Capitolo
31: Lotta d’astuzia
Pianeta
Senza Nome
Stadio,
sabato, 11:47
“Molto
bene… cominciate!!!”
ordinò l’arbitro e, immediatamente, Tarble si
alzò in volo e cominciò a
lanciare dei raggi energetici in direzione di Frost.
In
quanto non aveva speranza
di battere Frost in uno scontro frontale, aveva deciso di combatterlo a
distanza con degli attacchi energetici… inoltre, in questo
modo, aveva anche la
possibilità di far innervosire più rapidamente
Frost, in quanto, come aveva
notato nei due precedenti scontri, l’alieno era un pessimo
perdente e, più
veniva messo con le spalle al muro nella sua forma finale,
più perdeva la sua
calma e si agitava, mentre, come gli aveva insegnato il Trunks
più grande, in
un combattimento è più opportuno mantenere il
sangue freddo e la
concentrazione.
In
ogni caso, come aveva
constato nei precedenti scontri, tutte le volte che Frost perdeva la
calma e si
agitava, ricorreva a quella misteriosa arma velenosa che possedeva nel
braccio
destro… e, a giudicare dall’espressione sempre
più adirata di Frost era proprio
quello che stava succedendo.
Nel
frattempo, l’alieno, dopo
aver schivato a tutta velocità quegli attacchi,
volò a tutta velocità contro
Tarble, il quale, inaspettatamente, volò a tutta
velocità verso un’altra
direzione.
Sempre
più adirato, Frost
cominciò a lanciare dei fortissimi raggi energetici a
Tarble, il quale li
schivava a tutta velocità, continuando a volare a tutta
velocità in alto.
“Ma
si può sapere che sta
combinando, quello?! Non fa altro che schivare gli attacchi e lanciare
dei
raggi energetici!” sbottò, adirato, Beerus, mentre
Whis gli rivelava: “Sta
evitando di affrontare Frost frontalmente, così da non
rischiare di essere
messo al tappetto da quella sua stranissima tecnica.”
“Beh,
che si dia una mossa a
chiudere la faccenda! Siamo con l’acqua alla gola con soli
tre guerrieri, uno
dei quali con l’arrabbiatura fin troppo facile e la follia
praticamente dietro
l’angolo!”
Nel
frattempo, alla tribuna
degli atleti, i due Trunks e Broly osservavano con molta attenzione lo
scontro.
“Tarble
ha ideato una buona
strategia… finché gli resta a distanza, Frost non
può usare contro di lui la
sua misteriosa tecnica.” Commentò il Trunks
più grande, mentre quello più
giovane annuiva: “In effetti, tra tutti noi, è il
più stratega… ricorda un po’
il Piccolo del passato, vero?”
“Sì.”
“Però…”
s’intromise, proprio
in quel momento, Broly, indicando con l’indice Tarble
“A me sembra che con
quella strategia stia soltanto facendo arrabbiare quel tipo che sembra
una
lucertola… però, se voi dite così, lo
sarà senz’altro.”
Quello
che Broly non poteva
neanche immaginare era che il piano di Tarble fosse proprio questo!
Dopo
un po’, certo che Frost
fosse fuori di sé dalla rabbia, Tarble atterrò
sul ring, seguito a ruota
dall’alieno, il quale, con espressione adirata,
sibilò: “Ne ho abbastanza…
facciamola finita!”
“Ma
è cretino o cosa, quello?!
Se lo attacca frontalmente verrà sconfitto in quattro e
quattr’otto!” s’infuriò
Beerus, mentre Whis gli ricordava: “Beh, non poteva andare
avanti così per
sempre, schivando e lanciando attacchi energetici, le pare? Alla lunga,
una
strategia come quella fa esaurire l’energie.”
“Adesso
è il tuo turno di venir
eliminato…” minacciò proprio in quel
momento Frost, toccandosi il braccio
destro, cosa che non sfuggì a Tarble.
Era
il momento!
Frost
avrebbe provato a
metterlo al tappetto con la sua arma segreta… e sarebbe
stata la sua attenzione
per smascherarlo!
