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Autore: Melisanna    10/01/2023    2 recensioni
...Ma perché arrivi (intendo un amore autentico, onesto e sano) la cosa migliore è non pensarci troppo, non invocarlo. Altrimenti ci si inganna. Si mette la maschera dell'amore sul primo e più rozzo dei volti. cit. Irène Némirovsky
Genere: Drammatico, Hurt/Comfort, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ino Yamanaka, Sai, Sakura Haruno, Shikamaru Nara | Coppie: Sai/Ino, Shikamaru/Ino, Shikamaru/Temari
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Scusate, avevo questo capitolo scritto da MESI, ma il periodo non è stato dei migliori e ho rimandato all'infinito la pubblicazione.


Shikamaru


 
Shikamaru stava vicino all’ingresso a godersi con calma una sigaretta, quando Sai arrivò con in mano una pelliccia bianca e un’espressione abbattuta sul viso. Shikamaru stava fissando incuriosito lo spettacolo, chissà cos'era successo... quando Sakura si precipitò fuori dalla porta incontro al collega.

“Dov’è Ino, cosa le è successo?” disse, già allarmata, afferrando la pelliccia bianca.

Sai si spostò imbarazzato un ciuffo dietro l’orecchio e mormorò qualcosa che Shikamaru non riuscì a sentire, benché seguisse lo scambio incuriosito.

“Che cosa?” Sakura quasi urlò e Shikamaru si stupì che non le si rizzassero tutti i capelli in testa come a un gatto infuriato “L’hai lasciata uscire senza pelliccia? E ora è lì da qualche parte mezza nuda? Ma sei cretino?”
Sai si schernì con un gesto e mormorando qualcos’altro.

“Non me ne frega niente se ti ha scaricato!” Sakura tirò fuori il cellulare dalla borsetta e digitò un numero in tutta fretta.

Shikamaru, che iniziava a sentirsi un po’ in ansia, osservò interessato.

Si udì uno squillo provenire dalla pelliccia bianca.

“Ah!” Sakura guardò la pelliccia e poi Sai con riprovazione.

Il ragazzo arrossì “Te l’avrei detto se mi avessi lasciato il tempo. È la prima cosa che ho provato a fare anche io”.

“Dammi qua” Sakura afferrò la pelliccia. “E fila a cercarla!”

Sakura piroettò su sé stessa e fece per rituffarsi nell’albergo, poi incrociò lo sguardo di Shikamaru.

“Tu! Hai sentito tutto?” Shikamaru alzò le mani, prima di accorgersi di cosa stava facendo, lasciando cadere la sigaretta “Cosa stai aspettando, valla a cercare anche tu! La conosci meglio di tutti! Vado a chiamare gli altri”.
Shikamaru guardò la sigaretta affondata nella neve, sospirò e andò da Sai a farsi dire dove si trovava il loro ristorante.

Anche a piedi in un quarto d’ora Shikamaru lo raggiunse, era vicino all’albergo. Ino avrebbe anche potuto rientrare da sola, mezza nuda o no. Se non fosse che Shikamaru la conosceva fin troppo bene ed era sicuro che non avesse guardato minimamente dove stava andando all’andata, affidandosi totalmente alla persona che era con lei.

Però se, come sospettava, indossava un vestito da sera e i tacchi alti, non poteva essere andata lontano. Non doveva essere passata più di un’ora, a meno che Sai non avesse perso tempo ad aspettarla.

Shikamaru iniziò a vagare per i vicoli intorno al ristorante, che era circondato da simili bassi edifici e locali tradizionali, chiedendo alle persone che incrociava se avessero visto una bionda alta con solo un abito elegante.

I primi quattro che interrogò si limitarono a scuotere la testa, ma il quinto indicò con il pollice dietro di sé.
Shikamaru, seguendo il suo gesto con lo sguardo, vide una ragazza snella con un lungo abito da sera impegnata a parlare con tre giovani, davanti all’ingresso di un locale.

Si avvicinò chiamando “Ino!” e si trovò a fissare il viso di una sconosciuta perplessa che non aveva la benché minima somiglianza con Ino. Scusandosi, si allontanò con disappunto e in quel momento scorse, oltre ai quattro giovani, qualcuno appollaiato su un alto sgabello davanti a un banchino che vendeva ramen e alcolici, con un Haori bianco sulle spalle che portava impresso il simbolo del locale. Da sotto l’Haori spuntava una lunga gonna di lucida stoffa verde e da sopra fuoriusciva una massa di capelli biondi.

Si avvicinò prudentemente e sfiorò una spalla della figura “Ino, sei tu?”

La figura si voltò e Shikamaru incontrò gli occhi di Ino, gonfi di lacrime. La ragazza si mordeva il labbro inferiore e le spalle le tremavano.

Shikamaru arretrò: le lacrime di Ino erano rare e lo avevano sempre terrorizzato. Arrivavano quando meno se le aspettava e abbattevano tutte le sue difese. Certo adesso avrebbe dovuto aspettarsele, in fondo Ino aveva appena rotto con il suo fidanzato, da quanto aveva capito.

Ma non aveva mai creduto Ino una che piangesse per amore. Almeno non per Sai.

Ino lo guardò, sbatté le palpebre e piegò le labbra in una linea dura “Cosa fai qui? Non dovresti essere qui. Vai via, vai via!”.

