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Autore: NightWatcher96    14/08/2022    3 recensioni
Izuku ha 13 anni, Katsuki 17. C'è una differenza di quattro anni tra di loro ma nonostante questo, Izuku proverà in tutti i modi a far capire a Katsuki che, indipendentemente dalla loro differenza di età, l'amore è sempre amore.
BakuDeku
Genere: Fantasy, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Izuku Midoriya, Katsuki Bakugou
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ovunque si parlasse di DynaMight c'era sempre spazio per l'inseparabile spalla Deku. Il giovane di quasi diciotto anni era un perfetto candidato per diventare Number Two.

Le sue prodezze erano incredibili, la città si sentiva al sicuro.

Katsuki sospirò mentre chiudeva il notebook e si lasciava cadere alla sua morbida poltrona di pelle a guardare il tramonto fuori il suo ufficio.

La vista era davvero splendida.

Controllò pigramente l'orologio sul cellulare che teneva in mano. Mancavano circa un paio d'ore al rientro di Izuku da una cattura di un Villain molto pericoloso che adoperava ammoniaca allo stato liquido, solido e gassoso.

Sapeva che sarebbe stato egregiamente all'altezza.

Chiuse un po' gli occhi mentre sbadigliava. Non aveva dormito molto ma non poteva crollare nel mondo onirico, non quando era finalmente arrivato il diciottesimo compleanno di Izuku.

In tutti quei mesi era riuscito ad affinare il potenziale di Deku e l'aveva visto sbocciare sotto ai suoi occhi. Non era diventato granché alto né muscoloso; straordinariamente il viso fanciullo era rimasto tale.

Era fottutamente attraente, cazzo!

Il biondo guardò il suo cavallo e non si stupì di vederlo un po' più gonfio. Gli bastava pensare ad Izuku per eccitarsi maledettamente e doveva fare uno sforzo immenso, quando gli era vicino, per non saltargli addosso.

Un rumore alla vetrata gli catturò l'attenzione.

C'era Izuku che aveva bussato e lo stava salutando con un sorriso gentile e fanciullo. Float gli permetteva di volare. Katsuki gli fece il dito medio per scherzare e senza alzarsi premette un bottone sotto la scrivania.

Una delle vetrate si aprì automaticamente e si richiuse solo quando Izuku entrò fluttuando. Andò a sedersi sulle cosce di Katsuki sapendo di poterlo fare.

Il biondo si sosteneva la testa con una mano, con l'altra andò ad accarezzargli i capelli alla nuca.

«Kacchan... il Villain è stato catturato» gli disse.

«Sei ferito?» domandò l'altro.

«Sto bene. Lavorare per il Number One Hero mi ha permesso di imparare alcuni trucchetti».

Katsuki lo spinse verso le sue labbra con una manata alla nuca. Izuku ridacchiò un po' prima di lasciar danzare la bocca e farla inebriare del sapore un po' al caramello dell'altro.

Le due lingue si scontrarono, si toccarono con un sottofondo di gemiti di passione.

«Buon compleanno, Izuku» gli sussurrò il biondo languido.

Fu allora che tirò fuori dalla tasca del suo costume da Hero un piccolo cofanetto di velluto rosso. Izuku rimase stupito, tuttavia lo aprì leggermente.

Dentro c'era un anello in argento stupendo con dentro incisi i loro nomi in corsivo inglese. Deglutì la voglia di piangere la sua gioia per aver capito.

Allora, in fretta, si tolse un guanto e rimase con la mano sollevata a mezz'aria. Katsuki sorrise senza malizia, ma solo in modo angelico e raggiante. Gli infilò al dito quel prezioso cimelio per poi intrecciare insieme le loro dita.

«Kacchan...» sussurrò Izuku.

«Buon compleanno, Izuku» ripeté mentre anche lui si metteva al dito un anello simile. «Mentre eri in missione, sono andato a comprare questi due anelli perché voglio che sia un fidanzamento ufficiale».

«M-ma Kacchan, che cosa diranno se-».

L'altro gli mise un dito sulle labbra. «Sei maggiorenne e non me ne potrebbe fregare di meno. Sei tu l'unica persona con la quale voglio passare la mia vita».

«Questo suona molto più da matrimonio».

Il biondo sogghignò mentre gli prendeva i fianchi e gli baciava il collo nudo con affetto. Izuku tremolava sotto a quei tocchi. La sua attenzione ricadde sulla sensazione di durezza che premeva sotto al suo sedere.

«Kacchan!» squittì un po' rosso.

«Ci sposeremo anche. Per ora, voglio godermi il tempo che ho perso e che tu hai dovuto far passare per me. All'inizio volevo che tu mi dimenticassi ma poi, quando mi hai detto in agenzia cosa provavi per me... ho capito» riprese, serio e calmo, Katsuki.

«Va bene, Kacchan. Lo capisco. All'epoca ero troppo piccolo e avrei potuto gettare ombra sulla tua carriera» rispose flebile Izuku ammirando l'anello al dito. «E se fosse accaduto non me lo sarei mai perdonato».

