Interludio I: Arcano XIII - Il Senzanome (5 novembre 2023)
[Note a margine che gettano luce sulla situazione corrente e sui ruoli dei coinvolti]
"Sono io la Morte,
e porto Corona.
Io son di tutti voi,
Signora e Padrona...
e davanti alla mia falce il capo tu dovrai chinare,
e dell'oscura Morte al passo andare."
(Branduardi – Ballo in Fa Diesis Minore)
Hogwarts,
Biblioteca – Sezione
Proibita
5 novembre 2023, 22.10
La sezione proibita è un dedalo di stretti, polverosi
corridoi dai pavimenti in marmo lucido che si snodano fra alte
scaffalature in legno brunito; odora di pergamena, cera e carta
vecchia, cuoio trattato, antichi misteri ed è –
salvo in qualche rara occasione – sacralmente
deserta.
Ancor prima di capitombolare all'interno del bagno sito al terzo piano,
sfuggendo così agli scherzi di James Sirius, Lily Luna aveva
eletto la biblioteca suo rifugio passandovi già dal primo
anno innumerevoli ore a leggere, svolgere ricerche o a camminare per
gli infiniti corridoi scorrendo i titoli dei volumi presenti,
fantasticando sul futuro o ripassando una lezione.
A volte, quando il chiacchiericcio delle sue compagne di stanza
l'annoia e le toglie il sonno, è li che sgattaiola,
ignorando il coprifuoco per passare la notte a leggere a lume di
bacchetta, nascondendosi da Gazza e Barley (I) quando questi passano ad
effettuare il consueto giro di ronda.
Di tutta Hogwarts quello è l'unico posto dove non
è costretta ad indossare la moltitudine di maschere con cui
è solita relazionarsi a compagni di corso e professori,
potendo far emergere la sua vera natura: una ragazza sedicenne sola ed
introversa, affascinata dal mondo e dalla magia in ogni sua forma, una
ragazza che volentieri disdegna un pomeriggio passato a bighellonare
per Hogsmeade se può sprofondare in una delle poltrone in
pelle della sala lettura, con la musica riprodotta dallo smartphone
sparata nelle orecchie, un libro fra le mani e la sete di conoscenza o
avventure appagata; la fantasia e le pagine dall'aroma inebriante sono
sempre state un ottimo metodo per sfuggire alla realtà
scomoda di essere vista solo come la figlia dell'eroe del Mondo Magico,
trattata come una statuina di cristallo pronta a spezzarsi al minimo
fremito della superficie ove è stata collocata.
Da quando ha memoria attorno a lei è sempre esistita una
gabbia dorata che l'ha protetta, estraniandola dal dolore per
permetterle di vivere come una 'privilegiata'; il debito che la
società magica ha verso il padre è altissimo,
ogni mago o strega che ha vissuto le guerre scatenate da Tom Riddle si
dimostra quindi ben lieto di agevolarla tramite aiuti d'ogni tipo,
favori e calcolate chiusure d'occhio dinnanzi a mancamenti e marachelle.
Da bambina tutto ciò le era sembrato meraviglioso, come se
fosse la protagonista di una fiaba babbana a lieto fine, ma –
essendo sempre stata fin troppo sveglia -
non le ci è voluto molto per capire
che ogni favore elargito con apparente noncuranza chiede invece un
egual tributo e, viste tutte le persone così prodighe nei
suoi confronti, non aveva dubbi sul fatto che tal tributo sarebbe stato
assai caro.
E' durato finché non ho
iniziato a
sentirmi in imbarazzo, preferendo conquistare i traguardi con le mie
sole forze e non grazie al mio cognome.
Oneri ed onori.
Successi fallimenti.
Torti e ragioni.
"Potter"
la voce profonda e monocorde di Piton riporta l'attenzione della
giovane strega al corridoio semibuio dell'ala dedicata ad astronomia e
divinazione.
"Scusi" sussurra scuotendo il capo per scacciare gli ultimi pensieri
legati all'infanzia, alzando la bacchetta dalla quale s'irradia una
pallina di luce cangiante per illuminare meglio le coste dei numerosi
tomi allineati ordinatamente sugli scaffali, mentre le labbra di lui
s'incurvano in una smorfia cattiva.
