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Autore: _Morgan    11/03/2022    1 recensioni
Ottobre 2023.
Lily Luna ha sedici anni, un cognome ingombrante di cui farebbe volentieri a meno e la certezza di non avere alcuna prospettiva per il futuro.
Inutile lambiccarsi su ipotetiche carriere e relazioni dopo aver svolto coscientemente un rituale che sembra aver decretato la sua prematura dipartita.
O quantomeno un suo prematuro - decisamente oscuro - cambiamento.
In un Mondo Magico sempre più aperto ed influenzato dai babbani, dove la tecnologia e la razionalità si scontrano prepotentemente con magie perdute da eoni, con fantasmi ed ombre come improbabili 'guardiani' ed uno stuolo di risvegliati ai quali dare la caccia prima che loro caccino lei, inizia il suo viaggio verso l'obbiettivo più arduo da raggiungere: Sopravvivere.
(IN REVISIONE 16-07-23)
Genere: Dark, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lily Luna Potter, Nuova generazione di streghe e maghi, Severus Piton | Coppie: Lily Luna/Severus
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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Nekiya - Interludio I


Interludio I: Arcano XIII - Il Senzanome (5 novembre 2023)

[Note a margine che gettano luce sulla situazione corrente e sui ruoli dei coinvolti]


"Sono io la Morte,

e porto Corona.

Io son di tutti voi,

Signora e Padrona...

e davanti alla mia falce il capo tu dovrai chinare,

e dell'oscura Morte al passo andare."

(Branduardi – Ballo in Fa Diesis Minore)



Hogwarts,

Biblioteca – Sezione Proibita
5 novembre 2023, 22.10


La sezione proibita è un dedalo di stretti, polverosi corridoi dai pavimenti in marmo lucido che si snodano fra alte scaffalature in legno brunito; odora di pergamena, cera e carta vecchia, cuoio trattato, antichi misteri ed è – salvo in qualche rara occasione – sacralmente deserta.
Ancor prima di capitombolare all'interno del bagno sito al terzo piano, sfuggendo così agli scherzi di James Sirius, Lily Luna aveva eletto la biblioteca suo rifugio passandovi già dal primo anno innumerevoli ore a leggere, svolgere ricerche o a camminare per gli infiniti corridoi scorrendo i titoli dei volumi presenti, fantasticando sul futuro o ripassando una lezione.
A volte, quando il chiacchiericcio delle sue compagne di stanza l'annoia e le toglie il sonno, è li che sgattaiola, ignorando il coprifuoco per passare la notte a leggere a lume di bacchetta, nascondendosi da Gazza e Barley (I) quando questi passano ad effettuare il consueto giro di ronda.
Di tutta Hogwarts quello è l'unico posto dove non è costretta ad indossare la moltitudine di maschere con cui è solita relazionarsi a compagni di corso e professori, potendo far emergere la sua vera natura: una ragazza sedicenne sola ed introversa, affascinata dal mondo e dalla magia in ogni sua forma, una ragazza che volentieri disdegna un pomeriggio passato a bighellonare per Hogsmeade se può sprofondare in una delle poltrone in pelle della sala lettura, con la musica riprodotta dallo smartphone sparata nelle orecchie, un libro fra le mani e la sete di conoscenza o avventure appagata; la fantasia e le pagine dall'aroma inebriante sono sempre state un ottimo metodo per sfuggire alla realtà scomoda di essere vista solo come la figlia dell'eroe del Mondo Magico, trattata come una statuina di cristallo pronta a spezzarsi al minimo fremito della superficie ove è stata collocata.
Da quando ha memoria attorno a lei è sempre esistita una gabbia dorata che l'ha protetta, estraniandola dal dolore per permetterle di vivere come una 'privilegiata'; il debito che la società magica ha verso il padre è altissimo, ogni mago o strega che ha vissuto le guerre scatenate da Tom Riddle si dimostra quindi ben lieto di agevolarla tramite aiuti d'ogni tipo, favori e calcolate chiusure d'occhio dinnanzi a mancamenti e marachelle.
Da bambina tutto ciò le era sembrato meraviglioso, come se fosse la protagonista di una fiaba babbana a lieto fine, ma – essendo sempre stata fin troppo sveglia - non le ci è voluto molto per capire che ogni favore elargito con apparente noncuranza chiede invece un egual tributo e, viste tutte le persone così prodighe nei suoi confronti, non aveva dubbi sul fatto che tal tributo sarebbe stato assai caro.

