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Autore: terryoscar    22/08/2023    5 recensioni
AUTRICI: Aizram e Terry
Un racconto, un e se ...... e se Andrè avesse cercato di impedire ad Oscar di partecipare a quel ballo? Cosa sarebbe accaduto?
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: André Grandier, Marron Glacé, Oscar François de Jarjayes
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Finalmente tutto è chiaro
 
 
Sono nel mio ufficio, stretta ad André, mi bacia.
La lucidità e la freddezza hanno la meglio. Mi divincolo con forza, lo spingo, gli punto il dito contro e con voce autoritaria dico: “Non osare toccarmi, donnaiolo impenitente!”
“Cosa?! Solo perché ti ho confessato che ti amo e ti ho baciata, sarei un donnaiolo impenitente?”
“Non è così! Tu stesso ieri sera hai detto al garzone dell’oste che …. Basta! Sai bene a cosa mi riferisco e ne abbiamo già parlato!”
Osservo Oscar, tutta fiera ed imbronciata, con le braccia incrociate al petto ed i capelli arruffati.
Avanzo di qualche passo ma Oscar arretra, insisto: “Non intendo farmi insultare ingiustamente! Non è come pensi, io non sono come quel damerino che è appena uscito di qui!”
“Non ti credo!”
“Uhm … capisco che sei gelosa …”
Spalanco gli occhi, sussurro: “Io gelosa!?”
“Si …” avanzo. “Gelosa. Hai sentito bene, quindi mi ami!?” Avanzo ancora.
 
Vedo Andrè sorridere, di quel suo sorriso impertinente che non vedevo da anni ormai. Scanzonato, sicuro di sè, impertinente. Esattamente come era da ragazzo.
Indietreggio, ribatto: “Sta lontano! Sei presuntuoso e arrogante.”
“Ne sei davvero sicura?”
“Si, certo!”
“Cosa te lo fa pensare?”
“E tu come fai ad asserire che io …” arrossisco in viso. “Io …”
“Che tu mi ami?!”
“Si, esatto!”
“Semplice! Ti dà o non ti dà fastidio l’idea che possa avere avuto delle avventure?”
Le guance avvampano sempre di più. “Maledetto!”
 
TOC TOC
 
Ritrovo il piglio del Comandante e dico: “La nostra conversazione finisce qui. Torna a palazzo e rimanici!”
“Il mio compito è quello di restare qui al tuo fianco e poi se tuo padre mi vedesse arrivare senza di te, mi farebbe un mucchio di domande e poi non dimenticare che vuole annunciare il nostro matrimonio perché sei stata mia, almeno è ciò che pensa.”
“Grunt …”
 
TOC TOC …
 
“AVANTI!” urlo furiosa, con tono autoritario ed astioso, vedo il sottoufficiale entrare e mettersi sugli attenti.
“Colonello, i soldati sono pronti, aspettano Voi!”
“Adesso arrivo!” rispondo con tono secco. Mentre lascio il mio ufficio concludo: “Precedimi a casa André e non farti vedere da mio padre! Gli parleremo al mio ritorno!”
“Ma come, non vuoi che venga con te? Scortare la Regina è un compito arduo, potresti avere bisogno di me.”
“Non ho bisogno di nessuno!” Concludo sbattendo la porta.
 
Vedo Oscar andare via, non posso obbedire, e se avesse bisogno di me? Anche contro la sua volontà, io sarò al suo fianco!
 
 
 
Sono alla testa ai miei uomini, vedo il tenente Girodelle e il  Maggiore Rigeaux raggiungermi a cavallo, affiancarmi, il primo dice: “Comandante Oscar,  Sua Maestà e i principini sono pronti per partire per il Trianon!”
“Tenente Girodelle, Voi con il Vostro gruppo di soldati marcerete a destra! Voi  Maggiore l’affiancherete a sinistra!”
“SISSIGNORE!”
In sella al mio Cesar mi assicuro che tutto proceda per il meglio, perlustro il circondario, mi assicuro che lo spiegamento dei soldati sia al loro posto. Mi metto alla testa dei soldati e ordino: “SOLDATI AVANTI!”
Ci mettiamo in marcia, durante il tragitto scruto con attenzione il percorso, sembra che tutto sia tranquillo.
Ormai siamo quasi arrivati al Trianon quando sento alle mie spalle una gran confusione, grida, rumore di zoccoli di cavalli. Tiro le redino del mio Cesar, mi volto, vedo André seguito da Girodelle. Ma cosa sta succedendo?!”
 
Vedo l’attendente del Comandante Oscar fare irruzione nella fila dei soldati, urlo: “EHI TU, DOVE CREDI DI ANDARE?”
“TENENTE, DEVO RAGGIUNGERE OSCAR!”
“NO! NON PUOI, TORNA INDIETRO!”
 