"Inizio a comprendere il perché ti abbiano affibbiato 'Luna'
come secondo nome. La Lovegood, che come ben saprai è stata
compagna di scuola e d'avventure dei tuoi genitori, si è
sempre dimostrata altrettanto persa in elucubrazioni assurde e mondi
irreali, dimenticandosi di vivere nel 'presente'. A quanto pare il
tributo alla sua persona elargito dai tuoi ha finito per intaccare
anche la tua precaria concentrazione."
La ragazza non si scompone, continuando a leggere con aria assorta i
titoli in inglese e latino, cercando di richiamare alla memoria quanti
più dettagli possibili sul grimorio che Amanda ha recuperato
dalla Sezione Proibita e nel quale é stato scarabocchiato in
modo quasi casuale, a margine d'una pagina macchiata e pasticciata
d'annotazioni illeggibili, l'incantesimo da recitare ed i passaggi per
svolgere correttamente il rituale di evocazione delle anime.
Anime, non cadaveri.
Ma
data la poca cura con cui ha tradotto il testo dal greco all'inglese
non si stupisce d'aver – probabilmente –
travisato il significato, creando una mutazione con effetti impensabili.
"Sicuro che sia un tributo a Luna Lovegood?"
"Non vedo a chi altri potrebbero essersi ispirati. La
semplicità con cui tuo padre affronta la vita, senza
soffermarsi troppo a ragionare sulle possibili conseguenze,
è leggenda"
"Si, a volte non si dimostra molto riflessivo e quando ha scelto i nomi
per i miei fratelli non ha pensato all'enorme carico di
responsabilità di cui li stava gravando. Nomen Omen, un nome
un destino. Se James Sirius si sta rivelando il perfetto mix del nonno
e Black, avendone ereditato la deficienza, quello più in
difficoltà risulta sicuramente Albus. Serpeverde,
intelligente e schivo, con la sfiga d'avere il primo nome identico a
quello di uno dei più grandi maghi che la storia ricordi..."
Piton
sbuffa infastidito ripensando all'abilità di Silente nel
manovrare i suoi collaboratori ed amici come pedine di una scacchiera,
spingendo ogni 'pezzo' ad annullare e rinnegare la propria
volontà, nonché il libero arbitrio, per eseguire
l'ordine imposto così da giungere alla tanto agognata
vittoria, senza curarsi di quanti 'pezzi ' siano stati sacrificati per
ottenerla.
Un grande mago, indubbiamente, dotato di un'intelligenza rara che l'ha
reso superbo e spietato come pochi altri prima di lui; non ha mai
perdonato al vecchio l'ordine mascherato da supplica di ucciderlo per
salvare l'anima di Draco Malfoy, né di non essersi fidato
abbastanza da rivelargli l'intero piano, spingendolo così ad
una morte assai misera e dolorosa.
Non che s'aspettasse di sopravvivere alla guerra, lasciare il mondo dei
vivi era ciò a cui anelava più d'ogni altra cosa
dopo anni a proteggere Potter in nome dell'amore verso l'unica donna
che per lui abbia contato qualcosa, ma di certo non si aspettava di
soccombere fra atroci sofferenze, divorato da quella sottospecie
d'aborto formato rettile chiamato Nagini.
Una mano sale lentamente verso il collo, sfiorando il tessuto spesso
del colletto della casacca ove, al
di sotto, la pelle è deturpata dall'ampia cicatrice che gli
rammenta quanto accaduto la notte del due maggio 1998 fra le mura
fatiscenti della Stamberga Strillante; persino l'essere tornato dal
regno dei morti inaspettatamente 'integro' non ha cancellato quel
monito che l'invita costantemente a ricordare la sua precaria
condizione, da dove provenga e dove dovrà tornare se la
ragazzina si degnasse d'impegnarsi attivamente nella ricerca d'un
contro incantesimo che ponga fine agli effetti del rituale,
anziché sproloquiare sciocchezze e concentrarsi sui compiti
assegnati dai docenti.
Se fosse ancora professore e lei una sua alunna però, una
silenziosa lode di merito gliela concederebbe, visto l'accanimento
nell'essere sempre la migliore dimostrato in ogni contesto.
Pure nell'evocare i morti, quand'invece avrebbe dovuto rimanere umile e
fallire.
Sciocca testa di legno.
"A
volte Al non si sente all'altezza del nome che porta e prova ansia.