E' durato finché non ho iniziato a sentirmi in imbarazzo, preferendo conquistare i traguardi con le mie sole forze e non grazie al mio cognome.
Oneri ed onori.
Successi fallimenti.
Torti e ragioni.

"Potter" la voce profonda e monocorde di Piton riporta l'attenzione della giovane strega al corridoio semibuio dell'ala dedicata ad astronomia e divinazione.
"Scusi" sussurra scuotendo il capo per scacciare gli ultimi pensieri legati all'infanzia, alzando la bacchetta dalla quale s'irradia una pallina di luce cangiante per illuminare meglio le coste dei numerosi tomi allineati ordinatamente sugli scaffali, mentre le labbra di lui s'incurvano in una smorfia cattiva.
"Inizio a comprendere il perché ti abbiano affibbiato 'Luna' come secondo nome. La Lovegood, che come ben saprai è stata compagna di scuola e d'avventure dei tuoi genitori, si è sempre dimostrata altrettanto persa in elucubrazioni assurde e mondi irreali, dimenticandosi di vivere nel 'presente'. A quanto pare il tributo alla sua persona elargito dai tuoi ha finito per intaccare anche la tua precaria concentrazione."
La ragazza non si scompone, continuando a leggere con aria assorta i titoli in inglese e latino, cercando di richiamare alla memoria quanti più dettagli possibili sul grimorio che Amanda ha recuperato dalla Sezione Proibita e nel quale é stato scarabocchiato in modo quasi casuale, a margine d'una pagina macchiata e pasticciata d'annotazioni illeggibili, l'incantesimo da recitare ed i passaggi per svolgere correttamente il rituale di evocazione delle anime.

Anime, non cadaveri.

Ma data la poca cura con cui ha tradotto il testo dal greco all'inglese non si stupisce d'aver – probabilmente – travisato il significato, creando una mutazione con effetti impensabili.
"Sicuro che sia un tributo a Luna Lovegood?"
"Non vedo a chi altri potrebbero essersi ispirati. La semplicità con cui tuo padre affronta la vita, senza soffermarsi troppo a ragionare sulle possibili conseguenze, è leggenda"
"Si, a volte non si dimostra molto riflessivo e quando ha scelto i nomi per i miei fratelli non ha pensato all'enorme carico di responsabilità di cui li stava gravando. Nomen Omen, un nome un destino. Se James Sirius si sta rivelando il perfetto mix del nonno e Black, avendone ereditato la deficienza, quello più in difficoltà risulta sicuramente Albus. Serpeverde, intelligente e schivo, con la sfiga d'avere il primo nome identico a quello di uno dei più grandi maghi che la storia ricordi..."

Piton sbuffa infastidito ripensando all'abilità di Silente nel manovrare i suoi collaboratori ed amici come pedine di una scacchiera, spingendo ogni 'pezzo' ad annullare e rinnegare la propria volontà, nonché il libero arbitrio, per eseguire l'ordine imposto così da giungere alla tanto agognata vittoria, senza curarsi di quanti 'pezzi ' siano stati sacrificati per ottenerla.
Un grande mago, indubbiamente, dotato di un'intelligenza rara che l'ha reso superbo e spietato come pochi altri prima di lui; non ha mai perdonato al vecchio l'ordine mascherato da supplica di ucciderlo per salvare l'anima di Draco Malfoy, né di non essersi fidato abbastanza da rivelargli l'intero piano, spingendolo così ad una morte assai misera e dolorosa.
Non che s'aspettasse di sopravvivere alla guerra, lasciare il mondo dei vivi era ciò a cui anelava più d'ogni altra cosa dopo anni a proteggere Potter in nome dell'amore verso l'unica donna che per lui abbia contato qualcosa, ma di certo non si aspettava di soccombere fra atroci sofferenze, divorato da quella sottospecie d'aborto formato rettile chiamato Nagini.
Una mano sale lentamente verso il collo, sfiorando il tessuto spesso del colletto della casacca ove, al di sotto, la pelle è deturpata dall'ampia cicatrice che gli rammenta quanto accaduto la notte del due maggio 1998 fra le mura fatiscenti della Stamberga Strillante; persino l'essere tornato dal regno dei morti inaspettatamente 'integro' non ha cancellato quel monito che l'invita costantemente a ricordare la sua precaria condizione, da dove provenga e dove dovrà tornare se la ragazzina si degnasse d'impegnarsi attivamente nella ricerca d'un contro incantesimo che ponga fine agli effetti del rituale, anziché sproloquiare sciocchezze e concentrarsi sui compiti assegnati dai docenti.
Se fosse ancora professore e lei una sua alunna però, una silenziosa lode di merito gliela concederebbe, visto l'accanimento nell'essere sempre la migliore dimostrato in ogni contesto.
Pure nell'evocare i morti, quand'invece avrebbe dovuto rimanere umile e fallire.

