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Autore: _KirotoRedmoon3_    16/06/2023    1 recensioni
Dopo essere tornata in Giappone da New York, Kilari si ritroverà faccia a faccia con i sentimenti che ha dovuto reprimere per ben 6 lunghi anni.
Però non è da sola, ci saranno due gemelle pestifere entusiaste di conoscere la nuova città, con un importante obiettivo: trovare il loro papà!
Genere: Comico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hiroto Kazama, Kilari Tsukishima, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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[POV ESTERNO]

-Allora?-

-Shhh! Fai silenzio!-

-E allora sbrigati, non abbiamo tanto tempo!-

Erano le 7:00 del mattino e di solito, nonostante la pigrizia di una certa mamma, a casa Tsukishima le sveglie suonavano alle 6:00. Tuttavia, dopo la turbolenta serata precedente, l’agenda della nostra Kilari non prevedeva impegni per il giorno successivo, così da permetterle di dormire beatamente senza nessuna sveglia impostata.

Ma come si suol dire…chi dorme non piglia pesci! E due piccole pesti di 5 anni avevano così tante missioni in corso, da non potersi permettere nemmeno cinque minuti in più di sonno.

-Sto controllando io, dorme come un sasso. Hai trovato il telefono?- disse la bimba mora spiando leggermente nella camera della madre.

-Si, eccolo qui. Adesso devo trovare il numero di telefono e scrivergli il messaggio.- rispose la sorella.

E fu così che nel bel mezzo del corridoio, cominciò il piano delle due bambine impigiamate.

——————————————————

[POV HIROTO]

Caro Hiroto sono Kilari.

Ciao.

Peffavore oggi puoi venire qui così poi usciamo insieme a Hikari e Haruka?

Thank you very much.

Ps. Sono Kilari

 

Avevo aperto gli occhi da pochissimo, ma il bagliore di luce uscito dal mio telefono, è servito a svegliarmi. Lessi il messaggio almeno 5 volte prima di capire cosa, o meglio chi, ci fosse dietro.

“Sono mitiche” pensai fra me e me.

Si, KILARI. Ci vediamo più tardi.

Hiroto.

Beh non potevo non pensare che quella giornata fosse iniziata nel migliore dei modi. Non ero stato invitato da Kilari in persona ma da una, anzi due, piccole parti di lei si.

Mi affrettai a lavarmi e vestirmi perchè prima sarei dovuto passare da Muranishi per raccontargli l’accaduto alla sfilata.

È stato un sollievo vedere casa mia finalmente libera dalle cianfrusaglie che Izumi lasciava appositamente qui. Dopo la sfilata ho parlato tanto con lui, abbiamo chiarito i nostri malintesi, chiacchierato del più e del meno, e sopratutto ragionato sul come comportarci davanti alle domande dei fans e della stampa. Dopotutto in versione uomo, è davvero un buon amico.

—————————

[POV GEMELLE]

-Secondo te arriverà fra poco?-

-Non lo so, gli mando un altro messaggio?-

-Aspettiamo altri 30 minuti, se non arriva lo chiamiamo-

Le due stavano confabulando sul divano a guardare i cartoni, erano già quasi le 9:00 e di Hiroto non c’era traccia. L’importante era sperare che Kilari dormisse ancora beatamente. Dalle scale del piano superiore si udì un rumore. Qualcuno si era svegliato.

-Oh no, e ora che facciamo?!- iniziarono ad agitarsi.

-M-Meow..?- Si presentò un dolcissimo Na-San ancora con la faccia impastata dal sonno, che si chiedeva che ci facessero quelle due già sveglie e pimpanti.

-Ah per fortuna sei tu! Na-San dobbiamo dirti un segreto ma non devi dirlo alla mamma per nessuna ragione al mondo!- e fu così che costrinsero il povero micino mezzo addormentato, ad ascoltare i loro folli discorsi.

 

[POV ESTERNO]

Din-Don

-È ARRIVATO!- due tornadi si fiondarono verso la porta e iniziarono la loro recita.

-Chi è???-

-Sono Hiroto!-

-Hiroto!!! Che bella sorpresa!- nel frattempo aprirono la porta -Come mai da queste parti?- dissero con delle finte vocette stupite.

Fra Hiroto e Na-San ci fu uno scambio di sguardi seguito da dei goccioloni sulla testa.