Quand'era più piccolo soffriva spesso di attacchi di panico,
poiché era convinto di essere un buono a nulla. Credo che
anche ora, nonostante sia maturato facendosi molto più abile
ed intelligente, pensi ancora di non riuscire a competere o eguagliare
Silente, né lei..."
Il braccio ricade lungo il fianco mentre l'ex professore torna a
concentrarsi sul discorso della strega, colpito da quell'affermazione
carica di un rispetto ed ammirazione che nessuno mai gli aveva
dimostrato quando era ancora in vita; era stato una spia, un
doppiogiochista, l'incognita che –
in silenzio – aveva
retto le sorti dell'intero Mondo Magico decretandone l'avvenire e,
affinché tutto andasse per il meglio, aveva dovuto
annullarsi, fingere costantemente e farsi odiare da tutti, indossando
una maschera che poi era divenuta la sua vera persona.
Per divenire la Variabile è
stato costretto a sacrificare la verità e presumeva che
nessuno l'avrebbe mai ammirato –
o semplicemente capito – per
questo.
"Io?" Piton inarca un sopracciglio visibilmente sorpreso.
"Sia io che Al l'abbiamo sempre reputata un grande mago, difendendola
più volte dagli insulti lanciati da James. Mio fratello
maggiore adora solo gli spacconi e gli eroi Marvel-style, non riesce a
concepire figure più complesse, né che il bene ed
il male non siano netti ma abbiano numerose sfumature e modi di
manifestarsi" spiega la ragazza annuendo, spostando la bacchetta fra di
loro così da illuminare completamente il volto magro e
pallido dell'ex professore, nettamente in contrasto con il nero delle
vesti, dei lunghi capelli e degli occhi ossidiana, pozzi in cui il
riverbero della magia annega inghiottito mentre le labbra si serrano in
una linea sottile.
Se sia contrariato o semplicemente pensoso non sa dirlo, fa davvero
fatica da interpretare le espressioni granitiche di Piton,
così come i suoi repentini sbalzi d'umore.
Probabilmente si starà chiedendo cos'è la Marvel.
"Se
è così stupido merita il nome che porta."
Piton si volta verso la scaffalatura in ombra alle spalle della strega,
riprendendo la ricerca; non ha avuto bisogno d'estrarre la bacchetta
né di lanciare un 'lumos' a
sua volta, avendo appurato di vedere al buio ancor meglio che in piena
luce.
"Concordo, più cresce più si rincretinisce.
Comunque io mi chiamo 'Luna' in onore di Remus 'Lunastorta' Lupin (II).
Se fossi nata maschio mio padre mi avrebbe dato direttamente il suo
nome."
"Fammi indovinare, se Codaliscia non avesse tradito per schierarsi
dalla parte del Signore Oscuro e tu fossi nata maschio ora ti
chiameresti Remus Peter Potter?" domanda piattamente l'uomo, afferrando
un grosso volume dalla copertina lisa per leggerne il titolo,
indecifrabile sul dorso: 'Tarocchi
– L'arte d'interpretare attraverso le immagini. Guida
completa' di Mary Manfrin, (III) mentre
Lily Luna rabbrividisce trovando l'accostamento alquanto orrendo e
ringraziando mentalmente Minus per le scelte -
seppur errate e deprecabili – che
l'hanno allontanato dai Malandrini e spinto a divenire un seguace di
Tom Riddle.
"Fortunatamente così non è stato" mormora la
strega osservando Piton sfogliare le pagine del libro colta da
un'improvvisa rivelazione: in cinque giorni di forzata frequentazione
ed assidui battibecchi non l'ha mai chiamata per nome, solo 'Potter' o
' Testa di Legno', premurandosi di calcare bene entrambi gli epiteti
con una buona dose di sdegno.
Nomen Omen, Lily Evans.
Ma io non sono lei.
La
ragazza assottiglia lo sguardo colta da un'improvvisa stizza e volta il
capo, tornando a concentrarsi sulla ricerca per non perdersi in
ulteriori elucubrazioni sulla nonna morta ed il rapporto che c'era fra
lei e Piton; che tipo di sentimento provasse per Lily l'ha appreso dai
racconti del padre e non le interessa, né le crea alcun
disagio trattandosi di fatti accaduti ben prima che lei ed i suoi
genitori nascessero.
