Capitolo decimo: Sognare...
"Guardati dalla strega, che ella si assicurerà la tua anima con la magia nera,
Parole di Saggezza
Terrance Hope
Perchè
le mie gambe sono così pesanti? La testa mi gira...
Ho la nausea. Questa cavolo di cicatrice o di marchio o come si chiama
mi fa
sempre più
male...
Non ci riesco, vorrei aprire gli occhi, ma ho
paura di non trovarmi a casa mia, sento, di non
trovarmi a casa mia.
Li
apro... ci posso riuscire!
La
rossa aprì gli occhi sobbalsando. Dove si trovava? Non
era la sua camera. Pareti stranamente scure, camera spoglia...
Si
mise a sedere scostandosi da quella brandina che le
aveva fatto da giaciglio. "Ma dove mi trovo?" Chiese a nessuno in
particolare.
Si
alzò in piedi. "S-Shade? Rein? ...Ragazzi?"
Chiamò. La paura cominciava a farsi sentire, insieme alla
consapevolezza di
essere sola.
"Puoi
chiamarli quanto vuoi!" Una voce la fece
sobbalsare.
"Perchè?
Dove sono? Sei... Sei Adam vero? Fammi
uscire!" Gridò.
La
voce roca di Adam rise. "No Fine, perchè? Non ti
diverti, ci resterai per sempre qui!"
"Ti...
Ti prego Adam" Scongiurò.
La
voce taque. In un sussurro aggiunse. "Non vuoi
proprio restare con me..." Constatò.
Fine
non capiva, nella sua voce c'era come una nota di...
malinconia mal celata.
"I-Io
non ho mai detto questo." Rispose lei.
Nessuno
parlò. "Adam?" Chiamò. "Adam?"
Niente...
"No.
Non Adam." Fine si voltò di scatto.
Dinnanzi a lei una figura.
Capelli
rossi, lunghi e scompigliati, occhi cremisi e
sorriso sbilenco. Fisico perfetto e asciutto.
Fine
rimase sbalordita. "Tu sei uguale a me..."
Disse.
"Sveglia
la ragazza. " Rispose quella in tono
provocatorio. "Io sono te."
Fine
indietreggiò. "Come puoi essere me?"
L'altra
sbuffò. "Chiamami Lust. Comunque, per la
cronaca, io sono l'altra guardiana." Spiegò.
Fine
si infuriò. "Puoi essere chi vuoi, ma perchè hai
il mio aspetto?" Chiese.
"Stai
calma ragazzina. Ho il tuo aspetto perchè sono
TE! Lo vuoi capire?" Rispose Lust.
Fine
abbassò lo sguardo. "Sei la guardiana del
portale?" Chiese.
"Esattamente,
io non devo far uscire niente dal
portale, mentre il tuo compito è quello di non far entrare
niente e nessuno."
Disse.
"I-Il
mio compito?" Chiese.
"Si.
Siamo due guardiane."
Fine
si avvicinò. "Sai dirmi perchè sono qui?"
Chiese.
"Stai
sognando." Rispose Lust.
"Sognando?"
Fece eco la rossa.
"Esatto.
Tra poco ti sveglierai nella tua stanza.
Sai, volevo conoscerti, per capire di chi si era infatuato Adam"
Rispose.
Fine
arrossì. "Infatuato? Adam, di me?" Domandò.
"Già,
ma non sei poi un granchè. Infondo siamo uguali
- cominciò -E non capisco perchè non scelga
me..." Sussurrò infine.
Fine
deglutì. "Ma io... non sono innamorata di
Adam." Rispose.
"Cosa?
Ah no?" Chiese Lust sbarrando i grandi
occhi cremisi. "Sei strana sai..." Confessò.
"Senti
chi parla." Bofonchiò la rossa.
Lust
cominciò a ridere. "Già. Ma ti avverto..."
Cominciò avvicinandosi. "Adam è mio."
Nero...
**
Fine
aprì gli occhi di scatto mettendosi seduta. "Un
sogno..." bisbigliò.
Lo
sguardo le cadde sulla grande finestra della sua
camera. "Come mai tutto questo sole? Saranno si e no le nove di
mattina."
La
ragazza scese dal letto sbadigliando, dirigendosi verso
il bagno afferrò i vestiti.
Dopo
circa un quarto d'ora era vestita di una gonnellina
di cotone bianco panna con una magliettina a maniche corte rosa,
abbinata
al
nastro dei capelli, che aveva usato per fissarli con
una coda alta.