Ignoro le parole di Girodelle, lancio più che posso al galoppo il mio Alexander. Ecco … finalmente intravedo la sua chioma dorata, urlo: “OSCARRRRR ….”
La voce di Girodelle mi raggiunge: “ANDRE’ TORNA INDIETRO!”
 
 
Allertata dall’imprevista confusione, ordino ai miei soldati: “OCCHI APERTI! SE DOVESSE ACCADERE QUALCOSA VI RITERRO’ RESPONSABILI!”
“SISSIGNORE!”
Ascolto appena le loro voci, raggiungo André seguito da Girodelle a gran voce domando: “Si può sapere cosa succede?”
“Oscar, a circa dieci metri, ho intravisto alcuni uomini appostati tra i cespugli!”
Tiro con forza le redini nel tentativo di cambiare direzione, Cesar si impenna, ordino: “Girodelle assumente il comando!”
“Ma Comandante Voi non potete andare da solo!”
Ignoro le sue parole, spingo Cesar al galoppo, sento dietro di me la presenza di André, mi segue.
Ancora qualche metro, mi avvicino ai cespugli, vedo due uomini armati di dinamite, si sentono scoperti, la lanciano in aperta campagna spaventando i cavalli del mio regimento. Dopo poco tutto ritorna alla calma, tento l’inseguimento, André non demorde, è dietro di me.
Corro corro al galoppo ma è tutto inutile, degli assalitori ormai non c’è più traccia, si sono dileguati. Rallento il cavallo portandolo al trotto, André mi affianca.
“Era tutto organizzato ma fortunatamente l’attentato è fallito.”
“Ti avevo detto di tornare a casa!” rispondo astiosa, incurante del fatto che Andrè mi ha reso un servigio.
“Per fortuna non ti ho ascoltata altrimenti sarebbe accaduto il peggio!”
“Uhm … Beh … adesso non ho più bisogno di te, puoi anche andare!” dico senza dargli diritto di replica. Riporto Cesar al galoppo e raggiungo Girodelle.
“Comandante …”
“Girodelle, erano dei ribelli ma il piano è stato sventato. Sua maestà e i principini come stanno?”
“Stanno bene, solo un poco di spavento.”
“Girodelle, ormai siamo alle porte del Trianon, non c’è più pericolo. Assumente il Comando!”
“Sissignore!”
 
Corro lontano dai miei soldati, non so nemmeno dove sto andando. Nella mia testa c’è solo una gran confusione.
 
 
 
Non vedo più Oscar, si è dileguata nell’immenso delle praterie. Forse è meglio che la lasci tranquilla, non voglio che si senta perseguita. E poi quando tornerà a palazzo, dovrà chiarire il malinteso che ho creato con il Generale.
Oscar sa che l’amo, è inutile che insista.
Con un lieve colpo, colpisco sui fianchi del mio Alexander e parto al galoppo.
 
 
 
 
Senza nemmeno rendermi conto sono appena entrata a Parigi! …
Porto al passo il mio Cesar, mi aggiro per le vie, davanti a me lo scenario è sempre lo stesso: miseria e povertà.
 
Dopo quanto accaduto mi sento disorientata, penso ad André e anche a mio padre che dovrò affrontare al mio rientro. Dovrò chiarire con lui che è stato tutto un malinteso. Ma in che situazione mi ha messa André?!
Continuo a vagabondare per le strade di Parigi finché o forse volutamente mi ritrovo davanti alla taverna dove sono stata con André. Senza pensarci, scendo dal mio cavallo, lo lego alla staccionata ed entro.
 
