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Autore: Ice_Angel    12/09/2009    4 recensioni
-stai zitto Hobbit,ho quella lingua te la faccio finire nel culo!- urlai scendendo le scale.
-ma quanto siamo scontrosi questa mattina!- Georg mi guardò alzando un sopracciglio divertito.
Io però non lo ero.
Di solito ero IO che sfottevo Bill quando si innamorava,ero IO che come Georg facevo le battutine idiote su nuvole rosa e gambe che tremano.
Ero io che ridevo non che venivo deriso.
Genere: Commedia, Comico, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Georg Listing, Gustav Schäfer, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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LA VITA PRIMA DI ESSERMI FOTTUTO








Non c’è bisogno nemmeno che mi presenti vero?
Tanto lo so che la maggior parte di voi conosce cose che nemmeno io so,giusto?
Ok,però non voglio dilungarmi su questa mia privazione della privacy e voglio solo iniziare a raccontarvi questa cazzo di storia.
Sono Tom Kaulitz.
Nei miei diciannove anni di vita, quattordici ne ho spesi per diventare quello che sono: famoso con la mia band (i Tokio Hotel) e uno dei 100 chitarristi più bravi al mondo (controllate le classifiche che non ci credete),diciannove nell’accudire quel rompipalle di mio fratello gemello che tutto sembra forchè umano,quattro a bearmi della mia luce da stella della musica,quattro a tenere a bada chiacchiere insensate su di me e sei a fare il puttaniere.
Ebbene si ragazze,ho iniziato la mia carriera di playboy alla tenerissima età di tredici anni,quando mi sono portato a letto la prima ragazza.
Senza poi contare quelle sfigate che mi mandavano i bigliettini con scritto “Ti amo” dall’asilo.
Fin da quando non avevo nemmeno i denti sono stato una calamita per le ragazze,una specie di Casanova con il pannolino.
A dodici anni le ragazze si sedici mi venivano dietro e i loro ragazzi erano inevitabilmente gelosi.
Non voglio nemmeno parlare di quando il mio bel faccino è andato in tv la prima volta.
Avevo circa quindi anni,ero già bello come il sole naturalmente, e il nostro primo video in quattro giorni ha scalato le classifiche tedesche.
Un’impennata tremenda che aveva fatto cadere ai miei piedi non so quante ragazze in giro per l’Europa.
E così iniziai a mietere vittime dappertutto,c’era un porto (o più) in ogni città che visitavo,in ogni quartiere in cui mi spostavo.
A ogni concerto c’era quella in prima fila che sventolava il cartello “Tom scopami attraverso il monsone” e allora io,educato ad accontentare sempre le donne, accettavo la sua proposta,anche se il monsone in Germania non c’era.
Ma se c’era una ragazza a cui non avrei mai fatto del male era lei.
Quella cazzo di biondina dagli occhi azzurri che abitava vicino casa mia,quella ragazzina dai modi femministi che mi dava sempre del porco sessista,quella rompipalle dai capelli mesciati che a un solo sorriso mi faceva scogliere.
Alison Stern non era solo la mia vicina di casa,lei era la mia migliore amica.
La persona a cui tenevo di più su tutta questa terra dopo Bill,l’unica donna a cui avevo giurato fedeltà,l’unica che fosse mai riuscita a penetrare nel mio cuore e cacciare qualcosa.
Ci conoscevamo da una vita,da quando eravamo due marmocchi e lei pensava che i maschi avessero i pidocchi.
Beh,forse ancora lo pensa,visto come li tratta.
Io,lei e Bill avevamo condiviso la culla,i pianti isterici di un neonato che non ha un cazzo da fare che piangere,dormire,mangiare e fare cacca a ripetizione.
I primi baci,la prima volta,la prima delusione…lei c’era e noi c’eravamo per lei.
Poi il successo è arrivato per tutti e tre.
Lei con la sua band,io con la mia.
Vedendola suonare la chitarra mi riviene in mente il giorno in cui mi rubò la chitarra perchè voleva imparare.
Gliel’ho insegnato io e ora lei sta lì nella mia stessa classifica.
ed è lei la protagonista della mia storia.