Aprì
svogliatamente la porta percorrendo il corridoi. Sentì
schiamazzare da dietro il soggiorno... Ospiti??
Spalancò
le porte e... Rein era sopra una scala colorando
con delle stelle il soffitto, Bright reggeva gli addobbi; Milky
assaggiava i
bignè
alla
crema da un gran vassoio, Tio rincorreva Lione per
riprendersi dei, cappellini a punta??
Un
grande striscione era attaccato al soffitto e sopra
spiccava una scritta. "Auguri Fine e Rein!"
Tutti
erano affaccendati, qaundo Fine fece un passo avanti
e disse: "Non è il nostro compleanno."
Un
silenzio surreale scese nella stanza, tutti si girarono
verso la rossa sbuffando.
Rein
andò su tutte le furie e, scendendo dalla scala
urlò.
"Ecco! Addio sorpresa! Ma porca...!"
Fine
la fissò sbalordita. "Rein! Ma che diavolo
succede?" Chiese.
"Non
ci vedi?" Replicò l'azzurra ancora
stizzita. "Doveva essere una sorpresa per il nostro compleanno."
"Primo
di tutto oggi non è il nostro compleanno;
Secondo poi, anche tu lo avresti saputo!" Commentò la rossa
lamentandosi.
Rein
sbuffò ancora per poi addolcirsi. "Vero, ma per
la cronaca il nostro compleanno è dopodomani rammendi? E poi
cavolo, doveva
essere
una sorpresa per te!" Disse imbronciandosi.
"Oh.
Emh... ok, allora, io non ho visto niente?"
Chiese facedo un passo indietro.
Gli
occhi verde acqua di Rein si illuminarono. "Esattamente,
grazie!" Commentò, spingendo fuori la gemella.
Fine
ridacchiò chiudendo la porta.
"Buon
giorno!" Due braccia le circondarono la
vita, tenendola stretta.
La
rossa sorrise, riconoscendo la voce profonda. "
'Giorno! Allora, tu non sei ad addobbare, per la mia festa a sorpresa,
senza
sorpresa?" Chiese.
Shade
appoggiò il mento sulla spalla sinistra si lei
sussurrando. "Tanto lo sapevo che li beccavi." Sorrise.
"Già."
Le mani di lei andarono a ricoprire,
quelle ancora strette attorno ai suoi fianchi. "Qualche
novità? Come sta
la regina Maria?"
"Come
al solito, e tu? Come stai?" Domandò il
principe dando un leggero bacio al collo della ragazza.
Fine
sussultò. "Ora sto meglio." Ridacchiò.
Shade
annuì. "Bene." Sorrise.
Il
ragazzo la rigirò a se. Fine sentiva il cuore
scoppiargli nel petto, ogni volta che incrociava i suoi occhi cobalto.
Le
tra i due si dissolsero, finchè le loro labbra non si
incontrarono in un casto e dolcissimo bacio.
"Spero
di averti fatto comprendere come mi sento
io." Sorrise Shade.
La
ragazza scosse la testa sconsolata. "Non potrei
avere una ripetizione? Sai mi è sfuggito qualcosa." Disse
ridacchiando.
"Ai
suoi ordini!" Rispose il rpincipe,
chinandosi nuovamente su di lei.
Questa
volta il bacio fu più marcato.
Fine
si staccò per prima sentendo un mugugno di
disapprovazione da parte del ragazzo. Rise leggera e si
allontanò. "Dai,
passeggiata in giardino?"
Chiese.
"Ci
sto." Rispose, prendendola per mano.
Fine
era sicura: Era falie, niente li poteva dividere. Ne
era certa.
La
felicità è una condizione o emozione, fortemente
positiva, percepita soggettivamente, sempre secondo criteri
soggettivi...
Quindi,
è
una pura e mera illusione del nostro subconscio, per
farci sentire vivi e protetti. L'uomo si crogiola in questa emozione.
Ma se la felicità, non esistesse, o venisse spezzata. Cosa ci resterebbe?
_______________________________________________________________________________________scusate il ritardo, spero vi sia piaciuto il capitolo**
Esmeralda94: Ti ringrazio molto, spero di non averti delusa ^^
Kami: Moreeeeeeeeeeeee, il prossimo sarà il tuo cappy!!!! Non vedo l'ora di pubblicarlo ** TVB