Ciò che le da profondo fastidio è il non essere
riconosciuta come una persona a sé stante, scissa
dall'ingombrante figura della Evans.
A parte i capelli rossi, tratto che lei ha ereditato dalla madre
Weasley e non dal ramo paterno della famiglia, nonna e nipote non si
somigliano per niente, inoltre Lily Luna rifiuta con quanta forza ha in
corpo di paragonarsi ad una persona che ha negato il perdono ad un
amico solo perché questi frequentava compagnie poco
raccomandabili e l'ha insultata chiamandola 'sanguemarcio'
a causa della rabbia provata verso James Potter ed i Malandrini.
Lancia una fugace occhiata alla figura nera immersa nella lettura,
attraversata da un moto di compassione; la vita del bersaglio
è sempre ardua, finché non si finisce nelle mire
da qualche stupido bullo con manie di grandezza non si può
realmente capire quali e quanti danni psicologici questa condizione
d'impotenza provochi, senza considerare il dolore fisico scaturito da
pugni e lesioni che il fantomatico bullo elargisce giornalmente come
dono.
James le ha insegnato bene, spingendola ad avere un atteggiamento
sempre schivo e riservato con il prossimo a causa della paura di
qualche ripercussione violenta e crede che ciò sia accaduto
anche a Piton, quando era ragazzo.
"Se
non erro il libro su cui è stato scarabocchiato il rituale
parlava dei Tarocchi" mormora l'ex professore senza alzare il viso
dalle pagine, richiamando alla memoria quanto ha visto nei ricordi
della ragazza.
"Si, o almeno credo. Sa non sono mai stata molto attratta dalle lezioni
di Divinazione e le ho frequentate solo durante il terzo anno, quando
erano obbligatorie. La pagina contenente il rituale parlava di una
carta. E' l'unica cosa di cui sono certa" risponde Lily Luna
avvicinandosi all'uomo con la bacchetta levata, così da
poter leggere a sua volta le pagine ingiallite del tomo, fitte d'una
scrittura in stampatello, ordinata.
Le indicazioni su che tipo di rito fosse stato scarabocchiato
– in
greco – a margine
della pagina erano state vergate in inglese in una calligrafia
differente, come se chiunque le avesse aggiunte avesse scoperto
l'incantesimo originale in un secondo momento; la strega ricorda d'aver
dato una letta veloce all'intera pagina, scartando subito lo stampato
– vero argomento trattato nel
grimorio -
poiché inerente a qualche forma di lettura di una 'figura'
utilizzata in Divinazione.
L'affermazione di Piton la colpisce, poiché lei non
é stata in grado di ricollegare subito questa 'figura' ad
una possibile carta dei Tarocchi, nonostante condivida la stanza con
Grace e quest'ultima sia una vera appassionata di questo metodo di
predizione del futuro e possieda anche diversi mazzi di carte.
"Ti stupirà sapere che, contrariamente alle forme di
divinazione quali la caffeomanzia, chiromanzia, cristallomanzia ed
altre pratiche da saltimbanchi, la lettura ed interpretazione dei
Tarocchi è una vera e propria arte. Le settantotto carte che
compongono il mazzo, suddivise in arcani maggiori ed arcani minori,
sono una sorta di 'libro' e la loro lettura ed interpretazione
corrisponde ad intraprendere un cammino iniziatico. Banalmente, si
può inoltre dire che la lettura dei tarocchi abbia molto in
comune con l'alchimia e con quella branca della psicoanalisi chiamata
'Psicologia dell'Io', nonché di tutta la parte connessa
all'inconscio e all'interpretazione dei sogni."
Nuovamente la ragazza si trova ad ascoltare la voce bassa e graffiante
dell'ex professore con l'animo in subbuglio, bevendo ogni parola come
fosse un assetato che non tocca acqua da giorni ed immagazzinando i
concetti, creando collegamenti con altri argomenti e nozioni
già studiate in precedenza; l'uomo invece continua a
sfogliare il libro senza badare all'improvviso mutamento d'animo della
giovane, leggendo rapidamente le note introduttive per poi saltare alla
parte riguardante gli 'Arcani Maggiori'.
