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Autore: terryoscar    19/12/2022    9 recensioni
Autrici: AIZRAM_G e TERRYOSCAR
Sono trascorsi diversi mesi da quando Oscar ha abbandonato la Guardia Reale e André, per amor suo ha deciso di seguirla, arruolandosi nella Guardia Metropolitana.
Il Natale si avvicina e André è sempre più tormentato per il suo amore non corrisposto.
Chissà magari sarà un Natale speciale per entrambi.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alain de Soisson, André Grandier, Generale Jarjayes, Marron Glacé, Oscar François de Jarjayes
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La taverna La Bonne Table
 
 
 
 
E’ una sera come tante altre, i soldati della guardia sono in libera uscita e come loro abitudine trascorrono le ore libere a far baldoria nella solita taverna, tra loro c’è anche André.
“André, su forza beviamo … dimentichiamo i dispiaceri!”
“Mi sento confuso, temo di aver bevuto troppo!” borbotto con la voce un poco impastata.
Riempio l’ennesimo bicchiere a tutti i compagni e infine anche ad Andrè. “Ma no! Guarda me, ho bevuto più di te e sono lucido! Ah ah ah …”
“Alain, se hai voglia di ubriacarti fa pure!” Rispondo stringendo il mio bicchiere ormai nuovamente pieno.
“Vorresti dirmi che non hai pene da soffocare perché non ci credo!”
“ … Io non ho pene da soffocare …” Borbotto mentre stringo il bicchiere tra le mani.
“Ah ah ah … Si, certo! Ah ah ah … Ma se ti sei arruolato per seguire il tuo amore impossibile!”
 
Annuisco alle parole di Alain. È esattamente così, sono qui solo per Oscar, per stare vicino a lei, per essere al suo fianco sempre, la sua fedele ombra. Io non esisto senza di lei, così come l’ombra non esiste senza la luce. Questo sono io.
 
Gerard ribatte: “Dai André non pensarci! Ma perché non provi ad innamorarti di una donna qualsiasi?”
Le parole di Gerard mi infastidiscono, lascio il bicchiere sul tavolo, mi alzo e sussurro: “Sono stanco, torno in caserma!”
Gerard ribatte: “Ehi amico, scusami se ti ho offeso!”
“Stai tranquillo, non mi hai offeso, sono solo stanco. Buona notte!”
Marcel continua: “Lasciatelo andare, forse è meglio che vada a dormire, almeno non farneticherà più.”
 
Mi allontano goffamente dai miei compagni, lascio una moneta all’oste e mi avvio verso l’uscita quando una donna mi raggiunge, prende la mia mano con vigore e dice: “Bellissimo soldato, vorrei farti felice almeno un’ora, dai vieni con me!”
 
Sento il profumo dolciastro di questa donna, intravedo il suo abito, liso, rattoppato, che mette in evidenza il suo petto prosperoso. Alzo il capo e tra i fumi dell’alcol rispondo: “Sono già felice! … Non ho bisogno di nulla!” tiro la mano, tento di andare via ma la donna insiste. “Ma no, nessuno può essere felice se viene qui a ubriacarsi! Dai, vieni con me! Lo sai che ti guardo tutte le volte che vieni con i tuoi amici? Tutti chiedono di me, tranne te. Dimmi, forse non sono abbastanza bella per te?”
La donna si avvicina sempre di più, il suo odore mi da la nausea, mi confonde, mi infastidisce. Non è lei la donna che voglio, io voglio solo Oscar, la mia Oscar.
“Siete molto bella ma io non uso le donne per il solo piacere di un’ora.”
"Non ho mai sentito nulla di simile. Guarda i tuoi amici ... stanno ridendo di te!"
“Cosa vuoi che mi importi se ridono di me!? Loro ... hanno voglia di divertirsi. Scegli uno di loro!" indico con la mano i miei compagni d’armi.
 
Ognuno di loro ha frequentato questa donna, ognuno di loro l’ha avuta. Ma io no, io voglio solo lei, bionda, occhi azzurri, profumata di rose. Oscar, io voglio lei, solo lei.
 
"Ma io voglio te! Mi fai impazzire e poi non sono mai stata con un soldato a modo come te mentre con loro ..."
 
Sento udire delle risate, sono i miei compagni.
 
"AH AH AH AH ..."
Uno di loro dice a gran voce: "Avanti André, giuro che non farò la spia e il Comandante non saprà nulla! Ah ah ah ..."
Alain ribatte: "Ehi Lucien ma sei matto?! Lascialo in pace! ... E poi, secondo me, sotto sotto il Comandante ama il suo soldatino, solo che non vuole ammetterlo .... Uhm ... devo pensare a come fare per farglielo capire ..."
"Alain ma stai scherzando?! Ma cosa vuoi fare capire al Comandante!? Lo sappiamo tutti che è un osso duro!" rispondo mentre vedo André lasciare la taverna. "Comunque il nostro amico è grave: capisco che sia innamorato ma non intrattenersi mai con una donna è anomalo!"
Alain ribatte ancora: "Ih ih ih .... So perfettamente che il Comandante Oscar ha la testa dura ma ... amici e se facessimo in modo che si ingelosisca?"
"Ma che ti passa in testa?"
"Basta farle credere che il suo attendente è un grandissimo amatore ed è fatta! ... Se lo ama gli farà una bella scenata di gelosia altrimenti ... beh ... che André si metta l'anima in pace. Anche se ... onestamente dubito che il Comandante non provi nulla per occhi verdi!"
"Ah ah ah ah ... Insomma Alain vuoi mettere alla prova il Comandante?!"
"Esatto! Se è una donna cederà se no .... teniamoci un vero maschio al Comando! Ah ah ah ..."
"Ah ah ah ah ..." Ridiamo all'unisono.
 
