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Autore: terryoscar    07/01/2023    5 recensioni
AUTRICI: Aizram_G e TerryOscar
Un piccolo racconto per narrare di un invito per una festa e tutto quelle che ne consegue. I personaggi sono noti, sono gli stessi di Avventura, almeno nei nomi e nei caratteri. Una storia allegra, per questi gironi di festa.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: André Grandier, Hans Axel von Fersen, Marron Glacé, Oscar François de Jarjayes, Sorelle Jarjeyes
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Le strategia della Marchesa Joséphine
 
Palazzo di Liancourt
 
“Madre, la zia Oscar non è ancora arrivata.”
“George vedrai che arriverà.”
Charles continua: “C’è molta nebbia che avrà rallentato il loro viaggio.”
Antony prende per mano suo fratello e tirandolo con se dice: “Su fratellone andiamo!”
“Dove?”
“A preparare uno scherzetto per la zia Oscar!”
“Uno scherzetto?!”
“Si, si, ho voglia di divertirmi con lei.”
“Spero che non si arrabbi.”
Joséphine ribatte maliziosa: “Volete che si arrabbi? Beh chiedetele di intervenire alla cena di fina anno vestita da donna! Ih ih ih …” scoppio a ridere. “Credo che sia la cosa che potrebbe farla diventare furiosa ….. ma è una donna …. Prima o poi dovrà capirlo anche lei!”
Charles ribatte: “Non credi di esagerare?! In fondo Oscar è un soldato!”
“Una donna vestita da soldato!” puntualizzo mentre osservo per bene mio marito, passo una mano sulla gonna e sistemo una immaginaria piega che vedo solo io.
“Jo, posso sapere cosa hai in mente?”
Guardo i miei ragazzi e dico: “Forza ragazzi andate a giocare!”
Trascino con me mio fratello e dico: “Forza, andiamo!”
“Antony, ma non tirarmi così!”
“Ma tu sbrigati!”
 
Appena i miei figli si allontanano dico: “Charles, voglio che Oscar si renda conto che non può continuare a vivere come un uomo. Deve capire che è una donna e deve comportarsi come tale!”
“Continuo a non capirti ….”
“Ascolta, ma ti sei reso conto che André ha perso completamente la testa per la mia sorellina?”
“Jo ma cosa dici?! André non è un nobile e tuo padre …”
“Uff … innanzitutto nobile o non nobile André è un bel ragazzo, ideale per quella testona di mia sorella, sono sicura che dopo tanti anni di vita insieme, mia sorella prima o poi si accorgerà del meraviglioso adone che ha al suo fianco. E riguardo a mio padre, beh che si rassegni e poi mio fratello ….. pardon mia sorella ha un titolo, non le serve altro!”
Afferro per i fianchi mia moglie e ribatto: “Ehi ehi … così divento geloso!”
 
Vedo mio marito sorridermi, come è affascinante il mio Charles!
 
“Sciocco, lo sai che ti amo e soprattutto che è te che voglio! … Ascolta, che ne diresti se tu ed io … adesso …”
Sento un fruscio di gonne avvicinarsi, è la cameriera. “Scusate se Vi disturbo contessa ma non avete dato ancora disposizioni per domani sera …”
“A proposito di cosa?”
“Sul servizio dei piatti. Desiderate che le portate vengano servite nel servizio di porcellana oppure nell’argenteria?”
“Voglio che venga utilizzata la porcellana, è più romantico.”
“Come desiderate Contessa.”
“Come saprai saremo soltanto un centinaio e avremo l’orchestra e poi mi raccomando al tavolo di mia sorella e del suo pretendente, voglio tanti fiori, i più belli che abbiamo in giardino.”
“Beh … vedremo cosa riusciremo a trovare, siamo in pieno inverno …”
“Si, lo so ma in giardino abbiamo i ciclamini.”
“Si, certo Contessa! … Avete qualche preferenza? Mi riferisco al colore.”
“Voglio che al tavolo di mia sorella ci siamo i ciclamini rossi! Rossi come l’amour! Ah l’amour! L’amour!” afferro la mano di mio marito e dico. “Vieni con me!”
“Dove?”
“In camera nostra! Dobbiamo decidere se spostare un quadro!” Dico allontanandomi in tutta fretta e trascinando con me il mio Charles.
"Joséphine ah ah ah ....." scoppio a ridere mentre rincorro mia moglie, la vedo allontanarsi rapida sollevando un poco le gonne. “Quanto sei  bella  mia adorata Joséphine!”
 
