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Autore: _Morgan    15/06/2022    1 recensioni
Ottobre 2023.
Lily Luna ha sedici anni, un cognome ingombrante di cui farebbe volentieri a meno e la certezza di non avere alcuna prospettiva per il futuro.
Inutile lambiccarsi su ipotetiche carriere e relazioni dopo aver svolto coscientemente un rituale che sembra aver decretato la sua prematura dipartita.
O quantomeno un suo prematuro - decisamente oscuro - cambiamento.
In un Mondo Magico sempre più aperto ed influenzato dai babbani, dove la tecnologia e la razionalità si scontrano prepotentemente con magie perdute da eoni, con fantasmi ed ombre come improbabili 'guardiani' ed uno stuolo di risvegliati ai quali dare la caccia prima che loro caccino lei, inizia il suo viaggio verso l'obbiettivo più arduo da raggiungere: Sopravvivere.
(IN REVISIONE 16-07-23)
Genere: Dark, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lily Luna Potter, Nuova generazione di streghe e maghi, Severus Piton | Coppie: Lily Luna/Severus
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate | Contesto: Nuova generazione
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Nekiya - Capitolo X

νέκυια

- Capitolo X-

Il Ragazzo di Londra che parlava ai Serpenti

[Trattato su come conversare con Ofidi ed altre bizzarre creature]




Tra farfalle nere v'è una ragazza bruna,
insieme a un bianco serpente di nebbia.
Va incatenata al tremore di un ritmo che non ha meta,
ha il cuore fatto d'argento ed un pugnale nella destra.

(Federico Garcia Lorca)





Cairngorns National Park,
Hogsmeade, Stamberga Strillante
22 dicembre 2023, ore 10.03


Un chiarore lattiginoso filtra attraverso i vetri opachi, sudici e crepati dalle intemperie, incendiando la polvere presente nell'aria d'un acceso oro eburneo, facendola somigliare ad uno sciame di lucciole sinuose e pigre, che si agitano attorno al mobilio sfasciato e sporco come se stessero seguendo i passi duna danza silenziosa; seduto su una vecchia sedia a dondolo dal legno corroso, un tempo laccato di bianco, che cigola in modo sinistro ad ogni suo movimento vi è un ragazzo alto e longilineo, con capelli scuri come l'inchiostro, scarmigliati e dritti, ed intensi occhi d'un verde foresta che scrutano pigramente l'ambiente circostante, mentre le labbra sottili s'incurvano in un sorriso divertito.
Sai, quando mi hai proposto di fare colazione assieme speravo in un posto più, caldo, accogliente. Sarebbe andata bene anche la Testa di Porco”
Aberforth mi ha detto che non voleva ragazzini problematici fra i piedi. Poi qui è intimo, possiamo parlare tranquillamente senza che nessuno venga ad importunarci. Oltretutto non conosco molti locali in cui puoi consumare cibo portato dall'esterno, per di più dal mondo babbano, senza che la proprietaria si incazzi. E ad Hogwarts tu non puoi entrare, sarebbe troppo sospetto” replica Lily Luna scrollando le spalle con noncuranza, agitando la bacchetta per appellare un basso tavolino da caffé divorato dalle tarme sulla cui superficie – lercia, impolverata – s'intravedono ancora i resti d'una decorazione floreale, facendolo adagiare dolcemente fra il pouf stinto su cui s'è seduta e la sedia scricchiolante di Albus.
Questi poggia i gomiti sui braccioli, congiungendo le mani di fronte al viso per studiare la sorella con un occhiata profonda, assorta, mentre si sta prodigando a togliere dal grosso borsone blu in cui lui ha riposto giacca da soccorritore, divisa di ricambio, lenzuola e vestiti puliti, le confezioni d'asporto comprate da Starbucks per disporle ordinatamente di fronte a loro; ha una taglietto sul labbro ed alcuni fantasmi d'ematomi sul volto pallido, stanco e segnato da occhiaie violette, inoltre la mano sinistra – seppur abbia le dita libere – è fasciata strettamente da una benda il cui odore ricorda molto le pozioni lenitive per contusioni e fratture.
Indossa un paio dei suoi soliti jeans larghi e strappati sulle ginocchia, tenuti in vita da una cintura a borchie argentate che s'intravede appena sotto l'ampia felpa con cappuccio degli 'Epica'
– vedendo la stampa l'album dovrebbe essere 'Quantum of Enigma' -, mentre la giacca pesante è stata gettata sul letto in fondo, assieme ad una borsa a tracolla in tela grezza, rigonfia.
Le parole di Rose gli vorticano nella mente dalla notte precedente, da quando ha ricevuto la chiamata – preoccupata, folle - durante il turno ove lei lo pregava di contattare al più presto Lily assicurandosi che stesse bene e che non fosse di nuovo uscita con quel 'poco di buono' che la sta lentamente traviando, trasformandola in una sorta di teppista ancor più taciturna e solitaria del normale, sicuramente spingendola a seguire una via sbagliata; sospira lentamente continuando a studiare la postura della sorella, notando che una spalla sembra più
rigida dell'altra e, quando si muove, cerca di non sforzare troppo il piede sinistro, la cui caviglia è probabilmente bloccata da una fasciatura simile a quella che le tiene fermo il polso.
Ferite del genere non possono essere state procurate da una caduta accidentale sul ghiaccio, né da una distrazione; che sia stata picchiata è indubbio, ma non vuol credere alle assurde farneticazioni di Rose su una possibile relazione fra Lily ed un ragazzo violento, poco raccomandabile, dato che conosce bene la sorella e sa che è troppo intelligente e misantropa per innamorarsi di qualcuno che la utilizzerebbe come sfogo per rabbia o frustrazioni represse, inoltre sa difendersi bene, quindi non è una preda né facile né arrendevole, qualsiasi cosa le sia successa deve avere a che fare con il motivo che l'ha spinta a chiamarlo prestissimo, chiedendogli quell'incontro.
Non deve far altro che pazientare, Lily Luna non sopporta gli impiccioni e fare domande insistenti non servirebbe ad avere le risposte che cerca, la conosce fin troppo bene e sa che presto inizierà a raccontare ciò che le è accaduto senza alcun problema.

Si, se escludiamo le tarme grosse quanto uno schiopodo questo posto è molto intimo. Ma, com'è che conosci il proprietario della Testa di Porco?” domanda distrattamente Al, sporgendosi in avanti per afferrare il suo cappuccino nell'alto bicchiere di cartone di Starbucks, inarcando un sopracciglio sottile e scuro quando s'accorge che le pietanze sono state disposte divise per tre; Lily pare aver colto la sua occhiata dubbiosa ed incurva le labbra in un sorriso sornione, silenzioso, scuotendo appena il capo per fargli capire che non è ancora pronta a rispondere a questo quesito, parlando invece d'altro.
Non lo conosco. Mi è solo capitato d'incontrarlo ieri sera” replica tranquillamente congiungendo le mani in grembo, nonostante la fame le roda lo stomaco con insistenza ed i muffin portati dal fratello, assieme ad un invitante pezzo di banana bread caldo e profumato, siano li di fronte pronti per essere addentati; pur sapendo che Severus non risulterebbe offeso se lei iniziasse a mangiare prima del suo arrivo ci tiene ad aspettarlo, così da poter iniziare a sfamarsi una volta conclusa la parte più difficile, ovvero le presentazioni.
Al è un ragazzo intelligente e dalla mentalità aperta, quindi l'idea di doverlo rendere edotto su quanto accaduto dalla notte di Halloween in poi non la spaventa, poiché sa che cercherà di elaborare la cosa con razionalità ed imparzialità, senza farsi prendere dal panico o da assurdi pregiudizi, il suo unico timore è come potrebbe reagire alla vista di Piton, dato che per lungo tempo è stato il suo 'personaggio preferito' dei racconti del padre; inoltre non è propriamente sicura di come introdurre l'argomento, convincendosi poi dopo diversi minuti di silenzio che – forse – un preambolo aiuterà il ragazzo a gestire un po' meglio l'apparizione dell'ex professore di pozioni, poiché lei sente – sa – che quando questi deciderà a mostrarsi lo farà nel modo più teatrale possibile.