"Senti Alain, quando pensi di attuare il tuo piano?"
"Appena avremo la prossima uscita! ... Ih ih .... Vedrete, farò andare su di giri il bel Comandante dagli occhi di ghiaccio."
"Ah ah ah ... Sta attento, il Comandante è una donna molto pericolosa, hai forse dimenticato come ha messo tutti noi al nostro posto?"
"Niente affatto! E' una donna di tutto rispetto ..." vedo la donna che poco fa circuiva André fare un passo avanti e mettere le mani sui fianchi. "Ehi bellezza cosa ti prende? Hai una faccia….."
"Mi prende che tra tutti gli ubriaconi che capitano qui, solo un soldato mi fa impazzire, e cosa scopro?! Che è innamorato del suo Comandante! Pazzesco!!! Mi piace un soldato che preferisce gli uomini a me. Ora capisco perché possiede dei modi così gentili e non è rozzo come Voi!"
Ridiamo tutti irrefrenabilmente: "Ah ah ah ah .... questa poi!! Ah ah ah …”
 
Sento la voce dell'oste richiamare la ragazza: "ELENA NON PERDERE TEMPO, VIENI QUI E VAI A SERVIRE IL TAVOLO TRE!"
"Grunt ... Arrivo padrone!"
I soldati continuano a ridere. "Ah ah ah ah ..."
"Ehi soldatacci avete poco da ridere? Forse non avete mai preso una cantonata?"
Alain ribatte divertito: "Io MAI! Tutti sanno e anche tu, che a me piacciono le donne ah ah ah ..."
Vado via furiosa mentre continuo a udire le risate dei soldati.
Alain si alza, posa una moneta sul tavolo e continua:"Sapete cosa Vi dico!? Che sono stufo anch'io! ... Torno in caserma."
"Di piuttosto che non vedi l'ora di dare filo da torcere il nostro Comandante!"
"Anche! Ah ah ah ..." Rido mentre vado via.
 
 
Tre giorni dopo
 
Sono seduta nel mio ufficio, nella caserma della Guardia Metropolitana Parigina, in rue Chaussè D’Antin. Una costruzione datata, a pettine, con diversi cortili. Mi alzo dalla mia comoda sedia, mi avvicino al vetro della finestra ed osservo i soldati nel cortile, intenti a spalare la neve che sta cadendo copiosa. Manca poco al Natale, il mio primo Natale in questa caserma.
In questi primi mesi passati alla guida dei soldati della guardia mi sono resa conto che lo stato della caserma, le condizioni di vita dei soldati e anche la loro stessa salute sono ben diversi da quelli della Guardia Reale. Qui le camerate vengono appena scaldate, le pareti sono scrostate e ricoperte di disegnini equivoci, il rancio è quasi immangiabile, le divise sono logore e spesso rattoppate.
Vorrei fare qualcosa per questi ragazzi …. Senza contare che tra loro si è arruolato anche Andrè ….. accidenti a lui. Andrè ….. solo qualche mese fa mi ha dichiarato il suo amore ….. in un modo davvero ….. assurdo. Mi ci è voluto un po’ di tempo …. Ma ho capito che non mi avrebbe mai davvero fatto del male.
Andrè …. Il bambino che è cresciuto al mio fianco, il ragazzo con cui ho fatto mille scazzottate
Sento bussare alla porta.
“AVANTI!”
Mi metto prima sugli attenti e con tono beffardo dico: “Comandante, scusate se Vi disturbo ma ho da farvi una richiesta da parte dei soldati”
"Alain ..... dimmi ....." Rispondo pronta a tutto.
 
Ormai ho imparato a tollerare le intemperanze di questo soldato.
 
"Comandante, come potete vedere nella caserma si gela, vorremmo avere almeno una coperta in più per le nostre brande puzzolenti. "
"Si .... lo so. Ho fatto richiesta al comando generale ..... coperte, legna, divise, calze .... e anche calce per risistemare questa caserma! E magari anche un cuoco, uno vero!"
Fischio, sorrido e rispondo beffardo:"Uaoooo ... ma che fortuna ci è capitata! Ci hanno rifilato non solo una bella donna al comando ma anche generosa! .... Ihih qualità che non si addice alle donne aristocratiche!"
"MA COME TI PERMETTI! Sparisci subito da qui o ti assicuro che per te saranno guai!" Sbotto furiosa. “Non sopporto questo tuo atteggiamento scanzonato e dissacrante!”
"Ihihih..." reclino il capo. "Debbo ammettere che avete il dono del comando.  Comunque Vi ringrazio a nome di tutti i pidocchiosi che Vi obbediscono! Ihihih.... con permesso!" Mi rimetto sugli attenti e sbatto i tacchi.
“SPARISCI!” Urlo mentre Alain richiude la porta.
 
