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Autore: AlbAM    06/10/2023    8 recensioni
Un misterioso assassino si aggira nel famoso Cimitero di Highgate. La stampa ha già cominciato a ipotizzare il ritorno del "Vampiro di Highgate", ma la dottoressa Faith Irving, futura patologa, è convinta che ci sia una spiegazione razionale agli omicidi e per dimostrarlo al padre del bambino che aspetta, non esita a condurre una indagine "privata".
Un incontro spaventoso e un'inconsueta coppia di turisti, arrivati a Londra per festeggiare due importanti anniversari, metteranno a dura prova la sua "razionalità".
Questa storia partecipa al "Pieno di ricordi" indetto dall'Angolo di Madama Rosmerta.
Genere: Commedia, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Universo Aza&Miky'
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Questa storia è dedicata a Serpentina (https://efpfanfic.net/viewuser.php?uid=35806) a cui appartengono i personaggi di Faith Irving, Franz Weil, Alex Weil e sua moglie Serle.

Potete ritrovarli nelle sue storie bellissime e divertenti:

Dr. Irving M.D.

Baby Boom

Locked-in

Cara Serpentina, spero tanto di essere riuscita a rispettare i tuoi adorabili personaggi e che questa storia ti possa divertire, come diverte me leggere le tue storie!




Il mistero di Highgate


Capitolo 1



«Holly non mi sento tranquillo, perché non ce ne andiamo?» si lagnò il ragazzo bruno guardandosi intorno nervosamente. Non gli piaceva passeggiare in mezzo a tutte quelle tombe.

Lei rise. «E dai Billy, non mi dirai che te la fai sotto! Guarda che è dei vivi che si deve avere paura, non dei morti!»

Il ragazzo stava per rispondere, quando provò la fastidiosa sensazione di essere osservato. Si girò di scatto ma non vide nessuno, a parte il cane di marmo che vigilava sulla tomba di un certo Tom Sayers. Sbuffò.

«Sul serio, Holly. La luce sta andando via e il cimitero chiuderà tra pochi minuti, non ho nessuna voglia di rischiare di dormire qua dentro!»

La ragazza rise e gli mordicchiò un orecchio, sussurrando. «Io invece lo trovo eccitante!»

Lui provò di nuovo quella fastidiosa sensazione, si guardò intorno e diventò bianco come un cadavere.

«Hey, che ti succede?» domandò Holly preoccupata.

«I… i… il cane!» Balbettò lui indicando la tomba di Sayers.

Lei si girò, vide la statua di un cane che li osservava con aria triste e rise.

«È solo una statua, Billy!»

«Si, ma prima guardava davanti a sé!» Rispose lui tremando.

Lei aggrottò le sopracciglia, poi lo spinse e proruppe in una risata. «Che cretino, volevi spaventarmi!» Raggiunse la tomba del pugile, si inginocchiò ai piedi della statua e picchiettò, con le nocche, la testa dell'animale. «C'è nessuno qui?» domandò allegramente. Attese qualche istante e visto che non succedeva nulla di particolare si alzò e con aria canzonatoria fece cenno al suo ragazzo di avvicinarsi. «Allora, gran fifone, perché non mi raggiungi, così lo vedi anche tu che non è altro che una statua!»

Alle sue spalle il cane fu scosso da un leggero fremito. Billy corse verso Holly, le afferrò una mano e cercò di trascinarla verso l'uscita. «Ti prego, andiamo via!» implorò, scorgendo un lampo rosso negli occhi della statua.

Lei a quel punto si arrabbiò e divincolandosi dalla sua stretta esclamò irritata. «Adesso piantala! Questo scherzo è durato abbastanza!»

Non aveva finito di dirlo che il volto di Billy divenne terreo. «Oh, mio Dio!» urlò mettendosi le mani nei capelli. Holly sentì un brontolio sordo dietro di sé e si voltò spaventata. Fece in tempo a vedere un'ombra che si lanciava verso di lei ringhiando.