 
 
Mio fratello ed io siamo nella nostra stanza, dico: "George, vorrei accogliere la zia Oscar in modo molto speciale! Ih ih ih ...."
"Uhm ... e cosa avresti in mente?"
“Ecco ... appena la zia varcherà il salone, vorrei colpire sia lei che André con le frecce del mio arco ... ih ih ih ...."
"Uhm .... magari ci mettiamo su qualche cuoricino? Ih ih .... tanto lo sappiamo che Andrè è follemente innamorato della zia Oscar ..... Antony, dato che il nonno non c'è .... possiamo chiamarla zia?!"
"Ih  ih ih .... Certo che possiamo! Nostra madre ci ha dato il permesso! Ih ih ih ...." scoppiamo a ridere felici.
"Bene!!!! Sono felice!!! Così sarà più facile. Allora ..... dobbiamo dare una mano a cupido ..... la zia Oscar deve innamorarsi di Andrè!"
"George, però sui cuoricini dobbiamo attaccarci anche le ali, così la zia si innamora di André, si sposano, poi si baciano e infine si chiudono in camera come fanno i nostri genitori!"
"Uhm ..... Antony .... i nostri genitori stanno troppo tempo chiusi in camera ....  e poi io non credo che la zia voglia avere tanti figli come nostra madre .... non trovi?"
"Si, ma ... non capisco perché i grandi debbano chiudersi tanto tempo in camera per avere dei bambini! ... Nostra madre non vuole spiegarcelo, lo chiederò a zia Oscar! ... Magari lei me lo dirà."
"La zia? Ih ih ih ..... tu pensi davvero che la zia sappia come nascono i bambini?!!"
"E' un soldato e i soldati sanno tutto!"
"Uhm ...... forse hai ragione .... o forse no! Non ci resta che chiederglielo!! Ih ih ih!"
"Dai! Prima che arrivino la zia e il suo fidanzato, disegniamo le ali e attacchiamoli ai cuoricini!"
"Ci servono i colori ed i pennelli ..... i cuoricini devono essere rossi!! Forza .... mettiamoci al lavoro!"
"E' tutto nello scrittoio. Vado a prenderli!"
 
 
 
 
E’ quasi sera, siamo all'antivigilia di fine anno, il 30 dicembre. Finalmente varchiamo il cancello di palazzo Liancourt, è stato un viaggio estenuante. Spero solo che mia sorella sia meno esuberante del solito ......
La carrozza si ferma nel mezzo del cortile, coperto da una soffice coltre bianca. Avremmo fatto meglio a viaggiare su di una slitta .... forse saremmo arrivati prima. Non attendo neppure che Jacques apra lo sportello, provvedo in proprio e salto giù dalla vettura.
 
"Finalmente siamo arrivati! Muoviti Andrè ....."
"Si ... ma aspetta, non correre potresti scivolare sul ghiaccio."
"Io non scivolo!! I soldati non scivolano!! Vedi di non dimenticarlo!!" Rispondo tutta fiera senza neppure guardare dove metto i piedi quando sento il terreno mancarmi da sotto i piedi e in un attimo mi ritrovo a terra.
 
Accidenti!! Non è possibile!! Sono scivolata!! I soldati non scivolano!!!
 
Vedo Oscar scivolare, mi affretto per aiutarla. "Ti aiuto, dammi la mano!"
 
Corro verso Oscar per aiutarla a sollevarsi quando inavvertitamente metto male un piede e scivolo rovinosamente. Urlo disperato, cerco di mantenere l'equilibrio ma purtroppo mi ritrovo addosso a Oscar.
 
