Fumetti/Cartoni europei > Monster Allergy
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Autore: SamBluefire    19/10/2023    1 recensioni
Autore: Ho sempre pensato che Moster allergy meritasse più di quanto ha avuto, vediamo se riesco a ridargli gloria con queste mie storie, spero vi piacciano.
Genere: Avventura, Azione, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Elena Patata, Ezechiele Zick
Note: Otherverse | Avvertimenti: Contenuti forti
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Capitolo 3: Fantasmi affamati.

Le tenebre avvolgevano tutto l'ambiente come un'enorme coperta, quell'ambiente scuro e terribile che sembra promettere di tutto e di più, tra ricchezze e pericoli pochi oserebbero avventurarsi in ambienti così bui e terrificanti e sono ancora di meno chi vi entra e vi ritorna.
Mille o più occhi rossi illuminavano quell'ambiente vuoto, un continuo sussurrare disturbava il normale silenzio di quel luogo, mentre i proprietari di tutti quegli occhi si univano e pensavano insieme come un unico grande cervello.
"La loro resistenza è notevole ma noi siamo più forti, possiamo vincere, dobbiamo restare uniti, presto torneremo a casa, non possiamo perdere, non ora."

Mancano due settimane all'inizio della scuola, Elena e Zick non si sono più visti dopo la loro "gita" in centro, Zick rimase in casa sua passando il tempo aiutando sua madre, leggendo libri e fumetti, giocando con Bombo e gli altri mostri, parlando con i suoi nonni fantasma e ubbidendo agli ordini dei tutori.
Quando non faceva niente di tutto questo guardava fuori dalla finestra con desiderio, guardava la casa di Elena, finalmente aveva trovato qualcuno che lo accetta ed era costretto a starle lontano.
Spesso faceva delle riflessioni su se stesso quando guardava il suo riflesso semi-visibile della finestra, riesce a vedere dentro chiunque e di recente sembrava che il suo potere stesse aumentando, eppure non riesce a vedere dentro se stesso, la notte poi non era meglio del giorno, quella persistente sensazione di infelicità sembrò tornare più forte di prima, mista ai sogni strani che Zick faceva, il suo desiderio di passare di nuovo il tempo con Elena si faceva sempre più forte.

Per sua fortuna ma allo stesso tempo sfortuna, gli venne autorizzato di uscire, ma non per piacere, doveva aiutare sua madre a portare delle nuove piante dalla serra al negozio che gestiva Greta, lei aveva il pollice anche fin troppo verde, vista la quantità di piante che dovevano trasportare.

Zick mentre spostava le piante dalla macchina all'interno del negozio, sentì qualcosa, non era come quando era stato in centro, era come se una voce sussurrasse al orecchio, e guardandosi meglio attorno lo vide: un uomo, vestito di stracci, occhi rosso cremisi, pelle viola putrescente, senza neanche più un capello e all'apparenza sembrava trasparente. Quando vide un passante che gli passò a traverso ebbe la conferma che quello era un fantasma, ma non sembrava come i suoi nonni.
Quando Greta si accorse di cosa stesse facendo Zick lo trascinò con forza dentro il negozio, Greta sbirciò dalla porta assicurandosi che il fantasma non li avesse visti.
Zick provò a chiedere alla madre quale fosse il problema "Fai finta di niente, se quel fantasma si avvicina, per te non esiste!" disse Greta prima di uscire a prendere il resto delle piante dalla macchina, quando finirono, Zick potè tornare a casa, ma prima che si incamminasse la madre lo fermò preferendo che il figlio restasse con lei, Zick rimase lì per tutto il tempo che Greta lavorava giornalmente al suo negozio.
Zick passò il tempo aiutando sua madre, pulendo e annaffiando le piante, quando poi si fece l'orario per tornare a casa, preferì restare altri cinque minuti per volere di sua madre, la quale decise di fargli un discorso a proposito di fantasmi.
"Ascolta Zick questo è un discorso molto complicato, non si sa come, non si sa perchè, ma quando un umano muore prende parte del Puddum-sì: la realtà dei mostri. Questo non significa che diventano mostri, appartengono alla razza umana... ma è quando si muore che si vede la vera natura di una persona, se un uomo nella vita era un essere sereno, senza rimpianti, soddisfatto diventa uno spirito bianco, prendi i miei genitori come esempio, loro sono spiriti bianchi perchè hanno vissuto un vita di cui sono soddisfatti, hanno trovato pace dopo la morte... ma se in vita quella persona era tormentata o insoddisfatta, quando morirà avrà un irrefrenabile desiderio di tornare in vita! Cercherà in tutti i modi di interagire col mondo materiale, illudersi di essere ancora vivo... tutta via questo comportamento lo allontana dalla purificazione portandolo a uno stadio più predatorio, diventerà uno spirito nero, e a quel punto istintivamente inizierà a dare la caccia ai mostri, perchè se uno spirito divora la materia di cui sono fatti i mostri ritornerà materiale e visibile alla gente... questo finchè non digerirà il mostro, una volta digerito ritorna incorporeo, inconsistente, più nero e più ottuso di prima... e più il tempo passa in questo modo, più la sua fame di materia crescerà fino a fondersi con la fame e l'oscurità... il punto è: che non dobbiamo attirarlo verso la nostra oasi." concluse Greta facendo venire la pelle d'oca al figlio, lui non sapeva di questa distinzione tra i fantasmi e questo lo sconvolse parecchio, non solo, Zick percepì dell'esagerata preoccupazione provenire da sua madre.