Spero davvero che il generale Bouillè accolga le mie richiesta …. In caso contrario potrei provvedere con le mie finanze …. E chiedere aiuto a Sua Maestà! Intendo in qualche modo provvedere a questa caserma ed a questi ragazzi …. Alcuni di loro sono ancora così giovani ……
 
 
Vedo uscire  Alain dall’ufficio di Oscar, lo guardo perplesso, domando: “Il Comandante Oscar è in ufficio?”
”Si, amico, la tua bionda è al posto di comando ihihih.” Rispondo mentre mi allontano.
Mi avvicino alla porta e busso. Un tocco deciso e poi due ravvicinati.

Sento bussare alla porta, il tocco di André, inconfondibile. È il nostro piccolo codice, lo usavamo già da bambini per riconoscerci.
“Vieni André, entra!” Rispondo mentre mi rendo conto che la mia voce ha un’inflessione nuova, più calda.
Entro, chiudo la porta, mi metto sugli attenti e dico: “Comandante, hanno appena portato la legna per i camini della caserma.”
“La legna! Solo la legna? Non è arrivato altro?” Domando a metà tra l’entusiasmo e la delusione. Ho chiesto molto di più per questi ragazzi.
“Nient’altro, comandante!”
“Uff….è poco, troppo poco ….. questi ragazzi meritano di più! E questa caserma ha bisogno di molti interventi!”
“…. Comandante, credo che non arriverà nient’altro…”
“Grazie André…. Puoi andare ….” Poi ci penso un attimo ed aggiungo: “André, hai la serata libera …. Ti andrebbe di accompagnarmi a palazzo Jarjayes?”
 
Sento la voce di Oscar, ha un’inflessione nuova e al contempo antica, un guizzo della ragazzina che era, l’entusiasmo della gioventù.
 
"... Ecco ... io ... ma si, certo."
"Perfetto! Allora....possiamo andare!" Afferro la mantella, la metto sulle spalle e la allaccio stretta al collo. Prendo i guanti e li infilo, sorrido ed esco seguita da André. In certi momenti è così bello averlo al mio fianco.
 
Sono in compagnia dei miei amici, siamo pronti per la libera uscita quando vedo il mio amico André, un passo indietro del comandante, sorrido e con tono sarcastico dico: "Ehi Andrè, unisciti a noi, vedrai che non ti pentirai! Stasera c'è quella bellissima mora che ti aspetta”
"No no Alain, grazie ma .... no!"
Rispondo mentre mi rendo conto che Oscar si è irrigidita, un movimento piccolo, quasi impercettibile. Se non sapessi che per lei sono solo un amico, forse neppure più quello, direi che è gelosa.
I compagni uno dopo l'altro dicono: "Suvvia Andrè non farti pregare ...."
"Unisciti a noi ..."
"Forse hai trovato di meglio?"
L'ennesimo ribatte: "È probabile visto che quando andiamo alla taverna tutte le donne bramano per lui!"
 
Le parole dei miei soldati mi irritano un poco, mi volto verso André e cercando di nascondere la mia irritazione aggiungo: "Se hai già da fare non preoccuparti, posso rientrare a palazzo da sola. Dirò a Nanny che sei di turno .... non sarebbe carino dirle che frequenti certi .... posti, non trovi? Buona serata!" Aggiungo le ultime parole con stizza mentre mi volto ed allungo il passo verso le scuderie.
Sento alle spalle le risate dei miei compagni.
"Ah ah ah ...."
Ricevo una pacca sulla spalla da uno di loro.
"Sentito Andrè?! Hai perfino la benedizione del comandante!"
Tutti: "Ah ah ah ..."
"No no .... io .... devo andare, davvero!" Rispondo cercando di liberarmi dei miei compagni per raggiungere Oscar.
 
Non intendo di certo rinunciare ad un momento in cui potrebbe essere ancora come un tempo.
 
Alain con tono canzonatorio ribatte: "Lasciatelo andare altrimenti il Comandante lo sbatte in isolamento ah ah ah...".
"Grazie Alain..." sussurro appena mentre corro per raggiungere Oscar.
 
Ho l'impressione che sia piuttosto arrabbiata!
 
 
 
Sento dei passi raggiungermi di corsa, non mi volto nemmeno, li riconosco, sono quelli di André.
"Aspetta Oscar! ... Vengo con te!"
“Non sei obbligato, André!  Hai la serata libera …. E non sei al mio servizio. Puoi fare ciò che desideri ……”
 
Rispondo anche se vorrei che rientrasse con me. Mai come questa sera lo vorrei al mio fianco.
 
