Serie TV > Supernatural
Ricorda la storia  |       
Autore: lilianarossa    29/08/2022    3 recensioni
Post 15x19. Cas è morto e Dean parla, ride, esce. Cas è morto e Dean è rimasto.
"Vorrebbe davvero non aver abbassato tanto la guardia perché ci sono porte che non vanno aperte e dolori che non vanno mostrati. Perché mentre la sua controfigura esce, parla e sorride Dean – il vero Dean – è ancora seduto nella stessa stanza del bunker, i capelli tra le mani e le urla mute che gli raschiano la gola."
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Rowena, Sam Winchester
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Nessuna stagione
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
DISCLAIMER: Nessun personaggio purtroppo mi appartiene, ci guadagno solamente in ossessioni.
AVVERTENZE: Post 15x19. La storia tratta delle fasi di superamento di un lutto e la situazione psicologica di Dean in alcuni momenti risulta alquanto problematica. Se siete sensibili a tale tematica vi prego di non leggere. Si tratta inoltre di una Dean/Cas, in cui i sentimenti di entrambi risultano espliciti. Se vi turba, evitate la lettura. 
NOTE: I pensieri di Dean sono inseriti tra parentesi tonde ad intervallare il testo. La storia è ambientata come se la morte di Cas fosse avvenuta nelle prime settimane di dicembre. In questa sezione è brevemente presente il personaggio di Eileen, in un momento particolare lei "scandisce" le parole a Dean: lo fa perchè lui è palesemente ubriaco, non perchè lui non sia in grado di comprendere l'ASL.  
 
 


Negazione
Accadde la prima volta a cena da Jody. Le ragazze gli avevano chiesto aiuto con la cena e lui – tra una birra e l’altra – preparava un’insalata. L’atmosfera era distesa e Eileen e Sam erano teneramente impacciati mentre per la prima volta si presentavano come coppia di fronte ai loro amici.
Se lui continuava a bere non era per dimenticare qualcosa – qualcuno – ma per spassarsela, come solito. Come sempre. Tutto andava bene, non poteva che farlo. D’altronde, con Chuck fuori dai giochi e Jack al comando, quella assomigliava davvero ad una vittoria. Gli serviva solo tempo, per riposare. Quella serata era dannatamente simile ad una pausa in effetti.
L’arrosto, il vino, la musica. Andava tutto a meraviglia: Donna che sgarrava dalla dieta, Claire e Kaia sedute sul divano insieme a torturarsi i capelli a vicenda, Jody che indagava in quel suo modo materno e solare sulla relazione del fratello e Sammy che sorrideva. Sorrideva quasi spensierato e Dean si sentiva bene, o per lo meno c’era davvero vicino. O avrebbe dovuto. Solo che era passata un’unica settimana dalla fine di tutto e la luce gli feriva ancora un po’ gli occhi e non indossava più la sua giacca.
Avvertì la presenza della padrona di casa alle sue spalle ancora prima che parlasse – i suoi riflessi da cacciatore erano allenati a funzionare in qualsiasi circostanza – anche da ubriaco, anche se fosse stato menomato.
«Dean,» Jody sorrideva ma vi era qualcosa di taciuto nel suo sguardo che lo rendeva titubante, come se si stesse approcciando ad un animale ferito.
«Jody!» Aveva notato questo atteggiamento anche in altri: Bobby – ma in fondo quell’uomo non era il suo Bobby – Charlie – che lo conosceva a malapena – Eileen e persino Sam. Oh, non che quest’ultimo non lo mascherasse molto bene, ma ovviamente non poteva sperare che servisse. Se c’era qualcuno che conosceva come le sue tasche quello era il suo fratellino, non poteva tenergli segreto qualcosa.
(Almeno lui).
«Dean, come stai?»  Che bella domanda. Che bella inutile domanda in una serata piacevole, in un casa accogliente con risate e profumo di carne a rendere l’atmosfera così familiare.
 
(Sei la mia famiglia).
 
«Niente mostri, niente divinità manipolatrici, solo birra, musica e cibo. Dannatamente bene direi!»
E mentre rispondi questo riesci anche a crederci.
 
(Vedi te stesso nello stesso modo in cui ti vedono i tuoi nemici.
 
Non pensi di meritare di essere salvato?)
Ci credi anche mentre ti siedi a tavola e lasci che gli altri scherzino sulla tua proverbiale voracità. In effetti ti riempi la bocca – di alcool o di carne – a velocità supersonica ridacchiando, indecente e rozzo al punto da far distogliere lo sguardo a Claire e da sentire Sammy scusarsi a nome tuo. Non sei abituato a mangiar così bene; la tua alimentazione negli ultimi anni si è composta quasi esclusivamente di hamburger, nachos e pizza. Dunque è normale che, stranito e irritato, ti chieda come mai deglutire sia improvvisamente così difficile.
 
            (L’ho imparato dal fattorino delle pizze).
 
***
Accadde a causa della sua distrazione e del troppo alcool – si è reso conto lui stesso di aver esagerato quando Kaia ha allontanato con nonchalance la bottiglia del vino da lui e ne ha avuto riprova quando Sam gli ha tirato un calcio sotto il tavolo mentre iniziava ad ammiccare verso Donna. Cristo, Donna. Non che non fosse una donna piacente, simpatica e meravigliosamente intelligente, ma ha sempre avuto regole ferree nei confronti delle relazioni con gli amici. La frazione di secondo in cui realizza quel pensiero – e le implicazioni – spalanca leggermente gli occhi e stringe un po’ troppo il bicchiere che si rompe, macchiando la tovaglia candida e riempendo il suo piatto di vetri.
Sta per scusarsi, la bocca impastata e una risata irrefrenabile che minaccia di emergere dalla sua gola (ma davvero? A che livelli sei Dean? Una liceale alla sua prima sbronza?) ma Eileen lo precede, avvicinandosi e guardando la sua mano che, si rende conto ora, è tagliata e una linea di sangue rosso ha invaso il suo palmo.
«Dean, fa male?» scandisce la donna, associando i gesti alle parole.
Vorrebbe davvero non aver abbassato tanto la guardia perché ci sono porte che non vanno aperte e dolori che non vanno mostrati. Perché mentre la sua controfigura esce, parla e sorride Dean – il vero Dean – è ancora seduto nella stessa stanza del bunker, i capelli tra le mani e le urla mute che gli raschiano la gola. Ma è bene nasconderlo perché se Sam scoprisse dov’è proverebbe a farlo uscire e lui non vuole. Quindi quando realizza cosa ha detto è troppo tardi per rimangiarselo e sa che per un attimo appare davvero evidente quanto rotto (Rotto? Spezzato? Annientato?) lui sia. Eppure è così dannatamente normale e familiare e giusto farlo, allungare e aprire la mano e sbuffare dicendo:
«Ma figurati, non è nulla. Anzi, Cas, non è che…».
Ti interrompi solo quando vedi le espressioni impietosite dei tuoi amici e la preoccupazione di Sam. Ti sei semplicemente reso conto dell’errore una frazione di secondo troppo tardi.
D’altronde sei stanco, hai bevuto ed è quasi Natale.
Ah, ecco, è Natale.
  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Supernatural / Vai alla pagina dell'autore: lilianarossa