Note: Ho deciso di partecipare
a questo roundrobin perché anche io sento il bisogno di scrivere una lettera ad
un mio amico carissimo… Gabriele. Un nome che ha significato e significa tanto
per me.
A letter for my angel…
Caro Gabriele,
ti ricordi della prima volta che
ci incontrammo? Sì, eravamo piccoli… solo 6 anni…ma già ci volevamo un mondo di
bene.
Andavamo alla prima elementare
insieme ed eravamo inseparabili! Eravamo la coppia burlona più popolare della
scuola: da una parte io, la piccola sveglia mascalzona della situazione, sempre
in vena di combinare pasticci alle maestre, da un’altra tu, piccolo bambino
timido, sempre al mio fianco in ogni malandrinata in progetto!
Non me l’avevi mai detto che mi
amavi già da allora? Io non me ne ero mai accorta, anche se ero sempre
impegnata a difenderti da chi si prendeva gioco di te. Tutti i maschietti,
quando era l’ora della ricreazione, ti prendevano in giro perché eri una frana
a giocare a calcio, e, puntualmente, io ero lì, a difenderti, ignara delle
prese in giro delle mie coetanee. Dicevano che ero un maschiaccio.
Ma io ero fiera di questo
titolo, perché sapevo che ero il vero maschio della classe, dal momento che
battevo tutti a calcio!
Poi mi ricordo che alla fine
della terza elementare mi desti un bacetto sulla guancia, ti facesti tutto
rosso e scappasti via. Rimasi perplessa… il mio migliore amico mi aveva dato un
bacino sulla guancia! Io avevo sempre odiato le cose romantiche, le definivo
“stomachevoli” e “che fanno venire la carie ai denti”, ma non ci pensai più. Al
quarto anno avesti problemi a studiare l’Inglese, la materia nuova, che io
invece adoravo e ho sempre adorato. Ti ho aiutato tanto e tu mi ringraziasti
aiutandomi a fare la matematica, da sempre odiata da me. Poi mi ricordo che
uscì il primo libro di Harry Potter, e io avevo letto sempre libri, persino
Piccole donne, e proprio quello non volevo lasciarmelo sfuggire… lo feci
leggere anche a te, e alla fine trovai molte somiglianze tra te e il
personaggio di Neville Paciock, tutti e due impacciati, tutti e due un po’
troppo nervosi… e tu trovasti me molto simile a Hermione Granger… saccente,
sveglia e un po’ secchiona.
Alla quinta elementare ci fu
l’esame di sbarramento alla classe media. Lavorammo duramente sulle tesine da
portare, e tu ne uscisti a pieni voti proprio come me!
A quel punto mi ero chiesta
“Perché staccarmi da lui? Dopotutto è il mio migliore amico, e sarebbe bello
frequentarlo ancora alle medie!”
Così arrivarono i nuovi
cambiamenti, i nuovi professori (che tu chiamavi ancora “maestri” per
l’abitudine), e le ragazze nuove. Ero un po’ gelosa di loro… non volevo che una
di loro prendesse il posto mio nel tuo cuore… perché ormai lo avevo capito che
avevi preso una cotta per me. Solo che io non riuscivo ad avere le tue stesse
sensazioni… e mi dispiaceva. Poi ricordo che una sera venisti a casa mia dopo
la recita di Natale. E piangevo. Perché avevo sentito delle mie coetanee che
dicevano che io ero un maschiaccio che non aveva mai dato un bacio sulle labbra
a nessuno.
Mi abbracciasti e mi dicesti che
neanche tu lo avevi fatto mai. E ci baciammo. Poi non se ne parlò più fino al
viaggio in Emilia Romagna in terza media. Quando andammo alla discoteca eravamo
totalmente fuori controllo degli insegnanti, e bevemmo dell’Aristoff. L’alcool
ci era andato in testa e ballavamo come pazzi, ormai a quei tempi ti eri fatto
davvero un bel ragazzo, ma io non riuscivo ancora ad amarti. Quando rientrammo
in albergo stemmo svegli tutta la notte a baciarci e a coccolarci. Ma era stato
solo un momento di alcoolizzazione. Io non ti amavo e mi dispiaceva troppo. Io
volevo amarti. Il giorno dopo dissi che era stato uno sbaglio e tu te la
prendesti con me per tutto il tempo della fine della scuola. Poi durante l’estate
mi venisti a trovare e mi chiedesti perdono. Io scoppiai a piangere. Mi
dispiaceva troppo che non ti amassi. Ora frequentiamo scuole diverse, ma tu sei
sempre il mio angelo Gabriele e siamo come sempre inseparabili, anche se tu mi
ami ancora, lo so. E mi dispiace, ma io non ti amo. Mi piacerebbe troppo. Io
voglio amarti. Mi dispiace…Ti amo tanto come amico. Con, affetto, la tua
piccola Hermione, Carmen.
RECENSITEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!