Le
mani che corrono lungo la candida schiena nuda, si soffermano nell'incurvatura
che precede il fondoschiena, coperto da un morbido lenzuolo bianco, e poi
tornano su percorrendo la linea sottile della spina dorsale.
Avanti
amore mio dormi tranquillo..
La
luce fioca della luna trapela dalle finestre chiuse e coperte dalle tende
illuminando lievemente la piccola ma spaziosa e ordinata stanza da letto.
Un
comò a due cassettoni nero sormontato da uno specchio né troppo grande né
troppo piccolo si adagia alla parete dinanzi al letto. Su di esso non vi sono
poggiati che un pacchetto di fazzoletti, un orologio non troppo massiccio ma
molto maschile, in acciaio, un piccolo cofanetto grigio antracite satinato
accuratamente chiuso, un libro dalla copertina nera con su scritto thriller e
null'altro a descriverne il contenuto. Né un’immagine né un titolo. Poi vi è
anche poggiato un pc portatile. Chiuso. Per la prima
notte quel portatile comprende il significato di essere finalmente chiuso. In
genere ci passava le intere giornate, o quando il giorno era fuori di casa, le
notti. Girovagando su internet, guardando film, leggendo strani racconti o più
semplicemente rimaneva a fissare lo schermo per ore.
Ora
si muove...si gira e si mette supino sulla schiena.
Le
mani si portano la destra sull'addome, che si muove regolarmente per via del
respiro, mentre la mancina a poggiare col dorso sulla fronte leggermente
imperlata di sudore.
Proprio
non ci riesci eh...
Gli
occhi si aprono e chiudono lentamente...come se volessero chiudersi e non
aprirsi almeno per molte ore. Poi si aprono di scatto, le iridi si voltano a
guardare il comodino dello stesso colore del comò, e cercano qualcosa..la mano
sinistra si desta dalla sua posizione e si avventa sul piccolo mobiletto
accanto al letto. Frugano...frugano insistentemente tra i fazzoletti
sporchi....sporchi di macchie rosse, rosso sangue..
Le
dita trovano ciò per cui frugavano.
Eh
gia...non riesci a farne proprio a meno...
Quando
la sinistra porta la lama sul braccio destro e la preme contro la pelle le sue
labbra si avvicinano al suo braccio...labbra che lui non può vedere...no..le
sue sono labbra invisibili..come tutto il resto di lei...come i suoi capelli
scuri che gli sfiorano l'addome..come le sue mani che si trovano sul suo
braccio e percorrono silenziosamente le cicatrici e i tagli meno recenti,
ancora rossi e caldi.
è
passato un anno preciso da quando lo aveva.."conosciuto".oddio...lui
non sapeva nemmeno della sua esistenza...e d'altronde come poteva?
Quel
giorno..in quell'ospedale...ci era finito perchè
quella volta aveva esagerato con la lama..troppo...dire che gli si era quasi
incastrata nel braccio è poco...e lei non voleva portarlo via...no..non era il
suo momento. avrebbe dovuto vivere..lo avrebbe dovuto fare per lei.per farle vedere gioia e dolore. amore e odio...
Un
angelo..è questo ciò che lei è.
Un
bellissimo angelo etereo condannato alla vita eterna ma senza la possibilità di
farsi male..o di poter essere mai sfiorata. All'inizio le
piaceva...l'eternità..non è una cosa da poco...gia..dev'essere
bellissimo poter vivere per sempre e poter esplorare tutte le epoche e tutte le
culture...ma non è vita...non è dolore, amore, odio, passione, ossessione,
tristezza, rabbia, delusione, gioia, frustrazione, rancore..no..non è nulla di
tutto questo...o per lo meno..si questi sentimenti si provano..ma quando vivi
per sempre è differente..puoi provarle ma non sulla pelle...no...non senti il
dolore fisico...e nemmeno la fottuta stanchezza...
Invece
lui si ...e doveva mostrarle a lei..quell' angelo perdutamente innamorata di
lui...
Quell'
angelo che ogni notte si infilava nel letto assieme a lui, che ogni notte gli
dava il bacio della buonanotte e gli sorrideva melanconimente,
quell' angelo che ogni notte si fissava a carezzargli il corpo studiandone i
minimi dettagli..i dettagli visivi..il suo tocco non lo percepiva ne lui, ne
lei stessa.
il
sangue prende e scivolare lentamente giù per il braccio di lui che non se ne cura
e svogliatamente ci passa la lingua sopra..poi li osserva, i tagli...questa
volta non ne ha fatti molti...solo sette..piccoli,precisi e profondi. Solo due
sono più lunghi rispetto agli altri, ma la loro profondità è minore...
