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Autore: Il corsaro nero    15/09/2022    0 recensioni
In una terra diversa da quella che conosciamo noi, il destino degli ultimi saiyan in vita si legherà in un ultimo drammatico incontro: due combattenti solitari che hanno perso molto dalla vita a causa della guerra, uno dei quali persino il proprio mondo, un principe esiliato a causa della sua diversità e un guerriero costretto a combattere una battaglia non sua in nome dell'odio di qualcun altro... riusciranno questi quattro guerrieri, sul ciglio dell'abisso, a resistere? Cadranno a causa dei propri demoni contro cui combattono sempre o il coraggio di una madre potrà cambiare le cose?
Genere: Avventura, Azione, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Broly, Lord Bills, Mirai!Bulma, Mirai!Trunks, Tarble
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 31: Lotta d’astuzia

 

Pianeta Senza Nome

Stadio, sabato, 11:47

 

“Molto bene… cominciate!!!” ordinò l’arbitro e, immediatamente, Tarble si alzò in volo e cominciò a lanciare dei raggi energetici in direzione di Frost.

In quanto non aveva speranza di battere Frost in uno scontro frontale, aveva deciso di combatterlo a distanza con degli attacchi energetici… inoltre, in questo modo, aveva anche la possibilità di far innervosire più rapidamente Frost, in quanto, come aveva notato nei due precedenti scontri, l’alieno era un pessimo perdente e, più veniva messo con le spalle al muro nella sua forma finale, più perdeva la sua calma e si agitava, mentre, come gli aveva insegnato il Trunks più grande, in un combattimento è più opportuno mantenere il sangue freddo e la concentrazione.

In ogni caso, come aveva constato nei precedenti scontri, tutte le volte che Frost perdeva la calma e si agitava, ricorreva a quella misteriosa arma velenosa che possedeva nel braccio destro… e, a giudicare dall’espressione sempre più adirata di Frost era proprio quello che stava succedendo.

Nel frattempo, l’alieno, dopo aver schivato a tutta velocità quegli attacchi, volò a tutta velocità contro Tarble, il quale, inaspettatamente, volò a tutta velocità verso un’altra direzione.

Sempre più adirato, Frost cominciò a lanciare dei fortissimi raggi energetici a Tarble, il quale li schivava a tutta velocità, continuando a volare a tutta velocità in alto.

“Ma si può sapere che sta combinando, quello?! Non fa altro che schivare gli attacchi e lanciare dei raggi energetici!” sbottò, adirato, Beerus, mentre Whis gli rivelava: “Sta evitando di affrontare Frost frontalmente, così da non rischiare di essere messo al tappetto da quella sua stranissima tecnica.”

“Beh, che si dia una mossa a chiudere la faccenda! Siamo con l’acqua alla gola con soli tre guerrieri, uno dei quali con l’arrabbiatura fin troppo facile e la follia praticamente dietro l’angolo!”

Nel frattempo, alla tribuna degli atleti, i due Trunks e Broly osservavano con molta attenzione lo scontro.

“Tarble ha ideato una buona strategia… finché gli resta a distanza, Frost non può usare contro di lui la sua misteriosa tecnica.” Commentò il Trunks più grande, mentre quello più giovane annuiva: “In effetti, tra tutti noi, è il più stratega… ricorda un po’ il Piccolo del passato, vero?”

“Sì.”

“Però…” s’intromise, proprio in quel momento, Broly, indicando con l’indice Tarble “A me sembra che con quella strategia stia soltanto facendo arrabbiare quel tipo che sembra una lucertola… però, se voi dite così, lo sarà senz’altro.”

Quello che Broly non poteva neanche immaginare era che il piano di Tarble fosse proprio questo!

Dopo un po’, certo che Frost fosse fuori di sé dalla rabbia, Tarble atterrò sul ring, seguito a ruota dall’alieno, il quale, con espressione adirata, sibilò: “Ne ho abbastanza… facciamola finita!”

