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Autore: asia20    03/07/2023    0 recensioni
Siamo arrivati alla conclusione della prima "stagione", si dia il via alla seconda.
Continuazione di Lord of the Rings: Darkness Returns
Genere: Angst, Avventura, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sauron
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Episodio 8: L’ombra cresce ad Est

Minas Tirith, Gondor

Sauron 

*sento il sibilo delle frecce che volano verso l'ultimo livello della città dei Re...corro per avvertire tutti di buttarsi a terra...ma una delle frecce mi sibila troppo vicino e lascia un graffio sulla spalla. Brucia come se mi fosse caduta lava addosso...quasi barcollo, prima di riuscire a riprendere un minimo di equilibrio e correre dentro il palazzo, per ripararmi dalla pioggia di frecce.* Inmwe! vieni dentro, non restate fuori.....potrebbero essere avvelenate. Al riparo!

 

Inmwe

Mairon!

*Grida quando vede la freccia che quasi lo colpisce, mentre corre dentro raggiungendolo*

Mairon...ti hanno colpito? O numi, fammi vedere

*Dice scansando delicatamente il tessuto lacerato dalla freccia scoprendo un taglio stretto e profondo,da cui già gocciola sangue*

Maledetti ..o maledetta chiunque sia stato la pagherà cara, lo giuro

*Sibila mentre cerca di pensare dove trovare garze e un disinfettante nei pressi

Poi gira la testa chiamando le altre, preoccupata*

Alcare!! Myrelyn, venite dentro, presto .. dov'è Myrelyn?

*Chiede ansiosamente non vedendola sopraggiungere insieme ad Alcare*

 

Myrelyn

*Portare il ferito nelle prigioni sotterranee sarebbe una gran fatica se Adar non ne stesse sorreggendo la maggior parte del peso.

Cerco di dargli una mano con tutta la forza che ho, infilata sotto la spalla ferita del prigioniero e circondandogli la vita stretta poco sotto al braccio di Adar. *

"Certo che pesa per essere così snello."

*La sua espressione mostra il dolore che sente ma sembra farsi distante e come un'onda di potere lo investe solleticando la pelle.*

"Sta facendo qualcosa!" Non posso lasciare che usi il potere per cercare di fuggire o ferire me o Adar."

*Non ci penso troppo su e comincio a cantare il canto del sonno che ho cantato anche per Inmwe pochi giorni or sono. E toccandolo direttamente dovrebbe essere efficace in fretta*

 

   Alcare

*corre verso la sua regina e vede il re colpito da una freccia, steso a terra con la testa sorretta da Inmwe *

È andata con Adar, sta bene non preoccuparti...ora dobbiamo pensare a proteggere il re. Cerchiamo di portarlo almeno nell'ingresso per metterlo al sicuro.

Queste non sono frecce normali , sono avvelenate.

*la sua voce, solitamente calma e grave ha preso una nota più acuta del solito, il che significava che la situazione era parecchio seria*

  

 

Adar: *Adar sta per offrire un commento pungente sul loro prigioniero... quando qualcosa attrae la sua attenzione.

Può sentirlo... un potere primordiale proveniente dall'elfa accanto a lui. Inizialmente pensa che potrebbe trattarsi della sua natura Maia... ma ad un'occhiata più attenta, si rende conto che la magia che sente è molto diversa... eppure familiare, TROPPO familiare... ed ecco che le sue cicatrici cominciano a bruciare, influenzate dal ricordo a cui quell'energia comincia pian piano a fare appiglio.

Un ricordo che ha tentato di sopprimere da quando ha scorto un certo artefatto luminoso nel becco del loro prigioniero.*

Amica mia... *dichiara con voce improvvisamente soave, un tono che mai prima d'ora ha usato in compagnia della giovane elfa* ... potresti mostrarmi l'oggetto che porti con te?

 

  Myrelyn

*Appena il prigioniero ha ceduto al sonno provocato dal mio canto Adar lo ha poco cerimoniosamente scaricato in una cella.

Stiamo tornando su, verso il Re Mairon e Inmwe, correndo vicini sui gradini.

Quasi mi aspettavo che mi desse una bella strigliata per averlo seguito che le sue parole mi spiazzano.

Soprattutto il tono, invece di essere brusco come sempre, come se ogni volta si stesse appellando alla santa pazienza, è stranamente soave, quasi mellifluo. E le suona stranamente minaccioso.*

Certo Adar

*Risponde la piccola elfa fermandosi su un gradino appena più in alto. Infila una mano in tasca e gli tende la pietra luccicante con un sorriso.*

Era a terra accanto al prigioniero. Pensavo potesse essere di valore.

Tienila tu, è certamente più al sicuro in mano tua

*Gliela porge senza minimamente cercare di trattenerla*

   

Adar: *Un sorriso tutto denti si dipinge sul volto dell'Uruk.

Il suo primo istinto è di afferrare il Silmaril senza un secondo pensiero... ma fortunatamente, il ricordo delle ustioni provocate dalla pietra millenni orsono è più che sufficiente per farlo desistere da una simile incoscienza.

Invece, strappa un pezzo di stoffa dal suo vestiario e lo usa per afferrare l'artefatto.*

Ti ringrazio *tuba in direzione della giovane Elfa, pur senza mai staccare gli occhi dal manufatto che ora è finalmente in mano sua.

Comincia a rigirarselo tra le mani, quasi la sua vita dipendesse da questo.*

Il mio... tesssoro *sussurra, ma un lampo improvviso lo spinge a scuotere la testa.

Nasconde rapidamente il silmarlin nella tasca e si rivolge ancora una volta a Mirelyn* Scusa, io... non so davvero cosa mi sia preso. La battaglia deve avermi sfinito più di quanto pensassi.

  

Sauron *vorrei urlare, ma devo trattenermi....devo essere forte per i miei sudditi...per la mia Minas Tirith...Sento i passi di Adar e Mirelyn, finalmente stanno tornando, forse Adar saprà cosa fare....non credo abbiano avuto il tempo di progettare un veleno tossico per i Maiar...* Inmwe....grazie....credo di aver bisogno di acqua...

 

Inmwe

Acqua...si amore subito, tranquillo... andrà tutto bene

*Cerca di controllare il respiro mentre parla, per non far trapelare la paura gelida come una lama che la trafigge dentro, mentre attorno alla ferita inizia a formarsi come una crepa ramificata, che sembra lentamente allargarsi...

Si alza vacillando, gli occhi lucidi corre a prendere un bicchiere d'acqua porgendoglielo e avvicinandolo alle sue labbra*

Ecco Mairon, bevi .

*Si gira vedendo arrivare Adar e Myrelyn, li guarda da terra accanto a Mairon, attraverso un velo di lacrime*

La ferita peggiora..Adar aiutalo ti prego, l'ho medicata ma sembra che non abbia effetto sul veleno

*Lo supplica, non sa perché ma sente dentro di sé che lui sicuramente sa come fare*

    

 

Adar: Alla vista di un Sauron caduto, Adar sarebbe assai tentato di offrire un commento piuttosto sgarbato, anche solo per vendicarsi moralmente di tutti i guai che gli ha fatto passare negli ultimi secoli… ma vedendo l’espressione disperata della moglie, sceglie di trattenersi e di ignorare il rischiamo sempre più pressante del Silmaril che nasconde nella vesta.

Invece si inginocchia accanto al Maia e scruta attentamente la ferita, con un cipiglio pensieroso.*

è certamente un brutto taglio… e pare sia pure infetto, anche se non riconosco bene quale tipo di veleno abbiano utilizzato. Potrebbe essere qualcosa di nuovo.

*Si rivolge alle donne presenti*

Non sono sicuro di poterlo guarire, ma potrei provare a rallentare l’infezione. Avrò bisogno di tutte le erbe disponibili nelle cucine del palazzo… e del canto di Mirelyn.

 

Myrelyn

*Vedere il Re Mairon a terra cinereo in volto e chiaramente sofferente anche se cerca di mostrarsi forte è un colpo per la ragazzina elfa.

"Oh miseria! Pensavo fosse invincibile"

Al suo fianco Inmwe è disperata, le lacrime le scorrono sul viso e trema visibilmente.*

Siamo qui, andrà tutto bene.

*Promette a Inmwe in tono tremante stringendola in un abbraccio, protendendosi per fare una lieve carezza al Re con un sorriso che spera sia incoraggiante.

All'apatica reazione di entrambi Myrelyn prova un attimo di smarrimento.

Poi Adar prende in mano la situazione con il piglio sicuro del generale che è e comincia a dare disposizioni calmo e concentrato.

Nel sentirsi chiamare in causa per il suo dono Myrelyn raddrizza le spalle e gli si accosta intonando un canto di guarigione e conforto.

La melodia è dolce come una brezza marina e accarezza i presenti alleviando il dolore del ferito e aiutando l'opera dell'uruk.*

    

Alcare

Alle erbe ci penso io. So dove trovarle

*dice risoluta correndo nel palazzo: sale le scale e supera le cucine, fino ad arrivare alla credenza che conteneva tutte le erbe curative *

Arnica, calendula...

*mormora tra se e se facendo un piccolo mazzo per poi precipitarsi di nuovo giu dalle scale fino a trovarsi di nuovo in mezzo alla battaglia *

Le ho trovate Adar!

*dice porgendogliele concitata*

 

 Adar: *Adar scruta rapidamente le varie erbe raccolte e annuisce soddisfatto* Ottimo lavoro, Alcare.

*Comincia rapidamente a schiacciare le erbe e mescolarle con cura, pur eseguendo il tutto con grande rapidità. Una volta sminuzzate a dovere, usa la sua saliva per inumidirle e procede a maciullarle ulteriormente, trasformandole in una poltiglia verdognola.

A quel punto, torna a guardare Alcare e Inmwe.*

Mie signore, ora ho bisogno che lo teniate fermo per un po', così che possa applicare l'unguento senza impedimenti.

*I suoi occhi incontrano quelli di Myrelyn*

Quanto a te... il tuo canto sarà fondamentale per conferire potere alla medicina e permetterle di ancorarsi all'anima del nostro signore... e rallentare il veleno, anche se ci vorrà ben altro per estinguerlo del tutto. Te la senti? Non voglio metterti pressione, ma la sua esistenza terrena potrebbe dipendere da questo.

