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Autore: Le Streghe    07/09/2009    11 recensioni
Inevitabile. Una parola per descrivere il destino che li unisce e che li condurrà tutti insieme verso una meta comune.
Una storia dove troverete amore, magia, puro angst, yaoi, graditi (o sgraditi) ritorni.
Con "Intrecci" si apre (ahinoi) l'ultimo arco narrativo di questa lunghissima storia.
Il promesso yaoi è finalmente alle porte, siete pronti/e a beccarvi le conseguenze?
Scritta in collaborazione da Le streghe, ovvero Lay e Harianne.
Capitolo 49: ‘In altri tempi, forse, una simile scena lo avrebbe fatto infuriare al punto da spingerlo ad urlare contro Doumeki, ora invece…’
Genere: Drammatico, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Kimihiro Watanuki , Shizuka Dômeki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cap11 Primi contatti
Destino Inevitabile - A stretto contatto.
Capitolo 11
Tenerti per mano.


La luna piena, alta nel cielo, proiettava un tenue bagliore sull'esterno del tempio e lungo il viale di ciliegi.
Watanuki era in piedi sul portico, il corpo avvolto in uno yukata del tempio. Gli occhi, intenti a scrutare ogni angolo come alla ricerca di qualcosa.
D'un tratto un alito di vento gli portò un accenno di fumo. Una nuvola impalpabile ma abbastanza decisa da rivelargli l'identità del proprietario che, sorridente e con la solita sigaretta tra le dita, lo stava guardando. «Buona sera, Kimihiro-kun.»
Watanuki fissò l'uomo con aria confusa. «Buona sera, Haruka-san...» Mormorò. «E' tanto che non... ci si vede...»
Haruka lo guardò con espressione ilare. «Mi sei sembrato comunque impegnato a livello onirico, ultimamente...» Commentò.
Il ragazzo lo fissò senza capire. «Co...»
Un flash improvviso gli ricordò che anche i suoi sogni erano probabilmente legati al mondo onirico.
Questo significava che Haruka-san sapeva... «I...io.» Le gote si arrossirono visibilmente, mentre il sudore sembrò imperlargli la fronte. Proprio non si aspettava di dover parlare di questo, con il nonno di Doumeki. «No, ma che dice!» Esclamò alzando il tono della voce.
«Mi sarò sbagliato...» Commentò l'uomo sorridendogli in modo allusivo. «Qualcosa non va?» Domandò infine, lasciando cadere la cenere in eccesso.
Watanuki scosse il capo cercando di non pensare al sogno e alle sue conseguenze.
Osservò per un attimo il sacerdote che, seduto nel portico, lo stava guardando.
Dopo un profondo sospiro lo raggiunse, sedendosi al suo fianco e guardando davanti a se.
Deglutì a vuoto un paio di volte. «Io... la credevo offeso...» Dichiarò, arrossendo.
Il sacerdote lo guardò senza alcun cenno di stupore «E sentiamo... perchè dovrei esserlo?» Chiese in tono paziente.
«Ecco... per via del litigio con Dou... Shizuka...» Si corresse il ragazzo, sempre più imbarazzato.
«Mmh...» L'uomo prese una nuova boccata di fumo, osservando le stelle. «Come mai avete litigato?»
La domanda sembrò spiazzare del tutto Watanuki. «Io credo che... gli dia fastidio sentirmi parlare di lei...» Mormorò, pentendosi subito dopo. «Cioè, non è che non voglia sentirla nominare! Solo che...» Improvvisamente senza parole, si limitò ad abbassare il capo, stropicciandosi nervosamente le mani.