 
 
 
Lo scalpitio dei cavalli e il trambusto attirano la mia attenzione e dico: "Charles, devono essere loro. Vado a vedere!"
"Aspetta Jo! Fa freddo copriti!"
"Ma no, rimarrò sulla porta, presto dai!" seguita da Charles spalanco la porta, vedo una scena che ha dell'inverosimile: André sopra Oscar, mentre si dimena per cercare di rialzarsi. Deliziata dalla scena, batto le mani e dico: "Ma che bella sorpresa! Finalmente avete capito che siete fatti l'uno per l'altra! André, Oscar almeno attendete di entrare nella vostra camera per fare certe cose! ... Qui, davanti al vostro vetturino, non vi sembra un po’ troppo?" Poi scoppio a ridere allegra, alla vista delle espressioni sui volti di mia sorella e di Andrè.
 
"JOSEPHINE!!!!" Urlo furiosa mentre cerco di liberarmi del peso di Andrè di dosso. "Dannazione .... Andrè!!! E togliti!!!!!" Sbotto sempre più arrabbiata.
"Si ... si ..." tento di sollevarmi ma continuo a scivolare e finire ripetutamente addosso ad Oscar.
 
Joséphine continua divertita: "Nulla si può contro il destino: André, per me puoi pure rimanere così ma almeno entra in casa, fuori fa troppo freddo!" aggiungo trattenendo a stento una risata, la scena è davvero buffa!!
"SMETTILA SUBITO!!!! E TU LEVATI ANDRE'!!!! MA INSOMMA!!!" Urlo mentre spingo via con forza Andrè, tento di rimettermi in piedi ma ricado, almeno questa volta non sul ghiaccio ma su Andrè.
Sento Joséphine ridere a squarciagola mentre Charles giunge in nostro soccorso.
"Dai André, su ... dammi la mano."
"Si, grazie mille Marchese ....." rispondo in tono formale mentre allungo la mano per farmi aiutare a sollevarmi.
 
Jo continua divertita: "Charles attento! Potresti finire a terra e farti male! Ih ih .... Fai attenzione caro, lo sai che mi servi integro! Ah ah ah ..."
 
Mi volto verso mia moglie, sorride di quel suo sorriso malizioso, molto malizioso. Quanto la adoro, quando fa così!!
 
"Stai tranquilla Jo! Non ti ho mai delusa .... e mai ti deluderò!!" Riesco con difficoltà ad alzare Andrè, poi sorrido ed aggiungo: "Bene, mia cara cognata .... posso aiutare anche te?"
Con un gesto della mano, allontano mio cognato e sussurro: "Lascia stare, faccio da me! Non ho fatto in tempo ad arrivare che mia sorella mi ha già irritato."
"Irritata, cara, irritata! Sei una femmina non un maschio!" sorrido mentre vedo l’espressione di mia sorella sempre più furiosa ed indispettita.
"Sgrunt ..... Mi chiamo Oscar, sorellina. E che ti piaccia o meno, sarò il prossimo capofamiglia, maschio!!! Chiaro?!" Sbotto mentre raggiungo mia sorella, che mi attende sorridente davanti alla porta, coperta da uno scialle in lana.
"Su sorellina, non mi saluti? Abbracciami!"
Osservo mia sorella, prendo la sua mano e mi esibisco in un gesto cavalleresco. "E' un piacere vederti Joséphine .... e ti ringrazio per il gentile invito!" aggiungo un poco sarcastica.
"Piacere mio! Però ... quanto sei formale! Ehi André,  anche con te è così?"
Mi avvicino, sorrido mentre sento lo sguardo di Oscar, lo sguardo feroce di Oscar, addosso. "Buonasera Madame Joséphine, è un vero piacere essere qui e .... non so come ringraziarvi per il gentile invito che avete rivolto anche a me."
"Mi sembrava naturale invitare anche te! Se c'è Oscar ci sei tu! Siete bagnati fradici, su forza entrate! Dovete cambiarvi d'abito e potrete scaldarvi davanti al camino. Io intanto farò portare della cioccolata calda, sempre che ti piaccia ancora, sorellina."
"Grazie Joséphine ..... accetto la cioccolata con molto piacere .....  se la prendi con me!"
"Ma certo! Così faremo conversazione e noi abbiamo tante cose da dirci."
"Uhm ..... tante cose? Jo .... forse devi annunciarmi l'arrivo di un altro nipote?" domando un poco sospettosa.
 
