendere anche da qui, la dove avevo messo il punto quasi UN ANNO FA.

Beh...ne è passato di tempo e ne sono successe tante di cose, lo sapete.

Ma...la passione rimane.

E spero che queste brevi righe a tema vi abbiano strappato un sorriso.

 

Come sempre...un ringraziamento speciale ai miei amici e colleghi Redferne,Sir Joseph Conrard,Plando e RyodaUshitoraIT per le visite con recensione.

Ed un ringraziamento a tutti i visitatori anonimi che passano da queste parti

 

Alla prossima

 

Enzo

  
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