L'uomo al suo fianco sorrise appena, lo sguardo carico di una profonda tristezza. «Fammi indovinare. Gli da fastidio che si parli di lui?» Chiese portando la sigaretta alle labbra.
«S...si, immagino sia così.» Commentò il ragazzo. «Trattandosi di... Shizuka dovevo aspettarmelo, vero?»
Haruka sorrise alla luna. «Non credo si tratti di orgoglio, sai? Mio nipote sa badare alle sue priorità.»
«Che... che significa?»
Il sacerdote si voltò a fissare gli occhi blu del ragazzo. «Tu sai di essere al primo posto, no?» Continuò, aspirando dalla sigaretta un'ennesima boccata di fumo.
Watanuki rimase a guardarlo, come rapito dagli occhi dell'altro. E, comprendendo la confusione del ragazzo, Haruka si sporse in modo da attirarne maggiormente l'attenzione. «Forse ti da fastidio che... Shizuka si preoccupi per te?» Domandò.
A quella domanda, il ragazzo rimase senza fiato.
Sentire il nome di Shizuka, pronunciato dalla sua copia perfetta era qualcosa che non aveva mai considerato. E poi c'erano quelle parole, dense come non mai di significati nascosti. «N...non è questo. Solo che... lui non mi sembra il tipo...» Spiegò.
«Trovi?» Replicò l'uomo, divertito da quell'affermazione. «Vedi, Kimihiro... Il fatto è che Shizuka è un ragazzo concreto. Parla poco ma... dimostra i suoi sentimenti attraverso i gesti.» Per un attimo il suo sguardo si caricò della malinconia data dai ricordi. «Anche da bambino era così.»
«Già tipico di Doum... hem, di Shizuka.» Ribattè l'altro, facendosi pensieroso. Gli occhi puntati sul pallido disco lunare. «Haruka-san... mi chiedevo...» Si girò per guardarlo negli occhi. «Lei proprio non ha modo di... andare a trovarlo?»
Lo sguardo di Haruka si fece improvvisamente triste. «Non posso Kimihiro-kun... non posso...» Mormorò. «Ci sono molte cose che gli impediscono di attraversare i sogni, al momento. Una tra queste, la barriera che ha eretto tra se ed il mondo.»
Watanuki lo guardò, non certo di aver afferrato il vero senso di ciò che stava spiegandogli l'uomo. «Forse...» Tentò. «Potrebbe lasciare a me un messaggio... per lui. Credo gli farebbe piacere, sa?» Continuò tornando a guardare il cielo stellato. «E comunque potrebbe anche abbatterle le sue stupide barriere!» Brontolò.
«Lo farà quando lo riterrà opportuno.» Convenne l'uomo. «E poi...» Riprese con una punta di divertimento nella voce. «Con te lo sta già facendo, no?»
Watanuki sembrò riflettere su quelle parole, le gote improvvisamente più rosse.
«Un messaggio per Shizuka...» Riprese il sacerdote, parlando tra se e se. «Potresti dirgli che si sbaglia. Che suo nonno è sempre dalla sua parte e... che deve mirare dritto al bersaglio, senza esitazione.» Dichiarò.
«Che... che significa. E... cosa intendeva prima. Cosa sta facendo con me?» Domandò il ragazzo, al colmo dell'imbarazzo.
«Lui capirà...» Replicò l'uomo prendendo un ultima boccata dalla sua sigaretta. «Quanto a te...» Continuò sorridendogli. «Credo tu sappia cosa intedendevo.» Senza attendere una risposta, soffiò via il fumo in eccesso che prese ad espandersi nell'aria circostante.
Watanuki fece per ribattere ma fu distratto dalla nuvola di fumo che per un istante gli oscurò la visuale.


