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Autore: vodkadratini    01/10/2022    1 recensioni
2021, una nuova generazione di Potter e Weasley calca i corridoi di Hogwarts e non ha mai conosciuto altro che pace. Non tutto è rose e fiori, però: sono figure distanti e privilegiate, così difficili da raggiungere anche per chi, come Hecuba Rathbone, ha letto e riletto le storie degli eroi della Seconda Guerra Magica fino allo sfinimento. Se c'è una cosa che non ti insegnano i libri, però, è che qualche volta le braci continuano a bruciare nascoste sotto la cenere.
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Genere: Angst, Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Famiglia Weasley, Lily Luna Potter, Lorcan Scamandro, Minerva McGranitt, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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.IV.

 

Hecuba aveva sentito i racconti di suo padre sulla Sala comune di Grifondoro, accogliente e calda, sui toni del legno e del rosso scuro, con il caminetto sempre acceso e le poltrone… in particolar modo quelle poltrone se le era sempre immaginate occupate da dei giovani Harry Potter, Ron Weasley ed Hermione Granger, intenti a lavorare sul piano per salvare il mondo. Quasi si aspettava che facessero parte del pacchetto completo.
L’entrata della sala comune di Corvonero era al quinto piano, su per una rampa di scale a chiocciola. Il Prefetto Simmons aveva spiegato che i Corvonero sono gli unici a non avere una parola d’ordine per entrare, perché al suo posto c’è un indovinello cui solo uno studente degno della Casa Corvonero può dare risposta.
“Cosa sale sempre e non scende mai?” aveva chiesto il battente d’ottone a forma di uccello sulla porta, e Tian aveva risposto senza battere ciglio “L’età”, per poi spostarsi e far cenno agli altri di entrare. Hecuba sarebbe rimasta a pensarci per un buon quarto d’ora. Sperò di non trovarsi mai a dover tornare in Sala comune di corsa, da sola.
La Sala comune era di forma circolare con uno splendido soffitto a cupola affrescato a riprodurre un cielo stellato. Lo stesso motivo faceva da pavimento, dando l’impressione di essere sospesi in quel firmamento immobile, di essere parte di esso. La statua di marmo bianco di Rowena Corvonero si inseriva nell’ambiente come la più luminosa di quelle stelle, eterna e bellissima nella sua espressione austera. Dietro di essa, una nicchia nel muro rivelava un’intera biblioteca a disposizione degli studenti e, sul lato sinistro, la sala di lettura Genevieve Beckett, inaugurata cinque anni prima. Sul lato destro, una porta conduceva ai dormitori.
Hecuba si trovò subito affascinata dalla quantità di libri degli argomenti più disparati. C’era un’intera sezione dedicata alla musica, cosa che fece subito notare ad Adam, e un’altra dedicata alle biografie dei maghi famosi in cui figurava Newt Scamander, che fu sua premura mostrare a Lysander. Anche la biografia di Harry Potter si trovava lì e si disse che l’avrebbe sfogliata alla prima occasione.
I nuovi studenti di Corvonero erano in totale sette, quattro maschi e tre femmine. Tian Simmons e Claire Walker fecero gli onori di casa come Prefetti e strinsero la mano ad ognuno di loro. Fu poi il turno di Louis Weasley di presentarsi, accompagnato dai bisbigli eccitati delle sue fangirl e dei suoi fanboy.
“Il mio nome è Louis Weasley. Ho l’onore di essere stato scelto come Caposcuola. Spero che tutti quanti farete la vostra parte per tenere alto il buon nome della Casa Corvonero che, oggi più che mai, mi sento di rappresentare in prima persona. Per qualsiasi chiarimento rivolgetevi ai Prefetti Simmons e Walker e non abbiate paura di fare loro una domanda di troppo, sono qui per guidarvi in questa esperienza con i loro suggerimenti. Come diceva il Cappello, non c’è consiglio sbagliato che possa arrivare da un Corvonero. Vi auguro una buona permanenza.”