-Bill- iniziai a scuotere mio fratello che dormiva beatamente sul suo letto.
Il rantolo di dolore di Bill risuonò per la stanza.
La sua lunga mano afferrò un cuscino e me lo sbattè dritto in faccia. Rideva.
-ma guarda sto…- presi per un lembo il copriletto e glielo tolsi.
Era in boxer,come sempre,e cominciò a ringhiare.
-che cazzo vuoi?- sbottò strappandomi dalle mani la coperta color pesca.
-Alison atterra fra circa due ore,alzati- lo intimai.
Sapevo perfettamente che se non invogliato ad alzarsi poteva dormire per tutto il giorno, e se non si svegliava avremmo fatto tardi. Lo buttai giù dal letto di peso,ignorando le sue bestemmie, e gli ordini di chiudersi in bagno e di uscire solo quando sarebbe stato bello che pronto.
-eh eh oggi torna l’amore di Tom-
La voce di Georg mi fece arrivare il sangue al cervello.
Purtroppo Alison aveva avuto un effetto devastante su di me.
Mi ero fottuto da solo,perché affezionandomi a lei,stando praticamente tutto il mio tempo libero con lei, ero passato dal “ciao Alison,che bello vederti” al “Alison non ce la faccio a stare senza di te per più cinque secondi”.
Mi ero innamorato perso di lei.
Dei suoi occhi, del suo viso da eterna bambina,delle sue labbra rosee,della sua pelle liscia,del suo corpo minuto e della sua altezza pari a quella di un puffo.
Ero innamorato della sua voce,delle sue mani,dei suoi principi,dei suoi difetti,della sua parte sadica, della sua dolcezza nascosta dietro al maschera da dura,della sua testardaggine.
Alison era diventata il motore del mio cuore.
E purtroppo questo aveva portato alle prese per il culo di quel beduino di Georg.
-stai zitto Hobbit,ho quella lingua te la faccio finire nel culo!- urlai scendendo le scale.
-ma quanto siamo scontrosi questa mattina!- Georg mi guardò alzando un sopracciglio divertito.
Io però non lo ero.
Di solito ero IO che sfottevo Bill quando si innamorava,ero IO che come Georg facevo le battutine idiote su nuvole rosa e gambe che tremano.
Ero io che ridevo non che venivo deriso.
Alzai un dito medio infilandomi al felpa.
-che cazzo hai mangiato Tom,pane e acido?- poi si portò una mano sulla fronte –ah no,è solo il pensiero che tra te e quella ragazza ci sono solo poche ore,poi il tuoi cuoricino riprenderà a battere vero piccolo Tomi!-
Assottigliai gli occhi,strinsi i pungi –ora basta!- tuonai
saltandogli addosso e iniziando a picchiarlo.
Georg rideva come un cretino mentre cercavo veramente di fargli male. -avete bisogno di un ring per caso?- la voce Bill arrivò sarcastica –Gustav è andato a prendere la campanella per i round!-
Alzai gli occhi al cielo –oggi siete tutti dei comici vero?- sospirai alzandomi.
Bill sorrideva come un coglione –noi siamo sempre simpatici Tom!- -eh,simpatici come un doberman che ti morde le palle- commentai sarcastico alzando le mani al cielo.
La risata di Bill mi irritò ancora di più.
-la volete smettere!- brontolai facendo aumentare solo le risate. -cazzo Tom,non pensavo che innamorarti ti avrebbe fatto diventare così scassa palle- sogghignò Bill.
-anzi Tom- apostrofò il bassista –tu eri già scassa palle prima,ora lo sei in un modo assurdo-
Ok,stavo per perdere realmente la pazienza. Cercai di contare fino a dieci,ma non servì a molto,avevo già il fumo che usciva dalle orecchie.
Al mio sguardo le risate di Bill cessarono.
-Tom…- mi guardò preoccupato.
Avanzavo verso di loro con passo lento,già pronto a uno dei miei attacchi di furia omicida.
-andiamo?-
La voce di Gustav mi riportò alla realtà.
Mi girai verso il mio batterista cercando di non far trapelare l’urlo di gioia che ogni cellula del mio corpo lanciava e sorrisi –ok!-
Georg mi prese per una spalla e sorridendo disse –andiamo dal tuo amore dai!-
Io,che sono sempre calmissimo,mi girai verso di lui,con un sorriso a 32 denti,dolce dolce.
-Vaffanculo- esclamai –hai capito? V.A.F.F.A.C.U.L.O!-