Per
non farlo insospettire, si
mise in posizione di combattimento, mentre sentiva il sudore ghiacciato
scendergli nel collo.
Doveva
fare molta attenzione…
un solo secondo di ritardo e sarebbe stato sconfitto.
In
quello stesso istante,
Frost cominciò a correre verso di lui, mentre Tarble con il
cuore in gola, lo
aspettava.
Immediatamente,
Beerus chiuse
gli occhi, temendo di vedere anche il suo terzo guerriero sconfitto da
Frost,
ma, inaspettatamente, non sentì l’annuncio
dell’arbitro, solo dei sussurri,
sbigottiti.
Nervoso,
Beerus abbassò le
mani e quello che vide lo lasciò senza parole.
Entrambi
i contendenti erano
immobili e ansimanti… questo perché la coda di
Tarble aveva bloccato il braccio
destro di Frost, da cui spuntava un pungiglione, il quale si trovava
solo a
pochi centimetri di distanza dal braccio di Tarble.
“Quindi
è con questo che hai
messo al tappetto i miei nipoti, vero?” sussurrò,
ansimante e con un sorriso di
vittoria, Tarble, mentre Frost faceva una smorfia di odio e
risentimento.
“Ma
cos’è quella roba che ha
Frost?” domandò, incredulo, Beerus e Whis rispose,
pacatamente: “Sembrerebbe
un’arma…”
“Cosa?!
Ehi, è contro il
regolamento usare le armi, squalificatelo!” urlò,
furioso, il dio della
distruzione, mentre Frost rispondeva: “Questa non
è un’arma, fa parte del mio
corpo.”
“Balle!
E’ evidente che è un
artefatto!” dichiarò l’arbitro, dopo
aver osservato attentamente, il piccolo
pungiglione e, stizzito, Frost borbottò: “Tsk, mi
avete scoperto! Beh, dovreste
essermi grati… avrei potuto uccidervi e non l’ho
fatto.”
“Non
ci posso credere… ha
barato?!” sbottò, infastidito, il Trunks
più giovane, mentre il suo doppione
più grande commentava: “Se Freezer avesse usato
questo stratagemma quando
l’abbiamo affrontato, saremmo di certo morti.”
“Forse
non è stato in grado di
farlo perché l’abbiamo sempre attaccato a
distanza, fino a quando non lo
abbiamo colto di sorpresa, tagliandolo a metà con la
spada…”
Un
altro furioso per
l’imbroglio di Frost era, ovviamente, Champa, il quale
urlò al guerriero: “Mi
hai fatto fare una figuraccia!”
“Volevo
solo chiudere in
fretta la faccenda, il torneo non prevede neanche un premio in denaro
e…!”
rispose l’alieno, ma, proprio in quel momento, dopo aver
allentato la presa
della coda, Tarble gli tirò una potentissima piedata al
ventre facendolo
schiantare violentemente contro gli spalti del Sesto Universo, per poi
strisciare lentamente verso il basso.
“Ma
che…?!” fece, allibito,
Beerus, mentre Whis commentava: “Beh, in fondo, non era
ancora stato
formalmente squalificato…”
“Caspita,
che volo che gli ha
fatto fare…” commentò il Trunks
più giovane a quella scena, mentre quello più
grande annuiva: “Come sospettavo, Tarble è
diventato molto più potente di
Freezer…”
“Già…
se non fosse che i suoi
capelli sono rimasti neri, avrei giurato che si fosse trasformato in
Supersaiyan…”
“A
me, per un attimo, è parso
che i suoi occhi fossero diventati verdi… ma non importa.
Probabilmente me lo
sono immaginato…” s’intromise Broly,
leggermente confuso.
Nel
frattempo, Tarble si era
passato una mano sul viso, come se proprio in quel momento avesse avuto
un
malore e, non appena ebbe abbassato la mano ed ebbe visto
dov’era finito Frost,
sussurrò, sorpreso: “Eh?”
“F-Frost
respira ancora… in
ogni caso, il vincitore è Tarble.”