Al, ricordi quando giocavamo nel prato della Tana? Eravamo esploratori, Auror, impersonavamo papà, zio e zia nelle loro avventure. Altre volte invece fingevamo di essere antichi maghi intenti a scoprire nuovi mondi, nuovi incantesimi, oppure giovani avventurieri babbani famosi, come Cristoforo Colombo, Marco Polo o Magellano” domanda Lily Luna con occhi castani illuminati da un raggio dorato che le conferisce un'aria attenta e furba, da folletto, ed un aureola di polvere e pagliuzze iridescenti attorno alla massa di capelli fulvi, spettinati; Albus inarca un sopracciglio scuro ed incurva la bocca in sorpresa prima di annuire, capendo che – finalmente – il momento delle confessioni è arrivato e questo è solo il giusto incipit, sebbene non abbia intuito ove la sorella voglia arrivare rievocando i ricordi delle loro avventure 'finte' e dei giochi alla Tana.
E' sempre stata strana Lils, con una fervida immaginazione e la testa perennemente persa in qualche mondo immaginario, costruito con tanti piccoli particolari spiluccati dai numerosi romanzi e fumetti che leggeva vorace sin da piccola, mentre lui e James erano impegnati in interminabili sfide alla Playstation che finivano sempre con una vittoria del primo, abituato ad ottenere ciò che voleva piangendo o architettando qualche stupido scherzo per farlo deconcentrare, così, quando lei inizia a rievocare l'ambiente da fiaba del 'Grande Prato' lui non può far altro che mettersi più comodo sulla sedia cigolante, ascoltando con un sorriso ed un principio di torpore indotto dalla notte insonne.
Il Mondo Magico della loro infanzia era il capanno di nonno Arthur, ricolmo di oggetti babbani d'ogni sorta, stregati o semplicemente rotti, inutilizzabili, che lui 'salvava' dalla discarica e dalla poca clemenza dei suoi colleghi maghi per portarli lì, tentando di donargli nuova vita nonostante le continue proteste di nonna Molly, preoccupata dalla quantità d'immondizia che, ogni anno, cresceva a dismisura occupando tutto lo spazio interno ed anche l'esterno ove, davanti alla basculante, stavano adagiate due carcasse d'auto decisamente vetuste: una Triumph Spitfire MK IV d'un nero talmente sbiadito e corroso da essere solo intuibile, con ruote buche e vistose perdite d'olio affiancata da una Mini Minor1000 senza portiere né bagagliaio, con il parabrezza sfondato ed i sedili invasi da colonie di Gnomi.
Quei rottami d'auto erano i vascelli o le astronavi dei loro giochi, nonché il rifugio preferito d'estate per spaparanzarsi a giocare al Game Boy o per fare i compiti assegnati dalla scuola babbana, inoltre erano il luogo in cui Lily si rifugiava per leggere e stare sola quando non voleva altri bambini – onnipresenti alla Tana – attorno; li e nel capanno, fra vecchie biciclette e malandati motorini recuperati dal nonno in giro per Londra, ove l'odore di benzina si mischiava a quello più fresco – intenso – della terra e Rose non entrava mai, troppo rispettosa dei divieti imposti dal padre e dalla madre per paura che si facesse male o beccasse il tetano, nonostante vaccini e pozioni, per mostrarsi ribelle e trasgredire.
Lei e Lily Luna si alternavano poi nel raccontare storie per tenere a bada Hugo e gli altri cuginetti, solitamente dopo lunghe partite a calcio o quidditch sulla collina, quando si ritrovavano a fare merenda accaldati e stanchi, felici; le più belle erano sicuramente le fiabe raccontate dalla giovane Potter, perché risultavano sempre avvincenti e ricche d'infiniti particolari che le impreziosivano rendendole così realistiche da poter - quasi - essere accadute davvero, come terribilmente reale gli pare ora questo nuovo racconto ove la protagonista, una ragazza di sedici anni che frequenta una scuola di Magia sita in Scozia, durante la notte di Halloween ha risvegliato dalla morte ben settantotto cadaveri scoprendo così di essere una sorta di negromante.
Albus la ascolta sgranando gli occhi d'un verde intenso, non più appannati da quel velo di sonno che gli è scivolato addosso una volta sedutosi, ma ben vigili ed attenti nel seguire il movimento lento ed ipnotico con cui le labbra sottili della sorella articolano ogni lettera, dando forma a quella confessione folle che sa di realtà più d'ogni bugia che avrebbe potuto inventare; quando arriva a descrivere il duello intercorso la notte precedente, spiegando il perché sia stata costretta ad abbandonare Rose ai Tre Manici di Scopa saltando dalla finestra del bagno e svanendo nella tormenta, le ferite che ancora si distinguono sul corpo esile ed infagottato negli ampi abiti acquisiscono senso, rafforzato dall'occhiata seria e ferma con cui lei l'osserva senza quasi battere le palpebre, con una gravità che lo fa tremare.

La terza persona che stiamo aspettando, è un cadavere?” domanda stranamente calmo dopo interi minuti di silenzio, con voce incrinata dal peso di quella rivelazione che gli preme contro le tempie con forza causando leggeri capogiri, annullando tutta quella serie di quesiti molto più pertinenti e logici – razionali – che vorrebbe rivolgerle pur sapendo d'aver già ottenuto buona parte delle risposte; chiedere 'come?' e 'perché?' gli pare alquanto inutile, così si concentra sull'unico dato oggettivo che può permettergli di chiarire alcuni dubbi rimasti in sospeso, perché intuisce che l'ospite è invischiato in questa vicenda tanto quanto la sorella e non si tratta sicuramente del suo ragazzo, come invece ipotizza Rose.

Se è vero, sta combattendo contro i morti.
Non può certo uscire con uno di loro.

Non proprio. Vedrai. Lui è la conferma che quanto ti ho raccontato non è una bugia” la ragazza distende le labbra in un sorriso sornione distogliendo lo sguardo dal viso del fratello per posarlo su un angolo scuro e polveroso della stanza oltre le spalle di lui, ove le ombre hanno preso ad agitarsi in modo assai anomalo – sinistro – increspandosi e scurendosi, inglobando arredi e polvere per protendersi sul pavimento sgombro e scricchiolante in una specie di colata che pare un'onda di catrame, producendo un suono secco che fa voltare il ragazzo allarmato, con il cuore che inizia a battergli a velocità sostenuta ed il respiro mozzo e pesante, improvvisamente bloccato fra palato e trachea.
Gli occhi verdi s'assottigliano quando la massa buia e pulsante inizia ad assumere fattezze antropomorfe: un corpo alto e snello fasciato in scure ed austere vesti ricoperte da un lungo mantello di tenebra che scivola fino al pavimento, contro i lunghi stivali neri; il viso è l'unica macchia di colore, una maschera dai tratti affilati e spigolosi pallida come la luna, incorniciato da una cortina di capelli lunghi e dritti, color inchiostro, sulla quale paiono incastonati due occhi ossidiana dal taglio asciutto ed allungato, con pupilla ed iride fuse, in cui la luce presente nella camera fatiscente pare sparire inghiottita, annichilita.
L'uomo incurva le labbra sottili in un sorriso forzato, studiando l'espressione attonita apparsa sul volto del giovane mago, la cui bocca s'è aperta in una 'o' sbigottita, mentre una dolorosa e familiare fitta al costato – che lui scaccia con fastidio – riporta alla mente l'immagine d'una Lily Evans diciottenne, paragonandola a quel ragazzo che le somiglia così tanto nel viso sul quale brillano gli identici occhi d'un verde smeraldo screziato, a mandorla, dell'amica d'infanzia; sullo sfondo quella Lily – Luna - che di Lily ha preso ben poco continua a ghignare divertita, probabilmente intuendo lo smarrimento di entrambi per quel confronto così intenso e carico d'inaspettata fatalità, lasciando scivolare l'attenzione da uno all'altro in attesa.
Albus inghiotte a fatica un bolo di saliva, incapace di distogliere lo sguardo
– sgranato, incredulo – dal volto aguzzo di quell'uomo che somiglia terribilmente al ritratto di Severus Piton appeso nell'ufficio della preside McGranitt, sebbene presenti alcune differenze indicative, come la mancanza di rughe e l'aria molto più giovane – eterna -, quasi anziché scorrere per lui il tempo si fosse fermato ad una data imprecisata compresa fra i suoi venticinque e trentotto anni, inoltre ha i capelli un po' più lunghi ed un'aria più 'terrena' e meno 'composta' dell'espressione con cui l'hanno immortalato, ma la casacca a collo alto, così come i pantaloni neri infilati negli stivali – celati parzialmente dal lungo mantello appuntato sulla spalla destra – sono uguali agli abiti descritti dal padre nei suoi racconti, come fossero il suo 'costume' da super eroe, identificabile ed immutabile; altro particolare diverso sono gli occhi, perché quelli del quadro sono si neri, ma non possiedono la stessa incredibile profondità.

Al, ti presento Severus Piton. Si, quel Severus Piton. Ex professore di Pozioni e preside ad Hogwarts, nonché spia per l'Ordine della Fenice e Mangiamorte” quando la sorella parla, la sua voce allegra risuona come una fucilata nel silenzio calato sulla stanza polverosa, frantumando l'immobilità in cui il tempo pare essersi cristallizzato per rigettarlo nella mobile realtà, in cui riprende a respirare regolarmente senza quasi essersi accorto d'aver trattenuto l'aria, per accorgersi che l'uomo non è un'allucinazione dovuta alla mancanza di sonno, bensì una figura tangibile e reale.
Viva.

E' morto qui dentro, venticinque anni fa.
Non può essere vivo.
La conferma alla storia...

Volta rapido il capo facendo ondeggiare la frangia scura fino ad incontrare il volto della sorella, la quale si limita ad annuire lentamente, confermandogli che ciò che sta vivendo non è un allucinazione o un sogno causato dalla stanchezza per la notte in bianco passata a sfrecciare per Londra su un'ambulanza con sirene spiegate, bensì la nuda e cruda realtà, così come è reale tutto ciò che lo circonda: la sedia a dondolo cigolante su cui si è accomodato e la tazza di cartone che stringe fra le dita fredde, d'un deciso color marrone su cui spicca - in verde e bianco- il logo della sirena coronata con due code di Starbucks, vicino al suo nome scritto in uniposca chiaro, così com'è reale la stanza polverosa ricolma di mobilia distrutta e segni d'artigli lasciati da un lupo mannaro morto da decenni.

Adesso mi sveglierò, ritrovandomi seduto sul seggiolino in plastica del treno che da Bond Street porta a Queensway, attorniato da una calca di persone sconosciute intente a spostarsi per Londra.
Mia sorella e Severus Piton saranno solo una follia partorita dalla mia mente sovraccarica, stanca.
E quando le racconterò del sogno via Whatsapp lei mi prenderà in giro.

Uomo nero, uomo nero.
Sto sognando o è tutto vero?

Tu devi essere Albus Severus Potter” constata monocorde il mago provocando al ragazzo una sensazione di freddo che si diffonde per il corpo come acqua di ghiacciaio, congelando il sangue nei capillari, poiché ha una voce bassa e roca, tremendamente simile a come l'aveva immaginata quando il padre gli raccontava delle infinite sgridate e punizioni alle quali Piton lo sottoponeva, carica d'una punta di astio velenoso che non gli sfugge nonostante sia solo accennata; ha calcato bene il secondo nome associandolo al cognome, sputato come fosse un boccone di cibo infetto e guasto, con uno sdegno beffardo che spinge il ragazzo a domandarsi il perché di quell'atteggiamento assai scortese dato che lui non è certo il padre e non ha avuto alcun comportamento offensivo o scortese nei confronti dell'uomo.
Smarrito lancia un'occhiata alla sorella che, intuendo il pensiero, si limita a scrollare le spalle e scuotere il capo, facendogli capire che quello dev'essere il normale tono con il quale l'ex professore si rivolge ad ogni essere umano – Potter – quando è in vena di fare conversazione; ciò non lo rassicura affatto spingendolo a provare un certo disagio verso quella figura che – per una vita – è stato idolo ed esempio da seguire assieme all'altro grande mago di cui porta il nome.
Con un movimento fluido
– teatrale – Piton si porta sul lato libero del tavolino fermandosi fra la sua sedia scricchiolante ed il pouf su cui s'è acciambellata Lily Luna, osservando la tazza d cartone contenente caffé nero ed il muffin al cioccolato con un sopracciglio incurvato, dubbioso, prima di spostarlo nuovamente su di lui, studiando attentamente il viso chiaro dai tratti dolci, quasi femminei ed i capelli neri lisci, spettinati, per poi passare alla giacca in pelle sotto la quale s'intravede il pile blu notte con logo e nome dell'associazione di soccorso per cui lavora stampigliati all'altezza del cuore, ai pantaloni in tessuto tecnico navy con coda di topo laterale argento, zeppi di tasconi rigonfi, terminando sui pesanti scarponi dalla punta in ferro ornati da inserti e stringhe giallo fluo.

