Serie TV > Fate: The Winx Saga
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Autore: Jason_Trth Hrtz    01/10/2023    0 recensioni
1 — Occhi (Ballet!AU)
2 — Montagna (Modern!AU)
3 — Vecchio (Modern!AU)
4 — Puntuale (Canon Divergence)
5 — Bianco (Modern!AU)
6 — Corsa (Modern!AU)
7 — Vergogna (Canon Divergence)
8 — Medaglia (Figure Skating!AU)
9 — Caccia (omegaverse)
10 — Libreria (Bookshop!AU)
11 — Secondo (School!AU)
12 — Clown (Trick or Treat!AU)
13 — Quadro (Artist!AU)
14 — Grembiule (Cooking Classes!AU)
15 — Lento (Modern!AU)
16 — Vetro (Stalker!AU)
17 — Tradimento (Canon Divergence)
18 — Grappolo (Greek Mythology!AU)
19 — Incontro (MMA!AU)
20 — Sigaretta (Modern!AU)
21 — Pettegolezzo (Canon Divergence)
22 — Antidoto (Canon Divergence)
23 — Sabbia (Modern!AU)
24 — Tremore (Canon Divergence)
25 — Manette (BDSM!AU)
26 — Mandorla (Coffe Shop!AU)
27 — Compleanno (Modern!AU)
28 — Nascondere (Mafia!AU)
29 — Argilla (Modern!AU)
30 — Domino (Canon Divergence)
31 — Tomba (Canon Divergence)
Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.it
Genere: Drammatico, Erotico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bloom Peters, Nuovo personaggio, Sebastian
Note: AU, Raccolta, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Lo so che il corretto ordine delle parole nel titolo dovrebbe essere: Tints, Tones & Shades (mancano anche altre diciture legate a questo mondo), ma ho arbitrariamente deciso di assegnare alle parole questo ordine per una pura questione di piacevolezza di pronuncia consequenziale delle parole. Spero capirete, grazie.


𝘘𝘶𝘦𝘴𝘵𝘢 𝘴𝘵𝘰𝘳𝘪𝘢 𝘱𝘢𝘳𝘵𝘦𝘤𝘪𝘱𝘢 𝘢𝘭 𝘞𝘳𝘪𝘵𝘰𝘣𝘦𝘳 𝘥𝘪 𝘍𝘢𝘯𝘸𝘳𝘪𝘵𝘦𝘳.𝘪𝘵

Prompt giorno 1: occhi

 

 

 

 

[Ballet!AU]

 

OCCHI

611 parole

 

 

Aveva tutti gli occhi puntati su di lei, ma l’unico sguardo che le interessava apparteneva al suo Maestro e partner, nella vita come nel ballo, Sebastian.

Bloom si alzava sulle punte, cercava di non tremare troppo, tratteneva il respiro talmente a lungo da entrare in apnea e posizionava di volta in volta, passo dopo passo, le braccia e le mani nella figura consona al balletto; le punte delle dita morbide ed eleganti verso il soffitto del teatro o rivolte alla scena.

Finita la serata e ringraziato il pubblico, si diressero mano nella mano nel backstage, con ancora l’adrenalina che li teneva caldi e vigili.

«Come sono andata?» chiese Bloom appena i due furono lontani dallo staff e gli altri ballerini della compagnia. Lo guardava con occhi speranzosi, allo stesso tempo timorosi di un esito negativo.

Bloom non era conosciuta per essere brava e formale nel ricevere critiche o rimproveri circa le sue doti o comportamento.

Bevve un’intera bottiglia d’acqua da un litro e mezzo in pochi minuti. Nonostante fosse a temperatura ambiente, si sforzò di bere a piccoli sorsi, ma dopo i primi tre tentativi, prosciugò il liquido agognato come fosse l’ultima riserva d’acqua in un raggio di chilometri.

La serata finale era stata più dura del previsto. Sembrava essere durata più a lungo delle altre. Dopo giorni di esibizioni e allenamenti costanti, era sorpresa di sapersi ancora reggere in piedi. Era stata la sua prima tappa importante, ed era l’unica allieva a cui era stato concesso di ballare in coppia con il suo Maestro; aveva un fuoco dentro che non accennava l’intenzione di spegnersi.

Sebastian la guardò dritta negli occhi e le accarezzò una guancia umida, seppur Bloom si fosse asciugata il sudore con l’asciugamano che aveva appeso intorno al collo.

«Sei stata brava, Bloom» le disse.

Lo abbracciò di slancio, non curandosi dello stato in cui entrambi erano, e lo ringraziò con un bacio sul pettorale sinistro esposto.

«Tuttavia…»

E lì Bloom si sentì sprofondare. “Tuttavia”, cosa?

«Nell’ultimo pezzo eri troppo tremolante, il tuo balance era scomposto». Le accarezzò la fronte, sistemandole i ciuffi di capelli ramati dietro le orecchie, per rimarcare il concetto. Accondiscendente. Le stava donando la cura e la ferita, ripartite tra quello che la sua bocca pronunciava e quello che le sue mani facevano.

«Mi dispiace» fu l’unica cosa che le venne in mente di dire, piena di vergogna. Le guance erano tornate a scottarle, perfino il trucco non riusciva a mascherare il rossore.

«Farò meglio»

«Non pensarci più ora. Ricordati: può succedere, ma non deve succedere».

Bloom annuì soltanto. Sebastian aveva ragione.

«Va’ a cambiarti, io ti raggiungo in doccia».

Ribolliva di insoddisfazione e rabbia verso se stessa, le tremavano le mani, ma si allontanò comunque dai tendaggi a testa alta, non premurandosi di ricambiare gli sguardi invidiosi e sprezzanti dei suoi colleghi ballerini. Rifiutò addirittura l’aiuto dello staff nei camerini, preferì struccarsi e svestirsi da sola, piuttosto che dover fare i conti con gli sguardi condannevoli riflessi nello specchio; a cominciare dal suo medesimo. Non importava come si sentisse dentro di sé, la vergogna e l’insoddisfazione che l’avvolgevano, non poteva permettersi di abbassare la guardia: una delle altre ballerine avrebbe potuto approfittare di quel suo momento di debolezza per depredarla di tutto ciò che le era più caro.

Il suo lavoro come prima ballerina e Sebastian erano tutto ciò che aveva, avrebbe dato fuoco al mondo intero prima di permettere ad altri, a qualsiasi altra persona, di portargli via la sua ragione di vita.

Seppur non godesse di ottima considerazione tra i suoi pari, essere la ballerina preferita del proprio Maestro, figlio del proprietario della compagnia di ballo, aveva certamente i suoi vantaggi.

 

   
 
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