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Autore: micchan91    29/09/2023    2 recensioni
Au Sterek ispirata al film "Marry me", tutti umani.
...< Sapete, mia madre mi diceva spesso una cosa... > iniziò Stiles senza staccare lo sguardo da Derek.
< Se vuoi ottenere qualcosa di diverso devi fare qualcosa di diverso > aggiunse e allungò un braccio con la mano tesa verso Derek.
< Si, ti sposo > disse serio e Derek per un momento si guardò intorno, poi si ricordò del cartello e abbassò lo sguardo su di esso per un momento prima di tornare a guardare Stiles che lo fissava con sguardo speranzoso, a Derek sembrava qualcuno sull'orlo del baratro...
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Derek Hale, Scott McCall, Stiles Stilinski
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Un incubo, quell'intervista era un fottuto incubo. I giornalisti facevano domande a manetta con il chiaro intento di coglierli in fallo, chiedevano cose personali, molto personali, cose che nessuno avrebbe mai avuto il coraggio di chiedere ad uno sconosciuto, ma quelle persone non sembravano avere pudore. Derek era stato in silenzio per tutto il tempo, in fondo gli avevano detto di essere se stesso e lui era quello, un uomo che faceva parlare le sue sopracciglia al suo posto. Più volte aveva visto giornalisti fissarlo intimoriti dopo che li aveva guardati male per aver chiesto della loro vita sessuale, come se stessero insieme da anni e non da solo un giorno. Per fortuna Stiles sembrava nato per fare quello e svicolava ogni domanda, riuscendo a rispondere senza mai realmente rispondere o dando risposte sarcastiche che facevano ridacchiare tutti, aveva un bel caratterino il ragazzo. 
< Secondo te è romantico sposare un perfetto sconosciuto? > chiese un giornalista e Stiles sorrise gentilmente a Derek, sfiorandogli un momento la mano prima di rispondere al posto suo come sempre.
< E' una cosa impulsiva, per anni ho tenuto a bada questo mio lato, ho programmato ogni cosa, ho fatto piani e progetti...e guardate dove sono finiti i miei piani...sulle labbra di una delle mie assistenti > ridacchiò Stiles con una punta di amarezza alla fine. 
< Quindi hai pensato che sposare uno sconosciuto... > iniziò quello, ma Stiles lo bloccò.
< Non ho pensato, è questo il punto. Per una volta ho seguito il cuore invece della testa e sento che potrebbe essere stata la cosa giusta > e nel dirlo arrossì lievemente mentre Derek sentì per un breve istante il cuore sfarfallare. 
< Non sapete niente l'uno dell'altro però, ci avete pensato bene? > lo smontò ancora il giornalista e Derek sentì chiaramente la gamba del cantante iniziare a muoversi nervosamente su e giù, nascosta agli occhi indiscreti della gente davanti a loro.
< La gente si conosce ogni giorno senza sapere nulla dell'altro. Entra in un bar e conosce l'amore della sua vita in un cliente che prendeva il caffè seduto proprio alla sedia accanto, o basti pensare a tutte le app di incontri > si intromise Derek con la felicità dei giornalisti.
< Perchè questo dovrebbe essere diverso? > aggiunse Stiles.
< Beh mi sembra ovvio, perchè voi vi siete sposati > ribattè l'uomo e Derek sbuffò lievemente, iniziavano ad essere ripetitivi.
< Si, ci siamo sposati e ora impareremo a conoscerci > disse un po' duramente. 
< Sentite, ieri sera ero al concerto reggendo un cartello che chiedeva di sposarmi, lui ha detto di si ed io non ho accettato perchè lui è bellissimo > e Derek per un momento si pentì per averlo detto davanti a tutte quelle persone, ma continuò come se niente fosse, ignorando il sorrisetto malizioso del cantante.
< L'ho fatto perchè in quel momento sentivo che era la cosa giusta da fare > terminò.
< Quindi vi siete guardati e avete detto si > disse una donna con aria scettica e Derek davvero, avrebbe voluto prendere il tavolo e scaraventarlo via, poi si voltò verso Stiles e i due si guardarono intensamente negli occhi per qualche istante, gli occhi di Stiles sembravano risucchiare via tutto il resto.
< Si, esatto > soffiò incantato.
< E non vi sembra una cosa frivola? > la voce della donna era davvero fastidiosa, tutti erano davvero fastidiosi. Derek sentì una vena pulsare sulla testa e si voltò verso la donna.
< Il matrimonio storicamente è sempre stato un contratto, una transazione. Tu mi dai una giovenca e io ti do una moglie, l'amore non c' entrava nulla con il matrimonio e magari è proprio lì che le persone inciampano adesso. Magari così facendo le cose andranno benissimo, non si può mai sapere come e se funzionerà tra due persone sia che si conoscano da tutta una vita sia che si conoscano solo da poche ore > e davvero Derek stava parlando anche troppo per i suoi gusti.
< Questo lo dice perchè è divorziato? E' il suo secondo matrimonio giusto? > chiese un altra donna e Derek strinse un momento i pugni, doveva aspettarselo che facessero ricerche su di lui.