Sciocca testa di legno.

"A volte Al non si sente all'altezza del nome che porta e prova ansia. Quand'era più piccolo soffriva spesso di attacchi di panico, poiché era convinto di essere un buono a nulla. Credo che anche ora, nonostante sia maturato facendosi molto più abile ed intelligente, pensi ancora di non riuscire a competere o eguagliare Silente, né lei..."
Il braccio ricade lungo il fianco mentre l'ex professore torna a concentrarsi sul discorso della strega, colpito da quell'affermazione carica di un rispetto ed ammirazione che nessuno mai gli aveva dimostrato quando era ancora in vita; era stato una spia, un doppiogiochista, l'incognita che – in silenzio – aveva retto le sorti dell'intero Mondo Magico decretandone l'avvenire e, affinché tutto andasse per il meglio, aveva dovuto annullarsi, fingere costantemente e farsi odiare da tutti, indossando una maschera che poi era divenuta la sua vera persona.
Per divenire la Variabile è stato costretto a sacrificare la verità e presumeva che nessuno l'avrebbe mai ammirato – o semplicemente capito – per questo.
"Io?" Piton inarca un sopracciglio visibilmente sorpreso.
"Sia io che Al l'abbiamo sempre reputata un grande mago, difendendola più volte dagli insulti lanciati da James. Mio fratello maggiore adora solo gli spacconi e gli eroi Marvel-style, non riesce a concepire figure più complesse, né che il bene ed il male non siano netti ma abbiano numerose sfumature e modi di manifestarsi" spiega la ragazza annuendo, spostando la bacchetta fra di loro così da illuminare completamente il volto magro e pallido dell'ex professore, nettamente in contrasto con il nero delle vesti, dei lunghi capelli e degli occhi ossidiana, pozzi in cui il riverbero della magia annega inghiottito mentre le labbra si serrano in una linea sottile.
Se sia contrariato o semplicemente pensoso non sa dirlo, fa davvero fatica da interpretare le espressioni granitiche di Piton, così come i suoi repentini sbalzi d'umore.

Probabilmente si starà chiedendo cos'è la Marvel.

"Se è così stupido merita il nome che porta."
Piton si volta verso la scaffalatura in ombra alle spalle della strega, riprendendo la ricerca; non ha avuto bisogno d'estrarre la bacchetta né di lanciare un 'lumos' a sua volta, avendo appurato di vedere al buio ancor meglio che in piena luce.
"Concordo, più cresce più si rincretinisce. Comunque io mi chiamo 'Luna' in onore di Remus 'Lunastorta' Lupin (II). Se fossi nata maschio mio padre mi avrebbe dato direttamente il suo nome."
"Fammi indovinare, se Codaliscia non avesse tradito per schierarsi dalla parte del Signore Oscuro e tu fossi nata maschio ora ti chiameresti Remus Peter Potter?" domanda piattamente l'uomo, afferrando un grosso volume dalla copertina lisa per leggerne il titolo, indecifrabile sul dorso: 'Tarocchi – L'arte d'interpretare attraverso le immagini. Guida completa' di Mary Manfrin, (III) mentre Lily Luna rabbrividisce trovando l'accostamento alquanto orrendo e ringraziando mentalmente Minus per le scelte - seppur errate e deprecabili – che l'hanno allontanato dai Malandrini e spinto a divenire un seguace di Tom Riddle.
"Fortunatamente così non è stato" mormora la strega osservando Piton sfogliare le pagine del libro colta da un'improvvisa rivelazione: in cinque giorni di forzata frequentazione ed assidui battibecchi non l'ha mai chiamata per nome, solo 'Potter' o ' Testa di Legno', premurandosi di calcare bene entrambi gli epiteti con una buona dose di sdegno.