Annunciò l’arbitro, dopo aver esaminato
l’alieno, il quale era svenuto.
Mentre
veniva trasportato in
infermeria dai due alieni della barella, Botamo alla vista di
com’era stato
conciato l’alieno, commentò: “Non
è possibile… Frost…”
“N-non
ci credo…” aggiunse il
saiyan del Sesto Universo, sbigottito.
“Sembrava
una brava persona,
invece, era proprio un poco di buono!” commentò
Broly, guardando Frost venir
portato via in barella, mentre il Trunks più grande
aggiungeva: “Col tempo
diventerà sempre più simile a Freezer.”
Proprio
in quel momento,
Tarble atterrò nella loro tribuna degli atleti, domandando:
“Ma… Frost l’ho
messo al tappetto io?”
“Sì,
gli hai dato una piedata
così potente, ma così potente da farlo finire
fuori dal ring in un attimo…
perché dici ciò?” domandò
Broly, sorpreso, e Tarble, massaggiandosi la testa
rivelò: “Beh, è
perché… ad un tratto, mentre Frost parlava, mi
è sembrato che
la vista diventasse nera e, quando mi è tornata normale, ho
visto Frost
malridotto fuori dal ring…”
“Non
è che Frost ti ha punto
con qualche altro ago?” domandò, preoccupato, il
Trunks più giovane, ma il
saiyan scosse la testa: “Impossibile, avevo i sensi
acuti… e poi, in quel caso,
non sarei stato in grado di sconfiggerlo. A proposito, potrei
controllare il
vostro polso?”
“Certo…”
fecero i due Trunks,
leggermente confusi, allungandogli il braccio e Tarble si mise a
studiarlo
attentamente, per poi esclamare, con un sorriso di vittoria:
“Bingo!”
Poi,
voltandosi verso
l’arbitro annunciò: “Ehi, anche Gohan e
Trunks sono stati punti dall’ago! Guardate
un po’ qui!”
Sentendo
quella frase, Beerus
si fiondò verso i tre, seguito dall’arbitro:
“Se sono stati punti dall’ago
significa che la vittoria non vale e che, pertanto, sono ancora in
gara, no?”
“C-certo,
in effetti… però,
che facciamo? Ricominciamo da Gohan?” fece
l’arbitro, ma il Trunks più grande
scosse la testa: “Adesso è il turno di Tarble.
E’ giusto che continui lui.”
Poi,
voltandosi verso il suo
doppione più giovane, domandò: “Ti
andrebbe bene tornare a combattere, se ci
sarà il caso, più tardi?”
“A
me non crea nessun
problema.” Annuì il ragazzo e l’arbitro
rifletté: “Allora Gohan e Trunks vanno
dopo Broly e Monaka?”
“N-no!
Monaka dev’essere
assolutamente l’ultimo! Gohan e Trunks vanno dopo
Tarble!” l’interruppe,
strillando in maniera nervosa, mentre Broly faceva notare, confuso:
“Ragazzi…
certo che sei proprio fissato con questa cosa di Monaka per
ultimo… sembra
quasi che tu non voglia che lo vediamo combattere…”
“Beh…
il fatto è che Monaka è
un guerriero pericolosissimo, capito? Se combattesse a piena potenza,
rischierebbe di distruggere tutto quanto, compreso il pianeta e le
divinità!”
“Ma
allora se è così
pericoloso, perché l’hai portato qui?”
“Perché…
perché… oh, insomma!
La potenza di Monaka è da usare soltanto se ci troviamo con
le spalle al muro e
senza nessun altro guerriero a rappresentare il Settimo Universo,
intesi? Fino
ad allora, lui resta in panchina!”
“Va
bene… anche se continuo a
non capirci niente…”
“Non
è necessario che tu
capisca a fondo la cosa, Broly… a me basta soltanto che,
quando sarà il tuo
turno, tu combatta con tutta la tua energia e che elimini
l’avversario anche a
costo di finire fuori dal ring nel processo, mi sono
spiegato?”