Quando i suoi occhi tornarono a vedere, gli ci volle qualche secondo per capire di essere nuovamente nella suo fouton.
Al suo fianco, Doumeki lo stava fissando con attenzione. «Hai finito di fare casino?» Domandò. Poi si fece più serio. «Hai visto... mio nonno?»
Ancora stordito il ragazzo gli lanciò un'occhiataccia. «Non è colpa mia se parlo nel sonno! E comunque, si... l'ho visto.» Si fermò un attimo, riflettendo sulle ultime parole del sacerdote. «Se possibile è stato più enigmatico del solito» Continuò, guardandolo seriamente. «Ma... mi ha chiesto di recapitarti un messaggio.»
Doumeki continuò a fissarlo, apparentemente impassibile e, se pur leggermente contrariato dalla mancanza di espressione dell'arciere, Watanuki decise di proseguire. «Mi ha detto di dirti che lui è dalla tua parte e... ah si... di puntare sempre dritto al bersaglio e di non esitare. Anche se...» Continuò grattandosi la testa. «Non sono certo di aver capito che intendeva... E tu?» Domandò, notanto con rammarico che l'espressione del ragazzo, se possibile, si era fatta ancora più cupa.
«Non ha detto altro?» Domandò di colpo l'arciere, girandosi a guardare il soffitto.
Watanuki lo fissò per un istante, avvertendo l'impulso di cancellare quell'espressione quasi sofferta dal volto dell'altro. «Lui...» Riprese, ancora incerto su cosa dire. «Sostiene che ti preoccupi per me...» Continuò, arrossendo e distogliendo gli occhi da quelli di Doumeki. «E che stai abbassando...» Si fermò, improvvisamente conscio di essersi appena addentrato in un argomento che non avrebbe saputo affrontare.
«Cosa...» Domandò l'altro.
Consapevole di aver detto troppo per negare di colpo ogni cosa, Watanuki pensò a come dire la verità senza cadere vittima dell'imbarazzo. «Ha... parlato di barriere.» Tentò infine.
«Ho capito...» Mormorò l'arciere. Lo sguardo fisso davanti a se.
Nel sentire quel tono cupo, Watanuki tornò a guardarlo. «Hei... tutto bene?» Domandò.
«Si... sto bene.» Dichiarò l'altro con poca convinzione.
Watanuki girò la testa nella sua direzione, gli occhi fissi sull'espressione assorta dell'arciere e sui suoi capelli spettinati.
Cercò di distogliere lo sguardo, soffermandosi un attimo di troppo sul profilo della mascella, e su quel braccio appoggiato sulla fronte. Un gesto che lo faceva apparire quasi vulnerabile, stringendogli il cuore in una morsa.
Passò così alcuni minuti, dopo i quali Doumeki tornò finalmente al presente, voltandosi e sorprendendolo intento ad osservarlo.
Stupito dall'improvvisa attenzione del più piccolo, l'arciere strinse gli occhi nel tentativo di studiarlo. «Sei più tranquillo ora che l'hai visto?» Domandò, infine, senza smettere di guardarlo.
Quella domanda sembrò riscuotere il ragazzo che, resosi conto di essersi perso a fissare l'arciere, arrossì leggermente. «Si... adesso va meglio.» Mormorò sorridendogli appena. Gli occhi come incatenati a quelli dell'altro ragazzo.
«Ti ha detto perchè era sparito?» Tentò Doumeki, senza distogliere lo sguardo.
Per un attimo quelle parole giunsero a Watanuki come prive di significato. Gli ci vollero un paio di secondi abbondanti per comprendere di cosa stesse parlando l'arciere. «No...» Rispose, scuotendo leggermente la testa. «Mi ha solo chiesto perchè lo credevo arrabbiato.» Al ricordo, si lasciò sfuggire un sorrisetto. «Non ha detto nulla in proposito. Siete sempre misteriosi, voi Doumeki.» Concluse in tono soffice.
Il ragazzo più grande sembrò riflettere su quelle parole. «E... di che altro avete parlato?» Domandò.
