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Autore: niny95    21/10/2023    13 recensioni
Sono passati 16 anni dal lancio del Sortilegio Buono. Nei Reami Uniti la vita scorre tranquilla. 
Hope Jones ha 16 anni e nella sua vita gli unici problemi sono causati dalle verifiche e dai ragazzi.
Ma la sparizione di alcuni ragazzini mina la serenità dei Reami Uniti.
Quando improvvisamente anche Emily Mills, figlia della Evil Queen e Wish Robin, subisce la medesima sorte Hope e i suoi amici vanno alla sua ricerca.
Chi è che sta rapendo i ragazzini? Riuscirà la Next Generation a salvare Emily? E che ne è degli eroi che tutti conosciamo?
Dal testo:
La ragazza annuì con noncuranza «Credo che … dovremmo occuparcene noi.»
«Occuparcene noi?» Cole inarcò nuovamente un sopracciglio, mettendo ben in evidenza il neo sotto l'occhio destro «Di cosa stai parlando?»
Hope sospirò, come se quella conversazione le costasse più fatica di quando volesse ammettere «Delle sparizioni-» disse poi si corresse velocemente «Della sparizione di Emily.»
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Altri, Anastasia Tremaine, Emma Swan, Hope Jones, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Next Generation'
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Capitolo 1
Il ballo. 
 
Era il sedicesimo anniversario della creazione dei Reami Uniti. Inizialmente per gli abitanti del Mondo delle Favole non fu semplice adattarsi alla vita quotidiana serena e tranquilla, senza nessuna minaccia all’orizzonte. Ma il tempo trascorreva sempre uguale, i giorni si susseguivano, diventando settimane, mesi, poi anni senza che niente venisse a turbare la loro quiete e la gente si era lentamente abituata, cominciando a rilassarsi e accantonando i ricordi spiacevoli, al punto che molti ricordavano solo che da ben sedici anni, i Reami Uniti vivevano in pace e armonia e lontani da qualunque minaccia.    
 Per l'occasione nel castello di Rei — controparte "cattiva" di Regina, ex Evil Queen — si sarebbe tenuto un ballo.      
Hope Jones, la sedicenne figlia di Emma Swan e Killian Jones, in piedi davanti allo specchio della propria camera si stava dando gli ultimi ritocchi. Generalmente non era una ragazza che teneva particolarmente alla propria immagine esteriore, ma non le dispiaceva avere un aspetto più gradevole in occasioni più importanti: i lunghi capelli biondi erano legati in una treccia e aveva scelto di indossare un lungo abito azzurro che si abbinava ai suoi occhi, a completare il tutto un paio di orecchini dello stesso colore.    
«Tesoro, sei pronta?» chiese Emma sbirciando nella stanza della figlia minore «Non è da te metterci così tanto.»    
La ragazza sorrise «Sì, è vero. Ma i Reami Uniti compiono sedici anni una volta sola!»     
Emma annuì d'accordo dando un buffetto alla ragazza, Hope sbuffò infastidita.    
Dopo nemmeno mezz'ora erano arrivati al castello, Hope si muoveva con fare sicuro nella sala da ballo cercando i propri amici. Aveva appena individuato Emily quanto una voce che conosceva fin troppo bene la salutò «È un piacere vederti, principessa!» si voltò e i suoi occhi azzurri incontrarono quelli verdi di Cole.     
Cole Herman era il secondogenito di Ashley e Thomas e i due erano migliori amici da … praticamente sempre, il ragazzo si passò una mano tra i corti capelli biondo cenere mentre un sorriso sfacciato si dipingeva sul suo volto notando il cipiglio dell'amica.     
«Un giorno o l'altro ti ucciderò!» rispose Hope. La ragazza, infatti, non amava essere chiamata principessa, anche se quel titolo le spettava di diritto, Cole, dal canto suo, si divertiva a stuzzicarla in quel modo.    
«Naaah! Ti mancherei troppo!» ridacchiò il ragazzino facendole un occhiolino che mise in evidenza il neo sotto l'occhio destro.     
«È vero!!!» ridacchiò Hope.     
   