Lungo la strada del ritorno, Greta vide attraverso lo specchietto retrovisore, lo stesso spirito nero che avevano avvistato vicino al suo negozio e così si mise ad accelerare e allungare la strada per cercare di seminarlo.
Greta ci mise mezz'ora a farlo sparire dalla sua quello spettro, probabilmente ha favorito al buco dell'ozono con questa scelta, ma siccome doveva tenere al sicuro i mostri della sua casa era un piccolo prezzo da pagare.

Quella notte, mentre Zick sognava ancora di essere qualcun'altro che combatteva i mostri, i due tutori si misero di guardia all'esterno della casa, Greta li aveva avvisati dello spirito nero e per assicurarsi che non li avesse effettivamente seguiti fino a casa di prepararono a passare la notte all’addiaccio.
Timothy e Larraley non videro niente fino a prima mattina, quando gli abitanti adulti di Oldmill cominciavano ad alzarsi per andare a lavorare, quando anche Zick e Greta si alzarono e fecero colazione insieme ai mostri, sia in TV che alla radio, portava le notizie del partito di sinistra “forza del popolo” il suo rappresentante: Sasha Addams. Ha donando una modica quantità di denaro a un'associazione che cercava da tempo di commissionare i lavori di restauro del vecchio parco di Oldmill, ripulendolo dalla spazzatura, piantando nuovi alberi e mettendoci dei giochi per i più piccoli, poi si passò alle notizie del partito di destra “I visionari” dove Montgomery Magnacat finanziò una squadra di demolizioni che procedette con l’abbattimento delle case più vecchie e diroccate del quartiere per far sorgere nuove abitazioni, o possibili nuove infrastrutture.
Questa notizia spiegava con semplicità lo spirito nero in giro per le strade, cercava un nuovo rifugio, e non sarebbe stato il solo spirito.
Intanto Elena, a casa sua, non capendo perchè Zick ultimamente si fosse recluso in casa e non gli ha più parlato dalla loro gita in città, quando bussava alla porta nessuno rispondeva se non Greta, la quale col cuore in mano era costretta a mentirle per tenerla lontana da Zick, all'improvviso la solitudine ritornò ad essere una costante della vita di Elena.
Lei agognava la compagnia di qualcuno, sua madre e suo padre non erano esattamente le persone più adatte, un po' per il lavoro di Harvey che lo teneva sempre occupato, un po' perchè la gravidanza di Julie le rendeva difficile anche respirare, loro non avevano ne il tempo ne l'energia di passare del tempo con la loro bambina, e comunque, secondo Elena, anche se le dedicassero più tempo loro non capirebbero i suoi interessi, specialmente l'intesa che ha con Zick tra interessi e conoscenze... come l'esistenza degli esseri invisibili.
Per quanto frustrante fosse la situazione, lei provò comunque in maniera ostinata a bussare alla porta del suo vicino, anche quando sapeva che non avrebbe ricevuto risposte.
Quello che Elena non sapeva era che quasi sempre Zick era lì a guardarla dalla finestra, la vedeva venire, bussare e poi andarsene e ogni volta che si avvicinava, lui percepiva la sua tristezza e solitudine... e vedeva se stesso.