 
Vedo entrare il biondino … uhm … stavolta è solo! Chissà dove ha lasciato il suo moretto?!
Mi avvicino, sfodero il mio miglior sorriso e domando: “Posso aiutarVi?”
“Si.”
“Visto che questa volta siete solo, volete compagnia?”
“No!”
“Tranquillo Monsieur, sono un uomo discreto, non dirò nulla al Vostro amico!”
“Cosa?!”
Con un gesto della mano, indico un gruppo di ragazze. “Guardate che scelta avete! Ce ne è per tutti i gusti: bionda, mora, rossa, bruna e se volete anche un paio insieme non è in problema!”
“Non sono qui per questo!”
“Oh, forse volete un bicchiere di vino?”
“Voglio delle informazioni!”
“Riguardo a cosa?”
“Al mio amico.”
“Il moro dagli occhi verdi?”
“Si, lui!”
“Ohhh ma come Vi ho già detto poc’anzi, io sono un uomo discreto e non mi permetterei mai, dico mai, di dare alcun genere di informazioni dei clienti.”
“Ho capito.” Tiro fuori dalla tasca una moneta e gliela porgo. “Adesso?”
“Ih ih ih … oh beh se proprio insistete!” afferro la moneta e la infilo in tasca. ”Dite, cosa volete sapere?”
“Il mio amico viene spesso qui?”
“Da solo, intendete?”
“Da solo o in compagnia, io voglio sapere se è un frequentatore di questo posto!”
“Una volta alla settimana, precisamente il Mercoledì.”
“Cosa viene a fare?”
“Solitamente ordina qualcosa da bere …”
“E?”
“E?”
“Avanti, hai inteso benissimo! Con chi si intrattiene?”
“Ahhhh Voi volete sapere se è un frequentatore di donne!?”
“E allora?” domando al limite del nervosismo, possibile che quest’uomo non capisca?
“No, no, MAI!”
“Mai?! Nemmeno una sola volta?”
“Nemmeno una sola volta! … Oh beh le ragazze se lo contendono, appena lo vedono fanno a gara per potersi rinchiudere in camera con lui, ma nulla!”
“Ne sei sicuro?”
“Non vedo perché dovrei mentirVi?! … Ih ih ih … dovreste vederlo … Appena si avvicina una ragazza e lo tocca, allontana le sue mani … ih ih … infatti le ragazze sono sicure che il moro abbia gusti differenti, non so se mi spiego!? Oh scusatemi, non vorrei averVi offeso.”
“Portatemi del vino!”
“Sissignore!”
Prendo posto in un angolo della taverna, vedo avvicinarmi una donna con lunghi capelli rossi, mi sorride e con audacia domanda: “Quanto mi dai?”
“Nulla!”
“Suvvia, almeno offritemi qualcosa da bere!”
La scruto, con un cenno la invito a sedersi. La donna sorride.
“Grazie Monsieur! Posso ordinare ciò che voglio?”
“Si, ma a patto che mi rispondi!”
“Cosa volete che Vi dica?”
Vedo l’oste portarmi il vino e dico: “Domandatele cosa desidera!”
“Oh bene, bene, vedo che avete cambiato idea! Ih ih … Dimmi Susette, cosa vuoi!”
“Dell’arrosto, formaggio e del pane e della frutta. Ah si, anche una bottiglia di vino!”
Guardo il biondino e domando: “Posso?”
“Certo! Madame, è mia ospite!”
“Perfetto. Vado!” Dico allegro.
Sorrido al biondino mettendo in mostra il mio decolté e domando: “Cosa volete sapere?”
“Conosci un avventore di nome André?”
“André?! Beh ne conosco tanti con questo nome, datemi una sua descrizione!”
“E’ moro, alto, occhi verdi e solitamente si intrattiene il Mercoledì da solo!”
“Ahhh si, quell’André! È così che si chiama il Vostro accompagnatore!? Che meraviglia di uomo!” Le parole della donna mi infastidiscono, meraviglia … sgrunt. Cerco di dissimulare il mio livore.
“Si, lui! Allora?” domando con tono acido.
“Cosa volete sapere?”
“Qualche volta si è intrattenuto con Voi o con altre ragazze.”
“Oh certo che Voi non avete mezzi termini! …”
“Dunque?”
“Ohhh Magari!
“Volete dire che …”
“Ahhh… purtroppo mai! Che farei per andare a letto con un uomo tanto bello, affascinate e profumato come quello! … Dovete sapere che i miei clienti sono sudici, ubriaconi, rozzi e puzzolenti. Invece il bel Andrè è così … così … brrrr mi vengono i brividi al solo pensiero di farmi spogliare da lui.”
 
Le parole di questa donna mi infastidiscono fino a sentirmi gelosa.
Arriva l’oste con il vassoio colmo di pietanze, tiro fuori una moneta. “Grazie!” mi alzo dal tavolo.
“Un momento!”
Mi sopraggiunge la voce della donna. “Cosa volete?”
“Monsieur, volevo ringraziarVi per la cena.” vedo il biondino allontanarsi di qualche passo. “Aspettate!”
Mi volto. “Cosa volete?”
“Non voglio che pensiate che non sia in grado di fare il mio lavoro e se desiderate, posso dimostrarvelo!”
“Non capisco cosa intendete dire?”
“Vedete, io ci provo in tutti i modi per far reagire il Vostro amico ma nulla non ci riesco, sembra morto …”
Sgrano gli occhi, sussurro: “In tutti i modi?”
“Si! Lo accarezzo ma allontana le mie mani con disgusto, tento di baciarlo ma mi scansa e addirittura una volta l’ho toccato lì … ma niente, è tutto morto! … Beh almeno con me!”
“Cosa?!”
“E non fate quella faccia! Si, l’ho toccato lì sotto, ma appena l’ho accarezzato è saltato dalla sedia come se fossi il diavolo in persona!  Nemmeno se le mie mani fossero dinamite! … Sig … Peccato che non sia attratto dalle donne! …”
“Ma …”
“Eh si, è l’unica spiegazione! …  Al bel André piacciono gli uomini e per noi ragazze rimane soltanto una bella tentazione! Brrr … mi vengono i brividi solo a sentire il suo profumo! Peccato!” dico ingoiando con ingordigia il primo boccone. “Vorrei andarci a letto e guardare con desiderio i suoi meravigliosi occhi verdi, toccare il suo petto e soprattutto il suo fondoschiena!”
 