Nomen Omen, Lily Evans.
Ma io non sono lei.

La ragazza assottiglia lo sguardo colta da un'improvvisa stizza e volta il capo, tornando a concentrarsi sulla ricerca per non perdersi in ulteriori elucubrazioni sulla nonna morta ed il rapporto che c'era fra lei e Piton; che tipo di sentimento provasse per Lily l'ha appreso dai racconti del padre e non le interessa, né le crea alcun disagio trattandosi di fatti accaduti ben prima che lei ed i suoi genitori nascessero.
Ciò che le da profondo fastidio è il non essere riconosciuta come una persona a sé stante, scissa dall'ingombrante figura della Evans.
A parte i capelli rossi, tratto che lei ha ereditato dalla madre Weasley e non dal ramo paterno della famiglia, nonna e nipote non si somigliano per niente, inoltre Lily Luna rifiuta con quanta forza ha in corpo di paragonarsi ad una persona che ha negato il perdono ad un amico solo perché questi frequentava compagnie poco raccomandabili e l'ha insultata chiamandola 'sanguemarcio' a causa della rabbia provata verso James Potter ed i Malandrini.
Lancia una fugace occhiata alla figura nera immersa nella lettura, attraversata da un moto di compassione; la vita del bersaglio è sempre ardua, finché non si finisce nelle mire da qualche stupido bullo con manie di grandezza non si può realmente capire quali e quanti danni psicologici questa condizione d'impotenza provochi, senza considerare il dolore fisico scaturito da pugni e lesioni che il fantomatico bullo elargisce giornalmente come dono.
James le ha insegnato bene, spingendola ad avere un atteggiamento sempre schivo e riservato con il prossimo a causa della paura di qualche ripercussione violenta e crede che ciò sia accaduto anche a Piton, quando era ragazzo.

