Dedicato a tutte le Black Cat <3
“E' candore e pudicizia, macchiato da peccato e passione.”
Ero notte inoltrata. Aveva da poco smesso
di piovere, ma la luna ancora non si vedeva, nascosta da una coltre piuttosto
spessa di nuvole scure.
Avrebbero dovuto essere tutti a letto, però non mi stupii di vedere una
figura nera uscire di soppiatto dalla finestra della stanza di Hinata e correre
oltre il cancello.
Avevo notato le sue fughe da qualche giorno, ma avevo pensato che non
fossero affari miei. E, di conseguenza avevo deciso di non impicciarmi.
Però, in quella notte, non riuscii a
resistere alla tentazione e, nonostante il mio buon senso mi dicesse che era una
cosa sbagliata, la seguii.
Hinata era veloce, più di quanto
pensassi, ma riuscii a starle dietro senza che lei si accorgesse di
me.
Quando ci
fermammo eravamo arrivate ad una piccola cascata incastrata tra anfratti di
rocce coperte di piccole gocce scintillanti. Su una di queste rocce, si stagliava
contro il resto dell'ambiente fiabesco la figura di un
uomo.
Vidi mia
sorella avvicinarsi a lui che, nel frattempo, si era voltato per accoglierla tra
le sue braccia. In
quel momento, si aprì un varco tra le nuvole e la luce della luna illuminò,
seppur fievolmente e per un secondo, il volto dello
sconosciuto.
Quando vidi chi era, impallidii e sgranai gli occhi: Sasuke Uchiha, il
traditore.
Il mio
primo pensiero fu di andare di corsa ad avvisare l'Hokage e, con lei, tutta la
squadra Anbu. Mi sentivo tradita dal comportamento della mia stessa
sorella.
Ma poi
qualcosa mi impedì di muovermi: era una sensazione strana, provocata dalla vista
di Hinata e del suo giovane amante.
Non facevano niente: si guardavano negli
occhi. Eppure, l'intensità di quello sguardo era tale da costringermi a
distogliere il mio anche da quella distanza. Era come se una ventata proveniente dai
loro due corpi mi avesse investita, sconvolgendomi e inchiodandomi al mio
posto.
Più li
guardavo e più una strana sensazione mi balenava nella mente. All'inizio, avevo
pensato che fosse solo una storia di sesso.
Invece, quello era amore vero. L'idea, o
meglio, la consapevolezza mi colpì con la forza di un temporale d'estate,
inaspettato e violento, mentre avvertivo l'ardore dei loro sguardi reciproci:
era tale da riuscire a scuotere anche me, Hanabi Hyuga.
Fecero l'amore, ma era qualcosa di
diverso dal volgare desiderio dei sensi. Nei loro movimenti, nel modo in cui le
mani si intrecciavano e le loro labbra si cercavano c'era più della
lussuria.
Sembrava
quasi essere un bisogno sconvolgente che si saziava con la sola presenza
dell'altro. Pensai
che il loro rapporto era più complesso di quanto avessi creduto di primo
acchito: era candore e dolcezza, macchiata dal peccato e dalla
passione.
Mi
allontanai in silenzio, conscia di questa nuova realtà, sapendo che non sarebbe
stato giusto dividere due anime che, evidentemente, si
appartenevano.
E ora rispondo alle recensioni:
@ Globulo Rosso: beh, avevo già detto tutto quando mi hai scritto il giudizio, quindi penso di non dover aggiungere nulla; credo però sia il caso di dirti che è stato un piacere partecipare al tuo concorso, indipendentemente dal risultato.
@ Chandelora: Wow! Sono
veramente strabiliata. No, anzi, lusingata. Non sai quanto sia stato piacevole
per me ( e per il mio ego) leggere la tua recensione. Mi ha fatto piacere sapere
di essere riuscita a trasmetterti qualcosa con le mie parole. Era quello che
volevo e che tu l'abbia colta e che questo ti abbia emozionata è per me,
scrittrice, una grande soddisfazione.
Spero di leggere una tua recensione
anche a questo secondo capitolo.
To be Continued...