Un altro terremoto, povera me! Che poi i neonati sono così bruttini, puzzano e urlano. E quando crescono …. Sembrano dei selvaggi! In questa casa manca totalmente la disciplina!!
 
"No, no, ma non mettiamo freno alla divina provvidenza!"
"Certe volte mi fai paura ..... sappilo!!" Rispondo mentre mia sorella mi accompagna nella stanza che mi ha riservato. "Bene Oscar, questa è la tua stanza .... e una porta dopo c'è quella di Andrè!"
"Credevo che gli avessi riservato l'ala opposta del palazzo!"
"E perchè? Forse non vuoi avere un vicino di stanza? Su su ... ora entra e cambiati, intanto faccio preparare le cioccolate!!! O hai bisogno di aiuto per asciugarti? Ah .... dimenticavo .... c'è anche un bagno caldo, se lo desideri!"
"Ti ringrazio ma prima spiegami perché hai voluto che venissimo!"
"Ma per festeggiare il nuovo anno!! Su su ... ora entra!!" Sento i passi di mio marito e di Andrè dietro di noi, "Ah Charles, bravo, accompagna tu il nostro Andrè alla sua stanza!"
"Con molto piacere! ... Vieni con me, André!"
"Certo Marchese!" poi sorrido e saluto Oscar e sua sorella Joséphine.
Joséphine ribatte: "Va pure André, a dopo!"
Sento le mani di mia sorella spingermi dentro la stanza con forza, appoggiate sulle mie spalle, con una leggera ma decisa pressione. Entro e mi rendo conto che è una stanza tutta rosa, piena di pizzi, fiocchi, piume e non so neppure io cos'altro.
"JO!! Ma ... ma  .... cosa hai fatto?!!"
Sento la voce di mia sorella, leggermente scandalizzata, forse per la scelta degli addobbi della stanza. Eh, ci penso io a lei!! Ih ih. "Fatto cosa?" domando con finta ignoranza.
"La stanza!!! JO!!! Ma ti pare una stanza adatta a ... a me?!!!"
 