Ricorda alcuni frammenti di testo estrapolati dalle memorie della
Potter, riferimenti ad una figura di un 'Contadino' (IV) a cui sono
stati amputati i quattro arti, o forse solo i piedi ed un possibile
collegamento con il 'Mat' dagli abiti sgargianti; nonostante sia un
abile Legilimes ha trovato davvero difficoltoso dedurre più
dettagli, avendo lei mostrato da subito poco interesse per il libro,
concentrandosi solo sul rituale in greco il quale – ovviamente –
non conteneva alcuna indicazione sull'annullamento, come la Potter
invece ha supposto.
Sarebbe stato troppo facile.
Ha passato intere notti a sfogliare gli archivi di madama Pince alla
ricerca del grimorio, verificando se vi fossero dei vuoti sugli
scaffali che potessero aiutarlo nel capire da che sezione del reparto
proibito sia stato prelevato; nulla, il testo in questione non appare
negli schedari della scuola, schedari ben aggiornati data la
maniacalità dimostrata dalla bibliotecaria nella
catalogazione di ogni tomo o rivista.
L'unica spiegazione razionale è che sia stato portato da
fuori e consegnato alla compagna della Potter, anche se non riesce a
spiegarsi il perché, trovando assurda l'idea che qualcuno –
anche solo per scherzo – abbia
voluto che una sedicenne si cimentasse in un rito
così antico e pericoloso al solo scopo di vederla fallire o – alla
meglio – morire;
ci sono mille altre maledizioni, pozioni ed incantesimi assai
più sbrigativi se l'intento era quello di farla fuori.
L'altra possibilità è che il libro fosse
effettivamente presente all'interno della scuola, magari nascosto nella
Camera dei Segreti, da sempre ricettacolo di tutta la conoscenza oscura
presente fra quelle mura, e che qualcuno l'abbia riesumato senza ben
capire cosa fosse; la ragazza sostiene che non possa essere opera di
Amanda, una Corvonero spocchiosa ma non pericolosa, sicuramente
incapace di parlare il perseltongue (V) per sbloccare l'accesso alla
Camera e talmente tanto odiata da Mirtilla che nel bagno del terzo
piano non vi avrebbe mai messo piede volontariamente, nemmeno per
compiere un rito oscuro.
La fantasma ha confermato quanto detto dalla Potter.
L'unica opzione sensata per dipanare il mistero e chiudere il rituale
è provare a cercare indizi in altri libri analoghi, ponendo
che ve ne siano, iniziando dai testi di Divinazione contenuti nella
Sezione Proibita.
"Se
non ricordo male durante le lezioni, al terzo anno, la professoressa
Patil ci ha spiegato che ogni carta ha un significato di base ed uno
variabile, a seconda se essa appaia rovesciata o dritta ed in
combinazione con altre figure. Ci aveva fatto fare un gioco per
prendere familiarità con gli arcani maggiori, mescolandoli e
pescandone cinque, inventando una storia con le figure uscite."
Gli occhi ossidiana di Piton scivolano dalla pagina al viso roseo e
sorridente della studentessa, rimanendo sorpreso dalla gioia che scorge
negli occhi castani; nemmeno la Granger pareva così
entusiasta di approfondire la propria conoscenza d'un argomento con un
insegnante, né di condividere quanto appreso durante altre
materie, Potter invece sembra sul punto di saltare dalla gioia ogni
volta in cui la loro conversazione tocca temi accademici, come se non
le capitasse spesso di condividere le proprie conoscenze con qualcuno
che la capisca.
In effetti, la Granger aveva il binomio teste di legno Potter-Weasley
mentre lei, da quel che ha potuto appurare in cinque giorni di studio
della persona, non ha nessuno eccettuata la cugina, impegnata nella
preparazione dei M.A.G.O e Mirtilla che, per quanto possa ascoltarla,
resta pur sempre una fantasma non molto brillante.
Un piccolo accenno di compassione invade i pensieri dell'uomo,
prontamente annichilito dal raziocinio.
Potter non è com'era lui alla sua età,
né può permettersi di affezionarsi a lei solo
perché si sta dimostrando tanto introversa e sociopatica da
non avere amici attorno, non ha tempo né energie da dedicare
ai problemi di questo mondo, né della gente che lo abita;
inoltre lei - oltre
ad essere la stupida testa di legno che l'ha evocato dalla morte -
è figlia di Harry Potter e nipote di Lily Evans, motivazione
sufficiente per mettere quanta più distanza possibile fra
loro, come se i piani dimensionali vita-morte non bastassero.