“Ma è cretino o cosa, quello?! Se lo attacca frontalmente verrà sconfitto in quattro e quattr’otto!” s’infuriò Beerus, mentre Whis gli ricordava: “Beh, non poteva andare avanti così per sempre, schivando e lanciando attacchi energetici, le pare? Alla lunga, una strategia come quella fa esaurire l’energie.”

“Adesso è il tuo turno di venir eliminato…” minacciò proprio in quel momento Frost, toccandosi il braccio destro, cosa che non sfuggì a Tarble.

Era il momento!

Frost avrebbe provato a metterlo al tappetto con la sua arma segreta… e sarebbe stata la sua attenzione per smascherarlo!

Per non farlo insospettire, si mise in posizione di combattimento, mentre sentiva il sudore ghiacciato scendergli nel collo.

Doveva fare molta attenzione… un solo secondo di ritardo e sarebbe stato sconfitto.

In quello stesso istante, Frost cominciò a correre verso di lui, mentre Tarble con il cuore in gola, lo aspettava.

Immediatamente, Beerus chiuse gli occhi, temendo di vedere anche il suo terzo guerriero sconfitto da Frost, ma, inaspettatamente, non sentì l’annuncio dell’arbitro, solo dei sussurri, sbigottiti.

Nervoso, Beerus abbassò le mani e quello che vide lo lasciò senza parole.

Entrambi i contendenti erano immobili e ansimanti… questo perché la coda di Tarble aveva bloccato il braccio destro di Frost, da cui spuntava un pungiglione, il quale si trovava solo a pochi centimetri di distanza dal braccio di Tarble.

“Quindi è con questo che hai messo al tappetto i miei nipoti, vero?” sussurrò, ansimante e con un sorriso di vittoria, Tarble, mentre Frost faceva una smorfia di odio e risentimento.

“Ma cos’è quella roba che ha Frost?” domandò, incredulo, Beerus e Whis rispose, pacatamente: “Sembrerebbe un’arma…”

“Cosa?! Ehi, è contro il regolamento usare le armi, squalificatelo!” urlò, furioso, il dio della distruzione, mentre Frost rispondeva: “Questa non è un’arma, fa parte del mio corpo.”

“Balle! E’ evidente che è un artefatto!” dichiarò l’arbitro, dopo aver osservato attentamente, il piccolo pungiglione e, stizzito, Frost borbottò: “Tsk, mi avete scoperto! Beh, dovreste essermi grati… avrei potuto uccidervi e non l’ho fatto.”

“Non ci posso credere… ha barato?!” sbottò, infastidito, il Trunks più giovane, mentre il suo doppione più grande commentava: “Se Freezer avesse usato questo stratagemma quando l’abbiamo affrontato, saremmo di certo morti.”

“Forse non è stato in grado di farlo perché l’abbiamo sempre attaccato a distanza, fino a quando non lo abbiamo colto di sorpresa, tagliandolo a metà con la spada…”

Un altro furioso per l’imbroglio di Frost era, ovviamente, Champa, il quale urlò al guerriero: “Mi hai fatto fare una figuraccia!”

“Volevo solo chiudere in fretta la faccenda, il torneo non prevede neanche un premio in denaro e…!” rispose l’alieno, ma, proprio in quel momento, dopo aver allentato la presa della coda, Tarble gli tirò una potentissima piedata al ventre facendolo schiantare violentemente contro gli spalti del Sesto Universo, per poi strisciare lentamente verso il basso.

“Ma che…?!” fece, allibito, Beerus, mentre Whis commentava: “Beh, in fondo, non era ancora stato formalmente squalificato…”

“Caspita, che volo che gli ha fatto fare…” commentò il Trunks più giovane a quella scena, mentre quello più grande annuiva: “Come sospettavo, Tarble è diventato molto più potente di Freezer…”

“Già… se non fosse che i suoi capelli sono rimasti neri, avrei giurato che si fosse trasformato in Supersaiyan…”

“A me, per un attimo, è parso che i suoi occhi fossero diventati verdi… ma non importa. Probabilmente me lo sono immaginato…” s’intromise Broly, leggermente confuso.