"Grazie ma ..... vengo con te. Sai ..... a palazzo Jarjayes si dorme, e mangia, molto meglio che qui!  E poi la nonna .... se scoprisse che invece di tornare a palazzo resto qui ..... povero me!" Rispondo sorridendo.
 
Anche se avrei voluto dirle che io la seguirei ovunque! Anche in capo al mondo, o all’inferno, pur di starle accanto, pur di avere un suo sorriso. È così raro vederla sorridere ormai ……
 
Annuisco fin tanto che non arriviamo in piazza d'armi, vedo i nostri cavalli già sellati, prima di montare il mio Cesar guardo André e sussurro stizzita: "Non ti pentirai di aver rinunciato a una delle tue tante corteggiatrici?!"
Sorrido, che sia davvero gelosa? "La nonna vale bene tale rinuncia, non credi Oscar?"
Lo guardo in malo modo e con tono sarcastico ribatto: "Non credo! Anzi ... ti consiglio di unirti ai tuoi amici, sai palazzo Jarjayes è un posto così noioso! Ah ... beh ... può darsi che anche lì avrai qualche corteggiatrice!" Impedisco ad André di rispondere, salgo in tutta fretta in sella e parto al galoppo.
Salgo rapido in sella ad Alexander, lo sprono al galoppo ma le vie di Parigi sono ghiacciate, il rischio di fare del male al mio amico a quattro zampe è troppo alto, così rallento. Chissà cosa le passa per la testa!  Testarda e cocciuta! Accidenti!
 
Sono fuori di me, corro via con il mio Cesar ma mi rendo conto che debbo portarlo quasi al passo, è troppo pericoloso, le strade sono ghiacciate.  Maledetto André! ... Ti credevo ... diverso dagli altri uomini e invece! .... Maledizione!! .... E' come tutti gli altri, è come Fersen! ... No, no ... Fersen è ..... Ma che razza di paragone faccio?! Fersen è un donnaiolo impenitente anche se dice di amare la regina! ... Eppure André .... mi ha delusa!
Mi stringo nella mia cappa, fa molto freddo, passo davanti a una taverna, sussurro: "Una cioccolata calda è quella che ci vorrebbe”
 
 
Ho perso di vista Oscar, quella testona quando è arrabbiata non bada a nulla. Pazienza, a palazzo Jarjayes la troverò senza dubbio!
 
Mi fermo davanti a una taverna, mi guardo intorno, André non c'è. "Meglio ... la sua presenza mi avrebbe infastidito." Scendo da cavallo quando sento alle mie spalle la voce canzonatoria di Alain.
"Comandante cosa fate sola soletta? Dove avete lasciato il Vostro fedele soldatino?"
"Alain! Non ti permetto di fare certe insinuazioni! Ed ora sparisci dalla mia vista!"
"Impossibile! Voi siete venuta nella stesso posto dove mi intratterrò con il resto dei Vostri soldati!" mi infilo il mignolo nell'orecchio e continuo: "Pensavo che solo ad André interessassero certi posti! Ih ih ih .... ma qui ci sono solo donne compiacenti .... ih ih ih .... se poi volete ...."
"BASTA! ME NE VADO!" Sbotto arrabbiata mentre metto il piede nella staffa e  con un gesto elegante rimonto in sella. Chissà poi dove sarà andato André? Oh .... ma a me non deve interessare! Ha la sua vita! Accidenti.
 
"Ah ah ah ah ...."
 
Sento le risate dei miei uomini ma li ignoro.
 
"Alain hai esagerato! Sono sicuro che domani il Comandante ti metterà in isolamento."
"È possibile .... ih ih .... però non sono proprio riuscito a trattenermi! Mi chiedo come faccia quella donna a non accorgersi del bell'Andrè!"
"Al tuo posto, non ne sarei sicuro! Ma l'hai vista in faccia quando le hai parlato delle corteggiatrici di André?! Il Comandante era gelosissima!”
"Ih ih i hi ..... in effetti ..... potrebbero esserci degli sviluppi divertenti!!"
Uno di loro continua: "Gerard credi davvero che il Comandante sia gelosa di André? Allora lo ama! Ah ah ah ...."
"Beh .... a me è persa molto gelosa ..... quindi ..... vedremo!!"
 
 
 
Varco il cancello di palazzo Jarjayes, entro nella stalla per lasciare il mio Alexandre, noto che Cesar non c'è ... ma dove sarà Oscar?! Non è ancora tornata. Possibile che le abbiano dato fastidio le parole dei mie compagni? .... Sinceramente non ne vedo il motivo, sta soffrendo ancora per Fersen ... non c’è posto per me nel suo cuore.
 
Vedo in lontananza mio nipote camminare verso l'ingresso delle cucine, mentre fuori inizia a nevicare. Spalanco la porta e lo faccio entrare.
"Andrè .... ma sei solo? Madamigella Oscar non è rientrata?!"
" ... Credevo che fosse qui ...." rispondo sconsolato.
 
Chissà dove sarà andata!
 