Poi non ci fu altro che buio.


#


«Franz Weil!» esclamò contrariata la dottoressa Faith Irving scattando in piedi, per quanto la pancia dell'ottavo mese le permettesse di definire scattanti i suoi movimenti. «Stai per caso suggerendo che le mie origini Italiane, per quanto parziali, potrebbero influenzare la mia capacità di analizzare un evento in modo razionale?» domandò, sbattendo entrambe le mani sul tavolo e, per inciso, sul Sun aperto su un articolo il cui titolo a caratteri cubitali proclamava "Il vampiro di Highgate è tornato?"

Franz osò sfidare lo sguardo carico di rimprovero della compagna e ridacchiò. «Dico solo che gli italiani sono un popolo particolarmente superstizioso e…»

«Il tuo è solo il tipico razzismo teutonico nei confronti dei popoli mediterranei!»

«Oh, avanti Faith, adesso non esagerare, non si tratta di razzismo, ma di una semplice constatazione oggettiva!» replicò lui sempre più divertito.

«Una semplice constatazione, eh? Beh, io ti dimostrerò che ti sbagli su tutta la linea e che niente e nessuno, tantomeno la mia ascendenza italica da parte paterna, può avere la minima influenza sulla mia capacità di analizzare un evento con distacco e razionalità!»

«Oh, allora spiegami come mai sei tanto affascinata da questa stupidaggine del vampiro di Highgate!»

Faith ebbe un attimo di incertezza da cui si riprese immediatamente, ruggendo «Il mio è un interesse puramente professionale, ci sono parecchi punti oscuri in questa vicenda!»

«Certo, certo!» ridacchiò lui.

Faith lo fulminò con lo sguardo «Ride bene chi ride ultimo!»

Franz conosceva quello sguardo, era tipico di quando la sua compagna di vita, tanto geniale, quanto testarda più di una mandria di muli argentini, prendeva una decisione irrevocabile quale, per esempio, buttarsi corpo e anima nella dimostrazione che lui aveva torto e lei ragione. Il che ultimamente avveniva a cadenza circa settimanale, con punte giornaliere quando gli ormoni di Faith venivano messi particolarmente alla prova dalla gravidanza.

Come se non bastasse, considerando la reazione imbufalita della sua dolce metà, molto probabilmente si era giocato anche la possibilità di godere dell'ottava e della nona meraviglia del mondo per un intervallo di tempo indefinito, ma sicuramente compreso tra un minimo di una settimana e un massimo equiparabile all'incirca all'eternità!


#


John Fatherland stava faticosamente riuscendo a farsi notare nello spietato mondo degli youtubers. I suoi video, incentrati sulle tragicomiche "esperienze" di un Ghost Hunter imbranato, erano realmente divertenti e il passaparola stava cominciando a dare i suoi frutti: le visualizzazioni erano in costante aumento, così come le entrate legate alla pubblicità. Era sicuro che presto avrebbe potuto lasciare il lavoro di assicuratore, che odiava con tutto il cuore.

Per questo motivo in quel preciso momento si trovava all'interno del cimitero più famoso di Londra. I fatti tragici accaduti negli ultimi mesi avevano dato nuova vita alla leggenda del Vampiro di Highgate e John era sicuro che il video in diretta, preparato fin nei minimi particolari nei giorni precedenti, avrebbe finalmente dato una svolta alla sua carriera.

Avviò l'action cam posizionata sul casco da speleologo e iniziò la diretta.

Nei primi minuti, in cui il tiepido sole del pomeriggio illuminava ancora i sentieri, andò tutto bene. Come da copione, inciampò tra le tombe, si perse in cerca della tomba di Karl Marx e arrivato al Circle of Lebanon entrò in una cripta in cui rimase imprigionato fino all'arrivo di un annoiato fantasma di George Michael, in cerca di compagnia.

Le visualizzazioni erano alle stelle e lo zoccolo duro dei suoi followers si era già diviso in chi lo supplicava di uscire al più presto e chi lo incitava a continuare la diretta.