"E quindi?" domanda Piton in tono freddo, sprezzante.
"Quindi...oltre ad avermi fatto scoprire 'Il Castello dei Destini
Incrociati' (VI) dell'italiano Italo Calvino, libro che ho potuto
leggere solo in traduzione e che ho trovato davvero stupendo, mi ha
permesso di conoscere alcuni nomi popolari dati alle varie figure degli
arcani maggiori, molti di questi sono derivati dal francese. Quando
è entrato nella mia mente giorni fa ha accennato ad una
parola, Mat, come anche al Contadino..."
"Precisamente, il Contadino era Mat, stando a quanto riportato sulla
pagina del grimorio, ma nei Tarocchi non vi sono contadini"
"Però c'è il Matto. Lei parla anche francese,
giusto?" domanda Lily Luna sempre più euforica, costringendo
il professore a spostare la mano dalla pagina per sfogliarle
freneticamente, cercando il capitolo dedicato all'arcano senza numero.
"Matto in francese è 'fou', non 'mat'. Tuttalpiù,
con un'accentazione diversa, questa parola può significare
'bastone, verga'" ribatte Piton, inarcando un sopracciglio.
"Si ma è una radice latina e non solo, se non sbaglio devo
aver letto in qualche libro utilizzato per i miei racconti sui
tarocchi, compito in cui ho preso 'E', che è un nome
associato alla morte. E nei tarocchi il tredicesimo arcano è
la morte."
"Il mietitore, il contadino" mormora l'ex professore mentre la ragazza
annuisce soddisfatta; nonostante l'associazione fra la parola 'mat' e
'morte' sia giunta supportata da motivazioni alquanto improponibili e
pericolanti, si trova a complimentarsi – solo mentalmente –
con l'arguzia mostrata dalla giovane Corvonero, da solo avrebbe
impiegato molto più tempo per trovare il nesso.
Le pagine scorrono di nuovo fino a fermarsi alla 152esima, il capitolo
ha come incipit l'immagine in bianco e nero di una carta con in
intestazione il numero XIII ed all'interno dei bordi la figura
scheletrica di un –
uomo?- voltato a mezzo,
intento a falciare un campo su cui spiccano teste, mani e piedi mozzati.
"Allegria" borbotta la strega, avvicinando la bacchetta per poter
leggere meglio le note inerenti al nome della carta.
"Il grimorio parlava di un Contadino a cui è stato amputato
un piede" gli occhi scuri dell'uomo studiano la figura, notando che
è priva di buona parte dell'arto inferiore sinistro.
"Questo pare corrispondere"
"Qui dice che questa carta, nelle tradizioni antiche, non aveva nome.
Conver (VII) si riferisce ad essa con l'epiteto di 'innominato' o
'senza nome', mentre solo successivamente l'arcano tredicesimo
è stato chiamato 'La Morte'. Sa...tutto ciò
è...strano. Chiunque abbia trascritto il rituale di
evocazione delle anime su un grimorio apparentemente incentrato sui
Tarocchi, nella pagina ove si parla della 'Morte' non l'ha fatto
casualmente..."
Piton annuiscepensoso.
"Come dicevo, i Tarocchi nella loro forma più pura
rappresentano un cammino d'iniziazione. Chiunque abbia trascritto il
rituale e le note in inglese a margine di quella pagina lo sapeva, l'ha
fatto apposta per sondare il livello di preparazione di chi si sarebbe
cimentato nell'evocazione. Oppure ha voluto dare un avvertimento"
"Avvertimento che io non ho colto purtroppo, troppo sottile..." sbuffa
la ragazza corrugando la fronte, sentendosi nuovamente in difetto.
"Te lo ripeto da giorni Potter, sei una testa di legno senza speranza"
sogghigna l'uomo leggendo i significati della carta senza
però trovarvi nulla di utile alla loro ricerca, se non la
conferma alle supposizioni sulle strane note a margine in inglese.