Non posso fare a meno di sorridere, nascondo la bocca dietro alla mano, non vorrei che mia sorella si offendesse …… è così buffa!
"Perché ... cosa c'è che non va? Io la trovo bellissima e poi ti ho riservato la più confortevole." Continuo con aria falsamente innocente.
"Sarà anche confortevole ma .... è tutta rosa!! E poi, cosa sono tutte queste piumette sparse in giro? E questi fiocchi rosa? Io sono un maschio!! Ti pare una stanza da maschio, questa?!!!"
"Ah ah ah ... scusami ma non riesco più a trattenermi, la tua espressione è davvero impagabile!... Mia cara alla fine ci credi davvero!? Ma che strano ... eppure una volta al mese dovresti ricordare che sei una donna!"
"Uff ....  sei terribile, Jo!! Terribile!!" Rispondo mentre una cameriera porta dentro il mio baule. Lo apro e prendo un cambio pulito, vado dietro al paravento ed inizio a sfilarmi la giacca e la camicia.
"OSCAR!! Non è possibile!!! Tu ... tu .... non puoi indossare quelle orribili fasce!!” aggiungo scandalizzata mentre Osservo quello strumento di tortura che devono essere quelle fasce avvolte attorno al suo petto. “E pensare che non sei poi così piatta, anzi! Con un bel corsetto ….. il tuo decolté farebbe una gran bella figura!”
“Come sarebbe che non posso!? Ma ti pare normale che possa correre e duellare con … con … il petto libero?”
“Libero no, ma sostenuto da un bel corsetto si.”
“Cosa fai, ricominci?”
“Io non ricomincio affatto! Ti ricordo che non sei un uomo ma una donna, una femmina proprio come me!”
“Smettila! E poi mi da fastidio avere mia sorella che mi osserva.”
“Io fastidio?! Ma non dire sciocchezze, siamo tra donne! A proposito, hai mai provato attrazione per un uomo?”
“Ma che discorsi fai?”
“Discorsi che si fanno tra sorelle! Allora?! Ti sei mai innamorata?”
Il mio pensiero corre a Fersen, sento le gote arrossare e ribatto decisa: “NO!”
“Uhm … dalla tua faccia non si direbbe, secondo me, è successo e tu stai mentendo! … Si, stai proprio mentendo!”
“Successo cosa? E poi cosa mentirei?”
Mi siedo comodamente sul sofà e continuo: “Sei stata con un uomo, magari con André!”
“Co … cosa?!”
“Si, si, André è magnifico, un uomo spettacolare! Sono sicura che tu e lui …” lascio la frase sospesa, con la massima leggerezza, mentre vedo mia sorella sempre più in difficoltà.
“Ma sei impazzita?!”
“La pazza saresti tu se non avessi combinato nulla con lui!”
“Santo cielo ma cosa dici?! Joséphine se mi hai invitata a casa tua per dirmi un mucchio di sciocchezze, non serve nemmeno disfare i bagagli! Me ne vado!”
“Calmati! Ma ti vedi?! Sei uguale a nostro padre, non si può mai parlare seriamente con te, ti offendi!”
“Offendo?! Ma ti rendi conto della gravità delle tue parole?”
“Certo che si! Forse André non merita attenzioni da parte di una donna? … Uhm … mi chiedo chissà quante ne avrà avute! … Un bel maschio come lui di sicuro è corteggiatissimo!”
“Jo, mi hai appena detto che somiglio a nostro padre ma ascoltando i tuoi discorsi direi che quella che gli somiglia di più sei tu!”
“Può darsi, in fondo anch’io ho sangue Jarjayes nelle vene! Comunque parliamo di cose serie …”
“Serie?! Forse riesci a sostenere conversazioni serie?”
“Oh ma sorellina come sei permalosa! È così che ti comporti con i tuoi soldati?”
"E adesso cosa c'entrano i miei soldati?!!" Sbuffo mentre mi do una bella lavata con una pezza bagnata nell'acqua del catino.
Osservo con attenzione mia sorella e continuo: "Sei molto bella! Sono sicura che fai impazzire il bel André!"
"La vuoi smettere? Se André ti piace così  tanto ..... "
 
lascio la frase a metà volutamente …. non oso davvero pronunciare certe parole, soprattutto se associate a lui!
 
"Adesso la pazza sei tu! Ma ti pare che ti toglierei il pane di bocca? E poi io ho Charles, è un ottimo amante e non mi servono altri uomini! Oh sorellina, sono sicura che André ti fa impazzire ... eh si, perché sono sicurissima che voi due ... forse non lo vuoi confessare? Hai paura del Generale?" mi liscio le pieghe della gonna e distendo un poco le gambe.
 
Mi sto divertendo tantissimo a giocare con mia sorella! Io sono il gatto, anzi la gatta, e lei il mio topolino ….. ih ih ih …. Parola mia che riuscirò a farla capitolare!
 