-Veramente mi è arrivato un messaggio questa mattina, in cui c’era un invito per stare insieme oggi- stette al gioco il ragazzo.

-DICI SUL SERIO? MA È FANTASTICO! Vieni con noi a svegliare la mamma così possiamo darle la notizia!- lo presero per mano e lo trascinarono su per le scale.

 

[POV HIROTO]

Erano così prese dalla situazione da non essersi minimamente rese conto di aver fatto saltare tutto il teatrino che avevano montato. Chi mi avrebbe inviato il messaggio se la madre era ancora nel mondo dei sogni? Decisi di non domandarlo, era troppo bello vederle così entusiaste.

Aprirono la porta della camera da letto e la prima cosa su cui mi cadde l’occhio, era la posizione in cui dormiva Kilari. Ai tempi capitava molto spesso che dormissimo insieme, a casa sua, a casa mia, in agenzia, da Seiji…era sempre terribile. Prendeva a calci le coperte fino a buttarle giù, si spalmava sul letto come fosse una stella marina, teneva i cuscini addosso e non sotto la testa. Spesso mi toccava alzarmi nel cuore della notte e trovare un altro posto, così da lasciarle tutto lo spazio.

Adesso invece è così piccola raggomitolata in nemmeno metà letto matrimoniale, con lenzuolo e cuscino al posto giusto. Se me lo avessero detto anni fa, non avrei mai creduto che avrei assistito a questa scena.

-Mamminaaaaa! C’è una sorpresa svegliati!- le gemelle le si avvicinarono dolcemente, intimandomi di seguirle.

Mi sentivo imbarazzato, eppure questa scena è stata la mia quotidianità per tantissimo tempo. Forse avevo passato così tanti anni a sperare di poter rivivere questa situazione, che ora che ce l’avevo davanti, non mi sembrava vero.

-Mhmh…cosa?- grugnì nel dormiveglia mentre loro la scuotevano. Decisi di farmi coraggio e parlarle anche io.

-Buongiorno Kilari…- usai un tono di voce basso e dolce, come quando la svegliavo di solito.

-Hiroto è venuto a trovarci mamma!-

-Mhh…buongiorno Hiro…HIROTO?- si alzò di scatto e strabuzzò gli occhi quando mi vide.

-Ma ma, ma in che senso? Cioè che ci fai tu qui? E voi due? Perchè non siete in pigiama? Che ore sono? Haruka sono le 9:00 come fai ad essere sveglia a quest’ora? MI SPIEGATE CHE SUCCEDE STAMATTINA?!- fortunatamente ci pensò Na-San a tranquillizzarla con le sue solite carezze premurose.

-Mamma dovresti essere felice, è stata una sorpresa anche per noi!- continuavano a ridacchiare mentre la madre le malediva con lo sguardo. Mi mimò uno “scusa” in silenzio, ma in tutta risposta mi sedetti e iniziai a giocherellare con i capelli delle bimbe.

-Allora, chi vuole fare colazione?- dissi guardandole. In meno di un attimo, il volto di Haruka si trasformò in quello di sua madre quando la mattina le preparavo i pancakes che tanto adorava. Kilari diceva che solo io e suo padre le cucinavamo la ‘colazione perfetta’: lui le crêpes e io i pancakes.

Mi sentii prendere il polso e alzando la testa vidi Kilari con uno sguardo da preghiera, come se volesse chiedermi un favore. Questa era la conferma che era cambiata, era cresciuta ed era maturata. Ma in fondo esisteva ancora la mia Kilari. Quella piccola pasticciona che dovevo continuamente salvare da mille guai. Mi sciolsi a quel contatto, il mio cuore batteva forte, così avvicinai il mio viso al suo fino a sfiorarci i nasi e guardandola dritta negli occhi le chiesi -vuoi i pancakes, vero?- annuì e mi rivolse uno dei sorrisi più belli che mi abbia mai regalato. Aveva sicuramente apprezzato il fatto che io l’avessi capita senza bisogno di parlare. C’era troppa intesa fra di noi. I nostri sentimenti non potevano sparire solo per qualche kilometro di distanza.

————————————

[POV KILARI]

Dopo essermi ripresa da quel scioccante risveglio, mi sistemai un po’ e scesi in cucina estasiata dal dolce profumo che c’era nell’aria.