Le parole di questa donna mi disgustano! Ma peché?! André è mio amico, non riesco ad immaginarlo in atteggiamenti intimi con una donna …
 
“Ahhh un’ultima cosa, Monsieur! Se vedete André, ditegli che se dovesse cambiare parrocchia, la prima donna voglio essere io, visto che almeno sono riuscito a toccarlo là!”
 
Ancora una volta le parole di quella donna mi infastidiscono, esco in tutta fretta dall’osteria, slego il mio cavallo e parto al galoppo.
 
Il vento fresco del tardo pomeriggio mi scompiglia i capelli, davanti a me c’è una immensa distesa di prateria e … gli occhi verdi di André.
Corro, corro, ma i miei sentimenti sono sempre più confusi, sento il cuore palpitare, ammetto di sentirmi gelosa e lusingata perché lui non è stato con alcuna donna … beh almeno con quelle della taverna! … Però la gelosia mi assale. Non credevo di essere tanto gelosa di lui ….
 
 
 
 
 
Nell’attesa di conversare con il mio erede cammino avanti e indietro per lo studio mentre la mia pipa fumante ha sollevato una nuvola bianca. Mi avvicino alla finestra, vedo André seduto in giardino su di una panca, è pensieroso. Credo che stia aspettando Oscar proprio come me!
E’ incredibile anche se non impossibile: mio figlio Oscar e André sono amanti. Chissà da quanto tempo?!
Devo immediatamente risolvere il problema, in casa mia non voglio che accadono certe oscenità!
Comunque sono stato davvero ingenuo, come ho potuto non pensare a una simile eventualità?! … In fondo mio figlio Oscar è … una donna, una bellissima donna.
 
 
 
 
Varco il cancello di Palazzo Jarjayes, con lentezza porto al passo il mio Cesar. Mi guardo intorno, non c’è nessuno, c’è un silenzio irreale. Pian piano il mio cavallo si avvicina alle scuderie, entro.
Scendo da cavallo, lo libero dalla sella e la ripongo al suo posto poi afferro una mela posta in un cesto e gliela porgo, accarezzo il suo muso.
“Buona vero? Riposa! Domani faremo una lunga corsa.”
A passo lento lascio le scuderie, infilo le mani in tasca e percorro il sentiero che conduce ai giardini.
Cammino con lo sguardo abbassato, osservo i ciottoli che sono sul mio cammino, di tanto in tanto con il piede li lancio via. Tiro su la testa, osservo il cielo illuminato dalla luna piena. Mi soffermo a guardare le stelle.
All’improvviso sento un fruscio provenire da dietro i cespugli. Appoggio la mano sull’elsa e tiro fuori la spada dal fodero.
“Chi c’è là dietro? … Avanti, vieni fuori!” Vedo un’ombra avvicinarsi, odo dei passi.
“Calmati, e metti via la spada!”
Riconosco la sua voce. “André cosa fai nascosto tra i cespugli?”
“Forse ti stavo aspettando!”
“Scusami, sono stanca e non desidero litigare con te.”
“Non voglio litigare. Ti stavo aspettando per scusarmi con te e per trovare una soluzione con tuo padre.”
“A mio padre ci penserò io e in quanto a scusarti, a cosa ti riferisci?”
“A tutto!”
Annuisco e lo guardo negli occhi.
“Ad avermi derisa perché ho indossato un abito da donna? Per aver stupidamente perso la testa per Fersen? O per avermi dichiarato il tuo amore?”
“A tutto. Non ne avevo il diritto.”
“Sei sempre stato sincero con me quindi non vedo perché dovresti scusarti.”
“Quindi non sei arrabbiata con me?” domando pieno di speranza, forse non tutto è perduto.
“No!”
“Oscar sei strana, forse ti è successo qualcosa?”
“Non mi è successo niente.”
“E’ tardi. Vuoi dirmi dove sei stata?”
“Ti importa?”
“Mi importa tutto di te …”
Sorrido e ribatto sarcastica: “Ma come, non ti sei appena scusato per avermi dichiarato il tuo amore?”
“Ti piace burlarti di me, l’hai sempre fatto …”
“Ti irrita la mia ironia?”
“No … mi piace tutto di te.” Rispondo sincero, mettendomi completamente a nudo, ormai non ho nulla da perdere.
“André, mi rendo conto che tu conosci tutto di me mentre io no.”
“Cosa vorresti sapere? Avanti, chiedimelo e ti aprirò il mio cuore.”
“Ecco … Ti sei mai innamorato prima …”
“Di te?! Mai! In tutta la mia vita ho amato soltanto te.”
Arrossisco ma trovo tiro fuori tutto il mio coraggio e domando: “Anche fisicamente?”
Spalanco gli occhi, tentenno. “Ma …”
“Allora?”
“Oscar …”
“Se non mi rispondi, significa che mentre dicevi di amarmi non sdegnavi la compagnia di altre donne! In fondo sei un uomo, cosa dovevo aspettarmi!?” rispondo sarcastica.
 