Nel frattempo, Tarble si era passato una mano sul viso, come se proprio in quel momento avesse avuto un malore e, non appena ebbe abbassato la mano ed ebbe visto dov’era finito Frost, sussurrò, sorpreso: “Eh?”

“F-Frost respira ancora… in ogni caso, il vincitore è Tarble.” Annunciò l’arbitro, dopo aver esaminato l’alieno, il quale era svenuto.

Mentre veniva trasportato in infermeria dai due alieni della barella, Botamo alla vista di com’era stato conciato l’alieno, commentò: “Non è possibile… Frost…”

“N-non ci credo…” aggiunse il saiyan del Sesto Universo, sbigottito.

“Sembrava una brava persona, invece, era proprio un poco di buono!” commentò Broly, guardando Frost venir portato via in barella, mentre il Trunks più grande aggiungeva: “Col tempo diventerà sempre più simile a Freezer.”

Proprio in quel momento, Tarble atterrò nella loro tribuna degli atleti, domandando: “Ma… Frost l’ho messo al tappetto io?”

“Sì, gli hai dato una piedata così potente, ma così potente da farlo finire fuori dal ring in un attimo… perché dici ciò?” domandò Broly, sorpreso, e Tarble, massaggiandosi la testa rivelò: “Beh, è perché… ad un tratto, mentre Frost parlava, mi è sembrato che la vista diventasse nera e, quando mi è tornata normale, ho visto Frost malridotto fuori dal ring…”

“Non è che Frost ti ha punto con qualche altro ago?” domandò, preoccupato, il Trunks più giovane, ma il saiyan scosse la testa: “Impossibile, avevo i sensi acuti… e poi, in quel caso, non sarei stato in grado di sconfiggerlo. A proposito, potrei controllare il vostro polso?”

“Certo…” fecero i due Trunks, leggermente confusi, allungandogli il braccio e Tarble si mise a studiarlo attentamente, per poi esclamare, con un sorriso di vittoria: “Bingo!”

Poi, voltandosi verso l’arbitro annunciò: “Ehi, anche Gohan e Trunks sono stati punti dall’ago! Guardate un po’ qui!”

Sentendo quella frase, Beerus si fiondò verso i tre, seguito dall’arbitro: “Se sono stati punti dall’ago significa che la vittoria non vale e che, pertanto, sono ancora in gara, no?”

“C-certo, in effetti… però, che facciamo? Ricominciamo da Gohan?” fece l’arbitro, ma il Trunks più grande scosse la testa: “Adesso è il turno di Tarble. E’ giusto che continui lui.”

Poi, voltandosi verso il suo doppione più giovane, domandò: “Ti andrebbe bene tornare a combattere, se ci sarà il caso, più tardi?”

“A me non crea nessun problema.” Annuì il ragazzo e l’arbitro rifletté: “Allora Gohan e Trunks vanno dopo Broly e Monaka?”

“N-no! Monaka dev’essere assolutamente l’ultimo! Gohan e Trunks vanno dopo Tarble!” l’interruppe, strillando in maniera nervosa, mentre Broly faceva notare, confuso: “Ragazzi… certo che sei proprio fissato con questa cosa di Monaka per ultimo… sembra quasi che tu non voglia che lo vediamo combattere…”

“Beh… il fatto è che Monaka è un guerriero pericolosissimo, capito? Se combattesse a piena potenza, rischierebbe di distruggere tutto quanto, compreso il pianeta e le divinità!”

“Ma allora se è così pericoloso, perché l’hai portato qui?”

“Perché… perché… oh, insomma! La potenza di Monaka è da usare soltanto se ci troviamo con le spalle al muro e senza nessun altro guerriero a rappresentare il Settimo Universo, intesi? Fino ad allora, lui resta in panchina!”

