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Autore: Mixxo    26/08/2023    3 recensioni
Hisako è una fan di maghette che sogna di diventare una di loro.
Lurue vorrebbe solo avere degli amici.
Un incontro fortuito esaudirà i desideri di entrambe, ma presto dovranno scontrarsi con le loro insicurezze ed emersioni da altri mondi che appaiono per distruggere la città.
...ma loro fanno meno paura, circa.
Genere: Azione, Commedia, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Hisako si tira su di colpo. “Excuse me!?”

Inui ghigna. “Cretina.”

E lo ripete questa botola!

La senzatetto alza le mani, fa un passo per mettersi in mezzo alle due. “Per favore, non ho bisogno di vedervi litigare per ora.”

Hisako si avvicina alla giovane col viso.

La storia del dondolo è sempre strana, quella non sembra una che ha bisogno di dormire all’aperto. E ha gli occhi come quelli di Myra! Dev’essere collegata per forza ad un’entità mistica. La giovane le mette le mani sulle spalle. “Cuccia Hisako.”

E sa anche il mio nome!

Si blocca. “Come?”

“Anzi no, sei troppo rilassata. Facciamo che mi presento prima di tutto.”

Annuisce un paio di volte. Fai in fretta, voglio i poteri.

La giovane si stacca e si mette una mano sul petto. Una mantella bianca bordata d’oro le appare sulle spalle. “Sono la guardiana di Howe. Voglio il tuo aiuto per proteggere il mondo dalle emersioni.”

Come Myra! Ora si ragiona! Vita da eroina a me!

“Non sembrare troppo contenta, quel ghigno è disgustoso.”

Abbassa lo sguardo, Inui la sta guardando in cagnesco. Torna a osservare la Guardiana. Ci sono così tanti dettagli in quella mantella che potrebbe passare la notte a contarli. L’espressione della giovane è dubbiosa.

Hisako si mette sull’attenti “Sono pronta!”

La Guardiana passa una mano sotto il mento. “Hai capito chi devi affrontare?”

Frase d’effetto, FRASE D’EFFETTO!

Tossicchia, si batte una mano sul petto. “Le emersioni e tutto quello che minaccerà la pace del nostro mondo. Nobile Guardiana.” Si mette in ginocchio e abbassa il capo. “Lasciatemi essere la vostra paladina.”

Alza gli occhi per sbirciare la reazione della guardiana, che ha gonfiato il petto orgogliosa.

Inui si mette in mezzo tra le due. “Con quali poteri, Hisako?”

Sgrana gli occhi, alza lo sguardo. “…Con… quelli… che mi sta dando?”

“Lo dai per scontato?”

Alza le braccia. “Sei- Ehm… Siete una dea, non avete poteri della luce da affidarmi?”

La Guardiana si mette una mano sul viso, sospira. “Sediamoci, ti dò il contesto, e poi mi dici se ti va bene diventare una mia paladina.”

Non possiamo skippare? Ti dirò di sì comunque.

 

Il dondolo dell’addormentata ha la nomea di essere una trappola arcana, si dice che chiunque ci abbia dormito sopra nel cuore della notte sia scomparso. Attorno ad esso era stata innalzata una gabbia sferica dove l’edera era cresciuta spontanea, un elemento tanto apprezzato quanto imprevisto nel progetto del parco. Probabilmente ciò che aveva contribuito di più alla nascita della leggenda.

Hisako fa una smorfia. È solo una leggenda stupida, non sarebbe scomparsa. Si volta verso la Guardiana.

Anche lei teoricamente è una leggenda però.

Si siede meccanicamente sul dondolo. Caccia un gridolino quando sente movimento dietro la sua schiena. Si tappa la bocca.

Protip: un dondolo, DONDOLA!

Mette le mani sulle gambe e fissa la Guardiana, Inui è sulla sua spalla e continua a squadrarla truce.

La donna le porge una lattina.

Hisako si sporge in avanti e indietro per fissare il contenitore in alluminio per guardarlo da diverse prospettive “…Mi aspettavo un calice o… non so, qualcosa di mistico.”

“Tesoro, amo la tecnologia.”

Hisako si sporge e prende la lattina. Tira in su la linguetta, l’odore di alcol la stordisce per un istante.

Stringe le palpebre e le riapre. Gli occhi del colore della galassia di fronte a lei si spalancano appena.

“Vero, vero, sei una minorenne tu.” La giovane passa una mano sopra la lattina. L’odore di alcol sparisce, si alza lo sfrigolio di una bibita gassata, sente la freschezza dell’alluminio contro il palmo. Hisako abbassa lo sguardo, la lattina è decorata con il disegno di un orso con occhiali da sole e una sciarpetta attorno al collo. Un baloon parte dalla sua bocca e contiene il nome della bevanda.

Tsun Tsun. SIS le colleziona.

“Posso tenerla?”

“Si?”

“È una domanda?”

“No?”

Si è beccata la dea insicura. Ottimo.

Inui dà una gomitata alla tempia della Guardiana. Quella si sposta di lato.

“Che ca-? Ah, hm, si si.” Si siede accanto a lei.