< Si, ero sposato > soffiò.
< Con una donna? > chiese ancora insistente.
< Si > disse tra i denti. 
< Non vorrà fallire di nuovo > continuò e Derek stava davvero per alzarsi e mandarli tutti al diavolo.
< Non puoi dire di aver vissuto se non hai fallito, chi di noi ha fatto sempre tutto bene? > si intromise Stiles bloccando quella che sarebbe potuta diventare una catastrofe aggiungendoci una battuta delle sue, poi si alzò e fece cenno a Derek di fare altrettanto.
< Quello che abbiamo fatto è una follia, ma potrebbe essere la cosa migliore che ci sia mai capitata. Quindi non ci resta che aspettare, il tempo ci dirà se avevamo ragione noi o se avevate ragione voi > e detto quello salutò ed uscì, decretando che per quel giorno avevano finito.
< Sei stato bravo > disse a Derek una volta fuori.
< Mi dovrai insegnare a comunicare così bene con le sopracciglia > ridacchiò poi sfiorandogliene una con l'indice e quella schizzò verso l'alto, facendo ridere Stiles.
< Ecco, proprio così. Mai viste sopracciglia così espressive  > rise, poi lo abbracciò per un istante.
< Giuro che cercheremo di non stravolgere troppo la tua vita, adegueremo i vari impegni ai tuoi > disse staccandosi ed incamminandosi verso la macchina. 
< Credo sia un po' tardi per quello > disse Derek a mezza voce e Stiles ridacchiò ancora.
< Le attenzioni non fanno per me > aggiunse e Stiles gli sorrise comprensivo.
< Lo so, possono soffocare a volte > sussurrò aprendo lo sportello della sua auto.
< Ma ti giuro che non lascerò mai che le cose ti travolgano, ti ho tirato in mezzo a questo casino, ma voglio davvero provare a far arrivare questa cosa da qualche parte...anche se non dovesse diventare amore > disse sincero e Derek per un istante sentì il desiderio di baciarlo.
< Allora, dove andrai ora? > chiese tossicchiando e allontanandosi di mezzo passo per bloccare quell'impulso.
< Londra, devo registrare un paio di cose > rispose prima di venire richiamato da Scott, già seduto in macchina.
< E' tardi > gli disse semplicemente senza alzare gli occhi dal palmare che aveva in mano.
< Allora ci vediamo al prossimo servizio fotografico > disse Derek con un mezzo sorriso.
< Mi raccomando, controlla l'agenda e le e-mail > gli ricordò Scott e Derek tirò fuori il cellulare per sventolarlo davanti al ragazzo.
< Lo farò > disse notando l'espressione inorridita del moro. 
< OMG! Quel coso non manda nemmeno messaggi! Di che anno è?! > esclamò facendo ridacchiare Stiles mentre Derek alzava ancora una volta il sopracciglio.
< Omg, li manda i messaggi > lo prese in giro facendogli il verso, facendo ridere di gusto Stiles e Derek capì di essere fregato quando pensò solo per un istante che avrebbe fatto di tutto per sentire ancora quella risata.
< Ma molto lentamente > fu per questo che aggiunse queste altre parole, quasi sussurrandole per metterci più enfasi e facendo aumentare le risate del cantante.
< Lo adoro > gli sentì dire e chiuse lo sportello, salutando i ragazzi con la mano mentre partivano, ripetendo a se stesso che era fottuto, letteralmente fottuto.
Nonostante Stiles fosse lontano e nella sua agenda non ci fosse niente se non i suoi soliti impegni era comunque tartassato dai paparazzi, se li ritrovava ovunque, per fortuna non fuori scuola, anche se lì ci pensavano i suoi studenti a stordirlo di domande, ma erano davvero fastidiosi. Per fortuna tra i suoi sguardi assassini, Erika e il suo modo di mandarli via senza essere sgarbata (una volta erano fuori con il cane ed erano dovuti rientrare subito perchè non gli davano tregua ed Erika aveva guardato tutti con un sorriso sfrontato e aveva esclamato "il cane non fa la cacca se viene fissato, ma io la faccio solo se mi guardano, quindi magari se siete fortunati..."  e si era portata una mano come per slacciarsi i pantaloni, i paparazzi si erano volatilizzati all'istante mentre lei rideva malefica e nonostante tutto Derek l'aveva adorata) e le varie minacce di Scott via e-mail ai vari tabloid per cui lavoravano Derek riusciva ad avere più o meno la sua vita normale. Stiles gli aveva mandato qualche messaggio, ma aveva capito presto che Derek non guardava quasi mai il cellulare e aveva rinunciato, limitandosi a qualche informazione di tanto in tanto. 
Con sua figlia le cose andavano come al solito, come promesso era stata lasciata fuori da tutto, nessuno ne parlava online e nessuno la importunava, ma lei ovviamente insisteva, voleva conoscere Stiles e sapere tutto di quella nuova e strana relazione del padre. Era super felice di poter dire a tutti di essere in qualche modo la figlioccia di Stiles Stilinski e  torturava le orecchie di Derek con tutte le sue richieste per incontrarlo.