Anche lui è come tutti gli altri uomini, vogliono una cosa soltanto, seppure dicono di amare una donna, ne voglio altre nel loro letto.
 
"Oscar ... sono un uomo, hai ragione. Ti ho sognata, e mentre ti sogno io ... ma non ho mai sfiorato nessuna donna.”
" ... Tu ... mi stai dicendo la verità?"
"Certo! Non avrei motivo di mentirti, non trovi? Allora ... non sei arrabbiata?"
"Arrabbiata? No ..."
"Bene, ora non resta che risolvere la situazione con tuo padre ..."
"Cosa gli diremo?"
"Che è stato tutto un malinteso ... e poi speriamo che comprenda, se è questo che desideri" Aggiungo in un sospiro, certo che io la sposerei anche subito!
"Ecco ... io ... NO! Non è ciò che desidero."
"Eh ... cosa desideri, Oscar?!"
Mi avvicino, prendo le sue mani, lo guardo intensamente. "Desidero dividere la mia vita con te, se lo vorrai ..."
"Oscar ... è l'unica cosa che desidero!!" Rispondo sorpreso e commosso, mentre sento le mani di Oscar tremare un poco, osservo i suoi occhi lucidi e sinceri, mi perdo in lei.
"André ..." mi sciolgo nel suo abbraccio. "Sono stata una sciocca! ... Ho creduto di amare Fersen e invece ho scoperto che è te che amo e sono profondamente gelosa del mio compagno di una vita."
"Oscar...." sussurro piano mentre la stringo a me, osservo i suoi occhi, il suo sorriso. Non resisto, avvicino le mie labbra alle sue e mi perdo in un bacio, prima timido, impacciato. Poi la sento rispondere al mio bacio, con le mani appoggiate al mio torace, stretta a me.
Mi allontano appena dalla sua bocca, sussurro: "Ti voglio bene André ... io ti amo ..."
"Oscar ..... ti amo, ti ho sempre amata ... Amore mio ..."
 
 
 
Dall'alto del mio studio osservo due figure, sono Oscar e André, si stanno baciando. Ora non possono più negare di essere amanti, li ho visti con i miei occhi.  Oscar e André si amano ed è giusto che io dia loro il mio consenso. Ovviamente non mi fa piacere che siano amanti ma pazienza! A tutto c'è rimedio. Adesso non mi resta che aspettarli!
 
 
La stringo a me, la bacio, le sussurro: "E' un sogno! E' valsa la pena aspettarti. Adesso niente e nessuno potrà separarci!"
 
 
 
 
Sono affacciato dalla finestra del mio studio, ho visto Oscar e Andrè rientrare, finalmente. Ora tocca a noi, chiarire una volta per tutte questa faccenda!
Li vedo che si avviano verso l'entrata del palazzo, esco dallo studio e li attendo in punta alle scale, forte, fiero, imponente.
 
 
Saliamo le scale allegri, fianco a fianco. Alzo la testa e vedo mio padre, dritto, impettito, con le mani dietro alla schiena, attenderci in punta alla scalinata. Indossa un completo elegante ma non la sua divisa, serio, sobrio e raffinato, con la sua immancabile parrucca boccolosa in capo. E adesso non ci resta che prepararci alla battaglia. Faccio un bel respiro, alzo lo sguardo e lo punto dritto nei suoi occhi, così simili ai miei, specchio della sua anima, così come i miei lo sono della mia.
 