E mi ritrovai lì,ad aspettarla all’aereoporto,come fanno gli innamorati in quelle stupide soppopere che di solito si guarda Bill.
Ci mancava solo la musica smielata ed eravamo a posto.
Perché io mi sentivo così. Come quel poveracci che attendono.
Con le gambe che tremano,con la sensazione che il tempo si prolunghi minuto dopo minuto,con le mani che sudano,con i sudori freddi,con il cuore che accelera per impazienza,con la testa che si fa mille film mentali.
Con le solite domande: quando uscirà?
Che dirà dei miei capelli?
Sarà felice di ritornare a casa?
Sarò felice di rivedere me dopo tre mesi che siamo stati lontani?
Mi abbraccerà?
E mi sentivo patetico. Patetico da morire.
Perché,porco giuda,io ero Tom Kaulitz e io non POTEVO provare quei sentimenti.
Ero la bestia dei sogni erotici di ogni ragazza,l’orco cattivo con le sembianze del principe azzurro,il perfetto gentiluomo che puntava solo al sesso,il bianco che dentro era nero,il marcio sotto la faccia da bravo ragazzo.
Ero un puttaniere di prima categoria,che nelle donne pensava solo a quello che avevano tra le gambe e a quando avrei potuto averlo.
Era strano pensare che per lei era diverso.
In lei non vedevo solo il gusto di fare sesso,vedevo una famiglia, un certezza in un mondo di domande inutili.
Vedevo l’amore.
Mi ero ritrovato troppo spesso a pensare a quelle due paroline.
Io l’amavo,l’amavo come non avrei mai saputo fare.
Volevo che lei mi insegnasse ad amare,al gusto di sentirsi dire “ti amo” ogni secondo della vita.
In poche parole mi ero rincoglionito del tutto.
E più mi avvilivo per questo e più,cazzo,la voglia di averla solo per me aumentava a dismisura.
Era una cosa troppo grande che non riuscivo a trattenere.
Avevo persino scritto il suo nome sulla custodia della mia chitarra,con un’uniposca argento,come gli scolaretti. Inutile,ma almeno mi teneva vicino a lei.
-dai Tom calmati- Gustav mi sorrise.
Era l’unico che non mi prendesse per il culo per la situazione.
Gli sorrisi pieno di gratitudine –ok!-
Non mi ero accorto che battevo il piede nervosamente sul pavimento grigio come se dovessi portare il tempo di chi sa quale canzone black metal.
-poverino,l’attesa lo uccide-
Ed ecco che ripartono,bastardi…
-eh si!- Bill portò un dito sotto l’occhio disegnando una specie di lacrima sotto di esso,stando sempre ben attento a non sbavare il trucco –sta per piangere!-
-stai calmo- mi sussurrava come un mantra Gustav.
Era facile parlare per lui.
Georg e Bill si stavano vendicando di tutti gli anni in cui li ho presi io per il culo.
Ho sempre fatto pesare a Georg che avesse perso la verginità a 17 anni (sfigato ahahah) mentre io,che ero più piccolo,avevo più esperienza di lui.
E Bill mi stava facendo scontare tutte le cotte che si era preso con,conseguenza,le miei battute da coglione sull’amore.
Ahi quanto mi sbagliavo.
-senti Bill,lo senti il cuore che sta uscendo?- Georg rincarò la dose –Tom se non ti calmi ti verrà l’infarto-
-infatti Tomi,poi come farà Alison senza il suo migliore amico innamorato di lei eh?- Bill mi parlava come fossi un deficiente.
Se continuavano in quel modo li avrei strozzati lì,seduta stante.
-sentite voi due be…-non finii la frase che il blig blog degli annunci mi distrasse.
-il volo Lufthansa 43423CD16,in arrivo da Londra è appena atterrato allo scalo B12,ripeto il volo Lufthansa 43423CD16 in arrivo da Londra è appena atterrato allo scalo B12-
Le parole si persero al vento.
Guardai Gustav che mi confermo,che si,quello era il volo di Alison.
Era partita,con la sua band,per incidere il suo terzo cd nella metropoli inglese. Tre mesi di sole telefonate,sporadiche per di più,per via degli impegni di tutte e due le band.
Sentivo il cuore arrivarmi in gola,pulsare impazzito,i battiti rimbombavano nella mia testa.
-merda,devo stare calmo!- ripedetti.
-adesso inizia a parlare pure da solo- commentò Georg –Tom l’amore ti fa male-
Lo fulminai con lo sguardo.
-basta ora Georg finiscila!- lo rimproverò Gustav.
Il cretino si zittì di colpo.
-ecco bravo,anche tu Bill,prova a fare un’altra battuta a cazzo e ti giro ti carico sul primo aereo per la Siberia- Gustav interruppe sul nascere una possibile battuta del mio gemellino.
-ma quanto sei acido,che hai ingogliato un limone?- sbuffò Bill incrociando le braccia e voltando la testa verso un altro lato.
Sorrisi ringraziando Gustav silenziosamente e poi tornai a concentrami sulla porta d’uscita dello scalo.
La mia vita era cambiata.
Cambiata radicalmente e mi ero fottuto da solo.



e questa era la mia nuova storia,spero vi piaccia è inspirata a un film che ho visto ma ho deciso di cambiare alcune cose...
aspetto le vostre recensioni
Alexa

  
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