Per strada gli spiriti neri erano così frequenti da far desiderare a chiunque li vedesse di non averne la capacità, Greta ogni volta che usciva cercava con tutte le sue forze di non farsi notare da loro, a volte era costretta a chiudere gli occhi per non fissarli troppo.
I mostri stavano lontani dalle finestre, chiusero tutte le tende e non potevano più uscire in giardino per fare un minimo di attività, Timothy e Larraley dissero che presto dalla città sospesa avrebbero inviato dei tutori guardia che si sarebbero occupati del trasferimento dei fantasmi, il problema è che non sapevano quando sarebbero arrivati.
E più il tempo passava più Greta doveva avere a che fare con sempre più fantasmi...
E un giorno, Greta per entrare sfondò la porta urlando come una pazza dando l'allarme, alla fine la sua resistenza e attenzione l'hanno tradita e uno spirito nero ha scoperto che può vederla e ha diffuso la voce a molti altri fantasmi che si sono messi a seguirla in massa per attaccare la sua oasi.

Le macabre risate dei dannati riecheggiava per tutta la casa, i mostri correvano e urlavano in preda al terrore mentre i tutori con i loro raggi energetici facevano dissipare più spiriti possibile come se fossero ombre, anche i nonni fantasma parteciparono alla lotta.
Greta corse in soffitta a cercare qualcosa mentre era inseguita da tanti spiriti che lanciavano addosso una sostanza viscida e appiccicosa color carne putrefatta cercando di fermarla, ma Greta con la sua forza si è liberata, un po’ rompendo la casa, ma si è liberata.
Raggiunta la soffitta, la mise a soqquadro con i fantasmi alle calcagna mentre cercava qualcosa, quando alla fine i fantasmi la immobilizzarono con quella strana melma non si resero conto che lei un secondo prima di finire immobilizzata ha trovato e preso quello che cercava: uno scettro, la cui estremità c'era un simbolo simile a una "O" con delle estensioni a "T" sulla parte superiore, era decorato con delle piume, le stesse che i tutori massimi usavano per i loro mantelli. Quello scettro emise un'onda di luce che allontanò i dannati e allo stesso tempo liberò Greta, da quel momento anche lei avrebbe combattuto e con l'aiuto dello scettro ha dissipato quelle ombre maledette proprio come i tutori al piano di sotto.
Eliminati diversi fantasmi, Greta si fece strada fino al piano di sotto per dare supporto ai suoi genitori e ai tutori, proteggendo i mostri e suo figlio, solo che dopo un po' anche Zick decise di intervenire, i suoi occhi grigi iniziarono a brillare di rosso mentre grido a pieni polmoni "FERMATEVI!!!".
L'urlo di Zick fu abbastanza forte da essere sentito persino dai vicini, attirando l'attenzione, soprattutto di Elena che sentendo le urla uscì subito di casa preoccupata, mentre all'interno di casa Barrymore tutti i fantasmi rivolsero la loro attenzione su Zick.
"Un domatore!" disse uno spirito mentre tutti gli spiriti neri sorrisero maliziosi mentre si avvicinavano sempre di più a Zick, lui provò a dare un nuovo ordine ai fantasmi, ma nessuno si fermò facendo aumentare la sensazione di paura in Zick.
"Zick! Zick presto!! SCAPPA!!!" gli urlò la madre mentre col suo scettro cercava di dissipare più spiriti possibile insieme ai tutori cercando di aprire una via di fuga per lui, appena Greta riuscì a creare un'apertura tra i fantasmi, Zick con una botta di adrenalina fece un balzo che presto si trasformò in una corsa verso l'uscita della casa.
All'esterno Elena vide Zick correre in preda al terrore e quando provò a fermarlo per chiedergli spiegazioni, lui la ignorò e corse via mentre alle sue spalle si vedevano fasci di una strana melma.
Elena capì subito che Zick era di nuovo nei guai con qualche altro mostro invisibile e si mise a seguire Zick per dargli supporto.

