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Autore: NightWatcher96    20/08/2022    1 recensioni
Sequel di Pranzo a Letto con Sorpresa.
Izuku e Katsuki si trovano catapultati fino a Cape Horn a causa dell'avidità del capo del Governo, un certo Akihito Matsusawa per una missione. O è solo inganno?
Ce la farà il Wonder Duo con un bambino in arrivo?
Genere: Avventura, Omegaverse, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Izuku Midoriya, Katsuki Bakugou, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Mpreg
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A poco a poco quell'oscurità senza sogni si dissolse.

La coscienza lo accompagnò verso la realtà, mentre lentamente riprendeva padronanza dei suoi sensi.

Quando Katsuki Bakugo dischiuse gli occhi lì per lì non si rese conto di essere in un aereo militare che sfrecciava veloce in mezzo a un mare di nuvole grigie e temporalesche.

Poi, nel momento in cui posò lo sguardo ancora stralunato sulla figura che riposava in terra a poca distanza da lui scattò in piedi.

«IZUKU!» chiamò spaventato.

Lo prese piano tra le braccia. Avvicinò due dita al collo ed attese: un senso di sollievo lo fece sospirare. Almeno respirava in modo normale.

Ricordò ogni cosa nel modo peggiore.

«N-no...! No!» gemette in un crescente orrore.

Portò la mano sulla pancia del suo compagno incapace di non piangere. Aveva visto come quei due bastardi avevano colpito Izuku e se... e se il loro piccolo non c'è l'aveva fatta?

Controllò attentamente il costume da Hero che indossava: non c'erano macchie di sangue dalla zona intima. 

Forse poteva pensare in modo positivo? Izuku si era fatto colpire al fianco e non direttamente alla pancia.

Magari... forse... poteva...?

I suoi pensieri furono sovrastati da un senso di sollievo: Izuku dischiuse gli occhi prima di gemere a una fitta alla testa e una seconda, meno incisiva, allo zigomo.

Katsuki, nella penombra, vide un livido.

«Kacchan...» sussurrò flebile Izuku.

Anche lui, dopo un primo momento di confusione, ricordò tutto ed esplose a singhiozzi. Inconsciamente e bisognoso di protezione si rannicchiò più vicino al petto del compagno.

Era terrorizzato, lo avevano colpito senza pietà e se aveva perso il bambino? Una mano che scivolò sulla pancia s'incontrò con quella di Katsuki.

«Kacchan...! Non hanno avuto pietà di questo piccino... né di noi due...!».

«Lo so, Izuku. Per ora possiamo solo sperare di-».

All'improvviso, da una porta dietro di loro, comparvero due uomini alti, muscolosi, con il viso coperto da un aderente tessuto nero. Indossavano dei giubbotti anti-proiettili e le loro dita si erano tramutate in tante canne di armi da fuoco pronte a sparare.

«Scendete alla prossima e niente storie!».

Katsuki si mise dinanzi a Izuku con fare protettivo. I due energumeni risero sguaiatamente.

«Anzi, sapete cosa? Scendete ora!».

Con violenza e scaltrezza crivellarono proprio dov'erano i due Pro Hero. Katsuki attaccò con un'esplosione, tuttavia uno degli uomini sparò al portellone e lo fece saltare.

I due furono risucchiati inesorabilmente nel vuoto dalla depressurizzazione.

«Buon viaggio, ragazzi!» urlò euforico l'uomo. «Capo, sono scesi» informò, pochi istanti dopo, qualcuno dalla trasmittente nell'orecchio.

Questa volta, Izuku afferrò Katsuki con la Black Whip e con Float riuscì a compensare la caduta nel vuoto. Superarono lo strato di nuvole senza intoppi.

«Izuku, scendiamo a terra! Ci riposeremo e penseremo a come tornare indietro!» urlò nel vento Katsuki.

Sotto di loro un isolotto roccioso capeggiava tra le onde violente e alte del mare molto agitato. Il verdino annuì: veloce raggiunse la meta.