 
"Joséphine....tu sei impazzita!! Dai retta a me!!!"
"Eh no, la pazza sei tu! Ascoltami ... se davvero non hai ancora combinato nulla con il bel Andrè, è giunta l'ora che ti dia una svegliata se non vuoi che te lo soffino sotto il naso. Lui è perfetto per te. E' nato per ubbidirti e ... farti piacere" dico ammiccante. "Meglio scartare tutti gli altri uomini, immagino che siano tutti ai tuoi ordini e ... no, no .... André è perfetto! Però sbrigati! Sai, appena siete arrivati, la mia cameriera personale l'ha guardato un poco troppo, non vorrei che te lo portasse via!"
"Ecco .... un'altra sciacquetta che lo ammira!!! Come se non bastassero tutte le cameriere di palazzo Jarjayes!! E anche qualche nobildonna di Versailles!!! Sgrunt!! Assurdo!!!" Sbotto mentre mi asciugo ed afferro una camicia con rabbia.
“Quindi sei gelosa!? …” domando con tono ironico.
“Ecco io … no, no …”
“No?! E allora perché hai detto quelle cose? E soprattutto perché ti da fastidio che le donne ammirino André?”
“Ecco io … E smettila!”
“Smettila tu! … Ascolta sorellina, io ho un’idea magnifica!”
“Le tue idee mi spaventano …”
La prendo sotto braccio e continuo: “Ma no! Fidati di tua sorella! … Ti fidi di me?”
“NO!”
“Sciocca! Ascoltami, qui siamo lontani da tutto e tutti …”
La guardo con sospetto. “Quindi?”
“Quindi domani sera, ti vedo già vestita con un bellissimo abito turchese …”
“Gli abiti di tuo marito non mi piacciono, sono frivoli.”
“Uffa! Ancora con gli abiti di Charles!? Ma cos’hanno che non vanno?! E poi mi riferisco a un bell’abito femminile ed io ne uno della tua misura ed è abbastanza … semplice come piace a te!”
Sussulto: “Io con un abito femminile!?”
“Si, hai sentito bene. Un abito femminile!”
“Ma è uno scherzo?”
“Uno scherzo è vedere una donna bellissima in abiti maschili!” rispondo fiera mentre vedo mia sorella incuriosita, certo scandalizzata ma anche incuriosita.
“Tu … non sei in te …”
“Io mia cara?! Dimmi se a nostro padre non fosse venuta la brillante idea di trasformarti in un maschio, forse non indosseresti un bell’abito femminile? Se fossi cresciuta come una femmina a quest’ora non avresti già una bella schiera di mocciosi?”
Spalanco gli occhi e annuisco.
“Se fossi una femmina non ti destreggeresti tra pizzi e volant? Cappelli? Nastri e quant’altro?”
“NO!”
“Oh beh … certo che sei davvero fantasiosa, mia cara sorellina! … Comunque è grazie alla follia di nostro padre che hai avuto la possibilità di …”
“Di? Sentiamo!”
“Di avere accanto quel gran bel pezzo di André!”
“Oh ma …”
“E’ inutile che neghi, tanto sono sicura che tra voi qualcosina c’è stata! Uhm … preferisci tacere affinché il nostro vecchio non lo sappia e gli venga un colpo?”
“Ma come ti esprimi?!”
“Dico ciò che penso, mia cara! … Ascolta Oscar, hai mai pensato di sorprendere André?”
“Sorprenderlo?”
“Si! … Domani sera indossi il tuo bell’abito femminile, ad André ci penserà Charles, uno sguardo tira l’altro ed è fatta!” sorrido soddisfatta.
 
Il mio piano è geniale!
 
 
“Ma cosa dici?! Ora basta! Preferisco interloquire con i tuoi figli piuttosto che con te! Dove sono?”
“In camera loro, credo!”
“Ecco, preferisco la loro compagnia alla tua!” dico mentre finisco di vestirmi.
 
Vedo mia sorella lasciare la camera in tutta fretta e concludo: “Vai! Intanto sceglierò gli accessori adatti per la tua vestizione di domani!”
Mi volto e con tono rabbioso ribatto: “Scordatelo!” mi allontano in tutta fretta.
“Vedremo … vedremo …. Ih ih …. Vedrai sorellina, il mio piano funzionerà!”
 
 
 
 
 
“George, ho attaccato a tutte le frecce i cuoricini con le ali. Appena vedremo la zia e André, dovremo colpirli!”
“Ih ih ih … anche se si arrabbierà?”
“Tanto oltre che strillarci contro non potrà farci nulla ih ih ih … Sei pronto George?”
“Si. Adesso andiamo a cercarli!” dico munito di arco e frecce.
“Aspetta che prendo le mie frecce!”
 