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Vedere Hope ridere procurava sempre uno strano dolore a Cole: non c'era niente che desiderasse di più che vederla ridere, ma il suono della sua risata rischiava di far straripare tutto quello che provava per lei. Amava Hope da che ne aveva memoria e anno dopo anno trattenersi diventava sempre più difficile.    
«Cosa andate confabulando voi due?» chiese Emily Mills, figlia unica di Rei e di Robin. Nonostante Cole e Hope avessero due anni più di Emily i tre erano molto legati.    
«Ti stavamo cercando!» disse Hope abbracciando l’amica, Cole fece come per rifletterci ma poi si unì anche lui all’abbraccio.     
«Allora siete pronti a tornare a scuola?» chiese Emily passandosi dietro l’orecchio alcuni ciuffi castani che erano sfuggiti dall’acconciatura.     
A quella domanda Hope e Cole si scambiarono uno sguardo complice poi quest’ultimo prese parola «Emily, non vorrei deluderti ma l’unica che non vede l’ora di tornare tra i banchi di scuola sei tu!» Emily, infatti, era una secchiona fatta e finita. Era molto probabile che avesse passato l’ultimo mese piegata sui libri.     
Hope annuì con una risatina «Già! Personalmente preferirei godermi questi ultimi giorni e soprattutto questa giornata lontana dal pensiero di interrogazioni, verifiche ecc.»     
Emily scosse la testa alle risposte dei due amici, sorridendo.     
   
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Alexandra Herman era un fascio di nervi.     
No, la sua ansia non aveva nulla a che fare con l’anniversario dei Reami Uniti: semplicemente l’indomani avrebbe iniziato a lavorare di ruolo come infermiera all’ospedale di Storybrooke, e la primogenita di Ashley e Thomas temeva di poter esplodere da un momento all’altro.     
Scosse la testa, doveva godersi quel giorno lontana da ansie e paranoie.     
«Andrai benissimo!»     
Alex si voltò per trovare Louis, il suo ragazzo, che sorrideva dolcemente.     
«Sembravi sovrappensiero, stai pensando a domani, vero? Andrai benissimo, ne sono sicuro.» il ragazzo non le toglieva gli occhi castani di dosso. Con lui era sempre così: Louis la guardava sempre come fosse la cosa più bella mai vista prima.  L’aveva conosciuto quattro anni prima. Lui le aveva rovesciato del caffè addosso e, per farsi perdonare, da gentiluomo qual era, si era offerto di pagarle la lavanderia. Da quel momento, come nella più classica delle favole, si erano incontrati un po’ ovunque. E da lì, innamorarsi di lui era stato quasi naturale: del resto chi avrebbe potuto darle torto? Louis era davvero un bel ragazzo: alto, slanciato, aveva corti capelli castani ed occhi dello stesso colore. E la sua bellezza esteriore rifletteva quella interiore: era dolce, gentile, premuroso. Insomma, era il miglior fidanzato che si potesse desiderare. «Grazie per la fiducia.» rispose Alex.     
Louis sorrise, simulando un inchino «Al tuo servizio, Milady!» disse.     
Alex rise, ogni preoccupazione presto sparita.     

 
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«Balliamo insieme?» Hope aveva chiesto con la sua sola sfacciataggine, come se fosse stata la cosa più normale di sempre. Del resto, Cole non poteva certo darle torto: era solo un ballo tra due amici, che c'era di strano? Il figlio di Ashley stava per trovare una scusa, una qualsiasi per declinare l'invito ma gli bastò vedere lo sguardo che gli stava rivolgendo Emily — la bruna, infatti, era l'unica a sapere quello che il ragazzo provava per Hope e non perdeva occasione di spingerlo a dichiararsi — per cambiare idea.   
«Volentieri!» rispose prima di aggiungere «A patto però, che non mi pesti i piedi!»    
Hope ridacchiò, prima di afferrare il proprio migliore amico per un braccio e condurlo alla pista da ballo.   
E lì, nel centro della pista, mentre stringeva Hope tra le braccia ondeggiando a ritmo, a Cole parve di galleggiare.   
   