"E invece non c'è .... o Santo Cielo, che le sia accaduto qualcosa? Ma .... non potevate rientrare assieme? Oh Andrè .... uhm ...." osservo per bene mio nipote ed aggiungo: "Però ... mi sei mancato, bambino mio!! Fatti abbracciare!!"
 
Sento l'abbraccio di mia nonna, ma il mio pensiero è rivolto a lei. Dove sarà? Che le sia accaduto qualcosa? Forse è meglio che la vada a cercare. Ma dove?
 
Poi sento mia nonna sciogliersi, l'accarezzo e dico: "Scusami, ma è meglio che vada a cercarla."
"Oh Andrè .... ma cosa vi è successo, bambino mio?"
"Nulla, è solo che ... mi ha distanziato e il mio cavallo non riusciva a stare dietro al suo."
"Andrè .... non intendevo questo ...... non cercare di sviare le domande!!"
 
Osservo mia nonna, ha uno sguardo inquisitorio, seppure dolce. Si vede che è preoccupata.
 
"Ho detto la verità e adesso scusami, vado a cercarla!"
"Si .... vai .... ma prima o poi dovrai spiegarmi, Andrè!!" Aggiungo mentre lo vedo uscire dalla cucina.
 
Davvero non la capisco, ma cosa le è preso? Forse pensa che mi sia preso gioco di lei .... dopo quella notte scellerata! .... Non smetterò mai di chiederle perdono per quel mio gesto scellerato, dettato solo dalla frustrazione. Non avrei mai potuto farle del male ….. mai, per nulla al mondo.
 
Esco dalla cucina, vedo la neve scendere copiosa, mi stringo alla mantella. "Brrr .... ma che freddo che fa! ... Oscar, ma dove sei?!"
 
 
Varco il cancello del palazzo sotto una copiosa nevicata, ho tirato su il cappuccio del mio lungo mantello, mi stringo bene nel mantello, lo chiudo meglio per cercare di riscaldarmi, e raggiungo le scuderie. L'atmosfera è un poco particolare, ormai non manca molto al Natale, la neve mi ricorda tutto ciò. Scendo da cavallo e porto César nella scuderie, varco la porta, mi scrollo la neve di dosso e mi guardo attorno.
 
 
 
Da lontano la vedo, sta entrando nelle scuderie, la raggiungo. Entro e dico: "Dove sei stata? Mi sono preoccupato ..."
Mi volto di scatto, lascio cadere dalle mani la spazzola con cui stavo asciugando César, osservo Andrè davanti a me, non riesco a comprendere se sia arrabbiato o preoccupato?
"Non devo rendere conto a te di cosa faccio!" Rispondo stizzita. "Tu piuttosto? Non ti sei fermato alla taverna? Se ho ben compreso sei molto .... richiesto!" rispondo con tono freddo e acido, forse ben più acido di quanto avrei voluto. Ma accidenti, Andrè è davvero richiesto!!
"Cosa?! Ma davvero credi a ciò che ha detto Alain?! Oscar io non sono come tu pensi!"
"Cosa ne sai tu, di cosa penso io? E comunque Alain potrebbe avere ragione ..... nulla ti impedisce di essere  ...... come dice Alain!!"
Avanzo di qualche passo e con tono pacato ribatto: "Ora ti faccio una domanda: se una persona è innamorata di qualcuno, potrebbe stare con un'altra che non sia lei?"
"E perchè lo chiedi a me? Dimmelo tu, piuttosto!!!" Rispondo in uno scatto di rabbia.
"L'ho fatta io per prima la domanda. Rispondimi!"
"Non sono tenuta a darti risposte! Ed ora scusami .... sono stanca e voglio rientrare a palazzo ...... ci pensi tu a César?!"
Le sbarro la strada e continuo: "Sei ancora innamorata di Fersen?"
 
La domanda di Andrè mi indispettisce ancora di più, ma come si permette di chiedere certe cose!
 
"Sono cose che a te non devono interessare, considerato che hai uno stuolo di donnette che ti attende alla taverna!"
"Ti ho fatto una domanda!"
"A cui io non sono tenuta a dare risposta! Ed ora spostati ..... devo passare!!!" Rispondo sempre più stizzita.
La fronteggio e continuo: "Dal tuo atteggiamento deduco che tu lo sia ancora! Dunque se ami Fersen potresti mai amare un altro uomo?"
"Lascia stare Fersen! Non è di lui che stiamo parlando .... ma di te!!"
"Se tu non riusciresti a guardare un altro uomo perché sei ancora innamorata del Conte, cosa ti fa pensare che io mi possa intrattenere con una donna che ... non sia tu?!" la vedo arrossire, tace. "Mi dispiace di averVi offeso ancora una volta Comandante Jarjayes! ... Ricordo perfettamente di averVi giurato che non sarei mai più tornato sull'argomento .... l'avevo giurato a me stesso ma dopo una simile accusa, non posso tacere."
"E cosa ti avrei fatto, sentiamo?!! Forse ti ho detto la verità? Non è forse vero che sei circondato da donnette? Che sei uno dei soldati più ricercati alla taverna? Che tutte le donne che incontri sul tuo cammino sospirano al tuo passaggio? Che anche le giovani cameriere di palazzo ti corteggiano? Uff ...  Andrè .... non mentire con me!! Sei tu ....." punto il dito contro al suo petto "Sei tu ..... ad essere ..... ricercato! Non io!!" Tengo lo sguardo dritto negli occhi di Andrè.
 