"la Morte' non è una figura negativa, indica la fine di un
ciclo e l'inizio di un qualcosa di nuovo, inoltre è
fortemente connessa al mondo sotterraneo, alle cose nascoste che devono
essere portate alla luce e all'iniziazione spirituale." lancia
un'occhiata alla ragazza al suo fianco, anch'essa immersa nella lettura
e serra le labbra, pensoso; l'idea che quanto accaduto fosse stato
premeditato per mettere alla prova la Potter è assurda,
specie tenendo conto del tipo d'incantesimo che è stata
spinta ed eseguire.
I negromanti sono figure rarissime persino nel mondo magico e da sempre
costretti ad una vita da esuli a causa del 'dono' che posseggono,
ovvero la capacità di sovvertire il naturale decorso
dell'esistenza, richiamando dalla tomba coloro la cui vita è
terminata per estrapolarne vaticini o utilizzarne i corpi come servi.
Negromanti si nasce, non è possibile divenirlo studiando, ed
utilizzare quest'arte è considerato ancor peggio che
cimentarsi con la magia oscura.
Anticamente venivano bruciati poiché si temeva che,
uccidendoli mediante Avada Kedavra o affidandoli ai Dissennatori, il
potere avrebbe permesso loro di risorgere dalla tomba, vendicandosi di
tutti coloro che li hanno condannati.
Potter cattura il labbro inferiore fra i denti in una chiara
espressione pensosa prima di riprendere a parlare della Morte e di
altre assurde stramberie apprese durante le lezioni di divinazione con
Parvati Patil –
peccato abbia seguito 'L'occhio Interiore', sarebbe stata una discreta
pozionista -, che ora le
tornano alla mente; distoglie lo sguardo dal suo viso prima
d'incrociarne gli occhi castani, accantonando le supposizioni appena
elaborate in un angolo, catalogandole come follie.
E' una Potter-Weasley, mancata Grifondoro, nessuno della sua famiglia
può averle trasmesso tali oscuri talenti.
Eppure...
"Strano,
non le sembra che la temperatura sia improvvisamente calata?" le parole
della ragazza si condensano in una nuvoletta di vapore biancastro che
si disperde verso il soffitto mentre un brivido le scuote il corpo,
avvolto nella divisa di Corvonero; Piton non avverte il brusco sbalzo
termico poiché la sua percezione delle temperature
è assai differente ora che non può più
considerarsi 'vivo', ma nota con preoccupazione l'improvviso formarsi
d'uno strato di brina biancastra sugli scaffali che li circondano e sul
pavimento in marmo lucido.
Chiude rapidamente il libro gettandolo a terra ed estrale la bacchetta
dalla manica della casacca, ruotando per trovarsi con il viso rivolto
verso il fondo del corridoio, ove questi si apre in una saletta di
lettura circolare completamente buia; un flusso di magia –
antico – carico di potere l'investe con forza mentre le ombre
iniziano a danzare e sfilacciarsi, permettendo all'ospite di emergere.
"Un Dissennatore?" domanda Lily Luna voltandosi a mezzo così
da non esporre completamente il busto al nemico, levando la bacchetta a
mezz'aria pronta a combattere.
"Sta indietro Potter!" ringhia lui, cercando di spingerla dietro di
sé.
"So evocare un patronus, stia tranquillo" la ragazza si porta al suo
fianco flettendo le ginocchia e piantando i piedi saldamente a terra;
avverte l'adrenalina in circolo ed il cuore martellarle il petto, in
fibrillazione, mentre il buio inizia ad illuminarsi di una tenue luce
azzurrina; dentro sé qualcosa inizia a bruciare
violentemente rendendo ogni respiro difficoltoso e la ragazza si
ritrova a pensare alla notte nella foresta proibita, a quando stava per
svenire e Piton aveva guidato il suo potere per permetterle di mandare
a 'dormire' il Mangiamorte.
Il palmo della mano destra, ove si era tagliata con la lama dell'Athame
per effettuare l'offerta di sangue le duole, nonostante la ferita sia
stata rimarginata giorni addietro; i centri nervosi pulsano
attraversati da una corrente di energia dirompente e, per un'istante,
avverte l'irrefrenabile impulso di offrire qualcosa di sé
– il
suo sangue - alla creatura
che sta emergendo dalle ombre.
Il rito, il sacrificio.
Il potere.
"Non
è un Dissennatore..." dalla bacchetta dell'uomo fuoriesce un
lampo di luce rossastra che fende l'aria, schiantandosi sulle enormi
ali dal piumaggio scuro della creatura dispiegate a protezione del
corpo e li rimbalza, senza sortire alcun effetto.