“Va bene… anche se continuo a non capirci niente…”

“Non è necessario che tu capisca a fondo la cosa, Broly… a me basta soltanto che, quando sarà il tuo turno, tu combatta con tutta la tua energia e che elimini l’avversario anche a costo di finire fuori dal ring nel processo, mi sono spiegato?”

“Qu… quindi… che si fa?” domandò l’arbitro e Beerus rispose: “Tarble, Gohan, Trunks, Broly, Monaka. In quest’ordine.”

“Va bene.”

“Phew…”

“Possiamo tirare un sospiro di sollievo, Lord Beerus.” Dichiarò pacatamente Whis, mentre Beerus borbottava: “Già…”

“Ehm… bene, passiamo al prossimo incontro! Lo sfidante del Sesto Universo che affronterà Tarble sarà… Otta Magetta!” annunciò l’arbitro, mentre l’enorme robot di metallo saliva sul ring.

“Ma quello è un Metalman!” esclamò, stupito, Tarble ed il Trunks più giovane domandò, sorpreso: “Mh? Metalman?”

“Sì… è una razza di cui ho letto qualcosa prima di venir esiliato… cavolo… se la razza dei Metalman del Sesto Universo è come quella del Settimo, abbiamo davanti un avversario davvero ostico…”

“Davvero?”

“Già… però, da quello che ho letto, parrebbe che i Metalman abbiano un punto debole… che mi auguro di non doverci ricorrere…”

“Perché minerebbe il tuo orgoglio?”

“Anche… ma, soprattutto, perché è un qualcosa che io non potrei mai fare, a differenza di Vegeta…”

“Eh? Ma di che si tratta?”

Prima che Tarble potesse rispondergli, l’arbitro dichiarò: “Il concorrente Tarble è pregato di salire subito sul ring, grazie!”

“Certo, arrivo subito, mi scusi!” si scusò, arrossendo per l’imbarazzo, Tarble, dirigendosi sul ring.

Nel frattempo, nella tribuna dei Kaioshin, vedendo l’avversario di Tarble, il vecchio Kaioshin domandò: “Non sarà mica un robot?”

“Uh uh uh… è un Metalman della galassia 66950. Dovrebbe esserci anche nel vostro universo…” rispose Fuwa ed il vecchio, girandosi verso il suo discendente, gli domandò: “Tu ne sai niente?”

“Ora che ci penso, devo averne sentito parlare…”

“Insomma, studia di più!”

Nel frattempo, Magetta, mentre si avvicinava a Tarble, bevve da una borraccia di metallo un liquido che pareva parecchio infiammabile, per poi buttare la borraccia sul ring, il quale ruppe anche un pezzo di pavimento, segno che la borraccia era molto pesante.

A quel punto, dalla canna sulla cima della testa del Metalman uscì un enorme quantità di fumo che lo fece sembrare una locomotiva.

“Santo cielo…” non poté fare a meno di commentare Tarble, mentre l’arbitro diceva: “Bene… cominciate!”

Subito, Magetta si lanciò all’attacco di Tarble, il quale, sapendo che quella razza era composta da un materiale simile al metallo, era praticamente inutile prenderlo a pugni, di conseguenza si librò in aria e cominciò a lanciare degli attacchi energetici molto potenti, generando una coltre di fumo.

Sfortunatamente, dal fumo apparve l’enorme stazza di Magetta, il quale non aveva riportato nemmeno una scalfittura alla sua corazza, anzi, si mise di nuovo a fischiare e a produrre fumo come una locomotiva.

“Non ci credo…” commentò, incredulo e sconvolto, Tarble.

Aveva letto di quanto fossero tosti e potenti i Metalman… ma non immaginava così tanto!