Non intendo cedere di un passo. Sono io la parte offesa qui, sono ad avere diritto di essere consolata ed essere arrabbiata. IO!!! Non lui!
 
"Sarà come dici ma io non me ne sono mai accorto perché .... è solo te che amo!"
Le parole di Andrè mi sorprendono e spaventano. Ho paura ... paura che sia come mesi fa, paura che possa ancora aggredirmi, paura che possa ricordarmi che sono solo una donna. Paura .... paura di ammettere che .... Andrè non potrebbe mai farmi del male. Che alla fine .... alla fine non è accaduto nulla, nulla di più di una scazzottata.
 
Poso le mani sul suo petto e cerco di spingerlo via, per passare e correre verso palazzo.
 
La vedo allontanarsi mentre la neve continua a cadere, urlo: "HAI PAURA DEI MIEI SENTIMENTI?! SE HAI ABBASTANZA CORAGGIO, AFFRONTAMI! FERMATI OSCAR!"
 
Sento le parole di Andrè mentre allungo il passo fino a correre, voglio solo entrare a palazzo e chiudermi nella mia stanza. Non era certo questo che volevo ..... non quando ho chiesto ad Andrè di rientrare a palazzo con me. Accidenti a lui, ultimamente sembra che voglia ricordarmi i tutti i modi che sono una donna!
 
 
Entro in casa veloce, accolta da alcune cameriere. Slaccio la mantella, tolgo i guanti e li porgo ad una giovane ragazza.
"Fammi preparare un bagno e  ..... chiedi a Nanny di raggiungermi di sopra! Mio padre, è a palazzo?!"
"Il Generale è nel suo studio."
"Grazie ...." Salgo rapida le scale che portano al piano di sopra mentre sento Andrè entrare e le cameriere che lo accolgono felici ..... donnette, ecco cosa sono!! Riesco a percepire i loro sospiri anche da questa distanza, me le immagino, con gli occhi persi e la bocca spalancata mentre lo attendono felici, donnette!! Sciacquette!!! Ecco cosa sono!! E lui …. Lui si bea di tutto ciò! Dannato Andrè.
 
"Andrè!! Sei tornato!!"
"Oh Andrè .... ma quanto sei ..... mangi a sufficienza in caserma?"
Ignoro le parole delle cameriere e dico: "Scusatemi, lasciatemi solo con Oscar!"
"Madamigella Oscar? Ma ha chiesto un bagno, Andrè!! E direi che anche tu ne hai bisogno!! Su su .... vai a cambiarti!!"
“Ora Andrè prepariamo un bel bagno anche per te!! AAHHHH”
 
"Oscar, devo parlarti!"
Mi fermo a metà della scalinata, osservo Andrè dall'alto ed aggiungo decisa: "Magari dopo, ora vorrei fare un bagno e cambiarmi, come vedi i miei abiti sono tutti bagnati ..... se non te ne fossi accorto, fuori nevica!"
"Si, hai ragione! Aspetterò!"
"Ecco .... magari vieni su più tardi .... con una bella tazza di cioccolata .... anzi, due!" meglio essere magnanima, anche se non se lo meriterebbe. E poi potrei sempre gettargli la cioccolata bollente addosso.
"Speravo che me lo chiedessi. A dopo ... Oscar ..."
"A dopo ...... " rispondo voltandomi e raggiungendo rapida la mia stanza.
 
Sento i passi delle cameriere seguirmi, mi volto e le vedo cariche di secchi di acqua, apro la porta della mia stanza e le ragazze entrano veloci. Uno stuolo di ragazze, tutte con indosso l'abito scuro, i capelli raccolti ed il grembiule bianco. Entrano parlottando fitto fitto tra di loro, mi rendo conto che i loro discorsi riguardano essenzialmente Andrè. Non fanno che tesserne le lodi ..... uff.
Poi arriva la nonna, entra come un tornado e mi raggiunge mentre sfilo gli stivali e la giacca della divisa.
"Oscar, bambina mia!!"
"Nanny, avverti mio padre che sono arrivata!"
"Certo, ma ora ti meriti il tuo bel bagno! Su su .... ti aiuto io!!"
"Faccio da sola, puoi andare!"
"Come desideri, Oscar. Magari torno tra un po' per aiutarti con i capelli, va bene? Tu intanto .... rilassati e goditi il bagno caldo!!"
Non rispondo, vedo Nanny lasciare la mia stanza, entro nella toilette e mi libero degli abiti bagnati. "Riconosco che fa davvero freddo nonostante che il camino sia acceso! ...." nella testa c'è solo il viso di André. "Mi ama ... eppure non sdegna di andare con le altre donne! Almeno è ciò che dice Alain!" mi infilo nella vasca, entro a poco a poco fino ad immergermi completamente. "Lui dice di essere fedele al suo amore." risalgo su. "Ma cosa mi importa se si intrattiene con le altre donne?! La questione non mi riguarda, che faccia ciò che gli pare!"
Afferro un pezzetto di sapone ed inizio a passarlo sulla pelle, un gesto dettato dall'abitudine, mentre non riesco a fare a meno di pensare a lui, ad Andrè. Accidenti, ancora una volta ha detto di amarmi .... ma perchè è così ..... difficile? Mi appoggio al bordo della vasca, chiudo gli occhi e mi lascio scivolare fino ad immergermi completamente, bagno i capelli e riemergo solo quando sento che mi manca l'aria.
 