Zick corse, corse e corse, non capiva perchè non potesse controllare quei fantasmi, ma poi ricordò del discorso che tempo fa gli fece sua madre sui fantasmi che non sono mostri.
Il problema era anche che quei fantasmi a differenza di Zick non si stancavano, potevano continuare a inseguirlo per ore, e quando Zick fece il passo falso di svoltare in un vicolo isolato e si ritrovò con le spalle al muro di una strada chiusa.
Quando pensò di essere spacciato provò a fare un'ultima disperata difesa usando il suo potere, ma venne solo ricoperto da quella schifezza che lo immobilizzava, quando Elena lo raggiunse, lei era senza fiato, ma riusciva comunque ad assistere a quella orribile scena, Zick che cercava di difendersi ma sta volta qualsiasi cosa lo stesse attaccando non ubbidiva agli ordini, e quando vide la maglietta di Zick strapparsi mostrando la spalla e subito dopo iniziare a sanguinare seguendo una linea simile a una dentatura umana, lei non potè trattenere le sue grida di terrore mentre sempre Zick si dimenava e su di lui si intensificavano quei morsi.
Elena prese dalla spazzatura il bastone di una vecchia scopa e provò colpire gli assalitori di Zick, ma qualsiasi cosa facesse era inutile era come cercare di colpire l'aria.
Quando all'improvviso una luce accecante illuminò tutto il vicolo, era Timothy, aveva seguito Zick e con il suo potere fece sparire uno dopo l'altro tutti gli spiriti lasciando Elena a bocca aperta.
Zick era sanguinante e senza forze, ma vivo, dopo qualche secondo cadde a terra ma col sorriso vedendo che Timothy lo aveva salvato, Elena voleva aiutarlo ma non sapeva come fare "Vicino ai cassonetti ho visto un vecchio telo, vallo prendere presto." le disse Timothy lasciando Elena sbalordita "M-m-ma tu parli! Zick il tuo gatto parla!" "Lui lo sa già! Senti se vuoi renderti utile fa come dico se ci tieni a lui." disse Timothy con tono severo mentre Elena mise da parte la sua paura e sopresa per seguire passo passo le indicazioni di Timothy.

Lo avvolsero nel telo e poi Elena iniziò a trasportarlo mettendoselo sotto sulle spalle, con la guida di Timothy fecero una strada lontana dagli sguardi della gente anche perchè con Timothy aveva attirato un po' troppo l'attenzione con il suo potere, ci misero un po', forse più del dovuto, ma alla fine ritornarono alle rispettive case.
Elena vide la porta sfondata e il resto della casa disastrata, mentre Greta riprendeva fiato, apparentemente non c'erano più spettri, tranne i nonni di Zick s'intende.
Greta vedendo Zick in quelle condizioni le saltò il cuore in gola, lo prese dalle spalle di Elena senza chiede o dare spiegazioni, lo portò sul tavolo in cucina, con un colpo di braccio tolse tutta la roba che stava sul tavolo e iniziò a vedere la situazione del corpo di Zick.
Vederlo così malconcio e pieno di morsi la faceva stare male e per poco non si mise a piangere, ma resistette perchè poteva aiutare il figlio ma doveva avere la mente lucida e il necessario per agire, ordinò a Elena di andare in bagno dove tenevano la cassetta del pronto soccorso, prenderla e portagliela mentre lei avrebbe usato il telo per tamponare le ferite.
Elena ubbidì e le portò la cassetta, Greta prese una mascherina, dei guanti, disinfettante, cotone, bende, ago e filo, ripulì Zick e iniziò a mettere i punti sulle varie ferite, ottenendo un risultato di circa 35 punti per 5 ferite su tutto il corpo.
Quando Greta finì, prese il corpo di suo figlio e lo portò al piano superiore e lo mise a letto, per poi sedersi vicino a lui, il suo respiro e il battito cardiaco sembravano stabili, ma sia Greta che Elena avevano l'ansia che non ce l'avrebbe fatta.
Elena voleva avvicinarsi, ma Timothy glielo impedì "Qual'è il tuo problema?!" disse Elena con tono seccato "Sai troppe cose." rispose Timothy mentre veniva raggiunto da Larraley "E allora? Intendi cancellarmi la memoria o cosa?" "Di questo me ne occuperò dopo, ora m'interessa che il mio protetto stia bene..." "Se è per questo anch'io voglio sapere se Zick sta bene." "Non so se l'hai notato ma venite da mondi diversi." "Eppure ti serviva il mio aiuto per portarlo in fretta qui! E poi comunque non mi impedirai di stargli lontano, lui è mio amico e andremo anche nella stessa scuola, anche se mi cancellassi la memoria lo rincontrerò lo stesso e ridiventeremo amici hai la mia parola!!!" rispose Elena con tono di sfida "Stai giocando col fuoco signorina, non hai idea di cosa io-" "Collega..." intervenne Larraley, lei scosse la testa mentre diede un messaggio telepatico a Timothy, Elena non capì, semplicemente Timothy subito dopo qualche minuto di silenzio con quella gatta disse a Elena "Va via." lei mise la braccia incrociate in segno di protesta, poi vedendo i petti di entrambi i gatti brillare, decise di obbedire alla fine.
"Prima ai chiamato il domatore 'tuo protetto' o ho capito male io?" chiese Larraley "Hai capito bene cara collega, anche se è un potenziale pericolo è comunque sotto la mia responsabilità tenerlo d'occhio e potenzialmente rieducarlo come gli altri elementi dell'oasi... e poi diciamocelo, non è una bella cosa vedere un ragazzino sbranato vivo dagli spiriti dei dannati." "Sì ti do ragione collega stellato... Ma sei sicuro che sotto sotto non ti sei affezionato a Ezechiele?" chiese Larraley con l'intenzione di sfottere il suo collega, lui protestò e poi si diresse nella camera di Zick e si sedette accanto a Greta, di fronte al letto del ragazzino.