“In realtà, esistono tanti mondi di cui mi occupo, solo che è successo un problema e ora di tutto finisce qui ad Howe. Pirati, draghi, cavalieri. No cavalieri spero mai più considerando il mondo medievale-”

A parte alcune cose, sento di aver già sentito un discorso simile da qualche part-. MYRA! L’intervista di tre mesi fa!

Sgrana un po’ gli occhi. E se lavorasse per lei? Potremmo essere colleghe! E potrei avere gli occhi belli color galassia! AHHHHH!

“Mi stai seguendo, vero?”

La voce della guardiana interrompe il filo dei suoi pensieri. Annuisce. “Roba di altri mondi sale, qualcosa non va con l’ordine universale. Oh fa rima!”

Yelena annuisce. “Alcune di queste creature si… ‘rompono’ durante questo viaggio.” Tende la mano in avanti. “Inui, passami l’einheri per favore.”

Inui ha già la gemma a forma di stella tra le mani, la lascia cadere sul palmo della guardiana. La gemma è di un colore violaceo, molte delle punte sono incrinate e sembra esserci all’interno una foschia simile a un tornado squarciato da fulmini sporadici.

“Questo… immaginalo come l’anima di queste persone.” Prende la gemma tra le mani, le punte della gemma si staccano rimanendo sospese, la guardiana ruota il polso, parte della gemma con i rispettivi spuntoni ruotano in aria in maniera simile a quel rompicapo giocattolo a forma di cubo. Non ricorda come si chiama.

“Il tuo compito sarebbe quello di recuperare i loro einheri, così io posso curarli.”

Man mano che continua a lavorare sulla gemma essa diventa sempre più placida all’interno, le nubi violacee danno spazio ad un azzurro limpido.

Comprime le mani, le spunte tornano al loro posto riformando la stella sbozzata. Sono sparite persino le crepe.

“Non sarà facile.”

Più sarà tosta, più sarà epico!

Hisako annuisce. “Ma non mi tirerò indietro. Sono disposta ad aiutarti a salvare il mondo!”

“I mondi,” precisa Inui.

“Mondi.” Anche meglio.

La guardiana alza la mano con l’einheri. La gemma vibra per qualche istante prima di schizzare verso l’alto.

“Il cielo ha una nuova stella.”

Alza lo sguardo. Con le luci della città percepisce solo l’alone giallognolo venire dal basso che contrasta con la distesa scura.

“…Non lo stavi curando? Perché è diventata una stella?”

“Sono tornate nel loro mondo d’origine.”

Ah, già. Altri mondi.

La guardiana si batte le mani sulle gambe. “Dicevamo, i poteri. Non ti lascio combattere a mani nude, abbiamo visto entrambe che finiresti male.”

Oh sì! Ora del tutorial pratico!

La guardiana affonda la mano verso di lei. Un bruciore improvviso le dilania il petto. L’ultima cosa che vede sono gli occhi color della galassia.

 

"Secondo me, ti deluderà di nuovo."

"Ho fiducia in lei. Si riscatterà."

"Hm. Dovrò insegnarle io a come usarlo?"

“È una gamer, dubito avrà bisogno di aiuto."

"...Mi parcheggio a casa sua per controllarla da vicino?"

"...per sicurezza sì"

 

Hisako apre gli occhi. La penombra della sua stanza è illuminata dallo schermo del pc.

Non lo avevo messo in stand by?

Si tira su a sedere. Inui si trova in piedi sulla sua sedia, tiene con entrambe le mani il mouse. Con quel movimento, se avesse avuto un cappello da mago, avrebbe potuto immaginarla rimescolare un pentolone per creare chissà quale pozione malefica.

Si tira su dal letto e si avvicina per vedere cosa sta facendo. Sbianca. Il suo desktop è pulito.

Afferra l’animaletto e lo tira su. “CHE COSA HAI FATTO, BESTIA!?”

Inui sbatte le palpebre. “Disinstallato tutta la roba inutile. Adesso hai solo i software della scuola, ed il solitario.”

Il solitario?! Cosa sono una pensionata?!

Lancia un’occhiata allo schermo. Forse ha solo tolto tutti i collegamenti, ma col cavolo che controlla ora, quella bestia malefica potrebbe imparare la strada per accedere al suo account. Lì sarebbero danni gravi.

Appoggia Inui sul suo letto e mette in ibernazione il pc. Avrebbe risolto tutto più tardi. Si siede davanti a lei.

“Allora. Dimmi cosa è successo-” Guarda fuori dalla finestra, la luce chiara entra dagli spiragli. “Ieri sera.”

Inui si siede a gambe incrociate. “La guardiana ha sbloccato il tuo iuxx.”

Hisako si siede in ginocchio davanti a lei. “Apprezzo la keyword, ora dimmi che significa.”

Inui stende una zampa davanti a lei, la chiude, piccole scintille luminose appaiono attorno a essa e ruotano attorno al pugno. Apre di colpo, le scintille si schizzano verso Hisako.

Una serie di stilettate la stendono. Caccia un gridolino acuto prima di cadere di lato.

“Questa non è una spiegazione.”