Esatto, piacere di conoscerla professor Piton” risponde Al dopo diversi minuti di silenzio passati ad osservare di rimando il volto impassibile e pallido del mago in un blando tentativo di riacquisire un po' dell'autocontrollo perduto, imponendosi affinché la voce non tremi e paia colloquiale, accavallando le gambe ed inclinandosi in modo più comodo contro l'alto schienale in legno sbeccato, producendo così una cacofonia di scricchiolii sinistri.
Non sono più professore da ventisei anni. Ma ti ringrazio per la cortesia. Avevo ormai perso le speranze di poter incontrare una persona educata all'interno della famiglia Potter” scandisce Piton lanciando un'occhiata obliqua e tagliente alla giovane strega che, meno tesa e più sollevata dall'essere riuscita ad effettuare le presentazioni senza alcun intoppo o attacco di panico da parte del fratello, ha afferrato la sua tazza di caffé ed un muffin al lampone affondandovi i denti con gusto; con le guance gonfie e la bocca piena di dolce la ragazza lo fulmina a sua volta, biascicando di non essere mai stata né maleducata né irrispettosa nei suoi confronti, salvo quando se l'era meritato – ovviamente -, operazione che spedisce diversi bocconi masticati a fluttuare in complicate acrobazie fra la polvere prima di cadere e sparire fra le intercapedini delle assi che costituiscono il pavimento.
Al ghigna divertito, la sorella non è mai stata molto fine o composta e spesso ha un modo di mangiare
– ingozzarsi – molto simile a quello mostrato da zio Ron durante le infinite cene-riunioni di famiglia; Piton invece la osserva visibilmente schifato, punzecchiandola in modo assai cattivo mentre le ricorda d'essere – fino a prova contraria – una sedicenne umana nonché femmina, creatura dalla quale ci si aspetterebbe una certa grazia, non certo un maiale all'ingozzo che non tocca cibo da settimane, affermazione alla quale lei risponde cacciandosi in bocca il resto del dolce per masticarlo con vigorosa teatralità, alzando innocentemente il medio della mano sinistra.

Assurdo.
Severus Piton e Lils Potter che si prendono in giro a vicenda come vecchi amici.
E lui non sembra affatto morto.

Comunque è caffé nero e giuro che ho chiesto ad Al di non far aggiungere zucchero o altri veleni che potrebbero intaccare il suo delicato organismo...professore” aggiunge la strega dopo aver ingoiato il boccone accennando con il mento al bicchiere di cartone posto di fronte a Piton, accanto al muffin al cioccolato ancora intatto,aggiungendo l'ultima parola con un finto tono deferente che trasuda divertimento da ogni sillaba, mentre un lampo di malizia attraversa le iridi castane animandole d'una sfumatura oscura, ombra terrea.
Oh, non ne dubito signorina Potter. Come ben saprà non è così facile uccidermi in questa forma. E so distinguere molto bene l'odore d'un veleno all'interno di qualsiasi sostanza, sia essa solida o liquida. So che è solo caffé” replica tetro il mago squadrandola con le labbra incurvate in un ghigno cattivo, mostrando i denti come farebbe una fiera prima d'attaccare alla giugulare la sua preda, ma c'è uno sprazzo di luce nella cupa ossidiana e la voce, sebbene grave, ha la vaga cadenza derisoria d'una presa in giro ben costruita che fa arcuare un sopracciglio scuro di Al in stupore, poiché si rende – davvero – conto che fra la sorella e l'ex professore di pozioni vi è un rapporto molto più stretto della semplice conoscenza 'di fortuna', quel tipo di relazione che – in poco tempo – si costruisce solo attraversando l'inferno o cose inusuali che spingono l'essere umano a fidarsi di colui o colei che si ritrova impelagato nella stessa situazione, al suo fianco ad affrontare lo stesso incubo.
Gli basta osservarli discutere di caffé e dolci per capire che quanto raccontato dalla sorella poco prima è reale, reale come può esserlo solo un racconto dell'orrore così abilmente intessuto, poiché difficile è inventare una scusa – storia – in cui i vecchi seguaci dell'Oscuro Signore siano risorti dalla tomba per dare la caccia a chi li ha evocati solo per giustificare il fatto d'essere scappata da una – tediosa – sera al pub con la cugina; inoltre è sicuro che quell'uomo apparso dalle ombre sia davvero il Severus Piton morto nella battaglia di Hogwarts il due maggio 1998 e non un suo imitatore, o qualche bontempone sotto l'effetto della polisucco ingaggiato da Lily per fargli uno scherzo, poiché lei non è James.
E' sempre stata troppo seria, troppo affezionata.
Sorseggia il cappuccino osservando attentamente la sorella, il suo viso tirato e stanco incorniciato dai capelli ribelli sfuggiti al codino, soffermandosi poi sugli occhi ove fulgore e buio danzano fusi nel castano, animando l'iride d'una sfumatura sorprendente che gli rammenta alcuni particolari – banali – accaduti durante il corso della vita di lei e che ora, alla luce di queste rivelazioni, paiono acquisire improvvisamente senso, perché ogni negromante ha affinità con la morte sin dall'infanzia, molto prima che il potere si riveli in modo esplosivo – devastante - o almeno così vi era scritto nel 'Bestiarus' di Salazar, dedicato alle creature oscure d'ogni paese in cui s'era recato in pellegrinaggio per studiare gli aspetti più oscuri e curiosi della magia.

Lils, ricordi la vacanza a Parigi con zio Bill e la sua famiglia?” domanda poi interrompendo lo scambio di battute fra il mago e la strega che spostano l'attenzione sul suo viso con espressioni serie e composte, quasi non avessero passato gli ultimi due minuti a prendersi in giro in modo sottile e maligno.
Certo, era il 2018. L'anno prima che la cattedrale di Notre Dame bruciasse” replica lei lanciando un'occhiata a Piton, il quale annuisce lentamente come a voler confermare d'essere a conoscenza di quanto accaduto all'antica costruzione il sedici giugno 2019, avendo passato i primi giorni di 'risveglio' con la testa tuffata in tutti i libri e quotidiani che è riuscito a reperire sia ad Hogwarts che nella Londra babbana, così da recuperare gli anni di buio – morte – che l'avevano separato dal mondo, scoprendo della Caduta delle Torri Gemelle, della guerra in Iraq e della Brexit, poi del Covid e della guerra in Ucraina, nonché di quanto il mondo stesse andando lentamente a scatafascio; inoltre da quando era entrato in possesso dello smartphone reperire informazioni risultava molto pi facile, permettendogli di scoprire sempre nuovi particolari.
 “Ricordi quando abbiamo visitato le catacombe? Arrête! C'est ici l'empire de la mort. (I) Era scritto sulla targhetta che sovrastava l'arco di accesso ai cunicoli sotto la quale ti sei fermata di colpo, come se t'avessero fulminata, iniziando a lamentare capogiri ed un improvvisa mancanza d'aria. Dominique non faceva altro che canzonarti dicendo che avevi paura. Ma tu non sei mai stata una codarda ed avevi un'espressione troppo strana. Cme se davvero avessi visto qualcosa che noi non riuscivamo a scorgere“
L'espressione allegra e rilassata muore sul viso di Lily Luna mutand
o in una maschera seria e funerea, mentre ritorna con la memoria ai cunicoli d'ossa nei quali riposano oltre sei milioni di cadaveri che li sono stati portati nel tempo, a seguito di guerre, carestie ed esumazioni dai cimiteri sopratterra; ricorda Victoire stringersi nella lunga tunica bianca ornata da nappe orientaleggianti per combattere il freddo umido, pungente, che dalle pareti si dipanava come artigli limacciosi, afferrando la pelle nuda degli incauti visitatori e Dominique sogghignare divertita assieme a James, esibendosi nella scadente imitazione d'uno zombie da film di terz'ordine, mentre Al e Louis, in disparte, leggevano incuriositi i vari tabelloni esplicatori scritti in diverse lingue.
Lei invece era rimasta ferma sotto l'arco d'ingresso all'impero della morte come paralizzata, con le braccia ben avvolte attorno allo stomaco fasciato dall'ampia felpa nera – l'avevano presa in giro, chiedendo se d'estate non le paresse eccessiva – incapace di seguire i genitori e gli zii lungo il corridoio, bloccata da un brivido freddo – familiare – che poi s'era trasformato in un'ondata calda, talmente dirompente da mozzarle il respiro ed incendiarle il sangue, così simile alla sensazione provata la prima volta in cui aveva stretto la sua bacchetta nel negozio di Olivander ; ricorda le risa di James e Dominique, poi la pacca amichevole sulla spalla datale da Victoire, che aveva sorriso benevola esortandola – nel suo inglese francesizzato – a non aver paura, che non v'era niente di pericoloso lì sotto, ma Lily Luna ricorda d'aver scosso il capo mossa da una forza – presentimento – più grande e forte della ragione, restando con i piedi ben calcati sul pavimento in terra battuta, adducendo la scusa della claustrofobia per non proseguire la visita turistica.

Uomo nero, uomo nero.
Sto sognando o è tutto vero?

Al, sono claustrofobica. Lo sai“ replica con un'enfasi talmente effimera da non convincere nemmeno sé stessa, figurarsi i due maghi presenti, entrambi Serpeverde dotati d'un intelligenza ed intuito superiori alla media che – certo – non si accontenteranno d'una bugia così debolmente cosruita ; ha passato la vita a nascondersi in capanni stracolmi d'oggetti vecchi e fra gli armadi di nonna Molly, dormendo accomodata fra pile di coperte, vestiti e lenzuola pulite nel buio più angusto e Al lo sa bene, mentre Severus par aver intuito la bugia, avendola vista più volte studiare rannicchiata sotto le coperte, o infilata nello sgabuzzino delle scope per nascondersi da Barley e Gazza quando voleva raggiungere la biblioteca fuori orario.
Piton la osserva attento incrociando le braccia sul petto, capendo ove il fratello della giovane Potter voglia arrivare introducendo il discorso della visita alle catacombe di Parigi e ai 'disturbi' presentati quando s'era trovata a doverne varcare la soglia: vede i Thestral da quando era molto piccola e a contatto con luoghi di sepoltura sta male, manifestando sintomi che probabilmente sono assai simili a quelli lasciati dalla magia d'evocazione quando si risveglia all'interno del suo corpo.