Porzia Berrycloth e Charlotte Noble, le altre Corvonero del primo anno, sembravano simpatiche. Porzia aveva i capelli corti e a lato dell’occhio sinistro aveva un neo piuttosto grande. Entrambi i suoi genitori erano membri del Wizengamot e, perciò, fin da piccola il suo sogno era stato fare carriera al Ministero. Charlotte aveva i capelli biondi e ricci e gli occhiali, era Mezzosangue e non aveva particolari ambizioni. Le piaceva leggere e si diceva già innamorata di Louis Weasley.
Tutte e tre fecero fatica ad addormentarsi e continuarono a chiacchierare fino a tardi, la voce poco più che un sussurro e la coperta rimboccata fin sul mento. Parlarono delle lezioni, della strana impressione che aveva fatto loro questo o quel professore, di quanto fosse attraente Louis e della fortuna che avevano a poterlo vedere tutti i giorni. Parlarono del Cappello, di come avesse detto a Porzia che aveva l’anima dell’avvocato e di come si fosse complimentato con Charlotte per la sua memoria fotografica. Hecuba, che un po’ si vergognava della motivazione che l’aveva portata lì, prese in prestito quella di Adam: “Ha detto che sono scrupolosa e perfezionista”.

+++

L’indomani, il tavolo di Corvonero, imbandito delle più varie pietanze per la colazione, prometteva una giornata che poteva essere soltanto buona. Hecuba si sedette di fronte a Tian, stringendosi tra Adam e Lysander, che sembravano aver legato parecchio nel corso della notte perché portavano identiche collane di tappi di Burrobirra. Era in leggero ritardo rispetto al suo programma della giornata, perché non aveva sentito la sveglia e quella stupida di Charlotte ne aveva approfittato per andare in bagno per prima. Avrebbe dovuto calcolare meglio i propri tempi domani, se voleva arrivare a colazione tra i primi e poter osservare l’ingresso trionfale di ogni singolo Weasley-Potter. Louis Weasley che, come avrebbe scoperto se non avesse fatto tardi, si muoveva sempre accompagnato da altri ragazzi del sesto e settimo anno, sedeva al capo opposto della tavolata e beveva un caffè.
Gli studenti del primo anno erano sparpagliati qua e là: Porzia e Charlotte, le traditrici, avevano trovato spazio a metà tavolo perché erano scese in anticipo di qualche minuto rispetto a lei e godevano di un’ottima vista sulle nuche di James e Albus Potter, al tavolo di Grifondoro, seduti proprio alla loro altezza; i due compagni di dormitorio di Adam erano seduti qualche posto più in là di Tian, tutti ancora un po’ timidi per allontanarsi troppo e cominciare una conversazione che non fosse tra loro. Fortuna voleva che gli studenti più grandi cercassero di incoraggiarli chiedendo loro come si stessero ambientando e quali materie avessero quella mattina. Presto giunsero persino i suggerimenti.
“Ah sì, dalla Carinatus vedi di arrivare almeno dieci minuti prima. Qualche volta inizia a spiegare in anticipo, sembra lo faccia apposta.”
“Sono Harriet, piacere. Sì, per colazione puoi chiedere qualsiasi variante se sei intollerante a qualcosa.”
A legare tutti gli studenti del primo anno era l’aspettativa della giornata, le lezioni tanto attese. Incantesimi e Trasfigurazione prima di pranzo, Pozioni, Difesa contro le Arti Oscure ed Erbologia nel pomeriggio. Hecuba non stava nella pelle. La posta del mattino le portò una lettera dei suoi genitori in cui si congratulavano per lo smistamento.
“Senti, Tian, ma noi ce l’abbiamo una squadra di Quidditch?” A parlare era stato un ragazzino dai capelli scuri e gli zigomi pronunciati, con sopracciglia tanto sottili che a prima vista sembrava che non ci fossero affatto. Era lui che aveva alle spalle una famiglia Serpeverde, ricordò Hecuba, il suo nome doveva essere Rosier, Roger Rosier. L'altro, ricciolino e più robusto, doveva essere Gregory Davies.
“Assolutamente sì. Ma non voglio mentirti, facciamo piuttosto pietà. Non c’è gara contro Grifondoro” disse Tian, con un mezzo sospiro.
“E non credi che allora potrebbero permettere anche agli studenti del primo anno di fare il provino per entrare in squadra? Io per esempio sono bravo a volare.”
“Ho paura che sarà difficile, Roger. Le regole non vietano agli studenti del primo anno di far parte della squadra, ma impediscono loro di possedere una scopa personale”
Roger si accigliò. “Ma Harry Potter è diventato Cercatore al suo primo anno, aveva una scopa tutta sua.”
“È stato un caso particolare. Non la acquistò personalmente. Aveva il consenso del suo Capocasa e –”
“Potremmo chiedere a Vitious, allora.”
“Roger, ho paura che non porterà a nulla. È pericoloso per uno studente del primo anno giocare in partite competitive.”
“Non cambia granché tra uno studente del primo anno e uno del secondo” insistette il ragazzino, con una logica assolutamente Corvonero “e mi risulta che James Potter sia stato reclutato in squadra senza neanche un provino al suo primo anno.”
Hecuba annuì. Avevano parlato anche i giornali dello straordinario talento di James Sirius Potter, cercatore di Grifondoro e futuro asso internazionale di Quidditch. Era semplicemente inarrestabile in cima a una scopa, sembrava nato per fare quello e in più aveva alle spalle la famiglia giusta, perché oltre a un cognome ingombrante aveva per madre Ginevra Weasley, che per un po’ aveva giocato professionalmente per le Hoyhead Harpies. James era praticamente destinato a entrare nella squadra di Grifondoro prima ancora di nascere.
Anche Tian lo sapeva bene, era una delle ingiustizie più esemplari di Hogwarts, un argomento che si riproponeva regolarmente ogni anno, quando qualche ragazzino esprimeva il desiderio di entrare in squadra. Lui stesso, quando ancora aspirava a diventare Cercatore come lo era stata sua madre, prima di scoprire che gli mancava il talento, aveva usato quella stessa obiezione contro il Prefetto di allora, Corner. Si mise addosso un sorriso di scuse, scosse il capo.
“Puoi provare ad andare a ricevimento dal professor Vitious.” concesse infine “dovesse dirti di no, farai il provino l’anno prossimo, come tutti.”
Roger parve soddisfatto della risposta.