Lascia
cadere il braccio accanto al proprio corpo, senza troppi riguardi. Se il
lenzuolo si sporca vorrà dire che lo porterà in lavanderia in caso di eccessiva
resistenza alla lavatrice. in fondo in quell'appartamento non deve dare conto a
nessuno se non a se stesso.
Era
per questo che non aveva voluto condividere appartamento e affitto insieme a
qualcun'altro... era solo li. E poteva fare tutto ciò che gli andava..anche
spaccare tutto se ce ne fosse stata l'occasione. E dio, se ce ne erano state di
occasioni. C'erano stati giorni in cui la rabbia si era completamente
impossessata di lui e perfino lei aveva avuto paura e si era rintanata in un
angolino. Come una bambina...e proprio come una bambina ancora appena svezzata
dalla prima infanzia, non conosceva le conseguenze che poteva avere la rabbia,
su di un uomo. Su di un ragazzo..su di un essere umano.
Voleva
imparare..voleva crescere e distaccarsi dal suo mondo ovattato dalle
sensazioni.
Si
l'eternità è un gran dono...ma non è bello essere invisibili...non sempre, ma
la maggior parte delle volte.
Aveva
vissuto..lo ricordava...si aveva vissuto in un epoca ottocentesca, quella
dovegli abiti sono vistosi, eleganti e raffinati..era una ragazza ricca,di buon
ceto...era bellissima...se lo ricorda...ma non ricorda le sensazioni di un bacio,
di due mani che si toccano e si sfiorano..di un graffio che brucia...del sangue
che sporca la pelle..della pioggia nei capelli e del freddo o del caldo..non
ricorda nulla di quello che serve ad un essere umano per vivere. Come però
fosse diventata angelo, questo non lo sapeva. Troppo tempo...
e
ora si trova su quel letto, accanto all'essere umano per cui ha perduto il
senno.
Più
volte era stata richiamata e rimproverata. Ma non le importava...cosa avrebbero
potuto farle? Cacciarla via...? Sì e l'avrebbero mandata sulla terra sotto
vesti umane, finalmente. Ma data l'incertezza della sua possibile fine, era
meglio non esagerare...o poteva bruciarsi le possibilità di poter divenire
umana... stava disperatamente cercando un modo...deve..deve trovare un modo per
poter stargli affianco...fisicamente...e non solo spiritualmente.
è
ancora su quel letto...al suo fianco. L'abito bianco che indossa le ricorda i
suoi vestiti ottocenteschi..ed è per questo che lo adora. È bianchissimo, con
pizzi e merletti quasi ovunque. Una gonna vaporosa e lunga, ma decisamente più
comoda rispetto a quelle che era abituata ad usare quando viveva. Non aveva
tutta l'impalcatura per la gonna che invece ora le cadeva morbida giu dai
fianchi. Ai piedi aveva delle piccole scarpette, bianche di certo, con un
taglio da bambina...adorava anche quelle. I capelli invece erano lunghi è di un
castano scuro lucido, non perfettamente lisci, ma non se ne doveva fare chissà
quale problema, le stavano bene, e poi, era invisibile.
solo
qualche volta si era lasciata intravedere da lui...nell'ospedale, quella sera,
di sfuggita per un corridoio, e poi qualche volta per strada...o per i negozi,
quasi come fosse un fantasma. Ma in quei pochi attimi aveva potuto ben sentire
lo sguardo curioso del ragazzo poggiarsi su di lei come se si poggiare su di
uno strano oggetto di cristallo, prezioso e fragile, ma dal forte impatto
visivo.
ora
lui si è addormentato. Ha tirato su il lenzuolo a coprire il suo corpo mezzo
nudo, e si è girato ora su un fianco. Il braccio ha smesso di sanguinare da un
po' ma sicuro deve bruciargli. Passa le dita sulle ferite..non può sentirle
sotto il suo tocco.. ed è la cosa che più la lascia delusa...avrebbe voluto
sentirsi amata almeno per una volta....
poi
si alza dal letto lasciandolo da solo...
ma
come...come poteva anche solo pensare che se fosse stata umana lui l'avrebbe
amata? Lui...
Però
lei è il suo riflesso....l'ha trovato perché lei è lui....è la sua immagine...
ogni angelo ha un essere umano nel quale si ritrova. Ovviamente c'è poi
l'angelo che se ne lascia trasportare, e l'angelo che vi riesce a resistere. O
addirittura l'angelo che non riesce a trovarlo...l'essere umano in cui
riflettersi...e per quanto sia brutto forse è meglio così.
Si
avvia poi verso la finestra guardando attraverso le tende. Poi scompare...