 
 
 
 
Sono nel mio studio, suono la campanella per chiamare la servitù, ecco aprirsi la porta.
 
"Desiderate Signor Generale?"
"Debbo parlare con Oscar, falla venire nel mio studio!"
"Si Signore, la avviso subito .... "
 
Afferro la pipa sul tavolo, la porto alla bocca e con un gesto deciso l'accendo. Mi alzo dalla mia poltrona, mi avvicino alla finestra e guardo la neve scendere giù.
 
"Sono davvero preoccupato, debbo parlare con mio figlio!"
 
 
Entro nella stanza di Oscar, poso la biancheria pulita sul letto, raggiungo la toilette e busso.
"Oscar, tuo padre ha chiesto di te!"
"Ha chiesto di me?! ... Bene, vedrò cosa vuole!"
"Ti ho lasciato il cambio sul letto, vuoi che ti aiuti, Oscar?!" Domando con tono dolce.
“Faccio da me.”
"Come desideri ...... hai richieste per la cena?!"
"Nessuna. Andrà bene qualsiasi cosa."
"Bene, a dopo allora!!" Lascio la stanza e decido di cercare Andrè, qui c'è qualcosa che non mi torna affatto.
 
 
Mi vesto, sistemo il fiocco della camicia, stiro con una mano il gilet, afferro la giacca, mi osservo un attimo allo specchio ed esco a passo deciso, per raggiungere lo studio di mio padre. Arrivo, busso decisa ed attendo.
TOC TOC
 
 
Sono  concentrato sui dispacci militari quando all'improvviso sento bussare.


"AVANTI!"
 
Apro la porta ed entro. Osservo mio padre, seduto sulla sua poltrona, con la pipa in mano.
"Padre, mi avete fatta chiamare?"
"Si .... ho bisogno di parlarti. Ma siediti!"
Mi accomodo davanti a mio padre, con le mani appoggiate sulle gambe. Sono tesa, agitata.
"Ditemi ....."
Tiro l'ennesima bocca, vedo il fumo sollevarsi, poi poso la pipa sulla scrivania e domando: "Come ti sembra il nuovo incarico che ti hanno affidato?"
Osservo mio padre, faccio un bel respiro e rispondo decisa: "Stimolante, direi! Purtroppo però in quella caserma manca tutto, Padre! Ho fatto richiesta al comando generale, spero davvero che mi mandino il necessario! Pensate che non c'è neppure la legna per scaldare tutta la caserma! E le divise ..... sono logore e vecchie. Per non parlare della costruzione: le pareti sono ammuffite, l'intonaco si sgretola ...... mi chiedo perché nessuno se ne sia interessato"
"È una realtà che non conosci, tutte le caserme francesi sono cosi, tutte tranne quelle della Guardia Reale! .... Oscar...." mi porto le mani al viso e sussurro "Perdonarmi.... ho sbagliato con te, non avrei dovuto educarti come un uomo. Perdonami, Oscar..."
Le parole di mio padre mi sorprendono, perdonami, lui ha detto davvero perdonami ...... sono sorpresa e confusa. Faccio un belò respiro, mi prendo un attimo prima di rispondere.
"Padre ...... io sono felice della Vostra decisione! Sono libera, come nessuna delle mie sorelle. Io .... Vi ringrazio per avermi cresciuta così!"
"Si, ma tu non puoi condurre ancora questa vita! Io vorrei... che tu abbandonarsi l'uniforme e ti sposassi come tutte le altre donne. "
"No no no no!" Rispondo sorpresa dalle parole di mio padre. "Il matrimonio non è nei miei piani. Proprio no, Padre! E poi .....siate onesto, mi ci vedete sposata?"
"Ecco vedi, dobbiamo trovare un uomo adatto a te! ... Girodelle ha chiesto la tua mano. È un brav'uomo e sono sicuro che ti renderà felice, in fondo è stato al tuo servizio per vent'anni e saprebbe farti felice...."
"Avete detto bene, è stato al mio servizio. Gli ho dato ordini per vent'anni. Non potete di certo pretendere che io ora giuri obbedienza ad un uomo a cui ho impartito ordini per vent'anni! E poi .... no, Girodelle proprio no, Padre"
"Se il giovane Girodelle non ti piace, ne troveremo un altro. Oscar, l'importante è che tu dia una svolta alla tua vita.”
 
Non posso credere a ciò che mio padre sta dicendo, sembra persino sincero e commosso, davvero pentito di avermi cresciuta come un uomo.
 
