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Autore: lolloshima    10/01/2023    1 recensioni
Questa raccolta contiene le storie che hanno partecipato alla challenge #whumporsmut organizzata dal gruppo Facebook NonSoloSherlock Italia.
Protagonista un personaggio scelto dall'autore, alle prese con altri personaggi indicati di volta in volta dagli utenti, insieme ad alcuni prompt.
Non sono sicura che i racconti siano sempre Whump o smut, ma mi sono divertita molto, e anche i miei personoaggi.
Buona lettura
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri, Tetsurou Kuroo
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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PROMPT
– In Giapppone? Scordatelo! 
- Ti ho forse detto di fermarti? Kurooi 
- Bellezza travolgente 
* *

Oikawa si stava abituando alla musica argentina. Soprattutto al tango.

Quella melodia sensuale gli entrava nella pelle, e gli era impossibile impedire al suo bacino di muoversi sinuosamente, seguendone il ritmo.

Quando ballava si sentiva libero, e amava quella sensazione. Così come gli argentini amavano, se ne era accorto da tempo, guardarlo sculettare.

Purtroppo il tango argentino non era proprio l'ideale per i suoi allenamenti mattutini. Anziché concentrarsi nella corsa, la sua mente vagava nei sogni più erotici e inconfessabili e la nostalgia di quello che aveva lasciato inpatria lo assaliva.

Doveva decidersi una volta per tutte a cambiare la sua playlist dedicata al jogging mattutino.

Per quel giorno avrebbe dovuto accontentarsi. Iniziò il suo percorso mentre gli auricolari diffondevano nelle sue orecchie il più sensuale dei boleri.

Cullato dalla musica, non si accorse di essere seguito.

Si rese conto che qualcuno gli stava correndo dietro, solo quando il suo inseguitore riuscì a raggiungerlo e ad affiancarlo.

“Il solito scocciatore che tenta di raggiungermi per chiedermi un autografo... o un appuntamento” pensò irritato, mentre voltava appena lo sguardo alla sua destra, aumentando sensibilmente il ritmo delle falcate. Non ci avrebbe messo molto a distanziare qualunque ammiratore intenzionato ad approcciarlo.

“Heilà!” esclamò entusiasta l'uomo, che aveva a sua volta accelereto, fino ad arrivare a corrergli accanto.

“Ehi, ma che caz...” Oikawa allargò gli occhi sbalordito.

Come aveva fatto quel tipo a stargli dietro e addirittura a raggiungerlo?

Per di più questo individuo era vestito di tutto punto, con un completo grigio ingessato, con tanto di panciotto, giacca e cravatta, che svolazzava mentre correva.

Ma lui era... era... Si bloccò improvvisamente non credendo ai propri occhi.

“Ehi, Oikawa-san! Ti ho forse detto di fermarti?” gli gridò Kuroo voltandosi nella sua direzione, continuando a correre all'indietro.

Non sapendo cosa dire, Oikawa obbedì, riprendendo la corsa fino a raggiungerlo.

“Sono io, mi riconosci? Kuroo Tetsurou, ero il capitano...”

“...della Nekoma, certo che mi ricordo. Ma cosa cazzo ci fai qui?”

Oikawa ritenne preferibile fermarsi definitivamente, seguito dall'altro.

“Sono qui per te” rispose Kuroo con un sorriso allegro, senza il minimo affanno.

Oikawa cercò di controllare il fiatone, ma fu costretto a piegarsi sulla gambe e ad apponggiare le mani alle ginocchia.

“Dì un po', sei impazzito forse?”

“No, sono molto serio!”

“Ne sei sicuro? Vieni qui, a migliaia di chilometri dalla tua casa e dal tuo lavoro, solo per abbordarmi in un parco pubblico? Certo, per me si fa questo ed altro, ma non ti sembra di essere caduto un po' in basso?”

“Ha ha! Non sei cambiato per niente Oikwa-san. Non mi interessa affatto farti la corte.”

Kuroo fece scorrere lo sguardo sul corpo snello e allenato dell'alzatore, soffermandosi sulle gambe toniche e affusolate che uscivano dai calzoncini, i quadricipiti scolpiti, le spalle definite, la pelle del collo madida di sudore.