Se fossi stata più accorta e meno testa di legno l'avresti capito prima d'esser particolare, Potter.
Tuo fratello sembra assai più sveglio e ferrato sull'argomento di te.
Sicuramente grazie ai diari di Salazar.

Certo, come no. Non era claustrofobia. Ti sei solo piantata lì, con le suole ben adese al pavimento e la faccia terrea di chi ha visto un fantasma. Inoltre vedi i Thestral da sempre, pur non essendo mai stata vicina ad una persona moribonda. Sei speciale Lils e ti credo. Credo al fatto che tu possa essere una negromante perché i segni ci sono tutti“ afferma Al in tono pacato, finendo il cappuccino in una lunga sorsata.
Poi quella non è stata la prima volta in cui ti sei sentita male nei pressi d'un cimitero. E' successo anche anni prima, quando siamo andati al funerale della prozia Bessie. Tu magari non lo ricordi perché eri piccola, ma continuavi a divincolarti dicendo di vedere strani guizzi di fumo sopra la bara ed hai chiesto più volte a mamma e papà come mai la zia continuasse a fumare anche da morta“
Avevo forse tre anni, Al. Cosa diavolo vuoi che ricordi. Magari ho immaginato tutto“ ringhia la strega passando una mano fra i lunghi capelli scarmigliati che le ricandono sul viso, pregandolo poi di smettere di raccontare episodi in cui s'è resa ridicola davanti alla famiglia inventando sintomi strani, dicendo di vedere cose che non esistevano solo per evitare di visitare un luogo o per ricevere maggiori attenzioni.
Penso che tuo fratello abbia dimostrato molto più acume di quanto ne possieda tu, Potter. Ha appena evidenziato episodi reali che, indubbiamente, ti classificano come persona in grado d'interagire con i morti e che mi spingono a domandarmi come mai tu non ci sia arrivata prima. O come tu abbia fatto a dubitare d'essere una negromante dopo il rituale, per diversi giorni“ afferma Piton senza distogliere gl'occhi ossidiana – pesanti, indagatori – dal viso pallido e stanco della ragazza, che si limita ad incurvare le labbra in un sorriso forzato e triste, dicendo che sono stati episodi sporadici della sua vita nei quali non aveva piena coscienza di quanto stesse accadendo, né che il suo improvviso sentirsi male fosse dovuto a quel 'dono di sangue' tramandato all'interno della famiglia Potter come una maledizione da nascondere; notando la curiosità di Al sull'argomento Lily Luna racconta di come abbia scoperto la loro parentela con i Peverell, tre negromanti scappati dalla Grecia a seguito della sua annessione all'Impero Ottomano, dopo la caduta di Costantinopoli del maggio 1453, rifugiatisi in Inghilterra e divenuti famosi grazie alla favola di Beda.
Gli racconta di Iolanthe, nipote di Ignotus e
– probabilmente – negromante a sua volta, la quale aveva portato come dote di nozze il Mantello dell'Invisibilità creato dalla Morte con un lembo della sua veste e quel dono oscuro, così temuto dalla società magica inglese che l'aveva reso illegale già secoli prima, punendo con la morte sul rogo chiunque fosse stato scoperto a praticare una tale magia ed Al, in silenzio, ascolta attento elaborando ogni informazione con analitico spirito critico, notando come tutto paia avere senso; i 'Doni della Morte' sono ora in possesso di Harry Potter, discendente diretto di quel terzo fratello che è stato l'unico – a quanto pare – a lasciare eredi mentre lei, femmina nata nella famiglia in cui scorre occultato il sangue dei negromanti Peverell, ha invece manifestato il potere di risvegliare i morti, il secondo dono.

E di parlare con la Morte stessa. L'ho vista all'interno della biblioteca di Hogwarts. E' stata lei ad affibiarmi la missione di recuperare tutti i settantotto cadaveri richiamati accidentalmente durante il rito, ad Halloween, oltre a suggerirmi importanti informazioni che mi hanno permesso di scoprire la storia della famiglia“ spiega la ragazza afferrando distrattamente il muffin al cioccolato per poi addentarlo, colta da i morsi d'una fame fastidiosa e pugnente ora che non ha più alcuna caccia o spiegazione spinosa a bloccarle lo stomaco in una morsa ferrea.
Scusa. Mi sono scordata che questo era tuo“ afferma dopo aver inghiottito il primo boccone, lanciando a Piton un'occhiata smarrita e sufficientemente imbarazzata, alla quale lui risponde con un ghigno, scuotendo appena il capo ed i capelli scuri.
Mangia pure, Potter. Sia mai che ti venga voglia d'addentare il tavolino o uno di noi in un improvviso raptus di fame alla Weasley“
Ah, a proposito...“ Al si china in avanti afferrando il grosso borsone blu ornato da bande giallo fluorescente, estraendo dall'interno tre tupperwere ordinatamente impilati e trattenuti da un nastro elastico che la ragazza osserva con curiosità continuando a masticare, finché lui non glieli porge invitandola ad aprirli ; all'interno di quello più grande vi è una generosa porzione di spaghetti di soia con gamberetti e verdure, accompagnati da tre ravioli di carne al vapore, mentre gli altri due – più piccoli – contengono bocconcini di pollo in salsa agrodolce e dei Bao morbidi, invitanti.
In teoria questa sarebbe dovuta essere la mia cena, ma dato che siamo stati fuori tutta notte penso di potertela cedere. Sembri una che non tocca cibo da secoli, anche se immagino che il pranzo di ieri tu non l'abbia saltato. Ah, i Bao sono ai fagioli rossi, la signora Yen me ne tiene sempre da parte qualcuno per quando faccio le notti“ spiega il ragazzo con un sorriso, osservando l'espressione estatica della sorella mentra agguanta le bacchette ed inizia a mangiare con gusto gli spaghetti senza premurarsi di scaldarli, sotto lo sguardo attonito ed innordito dell'ex professore di Pozioni.
Potter, sono le dieci e mezza del mattino“ sibila con un grugnito, recuperando la sua tazza di caffé nero dopo averlo scaldato con un tocco di bacchetta, sorseggiandolo lentamente per scoprire che è decisamente molto più buono di quant'avesse immaginato.
Non è mai troppo tardi, o troppo presto, per mangiare cinese. Ne vuoi uno ?“ domanda allungandogli la vaschetta ed accennando con il mento ai tre grossi ravioli panciuti disposti sul bordo corto, i quali hanno un aspetto assai sinistro che non ispira alcuna fiducia al pozionista, così come non pare molto convinto da quella sorta di spaghetti sottili come capelli, aggrovigliati in una massa indistinta dall'odore decisamente insolito.
No, grazie. Guardarti ingurgitare cibo placherebbe la fame persino ad un lupo mannaro idrofobo o ad un soggiornante ad Azkaban tenuto a pane ed acqua per mesi. Mi chiedo poi come tu possa mangiare quella roba dopo aver ingerito due muffin, il banana bread ed un caffé“
Lo stomaco non distingue le portate. Non s'interessa se prima viene il dolce e poi il salato“ sentenzia lei con un tono terribilmente simile a quello utilizzato da nonna Weasley per spiegare le sue ricette, che strappa un sorriso divertito ad Al ed un cipiglio perplesso a Severus, alzando le bacchette in legno ed agitandole nell'aria come se si trovasse ad una lezione d'incantesimi.
Tutto s'amalgama e si scinde, muta, come se il digerire fosse un processo alchemico“
Sebbene riconosca una certa dose di verità in quanto hai appena affermato ti invito a non bestemmiare, Potter. Lascia la nobile arte alchemica lontata dai tuoi bassi istinti alimentari, così terribilmente Weasley“ la redarguisce l'ex insegnante finendo la sua bevanda per poi far evanescere il bicchiere, concentrando in seguito l'attenzione sul ragazzo che ancora sorride, divertito dal loro scambio di battute, notando con dolorosa insistenza quanto sia simile a Lily nel modo d'assottigliare lo sguardo e d'incurvare le labbra, così come nella spontaneità dimostrata nell'approcciarsi con chi non conosce ; è fine ed educato, rispettoso e solare, ben diverso da quell'animale allo stato brado – testona e scontrosa – che è la sorella, inoltre il fatto che abbia abbandonato il Mondo Magico per lavorare sulle ambulanze babbane lo incuriosisce molto, spingendolo a voler approfondire l'argomento poiché Aberforth ha ragione, difficilmente un ragazzo appena diplomatosi ad Hogwarts lascerebbe il loro mondo per vivere ove la magia è creduta fantasia.
Albus Severus“ lo chiama e stavolta il nome è solo un nome, senza quell'inflessione cattiva e venefica data dall'accostamento – improbabile- di quell'epiteto scelto da Tobias che lui ha odiato per una vita intera, a quello del mago più folle e straordinario che la storia contemporanea ricordi ; Potter – Harry – è stato leggero ed idiota nella scelta dei nomi dei figli e lui si rammarica che Ginny Weasley – fiera e ribelle – non si sia imposta per ottenere qualcosa di più 'normale' per loro, dando il suo consenso a quella follia.
Tua sorella ha detto che lavori a Londra e sei paramedico sulle ambulanze babbane. Scelta insolita per un giovane e promettente mago appena uscito da Hogwarts“
Può chiamarmi Al se lo desidera, professore“ risponde lui con cortesia, inclinandosi meglio contro lo schienale cigolante per raccontare di come se ne sia andato in una mattina di giugno dalla casa di famiglia Potter-Weasley sita in Vauxhall per recarsi verso Bayswater, con in spalla uno zaino su cui aveva castato un incantesimo di estensione irriconoscibile, contenente tutti i suoi averi compresa la scopa opportunamente rimpicciolita, ed in tasca i biglietti della metro babbana acquistati giorni addietro.
Ho scelto di lavorare lì perché vorrei diventare medico d'emergenza e quindi mi serve un po' d'esperienza mentre preparo l'esame di ammissione all'università. Quando frequentavo il quinto anno mi è capitato di leggere i libri di Gino Strada (I), fondatore di Emergency, nonché altri scritti di medici che prestano servizio in territori ove vi è la guerra. Ho poi riflettuto molto sulle possibilità che vengono date ai giovani maghi nel Regno Unito, arrivando alla conclusione che qui non v'è nulla per me : Non voglio entrare negli Auror, né finire a fare l'impiegato per il Ministero. Lavorare alla Gringott non m'interessa e, dopo essermi informato sulla specializzazione in Medimago, ho capito che non è ciò che voglio fare. Nel nostro mondo tutto ruota attorno al Ministero della Magia e alla sola società magica inglese, come se il resto dl globo ed i babbani non esistessero, io invece vorrei essere d'aiuto a tutti dove ce n'è davvero bisogno e non solo qui, in funzione di quel che decide il Ministro di turno la mattina, quando si sveglia“ spiega Al in un tono tranquillo ma fermo, carico d'un sentimento ed una passione che l'ex professore ha visto raramente in un ragazzo appena uscito da Hogwarts, poiché i suoi allievi del settimo anno solitamente si mostravano molto più titubanti, indecisi se il percorso di vita che avrebbero scelto sarebbe stato giusto per loro e nessuno aveva mai espresso il desiderio d'andare oltre l'Inghilterra, affrontando l'ignoto; il giovane Potter invece ha abbandonato la famiglia ed il mondo in cui è cresciuto pur di realizzare l'obbiettivo che si è preposto – impegnativo, totalizzante – e sta lavorando sodo da solo per non dover essere costretto a rinunciare, tornando a casa ed adattandosi a ciò che Harry Potter ha scelto per lui.
Così hai smesso di studiare la magia ?“ domanda l'ex insegnante in tono greve, studiando attentamente il viso serio e rilassato del giovane, il quale scuote lentamente il capo facendo ondeggiare la frangia lunga e scura.
Oh no, sto continuando da solo, come facevo anche ad Hogwarts in verità. Spesso mi reco alla biblioteca pubblica magica di Diagon Alley per prendere in prestito volumi utili alle mie ricerche e le porto avanti quando Larry, il mio coinquilino babbano, non è a casa“
Severus incurva le labbra in una mezza smorfia – fantasma d'un sorriso – di compiacimento, provando un certo orgoglio nel vedere che quel suo nome maledetto sia portato da un mago di talento, ambizioso ed intelligente nonché retto ed onesto, che non ha paura di puntare in alto e di andare lontano, oltre le stupide barriere intessute di pregiudizio innalzate dalla società magica inglese per tenere ancorati all'isola i suoi figli; Lily Luna gliel'aveva descritto molto più insicuro e timido, ma quel che scorge in lui è solo voglia di crescere ed affermarsi, nonché la volontà di superare le proprie paure per diventare una persona 'migliore'.
Per un'istante lungo quanto un battito di ciglia – effimero – il secondogenito di Potter gli rammenta con dolorosa insistenza quel frammento di futuro sognato con Lily e quell'ipotetico – immaginato - figlio dai capelli scuri e pelle diafana, con occhi di foresta, che – forse – avrebbe desiderato se fosse riuscito a sposare la donna che amava, se le cose fra loro non fossero precipitate a causa d'una parola di troppo, d'una scusa negata.