"Se non erro il libro su cui è stato scarabocchiato il rituale parlava dei Tarocchi" mormora l'ex professore senza alzare il viso dalle pagine, richiamando alla memoria quanto ha visto nei ricordi della ragazza.
"Si, o almeno credo. Sa non sono mai stata molto attratta dalle lezioni di Divinazione e le ho frequentate solo durante il terzo anno, quando erano obbligatorie. La pagina contenente il rituale parlava di una carta. E' l'unica cosa di cui sono certa" risponde Lily Luna avvicinandosi all'uomo con la bacchetta levata, così da poter leggere a sua volta le pagine ingiallite del tomo, fitte d'una scrittura in stampatello, ordinata.
Le indicazioni su che tipo di rito fosse stato scarabocchiato – in greco – a margine della pagina erano state vergate in inglese in una calligrafia differente, come se chiunque le avesse aggiunte avesse scoperto l'incantesimo originale in un secondo momento; la strega ricorda d'aver dato una letta veloce all'intera pagina, scartando subito lo stampato – vero argomento trattato nel grimorio - poiché inerente a qualche forma di lettura di una 'figura' utilizzata in Divinazione.
L'affermazione di Piton la colpisce, poiché lei non é stata in grado di ricollegare subito questa 'figura' ad una possibile carta dei Tarocchi, nonostante condivida la stanza con Grace e quest'ultima sia una vera appassionata di questo metodo di predizione del futuro e  possieda anche diversi mazzi di carte.
"Ti stupirà sapere che, contrariamente alle forme di divinazione quali la caffeomanzia, chiromanzia, cristallomanzia ed altre pratiche da saltimbanchi, la lettura ed interpretazione dei Tarocchi è una vera e propria arte. Le settantotto carte che compongono il mazzo, suddivise in arcani maggiori ed arcani minori, sono una sorta di 'libro' e la loro lettura ed interpretazione corrisponde ad intraprendere un cammino iniziatico. Banalmente, si può inoltre dire che la lettura dei tarocchi abbia molto in comune con l'alchimia e con quella branca della psicoanalisi chiamata 'Psicologia dell'Io', nonché di tutta la parte connessa all'inconscio e all'interpretazione dei sogni."
Nuovamente la ragazza si trova ad ascoltare la voce bassa e graffiante dell'ex professore con l'animo in subbuglio, bevendo ogni parola come fosse un assetato che non tocca acqua da giorni ed immagazzinando i concetti, creando collegamenti con altri argomenti e nozioni già studiate in precedenza; l'uomo invece continua a sfogliare il libro senza badare all'improvviso mutamento d'animo della giovane, leggendo rapidamente le note introduttive per poi saltare alla parte riguardante gli 'Arcani Maggiori'.
Ricorda alcuni frammenti di testo estrapolati dalle memorie della Potter, riferimenti ad una figura di un 'Contadino' (IV) a cui sono stati amputati i quattro arti, o forse solo i piedi ed un possibile collegamento con il 'Mat' dagli abiti sgargianti; nonostante sia un abile Legilimes ha trovato davvero difficoltoso dedurre più dettagli, avendo lei mostrato da subito poco interesse per il libro, concentrandosi solo sul rituale in greco il quale – ovviamente – non conteneva alcuna indicazione sull'annullamento, come la Potter invece ha supposto.
Sarebbe stato troppo facile.
Ha passato intere notti a sfogliare gli archivi di madama Pince alla ricerca del grimorio, verificando se vi fossero dei vuoti sugli scaffali che potessero aiutarlo nel capire da che sezione del reparto proibito sia stato prelevato; nulla, il testo in questione non appare negli schedari della scuola, schedari ben aggiornati data la maniacalità dimostrata dalla bibliotecaria nella catalogazione di ogni tomo o rivista.
L'unica spiegazione razionale è che sia stato portato da fuori e consegnato alla compagna della Potter, anche se non riesce a spiegarsi il perché, trovando assurda l'idea che qualcuno – anche solo per scherzo –  abbia voluto che una sedicenne si cimentasse in un rito così antico e pericoloso al solo scopo di vederla fallire o – alla meglio – morire; ci sono mille altre maledizioni, pozioni ed incantesimi assai più sbrigativi se l'intento era quello di farla fuori.
L'altra possibilità è che il libro fosse effettivamente presente all'interno della scuola, magari nascosto nella Camera dei Segreti, da sempre ricettacolo di tutta la conoscenza oscura presente fra quelle mura, e che qualcuno l'abbia riesumato senza ben capire cosa fosse; la ragazza sostiene che non possa essere opera di Amanda, una Corvonero spocchiosa ma non pericolosa, sicuramente incapace di parlare il perseltongue (V) per sbloccare l'accesso alla Camera e talmente tanto odiata da Mirtilla che nel bagno del terzo piano non vi avrebbe mai messo piede volontariamente, nemmeno per compiere un rito oscuro.
La fantasma ha confermato quanto detto dalla Potter.
L'unica opzione sensata per dipanare il mistero e chiudere il rituale è provare a cercare indizi in altri libri analoghi, ponendo che ve ne siano, iniziando dai testi di Divinazione contenuti nella Sezione Proibita.