Scruto dall'alto i due con tono grave dico: "Buona sera!"
"Buonasera, Padre!" Rispondo fiera e decisa.
"Buonasera, Signor Generale"
"Dobbiamo parlare, andiamo nello studio."
"Si, certo. Come desiderate, Padre!" Rispondo decisa, poi lo seguiamo ed entriamo nello studio. E' ormai tardi, alcuni candelabri illuminano l'ambiente. Un'ampia scrivania di noce scura, alcune poltrone abbinate, rivestite di un tessuto cremisi. E poi dei mobili scuri che fungono da libreria. Mio padre ci fa segno di accomodarci sulle due poltrone gemelle, poste dinnanzi alla massiccia scrivania, dietro alla quale si sistema lui. Prende la pipa in mano, la tocca, la sistema, mentre con lo sguardo sembra volerci soppesare.
"Oscar, André mi ha detto o meglio fatto intendere che tra voi due c'è un rapporto che va oltre l'amicizia. Cosa mi dici a tal proposito?"
"Ecco Padre, dopo questa sera posso dirVi che in effetti è così!"
"E prima di questa sera?"
"Prima ... siamo cresciuti assieme, Padre. Ho considerato Andrè come un fratello ... " aggiungo un poco imbarazzata lasciando la frase in sospeso.
Guardo dritto negli occhi André e domando: "Se Oscar sta dicendo la verità, perché mi hai mentito? Mi hai detto che siete amanti!"
"Signore ... Oscar ed io abbiamo avuto uno scambio di idee piuttosto vivace, negli ultimi giorni. Scusatemi, Signore."
"Dunque mi hai mentito oppure me l'hai fatto intendere affinchè io ti concedessi la mano di mio ... mia figlia?"
“Io … io la amo da sempre”
"E?"
"Eh ... ora anche lei ama me. Quindi Signore, vorrei chiedervi ufficialmente la sua mano"
"Questo l'avevo capito ma non mi spiego perché mi hai fatto credere che siete amanti!"
"Perchè ... abbiamo discusso e ... ecco ... io ... volevo che Oscar capisse quanto tengo a lei!"
"E volevi che lo comprendesse in questo modo!? ... André, prima che voi arrivaste, sono stato convocato dal Generale Bouillè, sai cosa mi ha detto?!" vedo André schiudere le labbra ma gli impedisco di ribattere. "Alcuni soldati vi avrebbero sorpresi mentre ..." guardo mia figlia. "Vi baciavate! Adesso tutti a corte pensano che siate amanti!"
"Signore, non è come sembra. Lo so che le circostanze sono a nostro sfavore ... ma Vi prego di credermi .."
"Oh basta! Padre, noi ora ci amiamo e vogliamo sposarci. Il passato non ha alcuna importanza. Questa sera ho capito che è con Andrè che voglio dividere la mia vita. Vi chiedo gentilmente di acconsentire alle nostre nozze, come erede del nostro augusto casato!"
" ... Uhm ... era ciò che volevo sentirti dire! ... A maggior ragione dopo quanto successo in caserma. Santo cielo André! Ma dico, non potevi dichiarare il tuo amore a mio figlio da un'altra parte? E se Oscar non ti avesse accettato, sai le chiacchiere che si sarebbero fatte sul conto del Colonnello Jarjayes?! Oscar, non solo lei ma tutta la famiglia Jarjayes sarebbe caduta nel ridicolo anche se, in questo momento tutti a corte pensano che siate amanti, perfino la Regina!"
"Come ... la Regina? Ma ... Padre, noi non siamo amanti, non lo siamo mai stati! Questo ve lo assicuro sul mio onore di soldato!" Rispondo fiera e decisa.
"Ma a Versailles pensano ben altro."
"A Versailles pensano sempre tante cose ... e poche corrispondono al vero, lo sapete bene. Dunque Padre, acconsentite a queste nozze?!"
"Ma certo che accetto! Ma tornado al discorso di prima, ciò non toglie che vi hanno scoperti che vi baciavate."
"Signore ... Vi assicuro che non è accaduto nulla" Sussurro sempre più imbarazzato, però ha acconsentito alle nostre nozze!
"Ma come nulla!? L'hai baciata nel suo ufficio si o no?"
"Ecco .... si, Signore"
"E vi hanno visti! Adesso non ci resta che annunciare il vostro matrimonio così smetteranno di fare pettegolezzi sul vostro conto anche se ne dubito, visto che Oscar sposerà il suo attendente! ... Magari penseranno che davvero c'è una tresca tra voi e magari che ..." guardo il ventre di mio figlio. "Domani mattina mi recherò a corte per chiedere il permesso alle loro maestà di farvi sposare!"
"Grazie Signore!"
"Padre ... perchè mi osservate così?!" domando mentre sento lo sguardo di mio padre addosso.
"Lascia stare! Meglio non sapere!" sento bussare, è mia moglie. “Marguerite, mi fa piacere che tu sia qui! Domani andrai a Parigi con Oscar a scegliere il suo abito da sposa! Oscar sposerà André quanto prima!"
"COSA?!! Oh ma, davvero? Oscar ... figlia mia!! Sono ... così felice!!"
"Grazie madre!"
"Andrè ... vieni qui, figliolo! Fatti abbracciare! Sono sicura che renderai felice mia figlia!"
"Sarà Oscar a rendere felice me."
"Vi renderete felice a vicenda, ne sono sicura!! Tra quanti mesi si terrà il matrimonio? E l'annuncio del fidanzamento! Oh Augustin! Sono felice!"
"Mesi?! Ma quali mesi?! Oscar e André si sposeranno entro la fine del mese!"
"Augustin ma cosa dici?! Tra due settimane sarà Maggio!"
"E allora? Non capisco dove sia il problema, Marguerite! Prima si sposano e meglio è!" aggiungo tutto fiero.
 
 Nel caso ci sia già un piccolo Jarjayes in viaggio … e per prevenire eventuali cambi di idea!
 
