Two and a Half Men
Non ci vuole un genio per individuare una capra in un gregge di pecore.
Will Rogers
Will Rogers
II
My Heart Will Go On
My Heart Will Go On
Il caldo è torrido, Aberforth lo sa bene mentre con fare rozzo si asciuga il sudore che impregna il suo volto ruvido e corrucciato.
La strada sembra infinita, eppure non desidera trovarsi in nessun posto al di fuori di quello.
Milly di lato lo segue nevrotica. Lei è una capra, non sopporta il caldo ma le lunghe camminate non la spaventano e quando incontra delle pietre ci gioca oppure le lancia a tutti i malcapitati che incontra.
A quel punto Aberforth l’osserva orgoglioso quanto un genitore che saluta un figlio che sta andando ad Hogwarts e subito dopo spende parecchio tempo per spiegare e avanzare ipotesi per poter migliorare il tiro oppure il centrare il bersaglio.
«Le gambe, devi mirare sempre alle gambe » le dice sapiente.
A quel punto lei bela, anche perché non potrebbe fare altro vista la sua natura e continua a marciare.
Sono in una foresta, persi nella Scozia in piena estate e non sa nessuno il perché.
«Hai scelto di venire con me, scelta saggia non c’è che dire» grugnisce Aberforth che sta ponderando di gettarsi in qualche ruscello e annegarci fino alla punta della lunga barba.
«Quel tronfio imbecille pensa di arrivare con quella tenda da salotto che ha rubato a quel mentecatto di Gazza e dare ordini come fa con i babbei che comanda a bacchetta. AH!» inveisce ancora.
Milly picchietta gli zoccoli.
«Calmati, bellezza. Ci siamo» la rabbonisce.
Poco dopo hanno raggiunto uno spiazzo. Milly trotterella curiosa e si ferma di scatto quando vede una piccola lastra di marmo bianca; le gambe di Aberforth diventano sempre più pesanti fino a quando non crolla davanti.
Milly lo raggiunge curiosa e per la prima volta non riconosce il volto del suo padrone.
«Il mostro ha voluto fare un’altra al villaggio. Bugie, come la sua stessa vita. Ma lei è qui, libera» sussurra con voce rotta.
Milly poggia la testolina al suo braccio.
La strada sembra infinita, eppure non desidera trovarsi in nessun posto al di fuori di quello.
Milly di lato lo segue nevrotica. Lei è una capra, non sopporta il caldo ma le lunghe camminate non la spaventano e quando incontra delle pietre ci gioca oppure le lancia a tutti i malcapitati che incontra.
A quel punto Aberforth l’osserva orgoglioso quanto un genitore che saluta un figlio che sta andando ad Hogwarts e subito dopo spende parecchio tempo per spiegare e avanzare ipotesi per poter migliorare il tiro oppure il centrare il bersaglio.
«Le gambe, devi mirare sempre alle gambe » le dice sapiente.
A quel punto lei bela, anche perché non potrebbe fare altro vista la sua natura e continua a marciare.
Sono in una foresta, persi nella Scozia in piena estate e non sa nessuno il perché.
«Hai scelto di venire con me, scelta saggia non c’è che dire» grugnisce Aberforth che sta ponderando di gettarsi in qualche ruscello e annegarci fino alla punta della lunga barba.
«Quel tronfio imbecille pensa di arrivare con quella tenda da salotto che ha rubato a quel mentecatto di Gazza e dare ordini come fa con i babbei che comanda a bacchetta. AH!» inveisce ancora.
Milly picchietta gli zoccoli.
«Calmati, bellezza. Ci siamo» la rabbonisce.
Poco dopo hanno raggiunto uno spiazzo. Milly trotterella curiosa e si ferma di scatto quando vede una piccola lastra di marmo bianca; le gambe di Aberforth diventano sempre più pesanti fino a quando non crolla davanti.
Milly lo raggiunge curiosa e per la prima volta non riconosce il volto del suo padrone.
«Il mostro ha voluto fare un’altra al villaggio. Bugie, come la sua stessa vita. Ma lei è qui, libera» sussurra con voce rotta.
Milly poggia la testolina al suo braccio.
Note
Grazie a tutti coloro che hanno letto l’obbrobrio che ho scritto. L’ultimo capitolo spetta al Gufo sul trespolo ad Hogwarts e beh sarà insomma, interessante e machiavellico come lui immagino!