UN
RINGRAZIAMENTO SPECIALE VA ALLA MIA DOLCE MAKIRI,
BETA DELLE MIE (ESIGUE) FANFICTION! VORREI SOTTOLINEARE COME QUESTO
CAPITOLO
SIA INCENTRATO PER
Capitolo
2
Decisioni
- Hey, Ron, ho saputo che
Lavanda Brown ha una cotta per te! – esclamò
tutt’a un tratto Seamus.
- Ma non dire cavolate! – lo
rimbeccò Weasley, mentre le sue orecchie si facevano sempre
più rosse.
- E poi come fai a saperlo? –
chiese ingenuamente Neville. Finnigan lo guardò con
un’aria da chi la sa lunga;
poi, mettendosi in piedi sul letto, annunciò a tutto il
mondo la sua recente
conquista.
- Signori, miei cari amici.
Siamo oggi qui tutti riuniti per celebrare...-
- Ma smettila di dire cazzate!
– lo interruppe Ron leggermente infastidito.
- Ok, ok. Andrò subito al
sodo. – e così dicendo tirò fuori un
libricino tutto rosa, pieno di paillettes
e brillantini. – Questo che state vedendo è un
oggetto dal potere maligno
inimmaginabile! Questo, miei cari signori, è il diario della
Brown! –
Un coro di “OH!” pieno di
sorpresa e derisione si alzò; è da notare invece
come Harry quasi provò timore
nel guardarlo.
Merlino,
salvami… Il mio
diario! Per
tutti i maghi del mondo, dove cavolo è adesso?!
Pensò Harry sconvolto,
senza muovere un muscolo.
- Harry, ma che hai? –
- Eh? –
- Non mi hai sentito? Ti ho
chiesto cos’hai. Sei tutto pallido e non stai ridendo con noi
–
- No, scusa Seamus. È che ho
sonno… e … non credo che una come Lavanda abbia
qualcosa di rilevante da
scrivere, o, almeno, da essere letto –
- Boh. Sei strano forte! Io
però lo leggo lo stesso – e con ciò si
sedette di schianto sul letto,
rimbalzando. Chiamò a raccolta gli altri compagni e
così iniziò a spifferare
tutto quello che la ragazza aveva scritto.
Intanto quel poveraccio di
Harry stava cuocendo tra le sue stesse paure; se qualcuno avesse
scoperto
quelle due misere pergamene, e avesse capito che erano sue, si sarebbe
come
minimo buttato dalla torre di Astronomia!
Un
momento…ma le ho firmate, oppure no?
E con questo dubbio Potter
lasciò lo stomaco attorcigliarsi, la mente vagare tra mille
e inutili
incertezze e gli altri finire di sbellicarsi dalle risate nel leggere
lo
stupido diario.
- Hey, Harry, hai sentito? –
gi chiese eccitato Finnigan.
- Sì, sì. Ora però fatemi
dormire! – rispose con finto tono ammonitore.
Però, quando si sistemò meglio
tra le coperte, vide come le orecchie di Ron fossero così
rosse da far pensare
che non fossero veramente le sue. Poveraccio, già quello di
suo non ne voleva
sapere di amore e relazioni sentimentali perché troppo
timido e impacciato;
leggere le dichiarazioni della ragazza nei suoi confronti lo aveva
completamente
scioccato!
Spente le luci, il moro
continuò a pensare al suo diario; lo aveva sì o
no lasciato nella Stanza delle
Necessità?
C’è
solo un modo per saperlo… dove ho messo il
mantello?
Il ragazzo
aspettò così che
tutti si fossero addormentati, poi scese senza far rumore dal letto, e
cercò il
Mantello dell’Invisibilità. Una volta trovato, se
lo mise addosso e velocemente
discese le scale. Non c’era più nessuno in piedi
nella Sala di ritrovo, per ciò
l’attraversò senza grandi difficoltà.
Il ragazzo poi passò attraverso il
ritratto della donna grassa, buttandosi così a capofitto nei
corridoi. Camminava
a passo svelto per arrivare presto; infatti, dopo poco
riuscì a trovare la
stanza tanto agognata, entrandovi.
Si tolse il mantello,
posandolo su un mobile lì vicino, e così
iniziò la sua ricerca. Sentì come un
senso di disperazione quando si rese conto che per terra
c’erano un sacco di
pergamene: avrebbe impiegato una vita a trovarle! Nonostante tutto,
iniziò a
smistare i fogli, con la speranza di poter tornare presto nel suo
dormitorio.
- Merlino… non ci sono!
Eppure sono sicuro di averle lasciate qua! –
Passò una mezzoretta, e del
diario neanche l’ombra. Colto da un improvviso colpo di
sonno, Harry si
accasciò su una sedia, stanco. Un rumore di carta stracciata
gli balzò
all’orecchio, spaventandolo; la cosa strana è che
il rumore veniva da sotto di lui.