Di fronte a quella bellezza travolgente, non era più tanto sicuro che quello che aveva appena detto fosse la verità.

“O almeno, non nel senso che intendi tu”. Kuroo continuava a sorridere, ma non riusciva a staccare gli occhi da quel viso magnatico. Era ancora più bello e affascinante di quanto ricordasse.

“E sentiamo, quali altri sensi ci sarebbero nel correre dietro ad un ragazzo sexy ed affascinante in un parco?” rispose Oikawa incrociando le braccia sul petto.

Touchè.

“Sul serio, sto organizzando una partita tra due squadre composte da vecchie glorie della pallavolo giapponese. Vorrei che ci fossi anche tu.”

Oikawa arricciò la bocca in una smorfia di disgusto nell'udire quell'aggettivo.

“Con 'vecchie' intendo i giocatori che ho conosciuto negli anni del liceo, quindi ancora asslutamente attivi” si corresse subito Kuroo notando quella reazione. “E giovanissimi...”

Restò a scrutare il volto di Oikawa, finchè non lo vide rilassarsi. Lui fece altrettanto.

“Volevo ben dire! E per questo non bastava una telefonata?”

“Ultimamente non ho belle esperienze con il telefono” rispose Kuroo, ripensando alla fallimentare conversazione di qualche giorno prima con Wakatsu Kiryu*. “Quindi? Accetti?” proseguì Kuroo con uno sguardo penetrante.

“Immagino che il match si terrà in Giappone. Scordatelo!”

Kuroo rimase senza parole, la delusione si poteva leggere nel suo sorrriso spento. Tentò l'ultima carta.

“Ci sarà anche...”

“Appunto! Troppi nodi da sciogliere, troppi problemi irrisolti”

“Ma non ti ho fatto nessun nome....”

“Non serve. Praticamente ho delle cose in sospeso con qualunque giocatore di pallavolo del liceo” Oikawa scoppiò in una risata cristallina, ma nei suoi occhi era sceso un velo di tristezza e malinconia. “Non voglio riaprire vecchie ferite.”

“Beh, con tutti...” riprese Kuroo allargando le braccia ed esibendo il suo miglior sorriso sornione, nel tentativo di smorzare la tensione che era piombata tra loro, “ma non con me!”

“Hai ragione, Kuroo-san, non con te”. Oikawa socchiuse gli occhi e lo scrutò con attenzione da capo a piedi. Iniziò a girargli intorno, studiando ogni centimetro del suo corpo, soffermandosi in particolare sulle lunghe gambe, i glutei, le forti braccia, la schiena.

Ritornato di fronte a lui, avvicinò il viso al suo.

“Potrei anche accettare” gli soffiò all'orecchio. “ma ad una condizione.”

“Qu... quello che vuoi” balbettò Kuroo dopo aver deglutito a fatica.

“Ti lascio un indirizzo. Vieni stasera alle 9.00. Indossa vestiti comodi. Facili da togliere”.

*

Ogni centimetro del busto di Kuroo aderiva perfettamente a quello tremante di Oikawa. Con una mano lo teneva avvinghiato a sè spingendolo sulla schiena, con l'altra gli stringeva la sua. Le gambe un unico intreccio fremente, la schiena in preda ai brividi, il collo teso. La sua fronte era appoggiata a quella sudata di Oikawa, gli occhi negli occhi, le bocche vicinissime.

“Toruu...”

“Shhh”

“...vuoi dirmi ancora una volta cosa stiamo facendo?”

“Zitto! E stringimi più forte!”

“Allora, vogliamo fare silenzio!” Una voce stridula invase all'improvviso la sala.

Tutte le coppie presenti si misero ubbidienti in ascolto della maestra di ballo.

“La gara è la settimana prossima, e se non vi impegnate farete una figuraccia! Forza! Riprendete dall'inizio!”

“Te l'ho detto. Parteciperò alla tua stupida partita a condizione che tu mi facca da cavaliere alla gara di tango. E che mi faccia vincere. Quindi, adesso chiudi quella bocca e usa quelle cazzo di braccia per stringermi di più!”

_ _ _ _
* SI VEDA CAP. 3

 

 

 

   
 
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