"No Padre ..... no. Girodelle proprio no. Io..... io .... credo di essermi guadagnata la mia libertà! Sono stata un figlio devoto ed obbediente. Credo di avere portato onore e gloria al casato dei Jarjayes ed intendo portarne ancora! Di questo spero mi darete atto, Padre." Rispondo decisa. “Non saprei cosa farmene di Girodelle ….. figuriamoci!!”
"Si, certo … lo capisco! Ma è giunto il momento che tu abbandoni questa vita e poi come ti ho già detto, mi sono ravveduto, non avrei dovuto allevarti come un maschio. Tu sei una donna, una bella donna e meriti di essere felice."
“Ma io sono felice, Padre. Sono felice della vita che conduco, non  voglio di certo cambiare!”
 
Povera me, dopo trentatré anni mio padre si rende conto che non sono un maschio. Assurdo. Io sono felice della vita che conduco, molto felice.
 
“Si ma… vedi, la settimana prossima il generale Bouillè darà un ballo in tuo onore, ci saranno tutti i nobili di Parigi, tu potrai scegliere uno di loro e …”
"Un ballo?! Ma state scherzando? Io non ho alcuna intenzione di espormi a degli uomini, ma ci pensate che la maggior parte di loro sono miei sottoposti e gli altri ... superiori arroganti!"
"Lo vuoi capire che esigo un erede? Puoi scegliere con chi farlo, sono magnanimo! Ma esigo un erede!" Sbotto scocciato da questa figlia ribelle.
 
Maschio ribelle, femmina ribelle …. Accidenti!!
 
Sorrido e, con tono pacato, ribatto: "Dimenticate che sono io il Vostro erede?"
"E dopo di te? Non ci pensi? Io si! Quindi ..... vedi di sceglierti un bel marito e provvedi, così come abbiamo fatto tua madre ed io."
"Padre, sinceramente non Vi riconosco! ... Voi non mi avreste mai parlato in questo modo e poi non Vi siete mai posto questo dilemma! ... Cosa Vi succede? Perché Vi preoccupate per me? Forse è per la situazione che sta attraversando la Francia?"
“Possibile che tu non lo capisca? Voglio il tuo bene, la tua felicità....e che il buon nome del nostro casato prosegua per le prossime generazioni!" Rispondo deciso e scocciato.
 
Possibile che mia figlia non voglia capire? Accidenti!
 
"Padre, mi avete chiamato per dirmi questo?" domando alzandomi dalla sedia.
"Certo! Ma non solo. Voglio sapere come va nel tuo nuovo incarico!"
Sorrido e rispondo sarcastica: "Bene! ... Lo trovo molto stimolante, sapete, nella Guardia Reale era tutto così noioso, non succedeva mai nulla, invece con i soldati della Guardia ...."
"Cosa accade? Raccontami un poco, su!"
"Forse il Generale Bouillè non Vi ha informato?"
"No, ovviamente no"
"I soldati della Guardia non sono affatto contenti di sottostare agli ordini di una donna."
"Uhm......lo immaginavo! Ma dal tuo sguardo deduco che tu non intenda arretrare!"
 
Osservo mia figlia, sono certo che non mi deluderà. Certo non vuole sposarsi ma come ufficiale è davvero perfetto, o perfetta?
 
"Esatto! Vedrete che si convinceranno."
"Non ne sarei così convinto......ma, a parte questo? Com'è questo incarico?"
"Padre, la caserma è squallida, le camerate sono fredde e sporche e poi il rancio dei soldati è insufficiente. C'è mal contento ed io riconosco che hanno tutte le ragioni per esserlo." Non posso di certo biasimare questi ragazzi, perché sono solo dei ragazzi, non certo degli uomini fatti, se si lamentano della caserma, è davvero un luogo indegno dell’esercito francese, del prestigioso esercito che deve rappresentare il nostro magnifico regno.
"E quindi ... come intendi procedere?" Afferro la mia pipa ed inizio a giocarci mentre osservo mia figlia.
"Ho fatto presente la questione al Quartier Generale ma temo che non verrò ascoltata."
"E ti arrendi così? Senza combattere? Io non ti educata in questo modo"
"Ho già fatto pressione diverse volte sul Generale Bouillè ma nulla. Non posso certo minacciarlo! ... Mi sbatterebbe in isolamento ah ah ah ..."
"Minacciarlo no, convincerlo però si! Sta a te trovare il modo!"
"Vedrò se sarà possibile! ... Bene adesso Vi chiedo di scusami, sono stanca!"
"Certo......ma ricordati, io esigo che il nostro casato prosegua! Attendo la tua decisione, Oscar! Tu hai degli obblighi verso questa famiglia! Ricordalo! "
 
Lascio lo studio senza proferire parola. Percorro il corridoio e ripenso alle parole di mio padre, per lui c'è solo il dovere, le convinzioni, gli obblighi. Un tempo ho amato Fersen ma adesso ... adesso mi rendo conto che Fersen non è paragonabile ad André!
   
 
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