Non hai mai voluto ascoltarmi, Lily.
Ed io ho pagato una vita intera per parole nate dall'odio verso il tuo futuro marito.
Non verso te.
Ed ora sono qui con i tuoi nipoti, entrambi molto più saggi di quanto lo sia stata tu.

Lily Luna contuna a mangiare in silenzio, osservando il fratello con occhi velati dalla tangibile tristezza di chi – improvvisamente – si sente inadeguato e sbagliato, alieno nel mondo in cui vive e cammina, come le accade tutte le volte in cui qualcuno dichiara entusiasta i propri progetti per il futuro domandandole poi dei suoi, scoprendo che all'interno di sé non v'è alcuna passione o propensione, nessuna vera via da perseguire ma solo un'arido deserto in cui bracolare alla cieca finchè non s'imbatterà stanca – illusa – in un oasi qualsiasi ; mastica lentamente un raviolo che sa di sassolini e sabbia, elencando a mente tutti i G.U.F.O in cui ha preso il massimo dei voti, scoprendo che sono davvero tanti – uno più della cugina - essendosi posta l'obbiettivo di superare tutte le materie affinché orientarsi per un lavoro sarebbe così stato meno difficile, senza però fare i conti con quella realtà che Al sembra invece aver ben compreso.
Più s'informa, meno si sente adatta a vivere nel Mondo Magico inglese e di quello babbano sa troppo poco per decidere di trasferirvisi alla cieca, quindi rimane lì
– immobile – a ripetersi che 'c'è ancora tempo', continuando a leggere e studiare quante più cose possibili senza trovarne una che l'ispiri davvero; a volte l'assurda idea di provare a parlare dei suoi dubbi con Piton la coglie, prontamente annichilita da quella razionalità che la spinge a tenere le labbra ben serrate, ricordandole l'opinione bassa e sprezzante che lui pare avere della sua persona ogni volta in cui s'impegna, che potebbe solo peggiorare se lui sapesse quanto si sente 'inadatta' a vivere.

Poi c'è il problema di quel che ho scoperto di essere.
Di quello che, da ieri, voglio essere.

Il mondo sta andando avanti ma la società inglese pare essere rimasta ferma alla fine degli anni novanta. Certo, ora anche i maghi utilizzano tecnologie babbane, ma il Ministero non s'è mai riformato né evoluto, fossilizzandosi in quello stato di grazia giunto con la caduta definitiva di Lord Voldemort. Per chi, come me, non ha la stessa loro visione ristretta è dura adattarsi. E lo sarà anche per te, Lils, d'ora in avanti“ Albus Severus sposta lo sguardo sulla sorella, la quale persa nei suoi pensieri viene colta alla sprovvist dal sentirsi chiamata, inghiottendo troppo velocemente e soffocandosi con un secondo pezzo di raviolo che riesce a mandar giù solo dopo diversi colpi di tosse ed una generosa sorsata d'acqua opportunamente evocata da Piton, il quale la studia a sua volta con un sopracciglio inarcato e l'espressione rassegnata di chi fatica ad avere a che fare con creature assai bizzarre e poco aggraziate.
Eh ?“ domanda cautamente, sperando d'aver capito male.
Se davvero sei una negromante e questo particolare diviene di dominio pubblico, il Ministero non ti permetterà mai di vivere tranquillamente la tua vita. Sarai costantemente braccata. Se non ti uccideranno, ti obbligheranno ad utilizzare questo potere per i loro scopi, promettendo di tenerti fuori da Azkaban a patto che tu li serva fedelmente“ risponde il giovane mago con un tono di voce tagliente e serio, scrutandola con occhi smeraldini in cui il luccichio divertito è svanito, sostituito da una cupa ombra scura ; anche Severus la fissa cupamente, spingendola a chinare il capo sul tupperwere semi vuoto con l'animo in subbiglio ed un freddo improvviso ad artigliarle le viscere, comprimendole e rivoltandole con dolorosa insistenza, rammentando quanto detto da Aberforth giusto poche ore prima.
Per questo stiamo cercando di mandare a dormire tutti i cadaveri da soli, senza coinvolgere altri né divulgare quanto è successo. Non dico che sia facile, ma fin ora ce la siamo cavata bene“
Lils“ la interrompe Al inclinandosi in avanti per poggiare i gomiti sulle ginocchia e congiungere le mani di fronte al viso in una posa adulta, seria e stanca che lo fa apparire molto più vecchio e saggio dei suoi diciotto anni, come un elfo dalle fattezze d'adolescente e la mente antica di millenni.
Ti conosco fin troppo bene, non mi avresti raccontato niente se la situazione fosse stata sotto controllo. Dimmi perché mi hai chiesto aiuto. Non è solo per reggere il gioco con Rose, poiché non ti interessa cosa lei pesi di te, né se va a lamentarsi delle tue stranezze con mamma e papà. In caso vorrai sistemare con lei sono sicuro che potrai riuscirci da sola, senza di me. Tu domandi solo se non hai alternative, sei così fin da piccola nonostante ti abbia detto più volte che per te ci sono sempre, non necessariamente per lo scoppio d'una nuova guerra“ lancia un'occhiata all'ex professore di Pozioni, immobile fra di loro ed attento agli sviluppi della conversazione prima di aggiungere in tono divertito, stemperando la tensione creatasi dopo quell'ultima affermazione.
Anche se in questo frangente non saprei come poterti essere utile, onestamente. Se nemmeno il professor Piton vi è riuscito non penso d'avere molte possibilità di successo“
Oh! Smettila di adularlo, Al! Lui non può farcela, come d'altronde non posso io poiché l'abilità che ci serve è estremamente rara e sei l'unica persona vivente in Inghilterra, tolto papà e qualche altra persona a me sconosciuta, a possederla“ sbotta la strega gonfiando le guance per poi sbuffare infastidita dal modo affabile in cui Al cerca sempre d'ingraziarsi il prossimo, in quel cortese ed educato stile Serpeverde che a lei fa accapponare la pelle e rivoltare lo stomaco, abituata a tenere quanta più distanza possibile fra sé ed il prossimo, nonché poco incline per natura ad essere accondiscendente con chi non lo merita.
Abbiamo bisogno d'un mago che sappia parlare il perseltongue“ spiega sbrigativo Severus mentre il ragazzo gli lancia un'occhiata dubbiosa e preoccupata, temendo una sua possibile reazione negativa al sapere che è in grado di parlare con serpenti ed altri rettili pur non avendo parenti che abbiano potuto trasmettergli tale dono; ma Piton è tranquillo e qualcosa gli suggerisce che questa sua bizzarria – segreta, ben nascosta – gli faccia guadagnare qualche briciolo di stima in più.
A che vi serve? Volete forse tornare nella Camera dei Segreti?“
No, ho bisogno che tu parli con un cadavere. Ed il cadavere in questione è un serpente“ dice la strega, facendo poi un cenno all'uomo affinché mandi una delle sue ombre a chiamare Nagini, arrotolata in qualche anfratto nascosto al piano inferiore, mentre un brutto presentimento s'impadronisce di Al e non gli ci vuole molto per per capire a chi si stia riferendo, dopo aver scorso mentalmente l'elenco di persone e creature morte durante la battaglia di Hogwarts.
No...non è possibile...“ mormora sbigottito, osservando la ragazza con occhi spalancati dallo stupore, occhiata alla quale le risponde con un muto ed impercettibile accenno che fa danzare ed agglomerare la polvere attorno al capo come fosse una di quelle preziose aureole bizantine, donandole l'austera bellezza d'una santa.
Hai resuscitato...”

Il cigolio sinistro prodotto dalla porta d'ingresso alla camera lo zittisce.
Volta lentamente il capo inghiottendo un grumo di saliva fredda, pesante, ed il respiro gli rimane aggrappato ai polmoni – mozzato - quando incontra due occhi gialli tondi e profondi, tagliati nel mezzo da una pupilla verticale dilatata, incastonati ai lati d'una testa triangolare grosso e squamoso, saldato malamente al vertice d'un corpo lungo e scuro che scivola sul pavimento polveroso con suadente agilità, portandosi accanto al pouf su cui è accomodata giovane strega per accoccolare il muso sulle sue ginocchia.