 
"Ma perché tutta questa fretta? Lo sai che per organizzare un matrimonio ci vuole del tempo?!"
André ribatte: "Madame, io non posso certo parlare per Oscar ma per quanto mi riguarda, anche una cerimonia modesta per me andrebbe bene ma l'ultima parola spetta ad Oscar."
"Io ..." Osservo mia madre, "Madre, non voglio una grande festa, come per le mie sorelle. Voglio una cosa per pochi intimi, semplice."
"Quindi due settimane sono più che sufficienti!" Ribatte il Generale.
"Ma no!! E la festa di fidanzamento? Augustin ... si sposa l'ultima delle nostre figlie ..."
Guardo dritto negli occhi prima André poi Oscar, chiedo: "Voi sentite il bisogno della festa di fidanzamento?"
"No Padre, sapete bene che non amo molto le feste."
"Perfetto! Visto che voi due avete fretta meglio non perdere tempo!" Rispondo secco.
"OH!! Voi Jarjayes siete impossibili!! Oscar!! Come puoi assecondare tuo padre? Ma davvero, non capisco il perchè di tutta questa fretta!"
"Marguerite sei troppo all'antica! Ormai certi dettagli andrebbero aboliti! Bene, io vado a dormire. Domani avrò un mucchio di cose da fare, andiamo Marguerite!"
"Era ciò che volevo sentire!" prendo il braccio di mio marito. "Adesso possiamo andare!"


Vedo mio padre lasciare lo studio in compagnia di mia madre, sussurro sotto voce: "André, tu hai capito il perché di tutta questa fretta di mio padre per farci sposare?"
"Credo proprio di si! ... Oscar, lui non ha creduto a una sola parola di ciò che abbiamo detto."
"Sarebbe?" Domando timorosa.
"Non dirmi che non hai capito che non ci credo."
"Forse, ma voglio che me lo dica tu!"
"Lui pensa che siamo amanti e che tu stia aspettando un figlio."
"Cosa?!" Spalanco gli occhi terrorizzata.
"Possibile che non ti sia venuto il sospetto?"
"Beh ... si, mi ha guardata ma ..." arrossisco.
Mi avvicino e con tono giocoso sussurro: "Sinceramente mi fa piacere che sia sorto questo malinteso ..."
"ANDRE!"
"Su, non fare quella faccia! Guarda il lato positivo della situazione, tra due settimane saremo sposati, non sei contenta? Io si, tanto! Sinceramente non vedo l'ora che tu sia mia!"
"ANDRE' Sei ... uno sfacciato!"
"Dopo trent'anni?! No, solo che non ti resisto più!" Mi avvento sulle sue labbra e la bacio con ardore.
 
 
 
 
 
Augustin ed io ci allontaniamo dallo studio, domando: "Ma cosa ti è saltato in testa? Perché vuoi che Oscar si sposi tanto presto e addirittura non dobbiamo dare la festa di fidanzamento?"
"Marguerite, possibile che tu sia tanto ingenua? Quei due sono amanti chissà da quanto tempo e se hanno deciso di non aspettare è perché tua figlia ci renderà nonni!"
"Ma come fai a dirlo? E' forse una tua supposizione?"
"Secondo te, un uomo vicino ad una donna va oltre? NOOOO ... le voci sono troppo insistenti ed io sono sicuro che quei due chissà da quanti anni hanno una tresca!"
"Dici?!"
"Certo!"
"E come fai a sostenere che Oscar sia incinta?"
"Ancora?! Ma se te l'ho già spiegato! E poi conosci la storia del secchio e del pozzo?"
"No."
"A furia di calare il secchio nel pozzo alla fine si stacca la corda. Ed è ciò che è successo a quei due!"
"Augustin!"
"Si?"
"Meglio andare a dormire, sragioni."
“Io non sragione, sono logico e realista!”
“Si, certo …”
"Certo!!!"
 
 
 
Normandia, cinque anni dopo
 
 
Sonnecchio disteso sulla sabbia, mi lascio accarezzare dal caldo di fine estate. Schiudo gli occhi lentamente, accanto a me non vedo ne mia moglie e nemmeno mia figlia. Sussurro spaventato: “Oscar, Sophie dove siete?”
 
Vedo André sollevarsi di scatto, attiro la sua attenzione mentre io e nostra figlia siamo immerse nelle acque del mare, sorrido, con le mani attiro a me Sophie, accarezzo la sua testa e spostandole i capelli dal viso, dico: “Guarda tuo padre, ci sta cercando!”
“Voglio che venga anche lui a farsi il bagno con noi!”
“Aspetta, adesso glielo dico! …. Andrè! Dai pigrone, alzati, vieni ad immergerti nelle acque calde del nostro splendido mare!”
 