 
 
 
 
Fuori di me continuo a percorrere il corridoio, cerco la stanza dei nipoti ma non ricordo, è passato troppo tempo dall’ultima volta che sono stata qui.
Forse sarebbe meglio chiedere alle cameriere, non vorrei aprire la porta sbagliata!
Continuo a camminare, svolto, da dietro una colonna vedo due ombre, una voce …
 
 
“André, è vero ciò che si dice delle parigine?”
“Riguardo a cosa?”
“Ho sentito dire che siano piuttosto sfacciate, ecco … senza alcun pudore …”
“Cosa? Ma … Patricia cosa dici?”
“Suvvia André, ti ho forse messo in imbarazzo?”
“Io?!”
“Si, tu, sei arrossito. André, secondo te, sono all’altezza delle donne di Parigi?”
 
 
 
Ascolto la conversazione tra André e la cameriera. Sono basita, possibile che André abbia tanto fascino da attirare l’attenzione di tutte le donne?! E poi …. Questa … è davvero sfacciata!
 
 
 
Avanzo verso il bel giovane moro mostrando le mie grazie e continuo: “Non sono abbastanza desiderabile per te?”
Indietreggio e balbetto: “I … io … Scusami ma …”
Avanzo ancora e guardandolo negli occhi, dico: “Vorrei cenare in tua compagnia …”
“Non posso! Dimentichi che sono al servizio del mio padrone …”
“Padrone?! Ma se a palazzo tutti sanno che il tuo padrone in realtà è una donna! … Dai André, la tua padrona cenerà con la sua famiglia ed io vorrei divertirmi un poco con te.”
 
 
 
 
Continuo ad ascoltare, sento la rabbia salire, sono fuori di me, avanzo verso i due e con voce grave dico: “Avanti André vai a divertirti un poco!”
Sussulto alla voce di Oscar, mi giro di scatto e sussurro: “Ma cosa dici?”
“Ti concedo una serata libera, fa pure ciò che ti pare!”
“Ma Oscar …”
Alzo i toni: “Oscar un bel niente! Vai! Vai! Tanto non so che farmene di te!” poi guardo la cameriera, noto che ha una scollatura eccessiva. “A quanto pare mia sorella ha al suo servizio donne di dubbia moralità!”
Sorriso sarcastica, faccio un inchino e con atteggiamento sfacciato concludo: “Non credo che ci sia nulla di male ad indossare una bella divisa e cercare la compagnia di un uomo! E adesso scusatemi!” mi allontano in tutta fretta.
 
“André, ormai non ho più alcun dubbio: sei un frequentatore di donne di male affare!”
“Io cosa?! Ma dico, sei impazzita?”
“Io impazzita?! Tu sei … sei … uguale a tutti quei depravati che frequentano Versailles! Dimmi, con quante dame ti sei intrattenuto!?”
“Mi stai offendendo!”
“Mi offendi con il tuo atteggiamento!”
“Io?! Dimmi cosa ti avrei fatto!”
 
 
 
 
 
Vedo la padrona venirmi incontro, sorrido soddisfatta, faccio un inchino veloce e dico soddisfatta: “Marchesa Joséphine, missione compiuta!”
“Vuoi dire che mia sorella si è arrabbiata?” domando felice.
“Arrabbiata?! Furiosa! Sono scappata via, temevo che mi volesse uccidere.”
“Quindi ha fatto una scenata di gelosia?”
“Siiiii! Altro che gelosa, secondo me, a Vostra sorella piace il moro!”
“Ih ih ih … bene, bene, vado a vedere!”
Tiro fuori una moneta, la porgo nella mano della cameriera e dico: “Tieni! Tieniti sempre pronta in caso io abbia bisogno ancora di te ma adesso meglio che sparisci dalla vista di mia sorella.”
Guardo nel palmo della mia mano, è una moneta d’oro, dico felice: “Grazie Marchesa!”
 
 
 
Percorro il corridoio, sento delle voci piuttosto animate, solo loro, stanno litigando …
Cammino a passo felpato, non devo accorgersi di me. Mi nascondo dietro ad una enorme statua, ascolto ….
 
