Anime & Manga > Lady Oscar
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Autore: Charlie_Carla    29/12/2022    2 recensioni
Questa è stata la mia prima fan-fiction, scritta già per un altro sito che oramai non esiste più, e che dopo più di 10 anni rileggendola, mi è tornata la voglia di scrivere e di modificarla per i tanti errori che ho riscontrato.
Tante volte ho fantasticato su come potesse continuare la storia della mitica "Lady Oscar."
A dire la verità a me non è mai andata giù la versione originale
(mi riferisco al finale della storia), ed è per questo che finalmente
ho deciso di scriverne una tutta mia.
Per questa storia mi sono ispirata un po' al film "Bella bionda e dice sempre di si", con Kim Basinger e Alec Baldwin, soprattutto per il si! Chi l'ha visto forse comprenderà.
Le fanart sono disegnate da me.
Se volete scrivermi per un suggerimento, un commento, critica, accetto anche gli insulti (però quelli risparmiatemeli).
Buona lettura!
Genere: Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alain de Soisson, Altri, André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Destino avverso (9)

Oscar si era ripresa dopo due giorni in cui aveva dormito profondamente a causa della febbre alta, di tanto in tanto riapriva gli occhi, ma poi stanca, sfinita, sprofondava nell'oblio della febbre.
Tutti le erano stati accanto, Andrè non si era mai mosso dal suo capezzale, aveva chiesto e ottenuto aiuto dal Generale per poter avere dei giorni di permesso dalla caserma.
Non l'aveva mai abbandonata e a lui, Oscar, una volta sveglia aveva raccontato il motivo di quel gesto.

Chi s'infuriò enormemente fu il Duca che inveì contro il Generale, dicendogli che questa era una cosa inammissibile, trovare la futura sposa priva di sensi sotto la pioggia battente, da sola e per di più in un bosco, senza essere vista da nessuno, cosa avrebbe pensato l’intera corte se si fosse saputo?!

Il Generale, molto rammaricato, si scusò con il Duca giurandogli che non sarebbe più accaduto nulla di simile, mantenendo il dovuto riserbo sulla faccenda.

In un primo momento il Generale diede tutta la colpa ad Andrè, essendo egli, il più vicino ad Oscar, questa volta non si era preso cura di lei come avrebbe dovuto.
Poi, riscosso da quel momento d'ira si scusò, ormai Oscar non viveva più da uomo e Andrè era ancora arruolato, quindi quella di proteggerla non faceva più parte delle sue mansioni.
 
 

Una volta sveglia, Oscar liquidò tutti con la storia che voleva fare una passeggiata da sola, di essersi inoltrata nel bosco e che una volta sorpresa dalla pioggia era andata in cerca di un riparo e che non riuscendo più ad orientarsi, non era stata in grado di tornare indietro.
Il Duca non credendo a queste parole, rimasti soli con la servitù, chiese a tutti di uscire dalla stanza per poterle parlare in privato.
Mentre le cameriere ed Andrè con un assenso di Oscar stavano lasciando la stanza, Nanny non si mosse di un passo.
Il Duca spazientito rivolto a Nanny disse: “Forse non mi avete sentito?”.
Nanny per nulla intimorita rispose: “Certo che vi ho sentito Signore!”.
“E allora perché non uscite!!”.
Il Duca si stava alterando di più.
“Perché io non lascio la mia bambina sola con un uomo, anche se è il futuro sposo, specialmente in camera da letto e in questo stato!”.
Anche Nanny indispettita alzò un po’ la voce.
Il Duca stava per inveire su di lei, quando intervenne Oscar.
Duca! Non vi permetto di trattare così la mia balia, infondo si sta solo preoccupando per me.
Nanny, ti prego, lasciaci soli, sarà per poco, te lo prometto…il Duca è un gentiluomo, non oserà farmi nulla, poi, in caso contrario, lo sai…io mi so difendere da sola!”.
Le ultime parole le disse facendo un occhiolino e sorridendo a Nanny, mentre al Duca rivolse uno sguardo truce.
Calmata Nanny, la quale uscì dalla stanza, il Duca iniziò a fare avanti e indietro davanti al letto di Oscar borbottando, mentre lei lo fissava in attesa che parlasse e pronta a controbattere.
Quando, poi, finalmente si calmò, si fermò davanti a lei e disse:
“Io, non ho creduto ad una sola parola di ciò che avete detto per giustificare l’accaduto, vi rendete conto di quello che sarebbe potuto succedere?
Se era una messinscena per rimandare o annullare il matrimonio, potete anche scordarvelo…non dimenticate il nostro patto…”.
“E come potrei dimenticarmene???”
Intervenne Oscar, irritata e amareggiata.
Bene! Ora che lo ricordate, se non volete che metta in atto quello che potrebbe succedere se non verrà rispettato, vi consiglio di non fare più questi colpi di testa!
Per questa settimana il ballo a cui eravamo invitati è saltato, dando come scusa una vostra indisposizione, ma la prossima settimana e oltre ci sarete!!!
Domani, torneranno le sarte per completare l’abito da sposa…abituatevi  presto sarete mia moglie e tante cose cambieranno!!!”.
Detto ciò, si congedò lasciando Oscar ancora più sconfortata.
 