    

Sauron: G...razie per ciò che state facendo per me...*con il venir meno delle forze, sento che anche il mio controllo sulle menti degli abitanti di Minas Tirith...e di Inmwe, sta venendo meno. La ferita continua a pulsare, deve essere opera di Pandora...oh....la perseguiterò fino alla fine dei giorni di Arda....si pentirà di aver aiutato Measse* Adar....l'athelas.....l'athelas rallenterà il veleno più velocemente....ahhhh...*devo restare in vita....quel tanto che basta perchè il mio potere si attivi e debelli il veleno, sempre che sia possibile.*

    

Measse 

*tornata all'accampamento, con le ultime forze rimaste....inizio la conta dei danni con Ashla....purtroppo non siamo riuscite a localizzare Emrys, le prigioni di Minad Tirith devono essere sotto la magia di Sauron....* tre giorni....e Sauron sarà solo un ricordo. Uno spiacevole ricordo, aggiungerei...*il veleno, progettato da Melkor in Utumno, starà già facendo effetto. Sempre che Maglor non trovi una cura, non penso che Sauron riuscirà a resistere a lungo....* quanti Uruk sono rimasti, Ashla? Quanti malati? *dobbiamo subito mettere al sicuro gli Uruk sani...e portare i malati nel centro medico di Mordor....*

 

Ashla

*Quell'inaspettato capovolgimento della situazione l'ha lasciata profondamente angosciata ma deve riprendersi, è una Maia...Osserva Measse, estremamente preoccupata per Emrys, e cerca di far mente locale nella conta dei disastri.*

- La prima Legione e la terza sono decimate, mia Signora, la seconda, la quarta e la quinta reggono ma non so ancora per quanto...I soldati combattono coraggiosamente finché riescono a stare in piedi, poi soccombono. Si sa qualcosa di questa malattia? Cosa può averla causata? - *In cuor suo spera anche che Sauron sia stato colpito dalle frecce avvelenate, e che si apra uno spiraglio di speranza*

 

Myrelyn

*Lo sguardo di Adar è serissimo, pesa come un macigno quando dice che potrebbe essere solo il mio canto a permettere alla medicina di salvare la vita di Re Mairon.

È spaventata dalla responsabilità, ma la preghiera negli occhi di Inmwe e lo sguardo offuscato del Re stesso sono impossibili da negare.

Con un profondo respiro dice*

Me la sento Adar. Ci riuscirò!

*Sta per intonare il canto di guarigione più potente che conosce quando le parole mormorate dal Re attirano la sua attenzione con il nome di una pianta incredibilmente medicamentosa*

Posso mandare un falco a prenderla! So dov'è!

*Subito intona una melodia che ricorda il sibilo del vento tra i rami e un piccolo sparviero si avvicina e poi vola via veloce*

Fatto!

Tornerà presto

*Poi intona il canto di guarigione tenendo tra le piccole mani le mani del Re. Canta infondendo nella voce quanto più potere riesce a raccogliere. *

  

Adar: *Adar è sinceramente sorpreso che Sauron abbia ancora la forza di parlare, visto ciò che sta succedendo al suo corpo.

Ma in fondo non dovrebbe esserlo... dopotutto, questo Maia si è sempre dimostrato un individuo alquanto persistente e difficile da uccidere.

Scuotendo mentalmente la testa, si prodiga per spalmare l'unguento sulla ferita e comincia ad intonare un canto a sua volta, mescolandolo con quello di Myreyln. Non certo potente quanto il suo, ma aiuterà la medicina ad agire più in fretta.*

Ecco fatto *borbotta dopo qualche minuto* Ora possiamo solo sperare che quel falco torni prima che l'effetto dell'unguento svanisca. Altro non ho da offrire.

 

Inmwe*Dolcemente gli tiene la testa sul suo petto, cingendolo, cercando di trasmettergli il suo affetto e serenità mentre una flebile speranza torna ad affacciarsi nel suo cuore*

Starai bene amore, vedrai ..sei in buone mani, sei con noi e guarirai, me lo sento

*Mentre lo stringe a sé rivolge uno sguardo di gratitudine ed affetto ad Adar e Myrelyn*

Grazie...non dimenticherò mai quello che state facendo, vi sono debitrice

*Intanto il falco torna con nel becco alcune piante fiorite .. è athelas, la riconosce!

Sulle labbra le spunta un lieve sorriso di speranza*

 

   

Sauron 

*Mi lascio abbracciare da Inmwe, lasciandole un flebile sorriso, prima di chiudere gli occhi....e sperare che ciò che stanno facendo per me, mi aiuti a resistere un giorno in più. So bene che Eru non mi rimanderà indietro, non questa volta.....e mi piange il cuore...non vedrò mai mio figlio. Appoggio una mano sul ventre di Inmwe..."sappi che hai avuto un padre glorioso, Feanor". Sento tornare il falco...se non ci fosse stata Mirelin....* grazie, Mirelin. Sarai ricompensata per ciò che stai facendo per me.

    

 

Melkor *[Il Vuoto]

Ci sono cose che sono perfette ed imperturbabili nel vuoto, come l'Oscurità e il Silenzio.

L'Universo fa rumore, i Figli di Illúvatar non se ne accorgono ma ogni cosa si manifesta con il proprio suono, vibra col proprio ritmo. Ripetendo all'infinito un'eco lontana del Grande Canto.

Ormai era cieco il sordo da un tempo incalcolabile, non riusciva neanche più a ricordarlo, il suo essere privo di forma, i suoi sensi inerti ed ovattati, in quel luogo senza un luogo il Tempo non aveva alcun significato.

Eppure quel suono, quel mormorio indistinto... non era la sua immaginazione: da qualche tempo, da qualche parte, vi era un fruscio che penetrava nel Vuoto turbando la perfezione del Nulla.

La cosa lo incuriosiva, turbando quello stato di inerzia che ormai gli era naturale.

La sua curiosità, che tanta rovina gli aveva portato a suo tempo, non si era mai sopita e quando fu in grado di avvertire la sorgente di quel mormorio, la seguì.

Quando il suono, prima debole ed ovattato, divenne più forte ed articolato, allora la sentì.

Una frattura nel tessuto del Nulla, uno spiraglio che poteva riportarlo nel mondo materiale.

Come era possibile?

Chi lo aveva generato?

Per quale motivo?

Erano tutte domande che sbocciarono nella sua mente in ordine sparso, mentre raccoglieva ogni frammento del proprio essere per sgusciarvi attraverso. Fu un istinto naturale, non si chiese neanche se voleva farlo o meno, nel momento in cui la domanda veniva generata il suo essere privo di corpo già si muoveva.

[La stanza di Mithril]

La sua persona priva di materia penetrò oltre la fessura, richiudendola, occupando ogni singolo anfratto e contraendosi contro le pareti. Era doloroso, le limitazioni della materia non erano altro che un lontano ricordo per lui.

Ma un ricordo piacevole.

Aveva memoria di quel luogo, era stato lui stesso a volerlo, per ogni eventualità. Non sapeva come né in quale circostanze era stata aperta, ma la sua lungimiranza aveva premiato.

Ora poteva di nuovo vedere, sentire, toccare, ascoltare... ed il fragore di Arda nelle sue orecchie era assordante!

Vento che soffiava, l'erba che cresceva, zoccoli di cavalli, rocce frananti, versi di animali, grida di persone, rumori d'acqua: faceva male da morire!*

S I L E N Z I O!

*La sua voce! Aveva ancora una voce e questa consapevolezza gli permise di dominare i suoi sensi, si guardò intorno, era tornato, avrebbe ripreso parte delle sue vecchie abitudini, ma quale era la forma dei Figli di Illúvatar? In quella stanza c'era già tutto quello che gli serviva per ravvivare la sua memoria.

Una testa e un torso, due gambe e due braccia, poi le vesti, non doveva essere difficile.

C'erano vecchie cianfrusaglie, cadaveri di... insetti sparsi in giro e tanta polvere, sarebbero andate più che bene per il suo scopo.

La sua persona si contrasse, palpitando e vorticando, assumendo rapidamente forma visibile: il corpo slanciato snello ed atletico, la carnagione chiara, i capelli lunghi e ricciuti, gli occhi dorati, le vesti svolazzanti ed elaborate, nero e d'argento.

Si librò roteando a mezz'aria, i sensi acuiti, per avvertire il mondo intorno a sé, il sopra e il sotto, il nord e il sud e poi uscì.

Nel momento in cui il suo piede toccò la terra, tutta la materia inanimata di Arda fremette: riconosceva il suo padrone.*

 

  

Sauron:  *mi sto quasi assopendo per l'azione del canto di Mirelyn ed Adar. Dopo tutte le torture subite, dentro di lui resiste ancora l'elfo che amava cantare a Valinor e nel Beleriand... Maglor, il cantore...figlio di Feanor e Nerdanel. Secoli di torture non hanno sopito quel talento. Ad un certo punto, i miei occhi si spalancano...ho sentito Arda tremare...un tremore immediato...come se l'intero Pianeta avesse un brivido di paura. La mia mente torna a quando Vader ha liberato Meássë ed Emrys dalla stanza in Mithril.....a quando...hanno lasciato la porta aperta! L'interno della stanza è nel Vuoto....oh no....non può essere tornato, no!* A...Dar...m..irelyn...lo sentite anche voi?

Sta tremando Arda...l'intero Pianeta.

 

Inmwe

*Si riscuote dal torpore che la stava prendendo perché il corpo di Mairon, stretto tra le sue braccia, inizia leggermente a tremare, come una foglia scossa dal vento.

Allarmata si desta, cercando con gli occhi segni sulla ferita di un peggioramento, ma all'apparenza sembra tutto come prima..

Lui parla del pianeta che trema ma lei non ha sentito nulla.

Forse è il delirio causato dall'effetto del veleno nel sangue?*

"O Numi fate che non sia così vi supplico"

*Pensa disperata, mentre rivolge gli occhi ad Adar e Myrelyn*


 

Myrelyn

*Concentrata nel canto sta guidando Re Mairon nel sonno facendo il suo meglio perché il canto leghi le virtù della medicina alla ferita e ingeneri il processo di guarigione.

Sta cercando di infondere quanto più potere nel canto di guarigione e rimane sorpresa quando un altro canto si interseca al suo potenziando l'effetto.

