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Autore: LadySweet    17/02/2022    1 recensioni
Le promesse infrante portano sempre delusioni e rabbia, mettendo a rischio i rapporti personali e facendo vacillare la fiducia nelle persone. E proprio in uno spietato gioco di tradimenti Marinette viene akumizzata. Riuscirà Chat Noir a salvare lei e tutta Parigi senza l'aiuto della sua Ladybug, o le cose si faranno più complicate del previsto?
Liberamente ispirata ad un'animatic trovato in rete, ho deciso di scriverne una piccola storia. Spero che vi piaccia!
Genere: Azione, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nelle ore successive il cervello di Marinette smise di funzionare, fisso su un solo pensiero: sarebbe andata al ballo con il ragazzo di cui era innamorata!!
Era come un sogno che diventava realtà.
Capitò spesso che il ragazzo si voltasse a guardare Marinette, e ogni volta che la vedeva radiosa e sorridente sentiva un calore dentro che lo faceva stare bene, e si disse che aveva fatto la cosa giusta.
Uscita da scuola quel pomeriggio la moretta corse a casa e per tutto il tempo si dedicò anima e corpo al completamento del suo abito per il ballo, che doveva essere perfetto! Non aveva detto a nessuno che cosa stesse creando, per poter fare una sorpresa a tutte, e adesso aveva una motivazione in più.
Ad ogni punto, cercava di immaginare come avrebbe reagito Adrien nel vederla con quell'abito, e arrossiva ogni volta più della precedente. Sotto sera non tardò ad arrivare la consueta telefonata della sua migliore amica.
< Alya ma ci pensi? Io, al ballo, con Adrien. Mi sembra un sogno > disse all'amica dall'altra parte della cornetta, mentre finiva gli ultimi ritocchi al vestito.
< Devi ringraziare Nino. È stato lui a dirgli che non eri stata ancora invitata >
< Ricordami di fargli una statua >
< Tranquilla, lo ringrazierete insieme quando la festa sarà finita e tu e il tuo bello vi sarete dichiarati. Quale occasione più romantica di questa? >
< Cosa? Domani sera? Ma, ma, ma... >
< Niente ma Marinette. Rimandi da troppo tempo! Ti ricordo che al ballo i ragazzi invitano le ragazze che gli piacciono.... e lui ti ha invitata, significa che gli piaci!! Quindi anche tu devi fare la tua parte e dirgli quello che provi! È il tuo momento! > cercò di incoraggiarla l'amica.
< Hai ragione Alyà. Domani sarà la volta buona! >
E detto questo si scambiarono la buonanotte.
L'indomani mattina Marinette camminava a tre metri dal terreno per la felicità, talmente contagiosa che i suoi genitori non riuscivano a smettere di sorridere per lei.
Arrivata davanti il portone della scuola salutò le sue amiche con un grande abbraccio, e stava per raccontare loro come aveva terminato il suo abito la sera prima, e dei sogni meravigliosi che aveva fatto, e proprio mentre stavano per mettersi a disquisire sui programmi della sera preceente (cosa che lei avrebbe dovuto definire quel giorno con Adrien) un gran vociare proveniente dall'atrio della scuola richiamò la loro attenzione.
Così si avvicinarono alla porta, e facendosi spazio fra gli altri studenti riuscirono a capire cos'era che creava tanto scalpore.
Al centro dell'atrio c'era Adrien con un piccolo mazzo di fiori, rivoltò a niente meno che Lilà Rossi.
La stava invitando davanti a tutti ad andare al ballo con lui. Lei ovviamente accettò gettandosi al collo del ragazzo, mentre Chloè urlava con una cornacchia poco lontano.
Gli sguardi del gruppo di amiche si volsero automaticamente verso Marinette. La ragazza non riusciva a proferire parola: sentiva il cuore battere velocemente, le gambe paralizzate, la gola secca, le guance a fuoco e gli occhi che si stavano inumidendo.
< Marinette... sono sicura che c'è sicuramente una spiegazione > cominciò Alya tentando di pensare a qualcosa che giustificasse quello che avevano appena visto. Ma non le veniva in mente niente.
Il tempo di voltare lo sguardo che la sua amica era sparita. La cercò con lo sguardo per tutto l'atrio, non trovandola da nessuna parte, per poi scorgerla in cima alle scale che portavano alla loro classe.
Le ragazze si scambiarono un'occhiata fra loro, per la prima volta non sapevano che dire o che fare. Sapevano solo che questa volta il cuore dell'amica si era spezzato davvero, e più gravemente delle precedente. 
Dovevano pensare a qualcosa e infretta: non solo perché la loro migliore amica stava soffrendo come mai era successo, ma perché poteva cadere vittima di Papillon.
Mentre la campanella suonava facendo disperdere gli studenti che si erano radunati per assistere alla scena, il gruppo di amiche si avvicinò a passo di guerra verso Adrien e lo presero per un braccio tirandolo fuori dalla classe prima che potesse entrarvi.
< Spiegaci cosa abbiamo appena visto Agreste, e ti conviene essere convincente! > lo minacciò Alyà
< Ho dovuto farlo. Se non avessi invitato Lilà mio padre non mi avrebbe mai permesso di venire... >
< Allora perché hai invitato Marinette ieri? Per farla soffrire? Per prenderti gioco di lei? > rincarò Alix
< No, non lo farei mai! Credevo di essere libero di invitare chi volevo, e volevo davvero andarci con lei, ma ieri sera mio padre mi ha messo delle condizioni... ero così arrabbiato. Prometto che le parlerò subito appena arriva, e le spiegherò tutto. >
< Per tua informazione Agreste, Marinette ha visto tutto, eravamo insieme. >
A quella frase il cuore di Adrien perse qualche battito.
Aveva sperato con tutto se stesso che la ragazza fosse in ritardo come al solito per evitarle tutta quella ridicola scenata. Ma evidentemente per l'entusiasmo era arrivata presto, e lui aveva appena ferito la sua più cara amica nel modo peggiore.
Automaticamente nella sua testa iniziò una rete di pensieri che portarono il ragazzo a fiondarsi nuovamente in classe, senza rispondere nemmeno ad Alya, dove trovò Marinette seduta al suo posto infondo alla classe data la presenza di Lilà, con il tablet davanti al visto.
Prese un respiro e provò ad avvicinarsi a lei.
< Marinette... > tentò piano di richiamare la sua attenzione
Lo sguardo che ricevette quando lei abbassò il tablet fece male come una coltellata. I suoi occhi erano molto rossi, stava cercando di reprimere le lacrime per non piangere davanti a tutti.
< Lasciami in pace > gli disse con la voce più cattiva che le aveva mai sentito, scandendo ogni parola e tornando a prestare attenzione al dispositivo.
Adrien non si era mai sentito più in colpa come in quel momento.
Capì che non sarebbe più riuscito a scambiare mezza parola con lei, così abbassò lo sguardo e tornò al suo posto sospirando pesantemente.
Sugli scaloni incrociò Nino. < Devi riuscire a spiegarti con lei amico... > disse mentre la sua ragazza lo guardava malissimo.
Sconsolato Adrien andò a suo posto, e appena si sedette la sua compagna di banco iniziò a mitragliarlo di mille chiacchiere che lui non ascoltò nemmeno.

   
 
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