Nagini” mormora stupito, osservando la lingua biforcuta – nera – guizzare nell'aria mentre il grosso rettile socchiude le palpebre in una sorta di cenno d'assenso, ammaliato dalle gentili carezze che la ragazza gli riserva sorridendo gentile, particolare che strappa a Piton un grugnito di dissenso.
Perché vuoi che parli con lei?”
Perché Pot...tua sorella...è stata talmente tanto idiota da spedire a dormire gli ultimi due risvegliati, ovvero Yaxley e Tiger senior, senza domandare loro se avessero qualcosa da rivelare. Considerato che parte dei suoi compiti consiste nel costringerli a pronunciare nuove profezie per capire come sistemare ciò che ha combinato la notte del trentun ottobre, questa è stata una grave mancanza. In più la creatura in questione sembra avere una missione tutta sua e finché non l'avrà terminata resterà qui” spiega l'ex professore di pozioni calcando con sdegno ogni parola per rimarcare le debolezze mostrate dalla ragazza, nonché il fatto che poco sopporti avere attorno il pitone reticolato di Lord Voldemort, il quale ricambia l'astio soffiando, mostrando le lunghe zanne intrise di veleno che già una volta gli hanno lacerato carni e vita.
Ti ricordo che l'ho fatto per salvarti la vita. O 'non-vita', dato che non puoi morire. Comunque non credo che quei due avessero molto da riferire: Yaxley era consumato dal desiderio di farci a pezzi entrambi, mentre Tiger voleva solo riavere con sé il figlio” Lily Luna abbassa lo sguardo, colpita dall'eco dei sentimenti provati dal Mangiamorte grosso e mal rabberciato, domandandosi nuovamente se tutte quelle creature non siano più di semplici corpi mossi dalla follia ma altro, esseri senzienti spaventati e soli, ancora fortemente ancorati a quelle ultime memorie di vita che li hanno condotti verso la pazzia una volta scoperto d'appartenere al regno dei morti; vi è davvero un sottile equilibro fra questi due piani che non va' in nessun modo alterato e più interagisce con i risvegliati – oltre a Piton e Silente – più la consapevolezza d'aver compiuto una leggerezza enorme svolgendo quel rito sconosciuto, senza considerare le possibili conseguenze che avrebbe portato su sé e sul prossimo, la schiaccia.
Ferma la mano sul capo di Nagini e ne assapora la consistenza liscia e morbida mentre trae un lungo sospiro, ripensando a quanto si senta inadeguata a soddisfare le aspettative di tutti i suoi familiari che la vorrebbero vedere al Ministero, impegnata in un'importante e brillante carriera, così come le speranze di Piton e Silente, i quali chiedono di poter tornare al loro meritato e giusto riposo, non appartenendo più a questo mondo, inoltre ora si sono aggiunti pure i desideri
– rimpianti – dei morti ai quali da la caccia sentendovisi sempre più legata.
In tutto ciò la domanda resta, seppur mutata nella forma grazie alla consapevolezza che ora una strada per lei esiste, nonostante sia la più nera e tortuosa
– impensabile – di tutte.

Cosa diventerai?
Cosa sei?
Questo

Shaya sheee” la voce di Al è un sibilo basso ed aspirato che riecheggia nella stanza grande e malconcia, rimbalzando contro le pareti umide e sporche per poi perdersi fra le numerose intercapedini, cacofonica; il grosso serpente alza il muso dalle ginocchia della ragazza e l'osserva sottecchi, ammaliato da quel suono così familiare al quale risponde con una serie di versi poco dissimili, sputacchiando saliva.
Cercherò di tradurre in modo quanto più preciso possibile, tenendo ovviamente conto delle discrepanze fra il perseltongue e l'inglese, quanto mi riferirà Nagini. Il suo vero nome è Kai-Mook ed era una strega prima di divenire un serpente. Vi saluta entrambi e prega di non interromperla perché vuole raccontare la sua storia, ora che la morte le ha permesso di ricordare cos'è stata nella sua vita da 'umana'. Memorie che la maledizione aveva sbiadito” gli occhi verde intenso del ragazzo, animati da un raggio di tiepido sole dicembrino, si spostano dal giallo oro alle iridi castane spruzzate di nero buio della sorella, il cui viso trasmette curiosità ed una sottile nota d'incredulità crescente, colpita dalla rivelazione che il serpente di Tom Riddle potesse avere una ria così interessante ed articolata.
Vuole che l'ascolti tu, principalmente. Vuole che la ricordi una volta che se ne sarà andata. Perché ascoltare e tramandare memorie perdute è parte del tuo compito”
Quante responsabilità, Potter” sogghigna Piton studiando la creatura con un vago barlume d'interesse; l'Oscuro Signore sapeva sicuramente della sua doppia natura, impossibile che la strega non gliel'abbia sibilata nelle loro interminabili discussioni o quand'ancora era ombra e brandelli di spirito nel sottobosco della foresta del Pindo, in Albania, luogo dove devono essersi conosciuti a seguito della sua prima disfatta, ma a quanto pare non l'ha mai reputata un' informazione fondamentale o – forse – era troppo egoista per curarsi delle pene di quella donna-serpe che pare uscita da un racconto di Lovecraft, nonostante lei lo abbia sempre servito fedelmente e tenuto in vita quando era poco più d'un ricordo sbiadito; ma l'Oscuro è sempre stato più opportunista che riconoscente, pensa piegando le labbra in una smorfia amara, toccando con dita leggere l'alto colletto della casacca che nasconde la brutta cicatrice ottenuta per aver servito fedelmente – tradito – quel pazzo.

Lily Luna osserva la serpe con la bocca improvvisamente amara ed il peso d'una nuova consapevolezza a gravarle sul cuore: a differenza di Al, che s'è sempre prodigato molto nell'aiutare chiunque avesse bisogno senza avere nulla in cambio, lei ha un carattere più schivo e solitario, mostrandosi cinica, misantropa e per nulla interessata alle disgrazie altrui che considera solo colpa dell'individuo, ma con i morti è diverso; prova affetto per quella creatura dai più ritenuta 'mostruosa' e terrificante, incompresa, desiderando esserle d'aiuto in qualsiasi cosa le chieda così le domanda come abbia fatto a mutare in serpente e se per caso – in vita – fosse un'animaga.
Dice di no. E' nata in Thailandia agli inizi del '900, in un villaggio vicino ad una foresta chiamata Kamchanod, che nella sua cultura rappresenta una sorta di confine fra il mondo umano ed infero. Dice di essere divenuta così a causa d'una maledizione. Ha offeso a morte un Phaya Nak (II) locale, uccidendo inavvertitamente uno dei suoi figli e lui, per punizione, l'ha costretta ad assumere per sempre questa forma. Credo che il Phaya Nak sia una sorta di divinità locale, ma potremmo indagare dopo”
E' una maledictus. In genere sono solo donne, colpite da una maledizione del sangue che muta la loro forma di Animagus da temporanea in permanente. Quindi non disturbarti, Potter, poiché le divinità non hanno alcun ruolo in questa vicenda” s'intromette Piton, ricordando d'aver letto di queste 'creature' in un trattato sulle maledizioni legate al sangue quand'ancora era ragazzo e studiava febbrilmente per accrescere conoscenze – oscure – e capacità personali; rammenta come l'autore - un borioso mago anglotedesco del XVIII secolo - sottolineasse quanto queste creature fossero diffuse a causa della debolezza della 'donna' in quanto essere fortemente controllato dagli umori, incapace di seguire la ragione in favore dell'obbedienza ad un istinto folle, animalesco e primitivo, che la rende più simile alla forma che poi andrà ad acquisire che non a quella in cui è nata, dato che la maledizione serve proprio a questo scopo: permettere all'anima di acquisire la sua vera forma.
Gli occhi ossidiana scivolano dalla grossa testa del rettile ove spiccano i gialli e tondi occhi dall'iride buia, profonda, verso il viso di profilo della giovane Potter, semi nascosto da una cortina di capelli fulvi, ribelli ed un piccolo sorriso sale alle labbra pallide, mosso dal pensiero – certezza – che il vecchio mago non abbia studiato a fondo quelle creature, scrivendo un mucchio di scemenze basate su un'ignorante ed ottusa percezione della figura femminile, demonizzata ed umiliata a causa della superiorità in molti ambiti.
Si nasce e si muore nel nome della Madre e non è poi così insolito che persino la 'negromanzia' intesta come capacità di resuscitare i cadaveri sia una capacità più diffusa nelle donne che negli uomini, poiché loro sano concedere e togliere quel dono come nessun maschio potrebbe mai fare, con una grazie ed una forza impressionanti nate dal loro ruolo di progenitrici abituate a convivere con il dolore della perdita, della mancanza, fin dal primo vagito; inspira lentamente e chiude gli occhi, richiamando l'immagine di quella ragazza-donna vestita in un lungo sari blu dal corpetto d'ori e gemme, il cui ampio scollo lasciava intravedere una buona porzione di pelle chiara e le labbra gonfie, ferite, rilucevano di – sangue - carminio nella fioca luce prodotta dalle braci morenti facendola assomigliare ad una di quelle divinità lontane e folli che ornano i templi del sud est asiatico; il pensiero dura poco più d'un istante prima di essere annichilito dalla razionalità, schiacciato sotto un pesante senso di rimorso ed orrore.

Ha sedici anni ed è già grande.
Molto più vecchia dell'età anagrafica che possiede.

