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Autore: Dian87    04/10/2023    1 recensioni
Nel mondo incantato di Gea, la magia antica e le meraviglie moderne si scontrano. Dai maestosi dirupi costieri alle foreste mistiche, Gea è la patria di un cast diversificato di personaggi e storie inedite.
In questo Promptober, esplora le meraviglie e i misteri di Gea attraverso la scrittura creativa e la narrazione. Con 87 suggerimenti tra cui scegliere, c'è qualcosa per tutti, che tu sia un autore esperto o un aspirante scrittore.
Scopri i segreti dei cristalli sacri di Gea, esplora la storia perduta di eroi leggendari e scopri il potere nascosto delle antiche profezie. Assisti all'ascesa e alla caduta di imperi, alla nascita di nuove invenzioni e alla resilienza dello spirito umano.
A Gea, tutto è possibile. Quindi lascia che la tua immaginazione si scateni e crea una storia che trasporterà i lettori in questa terra magica.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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84. Gea's forests are home to sentient, ancient trees. Describe their wisdom and the role they play in the world.

26 pluvania 1054 Or.

«Madre, vado nel bosco!»

La porta si chiuse di colpo, prima che la donna avesse il tempo di rispondere al cesto di riccioli biondi che stava scappando via. Sospirò, scuotendo il capo ma non riuscendo a trattenere un sorriso.

Ricordava bene quando anche abbandonava di corsa la casa per infilarsi nel bosco. Quante volte aveva saltato i ruscelli e si era sbucciata le ginocchia?

 

Il bambino allargò le braccia, mantenendosi in equilibrio sul tronco che era caduto appena qualche settimana prima, durante un terribile nubifragio. Un passo dopo l’altro, aggiustando il proprio equilibri e, per una volta tanto, facendo attenzione a ciò che faceva.

 

Ricordava bene quando in giorni come quelli la mamma le parlava delle stelle e del corso delle stagioni. Ora che ci pensava, in quei giorni doveva esserci l’equinozio di primavera. Suo figlio sicuramente stato graziato dal tempo.

 

Corse lungo il fitto bosco, saltando da un sasso all’altro. Ecco davanti a lui la parete che aveva provato a scalare per molti anni, da quando la mamma lo aveva portato lì la prima volta con lo zio. Osservò la via che lo zio gli aveva mostrato e si pulì le mani sulla corta tunica, sfregandosi le braccia. Quel giorno l’avrebbe fatto, ne era sicuro.

 

La donna spalancò le imposte della finestra. Quanto tempo era passato da quando aveva lasciato il luogo in cui era nata? Ricordava ancora quella lunga camminata, la mamma che aveva portato lei e il fratello per così tanto tempo, gli uomini che li inseguivano… era finito, era finito da tanto tempo…

 

Un sasso gli rotolò tra le mani e riuscì ad aggrapparsi. Quante volte la mamma gli aveva detto che con determinazione sarebbe riuscito a fare tutto? Quante volte, nel sicuro della sua cameretta, aveva sognato a quello che la mamma gli aveva raccontato del suo favoloso viaggio sui monti e nel cuore della terra?

Si aggrappò meglio alla roccia e puntellò il piede, continuando l’ascesa. Gli sarebbe piaciuto vedere i nonni e lo zio del nonno, forse, quando sarebbe stato più grande, avrebbe fatto un viaggio per conoscerli.

 

Il sole abbagliò la donna, che dovette pararsi gli occhi. Quanto aveva viaggiato da allora… i suoi genitori avevano portato lei e il fratello per mesi dopo essersi ritrovati tutti e quattro e avevano viaggiato fino alla terra della mamma, ma non si erano fermati lì.

Solo adesso riusciva a comprendere il rapporto complicato che la mamma aveva con la sua terra e avevano deciso di spostarsi ancora fino a trovare il posto che sarebbe stato adatto a loro. Ce l’avevano fatta, con l’aiuto delle creature della natura che si ricordavano ancora di lei, e la loro vita era stata felice. Sia lei che suo fratello avevano poi scelto di continuare per le loro strade, con la benedizione di entrambi.

 

La mano raggiunse la cima della parete ed il bambino si issò, sbucciandosi un po’ di ginocchia. Una lacrima si affacciò agli angoli dei suoi occhi, ma svanì non appena si rese conto di uno strano movimento.

Tra gli alberi, c’erano alcuni le cui fronde avevano un movimento particolare: non c’era vento, eppure si muovevano.

Facendo più attenzione, vide che non si muovevano solo avanti e indietro, ma si stavano proprio spostando da dove dovevano stare.

Le parole gli morirono in gola mentre realizzava che era come aveva detto la mamma: in alcuni momenti gli alberi si muovono e parlano con le persone. Non erano creature facili all’ira, soprattutto con i bambini che rispettavano il bosco, ma sapevano essere terribili con chi non rispettava il loro ambiente.

Lo sguardo si perse nel vuoto, mentre si perdeva nella meraviglia della natura e nei passi che rimbombavano come tuoni. Fu come un risveglio quando si rese conto che gli alberi che camminavano avevano un colore più vivido di tutti gli altri che restavano fermi nelle loro posizioni, ma relegò questo pensiero ad un piccolo angolo della sua mente, godendosi il panorama.

  
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