 
Trascorsa questa breve parentesi di paura, tutto era tornato come prima.
I preparativi per il matrimonio continuavano, oramai mancavano solo due settimane.

A volte trascorrevano giorni senza che Oscar ed Andrè si vedessero, lei sempre trascinata ovunque a far acquisti, balli, pranzi, cene…e lui o in caserma o a casa ad occuparsi di altre mansioni.

Negli ultimi tempi, Andrè per soffocare il suo dolore e per cercare una soluzione, quando usciva dalla caserma rincasava sempre molto tardi.
Andava da solo nelle taverne a bere per dimenticare, fu una di queste sere che in una taverna incontrò Alain.

"Andrè!Vecchio mio…
 Perché non mi hai detto che venivi qui?
Saremmo potuti venire insieme".

"Ciao Alain…in realtà è stata un’improvvisata, ho vagato senza meta!".

I due si sedettero ad un tavolo, ordinarono da bere ed incominciarono a chiacchierare.
Il discorso ricadde subito su Oscar, Andrè subito si rabbuiò e divenne silenzioso.
"Andrè…il comandante fra pochi giorni si sposa…è per questo che sei venuto qui ad ubriacarti?".

Andrè abbassò lo sguardo, cercò di trattenere le lacrime che con forza volevano uscirgli fuori.

"Allora Andrè…perché non rispondi?".

Andrè continuando a non rispondere, prese il boccale di birra che gli aveva appena portato l'oste e lo ingurgitò tutto d'un fiato.
Alain lo guardò con gli occhi sbarrati, mai aveva visto il suo amico ridotto così.

"Stai proprio messo male amico mio!".

Disse Alain con voce bassa, ma aveva capito tutto quello che stava provando il suo amico.
Andrè, lo guardò, poi riabbassando lo sguardo gli rispose solo con un flebile:
"Si!".
“Però, tutto questo dal Capitano non me lo sarei mai aspettato, sapeva benissimo quanto tu l’amavi, sembrava che ci tenesse a te e invece…”.
“Alain, non è come sembra purtroppo…”.
“Che vuoi dire?
Che stavolta il padre è riuscito nell’intento di costringere la figlia a sposarsi?”.
“No…”.
"Non vuoi proprio raccontarmi nulla?".
Andrè, rigirando il boccale ormai vuoto fra le mani, gli rispose:
“Non è facile…”.
“Tu provaci!”.
Gli rispose Alain sempre più convinto di poterlo aiutare.

Così, fra una chiacchiera e l'altra, fra un bicchiere e l'altro, Andrè finì per raccontare tutto ad Alain, sapendo che di lui ci si poteva fidare.

"Ma è assurdo!
Com'è possibile che il comandante ceda ad un ricatto come questo?".


Disse Alain incredulo.

"Ti prego Alain…non gridare, hai promesso di mantenere il silenzio!".

"Oh!
Si, scusami, non volevo!".


"Vedi Alain…il fatto è…che io ho promesso ad Oscar che non avrebbe sposato quell'uomo, o meglio, che non sarebbe mai… stata sua!".

"E adesso non sai come fare, vero?".