"Se non ricordo male durante le lezioni, al terzo anno, la professoressa Patil ci ha spiegato che ogni carta ha un significato di base ed uno variabile, a seconda se essa appaia rovesciata o dritta ed in combinazione con altre figure. Ci aveva fatto fare un gioco per prendere familiarità con gli arcani maggiori, mescolandoli e pescandone cinque, inventando una storia con le figure uscite."
Gli occhi ossidiana di Piton scivolano dalla pagina al viso roseo e sorridente della studentessa, rimanendo sorpreso dalla gioia che scorge negli occhi castani; nemmeno la Granger pareva così entusiasta di approfondire la propria conoscenza d'un argomento con un insegnante, né di condividere quanto appreso durante altre materie, Potter invece sembra sul punto di saltare dalla gioia ogni volta in cui la loro conversazione tocca temi accademici, come se non le capitasse spesso di condividere le proprie conoscenze con qualcuno che la capisca.
In effetti, la Granger aveva il binomio teste di legno Potter-Weasley mentre lei, da quel che ha potuto appurare in cinque giorni di studio della persona, non ha nessuno eccettuata la cugina, impegnata nella preparazione dei M.A.G.O e Mirtilla che, per quanto possa ascoltarla, resta pur sempre una fantasma non molto brillante.
Un piccolo accenno di compassione invade i pensieri dell'uomo, prontamente annichilito dal raziocinio.
Potter non è com'era lui alla sua età, né può permettersi di affezionarsi a lei solo perché si sta dimostrando tanto introversa e sociopatica da non avere amici attorno, non ha tempo né energie da dedicare ai problemi di questo mondo, né della gente che lo abita; inoltre lei - oltre ad essere la stupida testa di legno che l'ha evocato dalla morte - è figlia di Harry Potter e nipote di Lily Evans, motivazione sufficiente per mettere quanta più distanza possibile fra loro, come se i piani dimensionali vita-morte non bastassero.
"E quindi?" domanda Piton in tono freddo, sprezzante.
"Quindi...oltre ad avermi fatto scoprire 'Il Castello dei Destini Incrociati' (VI) dell'italiano Italo Calvino, libro che ho potuto leggere solo in traduzione e che ho trovato davvero stupendo, mi ha permesso di conoscere alcuni nomi popolari dati alle varie figure degli arcani maggiori, molti di questi sono derivati dal francese. Quando è entrato nella mia mente giorni fa ha accennato ad una parola, Mat, come anche al Contadino..."
"Precisamente, il Contadino era Mat, stando a quanto riportato sulla pagina del grimorio, ma nei Tarocchi non vi sono contadini"
"Però c'è il Matto. Lei parla anche francese, giusto?" domanda Lily Luna sempre più euforica, costringendo il professore a spostare la mano dalla pagina per sfogliarle freneticamente, cercando il capitolo dedicato all'arcano senza numero.
"Matto in francese è 'fou', non 'mat'. Tuttalpiù, con un'accentazione diversa, questa parola può significare 'bastone, verga'" ribatte Piton, inarcando un sopracciglio.
"Si ma è una radice latina e non solo, se non sbaglio devo aver letto in qualche libro utilizzato per i miei racconti sui tarocchi, compito in cui ho preso 'E', che è un nome associato alla morte. E nei tarocchi il tredicesimo arcano è la morte."
"Il mietitore, il contadino" mormora l'ex professore mentre la ragazza annuisce soddisfatta; nonostante l'associazione fra la parola 'mat' e 'morte' sia giunta supportata da motivazioni alquanto improponibili e pericolanti, si trova a complimentarsi – solo mentalmente – con l'arguzia mostrata dalla giovane Corvonero, da solo avrebbe impiegato molto più tempo per trovare il nesso.
Le pagine scorrono di nuovo fino a fermarsi alla 152esima, il capitolo ha come incipit l'immagine in bianco e nero di una carta con in intestazione il numero XIII ed all'interno dei bordi la figura scheletrica di un – uomo?- voltato a mezzo, intento a falciare un campo su cui spiccano teste, mani e piedi mozzati.
"Allegria" borbotta la strega, avvicinando la bacchetta per poter leggere meglio le note inerenti al nome della carta.
"Il grimorio parlava di un Contadino a cui è stato amputato un piede" gli occhi scuri dell'uomo studiano la figura, notando che è priva di buona parte dell'arto inferiore sinistro.
"Questo pare corrispondere"
"Qui dice che questa carta, nelle tradizioni antiche, non aveva nome. Conver (VII) si riferisce ad essa con l'epiteto di 'innominato' o 'senza nome', mentre solo successivamente l'arcano tredicesimo è stato chiamato 'La Morte'. Sa...tutto ciò è...strano. Chiunque abbia trascritto il rituale di evocazione delle anime su un grimorio apparentemente incentrato sui Tarocchi, nella pagina ove si parla della 'Morte' non l'ha fatto casualmente..."
Piton annuiscepensoso.
"Come dicevo, i Tarocchi nella loro forma più pura rappresentano un cammino d'iniziazione. Chiunque abbia trascritto il rituale e le note in inglese a margine di quella pagina lo sapeva, l'ha fatto apposta per sondare il livello di preparazione di chi si sarebbe cimentato nell'evocazione. Oppure ha voluto dare un avvertimento"
"Avvertimento che io non ho colto purtroppo, troppo sottile..." sbuffa la ragazza corrugando la fronte, sentendosi nuovamente in difetto.
"Te lo ripeto da giorni Potter, sei una testa di legno senza speranza" sogghigna l'uomo leggendo i significati della carta senza però trovarvi nulla di utile alla loro ricerca, se non la conferma alle supposizioni sulle strane note a margine in inglese.
"la Morte' non è una figura negativa, indica la fine di un ciclo e l'inizio di un qualcosa di nuovo, inoltre è fortemente connessa al mondo sotterraneo, alle cose nascoste che devono essere portate alla luce e all'iniziazione spirituale." lancia un'occhiata alla ragazza al suo fianco, anch'essa immersa nella lettura e serra le labbra, pensoso; l'idea che quanto accaduto fosse stato premeditato per mettere alla prova la Potter è assurda, specie tenendo conto del tipo d'incantesimo che è stata spinta ed eseguire.
I negromanti sono figure rarissime persino nel mondo magico e da sempre costretti ad una vita da esuli a causa del 'dono' che posseggono, ovvero la capacità di sovvertire il naturale decorso dell'esistenza, richiamando dalla tomba coloro la cui vita è terminata per estrapolarne vaticini o utilizzarne i corpi come servi.
Negromanti si nasce, non è possibile divenirlo studiando, ed utilizzare quest'arte è considerato ancor peggio che cimentarsi con la magia oscura. 
Anticamente venivano bruciati poiché si temeva che, uccidendoli mediante Avada Kedavra o affidandoli ai Dissennatori, il potere avrebbe permesso loro di risorgere dalla tomba, vendicandosi di tutti coloro che li hanno condannati.
Potter cattura il labbro inferiore fra i denti in una chiara espressione pensosa prima di riprendere a parlare della Morte e di altre assurde stramberie apprese durante le lezioni di divinazione con Parvati Patil – peccato abbia seguito 'L'occhio Interiore', sarebbe stata una discreta pozionista -, che ora le tornano alla mente; distoglie lo sguardo dal suo viso prima d'incrociarne gli occhi castani, accantonando le supposizioni appena elaborate in un angolo, catalogandole come follie.
E' una Potter-Weasley, mancata Grifondoro, nessuno della sua famiglia può averle trasmesso tali oscuri talenti.