 
 
“Oscar davvero io non ti capisco, ma se io non ti interesso perché mi fai una scenata di gelosia?”
“Io cosa? … Ma … Io non sono gelosa! Ma qui sono tutti impazziti!?”
“E perché hai trattato male Patricia?”
“Patricia?! Patricia?! Ma senti che tono confidenziale e poi la chiami anche per nome?!”
Avanzo, punto le il dito contro e ribatto animatamente: “Tutti hanno un nome, come vuoi che la chiami?”
“Sfacciata! Sfrontata!”
Con tono basso e pacato sussurro: “Gelosa. Tu sei gelosa! Mi ami?”
 
Spalanco gli occhi, le parole rimangono prigioniere.
 
“Mi ami? … Si, mi ami. Ammettilo!”
 
Le parole di André mi mettono a disagio, scappo via….
 
 
 
 
 
Vedo mia sorella fuggire, sono soddisfatta di me stessa e decido di affrontare André.
 
 
Sento dei passi alle mie spalle, è la sorella di Oscar, faccio una riverenza. “Marchesa Joséphine …”
“Rilassatiti! Chiamami Jo … e poi a quanto vedo rischiamo di diventare cognati! Ah ah ah …”
“Marchesa, almeno Voi non prendetemi in giro …”
“Jo! Almeno quando siamo soli, chiamami Jo! A breve potrai chiamarmi così anche in pubblico! Ih ih …” sorrido soddisfatta.
 
Il mio piano sta funzionando perfettamente.
 
 
“Voi avete sempre voglia di scherzare!”
“Niente affatto! Tu ami Oscar, Oscar ama te ed è fatta!” rispondo con semplicità.
“Ma cosa dite?!”
“E basta André! E non ti ci mettere anche tu! Piuttosto, devi fare in modo che mia sorella si abbandoni al sentimento che prova per te.” Vedo Andrè guardarmi stranito. “Non fare quella faccia, ti darò una mano.” Aggiungo decisa mentre osservo Andrè, sempre più stranito.
“Ma a Voi non crea alcun disagio se io amassi Oscar? Sono solo un attendente!”
“Sei proprio antiquato! André, basta con questi discorsi ormai passati! Al cuor non si comanda. Se due persone si amano, non debbono esserci pregiudizi!”
“Madame …”
“Vedrai, mio caro cognato, domani Oscar cederà al tuo fascino. Dirò a Charles di darti una mano.”
“Una mano per cosa?”
“Lascia fare a me e poi … cosa aspetti?! Corri dalla tua fidanzata! Forza! Dai che ti sta aspettando!”
“Ma io non so nemmeno dove è!”
“Ahhh questi uomini!” Guardo dalla finestra, la vedo, dico: “E’ in giardino, sola. Dai, muoviti! Vai a dirle qualcosa e sii gentile!”
“Dopo quanto successo, non saprei cosa dirle.”
“Inventati qualcosa. Muoviti!”
“E va bene anche se non ne sono davvero convinto.”
 
Vedo André allontanarsi mestamente, sussurro: “Poveretto che pena! … Ma a te anzi a voi ci penserò io!”
 
 
 
Dopo qualche tempo vedo i miei figli più grandi corrermi incontro. “Calmatevi! Possibile che dobbiate correre in questo modo?!”
“Madre, dov’è la zia Oscar?”
“Noi non l’abbiamo ancora vista, dov’è?”
“In giardino.”
“E André?”
“Anche lui.”
“Vieni George, andiamo!”
Osservo le frecce che hanno i miei figli, sulla punta sono attaccati dei cuoricini rossi con le ali, domando curiosa: “Cosa avete in mente di fare?”
“Uno scherzo! … Vogliamo colpirli, magari si innamorano.”
“Oh bene, bene! Andate ragazzi, magari Cupido farà breccia nel cuore di quella testona!”
“Vieni Antony!”
 
 
Vedo i miei figli correre, sorrido soddisfatta. Rimarrò qui, voglio osservare dalla finestra cosa accadrà!
   
 
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