“Qu…
quindi… che si fa?”
domandò l’arbitro e Beerus rispose:
“Tarble, Gohan, Trunks, Broly, Monaka. In
quest’ordine.”
“Va
bene.”
“Phew…”
“Possiamo
tirare un sospiro di
sollievo, Lord Beerus.” Dichiarò pacatamente Whis,
mentre Beerus borbottava:
“Già…”
“Ehm…
bene, passiamo al
prossimo incontro! Lo sfidante del Sesto Universo che
affronterà Tarble sarà…
Otta Magetta!” annunciò l’arbitro,
mentre l’enorme robot di metallo saliva sul
ring.
“Ma
quello è un Metalman!”
esclamò, stupito, Tarble ed il Trunks più giovane
domandò, sorpreso: “Mh?
Metalman?”
“Sì…
è una razza di cui ho
letto qualcosa prima di venir esiliato… cavolo…
se la razza dei Metalman del
Sesto Universo è come quella del Settimo, abbiamo davanti un
avversario davvero
ostico…”
“Davvero?”
“Già…
però, da quello che ho
letto, parrebbe che i Metalman abbiano un punto debole… che
mi auguro di non
doverci ricorrere…”
“Perché
minerebbe il tuo
orgoglio?”
“Anche…
ma, soprattutto,
perché è un qualcosa che io non potrei mai fare,
a differenza di Vegeta…”
“Eh?
Ma di che si tratta?”
Prima
che Tarble potesse
rispondergli, l’arbitro dichiarò: “Il
concorrente Tarble è pregato di salire
subito sul ring, grazie!”
“Certo,
arrivo subito, mi
scusi!” si scusò, arrossendo per
l’imbarazzo, Tarble, dirigendosi sul ring.
Nel
frattempo, nella tribuna
dei Kaioshin, vedendo l’avversario di Tarble, il vecchio
Kaioshin domandò: “Non
sarà mica un robot?”
“Uh
uh uh… è un Metalman della
galassia 66950. Dovrebbe esserci anche nel vostro
universo…” rispose Fuwa ed il
vecchio, girandosi verso il suo discendente, gli domandò:
“Tu ne sai niente?”
“Ora
che ci penso, devo averne
sentito parlare…”
“Insomma,
studia di più!”
Nel
frattempo, Magetta, mentre
si avvicinava a Tarble, bevve da una borraccia di metallo un liquido
che pareva
parecchio infiammabile, per poi buttare la borraccia sul ring, il quale
ruppe
anche un pezzo di pavimento, segno che la borraccia era molto pesante.
A
quel punto, dalla canna
sulla cima della testa del Metalman uscì un enorme
quantità di fumo che lo fece
sembrare una locomotiva.
“Santo
cielo…” non poté fare a
meno di commentare Tarble, mentre l’arbitro diceva:
“Bene… cominciate!”
Subito,
Magetta si lanciò
all’attacco di Tarble, il quale, sapendo che quella razza era
composta da un
materiale simile al metallo, era praticamente inutile prenderlo a
pugni, di
conseguenza si librò in aria e cominciò a
lanciare degli attacchi energetici
molto potenti, generando una coltre di fumo.
Sfortunatamente,
dal fumo
apparve l’enorme stazza di Magetta, il quale non aveva
riportato nemmeno una
scalfittura alla sua corazza, anzi, si mise di nuovo a fischiare e a
produrre
fumo come una locomotiva.
“Non
ci credo…” commentò,
incredulo e sconvolto, Tarble.
Aveva
letto di quanto fossero
tosti e potenti i Metalman… ma non immaginava
così tanto!
Beh,
avrebbe continuato ad
attaccare ad attaccarlo e, se proprio non ci fosse riuscito, avrebbe
sfruttato
il punto debole dei Metalman… anche se il solo pensiero di
fare ciò gli faceva
venire il voltastomaco…
“Ma
è invulnerabile?!”
domandò, incredulo, il Trunks più giovane dalla
tribuna degli atleti e Broly,
guardando il Trunks più grande, propose: “E se lo
buttasse a terra e lo
trascinasse fuori dal ring come hai fatto tu, Trunks?”