"Già…l'unica soluzione sarebbe quella di fuggire, ma… alla fine sarebbe salva solo lei, mentre la sua famiglia cadrebbe in rovina!".

"Beh!
E' una bella gatta da pelare questa…ma forse insieme si potrebbe trovare la soluzione…che ne dici?".


E gli strizzò l'occhio.

Andrè un po' meravigliato gli rispose:

"Alain… tu hai forse una soluzione?".

C'era tanta apprensione in quella domanda che Alain mostrò un sorriso soddisfatto ad Andrè, e gli disse: 

"Non proprio…ma forse…".

Così, Alain, raccontò ad Andrè ciò che aveva in mente, ed entrambi si dissero che la cosa era rischiosa, ma che tutto sommato, avrebbe tolto Oscar via dalle grinfie di quell'uomo[1] .
 



Era trascorsa una settimana, Oscar era sempre molto agitata, nervosa e stava quasi sempre rinchiusa in camera sua.

Andrè, come sempre continuava a svolgere le sue mansioni, ad Oscar non fece mai parola di ciò che stava preparando con Alain, il quale incontrava quasi tutte le sere per sistemare il loro piano.

Il Duca come sempre, continuava a recarsi tutti i giorni a Palazzo Jarjayes per far visita ad Oscar e a rimanere a cena con la famiglia.
In queste cene si parlava, si rideva, si facevano progetti…tutti, tranne Oscar che rimaneva sempre in silenzio.

Molte volte scherzando ridevano di lei, ma ella presa com'era dai suoi pensieri nemmeno se ne accorgeva, attirando così l'attenzione dei presenti, e quando le si chiedeva il perché di quella sua stranezza, ella rispondeva che aveva mal di testa e a volte con questa scusa riusciva a liberarsi di tutti e a ritirarsi nella sua stanza.

Al di fuori della porta si potevano udire i suoi singhiozzi, le urla di rabbia soffocate con il cuscino, ma nessuno li sentiva, tranne Andrè, fermo dietro la sua porta l’ascoltava e gli si straziava il cuore.
Era grande il suo amore per Oscar, tanto grande da non farsi scoraggiare dagli eventi, anzi avrebbe lottato per lei fino alla fine.
 



Erano trascorsi cinque giorni, al matrimonio ne mancavano solo due, tutto era pronto.
Quando si entrava nella stanza di Oscar vi si poteva vedere padroneggiare nel suo splendore l'abito da sposa messo su di un manichino.
Esso era di seta, color oro, molto ampio, rifinito con pizzi, merletti e ricami, non molto scollato né sul davanti nè dietro.
Di sicuro, Oscar, sarebbe stata la sposa più ammirata ed invidiata di Versailles.
Ma ad ella ciò non importava, stava malissimo, a che valeva essere la più ammirata, invidiata, se alla fine sarebbe stata la sposa più triste e disperata!
 



Un altro giorno era trascorso, il conto alla rovescia ormai volgeva al termine, ed il giorno seguente ci sarebbero state le nozze.
In casa Jarjayes, tutto era pronto, tutta la servitù indaffarata nei giorni scorsi, ne approfittò per riposarsi un po'.

La giornata trascorse piano e silenziosa:
Oscar, aveva chiesto di voler rimanere tutto il giorno in camera sua e di non voler essere disturbata.
Dopo aver trascorso una notte insonne e mezza giornata dal trattenersi a non fare in mille pezzi quell’orribile vestito che l’indomani avrebbe indossato, ormai stanca e senza più lacrime si addormentò in un sonno agitato.

Quel pomeriggio Andrè era andato da Alain, per mettere a punto le ultime preparazioni del loro piano e con lui era stato a casa del Conte Gerodelle, non era stato facile ottenere ciò che gli chiedeva, ma alla fine ci era riuscito[2].

La sera stava ormai calando quando prese la strada del ritorno, arrivò quando il buio aveva già oscurato tutto.

Oscar si era da poco svegliata e vane furono le insistenze da parte di Nanny per farla cenare.
Non voleva vedere né sentire nessuno, voleva starsene da sola.

Andrè dopo un po' che era rincasato chiese alla nonna notizie su Oscar, lei gli rispose che aveva detto di volersene stare da sola e che non aveva voluto nemmeno cenare.