Beh, avrebbe continuato ad attaccare ad attaccarlo e, se proprio non ci fosse riuscito, avrebbe sfruttato il punto debole dei Metalman… anche se il solo pensiero di fare ciò gli faceva venire il voltastomaco…

“Ma è invulnerabile?!” domandò, incredulo, il Trunks più giovane dalla tribuna degli atleti e Broly, guardando il Trunks più grande, propose: “E se lo buttasse a terra e lo trascinasse fuori dal ring come hai fatto tu, Trunks?”

“Non dire stupidaggini, Broly! I Metalman pesano mille tonnellate!” sbottò, infastidito, Beerus, mentre Broly, con una smorfia, borbottò: “E che ne sapevo io…”

“Andava bene per Botamo, ma con lui non può funzionare.” Fu la risposta, laconica, del Trunks più grande.

Nel frattempo, vedendo che gli attacchi energetici non avevano effetto su di lui, Tarble rimase in volo cercando di studiare la situazione, fortunatamente, Magetta pareva che non fosse in grado di volare o di lanciare raggi energetici…

“Se gli attacchi contro di lui non hanno effetto… allora proviamo questo!” esclamò il ragazzo, cominciando a lanciare dei raggi energetici in direzione del Metalman, il quale, prontamente, si protesse con le grosse braccia di metallo, ma, stranamente, nessuno degli attacchi lo colpì.

Allora, il Metalman abbassò la testa e scoprì, con sgomento, che gli attacchi di Tarble miravano al ring stesso!

“Ma certo! Se resta senza un punto d’appoggio e non è in grado di volare, finirà automaticamente fuori dal ring! Tarble ha elaborato un piano ingegnoso!” esclamò, entusiasta, il Trunks più grande, ma, immediatamente, il suo entusiasmo svanì non appena Magetta cominciò a lanciare delle fiamme contro gli attacchi energetici del saiyan, facendoli distruggere all’istante, con sgomento del ragazzo e di tutti i componenti del Settimo Universo.

“Ehi, ma non è contro le regole usare delle armi?” protestò Beerus e l’arbitro gli rispose: “In questo caso, si tratta di saliva, quindi, non è un’arma.”

“Che cosa?!” fece Beerus, mentre Broly commentava: “Che fregatura…”

“Uhm… l’idea era buona, però, così, non riesce a mirare…” constatò, con un sospiro, il Trunks più grande.

Vedendo che anche quello stratagemma non funzionava, Tarble sbottò: “Maledizione! Questo Metalman è davvero formidabile! A questo punto, non mi rimane altra scelta… dovrò farlo…”

“Oh, cielo… vuole davvero farlo al povero Magetta? Potrebbe ucciderlo…” commentò, sentendolo, Whis e, subito, allarmato, Beerus esclamò: “Come sarebbe ucciderlo?! Intendi che sfruttando quel punto debole dei Metalman, si può anche portarli alla morte?!”

“Beh, ci sarebbe la possibilità… troppo dolore da sopportare…”

“N-non scherziamo… se lo ammazza è la fine!!!”

“Eh, già… se lo uccide perderà automaticamente…”

“A quel ragazzino è andato il sangue alla testa e se n’è completamente scordato! Ehi, ragazzino! Non ti azzardare a sfruttare il punto debole dei Metalman, mi sono spiegato?!”

“E’ l’unico modo, Lord Beerus! Altrimenti, nessuno di noi potrebbe sconfiggerlo, anche con trasformazione in Supersaiyan! Mi creda, io stesso vorrei evitarlo, ma non si può fare altrimenti…” dichiarò Tarble, mentre planava su un pezzo di ring ancora intatto.

Vedendolo atterrare, Magetta partì subito all’assalto, mentre Beerus si metteva di nuovo le mani in testa, nervoso al massimo.

Vedendolo avvicinarsi il Metalman, Tarble strinse i pugni e chiuse gli occhi, per poi dire: “B-brutto… ROTTAME!!!!”

Inaspettatamente, sentendo quelle parole, Magetta si fermò di colpo e Tarble, con una mano davanti al viso, diede una leggerissima spinta con l’indice al Metalman, facendolo finire fuori dal ring, tra lo stupore di tutti quanti.