Le mie due pesti erano sporche di nutella, latte e farina da testa a piedi, mentre Hiroto e Na-San erano intenti a sfornare quei deliziosi dolci che tanto amavo. Mi sembrava di essere tornata a 6 anni fa, quando tutto ciò era la mia routine. L’unica aggiunta era che adesso mentre loro cucinavano, dovevo lanciare due bambine nella lavatrice per come si erano conciate.

-Filate in bagno, subito! L’avete messo qualche ingrediente nei pancakes o ve lo siete solo rovesciate addosso?-

-Eddai stavamo solo giocando, è stato un incidente!- scapparono in bagno ridacchiando, felici della bravata che avevano combinato.

-MEO MEOOOW!- Na-San impazzì quando vide il pavimento sporco di impronte di farina, allora si affrettò a seguire i loro passi con una pezza bagnata in mano, intento a rimediare al loro danno.

Oh no, eravamo rimasti soli io e Hiroto.

-Ecco a Lei, la colazione è servita!- mi porse il piatto con una montagna di pancakes, facendo un finto inchino e giocando con la padella.

-A cosa devo questa colazione?- chiesi curiosa di sapere come e quando avesse parlato con le bambine.

-La devi al PIN del tuo cellulare che è inesistente. Te lo sei fatta fregare da due bambine di 5 anni- diventai paonazza, quelle due bestie mi avevano rubato il telefono! Geniali però…

-Stavolta hanno vinto loro…però non avresti dovuto, davvero. Avrai tanti impegni ultimamente, non puoi perdere tempo così.-

Prese un cucchiaino di nutella e me lo spalmò sulle labbra, come per mettermi a tacere.

-Punto numero uno: mi libererò da tutti i miei impegni se c’è qualcosa che riguarda te;

Punto numero due: voi non siete una perdita di tempo;

Punto numero tre: oggi è domenica.”

Arrossii violentemente incapace di muovermi. Cosa volevano dire quelle parole? Era forse una dichiarazione? Maledetti noi e la nostra incapacità di dirci esplicitamente le cose che proviamo. Mi limitai ad abbassare la testa e, pulendomi dalla cioccolata, mormorai un flebile “grazie”.

-Sei ancora sporca qui- mi indicò l’angolo delle labbra.

Mi affrettai a prendere il tovagliolo ma lui mi precedette prendendomi il mento fra le mani  e avvicinandosi sempre di più alle mie labbra. Il mio cuore esplodeva, non riuscivo a credere che stesse succedendo davvero. Chiusi gli occhi e respirai a polmoni aperti quel profumo che tanto amavo e che mi era mancato come l’aria. Appoggiò le sue labbra sull’angolo delle mie.

Dopo pochi secondi da quel momento paradisiaco, si sentì un forte rumore dal piano di sopra, seguito da un pianto isterico.

Scattai sopra con la velocità della luce per vedere cosa fosse successo.

 

[POV ESTERNO]

Al piano superiore, le gemelle avevano il compito di lavarsi per ripulirsi dallo sporco degli ingredienti, sorvegliate ed aiutate da Na-San. Quando la castana fu finalmente pronta, il gattino si accinse ad infilare la maglietta alla sorella…ma fu in quell’istante che Haruka nel tentativo di correre al piano inferiore, scivolò in una pozza d’acqua, andando a sbattere la testa contro il muro.

Sentito il rumore e il seguente pianto, la madre corse come un fulmine ad abbracciarla e tranquillizzarla, con tutti gli altri intorno che guardavano la scena preoccupati e dispiaciuti.

-F-fa m-male ma-mammaaa!- piangeva disperata la piccola.

-Lo so amore, ti uscirà solo un piccolo bernoccolo ma nulla di che. Ora hai capito che non devi correre? Stavolta è stata solo una botta, ma non potrà andare sempre bene. È pericoloso- il tono con cui Kilari diceva queste frasi era dolce e rilassato, e nel frattempo cullava la bambina così da farla tranquillizzare.

Hiroto ammirava la situazione da lontano, come fosse un personaggio esterno che si sentisse quasi fuoriluogo.

-Io non sono un genitore- pensava -io non avrei saputo come comportarmi con loro-. Era diverso crescere i fratellini dal crescere dei figli. Dovevi essere tu il loro primo punto di riferimento.