Mi volto al suono della voce della mia Oscar, la vedo, è stretta a Sophie. Mi alzo, mi libero della camicia, tiro su l’orlo dei pantaloni. “Per ciò che può servire?! Tanto i pantaloni si bagneranno comunque!” guardo a terra, vedo posti i pantaloni di mia moglie. “Non è possibile! … Oscar si sta facendo il bagno senza i pantaloni! Oh ma è davvero un diavoletto! E’ inutile, non cambierà mai! Ah ah ah …”
Vedo André avvicinarsi alla riva, sta per entrare in acqua, tra un’immersione e l’altra gli dico: “Ma cosa fai?! Vuoi davvero entrare in acqua vestito?”
“Si da il caso che non sono vestito, mi sono tolto la camicia!”
“Ah ah … Si da il caso che stai entrando in mare con i pantaloni quindi sei vestito!”
“Vuoi che me li tolga?”
“Certo! Oppure non indossi le culottes?”
“Certo che le ho, e tu sei una sfacciata!”
“Sfacciata io? Sei o non sei mio marito?!”
“Ma che domanda!”
“Oh quante storie che fai André! Ah se io potessi mi libererei anche della camicia ma non posso, sono una femmina! Ah ah ah …”
“Ti piace provocare, vero?”
“La mia non è affatto una provocazione! Sono o no, una donna?! E come tale possiedo qualcosa in più di te ah ah ah … Muoviti! Togliti i pantaloni e vieni qui!”
Vedo Sophie bagnata dalle calde acque sorridere, lascia le mani di sua madre e regalandomi uno dei suoi bellissimi sorrisi, batte le mani, e dice: “Vieni con noi! Voglio giocare a cavalluccio!”
 
Sorrido, mi libero dai pantaloni e li getto poco più lontano dalla riva, immergo i piedi nell’acqua, e senza pensarci corro, mi tuffo e le raggiungo.
 
Vedo André dapprima sparire nel mare per poi riemergere, con un gesto deciso si libera gli occhi dalla chioma folta. E’ raggiante, felice con un paio bracciate ci raggiunge!
“Finalmente sei arrivato!”
Accarezzo il viso di mia figlia, è felice, sussurra: “Sei bravissimo papà!” mi tende le mani, la prendo in braccio.
 
Vedo mia figlia felice in braccio a suo padre, con un gesto allontano la mia chioma bionda dal viso, sorrido e mi immergo nell’acqua.
 
Vedo mia moglie nuotare, indossa una lunga camicia bianca che non lascia nulla all’immaginazione, è bellissima! Vedo mia figlia battere nuovamente le mani per la gioia. “La mamma è davvero forte, più di te!”
“Ah ah ah ah … spero che tu diventerai come lei! Ah ah ah …”
 
Dopo essermi allontanata un poco, torno indietro, ancora qualche bracciata e mi ritrovo davanti a mio marito e mia figlia. Mi immergo ancora e con uno slancio esco fuori, sorrido felice, afferro le braccia di mio marito e lo bacio. “Buon compleanno André!”
“Credevo che te ne fossi dimenticata.”
“Scherzi?! Come potrei dimenticare il compleanno dell’uomo più dolce e più buono del mondo!?”
Mi perdo nell’azzurro dei suoi occhi. “Oscar … ti amo tanto!”
Con voce sbarazzina ribatto: “Lo so! Mi ami così tanto che presto daremo un fratellino o sorellina a Sophie!” guardo la faccia stupita di André. “Cosa c’è?! Forse non ti piace il regalo di compleanno?”
“Ma …”
“Ma niente!” mi immergo ancora, nuoto ancora per qualche metro poi ritorno dalla mia famiglia. André continua a guardarmi stupito ma appena mi avvicino protesta.
“Cosa fai?! Aspetti un bambino e ti metti a nuotare?!”
“Smettila! Mi sembri mio padre!” poi guardo le culottes. “Visto che è meglio farsi il bagno senza pantaloni?”
Osservo con desiderio la camicia bagnata sul corpo di mia moglie. “ … Non dovresti … dovresti nuotare e … e ..”
“E?!”
Continuo a guardarla con bramosia. “Basta … ti piace stuzzicarmi, vero?! Sei sempre stata molto dispettosa!” dico a mia figlia: “Spero che quando crescerai, tu non diventi un diavoletto come  tua madre! Ah ah ah …”
“Ah ah ah … E’ ora di uscire, comincio a sentire freddo!” dico mentre precedo mio marito.
 
Vedo Oscar allontanarsi, la guardo, quanto è bella! Mi fa impazzire! …. Non mi resta che seguirla con Sophie in braccio.
 
Esco dall’acqua, afferro un telo e mi precipito da mia figlia che è in braccio ad André, l’avvolgo e la stringo a me. “Vieni dalla mamma! … Hai freddo?”
“Si …”
 
Osservo mia moglie, quanto è affettuosa con sua figlia! … Prendo un telo e la copro.
 
“Grazie André! Sei sempre tanto caro.”
“Mi avevi detto che sentivi freddo …”
“Adesso un poco meno!”
Ci sediamo sulla sabbia, Sophie è tra noi, André mi posa un braccio sulle spalle, mi bacia con tenerezza, sussurra: “Grazie amore mio!”
“Grazie a te, mio amato e dolcissimo André … ti amo tanto ….”
   
 
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