“No. Ma mi diverte. Inoltre se ti spiegassi qui di cosa si tratta cercheresti di usarlo, provocando danni.” Inui si alza in piedi. “Quindi.” Salta giù dal letto e si dirige verso la finestra. “Ci vediamo al parco tra dieci minuti. Mettiti qualcosa di sacrificabile, non riuscirai mai a creare una barriera protettiva nelle prime lezioni.” Inui apre le alette della persiana, traccia un arco di fronte a sé con la zampa, una scia luminosa rimane sospesa in aria. La afferra e tende le braccia come se stesse impugnando una vera e propria arma, schiocca le dita, una piccola luce appare dove ha schioccato. La tende formando una freccia. Mira tra le alette e scocca. Quando lascia la freccia eterea è come se il corpo della creaturina fosse stato assorbito dal dardo. Sparisce oltre la stanza.

 

Hisako attraversa il corridoio, lancia un’occhiata verso la sala mentre passa. Kira la fissa a occhi sbarrati, lascia cadere la scatola di cereali che aveva in mano.

So cosa stai pensando!

Si chiude la porta alle spalle, percorre rapida le scale e spinge il maniglione anti panico in fondo per uscire dall’edificio. Tutto in apnea.

Prende un respiro profondo, lo regolarizza.

“Quindi, ieri com’è andata?”

Si volta, una ragazza con la coda laterale è appoggiata al muro della palazzina a braccia conserte.

La tipa di ieri sera! Credo. Mi ha chiesto com’è andata.

“E tu che ne sai di cosa stavo facendo? Nemmeno ti conosco.”

La ragazza le fa l’occhiolino. “Curiosità, dato che stai per entrare nel giro.”

Sembra sapere di che parla. Peccato che non lo sappia io!

Coda-laterale indica verso il parco. “Non stavi andando ad allenarti? Guarda che ti sta aspettando. Lo vedi?”

Hisako si volta, scruta le inferriate che delimitano il parco. Di Inui non c’è traccia.

“No-” quando torna alla sconosciuta vede solo il muro della palazzina deserto.

Si massaggia una tempia. Forse dovrei farmi controllare.

 

Hisako oltrepassa i cancelli, adocchia Inui vicino alla cupola d’edera: ha preso la forma più umana, braccia conserte, piede che batte insistente a terra, le orecchie da canide lievemente piegate quando incrocia il suo sguardo.

“Ci hai messo un sacco, la gente muore mentre ti fai gli affari tuoi.”

È abbastanza sicura che la odia. Non aveva idea del perché.

“Dai, muoviti.” Fa un cenno con la testa verso la cupola d’edera e vi entra.

Ok, è il tuo momento. Non mandiamo tutto all’aria. Perché non abbiamo un tasto retry… anche se sarebbe figo averlo, insomma quante cose nella nostra vita sarebbero più comode se avessimo un-

“ALLORA!?” Inui spunta con la testa dall’edera.

“AY!” Corre dentro la cupola.

All’interno molteplici lame di luce filtrano tra le foglie, si concentrano sul dondolo arancione, enfatizzando il colore atroce.

Inui si siede, mette una mano dietro lo schienale, batte un paio di volte la mano accanto a sé. “Siediti.”

Hisako si avvicina circospetta, guarda l’edera.

I gigli non crescono così vero? Perché è cool, ma la dogga non è il mio tipo.

“Senti qualcosa di diverso in te rispetto a ieri?”

Si concentra. L’ultima cosa che la guardiana ha fatto è stata… sfondarmi il petto? Non saprei, ho perso i sensi e poi-

Lo stomaco le brontola. Alza lo sguardo, Inui la sta trapassando con lo sguardo. Tira un sospiro. Stende la mano. Una serie di piccole scintille le vorticano sulla sua mano, si stringono sempre di più fino a formare una piccola sfera trasparente. Inui la tende. “Mangiala.”

Abbassa lo sguardo sulla pralina. Fissa Inui. “Sei ser-”

La mano di Inui le sbatte sulla bocca, la sferetta le si poggia sulla lingua, è fresca. Inizia a masticarla lentamente, la sensazione è simile a quella delle zollette di zucchero.

Manda giù, le si incastra in gola. Sta cercando di uccidermi, giuro.

Si batte il petto e ingoia. “Hai creato una caramella con la magia?”

“Diciamo di sì. Finché non riesci a crearne una non potremo continuare. Concentrati.” Inui ha un sorrisetto sul volto.

Ok, non sembrare così compiaciuta però.

Hisako appoggia la mano al petto, la abbassa. Irrigidisce le dita e si concentra. Stringe gli occhi e abbassa la testa. Andiamo.

Un paio di piccole scintille rosate appaiono sul palmo.

“OH!”

Si tira su dritta, le scintille spariscono. Le nocche di Inui le picchiano sulla testa.

“AHI!” Si tiene la testa.

“Se perdi la concentrazione muori là fuori.”
“Come te quando ci siamo incontrate?”

Inui assottiglia gli occhi. “Non andremo avanti finché non sarai capace di creare una baccagemma.”

“Yelena dammi la pazienza, che se mi dai la forza dovrai trovarti un’altra candidata.”

 

  
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