Quando scesero, lui ebbe un mancamento. Katsuki lo sorresse prontamente. Si guardarono con fare preoccupato, poi fecero altrettanto con il grigio panorama.

Non c'erano che rocce, niente alberi, nulla. Il mare era rumoroso, le nuvole oscure ed enormi.

«Troviamo un riparo».

Il Danger Sense, questa volta, trillò rapidamente: Izuku spalancò gli occhi mentre sguinzagliava la Black Whip. Erano stati silenziosamente circondati da otto figure incappucciate.

«Arrendevi o l'Omega Gravido farà una brutta fine!».

Katsuki, per la seconda volta, fu anticipato: una delle figure aveva afferrato Izuku per tenergli le braccia bloccate dietro la schiena, una lama puntata al collo e un'altra alla pancia. Aveva più arti, come Tentacle!

Il suo Alpha ululò in un misto tra la collera, la frustrazione e la debolezza. Soffiò adirato quando dovette ingoiare l'orgoglio per proteggere il suo Omega e il suo cucciolo.

Il biondo ringhiò ferocemente tuttavia si arrese e alzò le mani.

«Saggia decisione».

Ai due vennero legati i polsi dietro la schiena e condotti verso una parete rocciosa.

L'attraversarono senza il minimo problema.

Del resto era un ologramma...

 

 

La caverna era sviluppata in altezza, piena di scale perfettamente scolpite che conducevano a una marea di stanze e corridoi a spirale. Il soffitto era un ammasso di oscurità.

C'erano sentinelle dappertutto, tutte vestite con la lunga uniforme bianca, incappucciate, maschere rosse con un solo foro per gli occhi.

Izuku e Katsuki erano stati incatenati a un muro in modo scomodo, i polsi e le caviglie strettamente bloccati con delle solide manette.

Il biondo aveva provato a dimenarsi ma non era riuscito a scalfire neanche uno solo di quegli anelli in gelido metallo. Usare il Quirk non era stato d'aiuto; le esplosioni avevano solo rischiato di colpire Izuku.

Quella posizione ad X iniziava a soppesare sui loro corpi. La stanchezza stava via via prendendo il sopravvento anche sulla loro lucidità mentale.

Izuku provò a usare la Black Whip ma dovette arrendersi quando una fitta allo stomaco lo fece trasalire e uggiolare nella paura di star facendo del male al bambino. Deglutì mentre il Quirk si smaterializzava.

«E' tutto inutile, Hero» sogghignò la figura che li aveva fatti prigionieri.

«Liberate almeno il mio compagno! Non può rimanere in questo modo! E' pericoloso per il cucciolo!» ruggì Katsuki, pazzo di rabbia.

L'altro tacque. Poi si avvicinò tranquillamente ad Izuku e fu allora che alzò una mano guantata di rosso sullo stomaco.

«Non toccare!» urlò feroce Katsuki. «Mi hai sentito? Non osare fargli nulla!».

L'altro non ascoltò: la sua mano rilasciò una luminescenza rossastra che avvolse completamente lo stomaco di Izuku, facendolo gemere di paura.

«Che cosa stai facendo?!» riprovò Katsuki, mentre si dimenava.

Durò qualche minuto. La figura sospirò e fece un passo indietro. Schioccò le dita con una certa fretta. Gli anelli si staccarono dalla parete rocciosa diventando catene.

Izuku e Katsuki scivolarono seduti sul pavimento finalmente potendo muovere gli arti indolenziti.

Il verdino crollò esausto contro la spalla di Katsuki respirando pesantemente. Una mano volò sulla pancia prima di gemere a un'altra fitta.

«E' meglio che non usi il tuo Quirk. Il tuo corpo ha accumulato così tanto stress che tra poco la tua gravidanza potrebbe essere instabile e tu non vuoi perdere il tuo bambino, vero?».