Una sensazione di profondo disagio lo sorprese al calare della sera, fortunatamente i post dei follower, i cuoricini e i like, che facevano squillare il telefonino senza tregua, gli tenevano compagnia aiutandolo a farsi forza e continuare.

Aveva appena superato la tomba di un famoso pugile, vegliato dal suo fedele compagno a quattro zampe, quando cominciò a sentirsi osservato. Accese la luce del casco da speleologo e si guardò intorno senza vedere nulla di sospetto.

Fece spallucce e riprese a camminare. Un attimo dopo notò il messaggio di Alucard19, un follower particolarmente affezionato.

«Attento, John, c'è qualcosa che si muove nel buio

Subito partirono una serie di messaggi di risposta.

«Che fesserie dici?»

«Eh, se! Hai la vista a infrarossi

«L'ho visto anch'io, è il pirla di Highgate! HAHAHA!»

«Vi dico che ho visto qualcosa, vattene John, non è uno scherzo!»

«Ma, piantala

«Lascialo perdere John

«Scappa John, ti sta piombando addosso!» insistette Alucard19

Ma era troppo tardi, qualcosa attaccò John che lanciò un urlo straziante. L'Action cam inquadrò per un istante due occhi che non avevano nulla di umano, prima di spegnersi sotto gli sguardi attoniti di migliaia di followers. I like e i messaggi di gradimento continuarono ad aumentare senza sosta, in attesa che John ricomparisse per recitare il suo solito messaggio di chiusura della diretta.

Questa volta, però, lo schermo dei cellulari rimase nero.

Il più grande successo dello youtuber era stato anche l'ultimo.


#


Azaele non riusciva a stare fermo, continuava a passeggiare per la camera del piccolo e grazioso albergo in cui alloggiava insieme ad Alba.

Erano passati secoli, nel senso letterale del termine, dall'ultima volta che aveva visitato Londra e non vedeva l'ora che la giovane finisse di farsi la doccia per prenderla per mano e visitare la città.

Era da un po' che desiderava passare del tempo da solo con lei, ma la situazione a Roma non era sicura. La notizia del bambino in arrivo, ormai era di dominio pubblico (almeno tra i demoni) e Safet aveva ordinato che ci fosse sempre qualcuno insieme a loro.

Azaele voleva bene ai suoi amici, primo tra tutti Michele, ma francamente non ne poteva più di averli sempre intorno. Desiderava ardentemente un po' di privacy, soprattutto perché sapeva bene che dopo la nascita, Alba sarebbe stata impegnata con la piccola e non avrebbero avuto molto tempo per loro due.

Alla fine aveva chiesto aiuto a Gabriel che dopo una lunga discussione con Safet, si era impegnato a controllare personalmente la situazione a Londra, ma senza farsi vedere, così da garantire alla coppia la tanto desiderata privacy.

Durante la breve vacanza Alba e Azale avrebbero potuto festeggiare i loro primi otto mesi insieme e i dieci anni dall'Erasmus di Alba, a Oxford. Un'esperienza che lei ricordava come la più bella della sua vita di studentessa.

Con grande gioia e l'aiuto di Facebook, era riuscita a contattare gli amici inglesi e irlandesi a cui era rimasta particolarmente affezionata e a organizzare la serata "Ten years, after" che si sarebbe tenuta di lì a due giorni.

Quando uscì dalla doccia era già pronta. «Allora, dove mi porti?» domandò allegramente al suo fidanzato demoniaco.

«Bé, visto che non è lontano, io direi di andare a fare un giretto al Cimitero di Highgate e poi cenare, che ne dici?»

«Oh, wow! È quello dove sono sepolti George Michael e Karl Marx?»

Azaele ridacchiò. «Curioso accostamento il tuo, però si, è proprio quello!» rispose prendendola per mano.

Lei lo osservò un po' stupita. «Il cappello e il giaccone da marinaio dove li hai lasciati, non sono i tuoi portafortuna?»