Intanto in centro città, o meglio su un palazzo in centro, su cui era attaccato un bozzolo della città sospesa, Magnacat era lì in piedi in attesa dell'arrivo di qualcuno.
Tre piccioni si appollaiarono dinanzi a lui e cambiarono forma rivelando di essere tre Gorka "Finalmente, allora che notizie avete per me?" chiese Magnacat "Signore abbiamo setacciato tutta Oldmill village in cerca dei domatori e grazie alla sua idea, è stato facile trovare più di un solo domatore in quel quartiere." "Eccellente Vizioset... quanti ne avete trovati per il momento?" "Grazie agli spiriti neri abbiamo localizzato una decina di oasi detentive, otto di quelle avevano dei domatori... i tutori di quelle oasi hanno sconfitto gli spiriti venendo dipinti come eroi agli occhi dei giornalisti della moster gazzete." Magnacat fece una smorfia quando venne a sapere del numero di oasi con domatori, poi la sua espressione cambiò "Abbiamo localizzato dei domatori, ottenuto dei voti extra per la mia campagna elettorale e abbiamo dimostrato che i tutori sono gli eroi dei mostri ancora una volta... che tripletta... ora che li abbiamo individuati ora però... come facciamo a farli fuori?" ragionò Magnacat a voce alta "Signore, veramente ora noi abbiamo un'altra domanda a cui rispondere: il consiglio dei tutori massimi non si arrabbierà per questo?" chiese Omniset "Certo che si arrabbieranno, ma non potranno farci niente perchè questa mia idea è stata supportata dai miei colleghi del partito, posso dare agli umani la colpa." "E per la questione della sua candidatura?" "Ascolterò le loro lamentele... e poi le ignorerò almeno fino alla fine delle elezioni." "E se ci scoprono?" "Non succederà, e se lo faranno sarà un mio problema a cui so già cosa fare... voi piuttosto, cercate di non farvi scoprire, e continuate a tenere d'occhio i domatori trovati, io cercherò di farmi venire in mente qualcosa che li distrugga una volta per tutte."