“Non
dire stupidaggini, Broly!
I Metalman pesano mille tonnellate!” sbottò,
infastidito, Beerus, mentre Broly,
con una smorfia, borbottò: “E che ne sapevo
io…”
“Andava
bene per Botamo, ma
con lui non può funzionare.” Fu la risposta,
laconica, del Trunks più grande.
Nel
frattempo, vedendo che gli
attacchi energetici non avevano effetto su di lui, Tarble rimase in
volo
cercando di studiare la situazione, fortunatamente, Magetta pareva che
non
fosse in grado di volare o di lanciare raggi energetici…
“Se
gli attacchi contro di lui
non hanno effetto… allora proviamo questo!”
esclamò il ragazzo, cominciando a
lanciare dei raggi energetici in direzione del Metalman, il quale,
prontamente,
si protesse con le grosse braccia di metallo, ma, stranamente, nessuno
degli
attacchi lo colpì.
Allora,
il Metalman abbassò la
testa e scoprì, con sgomento, che gli attacchi di Tarble
miravano al ring
stesso!
“Ma
certo! Se resta senza un
punto d’appoggio e non è in grado di volare,
finirà automaticamente fuori dal
ring! Tarble ha elaborato un piano ingegnoso!”
esclamò, entusiasta, il Trunks
più grande, ma, immediatamente, il suo entusiasmo
svanì non appena Magetta
cominciò a lanciare delle fiamme contro gli attacchi
energetici del saiyan,
facendoli distruggere all’istante, con sgomento del ragazzo e
di tutti i
componenti del Settimo Universo.
“Ehi,
ma non è contro le
regole usare delle armi?” protestò Beerus e
l’arbitro gli rispose: “In questo
caso, si tratta di saliva, quindi, non è
un’arma.”
“Che
cosa?!” fece Beerus,
mentre Broly commentava: “Che
fregatura…”
“Uhm…
l’idea era buona, però,
così, non riesce a mirare…”
constatò, con un sospiro, il Trunks più grande.
Vedendo
che anche quello
stratagemma non funzionava, Tarble sbottò:
“Maledizione! Questo Metalman è
davvero formidabile! A questo punto, non mi rimane altra
scelta… dovrò farlo…”
“Oh,
cielo… vuole davvero
farlo al povero Magetta? Potrebbe ucciderlo…”
commentò, sentendolo, Whis e,
subito, allarmato, Beerus esclamò: “Come sarebbe
ucciderlo?! Intendi che
sfruttando quel punto debole dei Metalman, si può anche
portarli alla morte?!”
“Beh,
ci sarebbe la
possibilità… troppo dolore da
sopportare…”
“N-non
scherziamo… se lo ammazza
è la fine!!!”
“Eh,
già… se lo uccide perderà
automaticamente…”
“A
quel ragazzino è andato il
sangue alla testa e se n’è completamente scordato!
Ehi, ragazzino! Non ti
azzardare a sfruttare il punto debole dei Metalman, mi sono
spiegato?!”
“E’
l’unico modo, Lord Beerus!
Altrimenti, nessuno di noi potrebbe sconfiggerlo, anche con
trasformazione in
Supersaiyan! Mi creda, io stesso vorrei evitarlo, ma non si
può fare
altrimenti…” dichiarò Tarble, mentre
planava su un pezzo di ring ancora
intatto.
Vedendolo
atterrare, Magetta
partì subito all’assalto, mentre Beerus si metteva
di nuovo le mani in testa,
nervoso al massimo.
Vedendolo
avvicinarsi il
Metalman, Tarble strinse i pugni e chiuse gli occhi, per poi dire:
“B-brutto…
ROTTAME!!!!”
Inaspettatamente,
sentendo
quelle parole, Magetta si fermò di colpo e Tarble, con una
mano davanti al
viso, diede una leggerissima spinta con l’indice al Metalman,
facendolo finire
fuori dal ring, tra lo stupore di tutti quanti.