«Lui... mi ha parlato di te...» Ammise, alzando uno sguardo imbarazzato sull'altro per ritrovarsi nuovamente a fissarlo. Questa volta concentrato sui lineamente così simili e al contempo diversi da quelli di Haruka. «Ha detto... che sei una persona che si esprime con i fatti... E che...» Deglutì, distogliendo lo sguardo e riprendendo a parlare con voce più bassa. «Stai abbassando delle barriere, con me...» Quell'ultima affermazione lo fece arrossire di nuovo e, temendo di aver detto troppo, si tese involontariamente.
Un cambiamento che l'arciere sembrò cogliere, allentando la presa attorno al suo braccio. «Se l'ha detto lui... immagino sia così...» Dichiarò tornando a guardarlo. I lineamenti più distesi e, sulle labbra, un accenno di sorriso.
Quell'immagine inattesa, lasciò l'altro senza fiato, sprigionando un senso di commozione tanto forte da stordirlo.
Incapace di controllare l'emozione improvvisa, si voltò dall'altra parte, annuendo debolmente e dandosi mentalmente dell'idiota. Poi, quando riuscì a tornare un pò più calmo, spostò un braccio in direzione dell'altro, restando in silenzio.
Doumeki intanto lo stava osservando, riflettendo sull'improvvisa vicinanza che entrambi stavano sperimentando. Il messaggio di suo nonno era arrivato improvviso portando con se quella calma così piacevole da assaporare.
Di colpo un pensiero si fece spazio nella sua mente. Chiuse gli occhi, sorridendo a se stesso, per poi tornare ad aprirli su Watanuki. «Quel messaggio... sei stato tu a dirgli di darmelo, vero?» Domandò infine.
A quello, Watanuki non riuscì più a nascondersi, voltandosi nuovamente in direzione dell'arciere. «Si...» Ammise. L'espressione improvvisamente più dolce. «Mi sembrava triste che tu non potessi parlarci. Per me lo sarebbe..» Sussurrò.
Nel sentirlo parlare con quel tono, solitamente usato con gli altri e mai con lui, Doumeki avvertì un immenso calore, aumentando la stretta attorno al braccio di Watanuki. Quando se ne rese conto, cercò di allentarla, portando la mano più in basso.
Per un attimo osservò le loro mani così vicine e fu solo obbligandosi che riuscì a non formulare pensieri dei quali, già lo sapeva, si sarebbe pentito.
Infine, sollevando nuovamente lo sguardo sul ragazzo, gli rivolse un lieve sorriso. «Grazie...» Sussurrò.
Nel vedere l'espressione di Doumeki finalmente serena, lo sguardo di Watanuki si addolcì maggiormente.
Senza aggiungere nulla, il ragazzo socchiuse gli occhi, assaporando il suono di quella parola sussurrata, come fosse qualcosa di raro e prezioso. Poi, con un movimento lento e carezzevole, spostò il braccio, raggiungendo d'istinto la mano dell'arciere, prendendola nella sua e stringendola.
Il cuore di Doumeki sembrò perdere un battito. Gli ci vollero diversi secondi prima di decidersi a ricambiare quella stretta e, quando lo fece, Watanuki sembrò rilassarsi del tutto, tornando ad aprire gli occhi. «Buonanotte... Shizuka...» Bisbigliò sorridendo e, senza attendere una risposta, tornò a chiuderli.
Nel sentire il suo nome, pronunciato a quel modo, Doumeki trattenne il respiro, sistemandosi meglio e notando come la mano libera dalla stretta fosse pericolosamente vicina al viso del ragazzo.
Osservò per un attimo le proprie dita, cercando di imporsi la calma. Prima di riuscirci però la sua mano si mosse, sfiorando il volto di Watanuki. «Buona notte, Kimihiro...» Mormorò, sperando che l'altro si fosse già addormentato.
Avvolto dal calore di quel momento e tranquillo per la sicurezza che la presenza dell'arciere riusciva ad infondergli, Watanuki sospirò dolcemente, aspirando l'odore ormai familiare di incenso mescolato al legno e al profumo di Doumeki. «Grazie...» Mormorò infine, ormai cullato dalle morbide onde del sonno. Le stesse che poco dopo avvolsero anche il ragazzo al suo fianco.



