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Autore: So_Vi_Potter    01/04/2023    1 recensioni
Avete mai provato a immaginare la vostra vita ad Hogwarts? Io sì. Questa sarebbe la pazzia che è venuta fuori, spero che vi piaccia e spero di non morire prematuramente per mano vostra. Per leggere questa FF dovete ricordarvi i film di Star Wars. Grazie. Attenzione: le ragazze potrebbero capirne più dei maschi!
Genere: Comico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, Nuova generazione di streghe e maghi, Nuovo personaggio
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Capitolo 2 - A Hogwarts (si incontrano amici e persone idiote... leggete, leggete!)

Non so quanto tempo fosse passato da quando ero salita, forse minuti, forse ore. Fatto sta che, dopo un po’ che osservavo la campagna estendersi sotto al mio sguardo e gli alberi correre veloci, una ragazza entrò nello scompartimento. Aveva lunghi capelli lisci neri, in netto contrasto con i miei, biondo scuro, corti e perennemente scompigliati. Anche gli occhi erano molto diversi. Lei ce li aveva neri, con uno sguardo furbo, io invece azzurri.

Restammo un po’ lì a fissarci in silenzio e, sinceramente, mi sentivo un po’ un’idiota.

- Ciao, io sono Susan Alison - disse la ragazza, facendomi sobbalzare.

- Oh, ehm... io sono Sofia Sistri e...

Ma prima che potessi dire alcunché sulla mia vita Susan cominciò a bombardarmi di domande sull’Italia.

- E quindi sei italiana! Da quale città vieni? Quali sono le attrazioni turistiche migliori? Quali altre parti d’Italia conosci? Come ha fatto la lettera a...

- Ehi, sono appena arrivata, una cosa per volta! Allora, sì, sono italiana e vengo da Torino. Lì ci sono il...

- Secondo Museo Egizio più importante del mondo! È da una vita che voglio visitarlo - mi interruppe Susan con lo sguardo sognante.

- Lungi da me offenderti, ma la puoi piantare di interrompere?

- Sì, scusa, vai avanti.

- Allora, oltre al Museo Egizio ci sono Palazzo Madama e i vari altri musei. Poi sono stata a Firenze, a Siena e a Pisa e sì, ho visitato la torre pendente. Poi sono stata anche a Roma e ho visitato il Colosseo, i Fori Romani e anche i Musei Vaticani. Poi a Napoli, e lì ho mangiato un’ottima pizza.

- Fantastico!

- Sì! Poi mi hai chiesto come ha fatto la lettera ad arrivare... ma via gufo, naturalmente!

- WOW!

Continuammo a chiacchierare per un po’ dell’Italia e il discorso si spostò presto sulla Francia e poi anche sulla Spagna e sul Portogallo. Venimmo distratte da voci maschili che si avvicinavano, ridacchiando e parlottando. 

Poi la porta dello scompartimento si socchiuse e un ragazzo si affacciò e ci guardò.

Io che sono una femmina non potei fare a meno di notare che era molto carino, la pelle abbronzata, il ciuffo ribelle di capelli biondi che gli ricadeva sulla faccia in modo molto... attraente, ecco..., un sorrisetto spavaldo e due occhi verde scuro che mi fissavano. Ma perché doveva guardare proprio me?

- Benvenute sull’Hogwarts Express, da Londra a Hogwarts in un’unica tappa... Ma tu, biondina, sei proprio sicura di sapere cosa sia? Hai tutta l’aria di una Sanguemarcio!

Fu più forte di me. Scattai in piedi e afferrai per la collottola il tipo, senza preoccuparmi dei suoi occhi che mi fissavano, confusi. I pensieri su quanto fosse carino si erano volatilizzati.

- Senti amico, se credi di fare il bullo con me ti sbagli di grosso e se mi chiami un’altra volta così giuro che ti lancio una fattura! - ringhiai a pochi centimetri dal suo naso. Era poco più alto di me, nonostante dimostrasse almeno dodici anni.