< Laura ne abbiamo parlato, non so se questa cosa andrà avanti > sospirò Derek all'ennesima richiesta.
< E allora?! Io intanto voglio conoscerlo! Non è giusto che tu sei sposato con Stiles ed io non posso approfittarne! > sbuffò lei incrociando le braccia al petto. 
< Laura, per adesso è tutto solo una facciata, mi hanno addirittura truccato per le interviste. Il mondo di Stiles è falso e molto ipocrita e non voglio che tu ti ci avvicini finchè non capirò dove arriverà tutta questa storia > disse serio, non avrebbe esposto la figlia al mondo di Stiles se poi si sarebbero lasciati. 
< Fra l'altro non credo proprio che tua madre approverebbe > aggiunse davanti allo sguardo scocciato di lei, ottenendo in riposta solo un sopracciglio alzato, sua figlia gli assomigliava sempre di più. 
< Ok, conversazione chiusa > sbuffò a quel punto alzandosi, poi tirò fuori il cellulare e sentì Laura trattenere il fiato.
< Tu hai un iphon?! > esclamò.
< Ah si, me l'ha mandato Lydia, almeno riesco a tenermi aggiornato meglio > disse contrariato, glielo aveva inviato qualche giorno prima, dopo che per l'ennesima volta non aveva letto le e-mail.
< Questo suona quando hai qualcosa da fare Derek! Io non posso gestire anche te e la tua fobia dei telefoni! > gli aveva detto con voce glaciale per poi attaccare, ignorando ogni minima protesta. 
< Comunque devo andare a prepararmi, ho una partita di bowling tra poco > disse dopo che il cellulare aveva trillato, ricordandogli l'impegno.
Un'ora e mezza dopo Derek si trovava seduto sullo scomodo divanetto della pista da bowling, osservando Scott tirare la palla verso i birilli tra le prese in giro di Stiles, sarebbe anche potuta essere una cosa piacevole, ma l'enorme videocamera puntata su di lui lo rendeva nervoso. Oltre alla telecamera poi c'erano i cellulari di tutti sempre attivi, facendo video  e postando tutto su almeno tre social diversi.
< Dai ragazzone, fammi vedere che sai fare > ghignò Stiles passandogli una delle palle più pesanti.
< Immagino non sia un problema giocare con questa > soffiò senza farsi sentire dagli altri, sfiorandogli per un momento il bicipite che spuntava da sotto la maglia.
< No che non lo è > ghignò sfrontato Derek avvicinandosi alla pista. Non giocava a bowling da quando era ragazzo, probabilmente l'ultima volta che ci aveva giocato lui e Paige erano fidanzati. Pregò solo un momento di non fare una figuraccia mandando la palla nel fosso laterale e tirò, riuscendo a fare spare al secondo lancio.
< Te la cavi > disse Stiles afferrando una delle palle meno pesanti e Derek non riuscì a trattenere un ghignetto.
< Non usi la mia stessa palla? > chiese e Stiles lo guardò fintamente offeso.
< Non tutti sono dotati di tutto quel ben di dio ragazzone > disse infilando le lunghe dita nel buco della palla e per un breve istante Derek si ritrovò a fantasticare su quelle stesse dita, chissà come sarebbero state attorno alla sua erezione...
< Vediamo se sai fare di meglio > gli disse dopo aver tossicchiato un istante.
< Io? Meglio di te? Oh non so davvero se riesco > disse avvicinandosi alla pista e Derek si concentrò sul tabellone del punteggio, non avrebbe guardato il suo sedere perfettamente fasciato nel pantaloni davanti alla telecamera per niente al mondo. Quando lo sentì esultare i suoi occhi tornarono alla pista.
< Strike è meglio di spare, giusto? > gongolò e Derek assottigliò lo sguardo, quella era una sfida! Sfida che perse miseramente, Stiles era bravissimo, ma Derek non si divertiva così da anni, c'erano stati addirittura momenti in cui si era totalmente dimenticato di essere ripreso e si era lasciato andare a battutine e doppi sensi, per fortuna sussurrati così piano da non poter essere registrati. Stiles però reagiva sempre con quel sorrisetto malizioso e passandosi la lingua sulle labbra, cosa che a lungo andare avrebbe fatto impazzire Derek, se lo sentiva.
< Ora devo andare > disse una volta finita la partita, dopo aver guardato l'orologio. Non che avesse impegni, ma se voleva stare concentrato il giorno seguente avrebbe dovuto farsi abbastanza ore di sonno.
< Di già? > chiese Stiles dispiaciuto, poi sussurrò qualcosa a Scott.
< Noi abbiamo la festa > disse il moro ad alta voce e Stiles sembrò ragionare un momento, poi sorrise all'amico.
< Andate voi > disse e tornò a guardare Derek.
< Dove abiti? > gli chiese e Derek sentì il cuore battere furiosamente nel petto mentre  salutava gli altri ed usciva all'esterno con Stiles, senza sapere cosa avesse in mente il cantante. 
  
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