Guardò a terra, pensando di
aver calpestato qualche foglio; non c’era niente. Harry si
sistemò meglio sulla
sedia, avvertendo di nuovo lo stesso rumore. Prontamente si
alzò, scoprendo la
fonte di tutto: si era seduto sopra a delle pergamene. Annoiato dalla
scoperta,
li prese in mano con la voglia di buttarli nel mucchio, quando
riconobbe la sua
scrittura.
- Sì! T’ho trovato,
finalmente! – ma subito gli venne un colpo al cuore quando
vide che le sue
pagine di diario erano accompagnate da una terza, palesemente non sua.
La
calligrafia era qualcosa di perfetto: elegante e ordinata. Curioso, il
ragazzo
lesse le prime righe, e per poco non gli venne un infarto: era
indirizzata a
lui! Col cuore in gola, lesse il resto tutto d’un fiato. Era
una specie di lettera,
era per lui, e diceva chiaramente che lo scrittore aveva letto quello
che lui aveva scritto. E diceva
anche di
capirlo. Capirlo. Lo sconosciuto, o
anche la sconosciuta, diceva di sapere cosa lui provasse; diceva di
essere
nella sua stessa situazione; chiedeva di diventare amici di penna;
diceva di
non voler sapere chi lui fosse.
Un
momento, ma allora non sa chi sono!
Il moro ritornò
questa volta
sui suoi scritti, dileguando ogni dubbio: non si era firmato! Con la
coscienza
in pace, ritornò sull’altra pergamena; la rilesse
due o tre volte, ponderando
su quella richiesta tanto assurda.
Dovrei dire di sì? Chi mi
dice che mi posso fidare? E se fosse una cosa simile al diario di Tom
Riddle?
Conteso tra la curiosità di
intraprendere una corrispondenza postale con uno sconosciuto, e il
timore di
cadere in una trappola di Voldemort o dei suoi seguaci, si
ricordò che
l’indomani avrebbe avuto Pozioni alle prima due ore.
Riprese così il mantello per
poi indossarlo; nel frattempo non staccò mai gli occhi dalla
pergamena dello
sconosciuto. Harry si morse un labbro per via
dell’indecisione.
Sono
abbastanza forte da contrastare un altro
imbroglio di Voldemort. E poi non è detto che sia suo!
Finalmente prese tutti e
tre
i fogli, tenendoseli ben stretti addosso; sempre con passo svelto ma
leggero,
ritornò nella propria Casa. Una volta arrivato al capezzale
del suo letto, il
giovane nascose mantello e pergamene nel baule. Assonnato, si perse
dentro le
soffici coperte, raggiungendo il mondo dei sogni senza volerlo.
- Che facce! Ecco cosa
succede quando non dormite: diventate dei fantasmi orribili –
li rimproverò
Hermione. I due ragazzi la guardarono con uno sguardo che andava
dall’odio alla
commiserazione. In confronto Mastro Gazza era l’uomo
più bello di Hogwarts!
Una volta finito di mangiare,
il trio si avviò verso le lezioni, sognando il pomeriggio
libero che avrebbero
avuto quel giorno.
- Ehm…ragazzi? Io…devo andare
in bagno – esordì Harry. Hermione di tutta
risposta fece solo un gesto di
assenso con la mano, senza distogliere lo sguardo dal libro; il suo
migliore
amico invece emise solo un grugnito, sinonimo di grande attenzione al
resto del
mondo. Il moro si alzò e s’incamminò
verso l’entrata, e, appena poté, si
diresse a grandi falcate verso il dormitorio, correndo poi alla Stanza
delle
Necessità, senza farsi vedere. Una volta dentro la magica
sala, si accomodò su
una sedia e cominciò a scrivere.
“È strano
sapere di qualcuno che prova ciò che io
sento; per questo ho paura a risponderti. Ho l’impressione
che tu mi stia
prendendo in giro. Come posso fidarmi di qualcuno che non conosco,
raccontandogli tutto su di me? Cosa ti ha spinto a rispondere alle
pagine del
mio diario? Dammi
delle buone ragioni
per parlarti di me. Eppure… mi è difficile non
essere curioso di avere qualcuno
che mi possa ascoltare senza problemi. Tanto per chiarire la
situazione, non
sono una ragazzina, non ho undici anni, e so benissimo cosa la vita ha
in serbo
per noi: fidati, so quanto può essere dura e ingiusta. Per
quanto riguarda la
storia del diario segreto, io non ne ho uno; quelle due pergamene che
hai
letto, per di più senza permesso (per fare i pignoli), erano
solamente per dare
uno sfogo alle mie emozioni, punto. Ora spero che tu possa rispondermi
presto,
così che io possa decidere se averti come “amico
di penna”, oppure no. A
presto”
ECCOCI QUA, ALLA FINE DEL 2° CAPITOLO. LO SO CHE QUESTO PUO’ RISUALTARE UN CAPITOLO UN PO’ “MOSCIO” DAL PUNTO DI VISTA DEGLI AVVENIMENTI, MA E’ INDISPENSABILE PER PASSARE ALLA STORIA VERA E PROPRIA DEI DUE RAGAZZI! MI SCUSO ANCORA PER
SIMO29, SONO
FELICE CHE
GRAZIE
INOLTRE A CHI HA
MESSO