Allora, Andrè, decise che più tardi sarebbe andato da lei.
 
Era notte fonda ormai, quando Oscar sentì bussare alla sua porta, in un primo momento voleva far finta di non aver sentito, o che stesse dormendo, poi visto che insistevano a bussare e dopo aver sentito la voce di Andrè che la pregava di farlo entrare, decise di aprire.
Era ancora in camicia da notte dalla notte precedente, si mise su una vestaglia ed andò ad aprire.
Aprì solo con la chiave e lasciò che Andrè aprisse la porta ed entrasse da solo.

Quando egli entrò si meravigliò, la stanza era immersa nel buio, Oscar non aveva acceso nemmeno una candela, così cercò di far luce, con il candelabro che aveva in mano.
Cercò Oscar, la vide era voltata di spalle vicino alla finestra.

"Oscar!".

La chiamò e lei lentamente si voltò, la vide, non riuscì a spiegarsi cosa provò in quel momento, aveva il cuore straziato.
Oscar era in uno stato pietoso: aveva gli occhi rossi, gonfi e le sembrava così piccola e fragile [3] .

Oscar guardando lo stupore di Andrè, abbassò gli occhi e con voce strozzata, gli disse:
"Andrè… perché sei venuto, avevo chiesto di restare da sola".

"Oscar, io non potevo lasciarti sola nel tuo dolore".

Allora lei, voltandosi di nuovo di spalle gli disse:

"Andrè…ti prego, non aggiungere altro!".

Andrè posò il candelabro su di un mobile, le si avvicinò e cercò di abbracciarla, ma lei dimenandosi, lo pregò di lasciarla stare, non voleva essere toccata da lui, perché poi, non avrebbe avuto più il coraggio di lasciarlo. 

Voltandosi verso di lui poi, incominciò a piangere.

"Oscar…non puoi ridurti così per colpa sua!".

Si voltò nuovamente di spalle e strinse forte davanti a sé la tenda della finestra.

Andrè si avvicino da dietro, la strinse forte a sé e le disse:
"Oscar…io ti amo…ti amo tanto…anch'io sto soffrendo…tanto, come te!".

Senza aspettare risposta, la prese in braccio e la portò sul letto, si sedette vicino a lei, tenne la sua testa sulle proprie ginocchia e carezzandole il viso ed i capelli restò con lei finché non si calmò e sicura fra le sue braccia si addormentò.
Rimase tutta la notte a vegliare il suo sonno agitato, promettendole a bassa voce che tutto si sarebbe sistemato.

Prima dell'alba se ne andò lasciandola dormire, ma prima si soffermò a guardarla e contemplando la sua bellezza le diede un bacio lieve sulle labbra. 

In mattinata fu svegliata da Nanny.
Per prima cosa le fu fatto fare un bagno, poi, Nanny con l'aiuto di altre cameriere iniziarono a vestirla, Oscar si sentiva morire.

Era una sposa incantevole, quel vestito, le stava proprio bene, per i genitori era difficile descrivere quanto fosse bella, una perfetta sposina agli occhi di tutti.
L’acconciatura a boccoli con un cerchietto di fiori incorniciavano tutta quella bellezza, quasi come fosse stato un quadro dipinto da un pittore.

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Ormai giunta ora, si avviarono tutti verso la carrozza, anche stavolta l'avrebbe condotta Andrè.
Da lontano mentre Oscar veniva accompagnata dai suoi genitori, sfiorò lo sguardo di Andrè.
Tante erano le cose che avrebbe voluto dirgli, la disperazione che aveva dentro, cresceva sempre di più.
Stava per abbandonare la sua casa, i suoi affetti…il suo Andrè.

Durante il tragitto, Oscar rimase per tutto il tempo in silenzio, mentre i genitori, felici chiacchieravano allegramente.
Una volta arrivati davanti alla Cattedrale di Notre Dame, il padre le prese la mano e l'accompagnò verso l'altare, dove c'era il Duca che l'aspettava.