Eppure...

"Strano, non le sembra che la temperatura sia improvvisamente calata?" le parole della ragazza si condensano in una nuvoletta di vapore biancastro che si disperde verso il soffitto mentre un brivido le scuote il corpo, avvolto nella divisa di Corvonero; Piton non avverte il brusco sbalzo termico poiché la sua percezione delle temperature è assai differente ora che non può più considerarsi 'vivo', ma nota con preoccupazione l'improvviso formarsi d'uno strato di brina biancastra sugli scaffali che li circondano e sul pavimento in marmo lucido.
Chiude rapidamente il libro gettandolo a terra ed estrale la bacchetta dalla manica della casacca, ruotando per trovarsi con il viso rivolto verso il fondo del corridoio, ove questi si apre in una saletta di lettura circolare completamente buia; un flusso di magia – antico – carico di potere l'investe con forza mentre le ombre iniziano a danzare e sfilacciarsi, permettendo all'ospite di emergere.
"Un Dissennatore?" domanda Lily Luna voltandosi a mezzo così da non esporre completamente il busto al nemico, levando la bacchetta a mezz'aria pronta a combattere.
"Sta indietro Potter!" ringhia lui, cercando di spingerla dietro di sé.
"So evocare un patronus, stia tranquillo" la ragazza si porta al suo fianco flettendo le ginocchia e piantando i piedi saldamente a terra; avverte l'adrenalina in circolo ed il cuore martellarle il petto, in fibrillazione, mentre il buio inizia ad illuminarsi di una tenue luce azzurrina; dentro sé qualcosa inizia a bruciare violentemente rendendo ogni respiro difficoltoso e la ragazza si ritrova a pensare alla notte nella foresta proibita, a quando stava per svenire e Piton aveva guidato il suo potere per permetterle di mandare a 'dormire' il Mangiamorte.
Il palmo della mano destra, ove si era tagliata con la lama dell'Athame per effettuare l'offerta di sangue le duole, nonostante la ferita sia stata rimarginata giorni addietro; i centri nervosi pulsano attraversati da una corrente di energia dirompente e, per un'istante, avverte l'irrefrenabile impulso di offrire qualcosa di sé – il suo sangue - alla creatura che sta emergendo dalle ombre.

Il rito, il sacrificio.
Il potere.