Effettivamente per una volta Azaele indossava solo una camicia nera su una maglietta altrettanto nera con la stampa della "Grande Onda di Kanagawa", di Hokusai.

«Ho deciso di lasciarli in valigia. Cosa vuoi mai che succeda, per una volta che ci prendiamo una vacanza?»


#


Faith entrò a passo di marcia nella cucina di Serle, la moglie di Alex, fratello maggiore di Franz. Stringeva con aria trionfante un raccoglitore colmo di documenti che sbatté sul tavolo, sotto il naso del padre della comune nascitura. Era passata una settimana dalla loro discussione e c'era stato un altro omicidio. Questa volta il misterioso assassino aveva aggredito un noto youtuber che aveva avuto la geniale idea di attraversare il cimitero alla stessa ora in cui erano state aggredite le altre vittime.

«Was ist das?» domandarono in coro i fratelli Weill indicando il faldone.

«Questo è il motivo per cui a breve dovrai prostrarti in ginocchio e chiedere scusa per l'evidente mancanza di fiducia nella mia indiscutibile razionalità!»

Franz aprì il faldone. Dopo aver sfogliato qualche pagina lo richiuse e lanciò uno sguardo sospettoso a sua cognata, intenta a preparare un polpettone. «Sei stata tu a procurarglielo!»

Serle smise di impastare la carne.

«Assolutamente, no! E non coinvolgermi nella vostra ennesima faida amorosa da sposini!» rispose decisa.

«Non siamo legalmente sposati!» ulularono in coro "gli sposini".

«Appunto!» Rispose lei sbuffando.

Franz pensò che certe volte i percorsi mentali di Serle erano decisamente incomprensibili, in ogni modo tornò all'argomento principale.

«Come hai fatto a ottenerlo? Non mi risulta sia permesso portarsi a casa i dossier delle indagini in corso!»

«Infatti non sono i documenti originali ma delle fotocopie!» rispose Faith con un ghigno satanico.

«Riformulo la domanda: come hai fatto a ottenere il permesso di fotocopiare i documenti originali?»

«Ho i miei giri!» rispose lei enigmaticamente. E da quel momento si rifiutò categoricamente di tornare sull'argomento.


#


«Continuo a chiedermi qual è stato esattamente il momento in cui sei riuscita a coinvolgermi in questa impresa assurda!» brontolò Serle, slacciandosi la cintura di sicurezza.

«Più o meno a metà strada tra il mi serve uno stipendio più alto perché Alex in questo periodo sta trovando meno ingaggi e l'indubbiamente risolvere questo caso potrebbe assicurarmi un avanzamento di carriera!» Rispose Faith slacciandosi a sua volta la cintura di sicurezza e districandosi dalla MINI della cognata, sbuffando come un facocero incastrato tra due tronchi d'albero.

Serle scosse la testa e scese a sua volta.

Arrivate all'entrata del Cimitero di Highgate, allungò una mano e strinse il braccio di Faith. «Non sono più così sicura che sia una buona idea, torniamo di mattina!»

«Non se ne parla, tu hai una pistola e io un orgoglio da difendere!» ruggì sua cognata avanzando spedita all'interno del cimitero.

Serle accarezzò il calcio della pistola e, sentendosi leggermente rassicurata, la seguì rassegnata.


Erano arrivate più o meno al Circle of Lebanon, quando incrociarono una coppia di turisti dall'aspetto simpatico. Sembravano entrambi sulla trentina, lui era moro e riccio, lei era ugualmente mora e riccia ma aveva gli occhi verdi, a differenza di quelli nerissimi del compagno. Faith notando la pancia della giovane, pensò che doveva essere più o meno all'ottavo mese di gravidanza, come lei. Le due donne si scambiarono un sorriso complice e il suo ragazzo rivolse a lei e Serle un allegro «Hello'!»