La voce di Adar si unisce alla sua con toni baritonali incredibilmente ben modulati, e la piccola elfa sussulta riconoscendo il canto come uno dei canti antichi che la madre le ha insegnato da bambina. Alza gli occhi fissando l'uruk con una muta e pure ben chiara domanda.*

"Adar canta con la grazia di un elfo. Come è possibile? Chi è davvero?"

*Poi una strana vibrazione colpisce tutto il suo essere. Come se Arda intera stesse tremando di paura. Una sensazione gelida di pericolo la invade.

Le parole balbettate dal Re Mairon acuiscono il senso di oppressione e la ragazzina elfa fa cenno di sì con la testa a occhi sgranati*

Sì lo sento. Cos'è Mairon? All'improvviso ho tanta paura

*Risponde Myrelyn con una vocina ora tremante, quasi infantile.

Come spesso è già accaduto la piccola elfa si fa scudo del corpo possente di Adar, accostandosi fino quasi ad aderire al suo fianco e afferrando la sua mano in cerca di conforto.

Si rivolge a lui con la stessa domanda del re*

Lo senti Adar? Cosa è tu lo sai?

*Scossa da brividi di inspiegabile paura la ragazzina guarda Inmwe che invece ha l'aria di chi non sta sentendo e capendo nulla di quello che sta accadendo.*

    

Alcare

*era rimasta al fianco di Inmwe assieme a Myrelyn mentre Adar preparava l'unguento per il re. Tuttavia anche lei poteva confermare le sue parole*

Si Vostra Maesta ', lo sento anche io ma voi non dovete sforzarvi

*dice con fermezza e tuttavia percepisce un brivido lungo la schiena pur guardandosi bene dal dirlo ad alta voce. Il suo sguardo poi si posa interrogativa su Adar: era come pensava lei?*

 

Adar: *Dapprima, il mondo attorno ad Adar sembra scomparirgli sotto i piedi.

Ogni singolo rumore, che sia il suono della battaglia sottostante o la voce di Myrelyn, diviene semplice rumore di fondo, come se fosse improvvisamente diventato sordo.

Poi, un forte brusio comincia a risuonargli nelle orecchie... la terra trema, un lampo di luce gli inonda la vista e un freddo brivido lo percorre da capo a piedi, gelido eppure caldo al tempo stesso.

Gli infiamma il corpo... lo fa tremare, e in quel momento Adar capisce di essere spaventato. No... di essere TERRORIZZATO, poichè rammenta bene l'identità dell'unico essere in tutta la Terra di Mezzo che sia mai riuscito a fargli provare qualcosa del genere.

All'improvviso, la sua mente viene catapultata indietro nel tempo, nei giorni più bui della sua esistenza, quando era stato catturato... e torturato ancora e ancora, a tal punto da fargli perdere la concezione dei giorni che passavano.*

No... *gracchia, con voce strozzata* non è possibile... non ora... non lui... per favore, non lui... non di nuovo...

*Le sue braccia si stringono inconsciamente a Myrelyn, mentre lacrime si raccolgono attorno ai suoi occhi.*

 

Melkor 

*Comprese di trovarsi sotto terra, all'interno di una costruzione che non conosceva. Un lungo ed ampio corridoio si apriva dinanzi a lui, terminando in una rampa di scale: le torce alle pareti disegnavano uno spazio in langhe arcate illuminate da strani bulbi luminosi di cui ignorava la natura.

A quanto pare il mondo era progredito in sua assenza: il tempo era trascorso; il tempo che non esisteva nel suo luogo di esilio.

Proseguì oltre il corridoio e le scale, trovando ulteriore conferma alle proprie sensazioni: doveva essere un armeria, ma tanti di quegli strumenti non erano ancora in uso al tempo in cui Lui desiderava impossessarsi del mondo con la forza.

I suoi passi risuonavano ritmici e profondi, le sue vesti svolazzavano leggermente; avvertiva l'impronta del suo discepolo in quella costruzione, ma salendo dal basso avverti anche l'opera di qualcun altro nel edificio e la cosa lo riempi di irritazione ed amarezza.

Anche anche Lei si trovava lì, dunque?

La traditrice...

Avrebbe fatto i conti con quella persona quando fosse giunto il momento o quando lei stessa gli si fosse parata davanti.

Salendo verso l'alto, superò l'armeria e diversi altri locali prima di raggiungere un enorme cortile coperto, su di esso si affacciavano innumerevoli rampe di scale, corridoi, arcate ed altre strutture di cui ignorava l'utilizzo, si incastravano gli uni su gli altri elevandosi verso l'alto soffitto inarrivabile, in un'intricata foresta di pietra e metallo brunito.

Una torre dunque, una torre altissima: il suo antico discepolo aveva seguito la propria indole, che era alquanto diversa dalla propria, ma la cosa non gli dispiaceva.

Mairon ambiva ad elevarsi al di sopra degli altri e della propria condizione: anche per questo lo aveva scelto.

Servendosi dell'Antico Legame coi creatori di quell'alta torre, Egli interrogò la materia di cui era fatta e questa gli rivelò ogni segreto della sua forma, così ordinò al vento, prigioniero fra quelle sale, di essergli veicolo e portarlo verso l'alto, su sempre più su, fino ai piani superiori dove avrebbe potuto capire dove si trovava e decidere dove andare.

L'altissimo cortile coperto della torre di Mairon si elevava verso l'alto delimitato da sei alte e possenti colonne di granito nero, che si ergevano verso l'alto come tronchi d'alberi secolari in una foresta di tenebre. Giunti in cima si intrecciavano in un disegno geometrico, in mezzo al quale si apriva un oculo di vetro, al di sopra di esso erano situate le stanze superiori ed una terrazza.

L'oculo andò in mille pezzi al suo passaggio ed egli si trovò in un'ampia stanza circolare, delimitata da arcate e decorata con statue di antichi demoni, draghi e Balrog. Sopra il vetro in frantumi fluttuava un'antica sfera nera, in quella che sembrava una barriera energetica: il mondo si era decisamente evoluto in sua assenza ma gli antichi oggetti magici possedevano ancora il proprio prestigio, infatti quello nella gabbia riconobbe essere un Palandir.

Con un gesto della mano attirò a sé L'Antica Pietra Veggente e lo interrogò, trovando risposta a molte delle sue domande e dubbi, ma soprattutto comprendendo quante Ere erano trascorse dal proprio esilio.

Era un pensiero frustrante, che lo riempiva ancora una volta di rancore, rancore cui avrebbe presto dato sfogo nel modo peggiore.

Ripose il Palantir nella propria sede e riprese la salita percorrendo la scala a chiocciola che si apriva ad un lato della stanza.

Così raggiunse la sala del trono: ampia, circolare, anch'essa delimitata da sei pareti e sorretta da sei colonne a fasci, che si fondevano con le mura generando vetrate dai disegni oscuri ed inquietanti.

Li si trovava il trono, lo scranno che un tempo era appartenuto a Mairon, ma a quell'altezza, ogni cosa nella torre ed in quella sala gli diceva che era stata passata di mano. Il pensiero gli risultò inaccettabile: Lei ai suoi occhi non si meritava un simile prestigio. Puntò l'indice contro il sedile, mandandolo in mille pezzi, infine si diresse verso il luogo più elevato della Torre, la terrazza che un tempo ospitava l'avatar di Sauron.

Il paesaggio che si presentò ai suoi occhi era alquanto diverso dalla visione offerta dal Palantir, del resto erano trascorse due Ere da quando Mairon vi dominava: un'ampia distesa verdeggiante circondata per tre lati da oscure montagne, qualche macchia di bosco vi si disperdeva disordinatamente, qualche gruppo di case, diverse strade e ad Ovest, dominante sull'Altopiano, si ergeva la Montagna di Fuoco. Si mise in ascolto... il rumore della guerra proveniva da ovest, oltre le montagne, doveva dirigersi laggiù, ora gli serviva un mezzo di trasporto...*

Accampamento di Measse, Pelennor


Thamièl Aldaymir

*Non appena entrata nell'accampamento aveva issato sul landspeeder un piccolo stendardo con le insegne di Measse, in modo che nessuno ostacolasse il loro percorso mentre raggiungevano il quartier generale. Si voltò un attimo a guardare Hellabor, avvinghiata a lei come fosse stata un polipo tentacoluto...forse era il caso di iniziare a dirle qualcosa, dopo averla sballottata qua e là per giorni e giorni, ma doveva dire che si era rivelata un'ottima assistente.*

- Ora consegneremo il cadavere ad una persona... - le disse mentre arrestava lo speeder vicino alla tenda principale - Sappi che è una persona molto importante...forse la più importante che tu abbia mai conosciuto, e per di più questo è un momento difficile - *disse indicandole i soldati malati* - Quindi per piacere ora fai la brava mezz'hobbit! -

*Prese per un braccio un uruk che sembrava messo meno peggio di tanti altri* - Dov'é la Signora? Presto, devo conferire con lei urgentemente!... -

 

  Hellabor

*Scende con sollievo dal landspeeder, dopo un viaggio che sembrava interminabile tra svolte improvvise, sobbalzi, frenate brusche...il tutto mentre attorno a loro gente scappava , soldati cadevano, terrore e paura.

Però alla fine ce l'avevano fatta ad arrivare, e lei che pensava che il pericolo maggiore sarebbe stato fuggire dal palazzo reale con cadavere di re a bordo.

E incredibilmente quella era stata la parte più facile.

Anche il cadavere si era comportato benissimo, pensò con un sogghigno girandosi a dare un'occhiata alla forma sotto il telo*

Urca, davvero è una persona così importante?

Fantastico

*Esclama pensando che sicuramente se è così importante e magari potente potrà chiederle aiuto per vendicarsi della strage dei nani.

In fondo sta muovendo guerra a Sauron quindi sono dalla stessa parte...si da automaticamente un'occhiata ai vestiti... inutile sperare in quelli per una buona presentazione, i suoi bei vestiti nuovi già impolverati e sgualciti.

Scrolla le spalle, problema assolutamente secondario, incamminandosi con Thamièl e l'uruk verso una grande tenda proprio al centro dell'accampamento, continuando a tenere ben premuto il fazzoletto sulla bocca e lanciando ai lati occhiate di pena e timore

Sembrava che più che una guerra fosse passata una maledizione su di essi...*

 

Measse 

*percepisco la vicinanza di Thamiel, da quando ha aperto la sua mente a me, è diventato facile sentirci...Afferro le redini di Turin, il mio Mearas con manto bianco e mi dirigo verso di lei, al trotto....Arrivata, scorgo il landspeeder....devono essere riuscite a recuperare qualcosa di grosso dal palazzo di Minas tirith.,..motlo bene...* Thamiel!! Avevo paura che non riuscissi a fuggire da palazzo. Vedo che hai una compagna....*scruto la Hobbit dietro di lei...* cosa avete trovato?