Nagini sibila contrita scuotendo la grossa testa triangolare, frantumando la vitrea parete di pensieri per riportalo al presente, in quella stanza distrutta e polverosa che si trova esattamente sopra il soggiorno in cui è morto fra atroci spasmi ed amare lacrime – ricordi – generati dalla visione degli occhi di Lily - Harry-.
Dice che si sta sbagliando, professore. Traduttore non porta pena e quindi informo che il tono e gli epiteti utilizzati siano di gran lunga più coloriti, ma il senso è questo. Kai-Mook dice di aver visto il Phaya Nak che l'ha maledetta ed il supplizio imposto è qualcosa che nessun mago potrà mai spezzare. Potrà essere annullato solo da un altro Dio. Dice di aver aiutato e seguito Tom perché sperava che lui potesse liberarla, perché gliel'aveva promesso, ma poi si è rivelato molto meno potente di come s'era descritto. Aggiunge inoltre che lei signore, per essere il guardiano immortale d'una creatura semidivina è davvero ottuso” mentre traduce gli articolati sibili di Nagini il giovane mago pare alquanto incerto, quasi faticasse a credere a quanto sta udendo e più d'una volta la interrompe per chiarire alcuni punti oscuri del complesso ed assurdo discorso in cui pare essersi lanciata, punta nel vivo dall'arroganza di quell'uomo d'ombra che pretende di sapere tutto, pur essendo ignorante e limitato come tutti i suoi simili, ma i particolari forniti sono assai scarni e Nagini rimane ben ancorata all'idea – senza prove - che Lily Luna sia più d'una semplice strega 'umana', poiché non avrebbe ereditato il potere di resuscitare i morti se così non fosse stato.
Nagini, tutto ciò che ho fatto fin ora è successo per caso. Non sapevo cosa fossi, né posso dire di avere pieno controllo del mio potere. Sto imparando, ma non avendo nessuno che possa insegnarmi vado per tentativi, improvviso cercando di migliorare volta per volta. Non sono una sorta di semidea o altro, solo una strega sedicenne con grossi problemi a stare al mondo ed un potere terribile, che a volte mi fa paura” quando parla la voce della giovane è ferma e tagliente, amara, una lama che fende sibili e polvere richiamando il silenzio, carica d'un insicurezza tangibile e opprimente nata dal fatto di non avere ambizioni, d'essere poco più d'una manciata di polvere al vento in confronto al fratello, così determinato e sicuro di ciò che vorrà fare 'da grande'.
Settantotto cadaveri Potter, e non eri nemmeno pienamente cosciente di cosa stessi facendo. Indubbiamente sei una testa di legno testarda e casinista, una bomba lanciata su città innocenti, ma cerca di non sminuirti oltre. Stai dimostrando talenti sconosciuti a buona parte della società magica inglese, nonché una conoscenza della magia che molti maghi più anziani e navigati di te non possiedono e sognano con bramosia. Sei brava a Quidditch e decente a scuola, inoltre se non girassi perennemente vestita con abiti così larghi ed anonimi risulteresti pure una bella ragazza” Lily Luna e Albus voltano il capo verso l'ex professore di pozioni con occhi larghi ed un'espressione decisamente poco intelligente, attonita, dipinta sui volti trasmutati in maschere di grottesco stupore, convinti d'aver capito male e che presto Piton si prodigherà in una delle sue solite – scontate – arringhe su quanto lei sia effettivamente deficiente, arringa che però non arriva, in quanto l'uomo ha serrato le labbra pallide e si limita ad osservarli inarcando un sopracciglio scuro quasi volesse sfidarli a controbattere ciò che ha appena affermato; il cuore della giovane ha un tuffo e quando riprende a battere,, il ritmo è talmente tanto irregolare da farle temere un infarto in corso, poiché non trova altra spiegazione razionale a quel formicolio caldo che ha preso ad espandersi nel ventre, inglobando viscere e muscoli per espandersi poi a polmoni e cassa toracica, donandole una sensazione di leggerezza assai 'strana'.
Gli occhi ossidiana dell'uomo si assottigliano appena, immobili ed eterni come la notte del mondo la studiano occultando ogni emozione e lei sente le guance bruciare, come bruciano i pensieri quando rammenta com'è stato toccare
– premersi – contro la pelle nuda e fredda, contro i muscoli sottili e tonici del suo corpo e la sensazione – elettrica - che le ha dato percorrere il disegno del marchio nero in punta di polpastrello, delicatamente, chiedendosi cosa sia questa fiammella che scalda e non brucia – così diversa dalla magia d'evocazione dei morti -, animata dal pensiero fisso che lui, prima d'ora, non l'aveva mai lodata così.

Sarei una bella ragazza?
Perché detto da lui non mi imbarazza, né imbestialisce?

Vedi di non montarti la testa, Potter. Ti manca ancora molta strada per essere adulta e responsabile, nonché per sviluppare appieno le tue capacità. Somigli ancora troppo all'infantile imitazione d'uno scaricatore di porto dei sobborghi di Liverpool sia nell'esprimerti che nel mangiare, inoltre pecchi d'idiozia e stupido altruismo nei momenti meno indicati” eccola la mazzata, la cannonata in C5 che affonda la portaerei e lo scacco al re al quale lei non sa come controbattere, ancora sconvolta da quella torma di complimenti – sinceri – snocciolati con una noncuranza che la ferisce ed agita, spingendo l'orgoglio a ribellarsi con una poco fine alzata di dito medio, seguita da quello che pare un 'fanculo', sibilato nell'affabile tono utilizzato da Nagini per insultare a sua volta il professore; Albus – traditore – scoppia a ridere divertito, sollevato nel constatare che Severus Piton rimane l'algido e stoico bastardo dall'umorismo tagliente dei racconti del padre, suo indiscusso idolo in un mare d'eroi buonisti e stereotipati.
Tornando a noi, perché il serpente del fu Signore Oscuro sta seguendo una tal disgrazia sedicenne? Spera forse che lei sia in grado di restituirle l'aspetto umano, prima di mandarla verso il riposo eterno?”
Al traduce prontamente il quesito, ricevendo in risposta una serie di lunghi sibili aspirati, intercalati da quelli che paiono schiocchi nervosi di mandibola.

Dice che dovrà farle da guida lungo la Via Oscura, attraverso i cunicoli della terra. Dice che la strada è ancora lunga e la ricerca dei manufatti perduti appena iniziata. Dice che dovrà starle vicino e proteggerla perché la strega-bambina non sa niente, non conosce le regole del gioco di cui è divenuta pedina”
Quale gioco?” domanda Lily Luna inquieta, agitandosi sul pouf per cercare una posizione più comoda e scacciare quel brivido freddo, pungente, che le parole di Albus Severus hanno evocato; al suo fianco Severus si muove impercettibilmente, scosso quanto lei da ciò che hanno appena appreso e dall'aver ricevuto la conferma che aspettava – temeva - ai sospetti avuti da Silente: nella biblioteca la Morte ha rivelato tanto, ma non tutto e sicuramente vi sono altre forze in movimento sulla scacchiera, forze che loro ancora non conoscono e che li ostacoleranno, sebbene i motivi di questo gesto siano ancora oscuri.

Un tomo antico trattante i Tarocchi.
La pagina dedicata all'arcano XIII – La Morte, impiastricciata sul bordo con nozioni per svolgere un rituale d'evocazione degli spiriti scritte in greco ed inglese.
La ragazza – Anderson – che l'ha trovato in biblioteca, spingendo Potter a cimentarsi nell'impresa.

Piton stringe le labbra, ascoltando in silenzio la nuova serie di versi emessi da Nagini e la traduzione effettuata da Albus Severus, la quale giunge carica d'un incertezza che gli incrina la voce, riducendola ad un sussurro appena udibile; nel silenzio della Stamberga Strillante, rotto solo dal ciglio delle vecchie e sfasciate assi che ne costituiscono scheletro e copertura, il vaticinio di Nagini assume il tono sinistro d'una condanna.


Il Signore dell'Arte della Morte ha voluto la tua iniziazione.
Quelli mossi fin ora sono solo i tuoi primi passi nel Suo mondo.
Sei ancora debole, fragile e scostante.
Se non imparerai in fretta,
se non deciderai cosa vuoi essere,
Lui ti prenderà.
Allora si, sarai perduta.
Allora si, sarai Eterna...
...bimba della Terra.
Pilastro sulla cui pelle è inciso il marchio del Cacciatore”



Uomo nero, uomo nero,
Sto sognando o è tutto vero?




Fratello Sole, Sorella Luna

[Post-it incollato sul bordo superiore del precedente Trattato]