La Cattedrale era gremita di gente, tutti gli invitati ammirarono la sposa, una sposa incantevole.
Ad Oscar il cuore batteva all'impazzata, avrebbe tanto voluto avere Andrè vicino a lei per darle coraggio, invece lui rimase nascosto dietro ad una colonna a vedere tutto.
Arrivata all'altare il Duca le disse che era bellissima!
Poi ci fu la cerimonia religiosa, tutto si svolse normalmente, ad Oscar quanto costò pronunciare quel sì!

Verso la fine del rito religioso, ci fu anche il bacio degli sposi, cosa che Oscar non voleva assolutamente, ma che il Duca quasi la costrinse a fare, avvicinandosi e baciandola.
Oscar, oramai odiava a morte quell'uomo, tanto, che con lo sguardo lo fulminò.

Alla fine del rito, sia Oscar che il Duca oltre a firmare il documento di matrimonio, firmarono anche il contratto con cui il Duca l'aveva ricattata.
Il Duca disse al prete, mentendogli, che quel contratto era solo una formalità, che era un patto che avevano stretto lui ed Oscar e che non c'era nulla di illegale.
Finito tutto, alla Reggia si svolse il gran ricevimento, con la presenza dei Reali.

Ci furono danze e cibo a quantità, Oscar suo malgrado dovette danzare con il Duca, recitando ancora la sua parte di brava sposina, a tavola non toccò praticamente cibo.
Tanti brindisi furono fatti in loro onore ed ella doveva anche sforzarsi di sorridere, far vedere che era felice.
 
Andrè era nei paraggi a controllare la situazione, il quale si fermò anche a parlare con Gerodelle per discutere di alcune cose.

Era notte inoltrata, ed arrivò la fine del ricevimento, tutti gli invitati andarono a salutare gli sposi, fra questi, anche i genitori di Oscar, ciò la rese ancora più triste, avrebbe tanto voluto andare via con loro.
Anche i Reali si congedarono, poi ci fu il ritiro degli sposi.

Oscar fu portata in un'ala della Reggia, dove era meno sorvegliata, e dove risiedevano gli appartamenti del Duca.
Fu fatta entrare nella stanza da letto e qui, fu preparata per la prima notte di nozze dalle cameriere.
La camicia da notte che le avevano fatto indossare era molto scollata e trasparente, quasi si vergognava a farsi vedere così da loro.
Poi le fu data anche una vestaglia, in modo da coprirsi un po', mai come negli ultimi tempi il suo corpo, le sue forme erano state messi così in mostra.
Dentro Oscar cresceva sempre più la paura e lo sconforto.
Ormai preparata per la notte, fu lasciata dalle cameriere sola, in camera, avrebbe tanto voluto fuggire, andarsene via e non tornare più.

Riuscendo a trovarsi per un attimo sola, pensò ad Andrè, ma questa pace durò poco perché, d'improvviso si spalancò la porta ed entrò il Duca, Oscar ne fu quasi terrorizzata.

Anche lui era in tenuta da notte, le si avvicinò e disse:

"Siete bellissima…e questa notte sarete anche mia…tutta mia!".

Poi estrasse dalla tasca della vestaglia il contratto del ricatto, lo mostrò ad Oscar dicendole che lei ormai gli apparteneva e che senza di quello non avrebbe mai potuto liberarsi di lui.
Poi, aprì un cassetto della scrivania, posto in un angolo della stanza, vi mise il documento all'interno della cassettiera, chiuse a chiave e ripose la chiave nella tasca della vestaglia.

Nel frattempo Oscar era rimasta a guardarlo in silenzio, sentendo sempre di più, dentro di sé il disprezzo per quell'uomo.
Poi, le si avvicinò e le afferrò le braccia talmente forte da farle male, impedendole così di muoversi.

Oscar cercò di divincolarsi, dicendogli di lasciarla stare, che lui non aveva il diritto di farle questo.

Poi stringendola più forte verso di sé tentò di baciarla, Oscar, si sentì spacciata, quando all'improvviso…?????[4]
NOTE

[1][2]Vi piacerebbe sapere ciò che si sono detti quei due-tre, vero?
Mi dispiace, ma lo scoprirete nella prossima puntata (Se continuerete a leggere questa storia ^_^). 

[3] Piccola casualità con il titolo della canzone di Drupi! ^_^


[4] Continuate a seguire la storia e lo saprete…un po' di suspance ci vuole! ^_^
continua...
 
  
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