 

Thamièl Aldaymir

- Mia Signora... - *fa un leggero inchino alla Valië* - Nonostante tutte queste avversità ce l'abbiamo fatta a raggiungervi, La mia compagna è Hellabor Tuc, e viaggiamo assieme fin dai Monti Ferrosi, dove ci siamo incontrate...E' stata un valida collaboratrice, non so se ce l'avrei fatta senza di lei - *Lancia un veloce pensiero a Measse "Lei è convinta che sia stato Sauron a decimare i suoi amici nani... e forse crede che Vader lavori per lui"

Poi si avvicina al landspeeder* - Hellabor, aiutami - ed insieme svelano agli occhi della Valië il contenuto del rimorchio...Il marchio dell'Occhio brilla di una luce sinistra sul petto del cadavere del vecchio re...*

- Ho preferito recuperare la salma di questo povero sovrano...E' comunque un discendente di re Elessar, ed ho avuto paura che avendolo marchiato Sauron potesse prima o poi operare magie negromantiche su di lui...E qui c'è Narya... - *Le porge l'Anello di Fuoco*

- Spero siate soddisfatta del mio operato, mia Signora...E' sempre un onore servirvi -

   

Hellabor

*Resta abbagliata dalla bellezza e luminosità della donna che ha davanti, sgranando gli occhi vedendo come la luce emani da lei...anzi no come fosse essa stessa luce.

Sente l'imbarazzo e la paura di apparire goffa ed inelegante salire fino ad arrossarle le gote.

Un po' impacciata cerca comunque di fare un bell'inchino da brava mezzhobbit*

Signora..ehm.. è un onore conoscervi

*La speranza di vendicarsi di Sauron adesso divampa forte dentro lei.

Quella che ha davanti è sicuramente un essere primordiale e potente, come quelli di cui le raccontavano i vecchi hobbit parlando della Creazione di Arda*

Al vostro servizio signora .. contro un nemico comune da quel che vedo

*Balbetta emozionata*

  

Measse "grazie dell'informazione, Thamiel. Meglio per lei che non venga a sapere la verità! *resto sgomenta quando vedo il cadavere di Re Throin....Sauron deve averlo ucciso per poter salire al trono insieme ad inmwe....in modo assolutamente legale....In effetti, non sembra essere stato ucciso...Passo una mano sopra al suo corpo, per cercare di capire se si tratti di una trappola ...Se ci siano incantesimi di Sauron....* Potrebbe essere una trappola, non ho captato nulla, ma dobbiamo essere prudenti. Abbiamo già a che fare con una strana malattia....anzi, vi consiglio di entrare nella mia tenda, lì sarete protette da ciò che sta uccidendo le mie truppe. *Mi rigiro Narya fra le dita, mentre sento l'Unico vibrare...* Puoi tenere l'anello, Thamiel. E' sicuramente più utile a te, ora.

    

Thamièl Aldaymir

- Grazie, Signora... - *infila l'anello, rimirandolo ancora una volta* - ma credo che per ora non lo indosserò e lo riporrò in un posto sicuro. Ovviamente è sempre a vostra disposizione... - *Osserva con la coda dell'occhio Hellabor, che continua ad essere rapita dalla bellezza e luminosità della Valië. Di certo non ha mai visto nessuno come lei in tutta la sua vita. Ma ormai conosce bene il modo per riscuoterla dai suoi momenti estatici, e le prende la mano trascinandola dentro la tenda* - Su, facciamo come ha detto la Signora e vediamo se riusciamo a farci portare qualcosa da mangiare e bere dalle retrovie... -

*Prima di entrare si volta ancora un attimo verso Measse* - Grazie, abbiamo bisogno di riposarci un po'...D'ogni modo, corre voce che il re si sia ucciso gettandosi da una finestra del palazzo, Io credo che quasi sicuramente Sauron abbia fatto in modo di stravolgergli la mente di modo che vedesse qualcosa di tanto orribile da farlo suicidare. Così lui ha ottenuto quello che voleva senza sporcarsi le mani... -

    

Hellabor

*Si riscuote come fosse stata in trance, quando Thamièl la prende per la mano.

Scuote un attimo la testa, riprendendosi*

"Capperina forte sta luce oh"

*Trattiene però la mano della compagna che la sta tirando verso la tenda, lasciando la presa*

Aspetta!

*Se non lo fa ora forse non avrà più occasione poi..o magari non avrà più coraggio*

Si rivolge alla donna luminosa*

Signora ..io sento che lei è molto potente e sta combattendo una battaglia che in parte è anche la mia

So che sono solo una mezzhobbit ma...ma desidererei offrirle i miei umili servigi

*Sussurra inginocchiandosi*

Chiedo giustizia verso Sauron il maledetto per la strage che ha fatto compiere sotto la montagna, ai Colli Ferrosi.

Un suo emissario, tale sith Vader, ha trucidato tutti i nani per riprendere un anello che Sauron stesso aveva dapprima offerto in dono a Borin, un mio caro amico khaza...adesso anche lui morto

E il reame sotto la montagna...non c'è più, tutto è crollato.

*Gli occhi le si velano ancora leggermente al ricordo, mentre alza la testa guardando la donna*

Sento che lei non lascerebbe mai passare una tale strage impunita ...Mi aiuti ad avere giustizia contro il nemico di ogni popolo libero, per i nani e per il loro re barbaramente uccisi o luminosa signora...e io in cambio sarò pronta a servirla in ogni modo che mi sia possibile

    

Measse *Faccio cenno ad Hellabor...* i tuoi servigi sono ben accetti, piccola Hobbit. Mi addolora sapere che un intero clan dei Nani è stato distrutto in quel modo. Mi occuperò personalmente del problema. *sto per entrare nella tenda, quando sento un tremolio passare proprio sotto i miei piedi....istintivamente, guardo verso Mordor, verso l'Orodruin....il vulcano è calmo, nemmeno una fontanella di lava. Poi realizzo che non è una scossa di terremoto...ma un assestamento dell'intero Pianeta. Tutta Arda ha tremato nello stesso istante. Deve essere accaduto qualcosa di pericoloso....forse dovrei contattare Manwe...o addirittura Illuvatar. Scorgo lo sguardo interrogatorio di Ashla, deve averla sentita anche lei....* Thamiel, hai sentito qualcosa?

  

Thamièl Aldaymir

*Si è bloccata, nell'atto di entrare nella tenda...si irrigidisce nel percepire un leggero tremito, un tremito che pervade ogni cosa nella terra, nell'aria. E' come se Arda stessa avesse tratto un unico, profondo respiro...un respiro foriero di attesa e di aspettativa. Tutto sembra sospeso, e dentro di lei sale qualcosa simile ad un sentimento di angoscia che non comprende come se da un momento all'altro stesse per accadere l'ineluttabile...

Ma cosa? Cosa potrebbe accadere? La sensazione è troppo forte, e Thamièl, trattenendo il fiato, vede la sua preoccupazione specchiarsi nei volti tesi della Signora e della sua Maia, che si guardano attorno stranamente incerte...*

- Si... - *risponde con un filo di voce* - Una vibrazione nel pianeta. Ma non è un terremoto, è...è qualcos'altro. Qualcosa che sta accadendo o sta per accadere -

 

Pelargir, spazio porto

 

Da una navetta appena atterrata scendono Pandora, Glaruk e Coralith

Indossano mascherine chirurgiche sul volto

   

Pandora

*Scende dalla scaletta con gli occhi che appaiono cupi e pensierosi, guardandosi attorno per cogliere qualche segno di ciò che sta accadendo,ma finora qui sembra tutto normale...

Coralith si era detta disposta a seguirli in Arda pur con un virus sconosciuto in azione e questo le aveva confermato una volta di più di che creatura splendida avesse incontrato.

Altre al suo posto se ne sarebbero rimaste nello spazio..

Sta per dire a Glaruk di prendere uno speeder quando non appena posa il piede a terra si ferma, immobilizzandosi con ogni senso in allerta e vigile...guarda senza vedere i suoi compagni mentre come in trance si incammina verso una delle aiuole che contornano la pista

Arrivata si inginocchia, affondando con un sospiro la mano nella terra bruna e soffice, girando il polso per andare ancora più a fondo di fronte agli occhi sbigottiti dei suoi compagni di viaggio e degli addetti allo spazio porto.

Poi alza la testa chiudendo gli occhi, cercando il contatto tra lei e la terra*

"Arda è cambiata...lo sento nella terra, lo sento nell'aria.

Molto di ciò che fu perduto ora è tornato perché c'è adesso qualcuno che lo ricorda..."

*Poi finalmente la sua mente vede e supera le radici, i sassi, ogni ostacolo che si frappone tra la sua mano e quella corrente che è tornata a scorrere, vibrare...

Un pensiero vola, trasmettendosi alla sua mano e raggiungendo il flusso di energia che ora fa tremare Arda*

"Bentornato Maestro..."

  

Glaruk

*Prima di scendere Pandora lo ha ben addestrato, il giovane uruk lascia la astronave con una mascherina chirurgica ben sistemata sul viso e attento a non toccare nulla.

Il comportamento di Pandora che improvvisamente si ferma e poi compie uno stranissimo gesto inginocchiata sulla terra soffice e umida di una aiuola lo stupisce*

"Che succede? Che sta facendo?"

Mia signora! State bene?

*Chiede sollecito avvicinandosi e pronto per soccorrerla.

Ma Pandora sembra essersi estraniata.

Il giovane uruk rivolge uno sguardo perplesso e smarrito alla Mon Calamari*

Signora Coralith? Voi capite qualcosa?

*Incerto, sgomento e senza fiato Glaruk resta impalato al suo fianco mentre un improvviso senso di timore lo pervade, come un presagio di sofferenza e terrore.*

"Che accade? Come vorrei che fosse qui il Padre Adar".

*Poi riscuotendosi obbedisce all'ordine di Pandora e va a procurarsi lo Speeder per tornare a casa più in fretta possibile.