Cairngorns National Park,
Hogsmeade, Stamberga Strillante

22 dicembre 2023, ore 11:57


L'aria frizzante e fredda le entra nei polmoni come balsamo, portando alle narici il dolce odore della neve fresca ed il profumo forte – intenso - dei pini lontani, le cui sagome s'intravedono alte e scure contro il cielo terso d'un azzurro abbacinante in cui le nuvole sono solo sottili filamenti scissi e pallidi; Lily Luna inspira con forza, soffiando piano affinché il vapore esca lento e modulato, in sincronia con pensieri caotici e sconnessi mentre il fratello, fermo al suo fianco, serra le mani a coppa davanti al viso per accendersi una sottile sigaretta nera dalla bordatura del filtro in oro.
Sai, è un po' diverso da come lo descriveva papà...” esclama Albus espirando una densa boccata di fumo dal vago odore di vaniglia mentre osserva assente i profili di Hogsmeade, socchiudendo appena gli occhi d'un verde abbacinante, infastidito dal riverbero del sole sul candore aureo della neve fresca; lei sogghigna tirandogli una spallata giocosa.
Solo perché non hai a che fare con lui tutto il giorno. E' intrattabile, cinico e non perde occasione per sfoggiare quel suo maledetto sarcasmo nero”
Che a te piace...sei sempre stata attratta dagli uomini in grado di fare battute di spirito. Nonché dagli adulti che dimostravano una certa intelligenza superiore alla media. E lui non è sicuramente stupido” Al osserva il viso della sorella, le guance arrossate dal freddo e gli occhi affusolati da folletto maligno, marroni come terra appena smossa nella quale sono stati depositati piccoli e neri semini, schegge di buio e pagliuzze d'oro che ne animano la superficie rendendoli alteri ed alieni; le labbra sottili di lei s'incurvano in un abbozzo di sorriso, una smorfia sarcastica seguita da uno sbuffo.
Di Silente invece che mi dici?” domanda cambiando discorso, poiché l'argomento Severus Piton si sta rivelando più ostico e spinoso di quanto sia mai stato nei mesi addietro, probabilmente grazie a quanto accaduto durante la notte precedente in cui i piani vita e morte paiono essersi scontrati con violenza, sovvertendo ordini e ruoli prestabiliti per creare quel caos in cui ogni cosa è rimasta a metà, sospesa in una sorta di stato di grazia in cui non v'è definizione, solo ipotesi; Al sogghigna, infilandosi nuovamente la sigaretta fra le labbra.
Non sai quanto piacere mi abbia fatto poter parlare con loro, conoscerli. Ho passato buona parte della vita a portare i loro nomi come un fardello, schiacciato sotto il peso e la responsabilità di onorarne la memoria che mi hanno portato a dubitare di tutto. Ad avere mille paure ed ansie. Sapere che sono fieri di me, che stimino il lavoro fatto con la traduzione dei Diari di Salazar – ah a proposito, ricordami le copie la prossima volta – ed l percorso di vita che ho scelto di fare mi rincuora”
Più di quel che pensa papà?” domanda la ragazza infilando le mani nella tasca del giubbotto in pelle, sentendo le dita intirizzirsi a causa del freddo pungente di Scozia, mentre continua ad espirare distratte nuvolette biancastre, come un moderno brucaliffo senza narghilé o fungo su cui assopirsi; Al storce le labbra in una smorfia amara, assottigliando quegli occhi verde Evans fino a ridurli a due lame smeraldine.
La verità è che lo reputo un ipocrita. Da ragazzo lui ha fatto tutto quel che voleva, mettendo nei casini chiunque gli stesse vicino a causa della sua assurda mania di credersi in grado d'affrontare gli eventi. L'ufficio Misteri e la Battaglia di Hogwarts ne sono un esempio. Insomma, ha sempre fatto di tutto per vivere come gli pareva ma ora lo vieta a noi, pretendendo che i suoi figli seguano il cammino che lui ha deciso per loro”
Ti vuole bene, Al” mormora la strega.
Non lo metto in dubbio. Ma ora non posso fare a meno di chiedermi come reagirà quando scoprirà del tuo dono se a fatica tollera i suoi e le scelte che ho fatto io. Non lo ammetterà mai, ma ci avrebbe voluto entrambi Grifondoro, più Potter e meno strambi. Uguali a James” una nota triste gli incrina la voce, quel lumicino d'orgoglio ferito che l'ha accompagnato da quando ha memoria, alimentato da tutte le delusioni provocate nei genitori quando tentavano di omologarlo, di renderlo un po' più simile al fratello maggiore e meno 'Serpeverde', fallendo miseramente; Lily si appoggia contro al suo fianco e gli afferra il braccio per poi stringerlo dolcemente, appoggiando la testa contro la spalla di lui per poi tornare a guardare il cielo.
Quando sarà il momento lo affronterò. Non ho paura, non di lui”
Tu non hai paura di niente, bestiolina. Hai sempre avuto più palle di me e James messi assieme. Quando io mi cagavo sotto per le ombre sui muri tu, semplicemente, accendevi la luce. Mentre quando James aveva il terrore di prendere le medicine o di farsi bucare il braccio per i prelievi del sangue tu ridevi, dicendo chhe l'avresti fatto al suo posto. Sei straordinaria, il professor Piton ha ragione”
Ti ricordo che mi ha dato del maiale all'ingrasso” sbotta lei accigliata, punzecchiandogli il fianco.
Beh, non puoi negare che quando mangi fai alquanto senso. Sei peggio di un uomo”
Lily Luna sogghigna e si stringe ancora di più al fratello, beandosi del calore prodotto dal quel corpo magro e snello contro al quale s'è addormentata infinite volte, fra le cui braccia ha trovato un rifugio sicuro ogni qualvolta il mondo la feriva nel modo più crudele, lacerandole cuore e mente per poi arle sgorgare dagli occhi lacrime amare e salate; gli vuole davvero bene, nonostante le infinite stranezze e quel velo d'insicurezza contro al quale lui lotto ostinato, ribelle, cercando di costruirsi un mondo utopico in cui essere libero dalle catene imposte dal cognome 'Potter' e dalle pressioni del Mondo Magico.

Prenditi cura di Nagini, mi raccomando” sussurra la ragazza con una punta di tristezza ad incrinarne la voce, stupita da quanto rapidamente si sia affezionata alla biscia troppo cresciuta di Lord Voldemort e a come sarà difficile non averla attorno per mesi, aiutandola a far infuriare Severus; hanno deciso che la creatura starà a Londra, nell'appartamento sito in Bayswater che il giovane Potter condivide con Larry, il suo autista babbano con una forte attrazione per il fantasy e per tutto ciò che riguarda il lato 'nerd' della vita, che ha già manifestato – per messaggio – zero problemi a tirarsi in casa un serpente di otto metri, la cui detenzione – per le autorità inglesi - è illegale, purché lo possa chiamare Jormungandr (III), ciò fino a quando la ragazza non avrà terminato l'anno scolastico.
Tranquilla, con noi starà bene. I cinesi del ristorante di sotto ci danno sempre un mucchio di avanzi che poi siamo costretti a buttare, dato che né io né Larry abbiamo la capienza d'una betoniera. Quindi per il cibo è posto. Inoltre avrò qualcuno con cui fare conversazione ed esercitarmi nel perseltongue. Terremo monitorata la città per te e se dovesse apparire qualche cadavere ambulante ci organizzeremo per prenderlo prima che lo trovino gli Auror”
Lily Luna sbatte le palpebre e si volta,osservando il fratello con espressione sospettosa e stupita.

Al, come puoi-”
Ho le mie fonti” taglia corto lui sogghignando, inspirando l'ultima acre boccata di fumo prima di spegnere la sigaretta e far evanescere il mozzicone senza utilizzare la bacchetta, con una lieve pressione delle dita; è sempre stato un mago dal talento innegabile, Albus Severus, tanto da trascinare lei e Scorpius nei più reconditi meandri della Camera di Salazar per scovare nuovi testi su cui studiare e antichi manufatti, insegnando loro le basi delle 'Arti Oscure' e traducendo in inglese i 'Diari' del fondatore della Casa Serpeverde, così da poterli rendere accessibili anche a loro, che non parlavano né leggevano il perseltongue; ci ha messo due anni per ultimare l'opera, copiando persino note a margine e disegni così da creare una raccolta unica nel suo genere, che ora riposa ordinatamente impilata dietro una fila di numeri di 'Berserk'.

Un Potter che insegna le Arti Oscure ad un Malfoy.
Il mondo sta davvero andando a scatafascio.

Ok, tieniti i tuoi segreti...” sbotta la strega staccandosi dal suo braccio per muovere qualche passo verso i resti innevati della staccionata che delimita il perimetro della Stamberga Strillante, appoggiandovi un piede fasciato dagli anfibi pesanti, con la suola a carrarmato.
...per Natale, cena dei 'reietti' qui dentro? Alcol, fantasmi e spezzatino con patate”
Considerato che ho turno al mattino, se non mi capita qualche intervento all'ultimo minuto dovrei essere qui verso l'una. Ti faccio sapere. Intanto tu vedi di chiarire con Rose e di trovare una scusa decente per essere scappata dalla finestra in piena tormenta. Una che non coinvolga gli zombie, né Piton e Silente, ovviamente” la ammonisce Al caricandosi il grosso borsone in spalla, pronto a smaterializzarsi nuovamente a Londra subito dopo aver recuperato Nagini; la giovane strega sbuffa una nuvoletta biancastra dopo aver gonfiato le guance, passandosi poi una mano fra i capelli scarmigliati.
Ultimamente è di una tale pesantezza...”
Sì, ma è nostra cugina. Ed è abbastanza intelligente e ficcanaso da renderti la vita un inferno se la porti a supporre che ci sia qualcosa di sospetto nel tuo modo d'agire, sai anche tu com'è fatta. Grifondoro ligia alle regole imposte dagli zii fino al midollo. Parlale, recupera il rapporto. Fallo prima che una seconda ondata di morti ti scombussoli l'esistenza”
Ci proverò. Grazie del caffè Al. Grazie del supporto”
Figurati bestiolina. Per te ci sarò sempre, lo sai” dice alzando il mignolo della destra nell'aria in modo che lei lo veda e sorrida, imitandolo; quel gesto compiuto da bambini è il loro personalissimo modo d'intendersi ogni qual volta non possono parlare liberamente, sapendo di dover mantenere il segreto e mentre Albus Severus si incammina a passi pesanti verso la porta della casa infestata, sulla quale si staglia la nera figura di Piton accompagnata dal fantasma di Silente e da un grosso serpente arrotolato, sibilante, la consapevolezza di non essere sola le riscalda il petto sciogliendo ogni paura.


Ciò che dovrà essere diventerà.
Che il Signore dell'Arte della Morte vada pure affanculo.





Glossario:


  1. Catacombe di Parigi: Si tratta di un ossario sotterraneo che si estende per circa 285 km sotto la città di Parigi, nel quale sono custoditi i resti di circa sei milioni di persone, cosa che lo rende la più grande necropoli al mondo. Si può visitare ed è un'attrazione turistica dal 1874. La scritta sulla targhetta di accesso alle catacombe recita: “Fermatevi. Qui è l'mpero della Morte”

  2. Phaya Nak: si tratta di creature semidivine dalla forma serpentiforme della tradizione thailandese (in India ed altri stati del sud est Asiatico sono conosciuti come Naga); essendo spiriti protettori della acque abitano bacini idrici o grotte profonde ed umide.

  3. Serpente della mitologia norrena.


NDA: Eccoci giunti al tredicesimo – decimo – capitolo.
Come già anticipato nello scorso, appare Albus Severus, questo curioso e strano fratello maggior di Lily Luna che ha ereditato dal padre la capacità di parlare con i serpenti e che l'aiuta a far luce sulla presenza di Nagini, la quale si rivela molto più d'un semplice serpente: per creare il suo background ho unito quanto viene detto di lei in 'Animali Fantastici', riesumando poi una teoria elaborata quando vidi per la prima volta il secondo film, ovvero che fosse una strega tailandese tramutata in pitone reticolato (anch'essi vivono in Thailandia) a causa d'un torto fatto ad una divinità locale; si può dire che sia una 'maledictus', una 'maledetta' per davvero, sebbene in modo diverso da com'è presentata nel film.
Il nome 'Nagini' gliel'ha dato Tom Riddle, forse perché reputava il suo troppo esotico, oppure – più probabile – perché la strega stessa dopo anni in forma di rettile non lo ricordasse.
Una nuova rivelazione si aggiunge alle altre, confermando che Sev aveva ragione quando pensava che il libro con l'incantesimo di Evocazione fosse stato inviato a Lily Luna da qualcuno.

A Bayswater, nella via in cui ho immaginato trovarsi la casa di Albus Severus e Larry vi è davvero iun ristorante cinese (non so se una delle titolari si chiama Yen, però), mentre il grande prato ed il capanno degli oggetti babbani di nonno arthur sono un omaggio a "Margherita Dolcevita" di Stefano Benni, uno fra i libri che ho più amato di quest'autore.

Ringrazio tutti coloro che sono giunti fin qui, che hanno aggiunto questa storia alle preferite\seguite\ricordate e chi ha trovato un briciolo di tempo per recensire e lasciarmi un parere.
Grazie davvero!


Alla prossima!



_Morgan





  
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