Bentornati! ^.^
Per prima cosa un enorme grazie per i commenti che lasciate ad ogni capitolo e che ci danno la carica anche quando siamo stanche e vorremmo andare a dormire. :P
Speriamo che questo vi sia piaciuto almeno come il precedente e che vi abbia dato una scorta di zuccheri tale da aiutarvi a supportarne la mancanza che a breve si farà sempre più evidente. ^^"
Ci scusiamo se vi sembrerà più corto del solito ma era tanto dolce che inserirlo tra gli altri ci sembrava un peccato. Meglio mantenere piccole oasi di dolciosità, fin quando si puo'. 
Ma come sempre, bando alle ciancie e diamo il via alle risposte. :P

Gioielle: Ahah come darti torto. E si, Watanuki ha effettivamente fatto non poche figure assurde così come continuerà a farne. Insomma, stiamo pur sempre parlando di Watanuki, no? :P
Ahahah Nate deve stare molto attento. :P

Naco chan: Non ti preoccupare per il commento idiota, ci fa piacere ugualmente :P
E comunque... Watanuki e la parola "capire", beh, non vanno ben d'accordo.
Diciamo che è sulla buona strada :P  Grazie per continuare a leggerci, comunque!
Siamo onorate dalla tua fedeltà *_* 
*Regalano pupazzetti a forma di doumeki-arciere*

Yusaki: Siamo felici che ti siano piaciuti anche gli altri capitoli.
E questi? E questi? ^_^ Siamo dannatamente curiose, eh si. :P
In effetti Watanuki ormai dovrà portarsi il peso dell'attrazione che prova e non solo di quella. Ma non spoileriamo. :P
Grazie come sempre per le tue recensioni! ^_^

Masuko: Masu-sempai! (NdHary) È un piacere averti qui, ed è un onore l'essere riuscite a farti leggere questi capitoli tutti d'un fiato!
Come ti abbiamo già detto, segui pure Heiko... ci basta sapere che la storia è piaciuta :P Certo, le recenzioni non fanno dispiacere.
Comunque... Lo Yaoi si sta avvicinando, ma come diciamo sempre... prima l'Angst, poi il lieto fine.
Daltronde l'Angst è bello, Heiko-san dovrebbe essere d'accordo con noi!
*Si inchinano*  Benvenuta tra le lettrici!

Witch Of The Dimensions: Ahahah Witch grazie per il premio.
Hem.. ma degne apprendiste di Yuuko o futuri geni del male? Ammesso ci sia una differenza, ovvio :P
Grazie mille comunque, le tue recensioni sono sempre ricchissime di complimenti. Se un giorno ci monteremo la testa, beh ritieniti responsabile. :P

Royforever: Continueremo così sicuramente! Ci stiamo impegnando seriamente, sai.
Comunque, beh, capisce il suo destino è una frase un po' esagerata.
Ma dato che non vogliamo spoilerare... vedrai.
Continua a seguirci!

LawlietPhoenix: Eh in quanto fangirls ci si capisce. :P
Concordiamo in pieno su Watascemo, anche. Insomma solo lui potrebbe farsi simili paranoie per così poco. ^^" Che se lo baci e via! XD

Reiko: Oh, si, ci stiamo facendo le nostre quattro risate rispondendo a questa! *Si immaginano DouWata transformers. Ancora.*
Il locale, non so se lo rivedremo in questa storia, ma siamo tentate di usarlo per altre... da Higarashi-san ci si sta troppo bene insomma. È il bronze dello Yaoi.
I momenti d'amore arriveranno, non disperarti, comunque. Solo, prima ci sarà l'angst. 
E... tanto lo sai, che devi scrivere una DouWata!
Continua a seguirci, e grazie per le recenzioni anche ai capitoli precedenti!

Allora ci si ritrova qui tra una settimana precisa con il prossimo capitolo!




   
 
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