“Eh?”
fece la Mai più grande
dagli spalti, mentre Bulma, vicino a lei, diceva, incredula:
“Cos…?”
Intanto,
Champa si diede una
pacca sulla fronte, mentre Vados faceva un sospiro.
Nonostante
la confusione di
tutti, l’arbitro annunciò: “Magetta
è caduto al suolo! E’ fuori dal ring! Vince
Tarble!”
“Ma
che è successo?” domandò
Broly e Whis, tranquillamente, spiegò: “I Metalman
sono molto sensibili, basta
dir loro qualcosa di minimamente offensivo e si deprimono al punto da
non
riuscire più a combattere.”
“Avevi
detto che poteva
ucciderlo per il dolore!!!” protestò, irato, Lord
Beerus, mentre l’angelo
ribatteva, tranquillamente: “Certo… a causa della
troppa sensibilità dei
Metalman.”
“Ma
senti questo…”
“In
ogni caso, non sono in
molti a sapere questa cosa… soprattutto, se
mortali… non mi sarei mai aspettato
di vedere un mortale che ne sapesse più di lei, Lord
Beerus… forse se dormisse
di meno e studiasse un pochino di più…”
“Falla
finita!”
“In
effetti… insultare
qualcuno… questo è un qualcosa che
papà saprebbe fare benissimo anche ad occhi
chiusi…” commentò il Trunks
più grande, mentre quello più giovane annuiva:
“Già…”
Nel
frattempo, Tarble planò
nella tribuna, in modo da permettere a Vados di riparare il ring mezzo
distrutto, mostrando un’espressione stravolta.
“Stai
bene?” domandò, preoccupato,
Broly ed il ragazzo annuì:
“Sì… accidenti… insultare
qualcuno… lo scontro più
difficile della mia vita… se non fosse che dobbiamo
assolutamente vincere, non
so proprio come avrei potuto trovare la forza per
farlo…”
“Strano
incontro, questo…” commentò
Whis, meditabondo “Un essere che non può
sopportare gli insulti contro un
essere che non ama insultare… la sopravvivenza
può spingere davvero a fare
molte cose…”
“Però,
non capisco… se sanno
che gli insulti sono il loro punto debole, perché non fanno
qualcosa? E quel
tipo, Magetta… non ha capito dai discorsi di Tarble che lo
stava per
insultare?” domandò, confuso, Broly, indicando il
Metalman, il quale, al
momento stava piangendo nella tribuna dei guerrieri del Sesto Universo,
consolato da Botamo e dal saiyan del Sesto Universo e Whis rispose:
“I Metalman
sono molto forti, è vero… ma peccano anche di una
certa carenza d’intelletto…
in questo sono identici a voi saiyan.”
Intanto,
non appena Vados ebbe
finito di riparare il ring, l’arbitro annunciò:
“Ehm… proseguiamo… il prossimo
ad affrontare il vincitore Tarble sarà…
Cabbe!”
Nel
sentir ciò, il saiyan del
Sesto Universo si alzò in piedi, mentre Champa, con aria
furiosa, dal momento
che gli erano rimasti solo due guerrieri, lo intimava:
“Ascoltami bene… il tuo
avversario è un saiyan proprio come te, so che puoi
farcela!”
“S-sì…”
fu la risposta,
nervosa, dell’altro.
I
due saiyan, con un balzo,
atterrarono sul ring e, per un attimo, i due saiyan si osservarono in
silenzio,
come se volessero analizzarsi a fondo.
In
fondo, loro due erano
talmente simili, a parte alcune piccole differenze, dovute ai loro
universi di
provenienza… ma fino a che punto lo erano?
“Che
vinca il migliore.” Disse
Cabbe facendo un piccolo inchino, il quale era stato fatto, nello
stesso momento
e di puro istinto, da Tarble, il quale rispose a sua volta:
“Già… mi
raccomando… non trattenerti.”
“Sì,
certamente.” fu la
risposta dell’altro e, proprio in quel momento, si
sentì la voce dell’arbitro
dire: “Diamo inizio…
all’incontro!”