Svelto e efficiente carica i bagagli e si mette alla guida.*

Pronto mia signora

 

Coralith

*Appena atterrati, la scienziata mon calamari non può fare a meno di notare l'improvviso cambiamento di umore di Pandora, che si stacca dal gruppetto per andare verso un'aiuola chinandosi e toccando la terra umida...la palpa, la sbriciola, comincia a scavare. Indubbiamente avrà le sue ragioni, pensa Coralith, ma per un attimo le viene il dubbio di non aver sbagliato ad accettare l'invito a visitare Arda. E' indubbiamente eccitata all'idea di lavorare con lei, ed è sicura che entrambe possono insegnare molto l'una all'altra ma ora, vedendo la sua nuova amica così turbata, non vorrebbe esserle d'intralcio.*

- Pandora... - *le si avvicina da dietro, ma senza toccarla* - C'è qualche problema? Posso aiutarti? - *Il virus non la preoccupa poi molto... essendo basato sui DNA di Arda, dubita fortemente che possa avere effetti nocivi su di una mon calamari con materiale genetico totalmente differente, quello che la agita ora sono le condizioni psicologiche di Pandora. E' strana, sta facendo cose inusuali...Ma la lascia in pace limitandosi ad osservarla, di certo più tardi darà spiegazioni sul suo comportamento.*

 

    

 

Pandora

*Veloce sfreccia lo speeder verso Minas Morgul, Pandora guarda il paesaggio scorrere: ricordi lontanissimi riaffiorano uno ad uno dal suo profondo, come bolle da una pozza oscura..

Rivede Este, la sua prima Maestra e guida, a cui era stata assegnata come Maia.

La grande Este, la saggia Este, la sempre perfetta Este..Este che soffocava ogni sua domanda e curiosità gelandola con un secco

"Non sei qui per questo Silfrem, segui le mie indicazioni ed attieniti strettamente ad esse"

Mentre lei aveva una mente assetata di conoscenza come una persona spersa in un deserto lo è di acqua, un desiderio costante di crescita e sapere e scoperta...

Di nascosto in un angolo delle aule di Este aveva un suo cantuccio dove marchingegni rudimentali progettati e costruiti da lei stessa le permettevano di vedere molto oltre la visione della materia così come sembrava o come le volevano far credere che fosse.

Vedeva nuove forme di vita più piccole compiere il loro percorso dentro altre vite, influenzandole ed essendone a loro volta influenzate e ancora dentro di esse forse forse .. chissà cosa.

Ricorda quel giorno fatidico che segnò la sua vita per sempre.

Aveva scoperto, grazie ad una lucertola, una sostanza in grado di far rimarginare piccole ferite in poche ore, lasciando la pelle intatta come non fosse successo nulla

Un piccolo ma immenso preludio di chissà quale enorme futuro per l'arte della guarigione di cui ogni creatura vivente avrebbe potuto beneficiare!

Entusiasta non aveva resistito e pensando di meritarsi stavolta finalmente approvazione era corsa da Este, con in mano la sia fiala, raccontandole cosa era riuscita ad ottenere.

Il volto della Vala si era invece tramutato in una maschera di gelo e disprezzo .

Senza parlare le aveva tolto la fiala di mano, gettando via il suo contenuto

Poi era andata nel suo angolino e con un gesto della mano aveva scaraventato a terra tutto ciò che vi era sopra, distruggendo i suoi preziosi manufatti in un secondo.

Le aveva strappato dalle mani il suo diario, secoli e secoli di appunti, calcoli, teorie ed esperimenti riportati passo passo e lo aveva gettato nel fuoco, mentre Pandora annichilita e muta sentì per la prima ed unica volta della sua lunga vita calde e amarissime lacrime rigarle le guance*

Non è questo il tuo compito...il tuo unico e solo compito è servire me, me! Hai capito una volta per tutte? E da adesso basta con questi tuoi assurdi tentativi di sovvertire l'ordine naturale delle cose.

Ora esci da qui e rifletti su ciò, torna solo quando avrai capito qual è il tuo ruolo ed il tuo posto.

*E Pandora uscì, affranta e silenziosa, ma non tornò più da Este...persa nel suo dolore vago' per boschi e radure man mano più brulle e desertiche, spingendosi senza accorgersene sempre più a Nord, finché un giorno, mentre seduta su una roccia osservava curiosa alcune strane muffe su una pianta, lui le si avvicinò, come spuntato dal nulla.

Lui che sarebbe diventato il suo vero Maestro, Melkor.

Lui che con i suoi occhi ardenti ed antichi sembrò leggerle fin dentro e sapere, capire, comprendere.

Le mise una mano sulla spalla e la invitò a seguirlo, promettendole la possibilità di crescere in sapienza e conoscenza.

E lei lo seguì, fiduciosa e catturata dalla sua voce e dalle sue parole che sembravano parlarle direttamente nel suo più profondo essere.

E lui mantenne le sue promesse.

Ad Angband Pandora ebbe il suo primo laboratorio, tutto per se ..e schiavi orchi a servirla e poté studiare e imparare, senza più temere riprovazione o disprezzo.

Anzi Melkor la incoraggiava e la consigliava, insegnandole anche tecniche mai immaginate di combinare la vita minuscola dentro la materia con altra vita minuscola, ottenendo sempre nuovi e strabilianti risultati.

Tra di loro chiamavano ridendo quelle vite minuscole "microrganismi"

E chissà di cosa erano a loro volta composti...

Si congratulava con lei per ogni piccolo progresso, facendola sentire utile e felice ed orgogliosa di sé per la prima volta nella sua vita

Ma soprattutto per una cosa sarebbe per sempre stata grata al suo Maestro, il dono più grande che nessuno le aveva mai fatto e che nessuno dopo di lui, tranne se stessa, le fece più

Le permetteva di sbagliare.

Mai rimproverandola ma anzi insegnandole a partire dallo sbaglio per arrivare a nuove vette..

Finché quel giorno tutto il loro piccolo mondo incantato crollò...il suo Maestro portato ignominiosamente via in enormi catene ed imprigionato nel Vuoto e lei rimasta di nuovo sola, reietta, sperduta, vagando per la terra di mezzo senza trovare pace o conforto per lunghi, lunghissimi secoli...

Pian piano era riuscita a ricostruirsi una vita, a ritagliarsi qui e lì piccoli spazi dove lavorare e studiare.

Sempre di nascosto come un ladro nella notte, sempre sottilmente disprezzata da quelli che avrebbero dovuto essere suoi fratelli e sorelle, ma che in realtà ricorrevano a lei solo nel momento del disperato bisogno, tornando poi subito dopo a trattarla con fredda indifferenza e gelida alterigia.

Adesso però il suo Maestro era finalmente di nuovo in Arda..

Adesso però aveva anche lei una sua casa, un suo luogo inviolabile.

E aveva un piccolo ma coraggioso e leale gruppo di Uruk che con lei si sentivano protetti e che la ricambiavano con fedeltà e coraggio.

Bisognava subito dire loro chi era ritornato e tranquillizzarli perché sicuramente ne sarebbero stati impauriti e sconvolti aspettandosi il ritorno ai tempi bui*

 

Glaruk

*Appena arrivati a casa a Minas Morgul il giovane uruk ha appena il tempo di prendere i bagagli e avviarsi verso la sala per appoggiarli che viene circondato dai compagni, tutti ben coperti dalle mascherine come ordinato da Pandora prima di partire.*

Ehi calma! Ricordate gli ordini, manteniamo la distanza.

*Deve subito riportare la calma alzando le mani e gesticolando per ottenere obbedienza, eppure sotto la mascherina un sorriso pieno di affetto gli stira le labbra*

È nato il sarlacc! L'uovo s'è schiuso!

*Lo informano con entusiasmo gli altri uruk*

E siamo rimasti tutti fuori dal laboratorio!

*Un'altra bella notizia che strappa una risata al giovane uruk, soprattutto perché i compagni si agitano e pavoneggiano come bimbetti orgogliosi davanti alla maestra.

Effettivamente li capisce più che bene, Pandora sembra guardarli tutti con qualcosa che assomiglia molto a tenerezza, sorridendo lievemente.*

La signora Coralith è nostra ospite, viene da Coruscant, il pianeta dove siamo stati. Siate cortesi e non fateci fare brutte figure

*Aggiunge con tono serio indicando la Mon Calamari e rivolgendole un piccolo inchino come per dare l'esempio ai compagni.

Poi si avvia al laboratorio per controllare i topini e le varie teche, avevano organizzato tutto per il viaggio e tutto dovrebbe essere in perfetta efficienza.

Appena fa un passo all'interno del laboratorio gli sfugge una colorita imprecazione mentre porta le mani a coprire il volto*

"Oh miseria! Come diamine è potuto accadere?"

*Pensa sgomento e allibito*

Mia signora! Mia signora venite subito! Oh mia signora che guaio!

*Chiama pressante in tono nervoso e spaventato*

 

   Coralith

*Le scappa una risatina gorgogliante nel vedere tutti quei giovani uruk assieparsi intorno a lei in preda alla curiosità, mentre Glaruk fa le presentazioni*

- Buongiorno ragazzi! Io sono Coralith, sono felice di conoscervi... - *Poi si guarda intorno, ammirando la residenza di Pandora che la colpisce per la maestosità e per il pecuiare tipo di architettura, che non ha mai visto.

Glaruk intanto si avvia tutto impettito verso il laboratorio per controllare che ogni cosa sia a posto...E' visibilmente orgoglioso del suo ruolo di Assistente d Pandora...ma pochi secondi dopo aver aperto la porta, una colorita imprecazione giunge alle orecchie degli astanti, seguita da un impellente richiamo - Mia signora! Mia signora venite subito! - *

- Glaruk, che è successo? - *Non riesce a trattenere la domanda, anche se inopportuna visto che è ospite a casa di Pandora. Ma il tono di voce dell'uruk è troppo pressante e angosciato, quindi si avvicina alla porta del laboratorio, ma senza entrare.*

 

    Pandora

*Era in procinto di distribuire i regalini che aveva comprato per ciascun Uruk al SuperNova Shop di Coruscant, quando il tono allarmato di Glaruk la fa scattare verso il laboratorio lanciando la busta con i pacchettini al primo uruk di fronte a lei

Un terribile presentimento le stringe il cuore mentre si precipita dentro e realizza che è un presentimento esatto .. l'imprevedibile è accaduto, la teca con i topini del Vi.Pe.R, Virus Penetrativo Rafforzante che avrebbe voluto chiamare anche Pandoravirus si era crepata in un angolo ..i topini ancora in vita erano scappati, cinque soli dei dieci giacevano morti sul terriccio.