«Andiamo a casa mia, Izuku. Ho preso la torta».

Il verdino non comprese subito, pensò che sarebbe stato mangiare un dolce in una certa intimità. Tuttavia le cose assunsero una piega del tutto differente dopo che i due si fecero una doccia.

Izuku trovò la torta con panna e fragole al centro del letto e Katsuki in boxer.

«Kacchan, ma qui potrebbe sporcarsi tutto. Non andiamo in cucina?» domandò ingenuamente.

In un solo gesto Katsuki gli strappò letteralmente di dosso l'accappatoio e lo spinse nudo sul letto. Infilò un po' di torta nella bocca di Izuku per non farlo parlare, il resto la spalmò sul petto.

Non perse affatto tempo: lavorò di bocca su quella pelle sfregiata da alcune cicatrici eppure così morbida e profumata.

«K-Kacchan...!» squittì Izuku.

«Ti piace la torta, Deku?».

Il tono basso e languido fece impennare lievemente il fallo del verdino che, rosso e imbarazzato, annuì.

«E inoltre tu da oggi abiterai qui».

Izuku si irrigidì, dimenticandosi perfino per un momento di quella sapiente lingua che cancellava languida la panna dal suo corpo rovente di piacere. Aveva capito bene?

«Kacchan, intendi dire che... conviviamo?».

«In questi anni siamo sempre stati insieme. Non dirmi che ti spaventa l'idea di convivere?».

Izuku guardò quegli occhi rossi e per una volta non ci trovò la fredda spavalderia, ma solo una sorte di insicurezza mista ad ansia. Allora sorrise gentilmente ed annuì.

Fissò il suo anello e quello dell'altro.

«Voglio convivere con te, Kacchan. Abbiamo aspettato così tanto» disse.

Katsuki sentì uno scoppio di gioia nel petto. Allora salì sul letto e lo abbracciò incurante di sporcarsi. Izuku prese un po' di torta con una mano per infilarsela in bocca: l'altro comprese e accettò l'iniziativa.

Mangiarono così quel dolce fino a scambiarsi un bacio, poi un secondo e infine altri. Era meraviglioso quanto quel tempo infinitamente lungo avesse maturato un sentimento capace di crescere e non affievolire.

Katsuki aveva atteso dolorosamente perché l'idea di avere una relazione con un minorenne lo aveva più volte fatto sentire come un pedofilo, nonostante Izuku gli avesse detto e dimostrato di essere più che consenziente.

D'altro canto, Izuku invece aveva atteso per diventare adulto e per essere all'altezza di un Hero che aveva da sempre ammirato, forse più di All Might stesso.

E ne era davvero valsa la pena.

Quella notte del diciottesimo compleanno di Izuku, Katsuki lo amò molto e gli riservò senza sconti tutto ciò che era stato dolorosamente costretto a reprimere.

«Ti amo, Kacchan...» sussurrò il verdino.

L'altro era dentro di lui e si muoveva piano, con dolcezza inaudita. Gli avvolse le braccia intorno al torace per stringerlo a sé.

«Ti amo molto, Izuku... non sai quanto... e cazzo... è stata dura aspettare!».

Il verdino gemette quando una stilettata di piacere gli fece comparire macchie nere dinanzi agli occhi. Il suo corpo era rovente e sentiva costantemente il suo ventre riscaldarsi per una passione costante e senza fine.

«Kacchan, davvero... davvero ci sposeremo?» chiese in un sussurro.

Il biondo sogghignò mentre la sua attenzione ricadeva sul gonfiore allo stomaco di Izuku. Lo aveva farcito propri per bene! Gli poggiò su le mani ed annuì gentile.

«Ti sposerò, Izuku. Quando mai non ho mantenuto le mie promesse?».

Izuku sorrise sollevato. Katsuki, dopo un momento lo rimise supino. Erano rimasti seduti l'uno sull'altro, a cavalcioni per un lungo periodo di tempo.

«Kacchan... mi riempirai troppo e avrò la pancia gonfia per un po'!» schernì Izuku, nonostante gli avvolse le gambe intorno ai fianchi.

«Posso dartene quanto ne vuoi, Deku. Ti sei scelto uno stallone con la stamina a mille che ti farcirà fino a renderti enorme!».

L'altro sbuffò una risata. Era vero; Katsuki aveva un'incredibile resistenza non solo nei combattimenti! Lo abbracciò a sé guardando il riflesso argenteo della luna piena alta nel cielo.

Erano quasi l'una del mattino ed entrambi avevano ancora voglia di recuperare tutto il tempo perduto.

Izuku era felice. Non vedeva l'ora di passare tutta la sua vita con Katsuki.

«Kacchan» disse. «Aspettare ne è davvero valsa la pena».

Il biondo gli scoccò un bacio casto.

Non avrebbe potuto essere più d'accordo.

 

The End

  
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