Quella sera Zick si risvegliò, un po' dolorante, ma era vivo, sua madre lo strinse forte a se mentre Timothy tirò un sospiro di sollievo.
"Ma cosa è successo? Perchè gli spiriti mi hanno attaccato?" chiese Zick confuso, Greta provò a farsi venire in mente qualcosa ma venne intercettata da Timothy "Hanno scoperto che sei un domatore." Greta e Zick guardarono il tutore mentre quest'ultimo aggiunse "Greta... credo sia giunto il momento di dire la verità, hai fatto un ottimo lavoro, ora ci penso io." Greta si morse le labbra mentre si fece da parte, ma senza lasciare la stanza "Anche la pianta digerente mi ha chiamato così, cos'è questa storia?" "Semplice Zick, tu e tua madre potete vedere la realtà del mondo dei mostri perchè siete più due esseri umani... Greta è una rifugiatrice, un'umana col potere di vedere i mostri, dalla grande empatia, forza fisica, forza mentale e spirituale, adatti a comunicare col Puddum-sì, il compito dei rifugiatori è aiutare i mostri come possono... Tu invece -il tono di Timothy si fa più cupo- tu sei un domatore, un umano speciale come un rifugiatore... ma molto, molto, MOLTO più forte, un essere dal potere apparentemente illimitato... fenomenali poteri cosmici, in un minuscolo spazio vitale." "Cosa stai cercando di dirmi?" "Tu puoi controllare i mostri, Greta no, siete umani, eppure non siete umani... e nonostante siete madre e figlio, non avete niente in comune..." Zick impallidì mentre Greta guardava il pavimento continuando a mordersi il labbro "...hai capito adesso perchè non posso lasciarti fare come ti pare? Per quanto riguarda gli spiriti neri, loro tornano visibili e tangibili agli umani quando mangiano dei mostri, ma se mangiano un domatore, corrono più rischi... ma possono tornare in vita..." a Zick venne la pelle d'oca "...se esci e sei un domatore sei in pericolo, ma a tua volta sei un pericolo, per i mostri... il mio compito in quanto tutore stellato è tenerti recluso come i mostri che stanno al piano di sotto, anzi devo tenerti rinchiuso più di loro vista la tua natura... questo è il tuo diritto di nascita." concluse Timothy, Zick guardò sua madre la quale sembrava sul punto di piangere.

Da quel giorno Timothy, Larraley e una squadra di mostri carpentieri provenienti dalla città sospesa hanno passato giorni a riparare la casa dai danni della battaglia con gli spiriti neri, per questo motivi Timothy alla fine non ha più fatto niente con Elena, almeno momentaneamente, Zick da quel giorno veniva sempre viziato dai suoi amici mostri, Bombo che gli dava il buongiorno con un delizioso cappuccino, Ben Talak che leggeva con lui storie dagli sfondi horror ma dal forte significato filosofico, Clak Ritak (l'altro gelatinoso) che insieme ai Bolli suonava il violino per Zick e infine Sgnakuz Bu che aiutava Greta col cambio dei punti, mentre guariva dalle ferite chiariva anche molte incomprensioni con sua madre sorte dal discorso di Timothy, ma anche se aveva risolto quelle incomprensioni restava comunque il fatto con non poteva più vedersi con l'unica amica che abbia mai avuto.
Ci vollero dieci giorni per riparare la casa, ci avrebbero messo di meno se Chumba non avesse continuato a tentare l'evasione, mancava meno di una settimana all'inizio della scuola e Zick nonostante tutto era felice, anche se non aveva la libertà di altri ragazzini della sua età poteva comunque andare a scuola e lì poteva vedersi con Elena finalmente.
Mentre Zick pregustava il momento, qualcuno suonò alla porta, andò lui stesso ad aprire, era un ragazzino di circa la sua stessa età coi capelli castano chiaro, indossava una collana con un anello e il suo modo di vestire era molto simile a quello di un appassionato di tracking.
All'inizio il ragazzo sembrò confuso mentre fissava Zick, poi Zick chiese "Posso aiutarti?" il ragazzo si tranquillizzò in fretta e sfoggiò il suo sorriso più amichevole "Ciao, scusa il disturbo il fatto è che mi sono perso, sto cercando la casa di una mia amica, non è che sai dirmi dove abita una ragazza coi capelli rossi di nome Elena Patata?" conosceva Elena e le definì sua amica, a rigor di logica, lui era la persona di cui Elena gli aveva parlato: Charlie Schuster. Zick alzò il sopracciglio mentre guardava Charlie e lo esaminava dalla testa ai piedi, poi annuì e indicò la casa accanto, Charlie ringraziò e si diresse subito alla casa accanto mentre Zick rientrò con delle domande che gli vorticavano in testa... domande come: perchè non ho percepito alcuna emozione da lui?
   
 
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