"E'..." mormora la ragazza lottando contro l'impulso di affondare la
bacchetta nella carne dell'avambraccio mormorando un incantesimo di
taglio, cercando di mettere a fuoco la figura che li osserva dall'alto
dei suoi tre metri abbondanti d'altezza, attraverso la corona d'occhi
che le cinge la fronte ossuta, con la bocca deformata da un ghigno
raccapricciante.
I am Death and wear a crown .
I am for all of you lady and mistress
and I am so cruel, so strong and harsh that your walls won't stop me.
"Ci incontriamo di nuovo, mia disgrazia"
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Glossario:
Barley Charles Augustus: Questo è un OC che apparirà e verrà approfondito nei capitoli successivi; si tratta del bidello di Hogwarts, collega e futuro sostituto di Argus Gazza, quando questi si deciderà a mollare il mocio ed andare in pensione.
'Luna'
-
'Lunastorta': Ci sono
diverse teorie sull'origine del secondo nome di Lily Potter, le due
più accreditate sono quelle riportate in questo capitolo,
ovvero che possa essere un tributo a Luna Lovegood, oppue a Remus
Lupin. Siccome Harry ha dato al primogenito il nome di suo padre e del
padrino e al secondogenito i nomi dei due insegnanti e presidi di
Hogwarts che ll'hanno più supportato (e aggiungerei
sopportato) nel percorso di crescita e compimento della profezia, viene
naturale pensare che abbia voluto omaggiare anche Remus. Non potendo
chiamare sua figlia Remusa o Rema ha optato per un più
innocui Luna, riferendosi al soprannome dell'ex Malandrino.
Questa seconda ipotesi è quella che, fra le due, preferisco
e che meglio si adatta alla trama di questa fanfic; come si diceva
sopra: 'Nomen Omen', sia Remus che Lily Luna condividono una bella
rogna.
Il titolo di questo volume è stato inventato di sana pianta, mentre il nome dell'autrice è parzialmente reale. Marisa Manfrin ha scritto davvero un libro dove parla di tarocchi e di come interpretarli.
Il Contadino: In alcune versioni dei tarocchi la carta della morte è, appunto, rappresentata come un uomo molto magro intento a mietere un campo. Da qui l'epiteto 'contadino'. Questa versione è stata soppiantata dalla figura più classica del mietitore con armatura e stendardo, a cavallo, e dello scheletro con falce, nelle edizioni moderne.
Perseltongue: Serpentese.
Alcune termini e nomi dei personaggi del mondo di Harry Potter in
questo racconto saranno in inglese, questo perché
trovo i termini originali molto più evocativi.
"Il Castello dei Destini Incrociati" - Italo Calvino, 1969. Si tratta di una serie di racconti scritti basandosi sulle carte dei Tarocchi.
Conver: Nicolas Conver fu incisore alla corte del re di Francia nel 1700 e creò uno tra i più celebri e rinomati mazzi dei Tarocchi di Marsiglia, dagli esperti ritenuto un vero e proprio 'libro' iniziatico.
NDA: A
voi...lo spiegone! O almeno una parte, dato che ho dovuto dividere
questo interludio in due a causa della lunghezza esagerata che aveva
raggiunto; questi primi capitoli sono stati molto statici,
più descrittivi, ma sono serviti per introdurre quella che
sarà la storia vera e propria, con molta più
azione e dilemmi da svelare.
In questa parte – e nella prossima – si iniziano a
scoprire alcuni punti oscuri della vicenda riguardanti Lily Luna (per
Piton ci vorrà ancora un po') e la sua 'anomala'
capacità d'essere riuscita a portare a termine un rito
proibito, antico; per ora ovviamente si tratta solo di supposizioni,
vedremo poi quante risulteranno vere ed in che modo.
Nominata appare qui Parvati Patil (Cali, nella versione italiana),
professoressa di Divinazione che ha sostituito Sibilla Coooman; questa
è si una storia incentrata su Lily Luna e Severus, ma tengo
a ribadire anche qui che i personaggi del mondo di Harry Potter
appariranno tutti, o quasi, con ruoli più o meno
significativi. Date tempo al tempo.
Un grosso ringraziamento a chiunque sia giunto fin qui.
Alla prossima.
_Morgan