I due sparirono dietro una curva del sentiero e Faith si rese conto che avrebbe preferito fare un po' di strada con loro. Con il venir meno della luce infatti, cominciava a provare una leggera inquietudine e un po' di compagnia non le sarebbe dispiaciuta.

Serle sembrò leggerle nella mente perché le domandò. «Tutto bene? Guarda che per me possiamo anche tornare indietro!»

«Non se ne parla, ho detto che volevo analizzare il luogo del delitto all'ora in cui si sono svolti i fatti e lo farò!»

«Faith, ragiona, non fa alcuna differenza se svolgiamo la nostra piccola indagine privata, di sera, all'ora di pranzo o di mattina!» provò a insistere Serle.

«Dimostrando così che crediamo nella possibilità che un vampiro assetato di sangue si aggiri nel cimitero? Spiacente, ma non ho alcuna intenzione di darla vinta al teutonico dagli occhi di ghiaccio!» Replicò Faith allungando il passo, erano quasi arrivati nei pressi della tomba del pugile Tom Sayers e la sua curiosità di futura patologa aveva ormai superato l'inquietudine.

Dopo i delitti erano stati posizionati lungo il sentiero principale dei pali della luce che proprio in quel momento si accesero rendendo l'atmosfera meno angosciante.

«Ottima decisione!» approvò Faith estraendo due guanti da chirurgo dalla borsa e infilandoseli per poi iniziare a girare intorno alla tomba del pugile, osservando puntigliosamente il terreno.

Era così concentrata che non sentì Serle avvertirla che le era sembrato di notare qualcosa tra le tombe e di non muoversi di lì che sarebbe tornata immediatamente.

Uno scintillio nell'erba attirò la sua attenzione. Si avvicinò per controllare trovando un anellino d'oro decorato da un piccolo brillante azzurro.

Lo raccolse dubbiosa, non era sicura che potesse essere di qualche utilità. In ogni modo lo ripose dentro un sacchettino di nylon trasparente e lo conservò nella borsa. In quel momento si rese conto che sua cognata era sparita.

«Serle?» chiamò guardandosi intorno.

Non ottenne nessuna risposta.

Perplessa fece qualche passo verso le tombe, ma il pensiero di uscire dal cerchio di luce garantito dal lampione la dissuase.

«Serle!» chiamò ancora.

Silenzio.

Dove accidenti era finita sua cognata e sopratutto da quando era sparita?

Faith si diede mentalmente dell'idiota, sicuramente Serle le aveva detto dove stava andando ma lei, troppo presa dalla sua ricerca, non doveva averla sentita.

Sbuffò sonoramente e la chiamò al cellulare.

«Il numero da lei chiamato potrebbe essere spento o inesistente

«Oh, avanti! Questo è ridicolo!» sbottò infuriata. «Sembra l'inizio di un film horror di serie B! Ci manca solo che i lampioni comincino a spegnersi uno alla volta!»

Cosa che puntualmente accadde, a partire dai lampioni più lontani.

«Ok. Direi che sia ora di avviarsi verso l'uscita!» commentò con voce leggermente tremante.

Si avviò velocemente lungo il sentiero ma arrivata a poco più di metà strada dall'uscita del cimitero, gli ultimi lampioni si spensero tutti insieme.

Faith si ritrovò completamente avvolta nel buio.

«Santo cielo, mi sembra di essere caduta dentro una boccetta d'inchiostro di china!» esclamò. Parlare a voce alta la faceva sentire meno sola. Cercò di non perdersi d'animo, frugò nella borsa e tirò di nuovo fuori il cellulare. Accese la torcia e la puntò sul sentiero davanti a sé.

Il che non fu esattamente tranquillizzante, considerando che insieme alla strada, illuminò anche una creatura nera, con due paia di occhi rossi che a dire il vero in quel momento più che spaventosi apparivano mezzo accecati dalla luce emessa dal cellulare di Faith.

«Santa Madonna di Pompei… e questo cos'è?» esclamò Faith in un italiano dall'accento napoletano quasi perfetto.

   
 
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