- Oooooh, siamo irascibili qui, eh Sanguemarcio? - rispose. Aveva riconquistato il suo sguardo spavaldo.

Lo spinsi via, lui fece per estrarre la bacchetta ma io fui più svelta. In meno di un secondo gli avevo fatto volare via la sua arma e ora due corna ramificate gli stavano crescendo sulla testa. Non ebbi il tempo di vedere la sua reazione, perché subito dopo gli sbattei la porta in faccia.

- Bel colpo! - si complimentò Susan. - Ma come hai fatto a imparare quegli incantesimi se sei... nuova qui?

- Ora non parliamone. Piuttosto, dovremmo metterci le toghe, siamo arrivati!

E, detto ciò, indicai fuori dal finestrino: il castello di Hogwarts si stagliava in tutta la sua imponenza e maestosità, riflesso sul lago che avremmo dovuto attraversare. Era spaventoso, di proporzioni gigantesche e aveva tutta l’aria di celare molti segreti. Ma, come tutte le cose inquietanti, più faceva paura e più sembrava bello.

- Wow - disse Susan. Io ero senza fiato per lo spettacolo, perciò non dissi nulla.

Non appena il treno si fermò io e la mia nuova amica uscimmo dal nostro scompartimento, dirette alla porta più vicina, quando andammo a sbattere contro una ragazzina minuta, con gli occhi grandi e curiosi di un bel color ambra e i capelli boccolosi e biondissimi. Sembrava un piccolo angelo, mancavano solo la tunica bianca e l’aureola...

- Scusate! Ero troppo impegnata a cercare...

- La porta? Vieni... ehm...

- Bonnie Wilkinson. E voi siete?

Perfetto. Oltre ad avere una voce molto melodiosa aveva anche un nome molto carino e molto puccioso.

- Io sono Susan e lei è Sofia, siamo anche noi del primo anno.

- Perfetto! Diventeremo le amiche più amiche che si siano mai viste in tutto il mondo!

La bambina era entusiasta e stava sorridendo mostrando dei denti perfetti. Wow. Non sapevo che si potessero conoscere due persone entusiaste di te in un solo giorno. Con un meraviglioso surplus del mago più famoso di sempre.

- Dai, andiamo, ci stanno chiamando...

Bonnie aveva ragione: una voce rauca stava chiamando a raccolta gli alunni del primo anno e capii subito che si trattava di Hagrid. Feci un cenno con la mano a Lily mentre scendeva e lei mi sorrise di rimando. Poi si girò verso la ragazza che aveva vicino, probabilmente la sua migliore amica.

Io, Susan e Bonnie seguimmo Hagrid e presto arrivammo alle barche. Salimmo e, anche se sapevo già che lo facevano, sentire e vedere le barche scivolare sul lago senza l’ausilio di remi, vele o motore fu fantastico. 
Oserei dire... magico. Ma tutto, tutto in quel bizzarro, meraviglioso mondo era magico. La veduta era stupefacente e il castello avrebbe fatto quasi paura se non fosse stato per quelle lucine benevole provenienti dalle molte finestre. La gita panoramica fu breve ed entrammo nell’immenso salone d’ingresso fin troppo presto. Bonnie cominciò a guardarsi attorno e indicò una ragazzina scura di pelle, con i capelli riccissimi tenuti corti.

- Audrey! - chiamò.

La ragazzina si voltò verso di noi e fece ciao con la mano, poi si avvicinò, con difficoltà a causa della folla.

- Ciao Bonnie! - disse.

- Audrey, ti presento Susan e Sofia, potremmo diventare le migliorissime amicissime (l’ha inventata lei questa espressione)!!!

- Ciao - dissi tendendo una mano.

- Sofia... non è un nome italiano?

- Già, ma TIPREGONONCHIEDERMINULLA!

- Ok, ok, tranquilla!

Sospirai sollevata. Poi qualcuno si schiarì la voce e fu allora che vidi l’uomo più magro sulla faccia della Terra.
   
 
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