Shikamaru ne fu meno sorpreso che delle sue lacrime. Quell’Ino dura era quella che conosceva. “Non essere sciocca, sono tutti preoccupati per te. Ora chiamiamo Sakura e le diciamo di venire a prenderti”

“No! Ti ho detto di andare via!”

“Ma…”

“Lasciami stare!”

Ino saltò giù dallo sgabello, lasciando cadere l’haori e si allontanò a lunghi passi. Shikamaru si slanciò per raggiungerla.

“Signorina! Signorina! Signore!” chiamò il proprietario del locale, afferrandolo per il cappotto.

“Cosa c’è?”

“La signorina non ha pagato le consumazioni”.

Shikamaru diede un’occhiata al bancone su cui erano sparse varie bottigliette di saké.

“Ah… io…”

“Paga lei?”

“Ehr, sì…”

Shikamaru pescò qualche biglietto in tasca e lo mise in mano all’uomo, affrettandosi a inseguire Ino.

Dietro di sé sentì ancora gridare “Grazie, grazie! Faccia pace con la sua fidanzata!”

“…Seccatura…”

Svoltato l’angolo Shikamaru vide Ino e con pochi passi di corsa la raggiunse. Ino si accorse di lui e fece per fuggire ancora, ma Shikamaru l’afferrò per un braccio, tirandola verso di sé. “Smetti di scappare, sei la solita seccatura!”

Ino smise improvvisamente di opporre resistenza e si lasciò andare contro di lui, le spalle scosse dai singhiozzi “Oh, Shika, non dovresti essere qui! Vai via, vai via. Mi dispiace tanto Shika, scusami, scusami”.

“Non essere sciocca. Non è successo niente. Piuttosto sei gelata… Mettiti il mio cappotto, vieni qui”

Compì una complicata manovra per sfilarsi l’indumento con Ino appesa al collo e glielo drappeggiò intorno alle spalle.

“Senti qua le tue mani… Due pezzi di ghiaccio, dammele qui” la strinse resistendo alla tentazione di allontanarsi le mani gelide dal collo.

“Shika, scusami, ho sbagliato tutto, scusami”.

“Smettila, ti ho detto che non devi scusarti di niente. Adesso andiamo al caldo e chiamiamo Sakura”.

“Scusami, avrei dovuto dirtelo prima, ma non lo sapevo nemmeno io. Scusami”.

“Dirmi cosa?”

Ino allontanò il viso dal suo e, guardandola Shikamaru si rese conto di quanto fosse ubriaca, aveva il viso arrossato e gli occhi fuori fuoco.

Eppure per un attimo lo fissò negli occhi con chiarezza abbagliante e disse, lucida, “Che sono innamorata di te”.

Poi gli riappoggiò la testa sulla spalla e si rimise a piangere.

Shikamaru rimase a guardarla inebetito. Cosa avrebbe dovuto fare di quella rivelazione? Ino non era davvero innamorata di lui, non poteva esserlo, no? Era solo ubriaca. Loro due… loro due non erano così. E poi lui adesso aveva Temari.

Ma se non l’avesse avuta? Sussurrò una vocetta dentro la sua testa. Se non l’avesse avuta, veramente non avrebbe potuto pensare a Ino in quel modo, solo perché si conoscevano da tanto tempo?

Ino fece per scivolargli via dalle braccia e Shikamaru la riacchiappò al volo, prima che si accasciasse a terra ed ebbe un brivido alla sensazione del suo corpo contro il proprio. Non aveva mai fatto caso prima a quanto fosse esile. O forse non aveva voluto farci caso.

Avrebbe avuto tempo per pensarci una volta che l’avesse portata al caldo e l’avesse consegnata a Sakura che le avrebbe fatto passare la sbronza.

“Ino, ehi Ino… ti prendo sulle spalle, riesci a tenerti”.

“Ho la nausea…”

“Ti sei ubriacata, seccatura”.

“Mi viene da vomitare”.

“Oh no, Ino ti prego, non lo fare” Ino lo allontanò con le braccia e Shikamaru riuscì a malapena a spostarle i capelli dal viso, prima che lei vomitasse nella neve. “E ovviamente hai vomitato… Almeno ti sentirai meglio così”.

“Fa freddo e ho tanto sonno”.

“Ti fa freddo sì, come ti è venuto in mente di uscire vestita così? Ti prenderai una polmonite”.

“Morirò… oh Shika, pensi che morirò?”

“No, tranquilla, ma ora salimi in spalla, se stai qui al freddo ancora al lungo morirai davvero”.

Si inginocchiò vicino a lei e la aiutò a mettergli le braccia intorno al collo, poi le passò le braccia intorno alle cosce e la tirò su. Ino gli si accasciò contro la schiena, puzzava di alcool e di vomito, eppure Shikamaru non poté fare a meno di concentrarsi sulla sensazione delle sue lunghe gambe lunghe strette intorno al suo corpo e ai punti in cui le sue mani sfioravano il suo sedere avvolto nella stoffa sottile del vestito.

Non è che non si fosse mai reso conto prima di quanto Ino fosse bella, bisognava essere ciechi per non accorgersene, solo che era sempre stata una conoscenza teorica, qualcosa che non aveva a che fare con la sua quotidianità.

Se la si sistemò meglio sulla schiena e borbottò “Seccatura”.

 
  
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