Sente il sangue ghiacciarsi nelle vene mentre freneticamente inizia a calcolare cosa fare passo dopo passo senza farsi prendere dal panico*

Glaruk

*Sussurra*

Non farti prendere dal panico, capito?? In nessun modo

*Dice fermandosi poi a riflettere immobile d fronte alla teca rotta*

"Allora ..eravamo arrivati quasi a perfezionarlo, diciamo la metà dell'efficacia...un 50% che rapportato agli organismi umani, uruk ed elfi di Arda equivale a..."

*Nel frattempo prende l'holocall e lo sistema sul tavolo, inalando un respiro profondo*

Allora, non andiamo in panico, ripeto, no panic

Glaruk puoi far togliere le mascherine ai tuoi compagni

*Dice con voce funerea*

Finché sono in casa non servono, ora che sappiamo che virus è...

Dai indicazioni al team di Bewolf di iniziare a produrre quel liquido disinfettante che tu sai ..in quantità

Io intanto preparo tutto per iniziare a trovare il vaccino, non dovrebbe volerci molto .. speriamo.

E

*Deglutisce nervosamente*

E prima di tutto... dobbiamo assolutamente chiamare Measse e Mairon.

Dobbiamo informarli che cosa è che sta decimando le loro truppe e dargli qualche rimedio a pronto uso...

Coralith...cara.

Tu dovresti essere comunque al sicuro, ti va di darci un tentacolo per sintetizzare i materiali necessari al vaccino?

Mi spiace molto che la tua vacanza inizi così bruscamente ma ti giuro che recupereremo tutto, non appena passata quest'emergenza

  

Glaruk

*Mentre all'esterno del laboratorio i giovani uruk scartano i loro regalini con grida di giubilo e gratitudine Glaruk lancia un'occhiata riconoscente a Pandora, che si innalza di un altro scalino nel cuore del uruk.*

Grazie mia signora, li avete resi felici.

*Le direttive pacate, la rassicurante presenza di Pandora calmano il suo nervosismo e il giovane corre subito a informare i compagni della novità e mette subito al lavoro il team di Bewolf per iniziare a produrre grandi quantità di un disinfettante di loro invenzione.

Poi lesto si occupa di disporre nel modo corretto i corpicini dei topini morti*

È tutto pronto per la chiamata Holocall mia signora.

*Poi si rivolge cortesemente alla Mon Calamari*

Signora Coralith, vi preparo la postazione in questo angolo, nell'armadietto accanto troverà camici, guanti e tutto il necessario

*Trasalisce per l'imbarazzo rendendosi conto della gaffe*

"Stupido uruk, ha i tentacoli! Che guanti può indossare?"

*Vergognoso abbassa la testa arrossendo furiosamente*

Scusi signora Coralith, non ho pensato.

"Che vergogna!"

 

 Coralith

*La Mon Calamari segue con attenzione tutto quello che sta avvenendo, senza interferire visto che non sa ancora esattamente di che cosa si tratta. Annuisce a Pandora* - Certamente cara, sono a tua disposizione per qualsiasi cosa di cui tu abbi bisogno - *le dice, osservando compiaciuta i giovani uruk che si sono subito messi a disposizione della loro Maestra obbedendo ai suoi ordini che arrivano loro tramite Glaruk.

Ha un soprassalto di divertimento misto a tenerezza e comprensione verso il giovane assistente di Pandora che le mostra, visibilmente emozionato, la sua postazione nel laboratorio, e piega graziosamente la testa per ringraziarlo ignorando le sue gaffes ed il suo imbarazzo.*

- Grazie Glaruk! - *Risponde avvicinandosi alla postazione ed iniziando ad indossare un camice* - Sei un elemento davvero prezioso...Sono certa che Pandora è estremamente soddisfatta del tuo lavoro... - *Guarda gli uruk, leggermente dispiaciuta dell'apparente senso di inferiorità che dimostrano, anche senza volerlo, verso le altre razze. Quando gli attuali problemi si saranno risolti, potrebbe forse parlarne con Pandora... un impercettibile modifica del loro patrimonio genetico potrebbe forse renderli un pochino più sicuri di se stessi.*

   

Pandora

Allora, allora.

*Esclama passandosi nervosamente le mani tra i capelli mentre osserva ansiosa l'holocall*

Vi devo aggiornare un attimo sulla situazione, ad entrambi.

Glaruk

*Sospira rivolgendosi verso il suo assistente e posandogli dolcemente una mano sulla spalla*

C'è una cosa che devi sapere...e che poi, nei tempi e modi che riterrai oppurtuni, dovrai spiegare ai tuoi compagni

È tornato Melkor

*Dice tutto d'un fiato, scrutandogli il volto per monitorare la sua reazione.

È preoccupata, non sa come potrebbe reagire un Uruk a quel nome che per loro evoca schiavitù, morte, terrore ...*

Ma voi non dovete preoccuparvi, vorrei che tenessi bene a mente questo e che lo trasmettessi ai tuoi compagni

*Gli tiene le spalle ora mentre gli parla continuando a fissarlo negli occhi*

Voi siete sotto la mia protezione.

Voi siete al sicuro e molte ere sono passate da Angband...

Quei tempi sono finiti e non torneranno.

Ma Melkor è stato il mio Maestro, il mio unico vero Maestro

E sarà possibile che voi un giorno lo vediate arrivare qui.

*Poi si gira verso Coralith iniziando a spiegarle in modo dettagliato che virus sta colpendo Arda, la sua composizione, come è stato ottenuto....scrive velocemente sul datapad alcuni dettagli tecnici, mentre ogni tanto scruta di sottecchi Glaruk sperando di non averlo troppo turbato.

Dopo aver messo al corrente Coralith sul virus e Glaruk su Melkor, si gira con un profondo e sofferto sospiro verso l'holocall*

Va bene .. è arrivato il momento

*Dice mentre chiudendo gli occhi inoltra la chiamata a Measse ...*

 

Glaruk

*Mentre il gruppetto di Bewolf arriva e si mette all'opera iniziando il processo di produzione del disinfettante Pandora mi prende da parte restando fuori dalla portata di orecchio dei Mir compagni*

"Che succede? Temevo volesse rimproverarmi ma è nervosa non arrabbiata"

*La guarda interrogativo e stupito quando lei gli posa la mano sulla spalla.

Gesto di cui comprende il senso appena lei pronuncia parole terribili.

Quel nome che appena raggiunge le sue orecchie scatena un'ondata di bieco terrore.

Trema convulsamente, gli occhi sbarrati e il respiro strozzato in gola. Le sue gambe che istintivamente fanno un passo indietro mentre i racconti degli anziani dipingono scene di apocalisse. Le t0rture subite per le più piccole mancanze, le sommarie esecuzi0n1, la vita di sofferenza senti e dolore che gli uruk sopportavano sotto il suo spietato tallone.*

Oh no! Misericordia no

*Balbetta fievole con voce rotta dal panico.

La stretta di Pandora sulla sua spalla si intensifica, anche l'altra mano stringe e in qualche modo riesce a trascinarlo fuori dalla spirale di terrore a sufficienza perché il resto delle sue parole assuma senso compiuto nel ronzio che gli ottenebrava il cervello*

Oh mia signora! Prego che non siate in errore!

*Solo l'adorazione che prova per lei, la fiducia e la lealtà che è riuscita a guadagnarsi con la gentilezza e l'inusuale rispetto con cui li ha sempre trattati evitano che il giovane pensi di darsi alla fuga verso altri pianeti con tutti i suoi compagni nel tentativo, forse vano, di tenerli al sicuro.*

Mia signora. Se dite che siamo al sicuro qui con voi io vi credo.

Parlerò ai compagni ma prima vorrei anche il consiglio del Padre Adar. Su come dirlo loro.

*Si affretta a continuare non volendo che lei pensi che le sue parole siano menzogne.

Si sente stranamente rassicurato dall'essere sotto la sua protezione e al suo servizio.

Spera che anche gli altri facciano lo stesso per i suoi fratelli uruk o molti di loro conosceranno nuovamente schiavitù e tragedia*

    

Coralith

*Sono successe già molte cose da quando sono scesi dalla navetta, ma la Mon Calamari ha già capito che la sua permanenza su Arda non sarà solo una semplice vacanza...Ne è ben contenta, le piace aiutare gli amici e sta già apprendendo molte cose nuove già solo sintetizzando i componenti dell'antidoto al virus che sta preparando.

Ciò non toglie che sia comunque ben attenta a quanto accade attorno a lei...Pandora sta parlando a Glaruk, che sembra terrorizzato da qualcosa che lei gli ha detto. Il giovane uruk trema vistosamente, lancia occhiate furtive ai suoi compagni ignari, intenti a preparare i disinfettati. Ma poi sembra calmarsi, mentre Pandora lo blandisce e lo tranquillizza. Indubbiamente su quel pianeta è in corso qualche avvenimento molto importante, di cui Coralith non sa ancora nulla, ma non dubita che presto verrà messa al corrente da chi di dovere...Lei è una scienziata di fama intergalattica, e sa che nessuno può lasciarla all'oscuro di situazioni potenzialmente pericolose.

        

Measse *Lancio una rapida occhiata ad Ashla ed al mio luogotenete, Lutruz, perchè escano dalla tenda. Vorrei essere sola, ho sentito lo squittio della notifica di una Holocall...Apro e, con sorpresa, vedo il volto di Silfren* ben tornata....mi avevano detto che eri partita. Andato bene il viaggio? Qui....se non te ne sei accorta, non siamo messi benissimo, causa tua. Ma...almeno stiamo vincendo. Le forze di Sauron sono giù di morale, visto il nostro regalo per Mairon...

  

Pandora

Causa mia?? CAUSA MIA?? Sempre causa mia ovvio, sempre colpa mia...sono il vostro capro espiatorio da ere ormai ..

Mi spiace moltissimo ma credimi è stato un incidente

*Cerca di calmarsi nel rispondere e respirare profondamente prima di continuare*

Il Virus è quello che stavo preparando PER TE.

Per rafforzare le tue truppe, purtroppo la teca s è rotta mentre eravamo via e le cavie sono scappate diffondendolo

Ascoltami ora, il virus si trasmette per via aerea.