“Eh?” fece la Mai più grande dagli spalti, mentre Bulma, vicino a lei, diceva, incredula: “Cos…?”

Intanto, Champa si diede una pacca sulla fronte, mentre Vados faceva un sospiro.

Nonostante la confusione di tutti, l’arbitro annunciò: “Magetta è caduto al suolo! E’ fuori dal ring! Vince Tarble!”

“Ma che è successo?” domandò Broly e Whis, tranquillamente, spiegò: “I Metalman sono molto sensibili, basta dir loro qualcosa di minimamente offensivo e si deprimono al punto da non riuscire più a combattere.”

“Avevi detto che poteva ucciderlo per il dolore!!!” protestò, irato, Lord Beerus, mentre l’angelo ribatteva, tranquillamente: “Certo… a causa della troppa sensibilità dei Metalman.”

“Ma senti questo…”

“In ogni caso, non sono in molti a sapere questa cosa… soprattutto, se mortali… non mi sarei mai aspettato di vedere un mortale che ne sapesse più di lei, Lord Beerus… forse se dormisse di meno e studiasse un pochino di più…”

“Falla finita!”

“In effetti… insultare qualcuno… questo è un qualcosa che papà saprebbe fare benissimo anche ad occhi chiusi…” commentò il Trunks più grande, mentre quello più giovane annuiva: “Già…”

Nel frattempo, Tarble planò nella tribuna, in modo da permettere a Vados di riparare il ring mezzo distrutto, mostrando un’espressione stravolta.

“Stai bene?” domandò, preoccupato, Broly ed il ragazzo annuì: “Sì… accidenti… insultare qualcuno… lo scontro più difficile della mia vita… se non fosse che dobbiamo assolutamente vincere, non so proprio come avrei potuto trovare la forza per farlo…”

“Strano incontro, questo…” commentò Whis, meditabondo “Un essere che non può sopportare gli insulti contro un essere che non ama insultare… la sopravvivenza può spingere davvero a fare molte cose…”

“Però, non capisco… se sanno che gli insulti sono il loro punto debole, perché non fanno qualcosa? E quel tipo, Magetta… non ha capito dai discorsi di Tarble che lo stava per insultare?” domandò, confuso, Broly, indicando il Metalman, il quale, al momento stava piangendo nella tribuna dei guerrieri del Sesto Universo, consolato da Botamo e dal saiyan del Sesto Universo e Whis rispose: “I Metalman sono molto forti, è vero… ma peccano anche di una certa carenza d’intelletto… in questo sono identici a voi saiyan.”

Intanto, non appena Vados ebbe finito di riparare il ring, l’arbitro annunciò: “Ehm… proseguiamo… il prossimo ad affrontare il vincitore Tarble sarà… Cabbe!”

Nel sentir ciò, il saiyan del Sesto Universo si alzò in piedi, mentre Champa, con aria furiosa, dal momento che gli erano rimasti solo due guerrieri, lo intimava: “Ascoltami bene… il tuo avversario è un saiyan proprio come te, so che puoi farcela!”

“S-sì…” fu la risposta, nervosa, dell’altro.

I due saiyan, con un balzo, atterrarono sul ring e, per un attimo, i due saiyan si osservarono in silenzio, come se volessero analizzarsi a fondo.

In fondo, loro due erano talmente simili, a parte alcune piccole differenze, dovute ai loro universi di provenienza… ma fino a che punto lo erano?

“Che vinca il migliore.” Disse Cabbe facendo un piccolo inchino, il quale era stato fatto, nello stesso momento e di puro istinto, da Tarble, il quale rispose a sua volta: “Già… mi raccomando… non trattenerti.”

“Sì, certamente.” fu la risposta dell’altro e, proprio in quel momento, si sentì la voce dell’arbitro dire: “Diamo inizio… all’incontro!”

   
 
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