+++

La prima lezione per i Corvonero del primo anno era Incantesimi con il professor Filius Vitious, Capocasa ed eroe di guerra, in co-presenza con i Tassorosso. Con delle premesse simili la giornata non poteva che essere buona. Hecuba stringeva contro il petto il libro di testo animata di un’esaltazione mai provata prima: avrebbe sicuramente fatto la migliore delle impressioni sul professore, a dargliene l’assicurazione era stata la ripassata veloce del primo capitolo fatta quella mattina, mentre le sue compagne si preparavano. Porzia non sembrava particolarmente brillante e Charlotte era troppo timida; perciò, spettava a lei portare a Corvonero l’onore dovuto e tutti i punti casa necessari a garantirlo.
Adam era rimasto impressionato dalla consegna della posta, dalle scale in movimento, dal fantasma della Dama Grigia che aveva loro rivolto un breve sorriso prima di sparire oltre un muro di pietra. Sembrava che potesse impressionarsi di qualsiasi cosa ed Hecuba cominciava a esserne innervosita. “Non avevi letto Storia di Hogwarts, versione aggiornata? Sì, i quadri si muovono, è un incantesimo. È risaputo.” gli aveva detto all’ennesima gomitata ricevuta nelle costole, stizzita.
Adam aveva fatto spallucce. Non si vedevano cose così tutti i giorni, a casa sua, ma non disse altro, neanche quando una studentessa lo superò accompagnata da un cane con due code. Ne capitavano, di cose strane.