Katsuki ne aveva abbastanza: si alzò con uno scatto fulmineo pronto a scagliare una potente esplosione. Eppure, le catene si ritirarono veloci nel muro e lui tornò nella scomoda posizione iniziale, battendo forte la testa.

Macchie nere e stordimento: questo provò.

Il biondo, però, tentò ancora di dimenarsi fino a quando le forze non gli vennero meno.

«Perché il Giappone avrebbe dovuto inviare un Pro Hero gravido fin qui? Perché non si è scomodato personalmente?!» ringhiò il capo di quelle persone.

«Di che cazzo stai parlando?!» infierì Katsuki, intimidatorio.

«Noi... non sappiamo nulla... siamo stati convocati e abbiamo provato ad opporci ma...» le parole di Izuku s'interruppero a un nuovo e forte crampo.

Ora aveva il terrore di perdere il suo bambino. Le lacrime presero a scivolargli lungo le guance un po' sporche di polvere.

«Siamo stati attaccati e sbattuti su un aereo... ma non sappiamo nulla...».

La figura dinanzi a loro ascoltò con attenzione i lamenti di Izuku.

Le sue mani volarono alla maschera e la tolse. Ora a guardarli c'era una donna dai capelli corti, neri e gli occhi come il ghiaccio.

Si avvicinò ad Izuku per portare la mano sulla pancia.

«Non voglio farti del male. Ho capito che stai dicendo la verità. Lascia che ti aiuti prima che sia troppo tardi» disse, rivolgendosi poi a Katsuki. «Me lo permetterai, Alpha?».

Il biondo era confuso, non sapeva più cosa fosse giusto o sbagliato. Si limitò ad annuire prima di distogliere lo sguardo bruciante di ira.

«Il mio nome è Mala. Un tempo lavoravo nei servizi segreti del Giappone. Quando è subentrato Akihito Matsusawa al potere ho capito che cosa avesse realmente intenzione di fare. Una notte ha mandato dei sicari per uccidermi ma sono stata scaltra e sono fuggita» raccontò la donna mentre muoveva la mano luminosa sul ventre di Izuku. «Sono stata perseguitata a lungo fino a quando non mi sono spinta qui a Cape Horn».

Il dolore iniziava ad essere finalmente meno pungente.

Izuku chinò la testa mentre respirava profondamente per calmarsi. La mano di Mala era gentile e quel potere era caldo, dolce, capace di rassicurare e calmare.

«Come fai a conoscere il nome di quel bastardo?» arrivò calma la domanda di Katsuki.

Mala schioccò le dita e le catene portarono Katsuki vicino a Izuku. Il biondo non perse occasione per stringere a sé il suo amato compagno.

«Perché... era il fratello minore di mio padre».

«Akiyama Matsusawa... il benefattore di tutto il Giappone?» gemette flebile Izuku.

Mala sorrise tristemente. «Mi sorprende che tu lo conosca. Sei così giovane».

«Deku è sempre stato un nerd! Ti sorprenderesti di tutte le cose che sa!» aggiunse, orgoglioso, Katsuki.

«Akiyama è stato dichiarato morto in seguito a un arresto cardiocircolatorio ma sono menzogne. E' stato mio zio a ucciderlo» riprese la donna.

«E perché?».

«Perché mio padre era riuscito a sintetizzare il Quirk più importante di tutti i tempi per concedere a suo fratello minore di esserne il possessore. Lui, infatti, è stato l'unico membro della famiglia Matsusawa nato come Quirkless».

Izuku spalancò gli occhi con orrore mentre nella sua mente elaborava quell'informazione così delicata. Possessore? L'One for All...

All for One?

Un guizzo di terrore gli spremette dolorosamente il cuore nel petto. Inconsciamente si rannicchiò più vicino al suo compagno biondo.

Mala sospirò, guardandoli.

«Sono certa di potermi fidare di voi e di raccontarvi la verità».

Katsuki ed Izuku annuirono.

 

  
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