~~~   
    
Neal aveva pensato che quel giorno si sarebbe esibito insieme ai The Fabulous, ma quando l'aveva proposto a Regina, la donna l'aveva guardato di sottecchi, quasi aspettando il momento in cui il ventiquattrenne avrebbe annunciato di star scherzando. Quando però aveva compreso che il ragazzo era serissimo, la sua espressione si era addolcita e aveva scosso piano la testa, scegliendo accuratamente le parole successive: non li avrebbe fatti esibire a quella festa per nessuna ragione al mondo. Almeno era stata abbastanza gentile da non ferire troppo la sua autostima. «Neal, caro. Voi ragazzi siete molto bravi ma per il sedicesimo anniversario dei Reami Uniti pensavamo a qualcosa più … classica ed elegante.» era chiaro quindi che la Good Queen considerasse la loro musica l'esatto opposto di classica e elegante.   
In più sua madre non aveva fatto altro che ripetergli che essendo il figlio minore di Biancaneve e il Principe Azzurro non poteva certo stare ai margini. Quindi adesso il ragazzo si trovava lì, in quella sala da ballo che pullulava di gente più o meno famosa, con addosso uno smoking che lo impacciava tantissimo.    
I suoi occhi verdi saettarono alla ricerca di un volto amico: non aveva mica intenzione di rimanere fermo lì come un idiota. Ma tutti erano presi da altro: Hope stava ballando con Cole. Robyn e Alice discutevano — probabilmente riguardo la piccola Ellie, la figlioletta adottata due anni prima — Emma parlava con Henry e Ivy.    
Il suo sguardo, infine, si posò su Alexandra: decise di avvicinarsi nonostante la ragazza stesse parlando con Louis. Era la sua migliore amica, non vedeva perché la presenza di Louis avrebbe dovuto scoraggiarlo.   
«Ehi!» disse alzando una mano, come a manifestare la sua presenza «Quindi domani è il grande giorno?»   
Alex sembrò quasi afflosciarsi, come a voler sparire per non dover affrontare il giorno dopo «Non me lo ricordare.» bofonchiò.    
«Diglielo che andrà alla grande!» intervenne Louis, quel dannato sorriso idiota sempre stampato al viso, ma per una volta aveva ragione.   
Neal annuì «Certo che andrà benissimo! Perché, ci sono dubbi?»    
Ma l'incertezza era dipinta nell'intero volto della migliore amica, qualche ciocca bionda era sfuggita dall'acconciatura e adesso lei ci stava giocando sovrappensiero.   
«Alex! Studi come una matta da anni, tutti noi ti abbiamo visto all'opera durante il tuo tirocinio. E sono certo, anzi sicuro al centouno percento che sarai un'infermiera eccezionale.» disse.   
«Grazie per le belle parole, Neal. Lo spero proprio.» disse Alex alzando la testa «A proposito stai molto bene in smoking.»   
Neal arrossì preso alla sprovvista dal complimento dell'amica, si passò una mano tra i corti capelli biondi imbarazzato, sorrise «Grazie, Alex. Anche tu stai molto bene.»   
   
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Bastò poco: l'avvicinarsi di Regina al centro della sala dov’era stato collocato il piano rialzato e ogni futile chiacchiera, ogni mormorio cessò non appena la Good Queen prese posizione per parlare.   
Emily non sapeva se tutto quel silenzio fosse dovuto al suo passato come Evil Queen o al rispetto che i cittadini portavano adesso alla donna.    
C'era da dire che un po’ di soggezione la donna la metteva, nonostante avesse abbandonato i panni da supercattiva già da tempo.    
Quel giorno il lungo vestito argenteo e i capelli finemente decorati la rendevano quasi eterea.   
Un microfono era posizionato sulla piattaforma sopraelevata. La Good Queen si schiarì la voce poi iniziò a parlare a voce alta, scandendo bene le parole: «Oggi festeggiamo sedici anni dalla nascita dei Reami Uniti. Devo ammetterlo: se sedici anni fa mi avessero detto che avremmo vissuto al sicuro e in pace per così tanto tempo avrei riso in faccia a chiunque si fosse permesso di immaginarlo, e se ricordate l'ho fatto! Non ero per niente sicura che il potere del Sortilegio Buono fosse abbastanza forte da tenere lontane anche le minacce esterne» a queste parole si unirono molte risatine «ma avevate ragione! Il Sortilegio Buono è riuscito a tenere uniti i Reami e tenere lontani i nemici». Alzò il calice che aveva in mano: «Ai Reami Uniti!» a queste parole ne seguirono altre di ovazione e il tintinnio dei calici.   
   
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La capanna attraversò il confine.    
Era una capanna normalissima — solo legno e paglia — se non si consideravano le zampe da gallina.    
La donna al suo interno, seduta comodamente su un divano, sorrise.   
Gli occhi viola incontrarono tre paia di occhi sottomessi.    
Il sorriso della donna si ampliò, mostrando i denti bianchissimi «Allora tesori miei» una mano perfettamente curata sfiorò le guance dei tre servi «la festa ha inizio. Vi va di divertirvi un po’?»    
Non ottenne nessuna risposta, ma gli sguardi accondiscendenti rimasero fissi nel suo.   
   
Note: Ebbene ecco il primo capitolo in cui conosciamo i protagonisti, per alcuni magari non saranno una novità perchè  hanno già letto la raccolta e la minilong, ma per chi invece sono una novità che ne pensate? Tra l'altro qui iniziano pure gli accenni alle ship, sono curiossissima!
E che dire della nuova arrivata, chi sarà mai? 👀
Ad ogni modo, mi rendo conto che le scene siano un po' piccine ma vi assicuro che nei prossimi capitoli saranno più lunghette. 
L'aesthetic all'inizio l'ho fatto per il capitolo, ma ne ho una caterva proprio sui personaggi, infatti credo che ve li condividerò ❤️
E niente spero che il capitolo vi piaccia e noi ci vediamo l'11 novembre
Niny ❤️ 


 
   
 
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