Il corridoio del terzo piano era ingombro di studenti, ma quelli davanti alla porta dell’aula di incantesimi non erano poi molti. I Tassorosso erano otto, arrivati con qualche minuto di anticipo e, anche se stavano proprio davanti alla porta, nessuno aveva ancora avuto il coraggio di entrare. Fu Lorcan ad aprire la strada a tutti, uscendo dalle file giallo-nere per prendere il proprio gemello sottobraccio e infrangendo la barriera dell'imbarazzo come se nulla fosse, con tanto di orecchini pendenti dall'aspetto stravagante.
Uno alla volta, gli studenti scivolarono dentro, prendendo posto. Davanti a ognuno di loro si trovava una piccola piuma che faceva facilmente presagire quale sarebbe stato l’oggetto della loro prima lezione. Ad attirare l’attenzione di Hecuba e Adam, seduti in primo banco, sulla destra, era piuttosto il piccolissimo professore di incantesimi, in equilibrio su una pila di vecchi libri dalle copertine di colori accesi.
Doveva essere davvero vecchio eppure era ancora lì, parte rimanente di un corpo insegnanti che pian piano era stato tutto sostituito. Eccolo, il professore che aveva insegnato a nientemeno che Harry Potter.
“Benvenuti a tutti, studenti del primo anno! Il mio nome è Filius Vitious e sono il vostro professore di Incantesimi. Durante questo corso apprenderete le basi per magie che vi saranno utili quotidianamente: accendere una luce quando si è al buio, per esempio, o riparare qualcosa che si è rotto. È molto importante che vi esercitiate continuamente, perché questa è una materia che richiede esercizio oltre che studio teorico. Avete tutti il vostro libro?”
La classe assentì, mettendo in mostra il proprio Manuale degli Incantesimi vol. 1.
“Perfetto. La buona riuscita di un incantesimo dipende da due fattori, la pronuncia dell’incanto e il movimento della bacchetta. Il nostro metodo oggi e nelle lezioni a venire sarà imparare le due parti separatamente e poi provare ad applicarle entrambe. Prima quindi proveremo la pronuncia dell’incanto, senza muovere la bacchetta, e dopo il movimento. Chiaro? Vedete tutti le piume sul vostro banco? Qualcuno di voi sa dirmi qual è l’incantesimo che viene enunciato per primo da Miranda Goshawk nel vostro manuale?”
La mano di Hecuba scattò in aria con tanta energia da far quasi cadere la piuma che le stava davanti, ma lo stesso fecero quella di Charlotte Noble, Gregory Davies, Roger Rosier e due ragazzine di Tassorosso. Vitious interpellò Charlotte che rispose agilmente: “L’incantesimo di levitazione, signore” e guadagnò tre punti per Corvonero e un plauso da parte del suo Capocasa.
“Eccellente. L’incanto che dovrete pronunciare è Wingardium Leviosa. Provate a dirlo.”
E procedettero così per diversi minuti, per poi passare al movimento. Un ragazzino di Tassorosso fece inavvertitamente partire la propria piuma come se fosse un razzo e tutti scoppiarono a ridere.
La prima a realizzare in modo efficace il Wigardium Leviosa fu Veronica Hyde, Tassorosso, che guadagnò tre punti casa, seguita quasi immediatamente da Gregory ed Hecuba stessa, i cui sforzi valsero a Corvonero un punto ciascuno. Un po’ amareggiata per essere stata battuta sul tempo, Hecuba fece levitare la propria piuma fino al soffitto più e più volte, sempre più in alto di quella di Veronica Hyde, come a voler provare qualcosa.
Alla fine dell’ora tutti erano riusciti a far levitare la propria piuma almeno una volta tranne Adam, che restava a fissare la propria con sconforto. Hecuba gli mostrò di nuovo il movimento, lentamente, poi velocemente, ma per quanto il ragazzino provasse il risultato restava invariato. Pronunciava l'incanto correttamente, riproduceva il movimento alla perfezione, ma la sua piuma rimaneva immobile. Anche chi non era stato particolarmente preciso era riuscito almeno a emettere un leggero venticello che spostasse di un millimetro la piuma o ad ottenere comunque un qualche effetto concreto su di essa, ma quella di Adam sembrava inchiodata al suo banco come se fosse diventata di piombo, incapace di muoversi. La sua bacchetta, che gli conferiva poteri grandiosi, non era che un rametto qualsiasi.