"Non è un Dissennatore..." dalla bacchetta dell'uomo fuoriesce un lampo di luce rossastra che fende l'aria, schiantandosi sulle enormi ali dal piumaggio scuro della creatura dispiegate a protezione del corpo e li rimbalza, senza sortire alcun effetto.
"E'..." mormora la ragazza lottando contro l'impulso di affondare la bacchetta nella carne dell'avambraccio mormorando un incantesimo di taglio, cercando di mettere a fuoco la figura che li osserva dall'alto dei suoi tre metri abbondanti d'altezza, attraverso la corona d'occhi che le cinge la fronte ossuta, con la bocca deformata da un ghigno raccapricciante.


I am Death and wear a crown .
I am for all of you lady and mistress
and I am so cruel, so strong and harsh that your walls won't stop me.

"Ci incontriamo di nuovo, mia disgrazia"

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Glossario:

Barley Charles Augustus: Questo è un OC che apparirà e verrà approfondito nei capitoli successivi; si tratta del bidello di Hogwarts, collega e futuro sostituto di Argus Gazza, quando questi si deciderà a mollare il mocio ed andare in pensione.

'Luna' - 'Lunastorta': Ci sono diverse teorie sull'origine del secondo nome di Lily Potter, le due più accreditate sono quelle riportate in questo capitolo, ovvero che possa essere un tributo a Luna Lovegood, oppue a Remus Lupin. Siccome Harry ha dato al primogenito il nome di suo padre e del padrino e al secondogenito i nomi dei due insegnanti e presidi di Hogwarts che ll'hanno più supportato (e aggiungerei sopportato) nel percorso di crescita e compimento della profezia, viene naturale pensare che abbia voluto omaggiare anche Remus. Non potendo chiamare sua figlia Remusa o Rema ha optato per un più innocui Luna, riferendosi al soprannome dell'ex Malandrino.
Questa seconda ipotesi è quella che, fra le due, preferisco e che meglio si adatta alla trama di questa fanfic; come si diceva sopra: 'Nomen Omen', sia Remus che Lily Luna condividono una bella rogna.

Il titolo di questo volume è stato inventato di sana pianta, mentre il nome dell'autrice è parzialmente reale. Marisa Manfrin ha scritto davvero un libro dove parla di tarocchi e di come interpretarli.

Il Contadino: In alcune versioni dei tarocchi la carta della morte è, appunto, rappresentata come un uomo molto magro intento a mietere un campo. Da qui l'epiteto 'contadino'. Questa versione è stata soppiantata dalla figura più classica del mietitore con armatura e stendardo, a cavallo, e dello scheletro con falce, nelle edizioni moderne.

Perseltongue: Serpentese.
Alcune termini e nomi dei personaggi del mondo di Harry Potter in questo racconto saranno in inglese, questo perché trovo i termini originali molto più evocativi.

"Il Castello dei Destini Incrociati" - Italo Calvino, 1969. Si tratta di una serie di racconti scritti basandosi sulle carte dei Tarocchi.

Conver: Nicolas Conver fu incisore alla corte del re di Francia nel 1700 e creò uno tra i più celebri e rinomati mazzi dei Tarocchi di Marsiglia, dagli esperti ritenuto un vero e proprio 'libro' iniziatico.

NDA: A voi...lo spiegone! O almeno una parte, dato che ho dovuto dividere questo interludio in due a causa della lunghezza esagerata che aveva raggiunto; questi primi capitoli sono stati molto statici, più descrittivi, ma sono serviti per introdurre quella che sarà la storia vera e propria, con molta più azione e dilemmi da svelare.
In questa parte – e nella prossima – si iniziano a scoprire alcuni punti oscuri della vicenda riguardanti Lily Luna (per Piton ci vorrà ancora un po') e la sua 'anomala' capacità d'essere riuscita a portare a termine un rito proibito, antico; per ora ovviamente si tratta solo di supposizioni, vedremo poi quante risulteranno vere ed in che modo.
Nominata appare qui Parvati Patil (Cali, nella versione italiana), professoressa di Divinazione che ha sostituito Sibilla Coooman; questa è si una storia incentrata su Lily Luna e Severus, ma tengo a ribadire anche qui che i personaggi del mondo di Harry Potter appariranno tutti, o quasi, con ruoli più o meno significativi. Date tempo al tempo.

Un grosso ringraziamento a chiunque sia giunto fin qui.

Alla prossima.

_Morgan


  
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