The Sign of the Southern Cross
III.
[ giorno 10 — undici ]
Sono nato l’11 novembre 1928, alle ore 11:11 della sera. Mi chiamo Alphard Crux1 Black. La zia Cassiopeia disse subito a mia madre che portavano male, tutti quegli undici. Disse che “qualcosa di terribile sarebbe senz’altro accaduto”, se non a me direttamente, sicuro a coloro che mi circondavano. Andò avanti per anni, a profetizzare strani accadimenti e a vaticinare disgrazie, finché mio padre Pollux, suo fratello, non si alzò in piedi durante un pranzo di Natale a Grimmauld Place per dirle chiaro e tondo che se avesse continuato a predire tragedie l’avrebbe cacciata senza più riammetterla tra noi. La prospettiva di perdere l’accesso alla “casa dei suoi padri” era troppo spaventosa, e così la zia Cassiopeia tacque per sempre - almeno finché non venni radiato dall’albero genealogico, e allora se ne uscì con un “ve l’avevo detto” (almeno così mi è stato riportato). Forse la zia Cassiopeia aveva ragione, in fondo: forse sono stato davvero una disgrazia, per i Black. D’altronde, mia madre diceva bonariamente che ero “la sua croce, di nome e di fatto”, per poi arrivare ad affermarlo seriamente quando la notizia che avevo lasciato, seppur con anticipo, la mia eredità a mio nipote li ebbe raggiunti. “Portano male, tutti questi undici”, diceva la zia. “L’undici ha un significato mistico, ma troppi undici… No, sono sicura che c’è qualcosa sotto.”
Se ci rifletto, l’undici ha sempre e solo significato cose belle, per me. A undici anni ho conosciuto Frederick e Marcus. Per essere esatti, Frederick mi ha rivolto la parola per la prima volta l’undici settembre del mio primo anno a Hogwarts, quand’ero solo un ragazzetto mingherlino e spaventato. Lo conoscevo perché ci conoscevamo tutti, noi figli di Purosangue, ma Frederick, di tre anni più avanti di me a Hogwarts, mi incuteva troppo timore e rispetto reverenziale per anche solo pensare di parlargli per primo. Ci ha pensato lui. E da lì è iniziato tutto. Però ho anche rivolto per la prima volta la parola a Lin, un giorno di novembre, mentre sedevo al ristorante di sua madre a mangiare dell’hongshao rou2. Lei aveva sempre evitato di servirmi, o anche solo di transitare nei paraggi del mio tavolo, e non me lo sapevo spiegare, così un giorno, mentre stavo andando via, l’ho intercettata, le ho chiesto come si chiamava, e le ho sorriso. Lei ha ricambiato il sorriso. E da lì è iniziato tutto.
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NOTE
1. Crux è il latino di croce, ed è anche il nome della costellazione della Croce del Sud; da qui il titolo della raccolta.
2. L’hongshao rou è un classico piatto di maiale della Cina continentale, a base di pancetta di maiale e una combinazione di zenzero, aglio, spezie aromatiche, peperoncini rossi, zucchero, anice stellato, salsa di soia chiara e scura e vino di riso (source: wikipedia).
Eccomi qui, finalmente, con il terzo capitolo e il prompt di oggi. Si tratta di una cosina molto breve, ma spero vi sia piaciuta. Ci vediamo domani con il prompt “aurora” e del sano angst 👀