E mentre Kilari passeggiava per tutta casa dondolando la piccola che pian piano smetteva di piangere, lo sguardo di Hiroto si posò sulla piccola Hikari, rimasta immobile nello stesso punto, pietrificata e spaventata per la sorella.

 

[POV HIROTO]

Mi sentivo impotente. Non sarei riuscito ad aiutare nessuno in quella situazione, mi ero fatto prendere dal panico anche io. Ma quando vidi Hikari immobile a fissare il punto in cui ondeggiavano la madre e la sorella, sentii come una spinta automatica da dentro. Mi avvicinai a lei e l’abbracciai. Lei si fece coccolare ma rimaneva sempre all’erta per verificare che la sorella stesse bene.

-Tranquilla, le passerà in fretta- le sussurrai.

-Ho avuto paura- confessò con un musetto triste. Fanno tanto le dure, eppure sono così piccole e fragili. Non smetterò mai di pensare che con loro, Kilari abbia fatto un lavoro straordinario.

Mi dispiace però, che l’abbia dovuto affrontare da sola.

 

[POV ESTERNO]

-O-ora p-però…ho f-fame. Il nonno ha detto che al luna park fanno le crêpes. Andiamo?- tutti ascoltarono la richiesta con un gocciolone in testa.

-Non ti smentisci mai eh? Anche dopo esserti fatta male non riesci a non pensare al cibo. Mi ricordi proprio qualcuno- disse Hiroto andando a scompigliarle i capelli, con Hikari in braccio che non tardò ad abbracciare la sorella.

-Dai Hiroto andiamo tutti insieme al luna park!- ripropose la castana.

-Hiroto ha già fatto tanto per noi questa mattina, oggi è il suo giorno libero e avrà già altri impegni.- rispose la madre.

-L’unico impegno che avevo era fingere di avere una relazione che non era reale. Ed è solo merito vostro se sono riuscito a smascherare Izumi e liberarmi da questo problema. Il minimo che posso fare per sdebitarmi è rendervi felici. E poi si…mi farebbe molto piacere passare un po’ di tempo insieme a voi- disse inizialmente guardando le gemelle e poi spostando lo sguardo verso Kilari -sempre che tu sia d’accordo.-

Un turbine di emozioni pervase il cuore della cantante, così sopresa dall’inaspettato comportamento del ragazzo con cui ha avuto quella strana relazione. Ancora con il cervello in tilt a causa di quel mezzo bacio, interrotto dai frutti di quell’amore che col tempo non si è mai perso.

-Allora mamma? Possiamo?- supplicarono le figlie. Kilari fece come per pensarci e poi finalmente rispose:

-Allora Hiroto, il tuo periodo di prova da babysitter inizia adesso.-

••••••••••••••••••••••••••

Ciao a tutti e a tutte,

scusate l’assenza ma mi sono fatta prendere dagli esami universitari che mi stanno togliendo un sacco di tempo.

Il capitolo è un po’ lungo per cui cercherò di essere breve.

Ho cercato di riassumere tante tematiche profonde in questo capitolo, fra cui ovviamente la famiglia, l’amore, e la responsabilità di una giovane mamma single. Da come racconto può sembrare che io in primis abbia figli e che scriva in base alla mia esperienza, ma non è così lo giuro HAHAHAHAHA. Ho 21 anni e fino a quando non mi laureerò, non ho in programma alcun bambino per ora.

Spero vi siate emozionati almeno un po’ durante questo capitolo, ultimamente mi è capitato di leggere storie che mi hanno davvero fatto battere il cuore e vorrei provare ad avere lo stesso risultato.

Questo capitolo è una sorta di “pausa” dalla storia principale, creato per soffermarci ad ammirare un po’ la nostra coppia preferita, insieme alla loro famigliola felice, ma ho già in mente il seguito.

 

Mi mortifica aprire efp per pubblicare e non leggere nemmeno una nuova recensione sotto questa storia, io ci sono molto affezionata e credo che fra le mie storie, sia la mia preferita. Il fandom di Kilari purtroppo non è mai stato così grande, ma da qualche anno a questa parte ho visto che è caduto proprio in basso. Non riusciamo a risollevarci un pochino?

 

Spero di sentire qualcuno di voi al più presto.

~nana

   
 
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