Hecuba, per quanto avesse tentato disperatamente di aiutarlo, cominciava a sospettare che il suo compagno di classe fosse semplicemente un po’ tardo. Persino Lysander più interessato alla collana di tappi di bottiglie che alla lezione era riuscito nell’esercizio, gli altri ragazzi se ne erano accorti e cominciavano a sussurrare alle loro spalle. Colta da un ultimo, disperato sospetto, tentò di approcciare il problema da un lato diverso: “Adam, prova con la mia, di piuma. Vuoi?”
“Wingardium Leviosa!”
Ma anche quella piuma restò ferma e il fallimento di Adam fu ancora più evidente. Persino Vitious se ne accorse, questa volta. Con un incantesimo aveva fatto avanzare la pila di libri fino a portarsi proprio davanti al loro tavolo, dove richiese un altro tentativo. “Mmh. Movimento e pronuncia sono entrambi corretti. Sembra che ci sia un qualche problema legato all’emissione della magia, signor Farwell.”
Adam emise quello che sarebbe potuto passare per uno squittito. L’aspetto di Vitious era decisamente libresco, con capelli e barba bianchi, foltissimi, era quasi caricaturale. Trovarselo così vicino lo atterrì quasi, perché non se l’aspettava. Nemmeno i Goblin della Gringott, quando coi suoi genitori avevano cambiato la valuta babbana con quella magica, gli avevano fatto un’espressione tanto strana.
Con un colpo di bacchetta, uno dei libri della pila scivolò via da sotto i suoi piedi, facendo scendere Vitious di qualche centimetro. Galleggiò in aria per qualche istante e infine atterrò proprio di fronte ad Adam con un tonfo sommesso. La copertina era di un rosso vistoso, ma scolorita: era una vecchia edizione di In viaggio coi vampiri di Gilderoy Allock, con pagine ingiallite e mangiate dall’umidità.
“Provi a scagliare un qualsiasi incantesimo su questo libro, signor Farwell, non si preoccupi di rovinarlo. Potrà solo farmi un favore, non si può considerare vera letteratura.”
Adam aggrottò la fronte. Si concentrò con tutto se stesso sulla figura vestita di violetto sulla sinistra della copertina, che ammiccava in modo assolutamente inappropriato, poi sul vampiro dalle zanne scoperte che stava sulla destra. Chiamò la magia, immaginò di vedere la faccia della creatura corrodersi in una bruciatura di sigaretta... Le zanne del vampiro continuavano ad essere spade sguainate da cui gocciolava la bava. L’uomo vestito di viola continuava ad ammiccare.
Hecuba era immobilizzata dall’imbarazzo. Sentiva le ragazze Tassorosso ridacchiare commentando la scena e Gregory tentare inutilmente di incoraggiare Adam da qualche posto più in là. Vitious sembrava tranquillo, ma Adam cominciava ad agitarsi. Puntò la bacchetta direttamente al volto del personaggio vestito di viola che roteò gli occhi all’indietro per lo spavento e quasi svenne, appoggiandosi al bordo della copertina. Ancora nulla, mentre la punta della bacchetta avrebbe dovuto bruciare e l’uomo del libro si riscosse e scoppiò silenziosamente a ridere. Gli occhi di Adam si riempirono di lacrime di umiliazione ed Hecuba non poté fare a meno di distogliere lo sguardo.
“Oh, via via, non si preoccupi, signor Farwell, vedrà che troveremo una soluzione, sono cose che capitano.” disse Vitious, richiamando a sé il libro di Allock. “Qualche studente può trovare difficoltà con i primi incantesimi, si tratta solo di capire il metodo giusto di visualizzazione per lui e poi i problemi sono tutti risolti. Si fermi qualche minuto alla fine della lezione, così ne parliamo.”