State a distanza, almeno la lunghezza di un paio di braccia per ora, lavatevi spesso le mani, usate mascherine come quelle che avete indossato da me.

E manda tutti a casa, falli stare a casa!

Andatevene da lì subito o sarà troppo tardi!

Lasciate stare sta guerra per ora o ..o il virus potrebbe replicarsi e mutare all'infinito e non avremmo mai modo di sintetizzare un vaccino, mi hai capito?

Noi qui siamo già all'opera ma ci serve la collaborazione di tutti.

*Si sofferma un attimo a riflettere poi un lampo le sovviene*

Regalo per Mairon? Cosa intendi?

    

Measse 

Grazie del tuo aiuto tempestivo, Silfren. *Non mi rivolgerò a lei con il nome che le ha dato Melkor...non lo farei mai. Per rispetto ad Este, *

Mairon...beh...ecco...credo che dovrai dimenticarlo. Abbiamo utilizzato un composto progettato da Melkor e te...proprio per i Maiar. È bastato il graffio di una freccia

 

Pandora

*Solleva un sopracciglio*

Uhm... capito quale.

Va bene, adesso chiudo che ho da fare, per qualsiasi dubbio contattami, lasceremo l'holocall sempre carico...

Ah e mi sono scordata una cosa: isola anche le persone già malate, riposo, ghiaccio per la febbre, chinino per la gola.

*Non salverà chiunque si sia contagiato ma almeno alzerà di un po' l'asticella di chi sopravvivrà...

Pensa chiudendo la comunicazione e lanciandone immediatamente un'altra*

"Mairon rispondi"

  

Sauron 

*mi hanno finalmente lasciato riposare da solo...Inmwë sta cercando aiuti nella biblioteca di Minas Tirith e...sento una chiamata in Holocall, cerco di attivarla...ed ho quasi un sussulto quando vedo il volto dall'altra parte* intere Ere che non ti vedo...come vedi non sono in buone condizioni...non so per quanto potrò parlare. *Nonostante le cure di Adar, sto diventando sempre più debole...*

    

Pandora

Ehm... veramente ci siamo visti qualche tempo fa appena Mairon

*Dice alzando gli occhi al cielo. Quel veleno è davvero potente, fa effetto anche sul cervello e sui ricordi quindi, del resto lo ha pensato Melkor partendo da una mia idea..pensa con uno spontaneo moto di soddisfazione interiore*

Ascoltami attentamente adesso

*Ripete tutte le istruzioni già date a Measse e poi aggiunge*

Ho l'antidoto per il veleno che ti ha colpito..era una vecchia formula mia e di Melkor.

Measse deve averla trafugata quando è venuta a trovarmi per chiedermi un virus che sterminasse le tue truppe...virus che ovviamente non le ho dato.

*Potessi tramutarmi in statua ora se le faccio più mettere piede a lei o ai suoi scagnozzi qui dentro, giura a se stessa*

Te lo posso spedire subito con un messo, hai tre giorni di tempo prima di...ehm...disintegrarti, stai tranquillo

O se hai tu qualcuno o qualcosa di più veloce da inviarmi?

Attendo ..ah e passami Adar dopo che c'è Glaruk qui che vorrebbe parlargli suppongo*

    

Sauron 

disintegrarmi? *certo...mi sento sempre più debole, ma non credevo che potesse avere effetti così devastanti...* Questo...Maglor non me lo aveva detto. Si...ti manderemo un falco. *parlo piano, per evitare che possano sentirmi orecchie indiscrete* ehi....non immaginerai mai chi abbiamo trovato...la figlia di Aiwendil....e...*forse dovrei dirglielo, in caso l'antidoto non arrivasse in tempo* abbiamo un Silmaril...o meglio, Adar ne ha uno. Farò ciò che dici riguardo il virus, tranquilla. E...hai percepito anche tu il ritorno di Melkor?

 

   Pandora

Perfetto, invialo subito.

*Esala un sospiro di sollievo al pensiero che il primo problema è risolto...e la soddisfazione di immaginare la faccia di Measse quando scoprirà che Mairon è salvo le fa scappare un ghignetto*

La figlia di Aiwendil, addirittura...

*Stupita realizza anche il resto delle rivelazioni del Maia*

Oh per tutte le fiamme di Udun, ma quando capirete che certi gingilli fareste meglio a lasciarli stare ..anelli, Silmaril...

*Mette le mani nei capelli, affranta*

Poi quella che combina disastri sarei io, eh?

Si che l'ho percepito...non appena messo piede in Arda

*Gli occhi le brillano adesso mentre lo guarda sorniona*

Fossi in te un pochino mi preoccuperei...ti conviene rimetterti presto in forma eh mi raccomando

*Sghignazza poi tornando seria*

Attendo il falco, invialo prima che puoi...nella borsa dove troverai l'antidoto ti metterò una boccetta con alcune pillole: quelle falle prendere a tua moglie, che conoscendoti dovrebbe essere già in condizioni che potrebbero diventare molto difficili in caso si beccasse il virus...

*Non aggiunge altro nel tema vi possano essere orecchie indiscrete lì accanto, tanto lui ha già capito...*

    

Sauron 

non credo che Melkor mi farà nulla....*o almeno spero....Non c'ero alla Guerra d'Ira, non posso sapere cosa sia realmente accaduto* dopotutto, gli sono ancora fedelissimo, no? *cerco di muovermi, per cambiare posizione, ma il corpo non risponde...spero veramente che l'athelas rallenti l'azione del veleno* aspetta...come fai a sapere che Inmwe....aspetta un figlio? *non lo sa nessuno, solo io...forse...Adar.* Avverto subito Mirelin....di mandarti un falco a Minas Morgul

    

Pandora

Non lo so, ovviamente

*Alza gli occhi con pazienza*

Lo suppongo

Supponevo anzi ormai, siete sposati da mesi ..ma ancora fa partire sto falco?? Muoviti che io qua sapessi il da fare che ho!

  

Myrelyn

*Accorro nella stanza dove Re Mairon sta riposando, nonostante le nostre cure sembra ancora più debole, forse dovrei cantare ancora per lui.

Mi avvicino al letto e gli accarezzo il viso pallido, umido di sudore freddo.*

Eccomi Mairon, vuoi che canti ancora? Ho portato altra athelas. Ehm Re Mairon, scusami, cioè scusate, insomma...

*Come al solito mi ingarbuglio con le forme*

"Vabbè mi perdonerà anche stavolta"

Mi volto di scatto di soprassalto quando sento una risatina sardonica e rimango a bocca aperta davanti all'ologramma di una bellissima donna dalla pelle nera che mi chiede di mandare il prima possibile un falco a Minas morgul così da riportare un antidoto per il Re*

Ehm subito! Il tempo di chiamarlo e istruirlo.

*Corro ad aprire la finestra e le note altissime e ritmate del mio canto attraggono una coppia di falco pellegrino. Continuo a cantare per istruire i falchi che con uno stridio e un frullo d'ali si levano e si dirigono velocemente, sono i più veloci, verso la loro destinazione.*

Ecco fatto! Arriveranno in poche ore.

Ah io sono Myrelyn. E tu, cioè voi? Siete una regina anche tu?

*Chiedo mentre torno vicino al letto del Re Mairon.*

  

Sauron *sento il tocco di Mirelin...e sorrido debolmente, cercando di sembrare abbastanza forte, agli occhi di Pandora. Sono pur sempre il suo luogotenente* Ah, lei è Pandora...o Silfren, una Maia al servizio di Melkor. Pandora, ti presento Mirelin...la figlia di Aiwendil. *spero che l'antidoto arrivi in fretta...* Mirelin, come sta Inmwe? L'hai vista?

 

  

 

Pandora

Regina io, per carità...ce ne sono già abbastanza di re regine e presunti tali in giro, direi

*Dice stancamente con la guancia posata sulla mano, mente osserva la nuova arrivata...uhm elfa sicuramente e ha appena chiamato un falco con un canto...deve essere la figlia di Aiwendil di cui parlava Mairon, pensa*

Io sono Pandora piccola Myrelyn canterina, mi occupo di scienza e medicina

Non ti preoccupare per il tuo Re, non appena torneranno i tuoi falchi dategli subito l'antidoto mi raccomando, una seconda dose dopo quattro ore e la terza dopo altre quattro

È la boccetta con l'etichetta verde

La seconda boccetta, quella con le pillole, datela a lui che sa cosa farci.

E riposo se possibile, almeno finché non riprenda le forze!

E ricordati che mi devi un favore anzi due Mairon, mi hai capito?

Il primo dei quali è chiamarmi Pandora, Pandoraaa!

Pronuncia ancora quell'altro nome e appena arrivano i falchi me li faccio allo spiedo, promesso.

*Esclama alzandosi e puntando le mani sul tavolo mentre gira la testa per rivolgersi direttamente a lui*

E adesso è possibile chiamare subito Adar per favore che il mio assistente ha fretta di parlargli e poi deve tornare subito al lavoro?

 

Adar: *Da quando l'Oscuro Signore originale aveva reso nota la sua presenza al resto della Terra di Mezzo, Adar si era subito rintanato nelle sue stanze per schiarirsi le idee.

Non ricordava di essersi mai sentito così spaventato da... beh... da quando aveva passato anni sotto le "dolci" cure di Melkor, torturato, affamato, trasformato in una versione contorta di se stesso... in pratica, da quando era diventato un Uruk per la prima volta.

Dopo la sconfitta di Melkor, aveva vissuto nella convinzione che niente al mondo avrebbe più potuto spaventarlo. Nemmeno Sauron - per quanto potente e crudele - era mai riuscito a intimorirlo, solo a guadagnare il suo disprezzo.

Ma ora? Il ritorno di Melkor aveva distrutto tutte quelle mura di fredda indifferenza che aveva abilmente costruito negli ultimi millenni.

Quando si sentì chiamare, camminò lentamente fino alla porta e aprì quel tanto che bastava per sbirciare al di fuori.*

Non voglio essere disturbato *borbottò, gli occhi socchiusi verso la sua visitatrice*

    

Myrelyn

*Alla richiesta di Pandora di parlare con Adar non mi resta che andare a stanarlo.

Ricordo bene come mi ha stretto quando si è sentita quella stranissima vibrazione. E incredibilmente invece che confortare me sembrava essere lui a cercare conforto, forse addirittura protezione.

E se qualcosa è in grado di spaventare così un uruk così coraggioso come è sempre stato, bè, questo qualcosa deve essere molto molto peggio anche dei mostri del vulcano.*

"Adar che si nasconde. Non c'è da stare tranquilli. E il Re è ferito."

*Quando apre la porta ha ancora l'espressione tirata di chi si sente mancare la terra da sotto i piedi.*

"Povero Adar, non posso vederlo così"

*D'impulso mi infilo nello stretto spazio e gli circondo la vita con le braccia stringendolo in un abbraccio*

Vieni Adar, c'è una signora che si chiama Pandora che dice che un suo uruk di nome Glaruk vuole parlare con te.

In camera di Mairon e Inmwe.

* Glielo riporto tutto d'un fiato, continuando a stringerlo, quasi cercando di tirarlo per la cintura.

Cerco di rivolgergli un sorriso. Vorrei dire qualcosa di spiritoso per strappargli un sorriso, o anche un sospiro metà scocciato e metà divertito ma questa sua gravità mi intimidisce.

Una stretta forte intorno alla vita spero che renda lo stesso il messaggio. Vorrei fargli una carezza ma ho paura, non delle cicatrici, di ferirlo.*

"Oh Adar!"

Andiamo? non sembra un tipo paziente e deve mandare le medicine per Mairon e Inmwe.

    

Adar: *Adar non è sorpreso quando la giovane elfa si infila di prepotenza nella sua stanza, ignorando beatamente l'avvertimento.

Fin da quando l'ha conosciuta non è stata altro che irruente e sconsiderata, a tratti disobbediente, quindi può solo sospirare mentre lei gli avvolge le braccia attorno alla vita. Inoltre... dal momento in cui ha scoperto del ritorno di Melkor non ha più avuto la forza per fare molto, e di certo non sprecherà le ultime energie che gli sono rimaste per provare a scrollarsela di dosso.

Invece decide di ascoltarla, rimanendo un po' sorpreso dallo scoprire per quale motivo lo stesse cercando.*

Glaurk, dici? *borbotta pensieroso. Per quale ragione aveva bisogno di lui? Forse riguarda proprio il ritorno di Melkor... ma in ogni caso, non lo scoprirà certo restando qui*

Molto bene *sospira* portami da lui. E ti prego di non tirarmi *aggiunge* non mi sento esattamente... al massimo della forma.

 

Pandora

Adar!! Adar finalmente e che ci vuole un falco anche per te per farti arrivare ora?

*Sospira mentre si passa le mani sugli occhi.

È stata una giornata lunghissima e stancante e sembra ancora lungi dal finire*

Ascoltami, qui c'è Glaruk che ha bisogno di parlarti, ma prima devo dirti una cosa importante...anzi due.

So che sai quanto me chi è ritornato...a parte che te lo leggo in faccia, ma va beh.

Mi ha detto Mairon cosa hai trovato

*Sussurra guardandolo seriamente*

Un consiglio, da amica, se vuoi ascoltarlo...non farti assolutamente trovare con quel coso in tasca quando verrà.

Perché lo sai che verrà, vero?

*Picchietta le dita sul tavolo, riflettendo pensierosa*

Immagino tu non voglia rinunciarci ma fossi in te lo nasconderei in qualche posto che solo tu sappia dov'è.

È un consiglio eh, poi ovviamente fa come vuoi.

Ti dovevo dire una seconda cosa vero? O Numi, che cos'era?

*Assorta medita un attimo con il viso posato sul palmo*

Ah si!!

*Ripete anche a lui tutte le istruzioni date a Mairon, sia sulle precauzioni per il virus che per l' antidoto, non è sicura lui sia nelle condizioni di ricordarsi tutto*

Va bene, credo di averti detto tutto ..credo almeno ma pazienza, se mi viene in mente qualcosa ti chiamerò

Glaruk!! Vieni presto, c'è Adar in holocall!

*Dice alzandosi per lasciare posto di fronte all' apparecchio al suo assistente*

 

    Adar: *Adar non riesce a trattenere un sussulto alle parole di Pandora.

Purtroppo è vero... lui sa bene che Melkor verrà qui, richiamato dal suo vecchio apprendista e braccio destro. E se dovesse scoprire del Silmaril che è in suo possesso... tenterà sicuramente di rubarglielo, e lui non potrà fare niente per contrastare il suo immenso potere!

Annuisce lentamente*

Io... farò del mio meglio per evitarlo *borbotta, cercando di nascondere quanto sia davvero terrorizzato*

Grazie per il consiglio.

*A quel punto, si rivolge alla schermata dell'holocall, il volto contratto da un'espressione più risoluta.

   

Glaruk

*Ascoltando le parole di Pandora si è sporto leggermente a sbirciare e ha colto un'attimo il viso di Adar. Il viso teso e quasi spaventato di Adar.

Poi la sua espressione diventa risoluta quando Pandora mi chiama*

Padre Adar! Padre! State bene? Pandora mi assicura che il ritorno di Melkor non ci causerà danno. Che noi qui siamo sotto la sua protezione. E che questo devo dire ai compagni.

*Tremo nel pronunciare il nome tanto odiato, tanto temuto*

Ma voi Padre? Voi sarete al sicuro? Possiamo fare qualcosa.

Forse la mia signora può estendere la sua protezione anche a voi?

*Lo chiedo volgendo occhi supplichevoli alla mia signora.*

    

Pandora

*Era ritornata alla teca, scrutando attentamente i corpi delle cavie decedute, quando la voce di Glaruk la richiama

Si avvicina posandogli una mano sulla spalla, addolcendo il tono di voce*

Vorrei poter garantire anche per Adar, credimi che fossi sicura di poterlo fare te lo direi...ma al momento

*Lancia un'occhiata ad Adar*

Al momento non ne ho modo, Adar sa come mai

*E di certo se resta col Silmaril niente e nessuno potrà fermare Melkor dal riprenderselo*

Però sapete che per qualsiasi altra cosa in mio potere io ci sono.

*Torna ad analizzare la teca chiamando con un cenno della mano Coralith per mostrarle qualcosa*

    

Adar: *Alla sincera preoccupazione mostrata dall'orco, Adar sente parte della paura abbandonarlo, mentre viene lentamente sostituita da sincero affetto.

Nonostante quanto la loro razza sia stata ampiamente perseguitata e considerata indegna di vivere da fin troppi abitanti della Terra di Mezzo, mai una volta lo hanno abbandonato a se stesso o si sono dimostrati infidi o crudeli come narrano i racconti... almeno con lui.*

Vorrei poter dire di star bene, figlio mio... ma non è così, e temo che non lo sarà per molto tempo. E per quanto la tua preoccupazione e quella dei tuoi fratelli sia apprezzata... purtroppo, non c'è niente che possiate fare per proteggermi da ciò che è in arrivo.

Non contro qualcuno come LUI. Tu sai a chi mi riferisco, non è vero figlio mio?

 

Glaruk

*Le parole del Padre Adar non sono molto rassicuranti e il cuore del giovane uruk si stringe al pensiero di quello che egli dovrà affrontare, tutti loro ben sanno e molto immaginano di quanto abbia sofferto tra le grinfie di Melkor.

Quasi un senso di colpa e impotenza si aggiunge al sapersi al sicuro sotto la protezione di Pandora e non poter fare nulla per aiutare Adar*

"Se potrò, farò qualcosa per aiutarlo. Lo giuro"

*Pensa il giovane uruk stringendo i pugni.

Quando la holocall si interrompe perché Adar deve precipitarsi ad occuparsi del suo Re Glaruk raddrizza le spalle e si dirige verso le stanze dove sa di poter trovare i compagni*

Fratelli miei, ho notizie importanti da darvi*

Esordisce tentando di non fare trasparire il nervoso dalla voce

*Ho parlato ora con il Padre Adar, tempi gravi si preannunciano. Non sappiamo come ma Melkor, il signore oscuro, è tornato a spargere il suo terrore su Arda.

*Non appena pronuncia il nome un sussulto generale e alcune grida di panico accolgono le sue parole*

Fratelli! Ascoltatemi! La nostra signora ha detto che noi qui con lei saremo protetti. Lei ci proteggerà, ne sono certo. Ne siete certi?

*Un coro di assenso, per quanto ancora tremante, rende chiaro quanto tutti loro abbiano fiducia in Pandora.*

Purtroppo lei non può proteggere chi è lontano, al servizio di altri. Avvisate gli amici, che siano pronti. E se sarà possibile fare qualcosa per loro non mancheremo

*Mentre i compagni si disperdono commentando in gruppetti e tornando ai loro compiti il giovane uruk va in cerca di Pandora per riferirle di aver parlato ai compagni.*

 

Nel mentre, preannunciati da un lungo stridio, i due falchi rientrano dalla finestra, posandosi sul tavolo

Al collo dei due volatili è legata una corda da cui pendono due flaconi contenenti un liquido in una ed alcune pillole nell'altra*

  

Sauron 

*mi sento come fluttuare nel cielo....è come se vedessi la Terra di Mezzo dall'alto...forse...forse il mio corpo è già disintegrato ed io sto fluttuando verso il Vuoto, è lì che andrò, no?* Aule, ti prego salvami!! *non so nemmeno come è uscita la mia voce....non riesco quasi a sentirmi. Sento gli occhi chiudersi e precipito in un sonno pieno di incubi. Se guarirò....avrò vendetta*

   

Adar: *Una voce familiare richiama l'attenzione dell'Uruk.

Voltandosi, scorge Sauron nello stato più pietoso in cui l'avesse mai visto... non sembra più nemmeno lui, solo una mera ombra del Maia per fino a pochi giorni prima aveva preso il controllo di questa città.

Sembra così... umano, ma Adar è perfettamente consapevole di cosa si nasconda al di sotto di quel corpo di carne e sangue: un'entità di pura energia che non potrà mai davvero morire con mezzi convenzionali, ma che può ancora soffrire.

Il suo primo pensiero è di lasciarlo agonizzare ancora un po'... ma poi rammenta a se stesso che non può permettersi di perdere un alleato tanto potente, ora che Melkor è di nuovo tra loro.

Così afferra entrambe le medicine e comincia ad applicarle con parsimonia.*

Aule non ti salverà, mio signore *borbotta* solo io posso farlo. Ormai hai abbandonato la sua grazia molto tempo fa... proprio come me.


 
   
 
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