Alla fine dell’ora, tutti gli studenti lasciarono la classe per dirigersi in direzione della prossima lezione, meno Adam che rimase indietro per qualche minuto e Roger che non aveva rinunciato al proposito di entrare nella squadra di Quidditch. Al primo Hecuba lanciò uno sguardo apprensivo, sentendosi costretta ad aspettarlo mentre con tutto il cuore avrebbe voluto correre via per essere sicura di non fare tardi alle due ore di Trasfigurazione coi Serpeverde. Porzia e Charlotte erano già andate avanti lanciandole un’occhiata che sembrava dire “Che aspetti? Dobbiamo andare”. Roger si guardò indietro con fare indeciso, poi controllò l’orologio e s’incamminò a propria volta, memore dell’avvertimento di quella mattina di uno studente più grande, dopo aver sospirato: “Mh. Glielo chiederò dopo, a questo punto…”
Alla fine, solo Lysander era rimasto ad aspettare con lei. Hecuba aspettava soltanto che si offrisse di aspettare da solo, invece il ragazzino era l’immagine della calma e dell’ingenuità. Schioccava la lingua a tempo di un motivetto allegro che con ogni probabilità stava componendo sul momento. Hecuba ne aveva avuto abbastanza quando lo zittì con uno schiaffone sul braccio per poter origliare al di là della porta ancora aperta, dove Vitious continuava a rassicurare Adam, stavolta chiamandolo per nome.
“Adam, dimmi una cosa: quando visualizzi il flusso di energia che cosa immagini di vedere? Luce, vento? Tenere a mente la visualizzazione può aiutare molto.”
“In che senso?”
“Potresti immaginare che la tua magia sia una leggera brezza che ti accarezza il braccio: il tuo obiettivo sarebbe dunque concentrare quel vento proprio sulla punta della bacchetta. O una luce flebile che acquisisce calore e intensità fino a bruciare. Puoi immaginare quello che preferisci.  Cerca di visualizzare un’immagine e di restare concentrato su di essa. Rallenta il respiro, fai fluire la tua energia assecondando quell’immagine. Vedrai che ti verrà più facile. Esercitati nei prossimi giorni e non esitare a venire da me per qualsiasi domanda. Non è una vergogna non riuscire a eseguire un incantesimo al primo tentativo.”
Adam ringraziò e raggiunse i suoi compagni. “Scusatemi. Eccomi.”
Hecuba mandò giù l’insulto già pronto sulla lingua. Il poveretto sembrava terribilmente abbattuto. Si sentì quasi in colpa ad aver solo pensato di abbandonarlo lì.
Tutti e tre arrivarono a lezione correndo, per scoprire di essere comunque in anticipo di qualche minuto. Hecuba scoprì che Drusilla le aveva riservato un posto accanto a sé. Per tutte e due le ore ascoltarono rapite la Capocasa di Serpeverde fornire loro spiegazioni dettagliate e assolutamente affascinanti dei principi magici legati alla trasfigurazione. La donna, leggiadra in ogni movimento e dalla voce musicale, sembrava uno splendido uccello esotico. Hecuba ringraziò gli dei di non trovarsi seduta accanto ad Adam, che per la seconda volta si rivelò incapace di fare alcunché.
“Qual è la sua difficoltà?” chiese Drusilla, onestamente stupita, osservando i tentativi di trasformare lo spillo in ago. Il cambiamento era minimo.
“Non ne ho idea. Vitious dice che sbaglia la visualizzazione della magia. La chiama così. Ma in realtà quando io lancio un incantesimo non penso a nulla, mi viene naturale.”
“Mhm, povero Adam.”
 


Nda: come al solito, rinnovo i ringraziamenti ai lettori silenziosi che seguono la storia e a coloro che lasciano una recensione o un commento qualsiasi perché mi incoraggiano a continuare questo viaggio lungo e periglioso. Spero che il capitolo vi sia piaciuto.
Vorrei inaugurare da questo capitolo un gioco di associazione personaggio–attore/attrice/persona reale. Se vi viene in mente una faccia adatta a qualcuno dei personaggi, fatemi sapere! Non importa se alla fine sarà diversa da quella che ho immaginato io scrivendo, anzi, può diventare divertente discuterne. 
Inauguro il tutto con Louis Weasley, che per qualche ragione nella mia testa sembra una versione androgina di Jamie Campbell Bower. Mah, colpa di Stranger Things, ormai lo si vede dappertutto, pure nelle proprie fanfiction. 
   
 
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